Lettera su Mithya, La realtà illusoria (Marathi)

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SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

MITHYA

(La realtà illusoria)

Traduzione della lettera in marathi di Shri Mataji, inviata in occasione delle celebrazioni per il giorno del Sahasrara, il 5 Maggio 1975

(Nirmala Yoga, Anno 3, Vol.13, Gen. Feb.1983)





Mio caro Damie,

Molte benedizioni. Ho ricevuto la tua lettera.

È un ottimo segno sentire una pressione sul Sahasrara perché, soltanto attraverso il Sahasrara, raggi infiniti si riversano nel cuore umano e si schiudono nuove porte dell’essere interiore ma, prima che questa grazia discenda, dovrebbe esserci una pressione nel Sahasrara.

Noi comprendiamo la pressione del cuore che è anch’essa silenziosa, ma sbilanciata da un lato, cioè emotiva. La pressione del Sahasrara, invece, si sviluppa tutt’intorno. Là, l’uomo è in uno stato di integrazione, in cui Dharma e consapevolezza implorano per ricevere Chaitanya, cioè l’amore di Dio. Questo avviene spontaneamente e, sebbene questa sia l’abilità della vostra Kundalini, è la vostra personalità che dovrebbe rafforzare la Kundalini. Vi siete guadagnati questa qualità nelle vite precedenti, e quindi questa vita è grande poiché persone preziose sono disponibili per il mio lavoro.

Se comprendete che, sebbene il mio essere fisico sia qui, io sono ovunque, si dovrebbe anche comprendere che questo corpo è un’apparenza irreale (Mithya). È difficile arrivare a questo stadio ma, se si inizia a discernere gradualmente ciò che è irreale, la verità si stabilizzerà senza sforzi e onde di grande beatitudine avvolgeranno il vostro essere. In questa lettera sto spiegando ciò che è irreale. Dovrebbe essere letta ad alta voce a tutti e assimilata da tutti.

L’irrealtà inizia poco dopo la nascita in questo mondo. Il vostro nome, il paese, la nazione, l’oroscopo, le previsioni, molte cose di questo tipo vi si attaccano, oppure ve le attaccano gli altri. Una volta che il Brahmarandhra si chiude, molte idee illusorie diventano parte integrante della vostra mente. Pensieri falsi, come “è mio”, o “sono miei”, identificarsi con oggetti esteriori. Inoltre si imprimono nella mente restrizioni create dall’uomo, come per esempio: “i1 mio corpo deve essere bello e sano”. Poi avete in testa rapporti irreali quali: “lui è mio padre; lui è mio fratello; lei è mia madre”. Man mano che l’ego si sviluppa, vi entrano in testa idee stupide come “sono ricco, sono povero, sono indifeso, appartengo ad una famiglia di estrazione elevata, ecc.”. Molti alti funzionari e politici diventano egoisti. Poi abbiamo ira, odio, sopportazione, separazione, afflizione, attaccamento sotto il pretesto dell’amore, e tentazioni sotto forma di status sociale.

L’uomo resta attaccato con grande intensità a questo tipo di vita irreale. Se vi viene in mente di sbarazzarvi di tutto questo e fate degli sforzi in tal senso, ciò che otterrete è una conoscenza illusoria, perché l’attenzione si muove lungo il canale Pingala e quindi vi ritrovate invischiati in Siddhi (poteri) e altre tentazioni.

Anche una visualizzazione della Kundalini e dei Chakra è illusoria perché non se ne ricava nulla, anzi è dannosa. Qualunque forma di autocontrollo e mortificazione insistiate a praticare, in realtà, va tutto ad aggiungersi ai limiti della vostra Chitta (attenzione). Così, non c’è modo di ottenere la liberazione.

Ma tutto ciò che è irreale non viene meno con la Realizzazione del Sé, ma può essere staccato gradualmente. Se, con ferma convinzione, negate dal cuore tutto ciò che è irreale, otterrete la realizzazione del Sé (Atman) nella sua forma pura, dopodichè si stabilizzerà dentro di voi. Malgrado ciò, la stessa mortale, umana Chitta è imbevuta della natura dell’amore, della verità che non ha inizio né fine, cioè di Shiva. Lo scopo della Chitta umana è la realizzazione di questa realtà. La Chitta deve diventare una sola cosa con quell’Atman. Solo la Chitta che progredisce rinunciando a tutto ciò che è irreale (Mithya), spezza tutti i legami noti ed ignoti e diventa davvero il Sé.

L’Atman non è mai turbato o distrutto. Soltanto l’attenzione umana, inseguendo i desideri, devia dal suo sentiero interiore. Questa è Maya (illusione). Lei è stata creata appositamente. Senza di essa l’attenzione non si sarebbe sviluppata. Non dovreste temere la Maya, e dovreste riconoscerla affinché illumini il vostro sentiero. La nuvola nasconde il sole, ma lo fa anche vedere. Allo stesso modo, una volta che sia stata identificata, la Maya si fa da parte e si vede il sole. Il sole è sempre lì. Ma qual è allora lo scopo della nuvola? È grazie alla nuvola che nasce in voi il forte desiderio di vedere il sole che splende per un attimo e di nuovo si nasconde da qualche parte. Lei rafforza e incoraggia la vostra vista a guardare il sole. L’uomo è stato creato con sforzi enormi. Soltanto una mossa da parte sua e si otterrebbe tutto. Ma ciò non è ancora divenuto possibile e per questo sono venuta come vostra Madre.

Scrivetemi i vostri problemi nelle lettere. Sedete in meditazione. È meglio che fra di voi parliate soltanto di Sahaja Yoga. L’attenzione dovrebbe essere sempre mantenuta andando sempre più in profondità dentro di sé. Dimenticate il più possibile ciò che è esteriore. Abbiate fiducia che ogni cosa è accudita. Ci sono molti avvenimenti che lo provano. Allora, qualunque cosa facciate, la vostra Chitta resterà un tutt’uno con il Sé. Tutti le catene relative a colpe (Pap) e meriti (Punya) si spezzeranno. Distinzioni tra cose terrene e non, per esempio,scompariranno, perché la malvagia oscurità che ha creato tutte le distinzioni avrà termine. Ogni cosa diventa auspichevole alla luce della vera conoscenza, che si tratti della distruzione operata da Shri Krishna o della Croce di Gesù.

Tutto questo non sarà compreso con le spiegazioni. Non aiuterà limitarsi a indicare il sentiero. Il sentiero sarà conosciuto soltanto dopo averlo percorso.

Quando ricevo le vostre lettere io fisso degli obiettivi. Tra un po’ di tempo neanche questo sarà necessario ma, per adesso, tutti dovrebbero scrivere le loro esperienze e progressi.

Quando arriverò, vedremo quanti canali (Nadi) del Virata avrete risvegliato. Sembra che questo lavoro prenderà piede nella santa terra dell’India e, una volta pienamente sviluppato, si diffonderà in ogni nazione e direzione.

Per la celebrazione del giorno del Sahasrara a Londra oggi, 5 maggio, ho invitato solo venti, venticinque persone circa e ho deciso in merito alle prossime modalità di azione.

Molte benedizioni e infinito amore a tutti!

Sempre vostra,

vostra Madre Nirmala.