Meditazione guidata da Shri Mataji per Muladhara e Swadishthan

(Location Unknown)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

 Meditazione guidata da Shri Mataji

per Muladhara[1] e Swadishthan

 Brahmam Gardens, Earls Court, Londra (UK), 1982


Ieri vi ho parlato della parte fisica, ossia come raggiungere l’equilibrio mediante esercizi fisici, eseguendo tutti questi movimenti (bandhan, ndt) e tutto il resto, ed anche alzandovi la Kundalini in questo modo. E vi ho anche parlato di come correggere certi chakra, iniziando dal Muladhara, dal Muladhara chakra, che è molto importante.

(I sahaja yogi sono seduti a terra a gambe incrociate, e lo rimarranno per tutta la durata degli esercizi, ndt)

A questo scopo, come vi ho detto, l’esercizio da fare consiste nell’unire insieme le piante dei piedi. Potete provare a farlo di nuovo? Dovete unire i piedi, pianta contro pianta, e cercare di tirarli verso di voi.

No, no. Tenendoli con le mani. Sì. Tirateli verso di voi, e abbassate le ginocchia.

Ora potete farlo nel modo inverso: i piedi uniti poggiateli a terra. Sì. (…) Adesso, con le mani, tirate verso di voi i piedi uniti. Ancora, di più. Adesso abbassate le ginocchia ai lati.

Ancora rigidi, devo dire. Bene, di nuovo. Adesso vi spiegherò l’altro modo in cui si può provare a farlo: bisogna lasciare una gamba piegata poggiata a terra di lato, e l’altra – sempre piegata – con il ginocchio in alto (e il piede poggiato a terra, ndt). Vediamo.

Tiratela…. Così è meglio. Ora tirate verso di voi la gamba con il ginocchio in alto. Tiratela su il più possibile. E spingete l’altra (piegata e poggiata a terra, ndt) in basso. Sì. Una tiratela su e l’altra spingetela giù. È meglio.

Adesso invertite la posizione delle gambe e procedete allo stesso modo. Spingete giù la gamba poggiata a terra e, contemporaneamente, tirate su l’altra (piegata col ginocchio rivolto in alto, ndt) verso di voi. Con una mano potete tirarne una su e con l’altra mano potete spingere l’altra giù. È un’idea migliore.

Ora così, così, così, provate. Tenete il piede (della gamba col ginocchio su, ndt) da un lato con la mano. Tenetelo da un lato, come sta facendo lui.

No, no, fai così, metti la mano sotto il piede. Ora tieni il piede con la mano sinistra. No, no, non bisogna incrociarla dall’altra parte. È come fa lui. Bene, va bene.

Ora spingete giù questa e tirate su l’altra.

Adesso invertite nuovamente la posizione delle gambe: potete farlo? No, no, no, quella che è giù, adesso, mettetela come prima…sì, giusto, esatto. Ora, la posizione è inversa. Spingete giù il più possibile la gamba poggiata a terra, e l’altra (col ginocchio in alto) tiratela verso di voi.

 Adesso vi accorgerete che si aprirà un poco. Ora verificate da soli che si apre. Adesso rimettetevi giù. Va meglio ora, la posizione da seduti? Va meglio.

Ora verificate, va meglio? Leggermente. Va meglio ora? Sì. Vedete, gradualmente funzionerà. Poco per volta ci riuscirete. È perché non ci siete abituati, e a questa età è alquanto difficile. Ma pian piano funzionerà.

(Rivolta ad una bambina:) Stai seduta così…Se si abitua a stare seduta in questa posizione fin da ora, dall’infanzia, poi non riuscirà più a stare seduta come voi. Riesci a stare seduta così? Vediamo, vediamo se ne sei capace. Bene, ci riesci. Sei bravissima, eccellente. È bravissima. Così è meglio.

 (Yogi: “I bambini sono molto elastici, Madre”)

Sono elastici. Ma vedete, il problema è che, quando crescete, cominciate a sedervi sulle sedie e perdete questa abitudine. Perdete questa abitudine e, a quel punto, sapete, la sedia diventa…

(Il sahaja yogi commenta che rimane sorpreso nel vedere le posture corporee che la bambina riesce ad assumere e mantenere con la sua agilità ed elasticità, e dice di non essere capace di fare altrettanto).

I bambini sono molto agili. Dunque questo è ciò che vi ho spiegato ieri per migliorare il vostro Muladhara. Capito?

Ora, il secondo esercizio riguarda lo Swadishthana.

Dovete unire le due gambe in questo modo. Cercate di tenerle unite. Ora spingetele così, circondatele con le braccia e oscillate, cercate proprio di staccare i piedi da terra e tenerli su…

(Nel movimento oscillatorio, un sahaja yogi quasi si capovolge fra le risate generali, ndt)

Lui è alto, è per questo (che non ce la fa, ndt)….

Va bene, oscillate così … è alquanto difficile per tutti! (Madre ride, risate generali).

 In questo modo, ora vi renderete conto che il vostro Swadishthana migliorerà. Muoviamoci. Vedete? Ora verifichiamo. Tendete le mani verso di me. Vediamo. Osservate. Migliora. In questo modo, lo Swadishthana migliora.

RIEPILOGO DEGLI ESERCIZI:

I s.y. sono seduti a terra con le gambe incrociate. Devono unire i piedi e, prendendoli per le punte, devono tirarli a sé. Contemporaneamente devono abbassare le ginocchia il più possibile.

  • Poi lo fanno in un altro modo: i s.y. sono ancora seduti a terra a gambe incrociate. Shri Mataji dice di poggiare bene a terra i piedi uniti pianta contro pianta. Con le mani i s.y. devono avvicinare i piedi uniti (sempre poggiati a terra) il più possibile al corpo (al Muladhara) e contemporaneamente abbassare le ginocchia a terra il più possibile.
  • Per cercare di allenare gli arti all’esercizio, il terzo modo adoperato è: sempre seduti a terra, la gamba destra piegata e poggiata a terra di lato; anche la sinistra è piegata ma con il ginocchio verso l’alto, in verticale, ed il piede sinistro poggiato a terra. La gamba destra piegata e poggiata a terra, di lato, va spinta più possibile giù, mentre la sinistra, piegata col ginocchio in alto, va tirata il più possibile verso di sé. (Praticamente, la gamba piegata col ginocchio in alto rimane sempre davanti a quella poggiata a terra di lato).
  • Dopo, Shri Mataji fa invertire la posizione delle gambe: allora la sinistra, piegata, viene poggiata a terra, mentre la destra è piegata ma con il ginocchio in alto, e il piede destro poggiato a terra. Anche qui spingere la gamba sinistra a terra il più possibile verso il basso (aiutandosi con la mano) mentre, la gamba destra col ginocchio alzato, deve essere tirata verso di sé il più possibile (aiutandosi con la mano). Il braccio scende lateralmente al piede e prende il piede da sotto (nel caso della gamba alzata e piegata).
  • Poi Shri Mataji fa nuovamente invertire la posizione delle gambe: la destra è poggiata a terra e la sinistra piegata e alzata. Anche qui, la gamba destra poggiata a terra è da spingere verso il basso con la mano, e la sinistra col ginocchio in alto è da tirare verso di sé con la mano sotto il piede.

Alla fine fa rimettere le gambe giù nella posizione originaria a gambe incrociate.

Poi, per lo Swadishthan: sempre seduti a terra a gambe incrociate. Unire le gambe piegate, circondarle con le braccia; poi staccare i piedi da terra e tirarli su, ed iniziare ad oscillare da destra a sinistra e viceversa poggiando praticamente sui glutei.


[1] Estratto del discorso Shri Ganesha Puja 1983 a Tivoli, Italia:

“…Un’altra cosa è che dovreste cercare di eseguire uno o due esercizi fisici per riuscire a stare aderenti alla Madre Terra, poiché questo aiuta. Quindi, prima di meditare su Shri Ganesha, dovete svolgere sempre questo esercizio, per sciogliere i muscoli, così da poter aderire maggiormente a Madre Terra. Ciò vi aiuterà…”