Il messaggio di Cristo e gli ostacoli che si incontrano nel mantenere la Realizzazione

Caxton Hall, London (Inghilterra)

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SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

Il messaggio di Cristo e gli ostacoli che si incontrano nel mantenere la realizzazione

10 Dicembre 1979 – Caxton Hall, Londra




Oggi è il giorno in cui abbiamo l’occasione di ricordare che Cristo nacque su questa terra come essere umano. Venne sulla terra per rendere la coscienza umana illuminata da una nuova comprensione, quella che vediamo realizzata nella consapevolezza di quegli esseri umani che sanno di essere lo Spirito e non il corpo.

Il messaggio del Cristo consiste nella Sua resurrezione, cioè nell’insegnamento che noi siamo lo Spirito e non il corpo. Egli dimostrò, attraverso la Sua resurrezione, come ascendere al regno dello Spirito. Egli era già Spirito, perché era Pranava (vibrazioni divine, n.d.t.) era Brahma, era Mahavishnu – della cui nascita vi ho già parlato – e venne su questa terra con il corpo di un essere umano. Anche un’altra cosa voleva dimostrare: lo Spirito non ha nulla a che vedere con il denaro, come non ha nulla da spartire con il potere. Lo Spirito è onnipotente, onnipervadente. Eppure Gesù nacque in una stalla, non in un palazzo, né da un re ma da una persona normale, un falegname. Se siete un re – Badshah, come si dice in Hindi – allora nessuno è più grande di voi. Non è così? Significa che nessuno è più in alto di voi, che nulla vi può apportare decoro. Chiunque voi siate, siete il più in alto, tutte le cose mondane non sono altro che “erba secca”, Tranavat; perciò fu deposto sulla paglia. Per molti, il fatto che Cristo, Colui che venne per salvarci, si sia trovato in tali condizioni disagiate e che Dio non gli abbia procurato un ambiente più confortevole, è motivo di dispiacere e di pena. Per Personalità del genere, invece, il fatto di stare sulla paglia, o in una stalla, o in un palazzo, non sono problemi. Tutto si equivale, perché nulla li tocca. Sono così distaccati che vivono nella gioia più completa! Sono i maestri di sé stessi, nessuno può far loro da maestro.

Quando sono stata in America Latina, molti mi hanno detto: “Non possiamo proprio comprendere come mai Cristo sia nato povero”. E qui torna in gioco il concetto di Dio tipico dell’uomo, che pretende di dare ordini a Dio stesso: “Devi nascere in un palazzo reale!”. Non potete dare ordini a Dio! E’ un concetto del tutto arbitrario quello che abbiamo di Dio: non è un povero uomo indifeso. Egli non ha mai dato prova di essere un indifeso. Era assai più potente di tutti i vostri re e di tutti i vostri uomini politici messi insieme. Non aveva paura di nessuno. Qualsiasi cosa volesse dire, la diceva. Non ebbe paura neppure della crocifissione né di altre cosiddette punizioni. Sono gli esseri umani ad avere queste false idee sulla vita e cercano di attribuirle anche a Dio.

Ma Dio non assomiglia ai vostri concetti, non è affatto un concetto. Anche voi poi, siete d’accordo nel dire che dopo tutto un qualunque concetto non è altro che un concetto, e non la realtà. Questo, l’ho scoperto solo di recente, è un altro mito che la gente si porta dietro. Un concetto è un concetto: “Sì, tutto quello che Mataji dice è giusto”. E allora? Allora anche questo è un concetto, è un pensiero.

Dovete ascendere al di là del pensiero, ad un livello più alto, alla consapevolezza senza pensieri, ove non si pensa, ma si è al centro del pensiero. Voglio dire: ogni volta che un pensiero sorge e poi cade, si crea uno spazio intermedio. Poi un nuovo pensiero nasce e si esaurisce, e voi siete nel centro di questi pensieri, nel Vilamba, come si dice, nel “tempo della pausa”. Allora comprenderete il Cristo.

Egli è venuto anche per salvarci, è chiaro. Ma va detto che è venuto su questa terra non solo per salvare gli esseri umani, poiché Egli ha molti altri aspetti: e questo non è che uno. Gli esseri umani chiedevano di essere salvati. Perché? Perché dovevano essere salvati tutti? Che cosa hanno fatto per Dio? Come si può pretendere da Dio di essere salvati? Come potete? Voi non potete chiedere questo.

Egli è venuto per creare un passaggio tra il Vishuddhi e il Sahasrara: nell’Agnya dell’Essere Primordiale, il Virata. Egli è nato lì, proprio per aprire quella porta.

Nel corso dell’evoluzione, ogni incarnazione è venuta sulla terra per aprire una porta dentro di noi e per creare una certa apertura o illuminazione nella nostra consapevolezza. Ebbene Cristo venne precisamente per aprire quella piccola, piccola “porta” che è stretta tra l’ego e il superego. L’ego e il super ego sono i prodotti secondari del nostro processo mentale. Uno è il risultato dei pensieri che appartengono al passato, l’altro riguarda i pensieri che si proiettano nel futuro. Gesu’ venne per far breccia tra i due e passare oltre, per questo si è sacrificato, per questo ha sacrificato il Suo corpo.

Per voi questo è motivo di rimorso e di pentimento, ma per altri non lo è. E’ una commedia, in cui ciascuno deve recitare un certo ruolo. Non capisco perché Gli mostriate il vostro lato infelice ed aggrovigliato. Egli non è mai stato infelice. Persone del genere non possono mai essere infelici, come lo siete voi. Questo è un altro vostro concetto, secondo il quale Egli avrebbe dovuto essere tutto contorto, alto e magrolino, affamato e tutt’ossa, tanto da poterle contare una ad una. Una cosa orribile insomma.

Dall’infanzia sino alla morte è sempre stato una persona piena di gioia. Era la felicità, la gioia stessa, capace di rendere felici tutti, di dare la luce della felicità, illuminando quella fonte di gioia che è lo Spirito nel cuore.

Egli venne su questa terra non solo per salvarvi, per darvi la felicità, ma anche per darvi la gioia perché gli esseri umani, nella loro ignoranza, nella loro stupidità, si tormentano senza alcuna necessità e si distruggono da soli.

Nessuno vi ha chiesto di frequentare i pubs né di mettervi nei guai. Nessuno vi ha chiesto di andare alle corse né di fare bancarotta. Nessuno vi ha chiesto di frequentare orribili gurus né di mettervi nei guai. Siete voi che cercate deliberatamente la distruzione. Egli venne come un fiore mattutino per rendervi felici. In primo luogo per rendervi felici, per darvi gioia. Guardate i bambini … Posso dire di conoscere me stessa, ma non capisco tante persone stravaganti che circolano qui, è come se per loro i fiori fossero … spine. Non so proprio come fanno. Ma guardate i bambini, qualsiasi bambino: quanta gioia procurano!

Egli è il figlio del divino, venuto su questa terra sotto forma di bambino: è la cosa più gioiosa che ci sia ed è per questo che il Natale dovrebbe essere, per tutti noi e per l’Universo intero, una festa piena di gioia. Egli ha portato in noi la luce, per mezzo della quale possiamo vedere che esiste qualcuno chiamato Dio, esiste qualcuno che è pronto a rimuovere questa ignoranza. Egli è stato proprio l’inizio. Perciò è nostro dovere essere gioiosi, felici e rilassati e non prendere le cose tanto sul serio come siamo soliti fare; la vita non vi deve rendere seriosi, dal momento che non è altro che una commedia. E’ la Maya.

Ho notato che in tutti i riti che la gente segue, in tutte le persone cosiddette religiose, c’è troppa serietà per esserci religione. Una persona religiosa è effervescente di risate. Non sa come riuscire a controllare la sua gioia, e non sa come controllare il riso quando vede la gente seria senza alcun motivo. Insomma … nessuno è morto. Il modo in cui certe persone talvolta parlano denota che esse non sanno semplicemente che cosa fare di se stesse.

Non c’è nessuna cosa a questo mondo per la quale una persona come Cristo si possa sentire triste. Se dunque credete il Lui, in primo luogo vi prego di abbandonare questa stupida tristezza, questo modo di fare scontroso, questo starvene tetramente seduti senza parlare a nessuno, con quelle facce silenziose e pesanti.

Non è questo il modo di vedere Cristo. Guardate invece come andava a parlare alle moltitudini, come apriva il suo cuore a tutti e come cercava di dare gioia. Vi ha annunciato che dovete rinascere, che Egli doveva compiere questo lavoro da cui voi dovete trarre beneficio prima o poi. Vi ha promesso che potete davvero rinascere. Cristo deve nascere dentro di voi.

Non so che cosa i cristiani comprendano di questo argomento: come riuscire ad ottenere questa seconda nascita? Certamente non attraverso il rito del battesimo. Non è qualcuno appena uscito dalla facoltà di teologia che vi può far diventare cristiani. Anche in India abbiamo dei brahmini che sono pagati, come avviene qui. Non fanno che mangiare, bere e stare allegri l’intero giorno, e la sera se ne vanno a dire due preghiere. Si deve essere autorizzati da Dio! E finché non si è autorizzati da Lui, non si è in grado di dare gioia. E’ per questo che ho voluto incontrare tutte quelle persone. I cosiddetti pandits e i grandi sacerdoti sono così seri perché non sono autorizzati da Dio … Chi viene dal villaggio avrà l’impressione di assistere, persino il giorno di Natale, ad un funerale! E dopo la funzione se ne vanno a casa e come festeggiano? Bevendo champagne! Non so dirvi il perché, ma bevono champagne. Come è possibile celebrare il Natale addirittura insultando il Cristo? Egli è venuto per illuminare la vostra consapevolezza, perché rispettava la vostra consapevolezza, il punto in cui essa è giunta. Ma voi cercate di buttarla giù. E’ questo il modo di comprenderLo?

Egli vi ha promesso il battesimo, la seconda nascita, ed ora in Sahaja Yoga questa promessa viene mantenuta. Siate perciò nella gioia perché qui, nell’Agnya Chakra, Cristo è nato nuovamente dentro di voi. Egli risiede lì e sappiate che potete ricorrere realmente al suo aiuto, sempre. Questa è la cosa più importante da capire: è venuto il momento in cui voi potete ottenere tutto quello che è promesso nelle Scritture, non solo nella Bibbia, ma in tutte le scritture del mondo. E’ giunto ora il momento in cui potete veramente diventare cristiani, brahmini o pir, attraverso il risveglio della vostra Kundalini. Non c’è altra via d’uscita.

E’ anche giunto, ora, il tempo dell’Ultimo Giudizio. Dio vi giudicherà soltanto attraverso il risveglio della Kundalini. Come potrebbe giudicarvi altrimenti? Forse in base a quanti negozi di parrucchiere avete frequentato? A quanti vestiti vi siete fatti fare per Natale? O a quanti regali avete comprato, o a quante cartoline avete spedito? Oppure a quante persone avete inviato cose forse neppure tanto gradevoli? Non è certo questo il modo. Dipende forse dal prezzo pagato? Qual’è il criterio attraverso il quale Dio ci giudicherà?

Non in base a ciò che è in superficie, si dice. Allora, qual’è il livello di profondità che abbiamo raggiunto? Vediamo a quale profondità possiamo andare dentro noi stessi. Tutt’al più raggiungiamo un punto in cui siamo nuovamente al livello di concetti. Qualunque grado di profondità si raggiunge, dunque, rimaniamo sempre fermi alla sola razionalità, al livello concettuale. Al di là non riusciamo ad andare. Qual’è allora il criterio con il quale saremo giudicati? Come vengono valutate le persone quando si presentano dal dottore? Egli ha i suoi strumenti, fa un’indagine, fa luce sulla situazione e poi si pronuncia sul caso … Ma per quanto riguarda la vostra spiritualità, come sarà giudicata? Ebbene come si può valutare un seme? Facendolo germogliare. Quando fate germogliare un seme e verificate il suo potere di germinazione, allora scoprite se è un buon seme oppure no. Voi sarete giudicati, in modo analogo, attraverso il vostro modo di germinare, di assimilare la realizzazione, di stabilizzarla e di rispettarla. Questo è il criterio attraverso il quale sarete giudicati, e non certo secondo lo stile dei vestiti che portate, il tipo di accostamenti che fate, o il parrucchiere che frequentate; e neppure secondo la posizione sociale che occupate o il fatto di essere diventati grandi uomini politici o grandi burocrati. Neanche importa il tipo di casa che avete costruito o quale tipo di premio Nobel avete vinto. Né tantomeno sarete giudicati in base al lavoro filantropico che avrete svolto, per il quale siete convinti di aver donato molto denaro. Se avete donato molto denaro, ci sarà sicuramente un grande Ego attaccato da qualche parte, e questo abbasserà i vostri meriti.

Questo è un Giudizio in cui una piccola piuma pesa più di una nave. E’ un diverso tipo di valutazione della personalità. Guardiamo come Cristo è stato giudicato dagli esseri umani e come è stato giudicato da Dio. Venne a vivere in mezzo alla paglia, come una piuma. Sua madre non avvertì mai disagio per questo. Allo stesso modo, quelli che nel loro comportamento non hanno oppresso gli altri o arrecato offese saranno giudicati i primi.

Nello stesso risveglio della Kundalini risiedono intrinseci difetti dovuti al Karma precedente. Perché qualunque cosa abbiate fatto in questa vita, qualunque cosa abbiate accettato come realtà, non sarà stato che un concetto, perché qualsiasi cosa facciate prima di aver conosciuto l’Assoluto è solo frutto dell’ignoranza. Qualsiasi cosa fatta nell’oscurità porta in sé una particella d’oscurità. Se dunque prima della realizzazione vi siete fatti passare per grandi santi, non avrete chances. Tutti i preti di tutte le religioni saranno gli ultimi ad avere la realizzazione.

Nel suo Ramayana (poema sacro indiano, n.d.t.), Valmiki racconta una storia molto interessante. Era stato chiesto ad un cane che cosa avrebbe desiderato essere nella vita successiva. E questo rispose: “Per me va bene qualsiasi cosa, qualsiasi cosa mi va bene, ma per favore non fatemi nascere come un Mathadish (qualcosa di simile ad un prete)”. Immaginate, un cane con tale saggezza. Certo, non voglio dire che tutti siano uguali. Ce ne saranno anche alcuni che sono in buona fede. Alcuni forse sono veramente anime realizzate, autorizzate da Dio. Ma sono sicura che questi non sono bene accetti dalle moltitudini. Sono sicura di questo. Ho studiato la vostra storia, ho visto che persone del genere sono state messe al bando e tormentate.

Ora, però, è giunto il momento di giudicare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Non potete crocefiggere. Non potete. Tutti saranno giudicati attraverso il risveglio della Kundalini.

Dovete sapere che ci sono tre categorie di esseri umani. Non so da dove cominciare, per non spaventarvi. Una è quella degli esseri umani, quali noi siamo, che si chiamano Nara Yoni. La seconda è quella dei Deva Yoni: coloro che sono nati ricercatori o realizzati. La terza è quella detta dei Rakshasas; e poi ci sono i Ganas (una specie di angeli, n.d.t.). Possiamo dire che la specie dei Rakshasas, che si trova tra gli esseri umani, è formata da esseri malvagi. Dunque abbiamo persone malvage, persone eccellenti e persone intermedie. Le persone eccellenti sono molto poche. Sono nate realizzate. Non ho molti problemi da loro.

Ma trattiamo adesso delle persone che sono nel centro, che aspirano al bene, ma hanno delle inclinazioni che non vanno tanto bene. Queste persone hanno dei difetti innati nella loro Kundalini, difetti che dobbiamo capire.

Il primo difetto è la cattiva salute, la cattiva salute fisica. Soprattutto in questo paese (Inghilterra, n.d.t.), la gente soffre troppo di raffreddore e simili problemi, dovuti a eccesso di calcio nell’acqua. Avete problemi diversi a seconda dei diversi paesi: sthanvishesh sono chiamati questi tipi di problemi.

Anche nel nostro paese ci sono dei problemi. Alcuni problemi fisici sono specificatamente legati al paese in cui si è nati. La maggior parte di voi ha deciso di nascere in un certo paese. E’ per questo che talvolta si è identificati a tal punto con una nazione da ritenerla immune da difetto. Comunque ogni paese, dicevamo, ha una certa varietà di problemi in relazione ai quali chi vi è nato soffre di una certa gamma di disturbi. Tenete presente che per un Sahaja Yogi la salute è qualcosa di molto importante, poiché il corpo è il tempio di Dio; dovete stare attenti alla vostra salute. Sappiate anche che quando la Kundalini si alza, la prima cosa che succede è che la vostra salute migliora a causa dell’azione compensatrice del sistema nervoso parasimpatico. Il parasimpatico vi dà l’illuminazione che fluisce nel sistema simpatico e fa migliorare la salute.

Non vi parlerò dettagliatamente di questo perché non c’è molto tempo, ma se leggete qualche libro (io non ho scritto molto), o ascoltate qualche mio discorso (alcuni sono stati tradotti), allora capirete come la Kundalini aiuti a curare la maggior parte delle malattie eccetto quelle che sono state alterate da fattori umani.

Prendiamo per esempio i problemi renali. E’ già accaduto che un soggetto sia stato curato con le tecniche di Sahaja Yoga. Si possono dunque curare, senza dubbio, i problemi renali, ma se si è stati sottoposti alla terapia della macchina (dialisi), ogni tentativo di cura risulta vano. Si può assicurare longevità, ma non è più possibile curare.

Curare le persone, del resto, non è affatto compito vostro. Questo ve lo dovete ricordare. Nessun Sahaja Yogi deve mettersi a curare la gente. Per questo si può ricorrere alla mia fotografia; ma non mettetevi a curare perché entrereste nell’idea di essere dei grandi filantropi. Ho visto che chi si mette a curare viene preso da una tale mania operativa che si dimentica che può assorbire malanni dagli altri e mettersi nei guai. Non si preoccupa di curare se stesso ed alla fine si scopre che lascia andare Sahaja Yoga. Con la mia fotografia, invece, potete curare le persone. Non pensate che sia vostro dovere, da quel grande benefattore fisico che siete. No, non è così. Siete in effetti un benefattore spirituale anche se, come azione riflessa, pure lo stato fisico della persona migliora. Se Cristo, infatti, deve essere risvegliato, se Dio deve essere ospitato in quel corpo, allora quel corpo deve essere purificato. Questo avviene attraverso l’azione della Kundalini e non attraverso un lavoro fisico a sé stante, come negli ospedali.

Ho visto delle persone talmente prese dal potere di curare che hanno cominciato a frequentare regolarmente gli ospedali, fino ad essere ricoverati essi stessi. Non partecipavano più ai programmi pubblici, non venivano mai a farmi visita. Questo delle sofferenze fisiche – Vyadhi – è uno dei più grandi ostacoli posti da Dio. Questi disturbi fisici tuttavia, non vi dovrebbero scoraggiare troppo. Se avete dei problemi, dimenticateli e gradualmente migliorerete. Per alcuni ci vuole del tempo per star bene. La cosa più importante, tuttavia, è quella di raggiungere il vostro Spirito. Perciò, non state sempre a dire: “Madre curami, curami, curami”, ma dite solo: “Madre, tienimi nella vita spirituale”. Sarete automaticamente curati. Per alcuni ci vorrà forse del tempo, ma in fondo siete stati male tutta la vita. Non importa se ci vuole un po’ più di tempo, dovete però seguire i metodi di cura che abbiamo indicato, a seconda delle diverse malattie. In questo paese, soprattutto, abbiamo problemi che riguardano il fegato e ciò che voi chiamate gotta. Abbiamo rimedi per tutte queste cose, ma solo per metterle a posto, per dovere verso il nostro corpo, verso il tempio. Il che non deve costituire lo scopo della vostra vita. Dedicatevi ad esso solo in piccola parte, quanto serve per la pulizia e poi basta. Mi potreste chiedere se mai c’è bisogno di tanta pulizia.

Quando abitavamo a Oxted mi sono resa conto, con meraviglia, che i vicini avevano l’abitudine di tenere tutto pulito; anche il prato era così curato! Tutto era così curato! Tutto era così in ordine … ma neanche un cane andava in visita in quella casa. Per mesi, non ho mai visto nessuno entrare o uscire. Il marito e la moglie erano così attenti alla pulizia, all’ordine, a tutto questo, anche se poi, come ho notato, non si parlavano l’uno con l’altro. C’erano sette case oltre la nostra, e tutti erano molto sorpresi di vedere quanta gente si recasse da noi. E chiedevano: “Ma voi, avete una casa aperta?”, ed io: “Si, è una casa aperta”. Non riuscivano a capire che cosa ci fosse in noi che … non andava. Non c’erano cose tirate a lucido, niente del genere … Così dovrebbe essere. E’ così che non si eccede: tutto diventa una sorta di vero Sahaja Yoga, ma la vostra attenzione dovrebbe essere rivolta allo Spirito. Dovrebbe rivolgersi allo Spirito perché altrimenti l’attenzione si dirige in questa o quella direzione e si disperde. Dovete consentire all’attenzione di funzionare bene, ed essa funzionerà.

Quello che avverto essere il secondo ostacolo al sostegno della realizzazione è quel che si chiama Akarmanyata, che significa una persona che non vuole lavorare su se stessa. Per quanto riguarda quelle persone vane, che non vogliono neanche ricevere la realizzazione, lasciamole perdere. Ma ce ne sono di quelle che, anche dopo aver ricevuto la realizzazione, hanno il problema innato di non volersi correggere. Sono pigre, in poche parole sono pigre.

E’ un fenomeno assai comune in questo paese, ed è veramente sorprendente. Giorni fa ho visto una fotografia che illustrava come alcune persone di questo vostro paese erano riuscite, in Germania, a far esplodere il macchinario e l’intera fabbrica di un’industria che produceva materiali per aerei senza pilota. Forse hanno fatto talmente tante cose allora, che adesso i nostri figli pensano di doversi riposare.

In Sahaja Yoga, tuttavia, dobbiamo stare all’erta. Che cosa accade quando la gente viene in Sahaja Yoga? Ricevono la realizzazione, sentono la brezza fresca. Ma poi la perdono nuovamente. Il motivo è che non vogliono lavorare su se stessi: questo è l’altro pericolo: l’Akarmanyata. Dopo che l’hanno persa, dopo un anno, ritornano: “Madre, noi non ci crediamo. Ma soffro di mal di stomaco, per favore, mi curi”.

Invece di assicurarvi il controllo di tutti i poteri – che già possedete – diventate persone del tutto inutili e venite da me a farmi perdere tempo. Tutti questi poteri si trovano dentro di voi; sono vostra proprietà. Sono di proprietà del vostro Spirito che se ne prende cura dentro di voi: pronto a manifestarli. Ma a causa di tutti gli impedimenti che accettate, non lo può fare. Questo tipo di persona si può dunque definire Akarmanyata, ed è quella che non si impegna a migliorare, che non sa niente, non comprende cosa è Sahaja Yoga, come avvantaggiarsene, che cosa sono le vibrazioni, come funziona il meccanismo.

La gente si limita a dire: “Oh, è troppo!”, perché non vuole affrontare la realtà. Non appena la Kundalini si alza, infatti, subito la luce viene in voi. Prima avevate gli occhi chiusi, d’un tratto la luce viene in voi, ma voi non volete aprire gli occhi, poiché, dato che stavate dormendo, questo “… è troppo”. Se aprite gli occhi, anche solo un poco – Oh Dio …! – non avete voglia di affrontare la luce poiché siete identificati con lo stato in cui siete, non volete aprire gli occhi. La Kundalini ve li fa aprire, è vero, ma voi li richiudete. Perciò dipende da voi scegliere in piena libertà di buttare o no all’aria quest’Akarmanyata, un comportamento molto diffuso, collettivo. Diciamo di più: una grossa malattia, che si può contagiare.Prendiamo il caso di una coppia, in cui la moglie sia un tipo del genere. Il marito, invece di essere lui ad innalzare la moglie, la soccombe, specie in Occidente. In India è l’opposto, poiché il marito è più dominante ed è la donna a soccombere al marito. Insomma quel che accade è che, chi dei due ha ottenuto la realizzazione, la perde. Avrebbero potuto, invece, essere tutti e due ben stabilizzati ed in ottime condizioni, se quello dei due che aveva vissuto con più forza e chiarezza il processo di realizzazione avesse fatto valere la sua volontà: “No, voglio verificare; ho gli occhi per vedere, fammi vedere, devo dare una possibilità a me stesso”. Se si accetta questo, allora funziona ed ambedue passano al livello successivo. Non avviene certo tutto insieme, come quando si vola su una navicella spaziale dove ci si siede e dopo un momento si è già sulla luna.

E anche qualora siate già sulla luna, c’è un terzo pericolo che incombe ed è il Sanshaya, cioè il dubbio. Non so proprio come descrivere questa follia di dubitare. Per esempio, di tutti voi che siete qui, un certo numero, ma non saprei indicare la percentuale, se ne è uscito il secondo giorno con questa affermazione: “Eppure ho ancora dei dubbi”.

E’ questo un segno di saggezza? Di che cosa andate dubitando? Cosa mai avete trovato finora? Da dove viene questo dubitare? Dal signor Ego, sul quale ho tenuto discorsi su discorsi. E’ questo signor Ego che dubita perché non vuole che voi troviate l’Assoluto. Siete identificati con il vostro Ego e non volete trovare l’Assoluto perché il signor Ego ha da sempre condotto la vostra vita. Volete dubitare. Dubitare di cosa? Su che cosa avete dubbi? Sentite la brezza fresca. Bene, allora sedetevi. E’ come se una matricola universitaria si sedesse a una lezione e all’insegnante che sta spiegando dicesse: “Ho dei dubbi”. Che cosa dovrebbe dire l’insegnante, proprio non so!

Gli studenti non agiscono così, perché pagano le tasse. Perché hanno pagato. Ed anche quando ci ritroviamo ad uno spettacolo orrendo e assai noioso, tuttavia lo seguiamo lo stesso perché abbiamo pagato il biglietto: “Dopo tutto abbiamo pagato, che vuoi fare?”.

Ma per Sahaja Yoga non è possibile pagare. Ho visto tanti di quegli stupidi seguire certi guru! Se qualcuno dice loro: “Vi insegnerò a volare”, sono pronti a seguirlo. Pagano senza che gli venga nessun dubbio, neanche un po’, di vedere se chi fa dichiarazioni del genere sia egli stesso capace di volare o no. L’avete visto da qualche parte? Per favore, chiedetegli, almeno, di volare.

Qui vedranno la Kundalini salire; con i loro occhi la vedranno pulsare, alzarsi, e creare un varco qui. Ciò nonostante se ne staranno seduti a dire: “Ho dei dubbi”. Ma chi siete voi? Che cosa avete raggiunto? Perché avete dei dubbi? Che cosa c’è da dubitare? Che cosa avete conosciuto di voi stessi? A questo punto dovete essere umili, umili nel vostro cuore: “Io non conosco me stesso. Devo conoscermi. Finora non ho conosciuto me stesso, non ho mai avuto contatto con l’Assoluto. Con quali strumenti mi trovo a dubitare?”. Questo insomma è uno dei più grandi ostacoli per il risveglio, e anche dopo il risveglio della Kundalini e si chiama Sanshaya.

Ce n’è poi un altro, il quarto, che possiamo chiamare Pramada. E’ quando andiamo avanti sempre tentennando, ponendo domande folli. Voglio dire, ci sono certe cose che vanno seguite. Se siete abituati a guidare sul continente, quando guidate a Londra girate continuamente imboccando il senso sbagliato e rischiate l’arresto. E’ come se finora voi aveste guidato solo sul continente. Ora, però, siete a Londra. Meglio dunque adeguarsi al sistema dei londinesi, compenetrarsi nei regolamenti e osservarli, conoscere le strade e la pianta della città. Ma voi avete dei dubbi. Questo è il punto fondamentale; e così non volete osservare quel che vi vien detto. Ebbene Pramada è l’errore che ne deriva. Il risveglio della Kundalini è un dono gratuito per tutti coloro che vengono qui, per chiunque. Non importa se venite dall’inferno o dal paradiso o se provenite da qualsiasi altra ordinaria e normale esperienza. Ciò nonostante, noi diamo la colpa a Sahaja Yoga, rimproveriamo quell’evento straordinario che ha avuto luogo dentro di noi. Non assumiamo mai le nostre responsabilità, né diciamo: “No, debbo aver commesso questo errore. Va bene, non importa. Se ho commesso questo errore, cercherò di correggermi, va bene”.

Madre perdona, non c’è alcun dubbio, ma talvolta il mio perdono è del tutto inutile perché finché non vi rendete conto che si tratta di un errore, percorrerete la strada sbagliata anziché quella giusta. Avete già imboccato quella sbagliata, ora dunque dovete comprendere i segnali stradali! QQQQqqQqQuesto è l’ostacolo che abbiamo chiamato Pramada.

Dopo di questo abbiamo un’altro problema, che si chiama Bhrama-Darshan. Sono le allucinazioni. Si comincia ad avere delle allucinazioni, soprattutto da parte di quelle persone che prendono l’LSD o cose del genere. Talvolta mi vedono come qualcosa d’altro. Se mi vedete nei sogni va bene, come va pure bene se nei sogni avete delle visioni. In questo caso, però, si tratta di vedere cose che si chiamano Bhrama-Darshan. Bhrama significa “illusione”. Dunque, cominciate ad avere delle illusioni. La cosa peggiore è che si comincia a dire bugie in proposito. So ogni cosa di tutti. Quando questa Bhrama-Darshan inizia, è la cosa più pericolosa, anche per le vibrazioni.

Se per caso costoro vengono a sapere che io ho scoperto che stanno mentendo, allora sono finiti. Devo serbare per me la scoperta della loro falsità. E, vedete, sono molto cauta, perché so che essi si trovano su un terreno molto sdrucciolevole. Potrebbe succedere, tuttavia, anche se io magari menziono la cosa in modo che non è così diretto. Ognuno dovrebbe però sapere che, se ci dobbiamo attenere alla verità, è solo per il nostro bene. E non dovremmo essere sviati dalle idee che abbiamo su noi stessi.

Un altro problema ancora è detto Vishaya Chitta, nel quale l’attenzione è attratta da oggetti sui quali noi eravamo già identificati precedentemente. Prendiamo il caso che siete amanti del cricket. Va bene che lo siate, purché in modo sano. Voglio dire che amare il cricket non significa che dobbiate diventare mazze da cricket per poi diventare buoni a nulla in tutte le altre cose, o inerti di fronte a qualsiasi evenienza pratica. Questo tipo di follia verso una qualunque cosa mette la vostra attenzione in una posizione assai sbagliata, il che non va bene per nessun Sahaja Yogi.

Il discorso di oggi è particolarmente rivolto ai Sahaja Yogis. Sto mettendo in luce quali sono i pericoli che si incontrano nel tentativo di mantenere la realizzazione, cosa molto importante da capire.

Ora vi sono due altri grandi pericoli, cui siamo soggetti, oltre a questi di cui ho già parlato. Si tratta del fatto che la gente diventa posseduta e si riempie la testa di strane idee. Cominciano col canticchiare canzoni e via dicendo. Io sono così imbarazzata. Non so proprio cosa dire. E vedo un diavolo parlare attraverso di loro. Ma proprio non so come trovare il modo per dire loro: “Oh, per favore, smettetela!”. Anche quando lo fanno cantando le mie lodi, io mi rendo conto di cosa si tratta, ma loro reagiscono dicendo; “Madre, vi vogliamo cantare un inno”. Va bene. Io non posso dire niente perché non si rendono conto da dove traggono questa conoscenza. E’ qualcun altro che fa queste cose (un’entità, n.d.t.); ed è a causa di questi problemi che si diventa posseduti. L’altro giorno uno è venuto da me e mi ha detto: “Madre, mi sento molto sicuro di me stesso, sicurissimo anzi. Mi sento in grado di fare questa certa cosa da solo”. E lo fece. Per prima cosa si rese conto che la possessione si stava impadronendo di lui e poi compì quella cosa nel modo più sbagliato. So che tutti si sono arrabbiati con lui, ma io non lo sono perché quel che è accaduto è accaduto per effetto della possessione. Non sapete cosa un matto può fare quando è posseduto. Voglio dire che certi tipi dovrebbero andare a finire al manicomio, ma poiché sono Sahaja Yogis fanno invece cose come queste. Certo, però, non sono ancora a posto come dovrebbero.

Vi sono ancora due condizioni in cui la Kundalini, dopo essersi innalzata, può ricadere di nuovo. Questo è un pericolo intrinseco alla persona. Molti mi hanno chiesto: “Madre, una volta ottenuta la realizzazione, si riesce a mantenerla?”. Si riesce a mantenerla, almeno in parte. Talvolta è una parte molto piccola, talvolta addirittura viene risucchiata indietro interamente. Se è così allora direte: “Noi cominciamo ad avere dei dubbi”. Dove sta scritto che voi sarete innalzati e trasportati verso qualcosa di grande, quali che siano i vostri problemi? Anch’io se devo andare da qui in India, devo sottopormi a vaccinazioni e iniezioni; devo avere un passaporto valido e rispondere a delle domande. Quando si sta per entrare nel Regno di Dio, allora si è giudicati ma, supponendo che abbiate avuto … un buon voto e abbiate avuto il permesso di entrare sull’aereo, c’è sempre l’eventualità che vi sia chiesto di scendere. A certe persone accade, infatti, che la Kundalini cada giù. E’ un segno molto, molto pericoloso. Deriva da problemi quali falsi guru, il frequentare luoghi sconvenienti, o dal contatto con spiriti e magia nera. Deriva anche dal fatto di essersi prostrati di fronte a persone che non sono incarnazioni, dall’aver praticato riti folli, dall’aver digiunato al momento sbagliato, dalla mancata comprensione delle reazioni al digiuno, dalla mancata comprensione dei chakras e della totalità degli aspetti di Sahaja Yoga.

In alcuni, lo avete visto, la Kundalini sale e poi ricade giù immediatamente. Questo è molto pericoloso e, in realtà, anche causa di problemi.

L’ultimo pericolo che dovete conoscere consiste nel sentirsi come Dio, o come un’incarnazione o qualcosa del genere. Questo è il pericolo più grande. Incominciate, allora, a prendere in mano lo scettro, a dettar legge agli altri, oppure a compiere ogni sorta di azioni autoritarie, o ad essere supercompiaciuti di voi stessi. Questo è un pericolo molto grande. L’essere umili è il solo modo che consente di sapere che dinanzi a voi c’è un oceano. E’ vero, siete saliti sulla barca, ma dovete ancora conoscere molte cose. Dovete capire molte cose. E dovete ancora avere cura della vostra attenzione (Chitta), della vostra consapevolezza. E dovete ancora impegnarvi per stabilizzarvi veramente come un Sahaja Yogi pienamente maturo, per il quale la collettività è parte del suo essere, per il quale non sussistono dubbi. Dalla comprensione senza pensieri saltate nella consapevolezza senza dubbi. Finché non vi succede – e non dipende da me, è uno stato – che la Kundalini salga ogni volta che voi alziate le braccia. Finché non avete raggiunto questo stato, per favore cercate di impegnarvi a fondo. Non siate pigri. Dovete guardarvi attorno, incontrare gente, parlare loro. Più ne parlate, più acquisite merito. Più date agli altri, più le cose circoleranno. Se invece ve ne state seduti a casa (“Oh, io faccio un Puja a casa”), niente. Stagnerete e stagnerete! Dovete donare Sahaja Yoga agli altri.Dovete farne dono ad un numero sempre più alto di persone. Migliaia lo devono ricevere, ed è per questo che non vi dovete inorgoglire all’idea di avere già manifesti in voi tutti i poteri di questo mondo. Mai, quando veramente questi poteri si manifestano, ne siete coscienti. Assolutamente, ve lo dico. Immaginate se il sole dicesse: “Io sono il sole”. Forse che asserisce di essere il sole? Come è possibile? Se andate a chiedere al sole: “Sei tu il sole?”, risponderà: “Sì, capita, per caso, che io lo sia. Che cosa ci posso fare?”. E’ talmente semplice. E voi anche diventate persone molto semplici, perché non ci sono travestimenti né complicazioni. Voi siete quello che siete. Dunque se qualcuno vi pone la stessa domanda, voi rispondete: “Che cosa c’è del resto da chiedere? E’ vero. Voglio dire: sono un’anima realizzata, lo sono. Che importanza ha?”. E’ con questo intendimento che dobbiamo avvicinarci a Sahaja Yoga. Debbo dire che il modo con cui funziona è sorprendente, è miracoloso! E funziona proprio! E siete voi che dovete stabilizzare in voi stessi tale stato.

Ora, tra di voi, ce ne sono alcuni che sono soltanto ai margini, e noi continuiamo a tenerli ai margini. Questo lo sapete bene. Alcuni si tengono al centro, ed altri, molto pochi, stanno nel cerchio più interno. Tutti, tuttavia, sono nella posizione di essere proiettati fuori, come per la tangente. Ed allora voi non capite come mai un Sahaja Yogi si sia potuto comportare in certi modi. Se vedete alcuni Sahaja Yogi partire per la tangente, sappiate che ciò potrebbe accadere anche a voi. State attenti, dunque.

Così oggi, in questo momento in cui si celebra il grande evento della vita di Cristo, dobbiamo tutti sapere che Egli è nato dentro di noi. Che Betlemme è dentro di noi. Non siete voi a dover andare a Betlemme. E’ dentro di voi, è qui e dobbiamo averne cura. E’ ancora un bimbo; bisogna rispettarlo ed averne cura. La luce così aumenta veramente e tutti sapranno che siete anime realizzate. Nessuno avrà dubbi in proposito.

Che Dio vi benedica tutti.