Conferenza presso la Jung Society’s Hall New York City (Stati Uniti d'America)

Conferenza presso “C.G. Jung Society’s Hall”. New York (USA), 16 Settembre 1983. Per cominciare devo confessare che io non ho alcun interesse accademico per la filosofia e non conosco niente in modo accademico. Non sapevo neppure molto di Jung finché non morì e su una rivista indiana non comparve un articolo su di lui e mi resi conto che se ne era andata una grande anima. Voi siete tutti illustri studiosi e grandi intellettuali, mentre io sono una semplice donna di casa. E tutto ciò che è semplice è reale, la realtà non è complicata. Occorre rendersi conto che la realtà è la cosa più semplice. E più diventiamo semplici, più ci è facile afferrare la realtà. Ora, io non sono in grado di comprendere la tesi di Jung, poiché non ho studiato psicologia, ma mi sono procurata alcuni dizionari per comprendere quale significato egli attribuisse all’inconscio, l’inconscio collettivo e a tutti questi termini. Poi, a Londra, incontrai uno junghiano, un ragazzo indiano che studiava ad Oxford e che divenne psichiatra, diede l’esame di laurea e divenne psichiatra. Era una persona molto in gamba e intelligente e scoprii che avendo lui una base culturale indiana, riusciva ad integrarla perfettamente (con il pensiero junghiano, ndt), e mi riferì tutte le bellissime informazioni riguardo a Jung. Accompagnò ad incontrarmi anche il Dr. (…) che, in qualche modo, credo sia guarito dal disturbo di cui soffriva. Mi portò un libro in regalo: era così complicato che rinunciai a leggerlo, ma devo dire che Read More …