Che cos’è un sahaja yogi, Seminario – discorso al mattino

Old Arlesford Place, Arlesford (Inghilterra)

1980-05-17 What Is A Sahaja Yogi, Winchester, Version 2, 55' Download subtitles: EN,ES,IT,NL (4)View subtitles:
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(10/2020 SOTTOTITOLI, traduzione revisionata)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Che cos’è un sahaja yogi

Seminario di Old Arlesford – discorso al mattino

 Old Arlesford Place, Arlesford, Winchester (UK), 17 Maggio 1980


Dobbiamo renderci conto che Sahaja Yoga è un processo vivente. È lo stesso tipo di processo mediante il quale un seme germoglia diventando un albero. È un processo vivente. Quindi è opera di Dio.

Insomma, è Lui che deve farlo, non è compito vostro: far germogliare il seme è compito Suo. Ma il problema nasce poiché, a questo stadio in cui l’essere umano è il seme, ha la libertà. Loro (gli esseri umani) hanno la libertà. Con questa libertà possono rovinare la Sua manifestazione (di Dio), il Suo operato.

Quindi, la prima cosa da ricordare è che occorre avere saggezza.

Il primo segno di saggezza è (rendersi conto) che sarà Dio Onnipotente ad eseguire questo lavoro, non siamo noi a farlo.

Voi non potete far germogliare un seme. Come potete allora far germogliare anche il vostro seme?

E alla luce di questa saggezza dobbiamo imparare e renderci conto, interiormente, di una cosa, che voi siete parte integrante dell’intero processo. Se anche avete la vostra libertà, anche la libertà è parte integrante dello stesso processo.

Voi non siete separati da Dio. Non avete una entità separata. Siete parte integrante di quell’intero processo. Chiaro?

Quindi, anche pensare di essere voi a dover decidere qualcosa al riguardo è errato. Voi siete nello stesso ingranaggio, siete portati a questo stadio in cui vi è data la libertà per la vostra ulteriore evoluzione.

Pertanto, a questo stadio in cui avete la libertà, dovete rendervi conto che la libertà vuole esservi concessa, affinché ne comprendiate il valore.

E, in questa libertà, dovete comprendere ciò che è glorioso per voi.

Una volta compreso questo, dite a voi stessi: “Ora, vedi, devo diventare qualcosa di più. Dio ha fatto tutto questo a questo scopo. La sola cosa che devo fare per poter diventare così è coordinarmi completamente, collaborare e arrendermi alla Sua volontà”.

Questa è la prima preparazione che dobbiamo fare. Arrendendovi farete la cosa più grande poiché, in questo modo, non interferirete con il Suo operato.

Se non vi arrendete non potete avere la saggezza. Innanzitutto capite questo con la saggezza limitata che avete; e poi otterrete la saggezza completa.

Per prima cosa capite, mediante la saggezza limitata che avete, che se non vi arrendete ostacolerete il lavoro di Dio.

Egli sa cosa è bene per voi. Egli vuole concedervi ciò che è supremo, e questo non potete acquisirlo da soli. Egli vi darà ciò che è supremo. Se volete essere voi ad ottenerlo, non potete riuscirci. È Lui che lo fa. È il Suo daan, come si dice, il Suo dono per voi. In quel caso dovete sapere che il miglior modo per ottenerlo è permettere alla Sua opera di realizzarsi.

Ora, quando pensate ad arrendervi, per prima cosa si attiva l’onda cerebrale: “A che cosa rinuncio?”.

Voi pensate a rinunciare, diciamo, alla vostra ricchezza materiale. Non è questo ciò che Egli vuole. È tutta ricchezza che vi ha dato Lui. Che cosa potrà mai farsene? Non è pari nemmeno ad un granello di polvere dei Suoi piedi. Quindi questo non sarà di aiuto.

A volte (a lato a qualcuno: “Va bene ora”) – a volte (a lato a qualcuno: “Dio ti benedica”) potreste pensare: “Dovrei rinunciare alla mia intelligenza”, che sia richiesto questo. (Ma) nessuno vuole avere gente idiota e stupida. Quindi non rinunciate nemmeno alla vostra intelligenza.

Altri poi pensano: “Io rinuncerò al mio cuore”; bene, c’è chi lo dice. (Ma) noi non vogliamo neppure gente senza cuore.

Altri, poi, diranno: “Madre, rinunceremo alle nostre relazioni con gli altri”.

Neppure questo è necessario, perché il vostro cuore dovrebbe rimanere lì dov’è. La luce deve entrare nel vostro cuore.

A chi potete offrire il vostro cuore, quando è Lui ad avervelo dato? Che senso ha restituirgli il cuore? (Risate, Shri Mataji ride)

Non è forse così? A che serve restituire l’intelligenza a Colui che ve l’ha data?

Occorre dare qualcosa che avete creato voi. E ciò che avete ottenuto voi sono il vostro ego e il vostro super-ego. Ciò che avete ottenuto voi è soltanto il vostro ego. È a questo ego che dovete rinunciare, e questo è un compito difficile.

Se l’ego nasce dal denaro, diciamo, dalle cose materiali, è meglio rinunciare ad alcune di queste cose materiali. Non (offrendole) a Dio, ma a qualcun altro; è meglio, se sono le cose materiali a creare questa cosa in voi.

Se la vostra intelligenza crea ego, in quanto pensate di avere un quoziente di intelligenza molto elevato, è meglio ridimensionarla un po’. Sta a voi giudicare. Osservate voi stessi, cosa fa gonfiare il vostro ego.

Se poteste cominciare ad osservare il vostro ego, vi stupireste di come qualsiasi cosa inutile possa gonfiarlo ed anche sgonfiarlo. Esso può sentirsi ferito per un nonnulla. Diventa così importante.

Si manifesta poi la parte relativa al super-ego. Anche a questo dovete rinunciare. Nel super-ego potete avere condizionamenti dovuti ai vostri guru, ad azioni sbagliate e condizionamenti errati che avete avuto fin dall’infanzia.

Come ad esempio i cattolici: per loro, il papa è tutto. Oppure, per un indù, un certo tempio è tutto. Tutti questi sono condizionamenti. Il motivo per cui sono condizionamenti è che li avete accettati così come sono, senza scoprirne la verità.

È questa la semplice cosa.

Ebbene, se riuscirete a scoprire la verità riguardo a tutte queste cose, le abbandonerete. Potreste, oppure non potreste. Ci sono molte persone che conoscono la verità, eppure non rinunciano (ai condizionamenti, ndt). Vedete, gli esseri umani sono complicati: pur conoscendo la verità non li abbandoneranno.

Ma se cercate di scoprire la verità riguardo a tutte queste cose, potreste abbandonarle; oppure potreste non farlo.

Ma ritornando all’intera questione, voi, per scoprire ogni cosa, fate un programma completo: “Al mattino studierò questo e la sera quest’altro”.

Per tutta la vita continuerete a studiarli uno ad uno, e alla fine vi renderete conto di essere arrivati alla tomba. Quindi, nemmeno questa procedura vi aiuterà.

Per grazia di Dio, voi siete anime realizzate e potete scoprire in un secondo se siete o no sul lato dei condizionamenti. Se il vostro lato sinistro è bloccato, siete condizionati. Se il vostro lato destro è bloccato, siete in balìa dall’ego. Bene, quindi ora conoscete un metodo molto semplice per saperlo: mediante le vibrazioni potete rendervi conto se c’è il signor ego o il super-ego o se oscillate.

Questa è la cosa più straordinaria che abbiamo adesso, poiché questa è la mia preparazione.

La mia preparazione consiste nel darvi prima la realizzazione, nel darvi innanzitutto la realizzazione. Una volta che siate realizzati, non dovrò parlare molto. Se siete condizionati sul lato sinistro, avrete dolori e via dicendo. Se siete condizionati sul lato destro avrete problemi di salute o altro. Allora verrete da me ed io potrò parlarvene.

È questa la mia preparazione: rendervi vigili e consapevoli, affinché abbiate la luce per vedere le cose.

Adesso la vostra preparazione dovrebbe essere quella di usare sempre questa consapevolezza. E andrò oltre, dicendovi di usare sempre questa conoscenza in voi. Questo la gente lo dimentica.

Quindi, per prima cosa, dobbiamo renderci conto che questa preparazione è stata approntata per noi. Abbiamo le vibrazioni. Abbiamo la conoscenza per verificare e dobbiamo usarla.

La prima cosa da accettare è che siete in una nuova dimensione. Se avete in voi questa accettazione, il vostro giudizio sarà migliore. Ma questa accettazione manca.

In sanscrito esiste una parola, abhyas[1], che significa fare la stessa cosa ogni giorno; in questo modo vi ricorderete di essere realizzati e che la vostra consapevolezza non è la consapevolezza della gente comune.

La prima preparazione consiste dunque nel predisporvi, nel dire a voi stessi che avete questa nuova consapevolezza in voi, diventarne consapevoli.

Sapete, quando ci si laurea all’Università, si organizza una cerimonia per questo. Si deve partecipare con una toga e vi consegneranno la relativa pergamena e via dicendo. Perché è necessario? Perché potreste dimenticare di esservi laureati (risate).

Sì! E questo è esattamente ciò che accade a voi: dimenticate di essere anime realizzate. Insomma, noi abbiamo avuto una cerimonia nel senso che abbiamo fatto ogni cosa per provare che siete anime realizzate. Ma ciò che manca ai nostri è che non riescono a comprendere di essere anime realizzate, di essere persone che si trovano ad un livello in cui non si trova nessuno.

Voi siete persone nate due volte e queste sono molto, molto rare.

Molto raramente troverete persone che siano nate due volte. Intendo dire che io non ne ho trovata nessuna in tutta la mia vita, ci pensate? Ad eccezione di mio padre e di qualcuno qua e là. (Ma) loro non sono da considerare, perché mio padre l’ho scelto io ed è questo il motivo.

Quindi, se per prima cosa voi stessi farete capire alla vostra intelligenza che: “Io sono un’anima realizzata”, vedrete che le vostre priorità muteranno molto rapidamente.

Insomma, supponiamo che qualcuno vi dia una immensa proprietà o una immensa ricchezza: ne diventate consci all’istante e iniziate a camminare così (risate). Quando siete studenti camminate in un certo modo; improvvisamente prendete la laurea e camminate in quest’altro modo (risate, Shri Mataji ride). Che dire allora della realizzazione?

[Shri Mataji parla a lato ad un sahaja yogi: “Sono molto felice di vederti qui, davvero felice. Dio ti benedica”.]

Che dire dunque della vostra realizzazione? Voi ormai avete ricevuto la realizzazione: e che cosa state facendo al riguardo?

Questa è la prima preparazione, ossia comprendere che siete anime realizzate. Dobbiamo parlare in modo diverso, ora siamo anime realizzate: siamo persone con una conoscenza diversa, siamo persone con una consapevolezza diversa, come vi ho detto.

Ora guardate questo bellissimo edificio: ne siamo tutti incantati ed ha un aspetto bellissimo, è costruito molto bene, splendidamente, e per gli esseri umani è molto importante. Giusto? Ma per il Divino persino questa foglia verde è più importante dell’intero edificio messo insieme e di tutti gli edifici dello stesso genere messi insieme.

Per il Divino (è così) perché questa foglia è viva; e un uccello, che è più consapevole della foglia, è molto più importante per il Divino.

Quindi, voi esseri umani che adesso siete a questo livello di consapevolezza, quanto dovete essere importanti per il Divino? Quanto, Dio stesso, deve essere interessato a voi? Pensateci. Quando riconoscerete questo punto, di conseguenza vi renderete anche conto di essere molto importanti nel progetto di Dio. Non sto parlando di un progetto terreno (risate): è il progetto di Dio.

Pertanto, tutta la potenza delle Sue benedizioni e tutta la Sua grandezza sono tutte con voi per aiutarvi, per supportarvi, per darvi tutto ciò che desiderate. Voi siete sul palcoscenico ed esse si prendono cura di voi; insomma, adesso siete saliti voi sul palcoscenico.

Però scopro che ai sahaja yogi, una volta ottenuta la realizzazione, non so cosa accada: se rinunciano all’ego diventano assolutamente… sapete, non so… come dite voi: danno i numeri? Vediamo (risate, Shri Mataji ride).

Ciascuno di voi è un essere speciale creato da Dio. Adesso valutate da soli, pensate a voi stessi. Insomma, voi siete coloro che hanno una grande conoscenza della vita. Persino se siete un po’ posseduti, non ha importanza (risate). Però vi rendete conto di essere posseduti. Pensateci.

Questa è la seconda preparazione che occorre avere: comprendere che è Dio Onnipotente in persona a preoccuparsi di voi. Egli ha inviato tutti per aiutarvi: “Andate avanti!”. In questo modo non dovete preoccuparvi del denaro, non dovete preoccuparvi di tutte le altre cose.

La terza cosa arriva automaticamente, nel senso che non dovete assolutamente preoccuparvi di tutte queste cose. Saranno assistite. Voi siete stati tutti assistiti, questo lo sapete. Tutti sono stati aiutati. Ma se vi rendete conto che Egli è Onnipotente, che è compassione e che voi siete entrati nella Sua grazia… pensateci.

Stabilizzatevi in questo punto. Questa è la preparazione che occorre avere: è Lui che ha concesso tutto questo.

Inoltre, i sahaja yogi moderni sono particolarmente benedetti, poiché hanno con sé una ricetrasmittente. Qualsiasi loro problema viene gestito da una Persona, da una Forma fisica. Non era mai esistita prima una simile benedizione.

Ma il punto è l’ego, come… Per cominciare è l’ego, lo avete visto. Se avete ego non accetterete di essere anime realizzate.

Pensate quanto è sciocco.

Anche se avete super-ego, non lo riconoscerete. Tornerete alla stessa posizione in cui eravate.

Se avete il super-ego, non accetterete mai di essere anime realizzate. Non lo accetterete mai: “Oh, com’è possibile, Madre? Dopo tutto, sa, sono un normale essere umano” – andrete avanti così – “Come posso curare gli altri? Come posso dare la realizzazione? Non è possibile”. Sapete, questo tipo di umiltà è insensato. Insomma, va bene. È come un soldato che dica: “Come posso uccidere?”.

È così. Non ha senso. Un’umiltà di questo genere non ha nessun senso per voi: “Come posso farlo, Madre? Che cosa posso fare io? Oh, io non valgo niente, sono inutile”. Questo modo di parlare deve essere eliminato.

Quando è l’ego è ancora peggio. Potete danneggiare voi stessi e potete danneggiare Sahaja Yoga al massimo.

Le persone piene di ego sono estremamente difficili. Sono un vero peso, poiché cercano di fare tutto attraverso la propria intelligenza e razionalità e via dicendo, e queste divagazioni mentali continuano all’infinito; si cerca di riportarli in equilibrio ma loro tornano indietro (ai ragionamenti e concetti mentali, ndt).

È così noioso, sapete, molto noioso. Infatti, ad esempio, io vedo questo oggetto, so cosa sia (una tazza con del tè) e desidero che beviate il tè.

Ma, se ogni volta che accostate la tazza alle labbra la respingete, se la respingete ogni volta, come faccio ad avvicinarvela alle labbra? È molto seccante.

Questo atteggiamento pieno di ego è sorprendentemente molto comune in Occidente, e io proprio non capisco.

Riescono ad accettare impurità, perversioni di ogni tipo senza discutere, sapete. Adottano proprio qualsiasi tipo di perversione: “Che c’è di sbagliato?”. Mentre per loro la cosa più sbagliata è accettare di essere anime realizzate grazie a Sahaja Yoga.

Accetteranno qualsiasi altra cosa, ma non la verità.

Questo ego è come un cavallo seduto sulla vostra testa. Voi dovete sedervi sul cavallo, invece il cavallo è seduto sulla vostra testa. Voi portate il peso del cavallo, pensate! Qual è il senso di una cosa simile?

Se vi mettete ad analizzare voi stessi, intraprendete ancora un altro viaggio (mentale, ndt). Vedete, qui siete stati dei gran “viaggiatori”, come “Jack in the box” (scatola con fantoccio a molla, ndt), poiché avete fatto viaggi dopo viaggi (Shri Mataji ride). C’è una specie di molla. Sapete, se cercate di vedere il vostro ego iniziate un viaggio nel super-ego. Se cercate di vedere il vostro super-ego, iniziate un viaggio… (nell’ego, ndt).

Insomma, chi sia stato rimbalzato continuamente da un viaggio (fra ego e super-ego, ndt) a un altro, a un altro o a un altro ancora, è come qualcuno che sia continuamente in viaggio, e non sappia se dover scendere o proseguire.

È così! L’abitudine della mente è talmente incentrata sull’ego che voi ci salite a cavallo. Ma il fatto è che non siete voi a cavalcarlo, bensì è l’ego a cavalcare voi.

E ogni volta che si presenta una cosa simile vi blocca, e il progresso è estremamente lento.

Ora, il problema è che il Divino ha il proprio protocollo. E se il re deve venire a casa vostra, dovete andare ad invitarlo.

Non è il re che vi scrive: “Per favore, invitami a casa tua”, lo fa forse?

Perché lui, in fin dei conti, è il re, e non implora i sudditi di invitarlo.

Questo signor ego si aspetta che dobbiate essere invitati dal Divino, che il Divino si prenda tutto il disturbo di venire a cercarvi.

In parole semplici, l’ego non è altro che un insieme di idee assolutamente errate sul proprio valore, a causa delle quali pensate: “Io sono tutto”. Ma che cosa siete voi? – Ora però non finite nel super-ego – Che cosa siamo noi? Nulla. Non siamo nemmeno in grado di far germogliare un seme. Nella vita di tutti i giorni potete vedere chiaramente come l’ego erompa.

Se qualcuno dice: “I britannici hanno certe qualità”, ci si sente molto felici: “Oh, che complimento, che complimento per i britannici! Oh, noi siamo britannici”, subito.

Se un altro dice: “I britannici mancano di certe qualità”, è finita. Allora quella persona diventa in assoluto la peggiore del mondo intero. Per prima cosa, dovete rendervi conto che non siete né britannici, né indiani né altro. Siete soltanto esseri umani.

È l’ignoranza la responsabile di questo ego. È la completa ignoranza riguardo a voi stessi a procurarvi questo ego.

Pertanto, quando ci dirigiamo verso la luce, dobbiamo renderci conto di quali siano i nostri ostacoli – questa è la preparazione – vale a dire l’ignoranza che abbiamo riguardo a noi stessi, e per questo motivo osserveremo noi stessi. E poiché l’ego e il super-ego si sono fatti entrambi strada in noi a causa dell’ignoranza, quantomeno non avremo niente a che fare con loro.

Insomma, supponiamo che dobbiate andare sull’Himalaya, va bene? Partite per una spedizione. Allora si suppone che portiate le cose più leggere che avete. Non vi portate tre valigie di spuntini, quattro valigie di questo, cinque valigie di quello per prepararvi lì un bel lettino su cui dormire.

Tutte queste cose le lasciate qui. Ugualmente, quando partite per la spedizione alla conoscenza di voi stessi, tutto ciò che vi appesantisce deve essere scaricato.

Torniamo dunque all’ego e al super-ego.

In realtà sono due terribili elefanti che devono essere tenuti a terra. Così facciamo il nostro studio personale.

Vedete, queste preparazioni sono necessarie perché ci siamo già spostati troppo su un lato o troppo sull’altro lato. Quindi la preparazione serve a riportarvi (al centro, ndt): “Venite qui (forse da uno dei due lati), ora state al centro”, oppure: “Vi porteremo qui (forse dall’altro lato) e voi state al centro”. La preparazione non serve ad altro che a farvi arrivare a questo punto (centro): tutto qui.

Ora proseguiamo con l’ego e vediamo le forme sempre più sottili, sempre più sottili che ha. Anche nel super-ego abbiamo forme sempre più sottili, sempre più sottili.

Per capire l’ego dovete osservare che progetti avete per la vostra vita – è molto semplice – quali sono i progetti per la vostra vita futura.

Per capire il vostro super-ego, dovete capire che cosa vi attacca moltissimo, che cosa vi rende molto infelici o, diciamo, cosa vi rende più felici e cosa vi rende più infelici.

Entrambe le cose, felicità e infelicità, sono le ombre di questi due alberi: uno è l’ego e l’altro è il super-ego.

Osservate voi stessi. Che cosa vi rende molto felici? Bei vestiti? Una bella vita? Oppure quando il vostro nome appare in “Who’s Who?”[2], o tutte queste assurdità che vi fanno ridere, sapete (Shri Mataji ride), e via dicendo. Rifletteteci. Che cosa vi rende infelici? Quando qualcosa vi spezza il cuore e cose del genere, tutte queste assurdità.

Voi non siete nessuna delle due cose (felicità e infelicità, ndt). Esse sono soltanto esteriori.

Quindi, se dovete scoprire ciò che è all’interno, per prima cosa dovete eliminare ciò che è all’esterno. Se dovete assaggiare un frutto, togliete la buccia esterna, lo sbucciate. Allo stesso modo, questo deve essere eliminato. Adesso, questo dovreste osservarlo dentro ed anche fuori di voi.

Da fuori potete vederlo molto chiaramente. È molto semplice. Il punto è come trattate con gli altri, qual è il vostro rapporto con gli altri. Forse è più facile rendersene conto esteriormente piuttosto che interiormente. Quando parlate con gli altri, qual è l’impatto che avete su di loro? Siete apprezzati dagli altri o no?

Tra sahaja yogi, rispettate un altro sahaja yogi in quanto tale o no? Pensate, qualunque sia il vostro livello, che anche l’altro sahaja yogi crescerà e deve essere trattato con il dovuto rispetto?

Inoltre, quando qualche sahaja yogi che ha ottenuto qualcosa o è ad un livello più avanzato cerca di farvi migliorare, dovete capire se lo apprezzate, oppure se opponete resistenza o ne siete disturbati.

Se qualcuno vi dice che andrebbe fatta una certa cosa o un’altra, lo prendete come un insulto?

Se vi parla di Sahaja Yoga, dovreste essergli riconoscenti, insomma, è normale.

Io vi sono riconoscente se mi parlate di qualcosa che riguarda Sahaja Yoga.

Qualsiasi cosa; anche se mi dite: “Madre, se dice così potrebbe non andar bene, sa, gli esseri umani sono fatti in un certo modo”, io lo accetto e agisco secondo i vostri desideri.

È così che giudicherete il vostro ego: dal fatto che questo vi piaccia o no.

Questo (ciò che vi disturba) è soltanto il vostro signor ego. In effetti, è meglio che ci sia anche un’altra persona, oltre a voi stessi, per contrastare il vostro ego: tutti e due insieme.

Se qualcuno vi dice: “Si dovrebbe fare così”, (rispondete:) “Oh, capisco, io ho fatto diversamente. Sì, va bene. Vieni ad aiutarmi. Salvami. Risolvilo tu. Cerca di aiutarmi. Io sono orribile”. Se farete in questo modo, potrete vincere l’ego.

Invece (secondo voi) l’altro dovrebbe dire: “Sei bravissimo, bene, fai come preferisci”; e allora vi sentite felici. (Ma) questa persona non è tanto a posto e nemmeno voi lo siete.

Voi infatti dovete salvare la gente. Se ad esempio vi rendete conto di trovarvi in una crisi, in un’emergenza, con persone che stanno annegando mentre alcuni tentano di salvarle, di salvarvi, stando anch’essi metà dentro e metà fuori dall’acqua, se in quel frangente questi vi dicono di afferrare le loro mani ma voi ci rimanete male, non siete saggi.

Ora, in Sahaja Yoga non esistono leader in quanto tali. Intendo dire che nessuno è nominato leader. Chiunque cerchi di essere… cerchi di farlo, va giù.

Esiste però una leadership innata, interiore: una persona così è estremamente umile, gradevole, magnetica ed anche autorevole, deve esercitare l’autorità. E in quel momento non si dovrebbe rimanere male, perché se dicesse: “Vai a rubare”, oppure: “Vai ad unirti a qualche assurda organizzazione”, allora naturalmente sbaglierebbe; ma se dice che in Sahaja Yoga occorre crescere, se anche lo afferma in modo autoritario, insomma, direi che è un’ottima cosa.

Se qualcuno che vi è vicino sta sempre a criticare, in un certo senso è una benedizione, poiché, se qualcuno critica, sta cercando di perfezionarci. Insomma, dovremmo accettarlo, non rimanerci male.

Supponiamo che qualcuno vi critichi: se non è vero, che motivo c’è di rimanerci male? Se dice bugie sul vostro conto, non c’è niente da temere. Se (invece) dice la verità allora dovete essergli riconoscenti, anche se a volte la verità può essere molto spiacevole. Potrebbe essere molto, molto spiacevole, ma è un bene.

In marathi esiste un detto (frase in marathi): “Tenete la casa di un nindak[3], una malalingua, di chi sparla di voi, accanto alla vostra, alla porta accanto”. (Risate).

In questo modo conoscerete i vostri difetti, sapete, vi correggerete. Questo è l’atteggiamento saggio. Dato che voi non siete in grado di correggervi da soli, abbiate uno specchio grazie al quale correggervi. Insomma, dovreste ringraziare chi vi critica.

Vedete, se lusingandovi vi distruggerà completamente, a che serve?

Questo è ciò che fanno i (falsi) guru. Tutti loro vi adulano e vi distruggono e, alla fine, scoprite di essere stati ingannati.

Quindi, (sarà meglio) se accetterete la situazione dicendo: “Bene, se questa è la verità, è molto meglio per il mio ego. E, se non è la verità, cosa c’è di così importante?”.

Questo atteggiamento è di grandissimo aiuto in Sahaja Yoga, è un atteggiamento molto saggio nei confronti di se stessi.

E vi sorprenderà che, crescendo con questa attitudine, non rimarrete feriti facilmente da ciò che vi dice la gente. Non ve ne preoccuperete.

Sapete quanto la gente critichi me dicendo cose di ogni genere, quanto discuta con me; ma io non mi preoccupo, poiché so che è stupida. Cosa importa? È gente stupida, che importa? Anche se mi lodano, e allora?

Dopotutto, qualsiasi complimento mi facciano, è la mia natura, niente di così straordinario. Vedete, non fa differenza. Io mi limito ad osservare i miei chakra al lavoro. Non me ne preoccupo. Lo stesso accadrà a voi, allora non vi preoccuperete.

Ma ciò vi aiuterà ad alleggerirvi, vi aiuterà a scaricarvi.

E, riguardo all’infelicità, dovremmo prepararci così: “Niente può rendermi infelice. Che cosa può rendermi triste se sono un’anima realizzata?”. Dite così, d’accordo?

Supponiamo che vogliate sposare qualcuno – prendete un esempio concreto – ma scoprite che la persona si è comportata male o non potete (sposarvi): e allora?

“Io ci sono. So che il mio valore sono io stesso”. Quindi il vostro valore, la vostra autostima dovrebbero essere tali per cui niente dovrebbe rendervi infelici. È tutta una commedia in atto.

È tutta una commedia, ma queste cose devono essere accettate dalla vostra “grande” intelligenza, poiché ciò che trovo qui è la difficoltà con la mente occidentale che ha un quoziente intellettivo esagerato, sapete, esageratamente sviluppato.

Insomma, è una superficie talmente lucida che niente rimane, tutto… (Shri Mataji schiocca le dita a significare che tutto sparisce in un attimo, ndt).

La prima semplice cosa è che il fatto stesso di essere anime realizzate, dovrebbe, in qualche modo, fissarsi lì, nella vostra intelligenza: “Ora sei un’anima realizzata”.

Credete tutti al cuore, non al cervello.

Il fatto che siete anime realizzate è la prima cosa che dovete insegnare alla vostra intelligenza. E inoltre dovete dire alla vostra intelligenza: “Niente può rendermi infelice e niente può ingannarmi”.

Se questi tre punti si consolideranno nella vostra intelligenza, io mi occuperò del resto. Voi fissate questi tre punti nella vostra intelligenza. Allora vi stupirete: diverrete molto amorevoli, estremamente premurosi con gli altri.

Funzionerà tutto automaticamente perché, sapete, quando la vostra intelligenza è così, non entra niente. Vi preoccupate sempre degli altri: o li temete o siete aggressivi con loro. Non siete in grado di instaurare un rapporto schietto, sapete. È così che accade. Se riusciste a comprendere questi tre punti con chiarezza…

Yogini: Non lo fa nessuno.

Shri Mataji: Come?

Yogini: Non lo fa nessuno.

[Shri Mataji ride]

Shri Mataji: Lei dice che nessuno lo fa, è questo il problema (Shri Mataji ride). È assolutamente pratica (risate, Shri Mataji ride), molto pratica.

Proprio ora, in macchina, diceva: “Tutti fanno qualcos’altro ma non fanno la cosa più importante da fare”.

Ha detto, ad esempio: “Ci si sposa, ci si deve sposare e gioire della propria moglie o del proprio marito e dei propri figli. Ma si farà tutto tranne quello” (Shri Mataji ride). È così, sapete, nessuno lo fa.

È qualcosa di assolutamente pratico, sapete, se lo fate. Io non voglio che vi limitiate ad ascoltare Mataji, bensì che lo mettiate in pratica. Sedetevi e dite alla vostra intelligenza, al vostro quoziente intellettivo: “Signora intelligenza, adesso per favore ascolta. Questo è ciò che mi è accaduto e questo è ciò che sono: sono un’anima realizzata e niente dovrebbe lusingarmi e niente dovrebbe rendermi infelice”. Tutto qui. “Nessuno può ferirmi”.

Diversamente fate: “Aaaah, aaaah” (risate), così. Si va in due direzioni, mai dritto, laddove siete semplicemente compassione e amore e contate assolutamente, completamente su voi stessi.

E voi avete me con voi! Pensate a quei saggi che non avevano nessuno che li guidasse, nessuno con cui parlare, nessuno a cui rivolgersi.

Io sto spezzando tutti i vostri granthi (nodi del corpo sottile, ndt) e tutto il resto. Voi non dovete fare nulla, l’unica cosa però è che non vi creiate voi i vostri granthi, i vostri nodi. Se non li create, le cose funzioneranno.

Questa è una preparazione molto semplice. Pertanto, non devo dirvi: “Amate i vostri fratelli e sorelle” e altro. Sarebbe il percorso contrario. Parlate invece alla vostra intelligenza. Questa è l’illuminazione dell’intelligenza. Se subentra in voi questa intelligenza, allora è saggezza.

“Tutti ridono di me, tutti si prendono gioco di me o tutti cercano di dominarmi”: tutte queste paure, o questa aggressività, tutto ciò sparirà in un batter d’occhio.

Infatti ora voi siete fiori, siete fragranti e la fragranza si diffonde; e molte api si avvicineranno a voi. Questo è ciò che siete.

Questo è l’inizio. Continuate a ripetervi questo. Se ci riuscirete, se riuscirete a portare la vostra intelligenza a questo livello, non troppo elevato né troppo basso ma al centro, tutto può essere risolto all’istante. Dato che adesso io vivo insieme a voi, esaminando le vostre Kundalini, tutto questo, ho scoperto proprio questo punto: che voi non vi rivolgete in questi termini alla vostra intelligenza.

In quel modo inizierete ad abbandonare ogni fanatismo, tutte le paure, le superstizioni e ogni assurdità, poiché niente può danneggiarvi. Nessuna stella può danneggiarvi, né può danneggiarvi la vostra scienza o l’ora della vostra nascita, niente può nuocervi ormai. Voi siete oltre.

Così l’astrologia è superata (risate, Shri Mataji ride), gli oroscopi sono superati. Ogni altra cosa… che cos’altro avevate?

Yogi: I karma.

Yogini: I karma.

Shri Mataji: I karma, i karma si esauriscono.

Yogini: Chiromanzia.

Shri Mataji: La chiromanzia scompare.

Yogi: Bioritmo.

Shri Mataji: Come?

Yogi: Bioritmo.

(Risate generali).

Shri Mataji: Il bioritmo svanisce! Il bioritmo è finito. Tutto questo. Insomma, voi ormai siete oltre tutte, tutte queste cose.

Poi c’è l’altro aspetto: tutte le storie d’amore finiscono, tutte le paure collegate alle relazioni amorose svaniscono, tutte queste assurdità scompaiono. È soltanto amore.

Adesso, chiunque avrete, amerete quella persona e quella persona vi amerà. Se non ha interesse per voi o non vi ama, non ha importanza; finché siete voi ad amare, va bene.

Ogni aspettativa scompare, tutte le aspettative si esauriscono, tutte le aspettative di felicità. La gioia è unica, assoluta.

Quando si è in gioia, si è in uno stato nel quale non esistono oscillazioni: si è semplicemente lì.

Quindi liberatevi di entrambi questi sentimenti (felicità e infelicità, ndt): “Adesso sono molto felice”. (Dovete invece dire:) “Adesso sono in gioia, sono stabilizzato nella gioia ed è questo che devo far crescere in me: non le mie vecchie situazioni. Quelle sono morte, superate”.

Quando gli alberi lasciano cadere le foglie, non ci si aspetta che esse risalgano e si riattacchino agli alberi. (Risate)

Allo stesso modo, qualsiasi cosa sia sparita e finita ormai non esiste più.

Ora facciamo crescere ciò che di nuovo sta nascendo in noi, ed è questo che adesso va nutrito: è la gioia, quella dignitosa, maestosa bellezza dentro di noi. Allora non vi turbate, non vi preoccupate di ciò che gli altri hanno da dire su di voi.

Accadrà, accadrà, se lo imporrete alla vostra intelligenza; e la gente lo vedrà in voi, perché non fate niente di strano, non fate niente di sbagliato. La gente vi apprezzerà. Anche chi non è realizzato vedrà quella dignità in voi, quanto siete dignitosi, poiché avete la capacità di comprendere voi stessi.

È una cosa molto semplice ma, come ha detto lei, non lo fa nessuno.

Ditelo alla vostra intelligenza.

Anche ora trovo che alcuni hanno quella gioia che stilla in loro. Ma dovete crescere in questo, dovete entrare in questo, abbandonando tutto ciò che è insensato. Diversamente esploderete così, e ci vorrà poco o niente.

Qualsiasi errore fatto, è fatto, passato. Deve essere eliminato perché ormai è morto. Perché dunque preoccuparsene? Deve essere eliminato.

Se vi dico qualcosa in tono duro, non rimarrà. Anche se lo dico con delicatezza non funzionerà, perché, come vi ho detto, c’è una superficie lucida. Togliete questa cera, e che cos’è la cera?

Questa cera è formata da tutta la sovrastruttura delle norme, delle regole dell’esistenza. Infatti pensavate che, attenendovi a questa condizione, sareste stati felici. Per questo lo fate.

A causa di questo modo di pensare, se fate così, subentrano la paura e i problemi di lato sinistro.

Se invece purificate tutti questi concetti della mente con la vostra luce, con la vostra saggezza, vi stupirete di come questa cosa si radicherà completamente in voi. Questa saggezza si radicherà in voi.

Dimenticate le vecchie assurdità. Avete già risolto da soli molte cose, lo sapete, tante cose precedenti senza senso.

Ma tutte queste idee dovrebbero essere identificate. Dovrebbe essere fatto; questo è il punto. Voi lo sapete che sono tutte assurdità, ma occorre capirlo.

Questa è la preparazione. Vedete, voi avete la luce, ormai avete l’impulso. Vi muovete in esso, ma la luce non c’è, oscilla, talvolta cade in un modo, a volte in un altro.

Cercate di fissare correttamente la vostra luce, proprio rendendovi conto che tutte le norme precedenti erano dovute a ignoranza, e che noi, adesso, dobbiamo avere le nostre regole in merito a che cos’è un sahaja yogi.

E, riguardo a queste regole, vi dirò in che modo queste norme subentreranno in voi come fede, totale dipendenza dalla spiritualità, totale dipendenza dalle vostre vibrazioni.

Dobbiamo accettare tutte queste norme della nuova esistenza. Ma devono essere realizzate, nel senso che occorre metterle in pratica, e non limitarsi a comprenderle in un discorso.

Stasera ve ne parlerò e domani vi parlerò del vero divenire.

Va bene?

Grazie.

Che Dio vi benedica.

Continuate a ripetere: adesso siete pronti ad aprirvi?

Gli yogi: Sì.

Shri Mataji: Voi non volete assumere la vostra posizione, è questo il problema. Meglio? È questo ciò che sto dicendo. Vedete, sta uscendo (forse un bhut, o un blocco, ndt).

Dite semplicemente: “Non può accadere niente (di male). Nessun bhut può catturarmi. (Ma) io posso catturare i bhut”. Questa è la verità (Shri Mataji ride).

Yogi (Douglas Fry): Il pranzo. Il pranzo è servito.

Shri Mataji: Come?

Yogi (Douglas Fry): Il pranzo è servito.

Yogini: Vuole pranzare con lui, Madre, oppure? (Non è chiaro a chi si stiano riferendo, ndt)

Shri Mataji: Come?

Yogini: Vuole pranzare con lui?

Shri Mataji: Oppure?

Yogini: Beh, in sala da pranzo.

Yogi: Non lo so.

Yogi 2: Lui ha detto in sala da pranzo.

Shri Mataji: Come?

Yogini: È una famiglia molto gentile.

Shri Mataji: No, no, gentile o no, pranzerò con voi.

Yogini: Grazie.

[Fine della registrazione audio]


[1] Disciplina, pratica, esercizio.

[2]Who’s who” è una serie di pubblicazioni di riferimento in cui sono registrate notizie biografiche e altre informazioni utili sulle persone famose.

[3] Lett. Diffamatore, calunniatore.