Shri Vishnu Puja

Paris (Francia)

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Shri Vishnu Puja. Parigi (Francia), 13 luglio 1994.

Oggi è una ricorrenza importantissima perché, in questo giorno, i francesi ottennero la liberazione[1]. Ma non capisco proprio lo scopo di questa liberazione. Ho visto che in quei paesi nei quali hanno goduto di libertà e liberazione, niente ha funzionato quanto ci si sarebbe aspettato. In Francia, per esempio. Quando la liberazione arriva attraverso la rabbia, è l’odio la base di queste rivoluzioni e di queste cosiddette liberazioni acquisite. Se la liberazione avviene dentro voi stessi, così da non essere più schiavi di nessuna di queste orribili forze distruttive e negative, allora è una vera liberazione.

La seconda cosa accaduta in Francia è che, per la prima volta in Europa, (Sahaja Yoga) è stato riconosciuto come Dharma (religione, ndt). È una cosa importantissima e facciamo un bell’applauso (applausi).

Si è riconosciuto che Sahaja Yoga è dharma. In effetti lo è, ma oggi è stato riconosciuto ufficialmente. È una cosa importantissima. Devo dire che il merito va al vostro leader e a tutti i Sahaja yogi di Francia che si sono molto adoperati per ottenere questo riconoscimento, questa ratifica. È una cosa molto significativa. Oggi pensavo quindi di celebrare il puja a Shri Vishnu che è il fondamento del dharma.

Finora non abbiamo mai venerato nessuno che rappresentasse i princìpi fondamentali[2], oltre a Shiva. Abbiamo adorato soltanto coloro che sono venuti come incarnazioni. Ganesha venne come incarnazione; la Dea venne come incarnazione; Rama, Shri Krishna, i Guru, Cristo, Buddha, vennero tutti su questa terra come incarnazioni. E noi abbiamo venerato le incarnazioni venute sulla terra. Oggi però, poiché Sahaja Yoga è stato riconosciuto come dharma (religione), dobbiamo conoscere Shri Vishnu che è la base del dharma.

Egli si incarnò via via su questa terra come Shri Rama, poi come Shri Krishna e infine verrà come Kalki. È una bellissima evoluzione di Shri Vishnu. Occorre capire perciò qual è la base del dharma. Non so se sapete che nella materia vi sono otto valenze, negative, positive e neutre; ma negli esseri umani vi sono dieci valenze e queste dieci valenze sono create in noi da Shri Vishnu. Esse sono protette, sorvegliate e nutrite da Shri Vishnu. Ed ogni qual volta egli vede che fra gli esseri umani vi è una decadenza del dharma, egli si incarna su questa terra. Lo stadio finale è quello del Virata. A questo stadio, il principio di Vishnu si divide in due: uno va al Virata, l’altro a Viratangana. Il terzo principio, invece, è quello che voi chiamate Mahavishnu, incarnatosi come Signore Gesù Cristo. Tutti questi tre principi agiscono, soprattutto in questo periodo, nel Sahasrara. Il Virata è il principio grazie al quale potete rendervi conto che il messaggio del dharma interiore si sta diffondendo in tutto il mondo.

Oggi non si tratta soltanto di dire ‘Non fare questo, non fare quello e quell’altro’ no, niente dieci comandamenti. Questi dieci comandamenti devono diventare la vostra stessa natura. Dovete identificarvi completamente con questa natura.

Nel processo evolutivo, a ben vedere, era il compito del guru instaurare i dharma (nei discepoli) e, grazie a questi principi, si diventava dharmici. Ma se osservate il mondo, qualsiasi cosa detta, scritta, spiegata verbalmente, rimane un’adesione soltanto formale.

Ecco perché vediamo che tutte le religioni, pur predicando le stesse cose, hanno preso tutte direzioni diverse. Alcune sono finalizzate al denaro, altre al potere, alcune sono violente ed altre assolutamente false. Quando ve ne rendete conto, siete sconcertati da come il principio del dharma sia stato distrutto dagli esseri umani. Per quale motivo non sono riusciti ad accettare il dharma? Devo dire che in noi esistono due geni destinati a proteggerci dal commettere peccati contro la Madre e contro il Padre. Quando questi due geni subiscono una mutazione, la gente si mette a fare ciò che vuole, senza più alcun controllo. E questo è quanto è avvenuto nel corso della nostra evoluzione. Vorrei dire che in India, per tradizione, la gente è dharmica, molto dharmica. La ragione è che da noi si parla di dharma sin dall’antichità, abbiamo avuto santi e, inoltre, esiste una specie di tradizione formatasi nel corso di migliaia di anni.

A quel tempo, avevamo con noi anche l’Egitto ma, in Egitto e anche in Grecia, qualcosa andò storto. Prendiamo il caso della Grecia, dove raffigurarono tutti gli dei simili ad esseri umani, degradando il livello degli dei dal dharma all’adharma; e quello dell’Egitto, i cui re erano molto interessati alla morte, alle loro tombe, a edificare piramidi, a tutte queste cose, ma non a edificare il dharma interiore. Per questo motivo il dharma decadde moltissimo anche in Egitto e alla fine l’Islam ebbe il sopravvento. L’Islam prevalse perché la gente era priva di dharma. E in Grecia accettarono la Chiesa Ortodossa perché erano diventati adharmici. Ma queste religioni erano in sé prive di dharma. Non riuscivano ad instaurare il dharma al proprio interno, come avrebbero potuto instaurarlo nella gente?

Ciò si verificò in larga misura in questi paesi, e l’incarnazione di Vishnu, come Narasimha[3], avvenne molto vicina, vicinissima all’Egitto e alla Grecia, a Peshawar. Tutte queste cose avvennero a Peshawar[4] che era molto vicina anche all’Egitto e alla Grecia. Lì (i rakshasa) divennero molto ostili a Vishnu[5] poiché redevano che Egli avesse ucciso il loro re (il re dei rakshasa, Hiranyakashipu), così penetrarono tutti nell’area dell’Afghanistan e da qui passarono in Egitto e in Grecia cercando di abbattere tutti gli dei e le dee.

Avvenne molto tempo fa, dev’essere accaduto almeno diecimila anni addietro, quando Prahlada[6] determinò l’incarnazione di Shri Vishnu (come Narasimha, ndt). Giunsero questi rakshasa chiamati asura – li chiamano assiri[7] ma in realtà erano asura – e se andate in Egitto troverete la Sfinge, che è proprio l’opposto di ciò che era Narasimha. (La Sfinge) è uomo nella parte superiore e leone nella parte inferiore, mentre in Narasimha è esattamente l’opposto: Narasimha è leone nella parte superiore e uomo in quella inferiore. Essi crearono questa effigie che era l’esatto contrario di Vishnu, proprio per dimostrare di avere un’altra grande incarnazione esattamente opposta e in grado di contrastare validamente Vishnu.

A causa dei rakshasa penetrati in loro, questi popoli svilupparono una natura molto aggressiva; una natura combattiva, violenta. In Grecia svilupparono moltissimo i muscoli, e tutta la storia greca, a leggerla, è davvero pazzesca: lottavano e combattevano gli uni contro gli altri, si uccidevano l’un l’altro, senza fine. Finché Alessandro (Magno) non andò in India e rimase alquanto sorpreso nel vedere una cultura dharmica, il modo in cui la popolazione conviveva coi simboli e tutto il resto, e disse: “Beh, ne ho avuto abbastanza”. E tornò indietro. Ma anche in Egitto non riuscivano affatto a comprendere il dharma poiché credevano nel culto dei morti, in ogni sorta di magia nera e cose simili. Così, quando arrivò l’Islam, accettarono l’Islam. Qui arrivò il Cristianesimo e laggiù arrivò l’Islam. Dicono che in Russia lo zar volesse avere una qualche religione. Così fra tutti si rivolse ai cristiani. All’inizio chiese l’intervento dei cattolici per rendere tutti religiosi, perché voleva avere una qualche religione.

L’essenza (della religione) è Vishnu.

Ma lì vi erano queste forme distorte di Vishnu. Andarono in Russia uno ad uno. Per primi arrivarono i cattolici che dissero: “Non potete avere molte mogli. Potete averne una sola”. Al che risposero: “Non fa per noi”. Vishnu aveva una sola moglie – Ekapatni, monogamo – lo stesso anche nella vita di Rama. Allora si rivolsero ai musulmani, che dissero: “Va bene, potete avere molte mogli ma è vietato bere, niente Vodka”. Allora risposero: “Come si fa a vivere senza Vodka?”. Vedete, in tutte queste religioni, vi è una piccola porzione di dharma. Nella prima, soltanto una moglie; nella seconda, l’Islam, vietato bere. Ed essi dissero: “No, no, no, non possiamo vivere in questo modo”. Allora mandarono a chiamare i Cristiani Ortodossi. Ortodossi, il termine è ortodossi. E gli ortodossi affermarono: “Potete avere quante mogli volete e potete bere quanto vi pare”. Loro dissero: “Questo si adatta al nostro dharma”, e accettarono. Qualunque restrizione, di qualsiasi tipo, si imponga agli esseri umani, se essi non hanno la realizzazione, faranno esattamente ciò che è distruttivo.

Ho visto i musulmani, per esempio. Una volta che stavo andando a Londra da Riad[8], mi addormentai. Al mio risveglio vidi delle donne tutte vestite alla moda, con i corpi scoperti, e uomini eleganti con cravatte a farfalla e tutto il resto. Mi chiesi che cosa fosse accaduto e domandai all’assistente di volo dove avessimo fatto scalo, e lei rispose: “Da nessuna parte”. Io chiesi: “Da dove sono uscite queste persone?”. Lei disse: “Sono le stesse di prima”. A Riad si coprivano il viso con il velo.

Mio genero mi disse: “Non posso dire che sto viaggiando con te che sei mia suocera. Sarei arrestato”. Neppure con la suocera si può, soltanto con la madre. Grazie a Dio i nostri cognomi erano gli stessi, così nessuno ci arrestò. Cose così stupide, sapete. Tenendo le donne da una parte, gli uomini da un’altra, dicendo poi alle donne non puoi fare questo, non puoi fare quello, mentre gli uomini fanno qualsiasi cosa, tutto questo finisce per provocare una terribile ipocrisia.

Lo stesso per i cristiani. Se leggete di Cristo, è così straordinario ciò che ha detto su ogni argomento. Si dice che non si dovrebbe commettere adulterio, ma Lui disse: “Non dovreste avere neanche occhi adulteri e questo non dovrebbe neppure venirvi in mente”. Riuscite ad immaginare ciò che disse? Che mi dite delle nazioni cristiane in cui le donne si denudano, si spogliano, gli uomini le guardano e questa assurdità avviene dappertutto? Riuscite a credere che questi siano cristiani? E poi, la domenica, si mettono il cappello e vanno a messa! Come potete chiamarli cristiani? Non esiste alcun dharma. Andare in chiesa è un’altra ipocrisia. E il livello di licenziosità raggiunto dai paesi occidentali è il massimo cui si possa arrivare. Si comportano come non farebbe neppure un animale. Tutto lo stile di vita è improntato a come ottenere la propria distruzione. Vogliono distruggersi da soli. Perché questo non accade così tanto in India? Perché loro sanno, conoscono tutto ciò che è stato detto (a proposito del dharma, ndt).

Mentre da voi accadono certe cose, come i preti che abusano dei bambini. Ma come è possibile? Sono preti! Che si vergognino! Anche in India vi sono preti di questa fatta, ma non al punto di scoprire che nei collegi, nelle scuole, si comportano così le massime autorità della Chiesa Cattolica. Guardate la Chiesa Cattolica, che razza di Chiesa Cattolica è. Cattolico significa sanatan, antico. Sanatan significa provenire dall’antichità, essere i primi. Invece dov’è? Come possono definirsi cattolici? Sono i più moderni bassifondi, ecco cosa sono. Che cosa fanno di buono?

Quando leggo di questa Chiesa Cattolica, penso che questi individui dovrebbero veramente scomparire nel Mare Arabico. Perché uccidono, si arricchiscono, hanno collusioni con la mafia, concedono riconoscimenti al capo della mafia: è questa la Chiesa Cattolica? È questo che voleva Cristo? Proprio l’opposto: Cristo è da una parte e il cattolicesimo è proprio all’opposto. Una cosa completamente diversa.

Tutto ciò che era dharma non esiste più. Allora dove andiamo a finire? Se credete che sia una buona cosa diventare buddisti, non conoscete assolutamente i buddisti. Essi sono i peggiori accattoni e le persone più avide, molto orientate al denaro. Io so di molte persone che hanno perso ogni avere a causa di questo Dalai Lama.

Allora dov’è il dharma? Il dharma è interiore. Ecco perché il principio di Vishnu deve essere risvegliato in voi. E questo principio poi si espande in molte direzioni. Poiché Vishnu è colui che cura, è chiamato Dhanvantari, cioè il medico. Egli cura poiché è il nostro protettore, è colui che preserva gli esseri umani. Se lui preserva il vostro dharma, non vi ammalerete e, se vi ammalerete, sarà Vishnu a proteggervi, a curarvi. Egli è colui che possiamo chiamare Dhanvantari, il medico. È anche Yama. Yama significa colui che è responsabile della nostra morte. Ovviamente, per prima cosa deve andarsene Shiva, il principio dell’esistenza, lo Spirito, e poi arriva Yama ad occuparsi del corpo. È lui che decide dove dovreste andare. Se dovreste rimanere nel limbo o essere mandati all’inferno o in paradiso.

Ogni decisione è presa da lui con l’aiuto di Mahavishnu, cioè Cristo. Il suo compito è arrivare quando un corpo giace senza vita, per estrarne lo spirito, giudicarne lo spirito e destinarlo al luogo adatto. Ora, se una persona manca di dharma, egli la afferra e la manda all’inferno. Talvolta però, prima che possa farlo, arrivano gli operatori della magia nera, prendono il cranio del cadavere – poiché quando si viene cremati il cranio o le ossa rimangono – e cercano di controllarne lo spirito prima che Yama entri in azione. Così utilizzano lo spirito di quella persona manipolandolo e usandolo al fine di danneggiare o adescare gli altri, controllandoli.

Questo è il peggiore adharma. È la cosa peggiore che si possa fare, catturare uno spirito e usarlo allo scopo di ipnotizzare e plagiare. Ma quando questo individuo, questo tantrika, muore, Yama gli assegna la morte più terribile, nel senso che il suo spirito non si allontana facilmente e questa persona soffre, soffre e vuole la liberazione, ma non può ottenerla, e per lei è una grandissima sofferenza morire. Questa è la punizione per essere stato un orribile tantrika che ha tormentato tante vite. L’idea di peccato venne da dharma e adharma.

Talvolta noi abbiamo un’idea molto superficiale del peccato. Quando, per esempio, Arjuna stava combattendo in battaglia, disse: “Come posso uccidere queste persone? Sono miei fratelli, miei parenti, zii, come posso ucciderli?” Shri Krishna rispose: “Essi sono già morti. Tu in realtà non uccidi nessuno”. In che senso sono morti? Perché sostengono l’adharma. Così sono già stati uccisi. Ma voi siete dalla parte del dharma e, se combattete per il dharma, anche se morite vi salverete.

Questo argomento è spinto all’eccesso anche in molte Scritture. Ed è davvero assurdo. Si dice, per esempio, di seppellire il corpo quando si muore, ma non si parla di anima. Lo seppellite e poi, dopo cinquecento anni, il vostro corpo resuscita e sarete salvati.

Dopo cinquecento anni che cosa sarà rimasto del corpo? Queste idee assurde si ritrovano in tutte queste tre religioni: cristiana, ebraica e musulmana. Per questo seppelliscono la gente. Seppellire la gente significa occupare del terreno e trattenere lì i bhut. La prima volta che venni a Parigi, fui sorpresa che avessero costruito un enorme cimitero nel centro della città.

È naturale che qui la gente beva, poiché la maggior parte degli ubriaconi stanno nelle tombe ed incitano le persone a bere. È davvero sorprendente che in Occidente abbiano queste idee assurde in base alle quali, dopo essere stati sepolti, sarete riportati in vita come Cristo. Pensate, Cristo risorse dopo tre giorni. Anzi, neppure tre giorni: morì di venerdì e risorse la domenica mattina. Ma se conservate un corpo che non è neppure di Cristo – se è il corpo di Cristo è diverso – per cinquecento anni, che ne verrà fuori? E così seppelliscono la gente. Soltanto le anime realizzate dovrebbero essere inumate, non tutte le persone comuni, perché queste ultime hanno ancora i loro desideri, desiderano ancora certe cose, le loro anime potrebbero indugiare intorno al corpo. Quindi perché dovreste tenere per anni il corpo in un posto? Poi, dopo un po’ di tempo, scavano e ci costruiscono delle case e tutti i bhut entrano in quelle case. Per comprendere il dharma, dovremmo anche capire come comportarci nei confronti della morte della gente comune e della morte dei Sahaja yogi. Limitarsi ad essere dharmici non è sufficiente.

Vi sono molte persone che non fanno niente di male, ma sono tipi molto austeri e, di solito, mancano di equilibrio, sono molto irascibili. Se non sono irascibili, vivono da completi reclusi, in cima all’Himalaya. Ma soltanto le persone dharmiche nel vero senso della parola, una volta ascese allo stadio del Virata, dovrebbero essere conservate, il loro corpo dovrebbe essere conservato.

Giacché il dharma dal Nabhi arriva al cervello ed il cervello fornisce l’energia dello spirito a tutti i nervi, di conseguenza tutto il corpo di un’anima realizzata è pervaso di consapevolezza vibratoria. Se un corpo del genere viene sepolto, potete persino sentirne la fragranza e, anche da lontano, saprete che in quel luogo è sepolto qualche santo.

Se ricordate, esistono sette mie fotografie in cui la luce mi piove addosso. Mi trovavo in un villaggio chiamato Miahkitakli. Mi dissero poi che Miah, un santo sufi, era morto e sepolto in quel luogo. Io sentii immediatamente le vibrazioni e, mentre ero seduta sul palco, lo vidi sotto forma di luce e lui si mise a proiettare la luce su di me. Ero molto contenta, ma quando lo fermai egli smise. Non era diventato un bhut, no, era divenuto luce e, ogniqualvolta fosse necessario, egli manifestava la sua presenza. Noi dunque seguiamo dei dharma. In Sahaja Yoga si presume che seguiate il principio di Vishnu. Voi dovete seguire il principio di Vishnu, non potete dire: “Madre, non possiamo farlo”. Per esempio, Vishnu non ama il fumo, il tabacco; non gli piace. Non gli piace l’alcol. Non gli piacciono le droghe, odia le droghe. Non ama molte medicine prodotte dagli esseri umani. Per esempio, gli antibiotici: se un Sahaja yogi li prende, se è un vero Sahaja yogi vomiterà. Qualunque possa essere il dosaggio, qualunque possa essere il tipo, egli non può prendere molte medicine. Diventate automaticamente come bramini che evitano queste cose: “No, no; questo no”.

Inoltre, non andrete a mangiare in luoghi in cui vi siano persone contrarie a Sahaja Yoga o che non siano affatto dharmiche. Non vi piacerà. Non occorre che vi dica di non guardare le donne: non lo farete. Non le guarderete, in modo automatico. I vostri occhi, grazie al dharma, diverranno stabili. Né dovrò dire alle donne di non correre dietro agli uomini. Sono molto pochi coloro che si dibattono ancora in queste difficoltà. La maggior parte di voi abbandona semplicemente tutte queste cattive abitudini e raggiunge uno stadio in cui diventa automaticamente dharmica.

Perché, quando la Kundalini ascende e riempie il vostro cervello, vi rendete conto di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato; grazie alle vostre vibrazioni, non assumerete qualcosa di meno che buono. Se, dalle vibrazioni, sentirete che il cibo non è buono, non lo mangerete. Qualsiasi cosa non idonea, la rifiuterete. Non devo dirvi: “Non fare questo e quello”. Non ucciderete mai nessuno; non commetterete mai alcun peccato, in modo automatico. Non devo dirvi: “Non farlo, non commettere questo o quel peccato”. Certo, se non siete ancora Sahaja yogi maturi, è possibile, ma con la maturità io non credo che adotterete cose sbagliate, e sarete felici delle vostre virtù. Quelle che sono chiamate virtù, sono i principi di Vishnu. Dire: “Quest’uomo è virtuoso”, è molto riduttivo. Nel linguaggio terreno, essere virtuoso può significare essere abile a disegnare o cose del genere. Niente di più. Ma se voi dite “virtuoso”, ciò significa che vi riferite ad un Sahaja yogi.

Cristo si è spinto al punto che, se qualcuno vi schiaffeggia sulla guancia sinistra, dovete porgergli la destra. Pensate a quale sottigliezza sia arrivato, in quanto a pazienza e tolleranza! Ora pensate alle nazioni cristiane, che andarono in tutto il mondo a saccheggiare! Gli spagnoli andarono in America e distrussero tutti gli indigeni. Gli inglesi vennero in India e uccisero moltissime persone. Infine anche alcuni francesi si spinsero in diversi paesi dell’Africa e sterminarono la popolazione. E questi sarebbero cristiani? Com’è possibile che siano cristiani? Il punto non è soltanto non aggredire; è porgere l’altra guancia se qualcuno vi aggredisce. Questo è ciò che ha detto Cristo.

Egli ha cercato di adattare ogni comandamento al livello dei Sahaja yogi. Come risplenderà attraverso di voi la bellezza di Sahaja Yoga! E il modo in cui esprimerete il vostro spirito, mi pare si trovi nel secondo capitolo del Vangelo di Matteo in cui si parla de “i beati”. È scritto, è scritto a chiare lettere ciò che dovreste essere; quanto dovreste essere tolleranti, pazienti, compassionevoli, amorevoli. È incredibile come una sublime incarnazione come quella del Signore Gesù Cristo sia stata svilita ad un livello simile dai cristiani! Non hanno diritto di chiamarsi cristiani. Sono i peggiori pagani che io possa immaginare. Il modo in cui hanno distrutto la loro cultura, ogni cosa….

Per non parlare dell’Islam. Allo stesso modo in cui Paolo ha commesso ogni misfatto riguardo alla Bibbia (cioè manipolandola, ndt), non so, anche nell’Islam deve esserci stato un altro rakshasa. Il Corano fu scritto da un personaggio davvero orribile. Maometto non imparò mai a leggere e scrivere e ci fu un tizio chiamato (Mohia?), un personaggio orribile, che autorizzò l’edizione del Corano così come Paolo (fece con la Bibbia). In esso egli pose questa shari’a. Ora, riguardo alla shari’a[9], nel libro di Geremia, è scritto che quando Mosè, l’Adi Guru, scese dalla collina di Tur con il messaggio dei dieci comandamenti, trovò che gli ebrei stavano creando la società assolutamente decadente che vediamo oggi intorno a noi. Egli si adirò talmente che disse: “Queste sono le vostre punizioni”. Ma questo è ciò che Mosè diede agli ebrei a quell’epoca. Non è per oggi.

I musulmani invece, le applicano tra loro a destra e a manca. E sono diventati così attaccabrighe che combattono tra loro e penso che si uccideranno tutti a vicenda e così la faranno finita. Non esiste alcun dharma di amore; non esiste alcun dharma di compassione. Chi non è musulmano deve essere ucciso, e si uccide anche chi è musulmano perché nessun musulmano può cambiare religione. Non può: se è musulmano è musulmano, deve morire da musulmano. Se prova a fare diversamente sarà ucciso. Se fugge dall’Islam, sarà ucciso. È una prigione. È una prigione, e si deve vivere in quella prigione. Non si deve mettere niente in discussione, non si deve chiedere nulla. L’altro giorno stavo guardando la Hajj[10] e c’era un tipo del Sudan che era proprio come Hitler, parlava come Hitler – ho chiesto a qualcuno di tradurre l’arabo – e stava proprio diffondendo veleno, definiva tutti quanti infedeli: “Loro non hanno la verità. Solo noi siamo i detentori della verità!”. Ma quale verità detenete? State facendo qualcosa di buono da qualche parte? Quale verità avete acquisito? E diceva tutte queste assurdità quali: “Dovremmo uccidere tutti coloro che non hanno la verità”, e roba del genere. Ed io guardavo. E mi nacque una domanda: “Con lui che sta dicendo tutte queste cose davanti a me, non so che accadrà a tutta questa gente”. E il secondo giorno ci fu una fuga precipitosa di trentamila persone che erano andate alla Hajj. Così questi stupidi a capo della religione uccideranno tutti i musulmani, li stermineranno pensando di avere ottenuto molto.

Lo stesso per gli ebrei. Gli ebrei sono, da sempre, in attesa di un salvatore e non hanno voluto Cristo. Ma devo dire che non hanno ucciso loro Cristo, non lo uccisero. Questa fu un’idea di Paolo[11] (dire che erano stati gli ebrei a crocifiggere Gesù, ndt). Tuttavia, gli ebrei non hanno mai capito cosa fosse il dharma, perché Mosè si limitò a dare loro questa terribile Shari’a. Non lo hanno mai capito. Così hanno abbandonato la Legge (Shari’a), dicendo che non volevano averci niente a che fare. E sono diventati estremamente orientati al denaro. Avari, interessati unicamente al denaro. Prestano denaro a qualcuno, costui continua a pagare interessi su interessi, finché non può più pagare e gli confiscano la casa, la rivendono. Sono diventati persone davvero molto, molto, molto crudeli, molto empie ed anche licenziose. Un rakshasa di nome Freud, nacque nella loro società. Freud era ebreo e, sapete, si rese conto di quale fosse la debolezza degli esseri umani e fu ampiamente accettato nella stupida America, tanto che hanno perso ogni senso di dharma.

Quando egli affermava tutte quelle assurdità sulla madre, come poteva esservi dharma? Ora scrivono del crollo dell’impero freudiano, della ‘frode di Freud’[12], e stanno uscendo molti libri. Di conseguenza, è accaduto che non essendo molto legati alla tradizione, ed essendo arrivate in Occidente queste stupide religioni attraverso gente distruttiva, avete perduto la fede. Avete perso completamente la fede. Ah, certo, si va in chiesa, si torna a casa. Ma che significato ha? Sono chiacchiere di preti, di mullah e di tutta questa gente che conduce una vita orribile. La gente ha perso completamente la fede e, perdendo la fede, ha smarrito la personalità. Ha perso la personalità e, come ho spiegato l’altro giorno, mi sorprende il modo in cui la gente segua le mode, abbia seguito le mode. Chiunque può dire: “Dovreste avere la testa rasata”, e si taglieranno tutti i capelli. Domani qualcuno dirà: “Tagliatevi il naso”, e tutti si taglieranno il naso; “Vestitevi così”, e si vestiranno in quel modo. Hanno detto: “Stracciatevi i vestiti”, bene, stracciamoci i vestiti… comincia uno, l’imprenditore, e tutti lo seguono. Normalmente, se avete trovato che un vestito vi sta bene, dovreste indossare quello. Ma qualunque cosa vi dicano gli imprenditori, voi la adottate come se non aveste cervello, come se non aveste capacità di giudizio. Invece, una persona dharmica dirà: “Fuori dai piedi!”. Non vorrà, non vorrà cambiare: “Perché dovrei sprecare il mio denaro? Accumulare tutte queste cose assurde?”.

Quando iniziai Sahaja Yoga ero riluttante, ma dissi a tutti di mettersi un po’ di olio in testa. Potete lavarvi il giorno dopo ma, durante la notte, mettete un po’ di olio, altrimenti tra un po’ vedrò tutti gli uomini calvi e le donne con la parrucca. Io sono una Madre, perciò vi dirò la verità. Con grande difficoltà i Sahaja yogi hanno accettato. Ho detto: “Potete lavarvi il giorno dopo”. È necessario metterlo, è una cosa semplicissima, perché i capelli crescono con l’olio. Ho detto di fare una cosa semplicissima, ma loro non erano d’accordo. Non volevano cambiare ma, grazie a Dio, ora è sopraggiunto un po’ di buon senso e stanno facendo qualche piccola cosa. I Sahaja yogi devono fare davvero poche cose per godere di buona salute e anche di prosperità. Non devono fare molto perché sono saldi nel dharma e si trovano nel Regno di Dio. Sono sotto la protezione del Virata.

Vi sono però ancora certe cose che dovete fare, alcune cose. Io non ho detto: “Non fumate”. Avete smesso da soli. L’alcol, tutte queste cose le avete abbandonate da soli perché avete la luce e, nonostante proveniate da una cultura che manca di personalità, dove le persone sono come pecore, ora voi non siete così. Adesso voi siete individui. Essere individui è impossibile in Occidente, perché ci si deve vestire come si vestono tutti gli altri: se sono punk, dovete comportarvi tutti da punk; se una donna ha i capelli in un certo modo, adottate lo stesso stile. Specialmente con i capelli, non so perché. Forse è il potere del Virata, agisce soprattutto sui capelli, poi sugli abiti e tutto il resto. Vi siete resi conto che la castità fa parte del dharma. Non si tratta soltanto della castità delle donne, ma di quella di uomini e donne. È il loro potere, il potere di Ganesha. Questo è il dharma che avete accettato. Non vi ho mai detto nulla, ma voi lo avete accettato, ne siete pervasi e ne gioite.

Ora, il fatto che ci accettino come dharma, che cos’ha di speciale? Noi siamo l’unico dharma! Gli altri sono tutti adharmici. Si definiscono dharmici, ma non hanno in sé alcun dharma. Se non si ha un dharma con il quale ottenere equilibrio e saggezza, non è possibile ascendere. Ma, anche senza essere dharmici, Sahaja Yoga è talmente grande che ho visto gente alquanto adharmica ottenere la realizzazione. Se si ascende, poi il dharma si diffonde e si diventa dharmici. Molti cercano di scrivermi del loro passato, ma io strappo le lettere. Basta! Ora siete diventati dei loti, perché mi parlate di qualcosa che non mi interessa?

Ottenere la realizzazione è il sistema migliore, ed io pensavo proprio a questo. Specialmente nel vedere la situazione che si stava creando nel mondo durante questo Kali Yuga, in questo caos, pensavo: “Se non si alza loro la Kundalini, il dharma non potrà essere instaurato”.

Se io ho fatto qualcosa, è stato scoprire il metodo di dare la realizzazione a livello di massa, così il problema si sarebbe risolto. Non si è reso necessario dire nulla, fare nulla, lo avrebbero fatto semplicemente. Devo dire che è andata bene, molto bene. Vedo che la mia visione si sta realizzando con voi. Qualsiasi ansia io avessi, qualunque preoccupazione io abbia avuto riguardo a Parigi ora è scomparsa; è svanita. Avevo l’abitudine di venire tre volte l’anno e tutti dicevano: “Madre, che cos’è? Perché fa loro questo enorme favore?”. Io rispondevo: “Questa è la porta dell’inferno, lasciatemi andare”. Ed ora è diventata la porta del paradiso [applausi]. Per noi, dunque, non è difficile instaurare il principio di Vishnu in noi. Ma dovete riconoscere che lo avete. Vedete, improvvisamente mi accorgo che i Sahaja yogi diventano molto umili e non vogliono riconoscere ciò che hanno. Voi potete curare la gente, siete Dhanvantari; potete dare la realizzazione. Tutti i principi di Vishnu sono ora risvegliati in voi e voi dovete utilizzarli.

Vorrei che avessimo Vishnu Sahastranama. Sono i mille nomi di Vishnu, non pretendo che li diciate tutti, ma se ne reciterete almeno qualcuno, capirete come il principio di Vishnu sia risvegliato dentro di voi al punto che qualcuno mi ha detto: “Madre, no, non voglio lavorare in pubblico”. Gli ho chiesto perché, e lui: “Non voglio che mi ritorni l’ego”. Sono così dolci. Hanno paura che subentri l’ego. No, no, no…ora non tornerà perché qui è assiso Vishnu, come Virata (Shri Mataji tocca il punto corrispondente al Virata situato all’attaccatura dei capelli). Egli si prenderà cura di voi e inoltre avete in voi il Vishnupada[13]. Si potrebbe dire molto al riguardo, ma penso che dovreste leggere i mille nomi di Vishnu e vi renderete conto di quante qualità potete manifestare.

Che Dio vi benedica.


[1] Il 14 luglio 1789 ebbe luogo uno degli episodi più significativi della Rivoluzione Francese. Gli insorti del popolo, dopo una lunga battaglia, riuscirono ad espugnare e conquistare la Bastiglia, che simboleggiava l’aspetto più incontrollato dell’assolutismo monarchico, poiché vi venivano rinchiusi personaggi che dovevano sparire con ‘discrezione’, evitando processi pubblici che avrebbero danneggiato l’immagine della corte, del clero e della nobiltà. Per questo motivo la presa della Bastiglia significava, per il popolo, abbattere il simbolo della tirannia e dell’ingiustizia.

[2] Nel senso delle deità non incarnate.

[3] La quarta delle dieci incarnazioni di Vishnu, nelle sembianze di un uomo con la testa di leone.

[4] Città del Pakistan.

[5] Il mito di Narasimha inizia con la distruzione, da parte di Shri Vishnu, del demone Hiranyaksha che stava tormentando i Deva. Il fratello di questo demone, di nome Hiranyakashipu, re dei rakshasa, desiderando vendicarsi di Vishnu, si dedicò a severe penitenze pur di ottenere grandi poteri da Shri Brahma. Brahma, compiaciuto dalla meditazione e dalle penitenze di Hiranyakashipu, gli accordò i poteri desiderati. Egli riprese quindi a tormentare i Deva, che chiesero nuovamente aiuto a Vishnu. Hiranyakashipu aveva tentato ripetutamente di uccidere il proprio figlio Prahlada, devoto di Vishnu, ma il ragazzo era sempre stato salvato da Vishnu stesso. Quando Hiranyakashipu, accecato dalla collera, tentò per l’ennesima volta di uccidere Prahlada, che aveva nuovamente affermato la superiorità di Vishnu, Vishnu si manifestò come Narasimha e uccise Hiranyakashipu.

[6] V. nota precedente.

[7] Antica popolazione stanziata nella regione del Medio Oriente corrispondente all’odierno Iraq settentrionale. Popolo duro e guerriero che intorno al XIV secolo a.C. occupò tutta la Mesopotamia e fondò un vastissimo impero, con capitale Ninive, che si estendeva dall’Asia minore fino alla Palestina e all’Egitto.

[8] Capitale dell’Arabia Saudita.

[9] Legge islamica.

[10] Pellegrinaggio alla Mecca.

[11] Per un ulteriore approfondimento, v. Puja di Pasqua 1992 a Magliano Sabina.

[12] “Freudian Fraud: The Malignant Effect of Freud’s Theory on American Thought and Culture” (La frode freudiana: l’effetto maligno della teoria di Freud sul pensiero e la cultura americana) di E. Fuller Torrey. Pubblicato il 1 settembre 1993.

[13] Principio di Vishnu.