Discorso all’arrivo all’ashram di Vienna (Austria)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I Discorso all’arrivo all’ashram di Vienna Dopo il Guru Puja 1989 Ashram di Melichargasse, Vienna (Austria), 25 Luglio 1989 Siamo stati benissimo in Italia quando siamo andati a quel lago[1] e sono certa che ne abbiate gioito tutti. Però tutti questi seminari, tour e altro ci servono a comprendere la spinta spirituale esistente in noi e negli altri. Servono soprattutto per incontrare gli altri sahaja yogi, per conoscere altri sahaja yogi di altre nazioni e gioire dello Spirito che è così collettivo. Infatti, se tutti hanno in sé il riflesso dello Spirito, la loro compagnia accresce la nostra gioia e ci conferisce una maggiore profondità. Vedete, una persona superficiale vive per se stessa, gioisce del proprio egoismo e si preoccupa sempre di se stessa. Questo è il segno di qualcuno molto superficiale. Ma appena inizia a diventare sempre più profondo, si mette a pensare agli altri. Poi va oltre. Inizia a chiedersi come sia stato creato questo mondo, perché lui si trovi su questa terra, quale sia lo scopo della sua esistenza. E, quando queste domande iniziano ad inquietarlo, si avvia sul sentiero di Mahalakshmi. E quando siete sul sentiero di Mahalakshmi vi perdete, pensate che sia una specie di pozzo senza fine, senza fondo, dove non riuscite a capire niente e sentite soltanto di dover cercare e scoprire qualcosa. Così, quando scoprite che abbiamo questi gruppi riuniti insieme, dove scoprite Read More …