Diwali Puja, Luci di pura compassione

Istanbul (Turkey)

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(10/2022 TRADUZIONE VERIFICATA)

SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

Diwali Puja

Luci di pura compassione”

Istanbul (Turchia), 5 Novembre 1994





[Questo discorso ha traduzione dal vivo in russo e rumeno]

Oggi celebreremo il Diwali, il cui significato è file di luci o, diciamo, gruppo di luci.

[Occorre qualcuno che traduca anche in turco? Va bene così”.]

In India il Diwali è una festa molto antica.

Vi ho già spiegato, in discorsi precedenti, il significato di questi cinque giorni.

Il Diwali fu celebrato dopo l’uccisione di Narakasura, nella notte più scura dell’anno.

Questo adesso è fortemente simbolico di questi tempi moderni, che sono il periodo peggiore per quanto riguarda la moralità.

Lo chiamiamo il Ghor Kali Yuga – (Shri Mataji ripete ai traduttori) il Ghor Kali Yuga, il Ghor Kali Yuga, i peggiori tempi moderni. Significa completa oscurità e, se vi guardate attorno, troverete un buio totale per quanto attiene alla moralità, ed è per questo che vi sono crisi di ogni genere.

Per questa ragione, vi sono anche molte persone alla ricerca della luce e della verità. Nell’oscurità dell’ignoranza, non hanno la conoscenza di ciò che dovrebbero fare e del perché si trovino su questa terra.

Sapete molto bene che in questa epoca sono nati migliaia e migliaia di ricercatori autentici, ed è il motivo per cui mi è stato assegnato il compito di creare il Diwali in questa età oscura di ignoranza. Non è un compito facile, in quanto da una parte abbiamo tutte le forze oscure che operano contro la verità, dall’altra dobbiamo lottare contro gli impostori che cercano di approfittare della vostra ricerca.

Innanzitutto la gente non sa cosa cercare. Pertanto, tutti questi ciarlatani orientati al denaro hanno cercato di commercializzare le loro falsità, ed hanno l’abilità per farlo.

A Bogotà una giornalista della televisione mi ha fatto domande sui culti che stanno uccidendo la gente e che fanno tutte le cose che hanno fatto in Svizzera.

Ho spiegato che è vero, sono degli impostori, orribili, sono dei criminali che si definiscono spirituali, ma l’errore è di chi li segue.

Un individuo assolutamente immorale, disonesto, che ricicla denaro nelle banche svizzere non può essere un guru. Uno di questi comprava droga per poi rivenderla, comprava armi per poi rivenderle. Era peggio dei suoi discepoli, molto peggio.

Si sono ispirati, per così dire, ai testi del Guru Gita, in cui si dice che si dovrebbe consegnare ogni cosa al proprio guru. Essi avevano lo scopo di suggerire che un discepolo dovrebbe essere disposto a consegnare ogni cosa al guru.

Era per il discepolo, ma il guru non dovrebbe appropriarsi di nulla, non dovrebbe chiedere nulla e non dovrebbe essere avido. Tutte queste cose sono già state scritte. Nessuno però legge ciò che è richiesto ad un guru, vedono soltanto che si deve consegnare tutto al guru.

Vi sto dicendo tutto ciò perché l’oscurità è molto profonda e pericolosa.

Per di più, l’altro giorno ho letto un articolo sull’esistenza, a Milano, di una vera organizzazione satanica globale.

In essa sono coinvolti numerosi politici ed esponenti del governo, ministri molto influenti, primi ministri, tanti direttori o proprietari di banche ed anche persone che si definiscono operatori sociali, altre che hanno ricevuto premi per la pace e via dicendo.

Questi tempi moderni sono dunque il periodo peggiore del Kali Yuga.

Nell’ultimo giorno di Diwali, fratelli e sorelle celebrano insieme la loro relazione pura e protettiva; questo per mostrare che, dopo aver acceso le luci, la moralità deve essere la priorità assoluta della società.

Non occorre che vi parli dell’immoralità dei tempi moderni. È orribile. L’immoralità è la più grave oscurità di questi tempi moderni in cui la gente non sa più relazionarsi con gli altri.

Per questo motivo, come vi ho già detto, Cristo ha suggerito di cavare gli occhi ad un uomo che guardi due volte (con concupiscenza) una donna, perché si era accorto che a quel tempo la gente era orribile.

Chi, in questi tempi moderni, sarebbe in grado di seguire Cristo? Avrebbero tutti gli occhi cavati e le mani tagliate. Finora non ho visto nessun cristiano così.

[Ripete alla traduttrice: “Guardando in generale, non ho visto nessun cristiano così, senza occhi e senza mani”.]

Maometto fu anche più severo. Pensò che non era stato fatto nulla per le donne, così promulgò alcune norme e regole anche per le donne.

Sancì che qualsiasi donna guardi un uomo con occhi impuri, dovrebbe essere seppellita per metà e lapidata a morte. Non so cosa sarebbe accaduto alle donne americane se questa regola fosse stata seguita.

Quando sono venuta su questa terra, ho trovato che queste due regole sono molto ardue (da rispettare), specialmente nel Kali Yuga. In realtà queste leggi non sono destinate ad esseri umani normali, ma agli angeli.

L’uomo moderno, infatti, è persino peggiore di un normale essere umano poiché desidera sempre qualcosa di distruttivo, come gli spagnoli che invitano i tori a colpirli.

Ora, questa descrizione dei tempi moderni serve a farvi capire in quali tempi viviamo. E mi sono resa conto della difficoltà di parlare alle persone di ciò che è buono, se non si dà loro la realizzazione. Fintanto che non si dà la realizzazione, nulla può penetrare nei loro cervelli: è tutto solo a livello mentale.

Ed anche se ci si limita a tenere conferenze e sermoni, tutto rimarrà soltanto ad un livello mentale. Anche le cosiddette religioni sono davvero molto dannose per la crescita spirituale degli esseri umani.

Mi sono resa conto che l’illuminazione è l’unica via per poter salvare questo mondo. In questa oscurità dell’ignoranza, nella notte più buia di tutta la storia del mondo, avevamo bisogno di luce, di luci, di molte luci.

(La traduttrice pronuncia la parola russa“ogney”, “luci”, che somiglia al termine sanscrito “Agni”)

Agni? Anche noi diciamo così in sanscrito. Sì, Agni in sanscrito significa fuoco.

Bene. Il mondo è diviso in tante nazioni diverse, razze, lingue e modi di pensare diversi, per cui ipotizzare una religione globale sarebbe stato possibile soltanto nel caso in cui la gente avesse ottenuto la realizzazione. E così ho dovuto studiare gli esseri umani ed i loro problemi.

In India abbiamo una lampada fatta con un vaso o un contenitore di argilla, poi l’olio e poi lo stoppino.

Questo corpo, questa mente, tutto ciò che è visibile e ciò che è all’interno, sono il contenitore; l’olio rappresenta la compassione, l’amore; lo stoppino è la Kundalini, il desiderio puro; e la scintilla è lo Spirito.

Pertanto, come prima cosa, il contenitore deve essere a posto. (Ripete ai traduttori) Dovrebbe essere a posto. Dovrebbe essere in grado di contenere bene l’olio senza farlo uscire all’esterno. Vi sono due fori che causano problemi: uno è l’ego e l’altro i condizionamenti.

Se un sahaja yogi pensa secondo i propri condizionamenti, tipo essere cristiano, oppure appartenere ad una certa razza e comunità, tutte queste limitazioni su cui ci siamo basati sono così inconsistenti che si sgretolano, in quanto prive di realtà. Non hanno sostanza, quindi si dissolvono.

Esse agiscono tutte alla stregua di possessioni e si diventa del tutto ciechi. Dopo essere venuti in Sahaja Yoga, ho visto che i cristiani seguiranno Cristo, i musulmani Maometto o Alì, ed altri seguiranno i condizionamenti da cui provengono. Ma non seguiranno me, e così non riescono a vedere l’integrazione di tutte queste personalità in un’unica Persona.

Su questo punto occorre capire che voi avete ricevuto la luce, siete illuminati. Non siete più uova, siete diventati uccelli. Quindi dovete abbandonare tutto ciò che è falso. Se siete completamente illuminati, abbandonerete tutto in modo automatico, non occorre dirvelo.

La luce, una volta accesa, sente automaticamente la responsabilità di dover illuminare.

Nessuno deve dire: “Per favore, fai luce”, perché è la luce. E poiché è una luce eterna, nulla può estinguerla.

Citerò un verso sanscrito su questo: “Nainam chindanti shastrani, nainam dahati pavakah, na chainam kledayantyapo na shoshayati mārutaḥ”. Significa che non può essere distrutta da nessuna arma, né il vento può spegnerla, niente può distruggerla. Se anche volete inghiottirla non potete. È una luce molto potente quella che avete in voi.

Voi potete verificare se è eterna o no. Dovreste fare introspezione e capire da soli. Avete in voi una luce davvero unica.

Nella storia di questo mondo di spiritualità mai così tanti hanno ricevuto la realizzazione, una simile luce interiore. Come potrebbero dunque dominarvi questi condizionamenti stupidi, superficiali, inutili, ora che siete i portatori della luce eterna?

Se però non rispettate questa luce eterna, i vostri condizionamenti la spegneranno. L’unico vostro problema è che avete la libertà. Se volete avere la luce eterna l’avrete, diversamente la luce può essere completamente danneggiata.

L’altro foro è quello dell’ego.

Da una parte i condizionamenti possono essere risolti dal senso di responsabilità. Quando però questo stesso senso di responsabilità si afferma attraverso l’ego, potrebbe essere molto pericoloso. La luce può trasformarsi in fuoco e bruciare la casa di Sahaja Yoga.

Sappiamo che, nella vita normale, la luce serve ad illuminare, non per bruciare le case. Ma quando in Sahaja Yoga andate sull’ego, potete pensare di essere responsabili di Sahaja Yoga; questa responsabilità però non dovrebbe darvi l’idea di essere a capo di Sahaja Yoga.

Questo perché allora, gradualmente, diventate talmente di lato destro che ci si sorprende di come una persona, che era normale, sia diventata come un toro in un negozio di porcellana. [Ripete alla traduttrice: “Un toro in un negozio di porcellana. Un toro in un negozio di porcellana. È una espressione inglese”.]

Insomma, voi non siete a capo di Sahaja Yoga. È come per i funzionari del governo: dovrebbero essere servitori ma vogliono fare i capi. (Ripete ai traduttori) Diventano capi. Pertanto, in Sahaja Yoga, l’intera comprensione dovrebbe essere improntata ad una completa saggezza.

La seconda componente è l’olio, il quale è compassione, è naturale, è innato e dà gioia.

Quest’olio deve essere puro. La compassione deve essere pura. Ho visto molti sahaja yogi che tendono a tormentare i leader, contrastandoli e cercando di ostacolare il lavoro di Sahaja Yoga.

Questi, che dovrebbero essere sahaja yogi, non capiscono che, se la loro compassione fosse pura, apprezzerebbero il proprio leader poiché sta svolgendo un lavoro di grande compassione.

Occorre comprendere che la compassione pura, ovviamente, non ha nulla a che vedere con avidità e tentazioni, niente. Si deve sentire grande vicinanza nei confronti del leader e apprezzamento per il lavoro che lui o lei svolge.

La compassione non può essere impura, in essa non può esistere lussuria. Inoltre questa compassione dovrebbe essere espressa in modo così decoroso che nessuno dovrebbe dubitarne.

Grazie a Dio, con l’AIDS è accaduta una cosa positiva e cioè che la gente non dà più baci.

Quando mi sono recata per la prima volta nei paesi occidentali, sono stata bombardata di baci. Non sapevo cosa dire, insomma, una cosa terribile. Può non esservi nulla di male nelle intenzioni, ma è un’abitudine disdicevole e stupida.

Molto tempo fa mi è stato riferito che, negli aeroporti indiani, c’era scritto: “Si prega di non baciare i funzionari della dogana”. (Risate)

Nei tempi moderni un uomo può baciare una donna, ma non un uomo. Insomma, è assurdo!

Persino se segnano un gol in una partita di calcio adesso non si abbracciano più, poveretti, si toccano soltanto con le mani.

[Ripete alla traduttrice: “Anche se segnano un gol, non si abbracciano per la gioia e l’emozione”.]

E ho visto che adesso, quando sono euforici per aver segnato un gol, corrono fuori dal campo, non sanno cosa fare. (Risate) [Alla traduttrice: “Sono così euforici per aver segnato un gol che non sanno cosa fare, non possono abbracciare nessuno, così fuggono dal campo”.]

Per quanto riguarda i sahaja yogi, dovremmo renderci conto che gli uomini possono baciarsi ed abbracciarsi, non c’è nulla di male. La stessa cosa vale per le donne. Diversamente, per l’euforia, potrebbero correre fuori dal campo di Sahaja Yoga. (Risate, Shri Mataji ride)

Gli uomini non devono toccare le donne e le donne non devono toccare gli uomini. È giusto così. Che assurdità è farlo? Non sapete esprimere (diversamente) il vostro amore?

In India, ad esempio, abbiamo una regola secondo la quale una donna può toccare un uomo più giovane e un uomo può toccare una donna molto più anziana, che potrebbe essere sua madre, sua cognata o qualcun altro. La ritengo una buona regola perché ha funzionato.

La compassione deve dunque avere decoro come l’olio ha fragranza. Come possiamo, allora, esprimere la nostra compassione? Noi abbiamo sorelle e fratelli rakhi, ma so di una signora che è diventata amica di ragazzi ricchi scegliendoli come rakhi; oppure molti ragazzi sono diventati fratelli rakhi di donne ricche.

Occorre capire che non è per denaro o per approfittarne che dovreste diventare fratelli e sorelle rakhi, ma per compassione.

Dovete esprimere la vostra relazione rakhi per proteggervi reciprocamente. La compassione dà una tale gioia che non dovreste avere condizionamenti legati al denaro o altri stupidi condizionamenti che uccidano la gioia.

Un’altra cosa è che, per esprimere il vostro amore, fate dei regali e ciò dà gioia.

Questo però non significa assolutamente fare regali soltanto alla sorella rakhi e non alla propria moglie.

Come dico sempre, la linfa della compassione deve salire nella pianta dando amore e tutto ciò che è necessario alle diverse parti, in diversi modi, dopodiché evapora oppure ritorna all’origine.

L’attaccamento uccide l’amore puro e la compassione. Quindi cercate sempre di capire, di fare introspezione: siete attaccati ai vostri figli, a vostra moglie, alla vostra sorella rakhi o a qualcun altro? Siete attaccati? In tal caso c’è pericolo di finire in una specie di ristagno.

Vi meraviglierà, ma quando siete completamente distaccati e nutrite in modo corretto le diverse relazioni che avete, la vostra gioia è perfetta.

L’ambizione è un’altra cosa che uccide la gioia.

Perciò, se dovete essere ambiziosi, dovete esserlo unicamente per Sahaja Yoga, e questo vi renderà umili.

Una promessa di Sahaja Yoga è che la vostra vita sarà colma di gioia. Non dovete cavarvi gli occhi o tagliarvi le mani, nessuna punizione. Se avete troppi fori non dovete venire in Sahaja Yoga. Dovete diventare persone davvero sante, non piene di buchi (gioco di parole tra holy=santo e holey=bucato, impossibile da rendere in italiano).

Devo dire che voi siete tutti delle “sua santità”.

Io no, perché non lo sono diventata, mentre voi lo siete diventati.

Se siete un uomo e qualcuno deve chiamarvi dirà forse: “Ehi, tu, uomo tal dei tali”? No, perché siete (già) un uomo. Qualsiasi cosa otteniate, qualsiasi cosa abbiate conseguito, fa già parte di voi.

[Shri Mataji commenta i traduttori: “La traduzione in russo sembra lunga e talvolta molto breve, mentre quella in rumeno sembra a volte brevissima e altre volte molto lunga”(risate e applausi).]

Bene. L’altra promessa è la beatitudine. È la beatitudine. La beatitudine è l’esperienza della gioia. Può provenire da qualsiasi cosa.

Magari vi siete trovati coinvolti in un incidente e improvvisamente siete stati salvati, protetti. Siete colmi di meraviglia e tutti sentono la beatitudine, ed anche voi la sentite. [La yogini russa fa una lunga traduzione: risate, Shri Mataji ride, applausi. Poi lo yogi rumeno fa una traduzione breve della stessa frase]

Già fatto? (Risate, applausi, Shri Mataji ride e commenta la traduzione:)In tutta franchezza, io non so tradurre. Conosco le lingue ma non riesco a tradurre da una lingua ad un’altra. C’è qualcosa che non va in me. (Risate)

Yogi (traduttore rumeno): Però, Shri Mataji, Lei comprende perfettamente ciò che diciamo.

Shri Mataji: No, questo è molto facile. Un pensiero si presenta prima di tutto in forma astratta.

[La yogini russa fa una traduzione lunga di questa ultima frase]Ho detto che è in una forma astratta, ho detto soltanto questo! (Risate, Shri Mataji ride)

[Il sahaja yogi rumeno fa una traduzione ancora più lunga (risate)] “Ora è l’opposto (perché era la yogini russa a fare sempre traduzioni più lunghe), Shri Mataji!”.] (Shri Mataji ride sonoramente, risate generali).

Va bene, grazie infinite.

A quel punto chiunque può conoscere il pensiero poiché poi diventa linguaggio, si esprime con le parole. Così, se riuscite ad arrivare a questa forma astratta, lo conoscete, però dovete metterci molta attenzione.

(Dice ai traduttori, dopo che hanno tradotto:) No, dovete mantenere l’attenzione continuamente su questa forma astratta.

Bene, adesso, per risolvere questo problema, vorrei chiedere a tutti voi di imparare almeno la lingua inglese (risate e applausi). Non dico il sanscrito, ma l’inglese.

La Kundalini, che è il puro desiderio, esiste già, non dovete fare nulla.

Forse il cotone (dello stoppino) non è pulito, ha qualche problema perché è stato maneggiato da mani sporche, ma si può pulire. (Ripete alla traduttrice:) Il cotone dello stoppino magari non è pulito, ma si può pulire. Il cotone.

Kabir ha detto qualcosa di molto bello al riguardo. Lui afferma che la capra, quando è viva, dice: “Mee, mee, mee – io, io, io”.

Ma dopo essere stata macellata e i suoi intestini trasformati in corde per un attrezzo usato per ripulire il cotone – in India si chiama dhunak, dhunki – allora dice: “Tuhi, tuhi, tuhi, ossia: “Tu, tu sei, tu sei, tu sei”.

[Shri Mataji e i traduttori si consultano in particolare come si dice “tu” in rumeno e in russo. La yogini russa lo traduce con “vy”:

Shri Mataji: No, come hai detto?

Yogini russa: You, you, you.

(Lo yogi rumeno traduce con “tu”).

Shri Mataji: Dite ‘tu’, vero?

Yogi rumeno: In rumeno you si traduce con ‘tu’.

Yogini russa: In russo è ‘vy’ quando si vuole tradurre you al plurale, e ‘ty’ al singolare.

Shri Mataji: Com’è al singolare?

Yogini russa: Al singolare è ‘ty’.

Shri Mataji: ‘Ty’?

Yogini russa: ‘Ty’]

Shri Mataji: Bene, comunque sia, significa che quando la vostra Kundalini non funziona bene a causa dei problemi esistenti nei vostri chakra, ciò che dovete dire è: “Tu sei, Tu sei”. E voi lo dite: “Tu sei sakshat questo. Tu sei sakshat quello”. Sakshat significa in realtà, realmente.

Voi non dite: “Tu sei Sua Santità”, ma dite: “Tu sei Shri Ganesha. Tu sei questa deità”. È così che rimuovete tutta l’impurità, tutti i problemi dei vostri chakra e, così facendo, correggete anche i vostri condizionamenti e il vostro ego.

A quel punto non vi attribuite il merito di nulla, non pensate di essere voi a fare qualcosa; e l’intera personalità si trasforma completamente in uno strumento, come il flauto nelle mani di Shri Krishna.

Allora vedete il vostro lavoro, ogni cosa, come opera del Divino. Ed è così che divenite illuminati.

È così che diventate la luce di gioia e di pace.

Molto è stato detto riguardo a ciò che voi siete.

Ed è così che diventate come siete stati descritti. Se c’è una luce non occorre dire che è una luce, lo è e basta. Non è un marchio che dovete esibire.

Oggi dunque celebriamo il Diwali delle luci di Sahaja Yoga.

Non so come descrivere lo stato di beatitudine in cui mi trovo. Tutte le increspature di gioia che avete creato mi sopraffanno. Non ci sono parole per descriverlo. Non posso tradurlo in poesia.

Mantenete questa luce meravigliosamente ardente attraverso la meditazione e potrete diventare dei fari di luce molto potenti.

Che Dio vi benedica.

Felice Diwali a tutti voi.

Devo dire che il puja del Diwali è molto breve, ma il mio discorso è durato il triplo (a causa delle due traduzioni dal vivo); quindi potete immaginare come il tempo impiegato sia stato più del solito.

Ultima cosa: molti sono stati invitati in India gratuitamente. La maggior parte di essi non può pagare. Quelli che non possono pagare per il viaggio dovrebbero farcelo sapere.

No, no, abbiamo invitato molte persone in India. Dovrebbero dare i loro nomi. Ci sono quelli che sono gratuitamente a Ganapatipule ma hanno pagato il viaggio; dovrebbero dare i loro nomi anche quelli che non hanno pagato il viaggio.

[A lato: “A chi dovrebbero dare i nomi? A chi? A te?”.] Anche alcuni di questi ultimi che non possono pagare sono invitati.

Dio vi benedica tutti.