Shri Rama Puja, Giorno di Dassehra

Les Avants (Switzerland)

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(11/2022 SOTTOTITOLI, TRADUZIONE VERIFICATA)

SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

Shri Rama Puja

Giorno di Dassehra (Ultimo giorno di Navaratri)





Oggi celebriamo in Svizzera l’incoronazione di Shri Rama nel giorno di Dassehra.

Molte cose sono avvenute nel giorno di Dassehra. La più importante è che Shri Rama venne incoronato re in questo giorno, lo stesso in cui uccise Ravana. Molti potrebbero domandarsi come sia possibile che abbia ucciso Ravana e sia stato incoronato nello stesso giorno.

A quei tempi, in India, avevamo aerei supersonici (risate) – è la verità! – e il nome del suo aereo era Pushpak, che significa fiore. Si chiamava Pushpak e aveva una velocità eccezionale.

Dopo aver ucciso Ravana, Rama arrivò ad Ayodhya con la sua sposa e, in quel giorno, venne incoronato. Nel nono giorno adorò la Dea perché concedesse potere, shakti, alle sue armi, e il decimo giorno uccise Ravana.

Potete quindi immaginare come fossero avanzati al tempo di Shri Rama e del suo regno.

Il motivo è che il re era una incarnazione, inoltre era il re benevolo descritto da Socrate.

Tutta la storia di Shri Rama è molto interessante; e ora abbiamo una bellissima serie su di Lui realizzata in India dalla nostra televisione e venduta a un ottimo prezzo, forse potremmo riuscire a regalarne una copia a tutti voi quando verrete.

Si dice comunque che la storia di Rama sia stata scritta prima della sua nascita. Ancor prima che vi fosse un segno (della sua incarnazione), il veggente Valmiki scrisse l’intera storia di Shri Rama.

La nascita di Shri Rama e tutto il resto furono opera di Agni, il fuoco. Egli nacque nella dinastia di Surya, il sole. Benché fosse nato dalle benedizioni di Agni, ossia il fuoco, e nella dinastia di Surya, Egli fu uno dei più miti avatar che abbiate mai avuto.

È conosciuto come una persona molto formale – l’inglese (non dispone di termini adeguati): (questa è la traduzione di) sankoch – nel senso che avrebbe fatto qualsiasi cosa per risolvere Lui i problemi, piuttosto che dire ad altri di farlo.

In India abbiamo avuto molte altre persone così. Ad esempio, il primo ministro Lal Bahadur Shastri, se si trovava in una stanza con altre persone e voleva spegnere la luce, non chiedeva a nessuno di farlo.

Si alzava tranquillamente dal suo posto, si avvicinava all’interruttore e spegneva lui la luce, per non chiedere niente a nessuno.

Questa è una delle più grandi qualità di Shri Rama: Egli non chiedeva a nessuno di fare qualcosa per Lui, non dava ordini né si serviva di qualcuno per i propri scopi.

Sapete, Egli era la benedizione del fuoco ed era nato in Surya.

Ciò che si riscontra, invece, è che gente nata magari in famiglie di infimo livello, in famiglie negative, di lato sinistro come si dice, con problemi di ogni genere, ha un terribile Agnya ed anche un terribile Surya.

La persona nata in Surya deve essere estremamente umile. (Shri Rama) dimostra che nulla può toccarlo o farlo sentire qualcosa di straordinario. Inoltre, se approfondiamo la sua vita, era un uomo molto umile.

Abbiamo visto gente che ha la tendenza a disprezzare gli altri: “Tu non mi piaci; questo non mi piace; non va bene; è molto difficile”. È segno che una persona così ha un carattere di livello molto basso, non ha alcun carattere, ma soltanto una personalità infima.

Il carattere di una persona si distingue per la sua tolleranza nei confronti degli altri. L’intolleranza è segno di una persona estremamente egoista e vanitosa; è vanità.

Shri Rama era molto amato dal popolo che governava e aveva la sposa più bella, figlia del molto venerato Janaka, ed era il figlio amatissimo di suo padre.

Ma era così umile, così umile, che in tutto il suo carattere si può vederne la bellezza.

Ad esempio, per andare in esilio prese una piccola barca. Chi lo traghettava era un semplice barcaiolo che si sentiva molto a disagio perché era al cospetto del re di Ayodhya senza avere vestiti appropriati.

Allora Shri Rama, anch’Egli vestito soltanto con valkala1 – sono gli abiti indossati dalla gente dei villaggi o che vive in aree primitive dove hanno soltanto delle specie di foglie, che dovette indossare poiché la sua matrigna aveva chiesto a suo padre questo favore (di esiliarlo) – disse (al barcaiolo): “Perché ti preoccupi? Lo indosso anch’io, non sono più un re. Sono davanti a te così. Dovresti stare del tutto tranquillo. Ed io non so neppure governare la barca, mentre tu sai farlo, quindi perché dovresti preoccuparti?”.

In questo modo Egli metteva su un altissimo piedistallo anche le persone che noi definiamo di basso rango, il che dimostra il suo rispetto per gli esseri umani.

Egli è chiamato Maryada Purushottama, il che significa che sapeva fin dove spingersi con qualcuno – maryada – come parlargli e come avvicinarlo. Invece troviamo gente che si comporta male persino col marito, con la moglie, con i figli, con chiunque e che, anche fuori casa, è pronta ad aggredire gli altri.

Ciò è assolutamente contro Rama. È peculiare di Ravana. Anzi, neppure Ravana era così, nemmeno lui aveva un’indole così, in quanto possedeva determinati dharma.

Egli era un’anima realizzata, ma si era trasformato in un rakshasa poiché era diventato arrogante. Ma nemmeno la sua arroganza può essere paragonata a quella di molte persone moderne, ragazze e uomini moderni che vedo e sento e che, sorprendentemente, hanno davvero superato Ravana. Ravana aveva soltanto dieci teste ma, a volte, mi pare che gli uomini moderni, o specialmente le donne, possano avere centootto teste (risate).

L’arroganza, la quantità di manifestazioni di odio sono ridicole e fanno apparire la persona inutile. Eppure è molto comune per me vedere gente di quel tipo che, in qualche modo, si insinua anche in Sahaja Yoga. In verità, è gente completamente disprezzata da Dio onnipotente.

Continuando con la sua vita, troviamo che Egli si era recato nel villaggio in cui viveva una donna molto vecchia e sdentata, appartenente alla casta tribale dei Bhil2, che portò alcuni frutti, delle piccole bacche – noi diciamo ber – e le offrì a Shri Rama dicendo: “Ti ho portato queste, non ho altro e, sai, le ho assaggiate tutte”.

In India qualcosa che sia stato messo in bocca è ucchiṣṭa (avanzo, scarto), nessuno lo toccherà.

Ma lei disse: “Le ho assaggiate tutte mordendole con i miei denti, e ho sentito che nessuna è aspra” – sapeva che Shri Rama non amava i frutti aspri – “nessuna è aspra e così puoi mangiarle”. Insomma, se in Occidente fate una cosa del genere vi picchieranno pesantemente.

Invece, Shri Rama si precipitò subito a prendere le bacche dalla mano della donna, gliela baciò e disse: “Bene, bene, le mangerò”.

E le mangiò con entusiasmo. Lakshmana era un po’ irritato con quella donna: che cosa stava succedendo?

Sitaji chiese a Shri Rama: “Ti piacciono molto?”. E Lui: “Sì, ma non ho intenzione di dartene”.

E Lei: “No, io sono la tua metà, devi darmele”. Allora Lui gliene diede qualcuna. Sitaji le mangiò: “Ahhh, che meraviglia, è come assaporare il nettare del paradiso”.

Lakshmana allora si ingelosì molto (risate) e disse: “Cognata, posso averne un po’?”. Lei rispose: “No, non posso dartene. Chiedi a tuo fratello. Io non te le darò, ne ho poche. Perché non chiedi a tuo fratello?”.

Allora Lakshmana andò dal fratello e gli chiese: “Posso averne qualcuna?”. E Shri Rama, sorridendo, gli diede quelle bacche assaggiate, toccate, addentate da una donna primitiva che, secondo i canoni braminici dell’India, era una fuori casta.

La dolcezza di Shri Rama, il modo in cui metteva a proprio agio la gente… Ad esempio, un’ostrica che abbia una pietruzza nel proprio guscio, produce un liquido lucente con cui la ricopre trasformandola in una perla, per la propria comodità.

Rama non cercava la propria comodità. Egli è un po’ diverso, in quanto desiderava trasformare tutti in diamanti o perle affinché splendessero e apparissero belli.

E questo lo faceva sentire bene.

Se dovete assimilare le sue qualità, prima di tutto occorre comprendere la posizione innata di Shri Rama.

Shri Rama è situato nella parte destra del vostro cuore, la parte destra, il cuore destro. Egli è posto lì. Nell’essere umano non esiste nessun cuore destro. Se parlate a qualcuno di un cuore destro dirà: “Cosa? Ci sono due o tre cuori?” (Risate). Nel nostro Sahaja Yoga abbiamo tre cuori: a sinistra, destra e centro.

Il cuore destro è molto importante, poiché governa entrambi i polmoni, la gola, la trachea e la parte interna del naso.

La parte esterna, le fattezze sono date da Shri Krishna, ma tutta la parte interna è data da Shri Rama.

Essi sono la stessa cosa, ma uno agisce sulla parte interna e l’altro sulla parte esterna.

Shri Rama vi fornisce la parte interna delle orecchie, vi fornisce la parte interna degli occhi.

È molto più importante avere a posto la parte interna che quella esterna. È un esempio di Shri Rama, il quale non ha mai badato alla parte esterna o all’aspetto esteriore di una persona.

Poiché venne prima di Shri Krishna, Egli si preoccupò di costruire la parte interna dell’essere umano. Si può dire che, benché si trovi nel cuore destro, Egli agisca attraverso il vostro Hamsa chakra e, in parte, attraverso il Vishuddhi chakra, nella parte interna. Infatti Shri Krishna, nella parte interna, è Shri Rama, è Shri Vishnu.

Quindi, quando qualcuno non ha un bell’aspetto secondo i canoni occidentali… a mio parere i canoni occidentali sono alquanto strani, in quanto non assomigliano né a Krishna né a Shri Rama. Il corpo di Shri Rama era molto robusto, alto, con le mani che gli arrivavano alle ginocchia – ajanubahu3, Egli è ajanubahu – ed era florido, essi erano entrambi in carne.

Dovevano essere floridi perché, sebbene fossero nati da Agni, sebbene Lui fosse nato da Agni, l’acqua è l’elemento principale di Shri Vishnu.

Erano dunque entrambi persone floride, non erano sottili come stecchi, secondo le idee moderne per cui si deve essere sottili come stecchi e simili a tubercolotici.

Questo però non significa che tutta la gente in carne sia positiva. Secondo la nostra logica si pensa sempre che, se Madre ha detto così, allora le persone floride siano positive. Non è questo il punto. Io mi riferisco all’aspetto interiore, all’aspetto interiore, è proprio l’opposto. L’aspetto interiore è bellissimo e colmo di amore, affetto e calore umano.

Innanzitutto, chi non possieda queste caratteristiche non è un sahaja yogi.

Chi è molto rumoroso, chi parla e chiacchiera ad alta voce, chi ride nei momenti sbagliati dev’essere mezzo matto, non può essere un sahaja yogi.

La delicatezza di Shri Rama va agli estremi di ciò che io chiamo sankocha, la formalità, ma, sapete, il termine inglese ‘formale’ non corrisponde a sankocha (tatto, gentilezza d’animo, educazione).

Una volta, combattendo Ravana, gli stava staccando le dieci teste una ad una con le sue frecce. Ma ogni volta che tagliava una testa e poi una seconda, la prima rispuntava fuori, perché Ravana aveva ottenuto la grazia che nessuno potesse ucciderlo colpendolo alla testa.

Allora Lakshmana disse: “Tu sai bene che Ravana non può essere ucciso colpendolo alla testa, perché allora non lo colpisci al cuore?”.

Egli rispose: “Il motivo è che ora nel suo cuore c’è Mahalakshmi, Sita. Sita è seduta nel suo cuore. Come posso colpirlo al cuore se Lei è lì? Potrebbe rimanere ferita”.

“Allora a che serve colpirlo alla testa?”, chiese Lakshmana. E Rama: “A forza di colpirlo alla testa, la sua attenzione andrà là e, non appena la sua attenzione sarà sulla testa, potrò colpirlo al cuore”. Notate il sankoch, il sankoch nel modo di parlare.

[Ad una persona nel pubblico: “Tina, che cos’hai che non va? Perché stai sempre a sorridere? Non puoi stare tranquilla? Che hai da sorridere per qualcosa per cui non c’è da sorridere? Stai tranquilla”.]

Una volta rispose molto gentilmente ad un’orribile donna, Shurpanakha4, che arrivò per sedurlo dicendogli: “Rama, perché non mi sposi?”.

Insomma, rivolgere una domanda così sfacciata ad una persona come Rama che è Maryada Purushottama! Un altro l’avrebbe picchiata, se non peggio. Ma Shri Rama sorrise e disse: “Signora, mi dispiace, io ho già una moglie e credo in una sola moglie – ekapatnivrata5 – perciò mi spiace ma non posso sposarti”.

Poi aggiunse maliziosamente: “Però c’è qui mio fratello (Lakshmana). Sua moglie è rimasta ad Ayodhya, puoi chiederlo a Lui”.

Allora lei andò da Lakshmana e gli chiese: “Perché non mi sposi?”. Era diventata bellissima. Si era trasformata in una donna bellissima. Sarà andata in qualche salone di bellezza (risate) o qualcosa del genere, comunque si era trasformata e stava lì.

Lui la guardò molto adirato dicendo: “Tu, brutta, come osi farmi una simile domanda?”, e le tagliò il naso.

Ciò avvenne a Nasik. Nasika significa naso, e per questo voi siete andati a Nasik che è il luogo in cui Egli le tagliò il naso.

Lui si era adirato molto, ma Shri Rama no, le disse in modo molto convincente di avere già una moglie e di credere nella monogamia.

Un altro tratto del suo carattere è che era coerente. Non fu mai incoerente come Shri Krishna. Shri Krishna era un diplomatico e la diplomazia consiste nell’essere incoerenti (risate).

Lo stile di Shri Krishna era diverso, ma…

[Shri Mataji si rivolge a qualcuno: “Perché? Che ti succede? Perché? Che c’è? Vieni a sederti qui, da questa parte. Vieni avanti, Tina, vieni a sederti dall’altro lato. Perché parli con lei? Vai a sederti dietro, vai. Lei mi ha già messo in difficoltà a Puna. E adesso è qui.

Quando parlo, per favore, non chiacchierate tra voi. È il minimo che possiate fare per me. Avete mai visto gli indiani comportarsi in questo modo? Disturba molto. Io sono concentrata su di voi mentre voi non siete concentrati su di me. Va bene ridere se si fa qualche battuta. Ma che bisogno c’è di parlare tra voi? Non riesco a capire].

Bene. Mi dispiace aver dovuto dire queste cose mentre parlo di Shri Rama. Shri Rama non lo avrebbe detto (risate) [Shri Mataji si stringe nelle spalle]. Ma in Sahaja Yoga non ci si può comportare sempre come Shri Rama. A volte occorre essere anche come Parashurama, altrimenti le cose non funzionano.

Ora, proseguendo, ciò che si nota nel suo carattere così bello è che Egli era una persona molto coerente. Qualunque cosa Rama abbia detto, la rispettò per tutta la vita. Disse, ad esempio, di credere in una sola moglie, ekapatnivrata.

Egli aveva certamente una sposa molto bella, splendida, ma era stata rapita da Ravana e Lui era rimasto solo.

Una volta che volevano celebrare una specie di yagnya (havan) chiamato Rajasuya yagnya6con lo scopo di conquistare il mondo intero, gli chiesero: “Devi risposarti, perché devi avere una moglie”. Lui rispose: “No, non posso risposarmi, perché nessuno potrebbe eguagliare mia moglie, pertanto non posso risposarmi. Posso rinunciare a questo yagnya, ma non posso risposarmi”.

Allora dissero: “Va bene, c’è solo una cosa che puoi fare: costruire una statua d’oro di Sita e usare quella statua in rappresentanza di tua moglie”. Egli accettò, si tolse tutti gli ornamenti, ogni cosa, realizzò la statua e celebrò lo yagnya. Qualsiasi cosa dicesse la eseguiva scrupolosamente. Nel suo dharma era perfetto.

Un altro fatto è che, durante l’assenza di Sita, non dormì mai su un letto, ma sempre sulla Madre Terra. Non dormì mai su un letto, ma sempre sulla Madre Terra. Il dolore che provava per sua moglie è descritto perfettamente da tutti i poeti dell’India.

E quando Sita, alla fine, lo lasciò misteriosamente, scomparendo nella Madre Terra che l’aveva generata, Shri Rama si sentì completamente perso e si tuffò nel fiume Sarayu, scomparendo nell’elemento acqua dal quale era venuto.

Quest’uomo dovette rinunciare alla propria moglie. In questo contrasto si può vedere l’onda ascendente e discendente di una personalità.

La società in cui viveva, lo stato che governava ebbero da ridire su una moglie che aveva vissuto presso Ravana e la gente iniziò a fare pettegolezzi. Così da buon re decise che sua moglie dovesse essere lasciata per sempre. Allora le inviò una bellissima carrozza con il suo primo ministro e il proprio fratello, Lakshmana, che la accompagnarono dicendole: “È successo così e così e Shri Rama ci ha detto di accompagnarti all’ashram di Valmiki”.

Lei ne fu molto sdegnata, e disse – era l’Adi Shakti, quindi non aveva di che preoccuparsi – disse: “Lasciatemi qui”.

Era una persona di grande dignità.

Non disse: “No, no, andrò da Lui”, o: “Lo citerò in giudizio. Andrò in tribunale, avrò tutto il suo denaro. Come osa respingermi?”. Niente del genere. Questa è la grazia di una donna.

Lei disse graziosamente: “Va bene, fin qui hai ascoltato tuo fratello. Io sono tua cognata, ed anche maggiore di te. Adesso ubbidisci a me. E ti dico, come tua cognata, che adesso puoi andare. Lasciami qui da sola, e non voglio che ti occupi più di portarmi in esilio da qualcuno”.

Ed era anche incinta. Se succedesse qui, naturalmente potrebbero accadere cose orribili, mentre se una cosa simile accadesse in India, la moglie si ucciderebbe o non potrebbe sopportarlo. Ritengo che, in entrambi i casi, sia ugualmente una scappatoia. Se non è un’aggressione è una rinuncia.

Lei invece disse: “No. Io devo mettere al mondo questi due bambini e so badare a me stessa. Lui lo ha fatto benevolmente, non ho niente contro di Lui e, per favore, ditegli di non preoccuparsi per me”. E disse a Shri Lakshmana: “Tutto ciò che desidero è che tu abbia cura di Rama”. E al primo ministro, il mantri7: “Tu dovrai aver cura del Regno”.

Notate la dignità, l’equilibrio, il carattere e la personalità di Shri Rama, che era chiamato Maryada Purushottama, e guardate la sua sposa: era pari a Lui sotto ogni aspetto.

Quando era prigioniera di Ravana, costui era talmente spaventato dalla sua Shakti (potenza) che non osava nemmeno toccarla. Cercava di spaventarla dicendo: “Farò questo alle donne dell’India. Lo farò alle donne di tutto il mondo. Farò cose orribili. Rinascerò. Mi comporterò male”.

Lei rispondeva: “Fai come ti pare. Tu non puoi toccarmi”. Lui non riusciva neppure a toccarle la mano, tanto era spaventato.

E quando Hanumana portò l’anello di Shri Rama e glielo presentò dicendole: “Questo è l’anello di Shri Rama”, Lei rispose: “Sì, lo so. Lui come sta?”. Hanumana rispose: “Bene”. Chiese tutte le informazioni.

Allora Hanumana disse: “Madre, io posso trasportarti sulla mia schiena, posso portarti facilmente. Sali sulle mie spalle e ti porterò”. Ma Lei: “No, non verrò con te. Shri Rama è un re coraggioso: dovrebbe venire Lui stesso, combattere questo Ravana e ucciderlo perché è un malvagio, e dopo andrò con Lui con tutta la gloria”.

Ella non temeva niente. Per Lei la cosa importante era che Ravana venisse ucciso; era malvagio e doveva essere ucciso da Rama. Che grande coraggio per una donna!

Se osservate entrambi i lati, vi sorprenderà la potenza del carattere di una donna.

Non è una reazione: “Mio marito è così, perciò io sono così”. Oppure: “Mio marito non fa questo per me, per questo sono così”. O ancora: “Mio marito se n’è andato e allora io sono finita. Cosa posso fare senza mio marito?”. Nulla del genere. Lei è indipendente. Ha risposto di no a Hanumana, ha contato sulle sue forze e ha detto: “Quando Rama verrà a uccidere questo malvagio cancellandolo da questa terra, soltanto allora potrà portarmi con sé. Non verrò con te. Non scapperò, non fuggirò. Niente di tutto ciò. Affronterò questa situazione qui da sola”.

Per una donna, essere tenuta prigioniera da un individuo orribile o in un posto per Lei tanto pericoloso, è troppo dire: “Non verrò. Qualsiasi cosa tu possa tentare, qualsiasi trucco tu possa provare, qualsiasi cosa tu possa dire, io non verrò”. Pensate!

E Ravana era un individuo orribile. Provò di tutto, ma Lei rimase assolutamente calma e tranquilla aspettando l’arrivo di suo marito. Riusciamo a pensare a donne così nei tempi moderni? Altrettanto soddisfatte di sé, altrettanto in equilibrio, piene di sicurezza e di forza? Questo è il messaggio della vita di Sita.

La benevolenza di Shri Rama si manifestò quando iniziò a governare il suo popolo. Egli si preoccupava delle necessità del popolo. Per Lui era importante che il popolo che governava fosse felice e gioioso, e se ne prendeva cura con grande amore.

Ebbe due figli dei quali poté occuparsi solo per poco tempo, poiché li perse assieme alla madre Sita. Furono loro a rintracciarlo, in un certo senso, poiché Valmiki aveva insegnato loro a cantare il Ramayana, e loro andarono ad Ayodhya a cantare il Ramayana. E ci andò anche Rama.

E un giorno, quando in uno degli yagnya catturarono il cavallo di Shri Rama, Hanumana trovò impossibile combattere quei due ragazzi e non riusciva a comprenderne il motivo. A questo punto si deve descrivere il carattere del grande Hanumana.

Egli andò da Shri Rama a dirgli: “Non riesco a capire, non riesco ad affrontare quei due ragazzi. Non so chi siano”.

Shri Rama andò a vedere e questi ragazzi stavano lì con le loro frecce. A quel punto Shri Sita comparve davanti a loro e disse: “Non potete combattere. Lui è vostro padre”.

Hanumana allora capì e disse: “Bene, adesso io posso combattere Shri Rama. Perché ti ha lasciato a quel modo?”. Notate la dolcezza di Shri Hanumana che, pur essendo un grandissimo devoto di Shri Rama, poté vedere che Egli aveva commesso un’ingiustizia nei confronti di sua Madre e si oppose a tutto questo. È molto dolce che Shri Hanumana lo abbia fatto. Hanumana, come sapete, è l’angelo Gabriele che è innocenza, semplicità e dinamismo.

Il suo dinamismo era tale che, appena nato, disse: “Meglio mangiare il sole, perché scotta la gente in India”. Così andò ad inghiottire il sole.

Dovettero dirgli: “Sai, anche se scotta, il sole è molto utile. Per favore, rilascialo. Perché lo hai inghiottito?”. Egli allora rilasciò il sole. Hanumana trascorse tutta la sua vita al servizio di Shri Rama. Ed era un grandissimo devoto di Shri Rama.

Il contrasto sta anche nel fatto che Hanumana aveva navadha, navadha siddhi, nove poteri: anima8, garima9, laghima10 e tutti gli altri, per cui poteva diventare piccolo, poteva diventare grande e così via.

Nonostante tutti questi poteri che aveva, una volta Shri Rama gli chiese: “Mio fratello Lakshmana è stato ferito e sta molto male, sta morendo, vai a prendere un particolare tipo di erba medicinale chiamata sanjivani con cui voglio frizionargli la testa”.

Egli ci andò ma, non riuscendo a trovare l’erba, portò in mano l’intera montagna e la consegnò a Rama: “Scegli tu. Io non so, non riesco a trovarla”.

Questo è il potere (shakti) di Hanumana. E, nonostante tutti questi poteri, era una persona tanto umile e devota. Questo è il segno di un sahaja yogi potente. Chiunque sia potente deve essere umile e non violento.

Il Mahatma Gandhi diceva: “Che cos’è la non violenza del debole? Un debole è per forza non violento, che c’è di straordinario? È una linea di condotta o una specie di protezione che si dà. Una persona debole è forzatamente non violenta, perché non può opporsi, non può protestare. La non violenza del potente è la vera non violenza”.

Se chi è potente è non violento, significa che ha molta fiducia nei propri poteri.

Per quale motivo, chi ha fiducia nei propri poteri, dovrebbe aggredire gli altri? Costui resterà saldo: “Bene, vieni, che cosa vuoi?”. Semplicemente dicendo così, farà scappare la gente.

Coloro che sono violenti, arrabbiati, collerici, che aggrediscono la gente, che tormentano e disturbano tutti, sono le persone dal carattere debole. Il loro carattere è debole. Se il loro carattere fosse a posto, non farebbero tutte queste cose.

Questo comportamento è il segno di una persona che, o è posseduta ed agisce così sotto l’influenza di una possessione, oppure è troppo debole ed è posseduta dalla propria rabbia in quanto non ha sufficiente forza di sopportazione.

La realtà più potente è Madre Terra perché essa ha il potere di sopportare.

Chi ha il potere di sopportare è il potente.

Chi non ha il potere di sopportare, tipo: “Non posso sopportare questo, non mi piace quello”, è inutile per questa terra e, a volte, mi chiedo perché Dio li abbia creati.

È una seccatura avere intorno qualcuno che dice: “Mi rifiuto di mangiare questo, non mi piace quello”. Allora perché sei qui? Non piaci a nessuno neppure tu. Nessuno ama una persona del genere che dice sempre: non mi piace questo, non mi piace quello.

Il potere di una persona sta nella sopportazione. Quanto potete sopportare? Quanto siete in grado di subire senza soffrire?

Se, ad esempio, vi trovate nella giungla siete felici. Se siete in un palazzo siete felici. Che abbiate questo o quel colore, che apparteniate a questa razza o a un’altra razza, che abbiate questo o quel tipo di vita, riuscite a sopportarlo. E questa capacità di sopportazione vi dà il calibro, il calibro per avere Sahaja Yoga.

Non è qualcosa da ostentare, non è qualcosa che vi fa soffrire, non dovete dire che qualcosa vi sta facendo soffrire. No, non soffrite proprio. È solo qualcosa di collaterale.

Chi desideri tutti i comfort, chi voglia vivere con tutti i lussi, senza mai inconvenienti o privazioni, è un mendicante, nel vero senso del termine.

Il miglior modo di liberarsi dei problemi è non averne. Io non guido, così non ho il problema di guidare. Non telefono mai, così non ho problemi di telefono. Non vado in banca, così non ho problemi con le banche. La cosa migliore è che non ho nessuna entrata, così non ho il problema delle tasse sul reddito (risate).

Qualsiasi cosa vi infastidisca, evitatela. Perché volete averla? Averla per poi preoccuparvi? È piuttosto buffo, dato che potete liberarvi molto facilmente di tutto ciò che vi preoccupa in questo mondo, così da non dover avere queste cose in testa. La parola “problema” è molto comune, soprattutto in Europa, ma noi non l’avevamo mai sentita pronunciare in inglese.

Usavamo questo termine soltanto studiando la geometria (risate), un problema geometrico, ma non avevamo mai saputo che esistessero problemi nella vita.

(L’ho sentito dire) in seguito, quando sono entrata in contatto con la comunità europea, dove dicono: “Nessun problema. Questo è il problema”. Useranno il termine problema almeno cento volte al giorno.

Quindi, la soluzione di un problema è evitare ciò che crea il problema. Potete rinunciare a qualunque cosa. Potete rinunciare a tutto ciò che volete, se sapete distaccarvene.

Molti vengono a dirmi: “Madre, abbiamo ego. Questo è il problema”. Io rispondo: “Allora eliminatelo”. Insomma, è semplice, perché lo avete? Come se volessero dire: “Abbiamo dei guai con questa cosa ma ci stiamo ancora attaccati”. Come dire che abbiamo paura del coccodrillo ma vogliamo mettergli il piede nelle fauci. E così avremo il problema che il nostro piede verrà divorato dal coccodrillo (risate). Allora non fatelo!

Loro invece cercheranno un coccodrillo, gli apriranno la bocca, ci metteranno il piede e poi verranno a dirmi: “Madre, abbiamo un problema. Il mio piede è nella bocca del coccodrillo” (risate, Shri Mataji ride).

Per avere problemi dovete cercarveli. Ma, se non li cercate, come avrete problemi?

La gente, ad esempio, ha problemi molto sciocchi, stupidi.

Il primo problema che si possa avere è: “Oh, devo far stirare i vestiti”. Che bisogno c’è? Nessun problema, indossateli come sono. Chi ci bada? “Sa, tutti hanno i vestiti stirati”. Non importa, che problema c’è? Se non sono stirati, per loro è un problema. Sono sciocchezze così, sapete, molto ridicole.

Ritengo però che il vostro problema più grande sia l’orologio. Non dovrei dirlo in Svizzera (risate, Shri Mataji ride). Sapete, il problema è che, se si deve andare all’aeroporto, non appena si dice a qualcuno che occorre andare – devo partire io, non voi – tutti cominciano a saltare come si trovassero sopra un trampolino. Sapete, saltano tutti così.

“Che succede?”. “Madre, deve andare all’aeroporto”. “Va bene, sono io a dover andare all’aeroporto. Che avete che non va?”. “È un problema”.

Allora rispondo: “Che problema è? Sono io che devo partire. Rendetevi conto che non siete voi a dover partire, e non dovete venire all’aeroporto. E se l’aeroplano arriva e lo perdo, non tornerò da voi ma alloggerò in albergo. Non preoccupatevi”.

Ma perché siete così agitati per questo? Da come sono agitati che io prenda l’aereo, a volte ho l’impressione che vogliano liberarsi di me (risate).

Questo è un problema delle persone molto meticolose.

Ora, io so che non perderò l’aereo.

Lo so perché so molte cose (risate), quindi non ho problemi.

Ma se pensate di non riuscire a prendere l’aereo, in effetti può anche accadere che non lo prendiate. Se riuscite a prenderlo, bene, se non lo prendete va bene ugualmente. Dov’è il problema? O lo prendete o non lo prendete. Che altra opzione c’è? Dov’è il problema? Ancora non capisco. O va o non va. Avete due possibilità. Sono le uniche due possibilità. Qual è la terza possibilità che vi crea il problema? Ditemelo.

Supponiamo che qualcuno mi debba del denaro: bene, o me lo darà o non me lo darà.

Qual è il problema? Il problema è che voi lo chiamate problema e volete evitare di guardare in faccia la realtà. Se affrontate la realtà saprete che: “Quella persona mi deve del denaro. Bene, andrò da lui, lo affronterò e gli dirò: ‘Signore, lei mi deve del denaro. Deve restituirmelo. È suo dovere, e se non mi paga sta commettendo un illecito’.” Si va da lui, lo si affronta e glielo si dice.

Ma voi non lo farete, ve ne starete seduti a casa: “Oh Dio, che problema, quell’uomo non mi restituisce il denaro. Oh Dio, è un problema”. Standovene seduti a tormentarvi tutto il tempo, come lo riavrete? Se affrontate direttamente la cosa, vi sorprenderà che non vi siano problemi di sorta.

Supponiamo che la vostra macchina abbia un guasto. Se è guasta, scendete e state allegri finché non arrivi qualcuno e vi dia un passaggio; oppure, se nessuno vi fa salire, va bene, restate lì tutta la notte. Che sarà mai? Nessuna tigre vi mangerà. E se la tigre deve mangiarvi, vi mangerà comunque (risate). Dov’è il problema? (Risate e applausi) Ancora non riesco a capire, non riesco a vedere il problema. Se la tigre deve mangiarvi è destino che vi mangi. In ogni caso nessuno muore, rinascerete.

Se considerate la cosa da questo punto di vista, vi sorprenderà che la maggior parte dei problemi non esista. Sono come bolle create dai nostri pensieri, dalle onde dei nostri pensieri: “Il problema è questo; il problema è quello”.

Oggi, ad esempio, mi hanno detto che non c’era nessuna sala disponibile per una certa data. Va bene. Dove troverete la sala? Lì. Ma se lì la sala non c’è, facciamolo all’aperto. Fare il meglio che si può con ciò che si ha a disposizione, è il metodo insegnatovi da Shri Rama.

Ora vediamo in che modo ci ha aiutato Shri Rama. Con il suo carattere, il suo equilibrio, la sua pace, la sua mitezza e dolcezza Egli ci ha mostrato come dovrebbe essere un re benevolo e, allo stesso tempo, un marito molto amorevole, un padre amorevole e una persona nel dharma.

Ma, oltre a ciò, Egli si recò in Maharashtra, organizzò ogni cosa in modo da poter percorrere il Maharashtra a piedi nudi per vibrare il suolo poiché, un giorno, i sahaja yogi sarebbero venuti nel Maharashtra e questa terra doveva essere vibrata.

Ad Ayodhya Egli non si toglieva mai le scarpe, perché lì era il re. Ma quando con Shri Sita si recò in Maharashtra, entrambi si tolsero le scarpe per vibrarlo.

Lungo la strada Egli vide un grosso masso che non era altro che una donna, Ahilya, trasformata in una pietra da una maledizione. E bastò il suo tocco per riportarla in vita.

Era come se facesse ogni cosa incidentalmente, ma lo scopo della sua vita era di andare proprio in quel luogo. E chi ci ha aiutato a ottenere una conquista straordinaria dentro di noi è Shri Rama.

Shri Rama rappresenta pranavayu, cioè l’aria vitale che inspiriamo. E se quest’aria vitale si riscalda, dobbiamo sapere che non siamo più con Shri Rama.

Deve essere fresca l’aria che dovrebbe uscire dal vostro naso e dalla vostra bocca. Non so voi, ma a me accade sempre.

Quando siete adirati le vostre narici si gonfiano, si dilatano, (ed escono) l’aria calda, le parole bollenti – ogni cosa è bollente – gli occhi sono accesi, tutto si corruga e diventate un feroce Ravana, perché avete dimenticato la bellezza della natura di Shri Rama.

Ciò che Egli ha fatto al nostro cuore centro è la cosa più grande, perché vi ha dato il senso della paternità interiore, infatti Shri Rama rappresenta il padre.

Che tipo di padre siate sta a voi deciderlo.

Coloro che non sono buoni padri contraggono problemi di cuore destro. Anche coloro che non sono buoni mariti contraggono problemi al cuore destro.

Il cuore destro è così importante perché, specialmente in Occidente, dove il clima è tanto strano, dovete rimanere sempre al chiuso nelle vostre stanze, per cui vi inaridite tutti interiormente e, se in quel frangente non avete quella dolcezza, quel calore, quella gentilezza di Shri Rama, contraete l’asma. Tanta gente muore a causa dell’asma, in Occidente. Come se non bastasse, se litigate con le vostre mogli, le maltrattate, vi appropriate del loro denaro, sottraete il loro denaro o le tormentate in ogni modo, è anche peggio.

Quindi ha qualche nesso con il denaro, perché Sitaji era Shri Lakshmi e Sitaji era l’Energia di Shri Rama.

Shri Lakshmi è contrariata con voi anche se siete un cattivo padre o un cattivo marito.

Questa è la ragione per cui la Gruha Lakshmi è molto importante. Ma la donna deve essere una Gruha Lakshmi. Non dovrebbe essere una bisbetica e pretendere che il marito sia gentile con lei. È dannoso, è molto brutto.

La moglie deve essere una Gruha Lakshmi, una donna meravigliosa, con un’indole molto dolce, che parla al marito con grande sankocha e si prende cura dei bambini, della famiglia e degli ospiti che vengono a casa.

Ma se incoraggiate e correte dietro a donne che non si comportano bene… le donne dovrebbero comportarsi bene collettivamente. Se non si comportano bene collettivamente, se sono aggressive o tormentano gli altri, non dovrebbero assolutamente venire incoraggiate. Anzi, Tulsidas dice che dovrebbero essere picchiate.

Fa una pessima impressione, al giorno d’oggi, dire che le donne dovrebbero essere picchiate se hanno tutti questi difetti che le squalificano come Gruha Lakshmi.

Ovviamente non è necessario picchiare. Ma intendo che dovete scacciare tutti questi badha dalle vostre donne, è importantissimo; altrimenti, se non riuscite a tenere in riga le vostre mogli, potreste anche ritrovarvi con problemi di cuore destro e infine di asma.

Infatti vostra moglie e voi siete parte della società e la società ha certe leggi che sono molto importanti. Vi è lo stri dharma11, il pati dharma12, il mata dharma13, il pita dharma14. Ogni cosa ha il proprio dharma.

Gli uomini che tormentano le mogli hanno un pessimo cuore.

Anche coloro che si fanno dominare dalle proprie mogli hanno un pessimo cuore destro. Dovete essere in equilibrio.

Uno è il marito e l’altra è la moglie, ed entrambi siete responsabili di mantenere un’ottima relazione familiare. Non è unilaterale, non compete solo al marito o alla moglie, ma ad entrambi, agire in funzione della propria natura di donna e uomo, rispettandosi e amandosi reciprocamente, condividendo tutto e vivendo in modo che la gente veda che essi sono come le due ruote di un carro, una a sinistra e l’altra a destra. Non vi è squilibrio. Essi sono uguali ma non simili, come ho detto molte volte.

Nel caso di Shri Rama, Egli lasciò sua moglie. Quando fu la volta di Sita, anche Lei lo lasciò. Ma Lei lo lasciò come avrebbe fatto una donna e Lui la lasciò come avrebbe fatto un uomo. Anche Lei lo lasciò, ma lo fece in un modo confacente ad una donna. E Lui lo fece in un modo confacente ad un re.

Allo stesso modo, una donna deve agire da donna. Può fare ciò che fa un uomo ma deve comportarsi da donna, e un uomo deve comportarsi da uomo.

È questo Maryada Purushottama, il più elevato tra gli uomini, che rispetta tutte le maryada, tutti i limiti.

I limiti consistono nel non tentare di sopraffare gli altri o di prendere il loro posto.

Ho notato, ad esempio, che le persone aggressive si mettono in mostra anche nei nostri programmi. Saranno in prima fila davanti a me. Appena apro la porta saranno lì in piedi da qualche parte. Saranno i primi in tutto. Questo significa non avere maryada. Dovreste stare dietro. I vostri leader possono stare seduti davanti. Voi cercate di stare dietro. “Voglio essere il primo. Allora ho detto una volta: “il primo dei primi”. Conoscete la storia del primo dei primi (essere stupidi, ndt)15. Diventate il primo dei primi ed è ciò che accade quando cercate di mettervi in mostra. Ed io conosco tutti quelli così.

Stare in disparte è la cosa più dignitosa da fare. Quelli che si fanno avanti per primi, che si precipitano davanti per primi, che stanno vicino alla porta quando Madre arriva, sapete… Appena li vedo dico: “Oh, rieccoli”.

Alcuni fanno l’aarti solo per farsi notare, alcuni lanciano fiori per farsi notare, devono essere i primi e, in un modo o nell’altro, ottengono anche quel ruolo con le loro pretese e richieste.

I leader devono stare attenti a non assegnare questi compiti a persone che mi disturbano davvero molto per la loro arroganza e il loro esibizionismo.

Oggi, date le circostanze, dobbiamo decidere che se i leader non hanno mogli umili, gentili, compassionevoli, che siano delle Gruha Lakshmi, che siano molto dolci con la collettività, dovremo rimuovere il marito ed anche la moglie dalla leadership.

Non possiamo avere dei leader con mogli orribili. Non possiamo, perché la moglie del leader è come un madre. Sono descritti cinque tipi di madri, una di esse è la moglie del guru o del leader.

Se il leader ha una moglie dell’altro tipo è meglio che, con grande buonsenso, si ritiri. Dovrebbe far migliorare la moglie, fare tutto il possibile. Finché lei non sia a posto egli non dovrebbe essere il leader. È molto importante in quanto ho visto che donne del genere danneggiano gli uomini, non solo, ma danneggiano anche Sahaja Yoga, i sahaja yogi e l’intera organizzazione di Dio.

Occorre pertanto stare attenti, e le donne devono comprendere che, se sono le mogli dei leader, devono essere estremamente buone, gentili, generose, pronte a condividere, premurose, assolutamente materne, non dovrebbero tollerare sciocchezze e dovrebbero correggere chi sbaglia.

Non dovrebbero segnalare nessuno ai propri mariti, né assumersi la responsabilità di fare cose che non rientrano nei loro compiti.

Se non sono a questo livello sono inutili per le persone e non hanno diritto di essere orgogliose per il fatto di essere le mogli dei leader.

Dalla vita di Shri Rama e di Sitaji impariamo molto. Entrambi hanno fatto tanto per noi con l’esempio di una vita così straordinaria. Per tutta la vita hanno sofferto, sofferto e sofferto.

Hanno vissuto nei villaggi e nelle foreste. Quando erano re e regina non avevano mai conosciuto scomodità, eppure hanno camminato sempre a piedi nudi. Hanno sofferto tutti i tormenti della vita. Sita fu rapita da Ravana che era un individuo orribile. Dovette vivere con un rakshasa, ci pensate?

Visse presso un rakshasa e lì mostrò la sua grandezza.

I caratteri di differente natura come quelli di Sita e Shri Rama hanno mostrato le prerogative complementari che avevano. Del tutto complementari. Se le cose stanno così, la relazione tra marito e moglie, in Sahaja Yoga, è meravigliosa. È così che dovrebbe essere. Trovo che alcune persone siano molto amabili. Alcuni leader sono davvero amabili ma le mogli possono essere molto difficili, rigide o potrebbero essere molto malevole, importune, egoiste.

Non potete crescere in Sahaja Yoga con queste caratteristiche. È una grande fortuna e una grande opportunità che vostro marito sia leader, la persona che, nella vostra nazione, occupa la posizione di maggior rilievo in Sahaja Yoga; e dovete essere all’altezza della sua abilità, della sua capacità e del suo nome, diversamente non avete alcuna autorità.

Per questo devo esortarvi, in questo giorno di Dassehra, a decidere di avere Ramraj (il regno di Rama) in Sahaja Yoga, in cui vi sia benevolenza, amore, compassione, sicurezza, pace, gioia e disciplina tra noi.

Tutta la disciplina è in noi.

Ciò che dico di Shri Rama è che Egli ha imposto a se stesso la disciplina delle maryada.

Allo stesso modo anche noi dovremmo imporci la disciplina delle maryada.

È una cosa molto rilevante che ciò accada in Svizzera, in quanto soprattutto la Svizzera ha bisogno delle benedizioni di Shri Rama.

Il comportamento di questo paese, le attività molto egoiste, non benevole, rovinano tutte le nazioni più povere con questa attitudine egoista, molto ristretta, di infimo livello nei confronti del denaro dei paesi più poveri.

È importante, molto importante che noi oggi preghiamo per l’emancipazione dei cuori di questa gente che sta facendo proprio un macello.

In questi tempi moderni non avete guerre ma finanziariamente stanno massacrando la gente, la uccidono privandola del proprio denaro e del proprio benessere.

Se Ramraja deve venire, Rama deve nascere nel cuore delle persone al timone degli affari. Pertanto dobbiamo pregare Shri Rama affinché sia così gentile e compassionevole da poter nascere nel cuore di queste persone.

Che Dio vi benedica tutti.





1 Lett. Corteccia.

2 Il popolo Bhil è un gruppo etnico indoario che vive in diverse regioni occidentali dell’India e nella provincia pachistana del Sindh. Perseguitato durante la dominazione britannica — giustamente insofferente nei confronti del colonialismo, il gruppo venne bollato dagli inglesi come “tribù criminale”, aprendo la strada a terribili atti di sopraffazione, tortura e arbitrarie esecuzioni — oggi è conosciuto soprattutto per la sua ricca cultura tradizionale e per le straordinarie pitture, con le quali da secoli i Bhil decorano le loro case.

3 Ajanubahu è un termine sanscrito che descrive una persona dotata di braccia talmente lunghe che le sue dita toccano le ginocchia. Nella cultura indiana, le persone che hanno questa caratteristica fisica sono deità, santi, re o grandi guerrieri.

4 La sorella di Ravana.

5 Eka: uno. Patni: moglie. Vrata: giuramento.

6 Rajasuya (Sacrificio imperiale o sacrificio di inaugurazione del re) è un rito della religione vedica. È associato alla consacrazione di un re ed è prescritto come mezzo per stabilire la sovranità di un re. Fu eseguito da Harishchandra, Rama, Dharmaraja ed altre personalità di rilievo.

7 Ministro.

8 Anima è il potere di far diventare il corpo minuscolo come un atomo.

9 Garima è il potere di diventare infinitamente pesante.

10 Laghima è il potere di diventare infinitamente leggero.

11 Dovere della donna.

12 Dovere del marito.

13 Dovere della madre.

14 Dovere del padre.

15 La prima lettera di “first” (primo) è la F, che sta per “fool” (lett. stupido, sciocco, folle)(V. anche: “Critica, ego, pericoli del lato destro”, 17/08/1987).