Shri Bhairavanath Puja, Shri Bhairava e il lato sinistro

(Italia)

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(11/2021 Traduzione verificata)

SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

Shri Bhairavanath Puja

Shri Bhairava e il lato sinistro

Ashram di Garlate, Lecco (Italia), 6 Agosto 1989


[(All’arrivo) Ah, meraviglioso (Shri Mataji aspira il profumo di un fiore di magnolia bianco che le è offerto). Spostate indietro le loro poltrone perché si sentirebbero in imbarazzo a stare seduti qui. Sì, Kalpana si è spostata. Mettetele dietro a quelle persone, altrimenti si sentiranno in imbarazzo.

C’è molto vento da questa parte. Si può fare qualcosa?

Bene. No, no, no, no, qui. Ah, sì, vicino alla signora. Là, sì, va bene, saranno contenti.]

Oggi ci siamo qui riuniti per celebrare il puja a Bhairavanath. Penso che non abbiamo compreso il significato di Bhairavanath, che corre su e giù per l’Ida Nadi.

Ida Nadi è il canale di Chandrama, cioè della luna. Questo canale serve per rinfrescarci, quindi il compito di Bhairavanathji è quello di rinfrescarci.

Per esempio, la gente è collerica a causa dell’ego, del fegato o comunque sia e, se qualcuno è molto adirato, Bhairavanath gli gioca dei trucchi per rinfrescarlo. Egli organizza ogni cosa sotto il suo controllo con l’aiuto dei gana, con l’aiuto di Ganapati, per rinfrescare il vostro temperamento, per darvi equilibrio.

Se qualcuno è molto collerico e supera tutti i limiti, Bhairavanath organizzerà, anche con l’aiuto di Hanumana, qualche (trucco) per mostrargli che questa stupidità della collera non va bene.

Ad esempio, Hanumana cerca di aiutare le persone depresse, o che diventano di lato sinistro, a venirne fuori, non v’è dubbio; ma Bhairavanath le aiuta molto di più.

Chi è di lato sinistro non può essere collettivo.

È oltremodo difficile per una persona molto di lato sinistro – che è sempre triste, infelice e preoccupata – riuscire a gioire del divertimento della collettività.

Invece, una persona collerica, di lato destro, non gioirà della collettività e non permetterà a nessuno di gioirne, certo, ma cercherà di stare nella collettività per potersi imporre.

Infatti una persona così cercherà di dimostrare la propria superiorità, di essere qualcosa di superiore e, naturalmente, non potrà gioire della collettività. Al contrario, chi è depresso pensa sempre: “Nessuno mi vuole bene, nessuno tiene a me, sono tanto depresso”, e via dicendo. Si aspetta sempre qualcosa dagli altri e neppure lui riesce a gioire della collettività. Una persona così, di lato sinistro, troverà un motivo di infelicità in tutto.

Per esempio, l’altro giorno ero a Mosca e c’era con noi una signora, una sahaja yogini, che era di lato sinistro. Stavamo andando a mangiare quando iniziò a piovere, e non si riusciva a trovare un taxi. Infine però arrivò un’auto e andammo al ristorante. Lì ci dissero che eravamo molto in ritardo, quindi avremmo dovuto sederci in un altro settore dove i posti erano più cari.

Allora questa signora sbottò: “Quanti problemi! Niente taxi, piove e non riusciamo ad avere un posto a sedere”. Io le risposi: “Tutto questo è un divertimento, non è un problema!”.

Questo termine, “problema”, dovrebbe essere eliminato. Questa è una nuova parola che ho imparato: infatti, quando eravamo piccoli, la usavamo soltanto in geometria (risate). Questa sorta di attitudine, attitudine negativa, di vedere la negatività ovunque, è il modo in cui roviniamo davvero il nostro lato sinistro.

Poi però arrivò un signore che ci aveva invitati e ci disse che loro erano seduti dall’altra parte e ci stavano aspettando. Così ci spostammo dall’altra parte, gustammo un ottimo cibo, andò tutto bene e allora dissi (alla signora): “Vedi, tu contavi soltanto gli aspetti negativi della situazione senza vederne l’aspetto divertente”.

Allora lei mi chiese: “Che cosa dovrei fare?”.

Le risposi: “Recita il nome di Bhairava, siediti con la mano sinistra verso la fotografia e la mano destra sulla Madre Terra e così tutti i tuoi bhut e le tue negatività se ne andranno”. Bhairava tiene sempre una luce in mano e percorre su e giù l’Ida Nadi, illuminandola per farvi vedere che non c’è niente di negativo.

E questa negatività ci arriva in molti modi.

Una negatività è: “Questo è mio”, ad esempio: “Mio figlio, mio marito, la mia proprietà. Mio”.

E quando vi attaccate in questa maniera, poi vi accorgete che anche i vostri figli diventano negativi.

Se invece volete essere positivi, ciò è molto semplice e, per questo, dovreste osservare dov’è la vostra attenzione. Vedete soltanto i problemi o vedete in essi anche qualche lato divertente?

Ci sono persone che non riescono a divertirsi con nulla. Se c’è una giornata di sole si lamenteranno: “Oddio, che sole!” (Risate). Se è nuvoloso diranno: “Oh, che giornata!”. Niente può renderle contente.

Ma gioire di ciò che vi è positivo in ogni aspetto negativo è la qualità di un sahaja yogi. La negatività non esiste, è solo ignoranza.

Anzi, non è neanche ignoranza, perché neppure l’ignoranza esiste. Se tutto è il Potere Onnipervadente, come può esistere l’ignoranza?

Se però fuggite, se vi nascondete nei risvolti di questo potere, direte che la negatività esiste; come se vi nascondeste in una caverna, la chiudeste accuratamente e diceste che il sole non esiste.

Quindi, le persone che non riescono a diventare collettive sono sia di lato destro sia di lato sinistro, ma soprattutto di lato sinistro.

Le persone di lato sinistro, però, sanno essere collettive nella negatività: c’è una grande fraternità fra bhut. Per esempio, degli ubriaconi si siedono insieme e dicono: “Guardate quanti problemi ci sono, ci sono problemi ecologici…” – sono ubriaconi, tutti ubriachi – e: “Ci sono problemi di ogni genere; quando finirà tutto questo?”.

Allora un altro dice: “Aspetta, aspetta, aspetta, ho sentito dire che il mondo crollerà molto presto”. Un terzo aggiunge: “Grazie a Dio saremo tutti distrutti, così sarà finita”.

Poi il quarto domanda: “Ma cosa succederà ai nostri pub?” (Risate). E gli altri: “Beh, che importanza ha se non esistiamo più?!”.

Ecco come agisce la fraternità dei bhut. Non riescono proprio a vedere il lato divertente, non riescono proprio a gioire e diventano… pensano di essere persone molto meditative, di essere qualcosa di più elevato, qualcosa di superiore; ma nella negatività.

E la fine di questi individui (di lato sinistro) è che diventano matti, mentre la fine delle persone di lato destro è che diventano idiote.

Una volta mi recai in un manicomio e, andando lì, incontrai una signora che era piuttosto normale, insomma, pensavo fosse del tutto normale, così mi misi a parlare con lei.

E lei cominciò a parlare in modo molto saggio: “Sa, lì c’è mio cognato e sarebbe necessario aiutarlo e non dovremmo fare questo, quello…”. Mi parlava di vari argomenti, mostrandosi molto carina e gentile e dicendomi che nessuno le voleva bene, che lei era molto insicura e così via.

All’improvviso arrivò il medico e lei cominciò ad insultarlo e ad inveire contro di lui. Io chiesi: “Ma che succede?”. Il dottore mandò a chiamare della gente: “Prendete questa donna!”. E a me disse: “Questa è la pazza più violenta che ci sia! Perché parla con lei?”.

Io in effetti avevo mal di testa, ma non sapevo che fosse una pazza. Forse in mia presenza i bhut erano scappati per un po’ e stavano facendo degli scherzi, ma si poteva vedere chiaramente.

Dunque, un attaccamento emotivo esagerato e preoccuparsi emotivamente per qualcuno: “Mio figlio, questa e quella mia cosa”, e sprecare continuamente la vostra vita preziosa in tutto ciò, non è il modo in cui dovrebbe vivere un sahaja yogi.

Se un sahaja yogi non riesce a diventare collettivo, sappiate che non è un sahaja yogi.

Ci si dunque deve rendere conto che questa è l’azione di Bhairavanath in noi.

Un altro compito che Lui svolge, portando la luce nelle tenebre, è quello di distruggere tutti i bhut in noi, tutte le idee bhutish (negative) e strane riguardo agli attaccamenti ed anche la depressione.

Sono dunque molto contenta che oggi adoriamo Shri Bhairava, perché Egli è connesso molto strettamente con Ganesha.

Come sapete Shri Ganesha risiede nel Muladhara mentre Bhairava si muove nel lato sinistro finendo nel lato destro (super-ego).

Si può dunque superare qualsiasi condizionamento, qualsiasi abitudine grazie all’aiuto di Bhairavanath.

In Nepal esiste una grande, enorme statua di Bhairavanath che in realtà è uno swayambhu1; la gente di lì è per lo più di lato sinistro e quindi ha paura di Bhairavanath.

Pertanto, se qualcuno ha una cattiva abitudine, ad esempio quella di rubare, lo portano di fronte a Bhairavanath e accendono una candela, una fiamma.

Voglio dire che la polizia li porta davanti alla statua e dice: “Adesso, davanti a Bhairavanath parlate, confessate”. E loro confessano il misfatto.

Quindi Lui ci protegge anche dal commettere azioni sbagliate, disoneste come rubare. Qualsiasi cosa pensiamo di poter fare in segreto, può essere nascosta, ma non a Bhairavanath.

Se non cambiate, Lui ad un certo punto vi smaschera completamente. È così che ha smascherato tutti gli orribili falsi guru.

Oggi dunque siamo qui per venerare questa grande deità di Bhairavanath che si incarnò poi su questa terra anche come Mahavira.

Egli presiede la porta dell’inferno impedendo alla gente di caderci dentro. Se però volete andare all’inferno, se il vostro desiderio, la vostra volontà è di andare all’inferno, Lui dice: “Prego, potete passare”.

Ma, come sapete, ormai anche l’inferno è affollato di gente, quindi è meglio cercare di combattere la nostra negatività e diventare amanti del divertimento, gioire degli altri, amare gli altri senza preoccuparvi di ciò che vi fanno, ma pensando soltanto a ciò che di buono potete fare voi a loro.

Pertanto, offriamo questo puja speciale di oggi a Bhairavanath affinché ci conceda la capacità di ridere, gioire, divertirci.

Che Dio vi benedica tutti.

[Viene celebrata la cerimonia. Alla fine una cartolina souvenir del puja viene offerta a Shri Mataji. Lei prende il microfono]

Shri Mataji: (Prova il microfono) Questo è il bellissimo biglietto che hanno creato per tutti voi: è bellissimo, qui all’esterno viene mostrato il sentiero della Kundalini verso il paradiso, mi pare. (Celebre opera di William Blake, ndt)

Guido: William Blake.

Shri Mataji: Realizzato da William Blake. E all’interno c’è una mia fotografia (applausi, Shri Mataji sorride). Bellissimo. Inoltre hanno preso una grande, splendida citazione di Einstein che è sorprendente e bellissima. Qualcuno deve tradurre.

“A mio avviso, l’umanità deve infinitamente di più a personalità come Buddha, Mosè e Gesù” – spero che tutti capiscano – “che a tutti i risultati del pensiero speculativo e analitico messi insieme. Dobbiamo dedicare tutti i nostri sforzi per salvaguardare e mantenere vivo in noi ciò che queste sacre Incarnazioni ci hanno dato. Soltanto in questo modo l’uomo preserverà la propria dignità, la certezza della propria esistenza e la gioia di vivere”. Immaginate. Vi ho detto che era un’anima realizzata! (Risate) Prenderò per me questo (biglietto) se non vi spiace. Grazie, grazie, è bellissimo. Wah.

[La cerimonia dei doni continua]


1 Testimonianza di Douglas Fry: “Ci recammo in una piazza del mercato a Kathmandu, dove si trovava una statua di Shri Bhairava dall’espressione spaventosa, e Shri Mataji lavò i suoi piedi. “Adesso guardate Bhairava”, disse Lei. Mentre lo guardavamo, entrammo tutti in profonda meditazione. Il suo sguardo temibile si trasformò in un sorriso e ci stava proprio sorridendo. In quella profonda meditazione lo vedevamo evidentemente in una luce completamente diversa e potevamo vedere la gioia che scaturiva da lui”.