L’attenzione

London (Inghilterra)

1980-05-26 Talk to Sahaja Yogis, Attention, Questions on Joy, Dreams, 75' Download subtitles: EN,ES,FI,FR,HU,IT,LT,NL,PT,RO,TR (11)View subtitles:
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(03/2023 SOTTOTITOLI, TRADUZIONE VERIFICATA)

SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

L’attenzione

Dollis Hill Ashram, Londra (UK), 26 Maggio 1980





Oggi vi parlerò dell’attenzione, di cos’è l’attenzione, del movimento dell’attenzione e dei modi e metodi per elevarla. Consideratele indicazioni generali. Va bene?

Quando parlo, però, dovete capire che sto parlando a ciascuno di voi individualmente e non degli altri.

Quando parlo, la prima cosa che gli esseri umani fanno sempre è cercare di scoprire di chi sta parlando Mataji. Questo è il modo migliore per spostare la vostra attenzione su qualcos’altro.

Se rivolgete la vostra attenzione su voi stessi, pensando: “Queste parole sono per me e per me solo”, esse produrranno un effetto, perché sono mantra. Invece vanno sprecate, perché qualunque cosa rivolta a voi viene proiettata su qualcun altro.

Pertanto, l’attenzione che avete è l’unico mezzo per conoscere la realtà. Ed è la vostra attenzione ad essere importante, non l’attenzione degli altri o la vostra attenzione sugli altri. Questo deve essere capito chiaramente.

Se comprenderete questo punto, e cioè che, per elevarvi ad una condizione superiore, tutto deve essere assimilato da voi attraverso la vostra attenzione, funzionerà.

Diversamente è come darvi del cibo che (però) va ad un’altra persona, che viene nutrita mentre voi non ricevete nulla.

Ed anche quella persona potrebbe non essere in grado di ricavarne nutrimento, perché non sa che lo state passando a lei.

Oggi, dunque, dato che vi parlerò dell’attenzione, dovreste rendervi conto che la vostra attenzione dovrebbe assorbire tutto ciò che io dico. Non è destinato a nessun altro. Sarebbe bene che rimaneste in consapevolezza senza pensieri, è il modo migliore per farlo penetrare in voi. Altrimenti è qualcosa di simile ad una conferenza, sapete, e ascoltarmi non produce alcun effetto.

Ogni discorso vi trasformerà perché, dopotutto, sono io che parlo. Ma poiché proiettate sempre tutto sugli altri e pensate in continuazione ai vostri problemi, a qualche assurdità che sta accadendo e di cui vi preoccupate, l’attenzione è talmente sovraccarica che qualunque cosa vi si dica non vi entra dentro.

Adesso, quindi, utilizzatela prestando attenzione e con la consapevolezza che tutte quelle assurdità non hanno alcun valore. È la vostra attenzione che deve svilupparsi e crescere.

L’attenzione è l’intero tessuto del vostro essere. L’attenzione è una tela completa.

L’attenzione è la tela completa del vostro essere.

Fino a che punto vi siate addentrati in essa, fino a che punto l’abbiate scoperta, fino a che punto l’abbiate elevata è un’altra questione.

L’attenzione è chitta e Dio è attenzione. Fino a che punto la vostra attenzione sia stata illuminata, è un’altra questione. Ma la vostra attenzione è Dio, se diventate illuminati fino a quel punto.

Essa è simile ad una tela. Si può dire che sia simile ad una tela distesa per proiettare un film; e tutte le attitudini o, diciamo, le attrazioni o i movimenti della vostra attenzione, sono visibili su quella tela.

Non so quale sia in inglese la parola corrispondente a vritti. Non è attitudine, ma l’inclinazione di una persona o ciò che attira la sua attenzione; non so se esista un equivalente in inglese per vritti. Sapete suggerirne uno?

La nostra attenzione è dunque una tela pura, assolutamente pura, sulla quale agiscono innanzitutto i tre guna (canali) che abbiamo.

E i tre guna, come sapete, vi arrivano uno dal vostro passato, l’altro dal vostro senso del futuro e il terzo dal presente.

Qualunque sia stata finora la vostra esperienza di una certa cosa o di un certo avvenimento, è interamente registrata nella vostra memoria.

Se, ad esempio, vedete il colore nero, tutto ciò che è collegato al colore nero è registrato nella vostra memoria e, appena vedete il colore nero, affiorano molti ricordi relativi ad esso.

Significa che, appena lo guardate ponendovi l’attenzione, l’attenzione stessa si confonde o, diciamo, si colora di tutti i ricordi relativi al colore nero. Allora vi comporterete in base a ciò che ha influenzato l’attenzione.

Proprio ora, ad esempio, qualcosa è stato bruciato da quelle fiamme. Ve ne siete accorti tutti. Ebbene, la prossima volta che vedrete delle fiamme, la prima cosa che accadrà è che sarete prudenti. Non accadrà di nuovo, ma l’intero ricordo vi tornerà alla mente e cercherete di essere prudenti o di avvisare gli altri perché, appena lo vedrete, la vostra attenzione ne diventerà consapevole in quanto quella stessa tela della vostra attenzione inizierà a riversare da sé le immagini dell’esperienza passata, proiettandole sulla tela. È una tela vivente.

O magari potreste avere idee o pensieri prestabiliti per il futuro.

Ad esempio, vi sarà capitato di pensare riguardo a qualcuno: “Se incontrerò quell’uomo, gli dirò questo”. E, appena lo incontrerete, la vostra attenzione inizierà a riversare fuori le idee che riguardano quell’uomo e voi vi rivolgerete a lui di conseguenza.

È tutto immagazzinato dentro di voi – sia che si riferisca al futuro sia al passato ‑ e viene riversato fuori dall’attenzione attraverso quel processo traboccante che dipende dalla vostra disposizione, dalla vostra inclinazione.

Questo si chiama vritti ma non so come si dica in inglese. Non so quale sia il termine che indichi essere inclini a qualcosa.

Vritti è un termine molto neutro, non ha alcun significato negativo. Indica ciò verso cui siete attratti. Indica la tendenza del temperamento. E agisce in base al vostro temperamento.

Se, ad esempio, vedete un cieco che cammina (per strada), un non vedente, qualcuno potrebbe adirarsi con lui, un altro potrebbe averne pietà, un terzo potrebbe farsi avanti per offrirgli aiuto. Dipende dalla vritti, dal temperamento che avete sviluppato attraverso i vostri tre guna.

Questo è il motivo per cui questa attenzione si identifica con voi; e quando vi identificate con questa vostra vritti, col vostro temperamento, siete ancora in un’area di identificazioni errate.

Prendiamo il caso di qualcuno che in passato sia stato posseduto e la cui possessione, dopo essere entrato in Sahaja Yoga, sia sparita.

Il ricordo della possessione, però, rimane nella mente e, se il ricordo è più forte, se il lato sinistro è più forte, quel ricordo perdura e, appena questa persona entra in contatto con qualcuno che ha avuto a che fare con la possessione passata, scatta il ricordo e tutto inizia a riaffiorare interiormente e si pensa di essere ancora posseduti.

È il ricordo che ve la dà (questa reazione). È un mito. È la memoria che vi dice: “Sei posseduto di nuovo”.

Questo perché il vostro lato sinistro è debole, vale a dire che vivete sempre nel ricordo, che il vostro ricordo è più forte di voi. Se riuscirete a diventare più forti della vostra memoria, nulla potrà possedervi.

Dopo aver ricevuto la realizzazione, però, non siete ancora identificati con quello stato mentale in cui vedete il vostro ego e super-ego come dei miti. Siete ancora intrappolati nel vostro ego e super-ego ed è questo il motivo per cui la vostra attenzione è ancora nel caos.

Un bambino innocente, nella sua attenzione pura e semplice, vede ogni cosa in pratyaksha, cioè secondo l’esperienza reale del momento, perché non ha memoria.

Per questo dovrà scottarsi la mano per rendersi conto che (la fiamma) brucia; e dovrà toccare qualcosa di freddo per sapere che è freddo. La sua memoria non è ancora formata. Lui vive dunque la reale esperienza del momento. Ma questa esperienza reale diviene memoria e, una volta che la memoria sia diventata più forte, tutta la personalità viene condizionata dalla memoria.

È da qui che nascono tutti i condizionamenti: le vostre letture, persino un’intera atmosfera possono tornare alla mente.

Sentite il profumo di un particolare sapone o di una rosa e tutti i ricordi associati al profumo di quella rosa vi tornano alla mente e potete sentirvi a volte proprio euforici, altre volte molto tristi, a seconda della situazione.

Potete sentirvi felici o infelici poiché qualunque esperienza abbiate avuto ha lasciato in voi un ricordo.

Questo ricordo potrebbe aver provocato in voi ego o super-ego.

Potrebbe essersi verificata questa suddivisione. Se ha provocato ego o super-ego, nel caso dell’ego avrete provato felicità: se è qualcosa che soddisfa il vostro ego vi sentite molto felici. Se invece è il super-ego, se è qualcosa che vi opprime, vi sentite molto infelici.

Entrambe le sensazioni, di felicità e di infelicità, sono gli stati in cui siete ancora nell’illusione, permane ancora l’illusione. Dovete ancora andare oltre.

Se vi sentite felici per qualche circostanza, dovreste sapere che, prima della realizzazione, si è felici semplicemente perché quella particolare situazione forniva al vostro ego un’occasione per gonfiarsi. E, se siete infelici, dovreste rendervi conto che il vostro ego sta subendo una specie di repressione e dunque si sviluppa il super-ego.

Pertanto nessuna delle due condizioni vi è stata di alcun aiuto per la vostra crescita, infatti entrambe queste strutture (ego e super-ego) si sono sviluppate al punto da allontanarvi dalla vera esperienza. L’esperienza reale si blocca perché la vostra attenzione è troppo confusa.

Se il movimento è verso il lato sinistro, la vostra attenzione è offuscata dalla paura, dalla sofferenza, dall’infelicità, dalla disperazione, dalla disillusione. Mentre se vi spostate troppo verso il lato destro, anche solo un poco, tendete ad essere euforici, eccitati ed esageratamente dominanti.

Il colore del lato sinistro è il blu, e il blu inizia a virare al nero.

Per il lato destro, inizialmente il colore è giallo, giallo chiaro o meglio giallo oro, poi giallo (intenso), poi arancione e infine rosso.

Sul lato destro tendete all’aggressività; sul lato sinistro entrate in uno stato di totale entropia, diciamo, o in uno stato nel quale siete separati da voi stessi e diventate completamente raggelati.

Da un lato, dunque, vi raggelate completamente, dall’altro diventate completamente bollenti. Entrambi i casi rappresentano, ancora una volta, un movimento nella direzione sbagliata.

Anche quando l’attenzione sia mantenuta al centro – se tenete l’attenzione maggiormente al centro – trattandosi di un punto molto sensibile, essa non ci rimane.

Quando utilizziamo il fuoco, ad esempio, possiamo usarlo per bruciare la casa oppure per produrre fumo. Ma possiamo anche usare questo fuoco nel modo corretto, nella giusta proporzione, per cucinare o per illuminare.

Se è troppo può bruciare come un grosso incendio, se è troppo poco può produrre fumo. Ma quando sapete come equilibrarlo al centro, potete usarlo per i vostri fini, per cucinare o fare luce, ed anche per un puja.

Allo stesso modo, quando equilibriamo davvero i nostri guna in modo corretto, diveniamo a poco a poco maestri della situazione. L’attenzione non viene attratta da cose che abbiamo fatto o che abbiamo capito attraverso i nostri ricordi, le nostre esperienze o qualsiasi altra cosa, e neppure verrà attratta troppo verso il lato destro dove tendiamo a sopraffare o dominare.

Avete visto infatti che uno spostamento eccessivo sul lato destro genera (spargimento di) sangue.

Per la gente è difficile capire che, quando si acquisisce una mentalità fortemente religiosa, lo spostamento è sul lato destro, come adesso in Iran, con tutte le austerità e tutto il resto, e adesso con spargimento di sangue.

Anche i cristiani hanno fatto la stessa cosa e così i bramini in India. I buddisti hanno fatto lo stesso: nonostante parlino di non-violenza, hanno versato sangue in quanto è partito il movimento verso il lato destro. Il movimento verso il lato sinistro, invece, porterà ad usare metodi molto subdoli e oscuri.

La gente di lato destro – come in certe grandi nazioni ritenute sviluppate – giustifica la guerra dicendo: “Dobbiamo armarci per fronteggiarci l’un l’altro”.

Ma siete tutti lo stesso popolo agli occhi di Dio! Perché vi battete?

Dio vi chiede: “Perché combattete? Che bisogno c’è? Perché non vi mettete a sedere tranquillamente e vi ascoltate tra voi? Per cosa vi battete? Voi combattete per il territorio. È forse di vostro padre? Esso appartiene a Dio! È Dio che ha creato questa terra! Perché combattete?”.

Ma la vostra attenzione è tale che subito pensate: “Questa è la mia patria, è la mia madrepatria, la terra di mio padre, di mio fratello”. E che ne è del territorio che è dentro di voi? Non è forse vostro?

E se si continua a dire a queste persone che non si dovrebbe fare nessuna guerra, non ascolteranno. La realizzazione è l’unico modo. Con la realizzazione la vostra attenzione si eleva e si separa da quegli strati da cui arrivano tutte queste cose. Comprendete adesso il mio punto di vista? Gli strati si elevano, l’attenzione ascende ad uno stadio più elevato. E questi aspetti che creavano…

Con il movimento di lato destro entrate in vikshepa, confusione. Per prima cosa entrate in confusione. Qualunque intellettuale, per quanto brillante possa essere, è confuso. E più è confuso più si impone perché, essendo confuso, è insicuro e così sentenzia: “Le cose stanno così e cosà”.

Ma, se le cose stanno così, perché dovreste rivendicarlo? Invece lui continua a insistere: “Le cose stanno così”. A quel punto è chiaro che finirà sicuramente in manicomio.

E il modo in cui si impone e continua a insistere, dimostra che non ne è sicuro. Diventa come posseduto.

Quando spiega tutto con il cervello (dice): “Le cose stanno così. Questa è la cosa corretta. Dobbiamo fare tutti così”, convince molta altra gente confusa come lui. Costoro dipendono da lui e lui diventa un leader poiché, sapete, loro sono ancora più confusi e, se trovano qualcuno in apparenza non altrettanto confuso, gli si attaccheranno e incentiveranno tutti le guerre, i massacri, vorranno vedere il sangue.

Diventano senza cuore, privi di passione, senza compassione: gente priva di amore e compassione.

L’altro movimento è quello sul lato blu. Blu come il chiaro di luna. Così inizia il romanticismo, sapete, sedersi al chiaro di luna (Shri Mataji ride). Iniziano ad arrivare le idee di Lord Byron (risate, Shri Mataji ride), penetrano nella vostra attenzione e allora diventate fortemente passionali. Pensate: “Oh, devo ancora trovare il mio amore”, e così partite alla ricerca del vostro amore e via dicendo.

In realtà queste cose non danno gioia. Ecco perché sono state scritte tantissime poesie che dicono: “L’amore è la cosa più dolorosa, peggio della morte”. Sono state scritte tutte poesie di questo genere, allora perché vi ci perdete? Insomma, sono già stati scritti libri su libri di questo tipo, perché vi ci perdete ancora? (Shri Mataji ride). Siete stati già avvertiti: “Non inseguite l’amore, l’amore è inganno, l’amore è questo, è quello, è molto effimero, dura poco”.

Se, per caso, qualcuno riuscisse a fermarsi sposando qualcuno che fosse abbastanza dolce, e riuscisse a capire che l’amore, il matrimonio e tutte queste cose sono al centro, che sono come il fuoco in cucina, come la fiaccola nel tempio, da sorvegliare senza eccedere, allora forse potrebbe essere utilizzato.

Analogo è il movimento di lato destro del canale solare. Sì, il sole è importante, deve entrare in casa, ma non dovete denudarvi ed insultare il sole procurandovi il cancro della pelle! Il sole non esiste per provocarvi il cancro della pelle! Ma se esagerate è pericoloso.

Anche chi si dedica esageratamente alla pianificazione, a far questo, quello e quell’altro, può cacciarsi in guai molto seri.

Dovete dunque bilanciare i due lati ed essere al centro, in equilibrio.

Questo termine, “equilibrio”, non esiste nella vita quotidiana.

Esiste solo in letteratura oppure nel campo della cosiddetta ricerca scientifica. Ma per quanto riguarda gli esseri umani l’equilibrio è sconosciuto. A causa di questo, anche se dopo la realizzazione l’attenzione sale, si ricade ancora nei canali laterali, in un lato o nell’altro, a seconda delle proprie vritti.

E quando queste identificazioni agiscono ancora negli esseri umani, essi tendono a ricadere con l’attenzione ricominciando a manifestare le stesse cose che avevano.

Occorre alleggerire la mente e pensare: “Abbiamo lasciato perdere tutte quelle cose, perché allora siamo ancora lì?”.

Ci si dovrebbe alleggerire lasciando andare tutto questo carico poiché voi siete qui per elevare la vostra attenzione sempre più in alto, fino a raggiungere il punto nel quale fondervi con l’attenzione di Dio.

La vostra attenzione è già attivata, infatti, grazie ad essa, potete vedere quello che non va in voi o negli altri, e potete capire a che punto siete.

Il progresso però è rallentato perché non vi rendete conto che questa attenzione è una forma pura e che tutto ciò che lasciate penetrare in essa è irreale, è un mito.

Se gradualmente abbandonerete questo mito, se considererete tutto come un mito, senza dipendere dal fatto di essere felici o infelici, ma osservando semplicemente ogni cosa, la vostra attenzione spiccherà il volo verso un livello ben più elevato e restandoci.

Voi, invece, oscillate continuamente da una parte all’altra con questo movimento (orizzontale), mentre il movimento verso l’alto è molto ridotto. Persino quando ascendete in sattwa guna (canale centrale), anche in quella situazione, potete peggiorare molto.

Se, ad esempio, dite: “Sto cercando di essere sattwa guni”, nello stato di sattwa guni si tende a capire ogni cosa, a discernere ogni cosa mediante la propria capacità di comprensione, non attraverso le vibrazioni ma con l’intelletto: “Oh, non dovremmo in qualche modo distogliere l’attenzione da questo?”; “Non dovremmo rinunciare a quest’altro?”; “Non dovremmo essere caritatevoli?”; “Non dovremmo andare a rendere servizio agli altri?”.

Certa gente pensa: “Oh, noi faremo qualcosa di grande!”, come il vostro Esercito della Salvezza. Lasciate che si salvino da soli!

Non so che tipo di salvezza hanno intenzione di mettere in atto. Anche tutte queste idee – ripeto, idee – di sattwa guna possono immobilizzarvi e congelarvi veramente una volta per tutte. Ed anche tutto questo può agire in voi in un modo talmente subdolo, nascosto, che neppure ve ne accorgerete.

Con queste idee di aiutare gli altri, di essere caritatevoli: “Fondiamo un’associazione di beneficenza”, è finita. Se lavorate in un’associazione di beneficenza, la vostra attenzione si esaurisce lì. Ma se la vostra attenzione si eleva, diciamo che la mia attenzione è…

Io non sono altro che beneficenza! Insomma, che cosa sono io? È qualcosa che fluisce semplicemente, si diventa proprio la beneficenza stessa.

La differenza tra una persona realizzata e una che non lo è, è che quell’attenzione che scambiava l’illusione per la realtà è ormai scomparsa e si è innalzata. Riesce a capire che è un mito. L’attenzione può vedere chiaramente se qualcosa è un mito. E potete vederlo da soli e allontanarvene.

È indubbio che io debba darvi una spinta, e sto lavorando duramente per darvi una spinta. Ma anche voi dovreste sapere che ciò che è illusorio deve essere eliminato, altrimenti non crescerete.

Tutti i miti devono cadere; e il sistema migliore perché ciò avvenga è di essere in consapevolezza senza pensieri. Infatti, appena si trascendono questi tre guna, si diventa consapevoli senza pensieri.

Dovete attraversare l’Agnya. Una volta attraversato l’Agnya e i tre guna entrerete proprio in uno stato in cui siete gunatit, oltre i guna. Quindi, voi non fate nulla di vostra volontà, ma semplicemente avviene.

La tendenza ad analizzare è però una delle malattie dell’Occidente. Che cosa analizzate? Che cosa analizzate? Domandatevelo!

Tutta questa tendenza all’analisi mi fa venire da ridere. Si metteranno a sedere, prenderanno un capello e lo spaccheranno in cento parti.

E che grandi analisti! Non sono nemmeno capaci di spiegare l’azione del fuso (mitotico) dei cromosomi e come tutto si svolga a livelli così microscopici. Non riescono a spiegare la scissione di una cellula. Che cosa analizzano?

Hanno analizzato con uno scopo, anche per Dio: grazie alle loro analisi, adesso le mie parole vengono registrate.

Grazie alla loro analisi posso andare in televisione, se ogni tanto me lo permettono. Dato che l’analisi non mi si addice, non me lo permetteranno, potrebbero non farlo. Così tutto si potrebbe velocizzare.

Ma se non fossero state scoperte tutte queste cose – prendetelo come esempio – e non fosse stata scoperta la scienza, almeno la vostra attenzione sarebbe stata migliore. È anche a causa della scienza che la vostra attenzione è così confusa. Quindi non so se elogiare la scienza o la primitività.

Anche applicandovi alla scienza siete andati, come al solito, ad un altro estremo. Fino a che non avete rovinato completamente la vostra attenzione, non eravate soddisfatti.

Se aveste conservato l’equilibrio anche nella scienza, ciò sarebbe stato di aiuto, ma l’equilibrio è andato perso.

Date qualsiasi cosa agli esseri umani ed essi sapranno trarne il peggio. Andranno agli estremi. Date loro un cavallo e non si contenteranno di andare al trotto o al galoppo, devono andare al doppio galoppo, finché non cadono e muoiono. Corrono sempre, in ogni cosa.

È necessario innanzitutto stabilizzarsi e dire a voi stessi: “Ora non permetterò più a tutte queste cose illusorie di entrare nella mia attenzione”. Tutte queste cose non sono altro che miti, ma voi date troppa importanza ai miti, li prendete un po’ troppo sul serio.

Ma non sono altro che illusioni!

Insomma, adesso che siete realizzati voi ridete della gente che si esalta per un chiaro di luna, giusto? Ma ditelo a chi lo fa e vi risponderà: “Sei senza cuore, non hai sentimenti” (risate) e vi declamerà una lunga poesia sull’argomento.

Andate a vedere qualcuno di quelli che cavalcano grossi cavalli (dell’ego, ndt), che sono al vertice degli affari e vi verrà da ridere.

Ma loro di voi penseranno che siete inutili, che non fate nulla, che siete dei buoni a nulla, soltanto dei parassiti.

Adesso che siete illuminati occorre capire che la nostra attenzione deve salire sempre più in alto, verso un livello più elevato.

Che cosa è effettivamente accaduto con la realizzazione? La vostra Kundalini è stata risvegliata ed è salita simile ad un fine, sottilissimo capello, ha aperto il Sahasrara e, adesso, la Grazia scorre in voi. Ma è un processo molto debole quello che ha avuto luogo; è un movimento molto difficile, certamente, tuttavia è avvenuto.

Voi però non vi siete ancora sviluppati. I vostri chakra sono stati attraversati soltanto al centro, mentre il resto dell’attenzione è rimasto tale e quale. In effetti essa è così immutata che neppure vi rendete conto che sono stati attraversati. Dovete espanderli, aprirli affinché altri fili della Kundalini possano passare e la vostra attenzione, che è in quei centri, si espanda. Espandendosi spingerà ai lati tutto ciò che è illusione.

In ogni centro (chakra) abbiamo la nostra attenzione, che viene illuminata in quel centro grazie a questa luce che l’attraversa. Ma la luce è ancora troppo debole per l’oscurità che avete accumulato.

Vorrei dire a voi occidentali in particolare, che dovete disfarvi della vostra confusione. Invece vi identificate ancora con essa.

Infatti, se vi chiedo qualcosa, ad esempio: “Come stai?”… (Pausa. Shri Mataji probabilmente, come in altri discorsi, fa un gesto con la mano ad indicare “Così così”, o comunque una risposta vaga, indefinita, ndt). Che cosa significa? Significa che siete ancora confusi. Chiaro? La confusione dovrebbe scomparire. Un tipo di confusione era chiedersi: “Questa è la realizzazione o no?”. Spero che questo ormai con voi sia finito. Quantomeno adesso credete che si tratta della realizzazione del Sé. Dovevo dire alla gente: “No, voi adesso siete realizzati, lo siete!”.

Ma saltavano su come pupazzi a molla dentro una scatola, sapete, dicendo: “No, Madre, non lo siamo, come può dire che questa è la realizzazione? Dalla realizzazione ci aspettiamo questo, quello, ci aspettiamo di volare dalla porta con la realizzazione”, o qualche assurdità del genere. Grazie a Dio, certe idee sono scomparse.

Ma, quando siamo realizzati, la luce è penetrata in noi e noi dobbiamo farla crescere unicamente distogliendo la nostra attenzione dai miti. È tutto immaginario.

Inoltre io gioco con voi perché, fino a quando non sarete sicuri, non ho intenzione di darvi un’idea sbagliata su di voi.

Voglio vedere quanto ancora la vostra attenzione vacilla. E so che non siete ancora sicuri, non siete ancora sicuri di voi stessi. È questo il motivo per cui manca la fiducia.

Prima di tutto occorre imparare a guidare, poi siete messi alla prova. Ci saranno cinque pietre distanziate, l’una dall’altra, in modo che un’automobile possa passarci a malapena. L’esaminatore vi dirà di andare a zig‑zag e voi non ci riuscirete. Perché? È così che vi fa diventare maestri.

Il dominio sulla vostra attenzione subentrerà quando comincerete a rendervi conto che ciò che vi disturba è tutto un mito. Non è che un mito ciò che vi disturba. Eliminatelo! Eliminatelo e rendetevi conto che voi siete l’attenzione eterna, siete la vita eterna e la sola cosa che vi separa da tutto ciò è l’ignoranza. Ed è molto semplice capire l’origine dell’ignoranza: avete accettato il mito come verità.

Eliminatelo, è tutto un mito! E sarete sbalorditi di come la vostra attenzione si eleverà e vedrete scomparire tutte quelle stupidaggini che vi spaventavano o vi esaltavano, e ne sorriderete.

Soltanto allora gioirete pienamente del vostro Sé, poiché l’attenzione sarà completamente immersa nella beatitudine del Sé.

Ho detto “sarete”, ma vi dico che siete già immersi in questa beatitudine. Restateci.

E come farlo? Come riuscire, nella vita quotidiana, a eliminare la memoria del passato? Per eliminare la memoria del passato, occorre creare nuovi ricordi. Dovete ricordare il momento in cui avete ricevuto la realizzazione. Pensateci sempre. Ogni volta che vi arriva un pensiero dal passato, cercate di ricordarvi del momento della realizzazione. Qualunque ricordo penoso o esaltante vi arrivi, cercate di ricordarvi come vi è arrivata la realizzazione.

Quando vi sentite aggressivi o arrabbiati per qualcosa, cercate di ricordare come avete sentito la gioia di arrendervi.

Pensate a quella gioia di arrendervi, di dissolvervi.

Si devono creare nuovi ricordi. Se inizierete a creare nuovi ricordi, inizierete a raccogliere degli istanti per creare altri istanti che contengano questi ricordi.

Il ricordo, ad esempio, di quando avete cercato di aiutare qualcuno, di quando avete risvegliato la Kundalini di qualcuno.

Il problema è che, quando alzerete la Kundalini degli altri, sarete in consapevolezza senza pensieri, non ci saranno pensieri; e il pensiero è la sola cosa che rimane impressa. Ma, in quel momento, potete registrare la gioia di risvegliare la Kundalini. Se riuscirete a registrare la gioia di risvegliare la Kundalini degli altri, sentirete che si accumulerà un nuovo patrimonio di questi momenti meravigliosi.

Mentre (i ricordi di) tutti quei momenti che vi procuravano confusione, paura o la cosiddetta infelicità e felicità, scompariranno e rimarrà la gioia pura. Ormai, infatti la maggior parte delle vostre esperienze è soprattutto di gioia.

La gioia non conosce pensieri, è solo un’esperienza, pratyaksha. È per questo che vi ho detto di tenere gli occhi aperti.

Spero che capiate che cosa intendo con ciò.

Che Dio vi benedica tutti.

Penso sia meglio meditare oggi. Forse la meditazione ci aiuterà.

Per favore chiudete gli occhi.

(Interruzione nella registrazione)

… offrite tutte queste vostre cose al fuoco. Douglas (Fry), prendi queste due cose e mettile sul fuoco.

(Interruzione nella registrazione)

… senza porre l’attenzione qui o là o preoccuparsi. Le preoccupazioni e tutte queste cose sono vikshepa, confusione, vengono dalla confusione.

Avete visto che io posso rimanere seduta per nove ore nella stessa posizione. Insomma, l’ho fatto ma posso fare anche di più.

Occorre quindi sviluppare baithak, stare seduti in una posizione per un certo tempo. Dovete rimanere seduti in una posizione. Va bene? Dovreste cercare di farlo. E si deve fare tutto ciò che è necessario per questo, in quanto è il solo modo in cui potete riuscirci. Se camminate, la vostra attenzione sarà ancora in movimento.

In ogni caso, se c’è movimento, entrano in gioco il tempo, lo spazio e tutto il resto. Ma, se riuscite a stare fermi, se riuscite a trovare un posto dove poter stare seduti…

Ed è per questo che la fotografia aiuta, se riuscite a guardarla ininterrottamente, con occhi rilassati, non fissi, ma con occhi rilassati.

Potete chiudere gli occhi, con rispetto, poi potete riaprirli.

Mantenendo la posizione, vi sorprenderà come, poco a poco, la vostra attenzione salirà, lo sentirete.

Proprio adesso siete tutti in consapevolezza senza pensieri, quindi entrate in meditazione.

Bene. No, se non riuscite a stare seduti per terra potete prendere una sedia dal piano di sotto, ma, come ho detto, i suoi abiti dovrebbero essere un po’ più leggeri.

Bene, rivolgete le mani verso di me.

Dovete rimanere seduti per circa cinque minuti. Non vi farò rimanere seduti a lungo. Spero però che per la prossima volta svilupperete questo modo di stare seduti.

Mano destra sul cuore. Penso aiuterà. Mano destra sul cuore.

Fatelo con il cuore. Fatelo con il cuore. Mano destra sul cuore. Continuate a sentire che: “Io sono la vita eterna, sono lo Spirito”.

Trattenete il respiro. Espirate.

Questa volta, quando trattenete il respiro, dovreste rendervi conto che io sono la Madre dell’universo e la personalità più potente.

E sono vostra Madre e voi siete tutti protetti.

Trattenete il respiro. Ha! Espirate. Bene.

Hmmm, siete ancora dei bambini, devo dire.

Non lo sapete che io sono molto potente? Devo forse dirvelo? Persino i bambini piccoli lo sanno.

Va bene? Ora rilassatevi. Facciamo un po’ di musica. Qualche domanda?

Yogi: Io ho una domanda: potrebbe spiegare la differenza tra gioia e felicità?

Shri Mataji: Gioia e…?

Yogi: Gioia e felicità.

Shri Mataji: Oh, molto semplice, sapete. La gioia non ha due aspetti, come la felicità e l’infelicità. La gioia è unica, assoluta. È assoluta. È senza pensieri. È appagamento.

La felicità invece è sempre adombrata dall’infelicità, ha due facce, è come le due facce di una medaglia.

Alla felicità seguirà l’infelicità, all’infelicità seguirà la felicità. È una terminologia relativa. La gioia invece è assoluta, assoluta. È oltre il pensiero. È beatitudine.

Yogi: È più simile alla soddisfazione.

Shri Mataji: Anche la soddisfazione può essere relativa. Mentre (nella gioia) è tutto compreso in un’unica cosa. La gioia esiste dove non si chiede più nient’altro, si è semplicemente in quello stato. Allora essa semplicemente emana, si diffonde. E voi non desiderate nulla, essa semplicemente trabocca. Non ha niente a che fare con la razionalità, non può essere percepita con la razionalità. È oltre, la si percepisce e basta.

Hm. Jeremy?

Jeremy: Perché si sogna? Cos’è che ci fa sognare?

Shri Mataji: I sogni? I sogni sono… vedete, generalmente vi sono tre stati di coscienza -non il quarto (turiya) nel quale voi siete adesso, ma normalmente vi sono tre stadi.

Il terzo stadio, quello del sonno profondo, è chiamato sushupti.

In quello stato entrate in contatto con l’inconscio.

L’inconscio entra realmente nella vostra attenzione e voi iniziate a riceverne le informazioni.

Ma chi non è ancora realizzato non è ancora molto vigile in quello stato, nel senso che, qualsiasi cosa egli registri, viene nuovamente oscurata quando torna indietro attraversando gli stadi di… passa attraverso numerose aree del subconscio, diciamo, esce da tutte le aree del subconscio e del sopraconscio dentro di sé e, infine, perviene alla mente conscia.

Una miriade di cose la oscurano, la ricoprono, così l’interpretazione o anche il ricordo del sogno potrebbero essere piuttosto confusi.

Dopo la realizzazione, invece, andate anche più in profondità poiché entrate nell’inconscio. Non è l’inconscio che deve fare qualcosa, ma siete voi che entrate nell’inconscio.

La vostra attenzione entra nell’inconscio e registra ciò che vede. Più diventerete realizzati, più lo stato di sogno svanirà. Io, ad esempio, non sogno mai.

Intendo dire che, in realtà, io sono nel sogno. Non sogno mai, nel senso che, quando sto sognando – si fa per dire – in realtà sto lavorando.

E posso verificare con altre persone di essere stata con voi, in certi momenti, perché qualcuno dice: “Sì, è accaduto questo”. Quindi, vedete, il mio è uno stato diverso.

Ma in realtà ciò che accade è che non si sogna mai, si è sempre nella realtà. Questa però è un’altra cosa.

Ma almeno, qualsiasi cosa proveniente dall’inconscio registriate dovrebbe appartenervi. Generalmente, però, i sogni delle persone sono confusi per cui non hanno molto significato.

Con Sahaja Yoga, invece, siete talmente illuminati che anche nei vostri sogni capite realmente ciò che l’inconscio ha da dirvi. E questo messaggio non è confuso, non è annebbiato, è assolutamente reale poiché voi siete risvegliati. Intendo dire, ad esempio, che in sogno potreste vedermi spesso e ricevere consigli da me. Insomma, io lavoro soltanto attraverso i sogni, fluisce attraverso l’inconscio.

Ci sarà sempre qualcuno che dirà: “Oh, l’ho già vista da qualche parte, l’ho vista molte volte. Non so dove l’ho vista. È stata a New York?”. Ho risposto: “No”. “Allora dove l’ho vista?”.

Mi hanno vista mentre dormivano, sapete. Ma non riescono a collegare il fatto di avermi visto mentre dormivano. Non sono persone realizzate, ma mi hanno visto.

Yogini: Può dare la realizzazione alle persone mentre dormono?

Shri Mataji: No. No. Non posso. E neppure voglio dare la realizzazione quando le persone non sono di fronte a me, alla mia fotografia o ai sahaja yogi. Non si dovrebbe. Infatti il riconoscimento è la sola condizione in Sahaja Yoga. Il Sahaja Yoga moderno funzionerà esclusivamente se mi riconoscete. Se non mi riconoscete non funzionerà. È il solo modo, l’unica chiave. Infatti finora non avete mai riconosciuto. Soltanto con il riconoscimento tutte le vostre azioni del passato saranno perdonate, tutto sarà compiuto. Se però rifiutate di riconoscermi o siete lenti in questo, il vostro progresso sarà lento. Ve l’ho detto molto francamente. Sebbene sia piuttosto imbarazzante devo dirvelo. È un dato di fatto.

In sogno, quindi, non si può dare la realizzazione. Ma in sogno potreste vedere il modo in cui vi troverete a darla e come dovreste farlo. Vi saranno suggerite le soluzioni di come avvicinare una certa persona. Ma non potete dare la realizzazione a nessuno (in sogno).

Le persone devono sapere che hanno ottenuto la realizzazione grazie a Mataji Nirmala Devi. Di fatto, quando date la realizzazione non le attribuiranno valore; se non mi conoscono non le daranno valore.

Tuttavia suggerirei di non analizzare troppo i sogni. Diversamente inizierà ancora lo stesso problema. Infatti so che Jung e tutti quelli come lui (psicanalisti) lo hanno fatto.

A quello stadio andava bene poiché non erano realizzati, oppure lo erano in modo molto confuso, nel senso che non erano sicuri di se stessi.

Ma voi non preoccupatevi troppo dei sogni. I sogni vi arrivano per darvi la soluzione di un problema. L’inconscio vi aiuta nei sogni.

Per esempio, quando vado in India la maggior parte di loro sogna che Madre sta per arrivare. Insomma, funziona come la televisione, diciamo.

Yogi: Ho sognato Lei dopo la prima volta che sono venuto qui.

Shri Mataji: Prego?

Yogi: Ho sognato Lei dopo la prima volta che sono venuto qui.

Shri Mataji: Dopo essere venuto qui? Non prima? Ma ci sono anche persone che sono venute da me perché mi hanno sognato.

È una buona cosa. Sognarmi significa essere andati molto in profondità. Vedete, arriva la verifica.

Yogi: Quando ero qui Lei mi ha messo la mano su questo occhio. E quando l’ho sognato è stato come se qualcosa di simile ad un cristallo fosse stato estratto da lì.

Shri Mataji: Sì.

Yogi: È caduto sul pavimento, poi gli sono spuntate come delle gambe ed è fuggito (risate).

Shri Mataji: Cos’è successo? Cos’hai detto?

Yogi: Gli sono spuntate le gambe ed è fuggito. Soffrivo di mal di testa e da quella volta non li ho più avuti.

Shri Mataji: Vedete? È vero. È vero. Insomma, in effetti avviene così. Vi farò un altro esempio, un esempio molto concreto.

Un uomo che frequentava Sahaja Yoga era andato molto in profondità. Un giorno alcuni discepoli di Rajneesh che volevano fargli del male lo chiamarono e gli dissero: “Ti offriamo un paan1”, sapete, è una cosa che si mangia.

Lo ipnotizzarono letteralmente e gli diedero un paan. Lui mangiò il paan e tutto il resto – questo accadde dopo il programma, intorno alle 10.30 – egli lo mangiò ed entrò nelle aree del subconscio ma tornava leggermente cosciente.

Poi lo trascinarono in un taxi per picchiarlo. Ma non riuscirono a picchiarlo, sapete?

Lui poté vedere che si avvicinavano per picchiarlo ma le loro mani erano trattenute da qualcuno. Non sentì assolutamente le percosse. E tornava cosciente, poi di nuovo incosciente e infine ritornò completamente cosciente.

Lui vide che lo percuotevano ma si facevano male loro, e lui non fu mai toccato. Poi lo abbandonarono in un posto. Gli portarono via la catenina, una catenina d’oro e aveva al dito un anello con un vero rubino. Gli portarono via tutto e lo lasciarono da qualche parte.

Lui allora tornò a casa a piedi.

Io vidi tutto ciò che gli stava accadendo e cercavo di schiaffeggiare a mia volta questa gente. Vidi tutto e ho fatto così, sapete. Così, mi alzai la mattina presto, alle sei, e telefonai a casa sua chiedendo come stesse. Sua moglie rispose che era rientrato molto tardi, che in realtà era rientrato intorno alle cinque del mattino e stava dormendo.

Io le dissi: “Lascialo dormire. Se l’è vista molto brutta la notte scorsa e ha sofferto molto, questi seguaci di Rajneesh lo hanno fatto soffrire molto”.

Lei era molto sorpresa, sapete: non sapeva tutto questo. Quando lui si svegliò gli chiese: “Dove sei stato?”. E lui le raccontò tutto l’accaduto. Poi mi telefonò dicendo: “Madre, Lei era lì a salvarmi”.

Gli risposi: “Esatto”. Gliel’ho confermato, di solito non ve lo dico, sapete, ma quel giorno volevo proprio rendermi conto (dell’accaduto).

Poi disse: “Ho perso l’anello che mi era stato regalato da mio padre e sono molto triste”. Gli risposi: “Bene, lo ritroverai. Riavrai entrambe le cose”. E mentre scendeva le scale, trovò un involto rosso.

Sua moglie domandò: “Che cosa ci fa qui questo pacchetto rosso?”. Lui lo raccolse e dentro c’erano l’anello e la catenina.

Mi telefonò immediatamente: “Madre, ho ritrovato entrambi gli oggetti. Come ha fatto?”.

Vedete, è possibile. Tutto questo è stato fatto per loro perché è possibile farlo, può accadere.

Però dovete rendervi conto che tutto viene attuato dal potere di Brahma, che è lo splendore dell’Adi Shakti. Tutto viene fatto da questo. Il resto è tutto un mito.

Se il mito non vi spaventa e non lo considerate, siete andati oltre! voi invece gli date ancora importanza, è questo il problema.

Yogi: Lei sta dicendo che se si è scienziati, non si dovrebbe continuare il lavoro scientifico? O si dovrebbe?

Shri Mataji: No, no, no. Se si è scienziati, dopo la realizzazione ciò che si dovrebbe fare è unire scienza e realizzazione.

Si possono spiegare insieme la scienza e la realizzazione. Si deve spiegare la realizzazione con il metodo scientifico. Dovrebbe essere questo il vostro sforzo in una nuova direzione, poiché avete scoperto che siete realizzati, avete scoperto l’esistenza dell’Energia onnipervadente e, ora, se riuscite a tradurre questo in linguaggio scientifico, potrete parlarne. Così questa conoscenza non andrà sprecata. Se siete geologi, grazie alla realizzazione potrete spiegare molti elementi di geologia che finora non erano mai stati spiegati.

In questo modo date alla scienza il suo compimento: ci sono così tante domande alla quale non sanno rispondere!

Con la scienza di Sahaja Yoga si può spiegare qualsiasi cosa, il motivo per cui la politica ha fallito, che cosa è accaduto, i motivi del fallimento – ogni cosa – perché funziona, perché non funziona, qual è il problema, qual è il motivo del fallimento: si può spiegare tutto, il comportamento umano, qualsiasi cosa. Quindi usate il vostro sapere per illuminare la conoscenza che è offuscata dall’ignoranza.

Voi, ad esempio, avete sviluppato i film, il cinematografo e tutto questo: usatelo per Sahaja Yoga. Dovreste cercare di trovare modi e metodi per poterli utilizzare per Sahaja Yoga. Se siete degli sceneggiatori usate il teatro, create una sceneggiatura su Sahaja Yoga. Impegnatevi e ci riuscirete.

Se, ad esempio, qualcuno sta seguendo un corso di giornalismo dovrebbe usare il giornalismo per diffondere Sahaja Yoga.

Dovreste cercare di scoprire, anche in geologia o in qualsiasi altro campo, la luce di Sahaja Yoga a cui finora non sono arrivati gli scienziati, i geologi, gli psicologi, nessuno, perché è una scienza completamente isolata, immersa nell’oscurità, priva di connessione con il tutto.

Ora qui vedete il fuoco, giusto?

Se io avvicino ad esso la mia mano, ciò che accade è che questo fuoco viene illuminato. E questo potere assorbe da voi, da tutti voi che siete anime realizzate, tutto ciò che in voi può essere bruciato dal fuoco, e lo elimina. Questo fuoco lo avete analizzato nello stato di ignoranza, ma adesso siete illuminati.

In India ho dato la realizzazione ad alcuni scienziati che lavoravano sull’agricoltura. Hanno iniziato ad usare le vibrazioni per l’agricoltura e si sono sorpresi di poter aumentare di dieci volte i raccolti.

Insomma, si può notare la differenza fra i (due) diversi tipi di produzione e loro stanno svolgendo un lavoro straordinario su questo tema. Pubblicheranno relazioni ed altro e ci stanno lavorando.

Potete vedere anche come le vibrazioni agiscano sul nucleo di un atomo. Saranno attivate attraverso i mesotroni2.

Se li osservate, i mesoni reagiranno immediatamente ad esse poiché sono arbitrari e, osservandoli al microscopio, vi stupirete di poterli gestire e manovrare con le vibrazioni.

Se volete addentrarvi in questo potete farlo, perché, innanzitutto, dovete convincere quella gente orribile che non vi sono altre spiegazioni, convincerla ad eliminare ogni altra cosa e ad accettare (la verità) rimanendo in essa.

Noi curiamo la gente senza alcuna scienza, curiamo i pazzi senza alcuna scienza.

Dopotutto è tutto mirato al miglioramento degli esseri umani. Stiamo migliorando il problema alimentare. Stiamo migliorando anche i problemi materiali, tutti hanno dei miglioramenti. Intendo dire che il principio di Lakshmi migliora nelle persone.

Si possono fare tutte queste cose. E gli scienziati possono far vedere come la scienza, portata agli estremi, sconnessa dal tutto, possa condurci alla distruzione.

Se ci si muove in un’unica direzione, secondo un movimento lineare, la direzione si inverte e vi torna indietro. Ma se si è collegati con il tutto, si sa come trovare l’equilibrio, diversamente (ad esempio) il naso o le orecchie inizieranno a crescere; è una situazione maligna. La crescita della scienza, della scienza moderna, è maligna, è una situazione maligna. Anche sulla terra, se la terra iniziasse a crescere soltanto da una parte, l’intero bilanciamento e l’equilibrio della terra svanirebbero, non è forse così?

Insomma, se osservate la natura nella sua reale completezza, noterete che esiste un tale equilibrio! La scienza si muove come un cavallo cieco in un’unica direzione. Che senso ha? Poi vi focalizzate sull’atomo, dall’atomo passate all’energia atomica e, da lì, alla distruzione.

Ma se vi foste attenuti alla verità e al tutto, non vi sareste spinti così in là.

Certamente, (la scienza) è utile per noi, usatela. La tendenza ad analizzare distrugge, distrugge tutto il nostro carattere, ogni cosa.

Se iniziate ad analizzare voi stessi, sarete distrutti. Consideratevi come un tutto. Ho conosciuto gente che analizza anche me. Ho visto stupidi pazzi del genere! (Risate)

Sì, ce ne sono! È fantastico il modo in cui gli esseri umani si comportano con i loro piccoli cervelli ristretti! (Risate) Non sanno spiegare niente in Sahaja Yoga.

Quando avete la scienza superiore da scoprire, dimenticate le scienze inferiori. Intendo dire che, quando eravate allo stadio di rane, vi preoccupavate soltanto del pozzo in cui vivevate. Ma oggi ormai siete esseri umani e vi preoccupate di altre cose. E se diventate esseri sovrumani, dovreste preoccuparvi di scienze più elevate.

Quel che avete raggiunto con la scienza possiamo ottenerlo in un secondo con Sahaja Yoga. Il vostro benessere materiale possiamo migliorarlo in un secondo. Se ricevete la realizzazione, starete meglio a livello materiale.

La maggior parte di chi viene dichiarato in coma e senza vita, o pazzo e un caso senza speranza… (Gli scienziati) non sono riusciti a curare nessun pazzo. Quando entra in manicomio ne esce come un cadavere. Non torna mai sano di mente. Che cosa ha ottenuto la vostra scienza finora? E in che modo? Prendete qualsiasi cosa: problemi politici, qualsiasi cosa. In politica cercate di instaurare la democrazia e avete creato la “demoniocrazia” (risate). Volevate il comunismo e non è altro che uno sterminio generale. È tutto sottosopra.

[Ciao! Come stai? Sei così… vieni qui, vieni qui! Il tuo papà è arrivato?

Bambina: Sì.

Shri Mataji: Dov’è?

Bambina: Laggiù.

Shri Mataji: Oh, vedo. Siediti, siediti, siediti. Bene!]

Altre domande?

Ascoltiamo della musica?

Yogi: Madre, qual è il vero significato del Suo nome ‘Shri Bhagawati’? Ho visto numerose traduzioni differenti del nome, completamente diverse l’una dall’altra.

Shri Mataji: Vedete, ‘Bha’ – ‘ga’: “Bhaga” significa sei cose insieme. Sono i sei attributi di Dio, e Bhagawati è il potere di Dio, per questo Lei è chiamata così. I sei attributi fondamentali di Dio. Il primo è l’innocenza, il secondo è la creatività, il terzo è… la paternità, si può dire, ma è ciò che dà nutrimento, il benessere… Vedete, se si mettono insieme il giardiniere e la Madre Terra, la loro qualità è dare il nutrimento per far crescere, prendersi cura, e tutto questo è detto ‘palanhaar’. Deve esserci un equivalente in inglese. Protettore. Protettore? Ma protettore non significa questo, no?

Yogi: Allevamento?

Shri Mataji: Allevamento? Questo termine inglese (Husbandry) è buffo! (Risate)

[Uno yogi dice qualcosa]

Shri Mataji: Qualcosa del genere.

Yogi: … che si occupa delle cose.

Yogi: Paterno, Madre. Paterno.

Shri Mataji: Ma è anche materno, sapete.

Yogini: Custode, Madre? Custode?

Shri Mataji: Il custode controlla soltanto. Vedete, tutti questi aspetti messi insieme vengono detti palanhaar. È Lui. D’accordo?

Yogi: Sostenitore.

Shri Mataji: C’è anche il sostegno. La gentilezza, il controllo, la cura, la sarchiatura. Tutta la bellezza di questo e la gioia di vedere la bellezza della propria creazione. La crescita. Colui che rende possibile la nostra crescita.

Inoltre Egli è onnipotente. Onnipotente. Nessuno è più potente di Lui. È il più potente. e racchiude ogni cosa.

È onnipervadente e sa tutto, Sarvagnya. Sa tutto, è onnisciente. Questo è Bhaga. E Bhagawati è il potere di Dio.

Senza Bhagawati, Dio non ha significato. È come la luna e il chiaro di luna, è come il sole e la luce del sole. Non si possono separare, sono la stessa cosa.

Yogi: Allora Bhagawati e Adi Shakti sono la stessa cosa?

Shri Mataji: Adi Shakti e Bhagawati sono la stessa cosa. Lei è chiamata con molti nomi. Uno di essi è anche Nirmala.





1 Il termine paan deriva da parna che significa “foglia”, letteralmente la foglia del betel che costituisce l’involucro a forma triangolare del paan e che contiene una preparazione di ingredienti tra cui semi di finocchio, cardamomo, cocco, crema di lime, di rose, canditi, tabacco, ecc. …

Il consumo di paan dopo i pasti è un’abitudine tradizionale in India che, pur con le varianti locali, si è diffusa anche in molte altre culture del sud-est dell’Asia. Tradizionalmente consumato come un rinfrescante, deodorante per bocca, è anche come un aiuto digestivo.

2Denominazione ormai desueta del mesone. Classe di particelle subatomiche.