Guru Puja

(Stati Uniti d'America)

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(06/2017 SOTTOTITOLI)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Guru Puja

Houston (USA), 20 Settembre 1983


[Shri Mataji parla a lato ad un sahaja yogi e gli chiede se ha i 108 nomi del Guru per leggerli durante il puja]

Bene. Oggi celebreremo, innanzitutto, il puja a Ganesha perché Ganesha è l’innocenza e noi dobbiamo stabilizzarlo in ogni luogo nel quale desideriamo cominciare un lavoro o svolgere qualche attività. Infatti Egli è l’Innocenza e l’innocenza fu creata prima di qualsiasi altra cosa. Direi che l’innocenza è il potere più potente.

E poi celebreremo il puja al Guru che è in realtà l’Adi Guru, il Maestro Primordiale incarnatosi molte volte su questa terra. E come sapete, Egli nacque come Dattatreya, come Janaka, Nanaka e molti altri.

Questo principio risiede dentro di noi ed è importantissimo sviluppare il principio di Guru Nanak, o Janaka, o chiunque di questi maestri primordiali. Infatti, se lo Spirito è il maestro, dobbiamo diventare i maestri di noi stessi.

E il potere dei maestri è che essi sono l’essenza dell’innocenza del Creatore, del Sostenitore e del Distruttore. Essi (maestri) rappresentano l’innocenza di tutti loro. Dall’innocenza di queste tre grandi personalità [Brahma, Vishnu e Shiva, vale a dire il Creatore, il Preservatore e il Distruttore] fu creata questa (altra) grande personalità, questa grande incarnazione [il Guru primordiale Dattatreya, ndt].

E la loro innocenza è dimostrata dal distacco dalle cose materiali: vivono ovunque proprio come gli altri esseri umani, si sposano e vivono in famiglia, ma sono completamente distaccati.

Fintanto che questo principio non è risvegliato in voi, non potete fare Sahaja Yoga.

Innanzitutto questo principio del Guru, che vi dà equilibrio, deve essere risvegliato in voi, e poi  l’ascesa deve essere attuata mediante lo Spirito, l’Atma. Questo compito è svolto dalla Shakti, dalla Kundalini stessa. Lei è la Shakti, è il grembo. Lei è Colei che, come prima cosa, dà nutrimento. Nutre questa energia in noi, ci nutre, nutre tutti i nostri chakra. In questo modo cura il nostro essere mentale, emozionale, fisico e spirituale; infatti, poiché a volte ci inchiniamo dinanzi a tipi sbagliati di persone, anche il nostro essere spirituale ne rimane davvero molto danneggiato.

Dopodiché, dopo aver assolto questo compito, ascende attraverso l’osso della fontanella e vi dà la realizzazione del Sé. Quindi è Lei che vi dà moksha [liberazione]. È Lei che vi dà la pace, la gioia, e questa vostra Madre risiede dentro di voi e vi accorda la realizzazione.

Pertanto noi la veneriamo come l’Energia in voi affinché acquisiate pieni poteri e diventiate potenti. Ma questa Energia vi fa diventare maestri. Quando Lei arriva nell’area del Void vi rende maestri, in quanto risveglia il principio del Guru in voi e allora diventate Maestri, diventate maestri di voi stessi e in questo modo diventate anche maestri degli altri.

Chi non è maestro di se stesso non può essere maestro degli altri. Quindi funziona prima su di voi e poi si irradia. E questa irradiazione fa sì che anche gli altri vi accettino come guru.

Il dinamismo e l’atteggiamento compassionevole si sviluppano tutti grazie a questo principio del Guru; ma questa è la benedizione della Kundalini, il Grembo, la Madre, Colei che chiamiamo Acquario.

Questo risiede in noi e dobbiamo soltanto accettare la Sua manifestazione ed accoglierla con cuore aperto. E sappiate che oggi è il giorno in cui ci si aspetta che gli esseri umani si innalzino a quel livello nel quale diventino compassione, amore, affetto. Questa è la nuova consapevolezza grazie alla quale saremo completamente soddisfatti e, se ciò non accadrà, non ci sarà possibilità di emancipazione, non ci sono dubbi al riguardo.

Abbiamo realizzato così tante cose in così tanti luoghi, e trovo che ogni posto ha un problema diverso.

Trovo che il più difficile sia l’America, che è simile a Mathura, dove Shri Krishna dovette andare a stabilirsi. Era il regno di Shri Krishna ma era sotto il dominio di Kamsa; pertanto la gente di Mathura era la più difficile perché era governata da demoni, e i demoni hanno la capacità di dominare le persone buone.

(Gli abitanti di Mathura) erano tutti così sottomessi che (i demoni) si recarono persino dove viveva Shri Krishna e cercarono di aggredirlo, di ucciderlo e tutto il resto. E tutto il dinamismo di questi abitanti di Mathura fu distrutto da Kamsa, che doveva essere ucciso da Shri Krishna.

Sorprendentemente, il primo giorno in cui sono arrivata a New York per il puja (tre giorni prima a New York si era celebrato un puja a Ekadasha Rudra, ndt), il primo giorno c’era scritto: “Parivartani Ekadashi”.

Ora, Ekadasha è il potere attraverso il quale le persone verranno distrutte. Ed è Parivartani, che significa quello per mezzo del quale sarete trasformati. Quindi, com’è possibile che lo stesso potere che distruggerà sia anche quello che vi trasformerà?

Per prima cosa distruggerà tutto ciò che è oppressivo, tutto ciò che annienta il vostro dinamismo, tutto ciò che vi rende schiavi: questo sarà distrutto.

In secondo luogo, le persone immature che non sono né qui né lì, avranno paura di essere distrutte e questo timore le cambierà.

In terzo luogo, quando vedrete che i vostri amici e parenti stanno per essere distrutti, proverete molta più compassione, molta più tolleranza nei loro confronti e cercherete di salvarli tutti.

Quindi è così: laddove Shri Krishna dovette sollevare una montagna intera sulla punta del Suo dito – così [Shri Mataji alza il mignolo della mano destra, ndt], vedete, dalla parte destra – fu chiamato “Govardhan Dhari”. Questo è anche il mio lavoro qui (in America, ndt): sollevare nuovamente la montagna con il mio dito in questo modo [Shri Mataji alza nuovamente il mignolo della mano destra, ndt].

Ma questo dito (mignolo destro) deve essere forte, e questo dito non è altro che i sahaja yogi americani. Ed essi devono dare aiuto con il loro comportamento dinamico e con la loro corretta comprensione e senso di responsabilità di persone che appartengono a questa grande nazione del Principio del Padre.

Questo è il dito del Padre [Shri Mataji tiene alzato il mignolo destro, ndt] e questa Paternità deve essere dinamica, preponderante e molto responsabile. E con questo senso di responsabilità si imparano molte cose. Dunque è questo il mio lavoro, è questo il mio obiettivo.

Quando l’intervistatrice televisiva mi ha chiesto: “Madre, qual è il Suo obiettivo?”, non le ho risposto che devo sollevare la montagna con il mio dito, sapete, non lo avrebbe mai capito. Ma questo è ciò che va fatto qui – sollevare la montagna – e trovo sia proprio così, arduo.

E la base della montagna pare essere Houston, e questa è la parte più difficile: la gente non si muove proprio, non si muove affatto, la loro jada[1] è davvero molto tamasica[2], così piena di ignoranza e pesantezza.

Questo è l’aspetto più difficile ed ecco perché, appositamente per Houston, dovremmo celebrare un bel puja alla Kundalini, affinché ascenda a Houston.

Che Dio vi benedica tutti.

[Dice a qualcuno:] Puoi darmi il fazzoletto?

Sahaja yogi: Si dice che oggi sia Anant Chaturdashi.

Shri Mataji: Come?

Sahaja yogi: Anant Chaturdashi.

Shri Mataji: Oggi? Ah-ah! Fantastico! Sì, deve esserlo, me lo stavo chiedendo, Ananta Chaturdashi. Ananta Chaturdashi è il giorno in cui noi facciamo visarjan, ossia dissolviamo Shri Ganesha nell’acqua. [Dice in hindi: “Ganesh ji ko chodte hai na pani mein”, ossia: “È il giorno in cui mettiamo Ganesha nell’acqua”].

Infatti viene messo lì per dieci giorni e, dopo dieci giorni – Egli nasce il quarto[3] giorno – dopo dieci giorni Egli si scioglie nell’acqua, così il Suo potere si diffonde dappertutto attraverso l’acqua.

Quindi nessuna meraviglia che ci sia un puja [risate]: Ganesha è stato posto nell’acqua.

Questo è Ananta Chaturdashi: Ananta è Shri Ganesha. Ananta significa che non può essere distrutto, l’innocenza non può essere distrutta. Ed ecco perché Ganesha Chaturdashi significa il giorno in cui Ganesha si scioglie nell’acqua, nell’oceano; o meglio, Egli viene creato, venerato per dieci giorni e poi restituito (all’acqua, ndt).

Dunque oggi è un grandissimo giorno: direi che è come la resurrezione di Cristo, in quanto voi avete avuto Cristo qui, Egli ha vissuto con voi e poi è tornato da Suo Padre. Il Padre è l’oceano e questo è ciò che si fa in India: lo creano il quarto giorno e lo restituiscono all’oceano il decimo giorno.

Sahaja yogi: Noi facevamo la stessa cosa nella nostra scuola.

Shri Mataji: Prego?

Sahaja yogi: Dicevo che noi facevamo la stessa cosa nella nostra scuola.

Shri Mataji: Come?

Sahaja yogi: Noi facevamo la stessa cosa nella nostra scuola.

Altro yogi: Lui dice che faceva la stessa cosa nella sua scuola, facevano il Ganesha.

Shri Mataji: Davvero? In quale scuola?

Sahaja yogi: [Dice qualcosa, forse il nome della scuola, ndt] Quindi avevamo una statua e quattro dei ragazzi portavano il tutto…

Shri Mataji: Ma nessuno capisce. Lo fanno senza capire cosa stiano facendo, quindi è qualcosa… anche in India, in quanti conoscono Ganesha? Nessuno lo sa.

Sahaja yogini: In Maharashtra…

Shri Mataji: In Maharashtra è molto venerato, ma non ne sanno molto. Non comprendono quanto Egli sia importante, che cosa rappresenti, perché sia venuto su questa terra, non sanno niente. In questo senso siamo diventati molto superficiali. Tuttavia, fare tutte queste cose almeno ci fa mantenere lì l’attenzione.

Vedete, è questo il vantaggio dell’India: i bambini devono essere un po’ costretti a partecipare a cose come i festival e quant’altro e in questo modo cercheranno di scoprire cos’è questo e cos’è quello. La loro attenzione è maggiormente lì, non è così tanto all’esterno. Capite, è così.


[1] Materia inanimata.

[2] Da tamo guna, attributo del canale sinistro collegato particolarmente a pesantezza, oscurità, letargia, ignoranza.

[3]In sanscrito “chatur” significa quarto.