Puja del 58° Compleanno, Un gran giorno nella storia

Sydney (Australia)

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(03/2020 SOTTOTITOLI, traduzione verificata)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I 

Puja del 58° Compleanno 

Un gran giorno nella storia

Burwood, Sydney (Australia), 21 Marzo 1981


Sto cercando di ricordare se ho mai avuto un compleanno più fantastico di questo. (Risate) Dove non arrivano le parole, non si riesce ad esprimere la gioia. Quando essa diviene così profonda, non esiste movimento.

Questo è un grande paese: l’Australia è stata creata per uno scopo speciale in Sahaja Yoga. Essa è il Muladhara chakra del mondo, e in esso risiede Shri Ganesha.

È fondamentale tenere questo centro risvegliato interiormente. L’informazione del mio avvento può essere trasmessa unicamente da questo centro. A quel punto la Kundalini del mondo si risveglierà.

Quando rivolgete le mani verso di me, l’amore divino passa attraverso le vostre dita, scende nel vostro Ida e Pingala e informa Shri Ganesha della mia presenza; e a quel punto la Kundalini si risveglia. Quindi dovremmo dire che è un gran giorno nella storia dell’opera divina che oggi io sia venuta in Australia.

Mi è stato chiesto se ci sia (mai) stata qualche incarnazione in Australia; se Dio abbia (mai) visitato l’Australia in forma umana. Ho risposto che non è facile raggiungere Shri Ganesha. Neppure Brahma, Vishnu, Mahesh (Shiva) sono riusciti a raggiungere Shri Ganesha.

E sapete che Egli è disposto come un loto laddove tutte le persone insultate, tormentate, ignorate, vengono salvate. Qui Egli (Shri Ganesha) decide realmente chi salvare e chi non salvare dall’inferno. Le decisioni di Dio sono molto diverse, sono assolute. Le decisioni umane sono estremamente crudeli e cieche.

Ed oggi in questo Muladhara (Australia) si trovano molti santi. Significa che questa è opera di Shri Ganesha. Egli vi ha fatti nascere su questo chakra straordinario – dove neppure Brahma, Vishnu e Mahesha possono entrare – affinché poteste vivere qui e crescere diventando santi meravigliosi dotati di una spiritualità di grandissimo calibro.

Questo dominio glorioso è situato in questo luogo [non chiaro a causa della qualità dell’audio] ed è una tale benedizione che persino gli indiani potrebbero essere gelosi di voi.

Occorre capire il modo in cui Shri Ganesha agisce in noi. È molto importante riconoscerlo, capirlo e assorbirlo, diversamente sprecherete tutte le Sue energie rimanendo in questo luogo, vivendo in questo luogo così vicini a Lui. E, sebbene sia Colui che elargisce la saggezza, mi chiedo quante persone comprendano la parola ‘saggezza’.

La saggezza è il centro di gravità dentro di noi che ci procura il fulcro sul quale ruotiamo grazie al quale ci accorgiamo della nostra inclinazione verso il lato sinistro o il destro. Occorre essere consapevoli di questo fulcro perché, altrimenti, non sapremo fin dove siamo arrivati.

Non solo, ma dovreste rendervi conto che essa è assolutamente il centro di gravità ed il nostro fulcro è molto vicino ad essa. Infatti, se il vostro centro di gravità e il fulcro sono separati, non vi è integrazione. Potete essere completamente rovinati.

Saggezza significa dunque integrazione tra la vostra capacità di comprensione e la capacità di comprendere Shri Ganesha dentro di voi. Noi, ad esempio, ci spingiamo agli estremi, a comportamenti estremi.

Vi farò un semplicissimo esempio. Stavo per andare ad Hong Kong e la signora che aveva organizzato tutto mi telefonava continuamente dicendomi: “Verrà a vederla una grande folla e apparirà in televisione per due serate intere, e accadrà questo e accadrà quello…”.

E spendeva un sacco di soldi, tutto, per descrivermi la scena: che io sarei stata la notizia principale e mi parlava delle cose più disparate

E continuava a parlare e parlare di tutto – anche con il dr. Warren – ad eccezione del giornale che non voleva pagare. Si stava passando il segno. A quel punto le dissi che non era necessario arrivare a certi limiti e programmare tutto. Che delle persone entrassero nell’aereo per accogliermi, per me non faceva differenza! Inoltre ci sarebbe stata un’auto ad attendermi vicino all’aeroplano per ricevermi. Non sapevo, non sapevo chi e dove mi stesse aspettando in ogni punto. (Shri Mataji ride, risate)

Quando poi arrivammo all’aeroporto l’aereo aveva un ritardo di sei ore e dissi a Warren: “Sfumerà tutto, stavolta” (risate). E l’aereo ci depositò a Bangkok. Non ci fu verso – sei ore. Così dovemmo prendere un altro aereo nel quale non entrò nessuno (risate), non c’era nessuna auto, niente.

Uscimmo per cercarla (l’organizzatrice) e non la vedemmo. Telefonammo all’albergo e risposero che non era stato organizzato nulla. Warren pensò: “Madre ora è andata ad un altro estremo” (risate). Era piuttosto preoccupato che non ci fosse nessuno a riceverci all’aeroporto. È tutto uno scherzo.

La tendenza ad andare agli estremi deve essere corretta anche in voi perché, se avete successo con questa vostra tendenza a pianificare, continuerete ad elaborare questa sorta di piani artificiali invece di quelli del Divino. Il Divino ha i suoi piani, e noi dobbiamo sentire i piani del Divino. Lui fa funzionare tutto. Voi siete soltanto degli strumenti per eseguirli.

Pertanto, se provate a fare qualcosa da soli, in modo esagerato, Colui che vi suggerirà l’equilibrio è Shri Ganesha. E quando quell’equilibrio è stabilizzato in voi sapete come equilibrare voi stessi e che non vi sono alternative a Sahaja Yoga, nessuna alternativa. Occorre rendersene conto.

Nessun essere vivente ha alternative. Se, ad esempio, un albero di mango dicesse: “Produrrò un melograno”, non potrà. Non esistono alternative. Occorre osservare e gioire di ogni cosa esistente senza imporre però i propri modi (alterandone la natura).

Questa è una delle cose che dobbiamo comprendere per stabilizzare la nostra saggezza. Infatti i nostri concetti, le nostre idee su qualsiasi cosa, persino riguardo a Dio, ad esempio, o riguardo alle nostre stesse conquiste, possono essere del tutto errate, se ci manca la saggezza.

Invece, se ci pensate, ciò che cresce in natura non si preoccupa mai della forma che assumerà, non è vero? Un albero si prende forse le misure per sapere a quali dimensioni arriverà? Cresce quanto può, lentamente, regolarmente, è in coordinamento con la natura.

Analogamente, la saggezza è quella che capisce. È lo stabilirsi di una condizione, uno stato della mente. Si può raggiungere lo stato dell’essere quando si diventa saggezza. Questa saggezza si esprime anche esteriormente in modo bellissimo.

Questa saggezza può rendervi gentiluomini e gentildonne soltanto se la personalità è ben stabile.

Se siete frustrati a causa di qualche problema, se siete infelici, se siete repressi, qualsiasi eccesso non permetterà a questo fiore della saggezza di svilupparsi. Quindi, anche se si è in questo stato di frustrazione, dovete osservare, dovete prendere le distanze e valutare da soli: “Per quale motivo dovrei sentirmi frustrato?”.

Contate le vostre benedizioni una ad una, contate le vostre benedizioni una ad una. Lo ripeterò: contate le vostre benedizioni una ad una. Quando vi metterete a contare le vostre benedizioni, in brevissimo tempo scoprirete dove siete.

Ora, le proiezioni estreme della mente possono indurvi a pensare: “Non voglio affrontarlo!”, anche se vi piacerebbe farlo.

Invece, in una proiezione saggia potete notare che siete ciò che dovete essere. Voi siete santi. Siete nati per essere santi in questo grande paese. Siete persone particolarmente benedette nei cieli e inviate su questa terra per praticare questo Maha Yoga, per diffonderlo.

Avete conseguito questo stato. E, se siete santi, non dovreste preoccuparvi di piccolezze come: “Oh, non ho una valigia” o cose del genere, di cui non vi è mai importato molto. Riuscite a capirlo? Qualsiasi tipo di comportamento esagerato.

Voi, ad esempio, per quanto riguarda il materialismo, non siete messi così male, nel senso che capite il valore dell’estetica. Ma, riguardo al possedere, usiamo la saggezza, deve essere logico, (un ragionamento) logico: cosa possediamo in questo mondo? Pensate ad una sola cosa che si possa possedere.

Voi non possedete nulla, ad eccezione del vostro Spirito. Ad eccezione del vostro sviluppo evolutivo non possedete nulla. Ad esempio, ora che siete santi, nascerete sempre come santi: è questo ciò che possedete.

Tutto il resto non lo possedete. È logico, logico. Non occorre essere realizzati per capire ciò che sto dicendo. Perché dunque ci si dovrebbe preoccupare dei propri beni materiali? (Frase non chiara a causa della qualità dell’audio)

Quando eliminate questa preoccupazione è un’altra forma di saggezza, è una saggezza più elevata che state sviluppando interiormente. E, se dimentichiamo i nostri possedimenti, i nostri problemi materiali si risolvono. Questo non significa gettarli a mare, ma eliminare gli attaccamenti che abbiamo per essi. Allora tutto si risolve, è già risolto dentro di voi.

Kay, ad esempio, aveva perso i suoi traveller’s cheques, non li aveva buttati. D’improvviso si imbatté in un uomo – io ero con lei – che disse: “Ma pensa! Non avrei mai immaginato di incontrarla! Quando sono andato da un certo cassiere – o in un certo posto – mi ha chiesto: “Conosce questa signora? Ho qui i suoi traveller’s cheques”. E adesso, all’improvviso, la incontro!”.

Come sono state organizzate le notizie! In natura osservate come, quando sbocciano i fiori, arrivino le api. Come fanno gli uccelli a volare dalla Siberia fino all’Australia? Che saggezza! È quel magnetismo in loro, il magnetismo nella Madre Terra che indica loro il percorso da seguire.

Dobbiamo dunque guardare a questo magnetismo dentro di noi: ciò che ci rende magnetici non è quel che potremmo possedere, le cose artificiali che abbiamo, ma ciò che abbiamo conquistato naturalmente dentro (di noi) e che non abbiamo timore di esprimere.

Se si ha paura non si è mai aggressivi, ma anche se non si ha paura non si è mai aggressivi. Se si ha paura si potrebbe dire di non essere spaventati ma si potrebbe essere aggressivi. Quando la gente appare molto spaventata, se la spingete agli estremi del lato destro può reagire. Se invece non avete paura, siete innocenti, vi limitate ad osservare. Coraggio non significa mai aggressività.

Ebbene, la confusione dei nostri concetti può essere chiarita soltanto se in noi c’è la luce. Secondo noi, se qualcuno ci aggredisce e noi non lo aggrediamo significa averne paura, (se) non ci vendichiamo siamo più deboli, siamo deboli, siamo dei deboli, quindi dovremmo contrattaccare.

Ma anche quando contrattaccate siete dei deboli. Se così non fosse, che motivo ci sarebbe di reagire?

In assenza di paura diventate testimoni. Vedete il gioco, lo scherzo dietro tutti questi comportamenti estremi di un’altra persona e inoltre conoscete la tecnica, kaushalam. Yoga significa anche kaushalam, ossia tecnica: come condurre lo spettacolo in modo che l’azione dell’altro non vi disturbi. Se volete. Se non volete, potete sempre farvi carico voi dell’azione, per dimostrare che il comportamento dell’altra persona è alquanto sciocco e stupido.

Cristo, ad esempio, si fece crocifiggere. (Nel Suo caso) fu una decisione saggia perché, se si deve provare che la vita è eterna, la cosa migliore è morire per dimostrarlo. E doveva essere fatto pubblicamente, affinché nessuno dicesse poi che non era morto. Tuttavia ci sono ancora persone che dicono che Egli non sia morto. Tuttora ci sono persone che dicono che non morì, che fosse ancora vivo, e fu per questo che uscì dal sepolcro. (Dicono così) perché non sanno come spiegarlo.

Egli dunque dovette morire in pubblico, e inoltre la Sua resurrezione doveva essere vista da molte persone. Questa rappresentazione dovette essere inscenata perché voi (esseri umani) aveste la saggezza di capire che la vita è eterna. Questo non significa che Egli fosse debole, affatto.

Quindi l’idea della nostra aggressività o della nostra repressione deriva o dalla paura o da qualche piacere diabolico nell’opprimere gli altri.

Pertanto, la saggezza sta anche nel vedere voi stessi. Notate l’importanza della saggezza. A ben guardare, in ogni chakra risiede pranava, che è la vita di ogni chakra. Infatti è la saggezza che vi dice se siete in un certo chakra o no.

La saggezza è dunque talmente importante che, se avete saggezza, diventate anche sakshi, diversamente non potete. Diventate testimoni soltanto quando avete quel punto focale regolato sul vostro centro di gravità, che è la saggezza.

Quando la gente mi parla di qualcuno che l’ha ferita, dipinge un quadro così fosco di tutta la faccenda come se si fosse combattuta un’altra guerra. Poi si va ad ascoltare l’altra campana e anche qui descrivono un’altra immagine orribile.

Voi vi trovate in mezzo a queste due immagini. Trovate che una riflette l’altra e viceversa. Non c’è fine a questo, si passa da una all’altra in eterno. Come porre fine a questo? Soltanto con la vostra saggezza, rendendovi conto che si tratta di un’illusione.

La cosa importante è lo specchio che riflette. Quella che appare è solo un’illusione, ma noi ci preoccupiamo di quella.

Tutta l’illusione svanirà appena guarderete lo specchio e non vi preoccuperete delle immagini riflesse. Queste vanno e vengono; voi dovete soltanto esserne testimoni, tutto qui. Non è… Lo specchio è uno specchio ed è una cosa concreta, mentre tutti i riflessi sono illusioni.

È così che ci perdiamo tutta la dolcezza del nostro essere. La saggezza sta nel comprendere che siete lo Spirito. Voi non siete tutte queste illusioni, siete lo Spirito, siete lo Spirito.

Allo stato animale, l’attenzione era soltanto sul cibo, si può dire. Eravate consapevoli del cibo, soltanto del cibo.

Questo (stato) evolve a livelli sempre più elevati di consapevolezza e si è arrivati al punto in cui si è iniziato a pensare di essere un primo ministro o un attore o un’attrice, o qualcos’altro che si è conquistato, per modo di dire. O magari si inizia a pensare di essere atei, agnostici e cose di ogni genere, comunisti e socialisti (risate, Shri Mataji ride).

È una commedia che va avanti continuamente. Si indossano parrucche su parrucche. Se piace una certa parrucca la si indosserà, diversamente la si getterà via. Questo ha ucciso completamente le relazioni d’amore. Si comincia ad amare la parrucca di una persona (risate). E le parrucche si possono acquistare (risate), si possono scambiare. Si entra in un negozio e si possono acquistare, diciamo, dieci tipi di parrucche.

Se ad esempio dite ad una donna: “Mi piace questo colore di capelli”, lei andrà a mettersi una parrucca di quel colore, uscirà con quella e allora la amerete per la parrucca che ha. Poi un’altra può indossare la stessa parrucca. Oppure, la stessa signora che vi piace per la parrucca che indossa, potrebbe rivelarsi una persona tremendamente noiosa. Questo perché manca il dinamismo vivente, il carisma.

Ogni momento è bellissimo. Si scinde in nuove onde di bellissimi colori e musica meravigliosa. Però va tutto perduto con queste immagini comprate. In una personalità viva, l’immagine si trasforma ogni momento in una bellezza straordinaria.

Ma la saggezza è il primo punto per renderci conto che le nostre immagini non possono essere acquistate o comprate, e neppure create o prodotte: esse evolvono.

Quindi dobbiamo solo guardare alla nostra forza evolutiva: siamo più vicini ad essa o ne siamo esclusi? Ci muoviamo con la nostra forza evolutiva, oppure ci facciamo crocifiggere da tutte queste errate identificazioni artificiali che ci fanno pensare di essere una cosa o un’altra?

Voi non siete altro che ricercatori. È una categoria. Vi ho detto molte volte che siete ricercatori e dovete ricercare. Ebbene, che cosa ricercate? Il vostro Spirito. E, una volta trovato, stabilizzatevi in esso. Questo è ciò che siete!

E sapere di essere lo Spirito è di per sé molto soddisfacente; di per sé emette in voi saggezza, che dà tanta gioia e non è altro che amore. È amore, vi assicuro.

Intendo dire che io non posso andare oltre questo. Nel linguaggio umano non esistono parole per definire l’amore. Per me non è altro che silenzio; a quel punto, tutto si ferma. Sentitelo interiormente: laddove la saggezza diviene amore e l’amore diviene saggezza, quella è la vera integrazione dell’esistenza.

Aprite il vostro cuore, permettete a Shri Ganesha, l’innocenza che potenzia ogni cosa, di stabilirsi in esso. Guardate questi piccini, come sono venuti ad offrirmi i fiori: ogni passo, ogni movimento era colmo di gioia e creava nel mio cuore delle bellissime, delicate increspature. E per me è scritto come storia il momento in cui ho visto arrivare questi piccoli, dolci, innocenti Ganesha.

E la saggezza diviene così potente che, come Ganesha, conoscete la fonte dell’amore in voi. Egli non conosceva nessun altro che la fonte dell’amore. Mai discussioni, mai litigi: nessuna alternativa. Non gli veniva in mente nessuna nuova idea, semplicemente assorbiva.

Elaborate tutto dentro di voi e tutto funziona. Più vi addentrerete in essa, (più) vi renderete conto di essere entrati davvero nel regno di Dio dove Egli si prende cura di ogni cosa. Volete una casa? Bene, eccola. Che cosa volete? Volete questo? Va bene. Avete un problema? Ecco (la soluzione).

Tutto appartiene a Dio, tutto. Chi possiede tutto se non Dio? Egli è Colui che possiede ogni cosa ed è Colui che gioisce di ogni cosa, e vuole che voi gioiate di ogni cosa. Soltanto attraverso il potere della saggezza potete raggiungermi.

Oggi devo mostrare un percorso di questa conquista della vostra saggezza in cui non esiste artificio, è molto naturale. Ma naturale non significa di basso livello. Alcuni pensano che anche essere adirati sia naturale. Ma voi siete esseri umani e sahaja yogi. Tutto ciò che è naturale per un sahaja yogi non lo è altrettanto per un bufalo. Non abbiamo nulla da imparare da loro, sono loro che devono imparare da noi.

Quindi, tutto ciò che è naturale per un sahaja yogi deve essere appreso alla scuola della saggezza. Non attraverso regole di alcun genere o qualcosa per cui io dica: “Non fare così”, “Fai così”, “Non devi fare così”, “Non devi fare in questo modo”.

Anche nella mano vedrete che questa parte è l’Australia (Shri Mataji indica la base del palmo della sua mano destra che corrisponde al Muladhara). Ora, guardate: questa parte è il punto di partenza di tutte le dita, è il punto di connessione, è questo punto. Ma non si manifesta in alcun modo. Per esempio, questo dito indica qualcosa, questo pollice significa qualcosa, quest’altro dito (indice) significa qualcosa, questo (medio) significa qualcosa, ma questo (la base del palmo) non dice nulla, non fa nulla. Tuttavia, senza di esso nulla (indica le dita) esiste.

Se si taglia questo punto vi paralizzate, ogni movimento (muove le dita) finisce. Questo è l’anello di congiunzione con il Divino e l’anello guida. Solo questo dice quale dito muovere, dove metterlo, quanto contrarlo, quale muscolo. Tutti i muscoli sono controllati da questa parte.

Verrà il giorno in cui l’informazione raggiungerà il mondo intero attraverso il risveglio di Ganesha nei miei figli sahaja yogi dell’Australia. E tutto il mondo riceverà le benedizioni di Shri Ganesha.

Sapete che la Kundalini è in India, e soltanto allora la Kundalini potrà risvegliarsi. Ma dovete ricordare una cosa, che voi siete posti proprio in un punto davvero cruciale e avete una enorme responsabilità. E la responsabilità è di mantenere pura tutta l’atmosfera e diffondere tutta la fragranza del loto.

Anche se magari vi sentirete circondati soltanto da fango e tutto il resto, dovete essere loti molto forti. Dovete emergere per il mondo intero e diffondere quella meravigliosa fragranza per annunciare che il Tempo della Fioritura è arrivato.

Ho chiesto il nome del fiume, quale fosse il nome del fiume. Mi chiedo se ci abbiate (mai) pensato. Sapete, il nome del fiume è Parramatta[1]. Para in greco significa “sopra, oltre” – para dovrebbe significare questo – e Mata significa madre. Il nome stesso del vostro fiume è Parramatta. È una parola greca[2]; e come facevano i greci a conoscere questa parola, Parramatta? Questo fiume doveva essere qui, soltanto l’Adi Shakti in persona doveva essere qui per benedire sempre Ganesha che deve lavorare duramente.

È lui, il Lambodara[3], che seleziona. Lo vedete molto ben evidenziato nella Cappella Sistina, con il Suo stomaco grande, enorme. È una fisionomia, una personalità decisamente australiana, in piedi intento a selezionare le persone, scaraventandole a sinistra e a destra.

È bellissimo, vorrei che poteste procurarvi quella immagine una volta o l’altra. E sarete sorpresi: è un australiano, potete vederlo perfettamente. È una fisionomia australiana. Quel Cristo eretto è decisamente un fisico australiano. Non so come Michelangelo abbia potuto avere una visione così chiara, che Cristo dovesse essere così, australiano (risate).

È stato bellissimo venire qui, meraviglioso. Per voi forse è beatitudine, ma per me è una gioia completa, una gioia assoluta.

Avevo detto che non avrei fatto nulla dopo i primi tre anni; che mi sarei fermata. Infatti un santo non dovrebbe spostarsi da un posto all’altro, deve fermarsi, deve avere un proprio cuscino o sedile rotondo – si chiama takiya[4] – e non deve lasciarlo. Ma io sono vostra madre – hm, grandioso – e vado ovunque.

E, pensate, sono stata dappertutto ma mai in Australia prima. Insomma, venire qui per la prima volta è stato così straordinario che oggi non sono nemmeno riuscita a tradurre tutto questo in parole.

Che Dio vi benedica tutti.

Siete davvero i Ganesha, per la quantità di cibo che avete (risate).


[1]Il Parramatta è un fiume australiano, che sfocia nel Port Jackson, a Sydney.

[2] “Quando alcuni greci arrivarono in Australia, devono aver sentito le vibrazioni del vostro fiume, per questo lo hanno chiamato Parramatta. Vi siete mai chiesti che cosa significhi? Significa Spirito Santo. ‘Para’ vuol dire ‘oltre’, ‘supremo’, e ‘Mata’ è la Madre.” (Programma pubblico a Sydney, 22/03/1981)

“Qui ad esempio il fiume si chiama Parramatta, ossia la Madre primordiale: è assolutamente un termine sanscrito. Parramatta è proprio un termine sanscrito che significa “Madre primordiale”. (Programma pubblico a Brisbane, 11/03/1990)

[3]Uno dei dodici nomi di Shri Ganesha: “Colui che ha un ventre prominente”.

[4]Cuscino.