(12/2018 SOTTOTITOLI) S H R I M A T A J I N I R M A L A D E V I Puja di Natale Chelsham Road Ashram, Londra (UK), 25 Dicembre 1981 [La registrazione ha inizio con le carole di Natale cantate dai sahaja yogi] Volevo essere con voi il giorno di Natale. Non era mai accaduto prima, (ma) è capitato che io dovessi essere qui con voi oggi e per il Capodanno. L’anno prossimo deve accadere, spero, qualcosa di buono, deve arrivare un po’ di fortuna. Il lavoro di Cristo è stato davvero unico, è stato qualcosa di davvero unico. Tutto è stato architettato in modo che Egli nascesse in un luogo molto, molto umile, poiché venne per insegnarci l’umiltà. Il termine inglese ‘insegnare’ (teach, ndt) significa parlare di qualcosa, spiegare qualcosa. Ma quando io dico insegnare, intendo dire creare, attivare l’umiltà. In effetti, Egli venne su questa terra innanzitutto per creare uno spazio in noi, a livello dell’Agnya chakra, eliminando gli ostacoli dell’ego, le barriere dell’ego. A quel tempo dovette parlare di umiltà poiché governavano i romani che erano molto arroganti, molto rudi, rozzi, sottosviluppati, per niente evoluti, dovremmo dire, come alcuni animali nati e successivamente espulsi dal processo evolutivo in quanto inutili, troppo aggressivi o di dimensioni esagerate o qualcosa del genere. I romani erano così. Se osservate il loro corpo, come talvolta viene raffigurato anche adesso, troverete che non sembrava un corpo umano, ma assomigliava a quello di qualche animale; i muscoli e tutto il resto erano davvero grotteschi. Non vi era morbidezza, nessuna rotondità sui loro volti. Questo ego dei romani contagiava chiunque essi governassero. Infatti, quando si ha sempre davanti come esempio un dominatore, costui diviene l’ideale da seguire. Si inizia ad assorbire interiormente questa caratteristica. Se vedete qualcuno che è altezzoso, subito anche voi diventate altezzosi. Se vedete qualcuno che è pieno di ego e cerca di esibirsi, anche voi mettete su arie. Potete vedere accadere ogni giorno che, se arriva un dirigente molto, molto borioso, nell’ufficio sono tutti così. Ed è così che, a quei tempi, i romani influenzarono la gente proponendosi come loro ideali. Le persone pensavano che fossero loro (i romani) gli ideali, i migliori, poiché, a loro avviso, essi avevano ottenuto risultati, erano molto potenti, e si credeva che il potere fosse questo. Ed è per questo motivo che anche molta gente che non era romana seguiva i loro metodi. L’altro gruppo, quello più umile, fu influenzato perché vennero offesi, il loro ego venne ferito. Così divennero ugualmente violenti, nel senso che erano così suscettibili che non si poteva dire loro nulla, altrimenti sarebbero venuti ad abbaiarvi contro. Gente paurosa. Anche un carattere di questo tipo è molto pericoloso, poiché provoca alcune gravissime malattie, può provocare la lebbra. Se si sviluppa un temperamento rabbioso, un carattere per cui si aggredisce la gente, si contrae la lebbra. I nervi ne sono praticamente distrutti; la lebbra è la malattia dei nervi. Chi è sempre in tensione e aggredisce chiunque incontri, è in grave pericolo per quanto concerne i propri nervi. A quel punto, un terribile virus che provoca la lebbra attacca i nervi; può attaccarli perché le persone aggressive sono molto vulnerabili. Per questo motivo era così ampiamente diffusa la lebbra, in quella piccola comunità c’erano molti lebbrosi: perché i loro nervi erano distrutti. Cristo nacque in queste circostanze. Ma Egli non nacque soltanto per i romani o qualcuno in particolare, bensì per tutto il mondo. Infatti, a quel tempo, l’ego degli esseri umani aveva iniziato ad aumentare e si era sviluppato moltissimo nei romani. E questo limitava il progresso degli esseri umani. Quindi, per prima cosa, dovevano essere controllati; e Cristo dovette venire in un’epoca in cui era necessario instaurare un equilibrio fra ego e superego. La prima cosa detta riguardo a Cristo in tutte le musiche e le canzoni che avete appena ascoltato è: “Pace in terra”. Egli venne per portare pace sulla terra. Questo è possibile, in primo luogo, soltanto quando si è in equilibrio e, in secondo luogo, quando si è realizzati. Dovrebbero sussistere entrambe le cose. Se ottenete solo la realizzazione ma vi manca l’equilibrio, non può esserci pace. Pace, però, non significa in alcun modo una personalità che indietreggi, che rifugga le situazioni, che cerchi di fuggire, che non voglia affrontare la realtà. Non significa mai questo. Cristo viene raffigurato in modo molto diverso da come era in realtà. Egli era la personalità più forte e l’uomo più sano che potreste immaginare, e non accettava nessuna assurdità, nessuno poteva prendersi delle libertà con Lui. Ma neppure Lui si prendeva libertà con gli altri, ovviamente è fuori discussione. Era estremamente compassionevole, estremamente gentile ma molto potente. È questo l’equilibrio. Venne dunque su questa terra per creare pace nelle nostre menti. Su questa terra non c’è pace. Perché? Che c’è di sbagliato? Sono soltanto gli esseri umani a non essere pacifici. Quando si stabilizzerà la pace in voi? Chi è violento? Gli esseri umani sono violenti l’uno nei confronti dell’altro. L’ego ha sviluppato metodi sempre più sottili, e poi sono iniziati ad arrivare metodi provocatori anche dal superego. Metodi subdoli dal superego. Il conflitto ebbe inizio. E, a quel tempo, per superare il conflitto, la cosa migliore era creare uno spazio nell’Agnya, nel centro, nella consapevolezza senza pensieri. Per questo Cristo dovette venire sulla terra. La Sua nascita è davvero molto simbolica. Infatti Egli non è altro che Chaitanya, non è altro che il Verbo, come dite voi, il Logos – non conosco tutte le parole con cui lo chiamate nelle varie lingue – lo Shabda (Parola, Verbo, ndt), come lo chiamano loro (probabilmente gli indiani, ndt), l’Omkara. Egli dovette nascere in questo modo, in quanto non aveva corpo. E doveva essere il più sottile in assoluto. Infatti il compito era molto sottile, sukshma, ecco perché nacque in quel modo. È molto poetico per la gente vederlo adagiato in una mangiatoia: “Guardate: che il Re dei Cieli debba…” [Shri Mataji (parla a lato di una bambina): Va bene. Ora lo fa per capire. (Shri Mataji beve del tè e poi si rivolge alla bambina:) Non avvicinarti a quello.] La storia della Sua nascita è molto interessante. Il fatto che sia venuto in un umile luogo è molto simbolico, poiché la gente era molto orgogliosa del proprio denaro, molto arrogante a causa del potere che aveva. Anche al giorno d’oggi tutte le nazioni cristiane sono così. Sorprendentemente, le nazioni cristiane sono così arroganti, ebbre di potere e con una grande opinione di sé perché sono ricche. Pensate che, se le nazioni cristiane fossero molto povere, avrebbero avuto problemi razziali? Non hanno problemi razziali con gli arabi. Per niente (risate). È molto semplice. Nessun problema con gli arabi. Non hanno razza, gli arabi; non hanno razza, ma hanno denaro, è la razza del denaro. Chi rincorre il denaro si inchina soltanto ad esso, non rispetta altro che il denaro. Coloro i quali hanno denaro e pensano al denaro, rappresentano un’altra porzione di quanti usciranno dal ciclo dell’evoluzione. Ne stanno già uscendo. L’altra porzione è quella di chi assomiglia ai romani. Loro ebbero un crollo, e furono tutti distrutti, perché erano ebbri di potere. Erano ottenebrati, la loro civiltà fu completamente distrutta ed essi non esistono più. Avete visto il Portogallo, vi stupirà che lì stia accadendo la stessa cosa. L’ego dei portoghesi era talmente grande da non poter credere che ora quella sia una nazione desolata. Non è rimasto niente all’infuori dei grandissimi, immensi edifici che si vedono e dai quali si deduce che un tempo devono essere stati ricchi. E non è rimasto loro niente all’infuori di negozi di antiquariato che non sono mai aperti (risate). Questo tipo di ego si è risvegliato e, pensate, questo risveglio è avvenuto nel nome di Cristo. Immaginate! Hanno comprato le persone perché si convertissero al Cristianesimo. Hanno dato loro del denaro. È tutto legato al denaro, sono soltanto propositi finalizzati al denaro, traffici di denaro che vanno avanti. Ebrei e cristiani sono la stessa cosa. Egli nacque in una mangiatoia. Per un neonato, essere posto in una mangiatoia da Mahalakshmi, è troppo. Notate quanto è simbolico: fu Mahalakshmi – non Lakshmi, bensì Mahalakshmi – a porre il bambino nella mangiatoia. Non c’era altro posto. Noi almeno abbiamo Chelsham Road (gli yogi ridono), Warwick Road, Bramham Gardens, Brompton Square[1]. Mentre il Bambino, quando nacque, fu posto nella mangiatoia. Una mangiatoia è la cosa più umile al mondo, la più umile di tutte le culle: l’Altissimo venne posto in una mangiatoia. E noi che facciamo? Pensiamo che dovremmo dormire anche noi in una mangiatoia e diventeremo come Cristo. C’è gente che crede in queste assurdità. Crede… se ha molto denaro si ubriaca e fa di tutto. Un giorno ho incontrato un uomo completamente ubriaco disteso nei pressi di una chiesa che diceva: “Sono Cristo, sono Cristo”. Forse aveva l’idea che stare disteso lì fosse una dimostrazione di grande umiltà. Si assiste ovunque a queste ridicole caricature di tutto il bellissimo simbolo. Le persone arroganti e piene di ego potrebbero dire: “Perché, se era il Re, nacque in una mangiatoia? Perché fu tenuto in una mangiatoia?”. Ciascuno avanzerà la propria teoria. In India ci sono addirittura persone stupide, prive di saggezza, che dicono che Egli deve aver compiuto molte cattive azioni (karma) per essere nato in quel modo. Secondo loro, infatti, il karma (positivo, ossia le buone azioni, ndt) procura maggior denaro. Insomma, Dio non è così privo di intelligenza. Se compite buoni karma (azioni), diventate uomini di Dio. Diventate ricercatori. Ottenete le benedizioni di Dio, grazie ai vostri buoni karma. Diventate persone religiose. Non persone danarose che possono frequentare i pub e sprecare così la propria vita. È questa l’idea che hanno: che compiendo buone azioni si diventa ricchi. E diventano pure peggio per la vita successiva. Alcuni possono pensare così. Ma Egli non commise mai azioni (karma). Egli era in akarma (assenza di azione, ndt). Quindi è fuori questione che si trattasse di una punizione per Lui, bensì era soltanto una rappresentazione teatrale; ma è molto simbolica. Ora riflettete: un neonato messo in una mangiatoia, senza alcun comfort. Può esservi qualche comodità in una mangiatoia? Pensateci. Tutte le nazioni cristiane inseguono le comodità. Non è vero forse? Ciò che ci sembra scomodo dovrebbe essere reso comodo. I cristiani non dovrebbero mai cercare la comodità, questo è uno dei messaggi della nascita di Cristo. Se cercano le comodità, sono lontani da Cristo. Lui, infatti, è nato in una mangiatoia. Non gli è stata fornita nessuna comodità. Ma questo non significa dover avere qualche strana abitazione, non significa neppure questo. Insomma, devo parlare anche dell’altro aspetto. Il metodo non consiste nel copiare Cristo. Non è copiandolo che diverrete Cristo, ma assorbendo in voi le Sue qualità. Ho conosciuto persone che vivono in un porcile, ma appena conseguono una vita migliore vogliono qualsiasi cosa. (Si tratta) dunque di assorbire le qualità di umiltà e adattamento. Umiltà e adattamento; ovunque vi troviate, in ogni momento. Se una persona molto pignola riguardo al tempo aspetta qualcuno per le dieci, ma quest’ultimo, dovendo finire un lavoro, tarda cinque minuti, apriti cielo: non potrà sopportarlo, non potrà tollerare di doverlo aspettare cinque minuti. Se poi deve aspettare dieci minuti, se ne andrà al pub, fine, non potrà mettersi in pace finché non avrà bevuto qualcosa. Questa è la situazione di una mente umana vulcanica. Deve dunque subentrare la pace. Come? Se cercate le comodità diventerete indolenti, dormirete sempre, sarete dei mangiatori di loto. Se, al contrario, non rincorrete le comodità, subentrerà la pace. Infatti, per le nostre comodità, per l’egoistico benessere di questo nostro corpo, tormentiamo tutti gli altri. Proprio l’altro giorno dicevo che questo accade unicamente nei paesi occidentali, non in India. (Qui in Occidente, ndt) se qualcuno dorme anche fino a mezzogiorno non potete svegliarlo, è un sacrilegio. Voglio dire che, in India, chi dorme oltre le sei si vergognerà di aver dormito fino a quell’ora, rimarrà tutto il giorno mortificato e dirà: “Oh, Dio, mi dispiace di avere dormito”. È considerato un peccato dormire fino alle sei del mattino. È così in ogni Paese come quello. Le comodità non hanno limite. Non vi è limite ad esse. Le comodità si insinuano in voi. Che cos’è la comodità? Vediamo, è molto semplice. Nella vita simbolica di Cristo, il significato molto profondo è che le comodità non sono altro che il dominio della materia sullo Spirito. Afferrate il punto? Se siete seduti su una sedia, non riuscite a sedervi per terra. Se siete seduti su un divano, non riuscite a sedervi su una sedia. Se vi sedete sul velluto, non riuscite a sedervi su qualcosa di ordinario. La materia domina sempre lo Spirito; ma (Cristo) era lo Spirito, che importa a Lui se (nella mangiatoia, ndt) vi era paglia o altro? (Lo Spirito) è insuperabile, allo Spirito non può importare niente di queste cose materiali, diversamente la materia prenderà il sopravvento. È questo il fatto che occorre comprendere: che Egli era lo Spirito e, se dovete diventare lo Spirito, cercate, prima di tutto, di rinunciare alle comodità, “fustigate” un po’ il vostro corpo – mi dispiace dover dire questo il giorno di Natale – perché Egli fu pure fustigato in questo senso. Se ci pensate, per una Madre, deporre il Figlio nel giorno della Sua nascita in una culla che era una mangiatoia, è un sacrificio enorme. Quante cose volete fare per i vostri figli: vestirli bene, qualsiasi cosa. Ma il Bambino dovette essere adagiato nella mangiatoia, fu posto nella mangiatoia proprio affinché voi imparaste che le comodità si insinuano (dominando) lo Spirito. Noi cerchiamo sempre le comodità. Questo è un messaggio per noi tutti. Se cercate una stanza: “Devo avere il bagno annesso”. Di nuovo le comodità. “E mia moglie, dove andrà a dormire?”. Lei dormirà come dormono gli altri, e voi dormirete come dormono gli altri. Nessuno morirà per questo, statene certi, posso assicurarvelo. Sotto questo aspetto, Sahaja Yoga è una cosa molto difficile: pochissime persone muoiono quando entrano in Sahaja Yoga (gli yogi ridono). Alcune dovrebbero (risate generali). Invece no (risate generali). Continuano, continuano a dare la realizzazione, continuano a fare tutto, vanno ancora avanti. Scampano a tutti gli incidenti, sfuggono a tutti i problemi e continuano. Ma è poco il tempo a disposizione, e dobbiamo sfruttarlo; ed è una cosa molto, molto concreta quella di cui volevo parlarvi oggi. È bello parlare della nascita di Cristo, esserne felici, cantare canzoni, entrare in questo stato d’animo; ma vi dico veramente che per noi tutti è una cosa molto simbolica capire che Egli ha dormito in una mangiatoia. E l’altro simbolismo è: che cosa gli abbiamo offerto noi? Che cosa gli offrì questo mondo a quel tempo? L’altro simbolismo è che gli offrirono una mangiatoia. Abbiamo l’intenzione di fare lo stesso per nostra Madre? Questo è qualcosa di cui rendersi conto. Una mangiatoia, in fondo, va bene, non ha blocchi, non ha Nabhi sinistro, Nabhi destro, niente (gli yogi ridono). Non ha tutti questi problemi. Non ci sono spine, non c’è nessun Agnya, non c’è nessuno che vi fa contorcere lo stomaco, per cui all’improvviso pensate: “Oh, Dio, non voglio vedere”. In quella mangiatoia, voi siete l’erba che deve essere soffice per procurare comodità a Cristo; dovete diventare così delicati e dolci, così puliti e puri, perché un neonato sarà posto nella mangiatoia. Voi siete il kusha, ossia l’erba, e per uno yogi il kushasana è colui che sta seduto soltanto sul kusha. Egli, quindi, era uno yogi e venne sul kusha, d’accordo, ma adesso che mi dite di voi? Per accoglierlo nella mangiatoia, questa è la mangiatoia. La Madre prepara la mangiatoia con l’erba per far sentire molto felice e comodo il bambino. Rigidità, ostinazione, durezza, bruttezza, devono essere tutte eliminate. La Sua nascita è molto simbolica, altamente simbolica, devo dire. Ci si dovrebbe chiedere perché, per quale motivo Egli sia nato in quel modo. La gente potrebbe dare un’infinità di interpretazioni, ma io lo so, avendolo fatto. Io sto cercando di ammorbidirvi, di plasmarvi; a volte devo essere severa con voi, a volte devo adirarmi con voi, a volte devo rimproverarvi. Proprio adesso ci sono alcuni che hanno un blocco tanto forte al Void che il mio stomaco si sta contorcendo. Per me va bene, perché si suppone che io sia così, sono così “fortunata” da dover affrontare tutto questo. Ma che ne è di Cristo dentro di noi? Non sarete felici di voi stessi, del vostro essere, del vostro Spirito, finché non avrete creato una mangiatoia di erba tenerissima. Non gioirete. Voi pensate che giustificando il vostro ego, la vostra arroganza, giustificando tutto ciò che fate l’uno all’altro… Alcuni sono impegnati a ricavare denaro da Sahaja Yoga, alcuni sono occupati ad imbrogliare la gente, altri dicono bugie, altri ancora creano problemi, alcuni picchiano le mogli e alcune mogli esasperano i mariti; che sta succedendo? Noi stiamo costruendo una bellissima mangiatoia per Cristo, per creare la pace sulla terra. Dobbiamo essere pacifici! E per essere pacifici occorre essere umili; è questo il messaggio di Cristo, essere umili. Se diverrete umili, arriverà la pace. Umiltà è una bella parola, non so se rende l’idea di ciò che vuol dire. Umiltà significa non chiedere comodità per se stessi, ma per gli altri. Quando anteponete gli altri a voi, è quella l’umiltà, non dire: “Grazie molte”, uccidere qualcuno e poi dire al morto: “Mi dispiace di averti ucciso”. Chiuso. In inglese è chiuso (risate), quando avete detto “scusa” finisce lì. “Sì, lo so”; l’altra frase è: “Sì, lo so”. “Perché lo hai fatto?”. “Sì, lo so (di aver fatto qualcosa di sbagliato, ndt)”. Fine. Se lo sa allora va bene, non c’è alcuna punizione. No. Voi non ve ne rendete conto, ma siete tutti lo Spirito, così meravigliosi; dovete essere cesellati, bene, quello è il mio compito. Dovete essere purificati, è il mio lavoro, va bene. Il risveglio della Kundalini è compito mio, d’accordo; ma l’azione di mantenimento è compito vostro. Al contrario, facendo io tutto questo, a volte ho la sensazione che questa azione di mantenimento sia scarsa, davvero molto scarsa. In India, ad esempio, vedo gente che cerca di aiutarci donandoci denaro. Non lo abbiamo guadagnato noi il denaro, è stato donato da qualcuno, così ci hanno costruito qualche pozzo dilapidandolo ed esaurendolo completamente. Nessuno vuole aver cura di una donazione gratuita. È nella natura umana. (Analogamente) se non lavorate sodo per il vostro mantenimento e lasciate tutto solo a Madre: “Oh, Lei ci curerà, continuiamo a fare ciò che vogliamo, dopo tutto arriverà Lei, si prenderà Lei cura di noi”, resteremo indietro. Ecco perché talvolta la mia presenza per certi versi può non essere così vantaggiosa. La mia presenza in Inghilterra è utile fino ad un certo punto, dopodiché non dovrebbe più esserci per un po’. Io vi amo moltissimo, lo sapete, moltissimo. L’Inghilterra rappresenta il mio cuore e io devo essere qui; e volevo celebrare con voi questo Natale ed il Capodanno proprio per mio espresso desiderio. Però devo farvi comprendere che dovete lavorare sempre più sodo per mantenervi puliti. Liberatevi dei vostri problemi, ascendete, invece di dire: “Sì, è così, Madre”. State sempre a riferirmi: “Madre, ho ancora dei blocchi, vede, ora accade questo”, come se fosse qualcosa di cui vantarsi. (Invece si dovrebbe dire:) “Sarò a posto, devo essere a posto. Ora Madre se n’è andata, lasciate che glielo mostri quando tornerà”. Una volta che andai a Bombay, Raulbai (sahaja yogini indiana, ndt) non venne a trovarmi per sette giorni, ed era a Bombay, era arrivata per incontrarmi. Allora chiesi: “Che cosa è successo? Sta bene? È in buona salute? Perché allora non è venuta a trovarmi?”. Mi chiedevo che cosa le fosse capitato. Venne a trovarmi dopo sette giorni dicendo: “Madre, mi dispiace di non essere venuta a trovarla, ma in questo periodo avevo dei blocchi e volevo pulirmi prima di farmi vedere da Lei”. Si deve dunque procedere alla pulizia, al mantenimento, alzare la Kundalini, la collettività, la collettività, prendersi cura gli uni degli altri. Dovete sostenere soltanto i sahaja yogi e non gli altri, gli estranei. Loro sono estranei, non sono noi, noi siamo sahaja yogi; e quanti cercano di dare sostegno agli altri non sono più sahaja yogi, sarebbe meglio per noi che uscissero da Sahaja Yoga. Comunque siamo, siamo fra noi. Gli estranei sono estranei. Noi dobbiamo amarci l’un l’altro, dobbiamo rispettarci l’un l’altro in quanto santi. Nessuno deve dire niente di duro all’altro, no; siate gentili, amorevoli, affettuosi, frenate la lingua, siate umili. Umiltà. L’umiltà è ciò che si deve avere. Scrivetelo a grandi lettere: siate umili, siate umili, umili. E quando diventerete umili, regnerà una grande pace e vi sentirete molto bene. Non c’è niente di sbagliato nell’essere umili. Cristo è arrivato al punto di dire di porgere l’altra guancia a chi vi schiaffeggia. Siate umili. Con i romani non esisteva altro mezzo, non vi era altra via d’uscita. Inoltre, Egli predicava l’umiltà. Predicò l’umiltà dal principio alla fine: siate umili gli uni con gli altri. È tutto. Per voi non è necessario essere umili con gli altri (estranei a Sahaja Yoga, ndt), perché ora nessuno può torturare i santi; questo è passato, quella situazione è finita. Ma siate umili gli uni con gli altri. Siate umili nelle vostre richieste esistenziali. Questo non significa che dovreste diventare persone [A lato: “Tienilo lì”] – diventare persone dal carattere strano, non significa questo; dovreste essere rispettabili, decorosi, come era Cristo quando nacque. Però dovreste essere umili. Cercate di plasmare il vostro corpo, rendetelo più leggero al fine di potervi sedere ovunque, potervi spostare ovunque, potervi sdraiare ovunque. Siete tutti giovani: adattatevi. Se qualcuno ha una stanza dovreste dire: “Va bene, non importa, posso sistemarmi nel corridoio, non preoccuparti”. Invece, l’ho visto, si precipiteranno per primi nella stanza con il bagno. Quanti di voi hanno camere con bagno? Vediamo. Alzino la mano quelli che vivono in ashram. Meglio rinunciarci. Meglio farne a meno. Vedete? Meglio farne a meno. Rinunciate tutti alla vostra stanza e sistematevi in camerate. Per chi è marito e moglie è giusto non condividere la stanza, ma non è necessario chiederla con il bagno. Si deve rinunciare alle vostre comodità a favore degli altri. Dovreste far stare comodi gli altri, non voi stessi. Talvolta mi sorprende come gli esseri umani facciano sopportare tutto agli altri, il loro egocentrismo è qualcosa di sorprendente; ma dopo Sahaja Yoga vi trasformate! Vi dà gioia confortare gli altri, dire parole di conforto, parole dolci agli altri, ne gioite! A Cristo fu offerta come culla una mangiatoia nonostante sia venuto per confortarvi, per darvi pace e sia venuto come Salvatore. Riuscite ad immaginarvi il contrasto? Ora voi siete i salvatori dell’intero universo, come Egli era il Salvatore. Ma non potete essere egoisti, non potete starvene comodi. Dovete essere come Cristo. Egli viveva ovunque. Soggiornò nella foresta, visse ovunque. Lavorando duramente per la gente, a volte non mangiava neppure, visse in qualsiasi circostanza, in ogni condizione. Non pretese mai nessuna comodità, niente, era un falegname, non usò mai neppure un guanto. Qui voi dovete avere i guanti, dovete avere le calze, dovete avere le scarpe, dovete avere un rasoio. Egli non si fece mai neppure la barba – questo non significa che voi ve la facciate crescere (risate) – ma era una persona pulitissima. Viveva con il minimo del minimo. Ciò che si deve fare è ridurre. Sapete, io possiedo tutto ciò che si può immaginare, ma posso vivere con il minimo del minimo, posso vivere con due sari e qualche volta con uno solo. Voi dovreste essere in grado di vivere con il minimo del minimo. È questo il punto. E ciò che si deve apprendere dalla vita di Cristo è che oggi noi siamo i salvatori ed il Salvatore visse proprio come una persona umile ma molto nobile, molto dignitosa nel comportamento. Non si comportava come un mendicante andando in giro così (fa il gesto di un mendicante con le mani tese). Anche alcuni di voi sono così, andate in giro così, quando parlate andate in giro così (fa il gesto di un mendicante con le mani tese). Non è questo il modo! Muovetevi con dignità, con magnificenza, con gravità. In realtà, i veri grandi, i veri imperatori non hanno bisogno di nulla. Ditemi: chi può dominarli? Se siete gli imperatori di questo mondo, se sapete di essere le regine di questo mondo, che cosa c’è di più importante? Quale tipo di comodità può dominarvi? Quale cosa materiale può incantare una persona simile? Quella persona, infatti, è superiore, badshah, è il re, questo è il vero segno di un re. Del re dei cieli, intendo, non d’Inghilterra o di qualsiasi altro luogo, ma dei cieli; e questo è ciò che voi siete, siete cittadini di questo regno, per voi queste cose dovrebbero essere del tutto inutili. Della materia si dovrebbe considerare la bellezza, non il fatto di possederla. Il comfort risiede nella bellezza, non nel benessere fisico dovuto al possesso di comodità. La bellezza dà tanto conforto; la gente non capisce quanto conforto dia la bellezza. E sono sicura che, nel celebrare oggi la Sua nascita, Lo glorificheremo accettando una specie di spirito di martirio, uno spirito per cui siete dedicati, nel quale non pretendete nulla, ma date; non chiedete nulla, bensì date. Anche oggi ho ricevuto lettere da persone che dicevano: “Per favore, voglio un posto di lavoro, può aiutarmi? Me lo arrecherà?”. Cose di ogni genere. (Ride) Può trattarsi di qualsiasi assurdità. S’intende, si possono avere tutte queste cose, ma voi chiedetene una sola, cioè lo Spirito; e quando lo chiedete, non c’è niente di più elevato di questo che avete chiesto. A quel punto non volete nient’altro, la gioia è completa. Quindi, celebrare il Suo compleanno e gioirne, significa gioire di ciò che in noi è adeguato; se si è adeguati non si agognano le inadeguatezze, no? Se siete completi, se siete pieni, se siete soddisfatti non le desiderate, giusto? Rallegratevi dunque delle vostre adeguatezze, della vostra completezza, della vostra pienezza e della vostra totale soddisfazione. Gioite di tutto ciò. In definitiva, tutte queste cose conducono ad una sorta di soddisfazione. Certo, non so se ne traete qualche soddisfazione, ma la vera soddisfazione dentro di voi è lo Spirito. Gioite di questo. Questo per quanto riguarda voi; e per quanto riguarda gli altri, voi siete per loro un conforto, e non che chiunque vi rivolge la parola debba poi venire da me a lamentarsi: “Madre, lui mi ha morso. Ho avuto un incontro con un altro scorpione e mi ha morso (risate). Ho toccato quello e mi ha picchiato”. Conforto. Voi siete un elemento di conforto per gli altri, credetemi, lo siete. Date conforto agli altri. Chi dà conforto agli altri non si preoccupa del proprio conforto. Pensate, i pastori, gente semplice, in quel freddo, erano all’aperto ed ebbero la visione dell’angelo, che può essere visto solo dalle persone umili, che conducono una vita umile; esso apparve loro e l’altra visione apparve ai Saggi (Re Magi, ndt). Quindi soltanto gli umili e i saggi. La saggezza. Il buon senso e la saggezza. Chi non è saggio non riuscirà mai a capirmi, non ci riuscirà mai. I razionali e gli intellettuali non sono per niente saggi, sono stupidi, lo sapete che sono stupidi. Saggezza. I tre uomini saggi e i pastori rappresentano un altro grande simbolismo. A comprendere Sahaja Yoga saranno le persone semplici, i pastori. E gli altri sono i saggi. Soltanto i saggi possono comprendere la stella, che pure avranno visto in tanti: i saggi dell’Oriente. È vero. Gli orientali sono molto più saggi degli altri, non c’è dubbio. Ma perché? Vediamo perché sono più saggi. Gli orientali sono più saggi, fino ad un certo punto. Nel vostro corpo sono presenti Oriente e Occidente, se ci pensate. L’Oriente è il lato sinistro e l’Occidente è il lato destro. Gli orientali sono il lato sinistro, più vicini al cuore. Non però quelli dell’estremo oriente come i giapponesi, gente orribile, sono orribili i giapponesi; ed anche tutti quelli che vi vendono droghe e tutto il resto, sono i peggiori di tutti. Mi riferisco invece a quelli che hanno la conoscenza e sono di lato sinistro, la combinazione di conoscenza e amore, conoscenza e compassione. Se in una persona non c’è amore, se manca la compassione, non potete proprio parlarle; è come un legno! Voglio dire, che vibrazioni posso dare ad un legno secco? Ditemelo. Un legno secco, uno legno dritto e secco. Che vibrazioni posso dare ad un legno secco? Dovrebbe esserci un po’ di fogliame, no? Almeno un po’. Anche se c’è troppa acqua è danneggiato, può essere marcio. Ma se è un legno secco e dritto – sapete cosa intendo per legni secchi – come si può dare vibrazioni a persone del genere? Non si può. Non si può far ascendere persone così. Quindi la prima cosa è l’amore, e la saggezza proviene dall’amore; la saggezza non proviene dall’intelligenza, viene dall’amore. Quando amate qualcuno, ottenete la luce della saggezza. Non potrete mai diventare saggi pensando, (anzi) potete diventare stupidi, del tutto stupidi; ma se amate, potete diventare molto saggi. Allora vedo sahaja yogi dire all’improvviso qualcosa di estremamente saggio, qualcosa di grande. All’improvviso, dicono qualcosa di così dolce e così bello che dico: ”Ecco, il cuore si è aperto”. La fragranza della saggezza proviene dal cuore, ed è simbolico che siano venuti loro tre (Re Magi, ndt). E chi erano? Brahma, Vishnu, Mahesha (Shiva). Essi – Brahma, Vishnu, Mahesha – vennero per vedere Cristo. Sentite le vibrazioni. Perché soltanto loro erano in grado di riconoscerlo, non la gente ordinaria, non i romani, no. Così vennero loro. Perciò noi dobbiamo essere umili e saggi. La saggezza è un tale diamante, ha molte sfaccettature che non posso descrivervi in così poco tempo. Un giorno vi parlerò della saggezza. Ma è un totale buon senso, così dolce, così bello, per cui si sa quando parlare e cosa dire, come cambiare argomento, quando farsi valere maggiormente, quando gestire la situazione con fermezza, quando essere gentiluomini e quando essere rozzi, quando sgridare la gente e quando essere tranquilli, umili e dolci. Tutta questa capacità di giudizio, vedete, è saggezza: essa è un centro di gravità e, per conseguirla, dovete abbandonare i vostri comportamenti estremi. La prima cosa da eliminare per la saggezza è l’ostinazione. L’ostinazione. Avere un figlio come Cristo è una grazia immensa, voglio dire che ci si sente talmente sicuri, adhara, esiste un rapporto perfetto, non esistono problemi di alcun genere nell’avere un figlio come Lui, totalmente obbediente. Assoluta obbedienza e umiltà al 100%, e comprensione di Chi Siete. Nessun problema. Anche voi siete tutti figli miei, creati a Sua immagine, secondo lo stesso modello in base al quale ho creato Cristo. Sono fiera di voi, voi siete figli miei: sorgete fino a quel livello, avete già un esempio creato per voi. Davanti a voi c’è Cristo, guardate Lui, quale sostegno è stato; non ho mai ricevuto lamentele di alcun genere, niente. Egli non era mai preoccupato, era fuori questione! Non mi ha mai detto: “Sono turbato”, mai. Questa parola non esiste nel vocabolario dei saggi. Non si è mai… come potete essere turbati quando siete stabilizzati una volta per tutte? Queste parole, “problemi” e “turbato”, devono scomparire dal dizionario di molti sahaja yogi che le usano. Risolvete i problemi, trovate le soluzioni. Niente problemi, soltanto soluzioni. È così che dovrebbe essere un figlio con la madre, nel senso che lei può appoggiarsi a lui, completamente, senza problemi, niente. Insomma, se si ha un figlio come Cristo, che motivo c’è di preoccuparsi di qualcosa? Anche la Sua frase: “Contemplate la Madre”, è un mantra. È il mantra più grande che io uso. Quando la vostra attenzione divaga, io dico quel mantra per voi, è come un ordine! Ed è molto umile, molto sicuro: “Contemplate”. “Contemplate” non significa guardate, no, è un modo molto umile di rivolgersi. “Contemplate” è qualcosa di glorioso, qualcosa di grandioso. Contemplatela, accettatela, comprendetela. Era una tale reciproca intesa di sostegno e amore, che dovrebbe esistere fra noi. Nessuna reticenza, nessuna formalità, nessun individualismo. Nessun individualismo. Ogni occasione di gioia deve essere vissuta insieme; ormai tutte le vostre idee di gioire separatamente devono essere abbandonate, tanto per cambiare. La vacanza è quando siete in compagnia dei vostri sahaja yogi. Basta con le vacanze. Tutte queste cose devono essere abbandonate. Questo è tutto un comportamento contro Cristo. (La frase seguente è basata su un gioco di parole circa il termine inglese holiday: vacanza-giorno sacro, ndt). Egli non fece mai una vacanza, mai. Il giorno di oggi è una vacanza (holiday). Holiday viene da: holy (sacro) day (giorno). Ogni giorno, ogni minuto passato con Cristo è un giorno sacro. Ma gli esseri umani ne hanno sminuito il significato (della parola “holiday”, ndt), hanno sminuito il Cristo, scambiando lo Spirito con l’alcool, visto che anche quello è considerato “spirito”. Ne sono sicura. Sono bravissimi a dare interpretazioni e a deviare dai sentieri originari fino a che non finiscono in un burrone. Avrebbero dovuto invece fare le cose con dolcezza e bellezza: questo sarebbe stato un comportamento saggio, un comportamento pieno di saggezza. Un saggio non è mai subdolo, mai tagliente. È qualcosa che non posso neppure descrivere. E il più saggio di tutti è Shri Ganesha, che è l’incarnazione della saggezza. Chiedete a lui la saggezza. Egli vi concede la saggezza per fare qualsiasi cosa. Chiedetegli la saggezza. Oggi penso a quanti giorni di Natale io abbia trascorso senza aver mai parlato così tanto, e con questa confidenza, di Cristo. Un tale rapporto, un rapporto così intimo e così distante, perché Egli sapeva chi io fossi. Quel timore reverenziale, quel rispetto, quell’umiltà è difficile trovarli in un discepolo, persino in un discepolo, figurarsi nel proprio figlio! È un rapporto molto stretto, ma di totale intesa. Questa unione deve essere sviluppata. Gradualmente la stiamo tutti sviluppando, lo so, ma questi sono i giorni della velocità e dobbiamo accelerare po’ di più nella giusta direzione. Ora, dunque, come avete desiderato, fuori abbiamo un bianco Natale (Shri Mataji sorride, risate. Alcuni yogi dicono: “Jai Shri Mataji”) e, poiché avete desiderato “Lavami ed io sarò più candido della neve”, è stato benedetto. Pensate a tutte le cose belle che abbiamo fatto insieme e che faremo in futuro; è così che risolvete i vostri problemi passati e futuri. Cristo venne sulla terra per espandere il vostro presente. Si deve dunque aver cura di Cristo che è il Cristo presente, nato oggi dentro di voi; che non è il Cristo della Bibbia, ma il Cristo del vostro cuore, che è nato in voi, ed è di Lui che si deve aver cura. La Bibbia è così simbolica che ci vorranno anni ed anni perché la gente la comprenda. È troppo simbolica. Ma almeno voi potete capirla, mentre gli altri esseri umani non possono comprenderla. Essa va capita soltanto mediante il vostro Spirito, ossia il Cristo nato in voi, del quale occorre prendersi cura. Adagiatelo in un cuore molto tenero, mettendoci l’erba. Egli è un essere collettivo, e se voi fate soffrire la collettività, anche Lui soffre. Abbiate cura di Lui. Dunque, si dice Buon Natale. È gioia, è per la gioia. La gioia, la luce della gioia, la felicità viene dalla pace. Auguro pace a tutto il mondo, a tutte le nazioni, affinché capiscano che occorre abbandonare ogni conflitto, tutte le false battaglie per il denaro e per il potere, tutte le idee sbagliate di essere diversi gli uni dagli altri; e affinché si riuniscano sotto il vessillo di Sahaja Yoga ed entrino nel Regno di Dio, dove sono invitati con totale rispetto e amore. Auguro pace a tutti loro, a tutte le nazioni, a tutti gli esseri umani; nelle loro famiglie, nei loro cuori, con i figli, con tutti, che vi sia pace; che il loro cuore emetta pace; che la loro lingua parli in modo pacifico; che i loro occhi vedano solo pace. Tutto deve mutare. Deve aver luogo una trasformazione straordinaria. L’universo intero deve adottare una piega differente. Tutto l’odio, tutto ciò che è detestabile, sgradevole, deve svanire e deve prevalere la pace che non è la pace dei morti, ma la pace dei vivi, dei saggi; è questa che deve subentrare. Vi benedico tutti affinché siate i canali di questa pace, i magnifici canali di questa pace, i gloriosi canali di questa pace, i grandi figli di vostra Madre che è tanto fiera di voi. Che Dio vi benedica. C’è un mantra per la Devi: Ya Devi sarva bhuteshu, shanti rupena samsthita: Oh Dea, che risiedi come pace in tutta la creazione, in ogni cosa creata. Dovete dunque cercare la pace che è vostra Madre. Diciamo tutti questo mantra. Gavin, dillo tu: Ya Devi sarva bhuteshu, shanti rupena samsthita, namastasye, namastasye, namastasye, namoh namaha. Dillo una volta e poi loro lo ripeteranno tre volte. È una preghiera. [Gavin e i sahaja yogi ripetono per tre volte: “Ya Devi sarva bhuteshu, shanti rupena samstitah, namastasye, namastasye, namastasye, namoh namaha.” Shri Mataji fa ‘namaste’]. Poi un altro è “kshama rupena samsthita”, questo è il mantra, infatti la pace può arrivare soltanto attraverso l’umiltà e il perdono, kshama. Ecco perché Cristo è kshama. Ditelo per Cristo. [I sahaja yogi ripetono per tre volte: “Ya Devi sarva bhuteshu, kshama rupena samsthita, namastasye, namastasye, namastasye, namoh namaha.”] [Shri Mataji appoggia il dito dell’Agnya destro sul Suo bindi]. Nonostante questo, gli Agnya sono bloccati. Adesso potete eliminare questo (blocco all’) Agnya? Chi si sente offeso, adesso, per favore, rimetta il proprio Agnya. Puoi mettere qui il tuo dito per l’Agnya? [Shri Mataji indica il proprio bindi] Qui. È utile per gli ebrei. [Uno yogi appoggia il dito dell’Agnya sull’Agnya di Shri Mataji e Lei tiene fermo il dito per un po’]. Hmm… Meglio? Ora, tutto questo è troppo per Natale, al massimo potete lavare le mie mani e quant’altro. Potete cantare qualcosa e potete celebrare un piccolo puja, tutto qui. Per me il puja è terminato, se potete prendere un… potete semplicemente lavare le mie mani e basta [Shri Mataji si toglie l’orologio]. Ora. Tutti i regali devono essere aperti vicino all’albero o qualcosa del genere. Questo qui presente è l’albero, l’albero della vita. Esso dona ogni cosa, elargisce ogni dono. È questo l’albero della vita, la Kundalini. È così simbolico, vedete? È molto simbolico. L’uovo di Pasqua, questo albero, insomma, sono molto simbolici. Vorrei che le vostre Kundalini fossero belle come questo albero (risate). Dispensatore di tutti i doni. In sanscrito è detto Kalpataru. Bene, possiamo procedere con il lavaggio… Yogi: Sta prendendo l’acqua. Shri Mataji: … delle mani. Yogi: Lui sta portando l’acqua. Shri Mataji: C’è un asciugamano, o…? [Shri Mataji prende l’asciugamano e se lo appoggia sulle ginocchia]. [Il puja continua con il lavaggio delle mani. Il video riprende dopo una interruzione].
Shri Mataji: …modo, vero? Insomma, se si dice a qualcuno di non metterci le dita non ascolterà, quando però si brucia allora impara; con l’esperienza subentra la saggezza. Ma non ce l’hanno innata. (Non chiaramente udibile) (A lato a Gavin) Sì, prima di tutto lava (lavaggio delle mani). Guardate. [Shri Mataji guarda nel recipiente e immerge le mani nell’acqua usata per lavarle] Hm. Il Gange. Il fiume Tamigi si è comportato bene, finora. Finora. Spero che si comporti bene anche quando me ne sarò andata. Dovremmo metterla da qualche parte? [Yogi: ”Mettetela in quello…”]. (Il Tamigi, ndt) era davvero furioso, sapete? Era davvero furioso. È un pericolo permanente, devo dirlo. Ai peccatori: state attenti. Tutta la lucentezza della casa e ogni altra cosa (ride). Oggi ho lucidato in senso simbolico (ride). Ah, adesso. Prima di tutto laveremo e poi lo faremo, d’accordo? Bene. Portalo, il… no, credo che adesso prenderò il ghee. Dovrebbero prendere parecchio di questa, tenerla con sé e prenderla per almeno sette giorni come una medicina (non è chiaro di cosa si parla, ma possibilmente dell’acqua usata per il lavaggio delle mani, ndt). Fa molto bene. Per tutti coloro che hanno problemi di Void, specialmente per chi ha problemi di Void. Linda, adesso avrò tempo, una volta finito puoi venire ad incontrarmi e allora parleremo di altre cose, va bene? Adesso che cosa dovremmo fare? Gavin: Lui adesso sta portando il ghee. È stato riscaldato. Shri Mataji: Non avete nulla per l’Aarti e il resto, ve lo porterò questa volta che vado lì. Se mi rimangono un po’ di soldi (ride). Sì. Sapete, la lettera non è stata mostrata a Modi (Shri Mataji ride, Gavin ride). Rinuncia alla lettera (Shri Mataji ride). Questo è il ghee? Yogini: Sì, Madre. Shri Mataji: Questo è il ghee! Così tanto! Insomma, è sproporzionato (risate), ammorbidisce troppo (risate). Va bene, dammene un po’ adesso, un po’. Solo un po’. Di fatto avete tutti (un problema di) fegato, quindi non vi occorre il ghee. (Viene versato il ghee sulle mani di Shri Mataji) Va bene. Adesso versa un po’ di acqua. Va bene per pulire il naso di tutte le persone che hanno la sinusite…[ride, parole non udibili]… il ghee, non da mangiare però, capito? Ora un po’ di qualcos’altro, qualunque cosa sia. [Le viene offerto lo yogurt sulle mani] Mettilo tutto. Ancora un po’ d’acqua. Ora. Il latte deve essere di più. Madhu, madhu, prima prendi madhu, madhu significa… (miele, ndt). Il latte sarà più di questo [Le viene versato il miele sulle mani]. Sì. Gavin: Poi devo mettere il latte? Shri Mataji: Sì, poi il latte. Più latte che… Gavin: …zucchero. Shri Mataji: Sì. Latte. Occorre più latte, penso. Di più. Qui. Sì, va bene. [Viene offerto lo zucchero] Non troppo zucchero. Non sentitevi in colpa, per amor del cielo. Non sentitevi assolutamente in colpa. Il sinistro [alza l’indice sinistro], il Vishuddhi sinistro ha un blocco. Non pensate! In mia presenza non dovete pensare affatto. Non pensate. Non sentitevi in colpa. [Alza l’indice sinistro]. È ancora bloccato. (A lato) Bene, grazie. [Interruzione del video. Poi Shri Mataji tiene una bambina sulle ginocchia. Gli yogi ridono. Shri Mataji coccola la bambina]. Yogi: Si è messa in posa! Shri Mataji: Si è messa in posa! [Shri Mataji ride] Guardatela, avvolta nel sari. Le sta benissimo. Gavin: Si intona con i suoi occhi (della bambina, ndt). Shri Mataji: Come? Gavin: Il sari si intona con i suoi occhi. Shri Mataji: Vedete? Guardate (parole indistinte). È dignitoso, sapete, il sari è molto dignitoso. Ora. Va bene (la bambina scende dalle ginocchia di Shri Mataji). Persone molto carine, molto assennate. Gavin, alla tua lista devi aggiungere anche questo. Se mi riferisci lì questa lista che ti dà chi verrà. Chi di voi verrà in India? Qui? Ora, quelli che verranno dovrebbero avere questa lista di alcune cose di cui avete bisogno, quelle essenziali. Non trovo quell’oggetto con cui mi offrivate l’acqua, c’è o no? Con il cucchiaio e il resto. Gavin: Devo controllare dopo con Marcus. Shri Mataji: Marcus? Marcus: Sì, Madre. Shri Mataji: Avete quel cucchiaio e… Marcus: Sì, Madre. Shri Mataji: Quello lo avete. Marcus: Sì. Shri Mataji: Va bene (parla piano a lato. Sembra: “Il cucchiaio c’è”). Questo va molto bene perché non è di legno duro. [Dopo la decorazione della Devi, Shri Mataji siede con la mano sinistra rivolta verso l’alto e la destra alzata in segno di benedizione]. Yogi: Natale… [parole indistinte]. Shri Mataji: Ora mettete un po’ di rosso sulla mia mano. Rosso…(kumkum? Non chiaro). [Interruzione del video. Poi riprende:] Shri Mataji: Lo farò. Gavin: Madre nostra, Tu sei il Consolatore promesso da Cristo. Shri Mataji: Lo sono. Gavin: Tu ci fai diventare la nostra stessa conoscenza. Madre nostra, Tu sei il Redentore promesso da Cristo. Tu ci hai concesso la seconda nascita. Madre nostra, Tu sei l’adempimento di ogni profezia e di ogni preghiera. Madre nostra, Tu sei la rettitudine grazie alla quale tutti gli errori vengono purificati. Madre nostra, Tu sei il giusto discernimento grazie al quale abbiamo ricevuto l’illuminazione. Madre nostra, Tu sei l’integrazione. L’intera creazione di Dio è stata tessuta insieme da Te. Noi ci inchiniamo a Te che sei il buon auspicio; noi glorifichiamo Te che sei amore; noi rendiamo grazie a Te che sei compassione; noi ci prostriamo innanzi a Te che tutto conosci, tutto vedi e tutto perdoni. Noi siamo i tuoi figli: fa’ che mai ci separiamo da te, che sia per Tua illusione o per le nostre limitazioni. Donaci la forza dello Spirito e concedi pace al mondo. OM. Gli yogi: Amen. Shri Mataji: Che la vostra vita sia fragrante grazie alle mie benedizioni, al mio amore, alla mia sollecitudine e all’orgoglio che ho per tutti voi. Dio vi benedica. [Interruzione del video. Poi una yogini presenta la sua canzone a Shri Mataji]
Yogini: … e si intitola “Dio Madre”. Shri Mataji: Chi? Yogini: Si intitola “Dio Madre”. Shri Mataji: “Dio Madre”. Yogini: “Dio Madre”. [La yogini canta] Shri Mataji: Oh [Applausi]. Hai cantato con molto cuore. Tutti, il cuore di tutti cantava insieme a te. Grazie infinite. Dio ti benedica. Queste canzoni dovrebbero essere registrate e inviate in India. Sarebbero molto lieti di avere queste canzoni. Davvero bellissima. Chi l’ha scritta? Yogini: L’ha scritta Hugo, Madre. Shri Mataji: Come? Yogini: L’ha scritta Hugo. Shri Mataji: Hugo. Yogini: L’ha composta Hugo. Shri Mataji: Congratulazioni. Fategli un applauso. [Applauso di Shri Mataji e degli yogi]. Bellissima. L’integrazione è molto importante, sapete. Qualcuno deve scrivere, qualcuno deve comporre, qualcuno deve cantare e qualcuno deve ascoltare. [Risate]. [Fine del video] [1] Luoghi di Londra nei quali si trovavano centri Sahaja, vale a dire residenze di Shri Mataji o ashram di sahaja yogi, negli anni ‘80. |
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