Lo Spirito

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2024/02 NUOVI SOTTOTITOLI, TRADUZIONE VERIFICATA

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Lo Spirito

Località sconosciuta, anno 1977

(Lo Spirito) è la cosa più preziosa che abbiamo in noi. La preziosità del vostro Spirito è incommensurabile, ecco perché viene definito di valore eterno: perché è infinito, non si può misurare.

Noi diciamo che Dio Onnipotente è Sat-Chit-Ananda.

Sat significa verità. La verità che noi comprendiamo secondo la terminologia umana è relativa. Ma la verità (Sat) di cui io vi sto parlando è quella assoluta, quella dalla quale partono tutte le relazioni. Vi farò un esempio per farvi capire.

Su questa Terra ci sono oceani, fiumi, acque di ogni genere, diciamo. Ma la Terra contiene tutto quanto. Se la Madre Terra non fosse esistita, non sarebbe potuto esistere niente di tutto ciò.

Si può dire quindi che Madre Terra sia il supporto di tutte le cose che esistono su di lei. Lei ci racchiude. Lei esiste negli atomi, esiste nelle grandi montagne, poiché gli elementi fanno parte di lei.

La stessa cosa vale per Dio Onnipotente: la Sua parte Sat, ossia la verità, è il sostegno di tutte le cose create e non create.

Cercate di comprendere un altro esempio: Sat è Purusha, è Dio, il quale non prende parte attiva alla creazione, ma è un catalizzatore.

L’esempio può essere il seguente: io eseguo tutto il lavoro, creo ogni cosa ma ho una luce in mano. Senza la luce, non posso fare nulla. La luce è il sostegno del mio lavoro.

La luce, però, non fa assolutamente niente riguardo a ciò che faccio io. Analogamente, Dio Onnipotente è soltanto un Testimone, come la luce.

Ma un’altra Sua qualità è la Sua Chitta, la Sua attenzione. Quando questa viene sollecitata – in sanscrito esiste un bellissimo termine, sphurana, che significa pulsare – quando pulsa, quando l’attenzione di Dio pulsa, Egli, mediante la Sua attenzione, inizia a creare.

E Dio ha una terza qualità che chiamiamo Ananda.  Anand è il sentimento di gioia che Egli ottiene dalla Sua percezione della propria creazione, la gioia che Egli ne trae.

Quando tutti e tre questi aspetti si trovano al punto zero dove si incontrano, diventano il principio di Brahma (Brahman); laddove diventano una cosa sola, laddove esiste un silenzio assoluto. Nulla si crea e nulla si manifesta, ma la gioia si fonde con l’attenzione. Questo perché l’attenzione è arrivata a fondersi nella gioia e la gioia è diventata un tutt’uno con la verità. La combinazione di queste tre qualità separa e crea tre tipi di fenomeni.

Ananda, la gioia, in Dio, si muove con la Sua creazione e con la verità. Quando la gioia inizia a muoversi con la creazione, la creazione comincia ad abbassarsi prima dallo stadio di verità a quello di asat (non-verità), da sat alla non-verità, alla maya, l’illusione.

A questo punto, sul lato destro inizia la creazione. Le energie creative iniziano ad operare e, quando iniziano ad operare, anche la gioia in essa – che è sul lato sinistro, il lato emozionale di Dio – diventa sempre più grossolana.

La creazione inizia a diventare più materiale e, in essa, anche la gioia comincia a diventare più materiale; ed anche Sat, la luce di Dio, inizia a diventare sempre più grossolana fino a raggiungere quello stadio in cui si trova, diciamo, un’oscurità completa di Tamo guna, la cessazione completa della creatività ed il sonno completo dell’aspetto della gioia.

È più chiaro? Adesso comprendete Mahakali, Mahalakshmi e Mahasaraswati?

Ecco perché Cristo ha detto: “Io sono la luce”: perché Egli rappresenta Sat, la luce di Dio.

E la luce di Dio diventa completamente materiale, dormiente, priva di vita, quando raggiunge il settimo stadio della creazione.

Tutti questi aspetti scendono sempre più in basso diventando sempre più grossolani. Questa è una parte della parabola.

L’altra parte della parabola si attiva quando ascendete tornando verso Dio Onnipotente.

Quella materialità inizia allora gradualmente ad elevarsi sempre più, a diventare sempre più sottile e sempre più fine. In questo raffinamento scoprite infine che è la luce che opera per il processo evolutivo.

Gradualmente le parti più grossolane cominciano a illuminarsi. Vi accorgete che l’animale inferiore non è illuminato quanto quello superiore. Gradualmente anche la gioia inizia a diventare più sottile e possiamo definirla meravigliosa. La gioia dell’uomo è molto più bella di quella degli animali. Anche la gioia, dunque, inizia a trasformare le proprie manifestazioni. Nel senso che voi avete una visione sempre più ampia e una più ampia gamma di gioia si fa sentire sulle vostre mani.

Ad esempio, per un cane la bellezza non ha significato, la decenza non ha significato. Ma quando raggiungete lo stadio di esseri umani, sviluppate Sat, ossia la consapevolezza; a quel punto sviluppate anche la gioia e l’azione creativa.

Ora vedete come la creatività di Dio passi nelle mani dell’uomo, quando questi è pronto; come la gioia di Dio passi nelle mani dell’uomo, e come la Sua luceentri nel cuore dell’uomo come Spirito. È bellissimo.

Allo stadio in cui siete diventati esseri umani… Si dice che gli esseri umani abbiano un’anima; non che gli altri (esseri) non l’abbiano, ma la luce inizia a risplendere soltanto negli esseri umani. Ed è grazie a questa luce che parliamo di religione, di Dio e di cose eterne.

Ma quello dell’essere umano è uno stato molto precario perché, a questo livello, dovete fare solo un piccolo salto in quella direzione, mentre voi, invece, vi mettete a saltare da un lato all’altro.

Questo salto infatti non è possibile finché la vostra consapevolezza non raggiunge quello stadio in cui diventate indipendenti e, in questa indipendenza, trovate la vostra gloria.

Questa è la condizione: la gloria non potrà essere vostra fino a quando non sarete indipendenti.

Finché sarete schiavi, o intrappolati da qualcosa di grossolano, come potrete godere della gioia eterna che è dentro di voi?

Sta quindi a voi esporvi maggiormente a questa gioia, schiudendovi sempre di più e diventando più sottili e puri, in modo da percepire quella gioia.

Cercate di comprendere questo punto: se, dopo aver ricevuto la realizzazione del Sé, questi tre aspetti non iniziano a fondersi insieme, non potrete sentire di esservi stabilizzati.

La gioia interiore deve essere sentita attraverso la vostra consapevolezza, diversamente non potete percepirla.

Se, ad esempio, non aveste gli occhi, come potreste vedermi? Se non foste consapevoli di vedermi, come fareste a percepirmi? Se non siete consapevoli di percepirmi, come potete vedermi?

Se non siete consapevoli di udirmi, come potete comprendermi?

E soltanto quando subentra e arriva in voi questa consapevolezza si risveglia in voi la gioia, in quanto soltanto attraverso queste percezioni sottili di consapevolezza assorbirete la gioia.

Proprio adesso avete percepito Dio e avete detto: “Che meraviglia!”. Vi siete sentiti molto felici.

Avvertite la gioia della creazione esistente, e l’uomo è il culmine della creazione.

Questo culmine però è una parte minima, molto piccola. La distanza è così breve che si attraversa in un attimo. Ma l’unica cosa è che occorre combinare insieme questi tre aspetti. Ecco perché trovo che, anche se ottenete la realizzazione, non percepite il silenzio: perché non siete diventati la luce. Non avete sentito la gioia perché non siete diventati Ananda, che è il lato sinistro del vostro Sé.

La gioia è in ogni cosa. Soltanto quando siete esseri umani cominciate a vedere la gioia nelle forme della creazione. Osservate la corteccia di un albero, la aprite, ne osservate i disegni, la consistenza, la rugosità e la levigatezza, l’armonia. Cominciate a vedere nella materia la gioia della sua creazione.

Ma adesso, dopo la realizzazione, cominciate a percepire la gioia della creazione stessa.

Il culmine della creazione è l’essere umano. Ecco perché un sahaja yogi deve rendersi conto che se cerca di essere amichevole o di interessarsi o attaccarsi a qualcuno che è ad un livello inferiore, non potrà mai trarre gioia da quella persona.

La sola cosa che può fare è elevare quella persona al suo stesso livello e far provare anche a lei la stessa gioia che provate voi.

Supponiamo che un artista sposi una ragazza cieca: che senso ha? Lei non potrà gioire dell’arte creata da quest’uomo. Allo stesso modo, se siete attaccati ai vostri familiari, ai vostri parenti, ai vostri amici, la prima, la più grande e la più bella cosa che potete fare è dare loro la realizzazione del Sé, ossia la gioia dello Spirito.

Esponeteli alla gioia del loro Spirito che è la cosa più preziosa.

E questa è la ragione per la quale la gente vacilla, si gingilla e si sente inquieta: perde la gioia molto facilmente per piccole cose passate e finite.

È come l’oceano davanti a voi, io sono lì e desidero che vi entriate tutti per gioire.

È tutto per voi. Tutto questo è stato creato per la vostra gioia. Dovete diventare sempre più sottili. Stiamo sprecando tanto tempo per cose molto grossolane, l’avrete notato.