L’importanza di Puja e Havan

(Francia)

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S H R I  M A T A J I  N I R M A L A  D E V I

L’importanza di Puja e Havan

Parigi (Francia), 18 Giugno 1983


Sono molto felice e piena di gioia di trovarmi qui con tanti Sahaja yogi. E molti sono proprio nuovi, anche se non per me, perché forse vi conosco tutti da migliaia di anni.

In Sahaja Yoga dovete tutti comprendere una cosa semplicissima: voi siete lo Spirito, e qualsiasi cosa non sia lo Spirito, non siete voi.

Possiamo paragonare lo Spirito al Sole: il sole può anche essere coperto dalle nuvole, può esserci qualcosa che lo copre, ma esso è sempre là, nella stessa posizione. Voi non potete illuminare il sole: esso risplende di per sé. Quando le nuvole si spostano, quando ciò che lo nasconde si sposta, il sole risplende in tutta l’atmosfera. Allo stesso modo, il vostro Spirito è coperto dall’ignoranza e, finché sussistono queste sovrapposizioni, voi non potete vederlo. Ed anche quando alcune nuvole scompaiono, la copertura rimane. Si deve avere un cielo limpido per veder risplendere la luce dello Spirito. Vi sono molti modi per provare a rimuovere le nuvole: il primo e più importante è la certezza, la fede, che noi siamo lo Spirito e che tutto il resto è una sovrapposizione. Dovete essere convinti di questo dentro di voi.

Dopo la Realizzazione, dovrebbe essere molto facile convincersi che voi siete molto di più, qualcosa di molto diverso da ciò che avete conosciuto finora.

E così nasce la nuova situazione nella quale la vostra fede non è cieca, ma è una fede scaturita dall’esperienza. Insomma, il vostro intelletto non dovrebbe combatterla, né provare a sfidarla. Se esso comincia a sfidarla e voi gli date ascolto, cadrete nuovamente.

Per uno scienziato è sufficiente intravedere una stella nel cielo per credere all’esistenza della stella. Allo stesso modo, anche se voi avete soltanto qualche barlume della vostra Realizzazione, dovreste per lo meno essere convinti di essere lo Spirito e rimanere ancorati a questa esperienza, mantenendo l’attenzione sul fatto che voi siete lo Spirito.

Dite al vostro intelletto di non ingannarvi più. In questo modo potrete mutare l’atteggiamento del vostro intelletto ed allora esso comincerà a lavorare alla ricerca dello Spirito. Questo è il significato della fede. La fede dà origine all’intelligenza pura. Ora, malgrado abbiate visto delle nuvole scomparire, alcune di esse permangono; dunque per rimuoverle dovete usare il vento, il vento dello Spirito Santo e, come sapete, ci sono molti modi per beneficiare di questo vento.

Il vento proviene da una sorgente speciale, la fonte dello Spirito Santo, la vostra Kundalini. E voi, inoltre, avete la Kundalini Primordiale in persona davanti a voi. A paragone di molti altri ricercatori che vi hanno preceduto voi siete molto fortunati perché la gente ha avuto grossi problemi nel venerare qualche vigraha, qualche statua scaturita dalle vibrazioni della Madre Terra. Prima di tutto si doveva praticare una meditazione chiamata Sarvikalpa Samadhi. Significa che in quello stato occorreva concentrarsi su una statua di quel tipo, un vigraha – vigraha indica una statua piena di vibrazioni – e poi continuare a fissare quella statua e cercare di alzare la propria Kundalini. E la Kundalini arrivava all’Agnya, ma il salto oltre il Sahasrara era un’impresa impossibile, poiché occorreva passare dalla forma al senza forma. Era molto difficile passare dalla forma al senza forma. Ed anche concentrarsi su qualcosa di astratto o senza forma era un’altra impresa impossibile. È ciò che hanno tentato di fare i musulmani e molti altri.

In queste condizioni, è stato necessario che il senza forma prendesse forma, affinché non ci fossero altre complicazioni. Appena vi concentrate sulla forma diventate senza forma. Se ad esempio avete del ghiaccio davanti e vi mettete a toccarlo, esso si scioglie e voi iniziate a percepire il fresco.

Ora dunque il problema si risolve facilmente. Il Puja è uno dei mezzi con i quali potete trasformare le forme in senza forma. I vostri chakra sono i centri di energia, ma anch’essi hanno una deità che li guida stando assisa su ciascuno di essi. Anch’essi sono il senza forma divenuto forma e, quando eseguite un Puja, le forme si fondono in energie senza forma. E queste energie senza forma iniziano a fluire e allora soffia il vento. Ed è così che queste false identificazioni, queste sovrapposizioni sullo Spirito vengono rimosse.

Voi non potete razionalizzare il Puja. Si tratta di cose che avvengono in un regno che trascende il pensiero, quindi dovete comprendere che non potete razionalizzare il Puja. Dovreste trarne il massimo vantaggio per i vostri chakra. Per questo, dovete soltanto concentrarvi completamente sul Puja e sul fluire del vento. E ci penserà il vento a dissipare tutte le nubi. Il vostro unico lavoro, l’unico modo per voi, è concentrarvi soltanto sul Puja ed essere testimoni.

Voi siete spettatori. Spettatore ha un doppio significato[1]. Chi si limita a guardare, osserva ed è semplicemente consapevole, è uno spettatore. Chi è senza pensieri, senza reazioni, guarda ed assorbe automaticamente, in modo spontaneo: questo è lo spettatore. Per me a volte è una cosa gravosa, perché dovrebbe esserci una certa parità tra voi e le deità, deve esserci una specie di equilibrio.

Da una parte voi dite tutti i mantra e le deità vengono risvegliate, e dall’altra non volete far entrare niente nel vostro cuore. Così io devo accumulare nel mio corpo tutta l’energia prodotta in eccesso (cioè che i s.y. non riescono ad assorbire, ndt). Sarebbe meglio perciò se apriste i vostri cuori ed assisteste al Puja senza pensarci. Oggi capovolgeremo la prassi del puja. Prima celebreremo l’Havan e poi il Puja. Sarà meglio, perché con l’Havan evocheremo l’elemento fuoco affinché incenerisca tutti i mali. Quando lavate i miei piedi o evocate il fuoco, fate la medesima cosa.

Oggi, per prima cosa celebreremo l’Havan e poi il Puja. Sono la stessa cosa: voi potete venerarmi con l’acqua oppure con il fuoco. L’essenza del fuoco è lo splendore. Tutto ciò che è sbagliato, tutto ciò che è malvagio si distrugge col fuoco e poi, sui visi e sui corpi dei ricercatori, appare lo splendore. Ed anche l’atmosfera si carica di bellissime vibrazioni, quando celebrate un Havan.

Che Dio vi benedica.


[1] Il termine inglese adoperato, ‘seer’, significa anche ‘veggente’.