Discorso dopo il Sahasrara (Australia)

S H R I  M A T A J I   N I R M A L A   D E V I Discorso dopo il Sahasrara Thredbo (Australia), 3 Maggio 1987 [All’arrivo di Shri Mataji i sahaja yogi cantano “Onward Valiant Nirmalites” (“Avanti, valorosi Nirmaliti”)]. Dio vi benedica. Dio vi benedica. Spero che la conferenza di oggi non vi abbia scioccati moltissimo. Ho dovuto parlarvi così, altrimenti non vi rendereste conto della vostra importanza, della vostra grandiosità, delle vostre responsabilità. Ma come vi ho detto devo mettervi in guardia dallo spettro; infatti una madre deve mettere in guardia i figli dallo spettro per spaventarli, è importante. E lo spettro, come ho detto, è il materialismo, che è diventato così rilevante. La materia tenta sempre, continuamente, di dominare lo Spirito. Tutte le abitudini si formano a causa della materia. Anche il vizio di bere, di assumere droghe non sono altro che queste orribili, potenti, cose materiali inanimate che cercano di dominarci. Lo Spirito è supremo, è la cosa più elevata. Niente può eguagliarlo. Vi tiene lontani da tutte le schermaglie, da tutti i problemi meschini e superficiali del mondo. Oggi il materialismo è cresciuto molto di più di quanto sia mai accaduto prima. È diventato importantissimo per le persone preoccuparsi di ciò che possiedono. Trovo che in Occidente sia cresciuto in modo talmente sottile e sofisticato che è difficile persino scoprire fino a che punto siamo arrivati in questo. È come la plastica, che può penetrare in ogni cosa e intrappolarla. Questo Read More …

Sahasrara Puja, Lo spettro del materialismo (Australia)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I Sahasrara Puja Lo spettro del materialismo Thredbo (Australia), 3 Maggio 1987 Oggi è un giorno molto importante per tutti i sahaja yogi. Era da tanto che desideravo aprire il Sahasrara, ma aspettavo il momento opportuno. Era molto importante farlo al momento giusto. Ad Aurangabad, un ragazzo molto giovane mi chiese: “Madre, questa Energia onnipervadente del Brahmachaitanya è al di là dei sensi, non si può percepire mediante i sensi. Come mai adesso possiamo avvertirlo con i nostri sensi?”. La sua domanda era questa ed io vi pongo lo stesso interrogativo. Prima, le persone che ottenevano la realizzazione non potevano parlarne come fate voi con la gente, (dicendo) che si può percepire mediante i sensi. Loro non potevano spiegarlo, non potevano tradurlo in esperienza. Ciò che facevano era soltanto spiegarlo a parole, parole con cui descrivevano il fenomeno. Ma prendete ad esempio il mango: se non lo mangiate, come potrete conoscerne il sapore? Se anche sapete che è meraviglioso, squisito, fantastico, tuttavia non lo avete assaporato. La domanda era dunque: che cos’è successo adesso? Un’altra cosa era che queste persone non ne potevano più, come Gyaneshwara, il quale entrò in samadhi all’età di ventun anni. Entrò in una stanza, chiuse le porte, vi si stabilì e morì. Tutti (ne avevano abbastanza, ndt). Anche Cristo, che si fece crocifiggere. Loro infatti potevano parlare per parabole, potevano esprimersi per metafore, ma ciò Read More …