Puja di Natale (Hindi/Inglese)

Ganapatipule (India)

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S H R I  M A T A J I  N I R M A L A  D E V I

Puja di Natale

Ganapatipule (India), 25 Dicembre 1992


[Shri Mataji parla in hindi per circa quattro minuti]

Devo aver già detto molte cose riguardo a Cristo e di come Gesù Cristo sia collegato a Shri Radhaji: infatti Egli è innanzitutto l’incarnazione di Shri Ganesha, che era il figlio dell’Adi Shakti, ma fu poi dato a Shri Radhaji. E Shri Radha, nella forma di Mahalakshmi, di Madre Maria, creò questa grande incarnazione di Cristo.

Per la mente occidentale è impossibile capire come possa esserci un’immacolata concezione, poiché non hanno proprio alcun senso, assolutamente nessuna sensibilità per la vita spirituale.

Noi indiani, invece, possiamo comprenderlo; per gli indiani è molto facile capirlo perché noi abbiamo avuto Shri Ganesha creato in quel modo. Noi ci crediamo, non dubitiamo di queste cose. Non si deve dubitare, con questo cervello limitato, di ciò che viene detto su Dio. Questo in India non accade.

Invece in Occidente, fin dalla nascita di Cristo, hanno avuto discussioni su discussioni su discussioni con questo loro cervello limitato, e l’intera religione (fondata) nel nome di Cristo è solo una perversione. Sono state dette cose talmente orribili che è incredibile.

Penso che la Sua purezza, la Sua santità, il Suo buon auspicio non siano mai compresi in Occidente. Come possono, quanti seguono la cristianità, essere così degradati riguardo alla moralità?

Sono a posto dal punto di vista politico, economico, possiamo dire legale, ma il loro senso morale manca completamente. È molto sorprendente: i seguaci di Cristo dovrebbero avere il più alto senso della morale!

Egli disse: “Non avrai occhi adulteri”. È una affermazione talmente sottile! Persino l’occhio non dovrebbe essere adultero, non dovrebbe avere lussuria e cupidigia.

Disse una cosa così sottile. Ma pensate: in Occidente le gente non ha potuto seguire (il Suo insegnamento) poiché tutta la religione è stata alterata a causa dell’influenza di Paolo e Pietro.

Hanno commesso un’azione molto grave contro Cristo, che continua tutt’ora. Ancora la chiesa cattolica continua a farlo, nonostante sia stata smascherata ampiamente. Anche in tutta l’India questa stupida chiesa protestante fa lo stesso dappertutto.

Quale buon nome hanno procurato a Cristo?

Si dovrebbe riflettere.

La cosa principale che Lui ha detto è che dovete entrare nel regno di Dio, che dovete rinascere. Per cui è tutto mentale, siete rinati, avete un certificato che sancisce che siete rinati, e finisce qui.

Questo atteggiamento mentale dell’Occidente è dunque responsabile dell’assassinio della grande incarnazione di Cristo. Penso sia un’altra crocifissione.

Non potete comprendere la spiritualità mentalmente. Mi dicevano: “Il nostro comitato di cervelli, il nostro gruppo di cervelli….”. Io dissi: “Non riesco a comprendere la presenza di un comitato di cervelli in Sahaja Yoga”. In Sahaja Yoga cos’è un comitato di cervelli?

Dov’è il cervello? In consapevolezza senza pensieri, dov’è il cervello? Questo comitato di cervelli potrebbe andar bene in qualsiasi altro posto, ma in Sahaja Yoga ancora non capisco cosa ci fate in un comitato di cervelli.

Questo perché alcune persone vogliono salire sul palco e parlare, sapete, hanno questa specie di follia che non riescono a superare. Allora magari potrebbero entrare in un comitato di cervelli; ma il punto non è il cervello, è il cuore, è il cuore che va aperto.

Infatti con il cervello non creiamo altro che materialismo. Ogni cosa senza senso è nata soltanto dal cervello umano, non tanto dal cervello degli animali. Se andate in una foresta potete vedere che è pulita, bella, profumata; ma metteteci un solo essere umano e vi renderete conto che quella sporcizia e sudiciume sono stati causati da qualche essere umano.

Così, in effetti, hanno stravolto completamente tutte le grandi incarnazioni, ma il peggio è fatto a Cristo; e sento che è stato un enorme spreco.

Dobbiamo quindi comprendere Cristo nel modo giusto: Egli è l’eterno bambino, è l’innocenza stessa, è la sorgente dell’innocenza ed è Colui che accorda tutte le benedizioni in tutti i chakra.

Ma ciò non significa che, se siete cristiani, dovreste esserne molto orgogliosi: “Oh, Lei sta parlando di Cristo!”. Ho visto molti sahaja yogi ancora identificati con Cristo, anche se non hanno assolutamente niente a che vedere con Lui.

Ora si deve comprendere come Cristo, nella Sua vita miracolosa, abbia mostrato così tanti miracoli. Innanzitutto, la Sua nascita fu immacolata. Ed ora discutono se la nascita di Maria sia stata immacolata o meno. Tutte le incarnazioni hanno avuto una nascita immacolata. Esse sono al di là dei peccati, sono persone speciali. Che vengano come esseri umani, che vengano come angeli, sotto qualsiasi forma vengano, sono (personalità) divine e noi dovremmo comprendere che questo nostro cervello limitato non può discutere e parlare di loro, ma ci si deve soltanto arrendere loro e venerarle. Sono troppo oltre noi.

Per la mente degli occidentali è importante capire che per loro la vita di Cristo è stata una grande benedizione; ma l’hanno persa, l’hanno sprecata e non hanno mai capito come rispettarla. E tutto è diventato una sorta di frode politica, economica, senza senso.

Vi ho spiegato molto tempo fa come possiamo provare come Cristo fosse Ganesha e fosse il Logos, il cosiddetto brahma-naad, il primo suono. Osservando il Muladhara dal lato destro verso sinistra vedrete una svastica poiché è fatto di atomi di carbonio; osservandolo da sinistra a destra potete vedere l’omkara; e se guardate dal basso verso l’alto appare simile all’alfa e l’omega.

A quel tempo Cristo disse: “Io sono l’Alfa e l’Omega”. Ed ora ne abbiamo fatto un’animazione, non abbiamo qui un’attrezzatura per farvelo vedere – non so se potete organizzarla in qualche modo – comunque potete vederlo chiaramente, ciò che ho detto può essere provato.

Perciò tutti coloro che venerano Ganesha devono venerare Cristo allo stesso modo.

Ho visto infatti che gli indù sono attaccati a Ganesha e i cristiani a Cristo. Anche dopo essere entrati in Sahaja Yoga si portano dietro queste caratteristiche.

Ganesha va bene fino a un certo punto, oltre il quale è importante dover pregare la Sua incarnazione che è Cristo.

Allo stesso modo, coloro che venerano Cristo devono venerare anche Ganesha, poiché Egli è la sorgente, il potenziale di Cristo.

Tutto questo rientrava nel piano divino, è stato realizzato con discriminazione divina. Tutto è stato fatto in modo davvero meraviglioso, ma come vi ho detto gli esseri umani sono bravi a distruggere tutto ciò che è bello; ed è ciò che è accaduto. È una cosa davvero molto triste ed oggi, in occasione del Suo compleanno, dobbiamo decidere che Egli deve rinascere in noi nel modo giusto, poiché è l’alfa e l’omega.

A quel tempo, alla Sua epoca, non so di nessuno che conoscesse questi simboli. Anche questi simboli devono essere giunti dall’inconscio a qualche grande matematico molto tempo fa, ed ecco perché sono usati; e si vede chiaramente come Egli sia l’alfa e l’omega.

Ora è del tutto evidente in Sahaja Yoga; possiamo provare molte cose, tutte tangibili. Come Cristo curasse le persone, cosa facesse, è tutto tangibile; ora in Sahaja Yoga possiamo provarlo, (possiamo provare) come funzioni, come questi poteri agiscano. Ma innanzitutto dobbiamo purificare le nostre vite, dobbiamo condurre una vita molto onesta, potente e pura.

Ho visto quelle bancarelle là fuori: avevo detto di non mettere nessuna bancarella qui, perché guadagnano denaro per se stessi, non per Sahaja Yoga.

Una volta Cristo vide una cosa simile, prese un bastone e li picchiò tutti. Adesso io non posso farlo, ma non si dovrebbe incoraggiare questa gente: questo non è un centro commerciale, siete venuti qui per meditare.

Se vi occorre qualcosa, bene, abbiamo comprato noi delle cose per voi. Se le comprate, potrebbe esserci un piccolo profitto, o forse no, ma comunque andrà a Sahaja Yoga, non verrà usato a fini personali. Invece queste persone arrivano da fuori e montano delle bancarelle e tutti voi accorrete. Ciò significa che siete ancora coinvolti in queste cose: ma per cosa siete venuti qui?

A Ganapatipule si dovrebbe restare sempre in uno stato meditativo, dovreste essere sempre in uno stato meditativo e non dovreste buttarvi in queste cose mondane che fate sempre anche fuori di qui.

Ma questa gente sa che avete ancora queste debolezze, ecco perché hanno messo le loro bancarelle. I leader dovrebbero mettere fine a tutta questa cosa insensata.

Vi ho detto di non mangiare fuori: l’ultima volta siete stati tutti male per questo. Tuttavia le bancarelle rimangono, ciò significa che sanno che ci sono alcuni colpevoli che vorrebbero comprare le loro cose e star male, procurando una cattiva fama a Sahaja Yoga.

Il primo aspetto di Ganesha è la saggezza, e questa saggezza la vediamo nella vita di Cristo. Fin dall’inizio, Egli era così sicuro (della Verità, ndt) che all’età di dodici anni andò a parlare con i farisei, cioè i sacerdoti.

Ancora oggi abbiamo preti, mullah e questi bharji (bramini, ndt) e tutti questi individui, i cosiddetti dharma-martanda, ovunque. Ma Lui andò a discutere con loro, alla Sua giovane età, e disse: “Cosa state facendo qui? Cos’è questo? Di cosa state parlando? Sono solo parole vuote!”.

Egli discuteva e parlava con loro; ma i Suoi genitori, temendo forse che costoro potessero ucciderlo, lo portarono in India.

Egli venne in India, per la saggezza. Non so dove sia finita quella saggezza che ora manca agli indiani; ma deve essere che questo Paese fosse ricco di saggezza quando Egli venne a soggiornare in India, e abbiamo molte memorie di Lui. Anche il re Shalivahana lo incontrò. Nel suo libro racconta che incontrò un grande santo in Kashmir e gli chiese: “Come ti chiami?”. Egli rispose: “Mi chiamo Issa”.

Pensate, Issa: “I” è il termine usato nei Veda per indicare l’Adi Shakti, e “sa” significa ‘con’.

Lui disse: “Il mio nome è Issa”. Il re chiese: “Da che Paese provieni?”. Ed Egli rispose: “Vengo da un Paese a me estraneo, ed è questa la mia terra”.

Quindi questa India, Bharat, Hindustan, era la terra della spiritualità e non si dovrebbe cercare di competere né di sentirsi inferiori alle altre nazioni che sono progredite materialmente, ma non si sa dove sono. Noi invece dovremmo essere superiori spiritualmente. Cristo disse: “È questo il mio Paese”. È scritto chiaramente; ciò significa che Cristo aveva riconosciuto questo paese di spiritualità come Suo.

Noi apparteniamo dunque a questo Paese di spiritualità e non al genere di vita materialistico, mondano o di basso livello.

Nella Sua vita, che fu molto breve, tutto ciò che disse, ogni parola è di grande rilevanza; ma come vi ho detto, questo Paolo cercò di alterare totalmente e di riscrivere la Bibbia e aggiunse moltissime cose, inserendovi tranquillamente tutte le sue debolezze.

Di recente ho avuto un libro, rimasto nascosto in un vaso in Egitto fino alla sua scoperta, avvenuta cinquant’anni fa. Questo testo è chiamato “La biblioteca di Hammadi[1]”, poiché Hammadi è il luogo dove fu scoperto.

E tutto ciò che Cristo disse fu messo per iscritto da Tommaso, fu tutto scritto lì quando Tommaso venne in India. È molto interessante: riguardo al bere Egli disse che il bere genera dissolutezza. È una brutta parola da usare; e perché? I cristiani non lo sanno, anzi, pensano che nel Cristianesimo sia tranquillamente permesso bere.

Era (Cristo) forse pazzo per permettere di bere? Come può permettere di bere, quando questo va contro la vostra consapevolezza? Ma essi lo hanno ritenuto bello e hanno usato come una grande attrattiva il fatto che nel Cristianesimo è permesso bere.

Nelle altre religioni, come quella cattolica, ci si può sposare una volta sola. Così la gente ha un matrimonio e dieci amanti; questo è permesso, va bene. Nella Bibbia è scritto che ci si può sposare una volta sola, che non si può divorziare, per cui fate come vi pare.

Nessun senso della moralità. E tutto ciò ha causato il loro deragliamento e la gente ha accettato tutte queste cose insensate, una dopo l’altra, quando l’elemento fondamentale della vita di Cristo è la moralità.

Egli si trova sul lato sinistro in quanto, come potete vedere, proviene da Shri Ganesha (nel Muladhara, ndt) e poi si stabilisce nell’Agnya.

E la moralità è l’essenza della Sua vita, o come diciamo in lingua indiana, il Suo carattere. Il nostro carattere consiste nel condurre una vita di purezza.

Si indulge in ogni genere di insensatezze; insomma, se andate in Occidente sarete sconcertati dalle cose che fanno. Intendo dire che non ci si può nemmeno credere ed io non posso nemmeno parlarvene.

Non ci crederete, ma queste cosiddette nazioni avanzate stanno avanzando: ma verso cosa? È impossibile, noi non possiamo nemmeno concepirlo. Che impurità, che orribile immoralità distruttiva! E non so da dove provenga, penso ci sia qualcosa che non va a livello genetico: da dove traggono queste idee?

È impossibile credere che queste persone, una dopo l’altra, compiano tutte queste azioni e poi la domenica si vestano elegantemente e vadano in chiesa, preghino Dio e tornino a casa.

Ora sta a voi decidere. Dovete emancipare tutte queste persone nei vostri Paesi e dovete dire loro che tutte queste cose nel nome di Cristo, nel nome di Dio, sono insensate. Dovete farvi avanti e parlarne. Lo stesso vale per Shri Ganesha.

A Puna ho visto con stupore che al Ganesh Mahotsava (cerimonia religiosa) tutti bevevano tranquillamente; e lì si ascoltavano alcune orribili canzoni oscene, canzoni occidentali, orribili canzoni del cinema e tutti le usavano come in una discoteca, di fronte a Shri Ganesha.

I sahaja yogi dovrebbero andare a protestare contro queste cose insensate. Come potevano bere in presenza di Shri Ganesha? Non c’è la saggezza di Shri Ganesha, non c’è nessun rispetto per il Suo buon auspicio.

Adesso non solo bevono, ma fanno di tutto. Shri Ganesha è stato descritto da questi tantrici come qualcosa di orribile, il che viene fatto anche da molti cosiddetti psicologi occidentali. Grazie a Dio uno di essi, questo signor Freud, adesso viene smascherato.

Un’altra qualità di Ganesha mostrata nella vita di Cristo è la devozione per la Madre.

In quel libro (della biblioteca di Nag Hammadi), Maria parla della conoscenza, ma Paolo si oppone. E Lei dice che è questo ciò che si deve raggiungere, ma lui (Paolo) non vuole, discute con Lei. Allora Tommaso dice ciò che Cristo disse sulla croce: “Guarda la Madre”. Lei è la Madre di Cristo, come osi insultarla?

Ma è proprio l’opposto: Paolo non ha mai rispettato le donne, quindi si rivolgeva a lei chiamandola semplicemente ‘una donna’, senza alcun rispetto. Nessun rispetto per Mahalakshmi!

Potete immaginare? “Soltanto una donna”. E adesso è in corso una grande discussione tra queste persone cosiddette avanzate per decidere se ammettere o meno le donne al sacerdozio.

Noi pensiamo di essere molto arretrati, ma penso che loro siano molto indietro per quanto riguarda la religione. Che assurdità! Noi qui abbiamo avuto persone come Gargi[2], Maitreyi e rispettiamo la Madre come l’Adi Shakti. La definiamo Colei che ci ha creati, Colei che si prende cura di noi; per noi è importante, la Shakti è importante.

Loro non la chiamano Shakti, ma ‘donna’; e sono ritenuti molto progrediti! E mi è impossibile parlarvi di tutte le altre assurdità che fanno in nome del progresso, nel nome di Cristo; mi mancano le parole, me ne vergogno.

Oggi noi celebriamo la vita pura del Cristo, che venne su questa terra. Costoro non riescono a credere che Lui abbia potuto essere così puro. Un criminale non può credere che altri possano non essere criminali.

Dobbiamo quindi osservare dentro di noi se abbiamo sviluppato quella purezza della mente che si esprime attraverso i nostri occhi.

Gli occhi devono diventare innocenti, altrimenti non hanno effetto. Se vi affannate per attrarre e affascinare gli altri e quant’altro, non siete un sahaja yogi. Non occorre questo. Quando la luce è in voi, la gente se ne accorgerà.

Come sahaja yogi voi dovete avere la luce di Cristo nella vostra vita.

Lui era un giovane uomo venuto su questa terra, e come ha vissuto! Non ebbe niente a che fare con Maria Maddalena, che era una prostituta; ma si ergeva nella verità, e quando la gente iniziò a lapidarla si alzò e disse: “Chi non ha commesso alcun peccato, può scagliare la pietra contro di me”. Quale forza di verità!

Quindi non solo era una personalità pura, ma la purezza si esprimeva anche nella verità, nella Sua compassione e nel Suo amore. Ha espresso una tale compassione! Che compassione. Penso che Shri Ganesha abbia subìto una leggera trasformazione.

Shri Ganesha è decisamente molto compassionevole con coloro che lo venerano, ma colpisce duramente chi va contro di Lui.

Egli non risparmia, costoro devono soffrire: AIDS, una cosa, un’altra, viene di tutto.

Le persone pure sono sotto la protezione di Shri Ganesha. Cristo è compassionevole, perdona, poiché ritiene che possa avvenire una trasformazione; ma al livello di Shri Ganesha, quest’ultimo pensa: “Meglio che siano uccisi e rinascano, dato che sono così impuri”.

Cristo sperava invece di poter trasformare la gente, ma non ci riuscì. Lo crocifissero. Che persone “splendide” devono essere state per crocifiggere Cristo! Dovremmo definirle senza cervello, assolutamente prive di qualsiasi comprensione della spiritualità, del tutto insensibili alla vera conoscenza.

Sahaja Yoga può quindi essere seguito solo dai saggi; non è inteso per gli stupidi, gli idioti, o per gente molto scaltra. Alcuni pensano di essere molto brillanti perché hanno successo nella vita, sanno dire frasi brillanti, sanno dire cose eccezionalmente taglienti. Sahaja Yoga non fa per loro.

Per questo Cristo ha detto: “I miti di cuore erediteranno la terra”. I miti di cuore: non saranno coloro che hanno una grande opinione di se stessi a ereditare la terra, ma i miti di cuore.

Anche tra i sahaja yogi, solo quelli che sono miti di cuore erediteranno le benedizioni della Madre. Dovete essere miti, dovete essere saggi; e con la saggezza diventerete miti, poiché vedrete dove siamo in questo grande cosmo, e sentirete di essere entrati nel Regno di Dio. E per quale motivo? Come? Come ci siamo arrivati? Come ci siete entrati?

Così tanti ci hanno provato per migliaia di anni, sacrificando questo e quello, stando ritti sulla testa, digiunando. Come è possibile che improvvisamente noi abbiamo ricevuto questa benedizione? Come mai siamo qui?

Quando iniziamo ad osservare questo, diventiamo miti. Sono le benedizioni, è la grazia. Non viene dal nostro ego, dai nostri condizionamenti, ma è la grazia, la compassione, l’amore, sandra-karuna. E allora gioite della vostra vita trasformata, della nuova dimensione della spiritualità, che è nella realtà.

Ora voi conoscete la realtà, conoscete la totalità, conoscete tutto; ma coloro che non hanno conosciuto se stessi non sono diventati sahaja yogi.

Tukarama[3] l’ha spiegato con parole molto semplici: (frase in hindi) “Colui che ha conosciuto se stesso è il più grande”. Se sapete giudicare i chakra degli altri ma non sapete giudicare i vostri; se sapete guardare dentro gli altri e giudicarli ma non sapete giudicare voi stessi; se sapete tutto degli altri ma nulla di voi stessi, non siete sahaja yogi.

Innanzitutto dovete conoscere voi stessi: “Che azioni egoistiche sto facendo? Quali condizionamenti ho?”. Anche adesso la gente ha molti condizionamenti.

Esiste dunque una nuova disciplina di Sahaja Yoga: nella nuova disciplina dovete essere miti, umili e saggi. Ogni vostro passo, ogni vostra parola, ogni cosa dovrebbe esprimere saggezza e la disciplina Sahaj, la quale vi impedisce automaticamente di fare cose sbagliate.

Ora supponiamo che io stia camminando e una donna improvvisamente si getti ai miei piedi o afferri i miei piedi, senza neanche comprendere che sto camminando e che potrei cadere: è tutta una questione di ego. “Devo vedere Madre, devo andare a trovarla, ho toccato i Suoi piedi”: è tutto ego.

Un vero sahaja yogi sta dietro. Un vero sahaja yogi sta indietro. Da lì può gioire perché sa che io sono ovunque. Non pretende di vedermi, niente, sta semplicemente in piedi così (Shri Mataji fa il gesto di incrociare le mani sul cuore). Non si fa strada con la forza, in nessun caso. Madre è qui (Shri Mataji si preme ancora le mani sul cuore).

Ma ciò che Cristo ha detto è: “Miti di cuore”. ‘Mite’ è una parola molto ricca di significato ma la gente non la comprende, perché in Occidente essere miti equivale ad essere deboli, si deve essere aggressivi. Dovendo lodare qualcuno si dirà: “Oh, è molto in gamba, è molto aggressivo”.

Penso che la loro genetica sia un po’ al di sotto del normale, deve esserci qualche animale in loro; altrimenti come possono pensare che essere aggressivi significhi essere superiori? È impossibile. Come potrebbe, una persona considerata superiore, essere come un diavolo? Come poteva Hitler dire di appartenere ad una razza più elevata quando lui stesso era un diavolo? Davvero “magnifico” che un diavolo dica di appartenere ad una razza superiore!

Perciò, nel trattare con gli altri in Sahaja Yoga, la dolcezza della naturale mitezza – non quella artificiale di un uomo d’affari, ma quella naturale – vi fa risplendere della vostra elevatissima spiritualità.

Nessuno può toccarvi, ve l’ho detto, eccetto voi stessi. Solo voi potete cadere, ma nessuno può toccarvi, siete tutti protetti da ogni punto di vista; se però volete farvi del male io non posso farci nulla.

Così torniamo al detto di Tukarama, al detto di Cristo: “Conosci te stesso”. La cosa fondamentale dell’introspezione è conoscere se stessi. Cosa state facendo? Provate a guardare voi stessi o no? Egli ha anche detto che noi vediamo una grossa trave negli occhi degli altri, e allora va bene; ma la trave in realtà è nei vostri occhi e voi vi mettete a guardare la trave negli occhi altrui. Ed è questo il punto.

Quindi dovete sedervi in meditazione e, prima di tutto, fare introspezione: “Oh Cristo, oh Shri Ganesha, per favore, datemi la saggezza per vedere me stesso, per comprendere che cosa non va in me e capire quali sono tutte le qualità di un buon sahaja yogi che mi mancano”.

Meditate semplicemente, e vi sentirete così felici, così gioiosi, perché la virtù in voi vi dona gioia. Ma non direte: “Io sono virtuoso”, non direte questo. Quando scoprirete la virtù dentro di voi essa vi donerà gioia; non difetti né forti desideri, lussuria e cupidigia. No.

Dobbiamo dunque concentrarci veramente. Anche venendo in Sahaja Yoga la gente pensa: “Come posso usarlo, per esempio, per diventare famoso?”. La leadership è un altro mito. Poi a volte pensano: “Perché non usarlo per guadagnare un po’ di denaro in qualche modo?”. E iniziano a combinare qualche affare.

Non fate affari con Sahaja Yoga o i sahaja yogi, ve l’ho detto un centinaio di volte. Se lo farete vi metterete nei pasticci e poi non venite a parlarmi del problema. Sahaja Yoga è un affare solo di Dio, e basta.

Tutto ciò che fate è per Dio e quindi lo fate per il vostro Sé.

Pertanto l’introspezione è molto importante: si dovrebbero criticare meno gli altri, mentre la cosa migliore è criticare se stessi e ridere di se stessi. Io rido molte volte di me stessa e, se avete notato, dico molte cose di questo genere; ciò rende la vita molto interessante.

Questo ucciderà il vostro ego: “In che modo cerco di impormi, dov’è la mitezza di cui Cristo ha parlato?”.

È una naturale bontà in noi: quando splende e si manifesta, diventate così belli, così amabili! Riconosco le persone di questo tipo, che siedano vicino a me o meno. Il mio cuore si apre per tali personalità. Io so chi sono. Ma, anche se lo so, non ve lo dirò mai.

È meglio che conosciate voi stessi: “Conosci te stesso” è il Suo messaggio. (Dovete farlo) veramente, senza inganni, perché voi ingannate voi stessi. Chi state ingannando? Conoscete voi stessi senza inganno, senza menzogne, con piena concentrazione.

Osservate dove va la vostra attenzione: è così che crescerete. Non crescerete guardando i difetti degli altri, ma vi eleverete solo guardando i vostri difetti.

Questo è esattamente ciò che Cristo ha detto; io ve lo sto ripetendo in parole molto semplici.

Egli ha anche detto: “Ama il prossimo tuo come te stesso”, il che è una cosa davvero grandiosa da dire. Ebbene, questo è possibile solo in Sahaja Yoga, perché voi siete collettivi.

Chi non è collettivo, come può amare il suo prossimo? Voglio dire, chi è in quel caso il prossimo? Nessuno è il prossimo, sono tutti estranei. Ma appena diventate collettivi… guardate: oggi ci sono cinquantacinque nazioni. Siete tutti così collettivi, così morali, così belli, senza complicazioni, niente; io sono colma di gioia nel vedere ciò. Ma per rendere tutto perfetto dovremmo fare introspezione. Siete migliorati moltissimo socialmente, collettivamente, ma per il vostro stesso bene dovete migliorare anche individualmente, interiormente.

In questa grande occasione dobbiamo dunque festeggiare poiché Cristo svolse un lavoro davvero immenso, sebbene sia stato neutralizzato da questi orribili preti; e ciò viene perpetrato in ogni Paese, in ogni religione.

Ma ora dovremmo promettere di salvare le altre persone che recitano il nome di Cristo e fanno esattamente l’opposto.

Se si potesse fare, se si potesse ottenere attraverso le vostre vite, il lavoro di Cristo sarà stato fatto. Adesso dovete manifestare Cristo attraverso la vostra vita, è così.

Potete manifestarlo nella vostra vita, con la purezza, la mitezza, la compassione e la saggezza di Cristo.

Lui era assolutamente impavido; quindi anche voi dovete essere impavidi, perché dovete temere soltanto Dio, nessun altro. È tutto.

E se non avete fatto niente di male, non c’è motivo di temere neppure Dio poiché Lui vi ama moltissimo.

Perciò siate sempre chiari riguardo ad ogni cosa, abbiate capacità di comprensione. Senza dubbio siete tutti persone amabili, ma dovreste essere tali da poter adorare voi stessi e amare voi stessi per le virtù che avete.

Che Dio vi benedica tutti.


[1] Codici di Nag Hammâdi: si tratta di un insieme di testi gnostici cristiani e pagani, rinvenuti nei pressi di Nag Hammâdi (Egitto), nel dicembre 1945. Sono 13 papiri ritrovati in una giara di terracotta da un abitante di un villaggio nei pressi di un monastero cenobita pacomiano nell’isola di Nag Hammâdi, detta anche isola elefantina. I papiri rimasero nascosti per lungo tempo dopo il ritrovamento e in seguito ad una complessa vicenda, dopo essere stati dispersi, furono recuperati e messi a disposizione degli studiosi. I testi contenuti nei codici sono, per la maggior parte, scritti gnostici, ma includono anche tre opere appartenenti al Corpus Hermeticum ed una parziale traduzione della Repubblica di Platone. Si ipotizza che tali codici appartenessero alla biblioteca di un monastero della zona, e che i monaci li abbiano nascosti per salvarli dalla distruzione, quando si cominciò a considerare lo gnosticismo come eresia.

[2] Gargi Vacaknavi, circa 800 – 500 A.C. Prima donna filosofo della tradizione vedica.nMaitreyi: veggente e donna filosofo citata nel Rig Veda.

[3] Tukarama: grande santo del Maharashtra, nato nel 1608.