Diwali Puja

London (Inghilterra)

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(10/2017 SOTTOTITOLI)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Diwali Puja

Ashram di Dollis Hill, Londra (GB), 20 Ottobre 1979





… il quattordicesimo giorno (Narakasura) fu ucciso da Shadanana, Kartikeya, il figlio di Parvati e Shankar (Shri Shiva) che era un’ espressione molto potente di Rudra Shakti, il potere distruttivo di Dio. E Lui fu creato appositamente per uccidere Narakasura.

Questo rakshasa era una grave minaccia ed aveva rovinato la vita di tante persone. Aveva compiuto una grande devastazione e la gente non sapeva come trovare protezione.

A quell’epoca, quando Narakasura fu ucciso dalla Shakti sotto forma di Shadanana, Kartikeya, ci furono festeggiamenti ovunque.

La gente celebrò la notte successiva, e la notte successiva era la più scura di tutto l’anno, e ricorre stasera.

La quindicesima notte della luna calante è chiamata amavasya (luna nuova). Quindi questa è la notte più scura. Ci sono sempre notti scure una volta al mese, ma questa è la notte più scura di tutto l’anno e Narakasura fu ucciso subito prima. E in casa si accendono tutte le luci e vengono accese molte di queste lampade (ad olio, ndt). Naturalmente le luci elettriche sono diverse da queste che, come sapete, bruciano continuamente i badha.

Quando Narakasura era molto potente, aveva un grande esercito ed aveva ipnotizzato tanta gente; così, dopo la sua morte, per liberarsi completamente di tutti i demoni rimasti, si accesero tutte queste lampade affinché tutti quelli demoni che stavano ancora vagando fossero completamente inceneriti. E in Sahaja Yoga potete comprendere come una lampada bruciando elimini i badha.

Però tutte le luci della casa devono essere accese [probabilmente si rivolge a qualcuno: “Puoi andare ad accendere tutte le luci di casa?”]. Dentro, fuori, dovrebbe esserci luce ovunque; nessuna stanza dovrebbe essere tenuta al buio, perché essi (i badha) si nascondono nell’oscurità. Quindi nessun angolo dovrebbe rimanere al buio.

Sapete inoltre che Rama uccise Ravana, che fu incenerito, il decimo giorno della luna crescente, ossia Dussehra[1]. E poi (Shri Rama) tornò, su di un aeroplano chiamato pushpak, ad Ayodhya, la sua capitale, dove in quel giorno fu incoronato re.

Ora, da un punto di vista astrologico ci sono tre giorni e mezzo di buon auspicio e non è necessario consultare testi di astrologia, detti panchang[2], per scoprire se siano propizi o no.

Per qualsiasi puja, per qualsiasi bel lavoro si debba svolgere, in India la gente consulta il panchang, il testo in cui scoprire quale data è di buon auspicio e quale no.

Uno di questi è quello di oggi, un giorno in cui potete fare qualcosa di bello, decidere qualcosa di buono.

Oggi è il giorno in cui fare un giuramento, in cui pensare a qualcosa di sublime, in cui avere una grande visione, chiedere una grazia, celebrare un grande puja; è uno dei giorni più grandiosi.

È uno di quelli chiamati muhurta, per i quali non si consultano quei testi.

Ed è questo il motivo per cui in questo giorno avvenne Rajyabhishek[3], la cerimonia di incoronazione di Shri Rama.

Quindi sono molti gli aspetti per i quali, dopo l’uccisione di Ravana – altra forza satanica – da parte di Rama, fu celebrato questo Diwali.

Era stato celebrato anche molto prima, al tempo dell’uccisione di Narakasura.

E questo è il nostro modo per esprimere la nostra gioia e felicità, la nostra gratitudine a Dio per averci sempre protetto con il Suo potere, con la Sua Shakti, e per aver distrutto tutti i rakshasa e tutte le forze malvagie di questo mondo.

Questo è il tempo del ringraziamento. In questo giorno dobbiamo andare dai nostri anziani e ringraziarli per tutto ciò che hanno fatto per noi; e per tutti coloro che dobbiamo ringraziare, oggi è il giorno in cui dobbiamo chiedere a Dio di benedirli tutti.

Ed è il giorno in cui essere anche noi colmi di felicità e giubilo, poiché sento che da domani Sahaja Yoga compirà nuovi passi.

Da domani ha inizio l’anno nuovo, il nuovo anno del calendario Shalivahana – ci sono due calendari, uno è Vikram e l’altro è Shalivahan – degli Shalivahan.

E voi sapete che i miei antenati appartenevano a questa dinastia e furono loro a dare inizio a questo Shalivahan.

Ora, vi sono due storie a proposito di Shalivahan. Una narra che questo signore cavalcasse un ramo[4] che aveva spezzato. Per questo è chiamato Shalivahan. In realtà però significa scialle, in marathi scialle si dice shali e colui che porta lo scialle della Madre è chiamato Shalivahan.

E quando alcuni sahaja yogi andarono in India – se vi ricordate a Rahuri, in quel luogo, Rahuri Nandgaon, avete anche visto dove vissero i miei antenati e tutta quella zona – vi hanno dato gli scialli da indossare. Ho chiesto loro perché vi avessero dato degli scialli ed hanno risposto: “Loro sono shalivahana. Adesso sono tutti shalivahana, per questo dobbiamo offrire loro degli scialli”. Erano molto felici di farlo.

Domani quindi è Capodanno. Perché è necessario avere un giorno di inizio d’anno nella nostra vita? Quelli che hanno ricevuto la realizzazione l’anno scorso sono stati molto fortunati, ma quando si arranca lungo il percorso della realizzazione del Sé, si perde tutto l’entusiasmo e idealismo che si aveva al momento in cui la si è ricevuta.

Quando si ottiene la realizzazione si pensa di fare tante cose, si è così assorbiti in essa, ne gioite così tanto che pensate: “Adesso è giunto il momento che io faccia questo, quello e quell’altro. Contatterò certe persone, lo dirò a quella persona, svolgerò questo lavoro e dimostrerò a Madre che ciò che mi ha dato l’ho fatto fruttare moltiplicandolo”.

Questo perché è stata un’esperienza nuova, straordinaria, l’unica esperienza che stavate aspettando. E inoltre decidete: “Adesso diventerò il portatore di questa grande luce che è entrata in me, e sarò una delle luci del Dipawali – Dipawali: dip indica queste lampade e awali significa fila di luci – sarò una di queste. Ed illumineremo il percorso delle persone che desiderano ricevere la realizzazione del Sé”.

Nascono in noi tutte queste idee elevate nel momento in cui tocchiamo la nostra profondità; e ci sentiamo responsabili di tutto il resto dell’umanità.

Poi però, gradualmente, ci rendiamo conto che ci sono molti problemi per quanto riguarda la nostra ascesa, il nostro essere; la Kundalini torna indietro, poi risale, e ci si rende conto di doversi correggere parecchio.

Quando ha inizio questo aspetto della correzione, iniziate a pensare a voi stessi più che agli altri. Inoltre, altre cose con le quali ci eravamo identificati, quali i nostri problemi personali, le nostre idee personali, le ambizioni, le professioni e tutto ciò che ci aveva finora allettato, iniziano ad affacciarsi alla nostra mente; e iniziamo a dimenticarci del momento in cui abbiamo ricevuto la nostra realizzazione e di tutto ciò che avevamo intimamente promesso di fare.

Quindi, il Capodanno giunge per ricordarvi che non importa, tutto ciò che è accaduto è ormai accaduto, è passato. Oggi è nuovamente giunto per voi il Capodanno per fare nuove promesse. Ricominciate il vostro viaggio sapendo che il sole è arrivato; e adesso siate rinfrescati, la novità genera la freschezza della vita. E nel nuovo giorno ricominciate con maggiore entusiasmo, con nuove idee, nuove promesse, nuovi giuramenti e con una maggiore comprensione di Sahaja Yoga.

Quanti adesso hanno ricevuto la realizzazione devono sapere realmente ciò che accade quando si matura: iniziate a cambiare il vostro atteggiamento. Proprio oggi qualcuno me lo ha chiesto e questo è ciò che dovrebbe accadere a tutti voi. Dopo un po’ di tempo l’attitudine si trasforma, si trasforma moltissimo poiché sapete che non state più ricercando, che ora dovete dare.

Parlate soltanto di dare e non più di cercare, poiché avete trovato completamente.

Finché la brocca non è piena, ci si può versare l’acqua; quando arriva all’orlo, dice no, basta. Tutto ciò che vi riversate in più passerà agli altri. Quando in voi si sviluppa questa attitudine, dovreste sapere che siete maturi.

Questo atteggiamento è l’unica prova per vedere che siete maturati. Nessuna domanda, nessun problema, l’unico pensiero che realmente copre l’intero spazio dinanzi a noi è come portare gli altri in questa straordinaria, paradisiaca atmosfera di amore divino.

Prima si ha paura, allora si sviluppano le protezioni. Ci si preoccupa di darsi continuamente dei bandhan, di prendersi cura delle proprie vibrazioni. Quando si prendono blocchi ci si preoccupa, non si vogliono incontrare alcune persone, si condannano gli altri dicendo che non sono a posto e si evitano certe persone. Accadono tutte queste cose ma, gradualmente, si diventa assolutamente un tutt’uno con la propria soddisfazione. E allora nasce la domanda: come dovrei amare questa persona? Come dovrei donare il mio amore a questa persona? In che modo dovrei esprimerlo affinché anche lei si tuffi nella stessa beatitudine divina?

Allora l’attenzione diventa stabile, non si disperde di qua e di là. Tutta la vostra attenzione è su questo. Diventate così i Guru di Sahaja Yoga.

Questa conquista è avvenuta in tanti di voi.

Avete avuto alti e bassi, è indubbio, ma dimenticate tutto questo. Ed è così gratificante, così bello aver visto, nell’arco della mia vita, accadere in voi questa cosa, e che ve ne sentiate così responsabili.

Non potete forzare gli altri riguardo a Sahaja Yoga. Questo dovete saperlo. Non si può farlo con lusinghe, ma soltanto il vostro amore può convincere un’altra persona.

Il vostro amore dovrebbe far sentire all’altra persona di dover seguire anche lei lo stesso percorso che conduce a questa meravigliosa vita di amore. Il vostro stesso esempio lo dimostrerà.

Tutte le priorità cambiano. L’intera atmosfera si trasforma. E voi divenite qualcosa di molto, molto diverso. Se qualcuno chiede cosa accade quando si accende la luce, (si risponde) che illumina. Che cosa le accade? Finché non dava luce era un problema; adesso è accesa per dare luce agli altri. Però all’inizio la luce fa così (forse vacilla, ndt).

Coloro i quali hanno ricevuto la realizzazione dovrebbero rendersi conto che accadrà tutto questo: la prima cosa che accadrà è che si dubiterà di trasformarsi (in luce), poiché appartenete ad una società che dubita di tutto, soprattutto del buonsenso (risate, Shri Mataji ride). Allora iniziate a dubitare, ma non l’avete mai ricevuta dubitando o pensandoci. (Mentre ora) l’avete ricevuta in un attimo. E perché l’avete ricevuta? L’avete ottenuta perché qualcuno vi ha amato moltissimo ed è stato misericordioso; poiché nelle vostre vite precedenti avete ricercato; allora avete compiuto tante buone azioni che sono state ricompensate. I vostri assegni sono stati incassati in banca. Perché ne dubitate? Ciò significa che dubitate di voi stessi, di nessun altro se non di voi stessi, dato che non riuscite a credere di averla ottenuta.

Non entrate in un altro vortice di dubbi. Dubitando procederete molto lentamente. E a volte si arriva ad un punto tale che, per una volta, comincio anch’io a dubitare (risate, Shri Mataji ride) della vostra capacità e del vostro calibro di andare in profondità in Sahaja Yoga.

Infatti Sahaja Yoga non è un’impresa per persone inutili. Devono essere di un tipo molto, molto speciale. Se sono persone ordinarie non potranno mai dedicarsi a Sahaja Yoga. Saliranno un po’ e cadranno, poi di nuovo saliranno e ricadranno. Ma una volta entrati non dovrete essere granché pungolati; se iniziate a gioirne proseguirete, non potrete rinunciare.

Perché questa è la fonte di tutta la gioia.

Ebbene, oggi è il giorno della gioia.

Rallegriamoci di aver ucciso l’oscurità in noi e di aver esposto all’esterno le nostre luci affinché altri siano illuminati, per dare agli altri la luce dell’amore di Dio.

Dio vi benedica tutti.

Ora, cosa volete fare? Volete lavare i miei piedi o altro?

Yogi: Noi… Se Lei celebra il puja…

Shri Mataji: D’accordo.

Yogi: Se Lei celebra il (puja a) Ganesha…

Shri Mataji: Ora, se tu dici per primo i mantra, dopo loro li ripeteranno.

Ora vediamo…

Malcolm non è venuto, vero? Malcolm, sei già venuto ad eseguire un puja? No, Malcolm non è (mai) venuto.

Chi altro c’è? Tu non hai eseguito nessun puja, vero? Non l’hai fatto. Lo sto chiedendo a te.

[L’audio termina qui]





[1] Qui pronunciato “Dashera”: decimo giorno di Navaratri. Anche detto Dasha Hara (eliminazione dei dieci aspetti negativi dentro di noi: lussuria, collera, attaccamento, avidità, vanità, gelosia, egoismo, ingiustizia, crudeltà, ego). Un altro nome è “Vijaya Dashami”, ossia vittoria su questi dieci difetti.

[2] Calendario indù.

[3] Incoronazione.

[4] Questa è una delle storie che riguardano il re Shalivahana: Gauthami e suo figlio Shatha Karni persero la casa dopo la morte del padre di Shatha Karni. Durante il loro girovagare incontrarono un vecchio vasaio, anche il quale era solo. A quel vasaio piacque moltissimo Shatha Karni e chiese a lui e sua madre di andare a vivere insieme a lui. Dall’anziano, Shatha Karni apprese l’arte della ceramica. Un giorno un santo arrivò a casa loro e predisse che Shatha Karni sarebbe diventato il re di Prathisthana. Allora Shatha Karni pensò che sarebbe diventato un grande re; quindi, da ragazzo, si mise a creare statue di soldati, elefanti, cavalli ecc. e accatastò tutto in un pozzo della sua casa. Era anche solito giocare al re insieme ai suoi amici. Stava seduto su un ramo di albero di shali e diceva che era il suo cavallo. I suoi amici lo prendevano in giro e lo chiamavano Shalivahana” (colui che cavalca “shali”).