Mahashivaratri Puja, L’instaurazione del Signore Shiva

New Delhi (India)

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(02/2020 SOTTOTITOLI, traduzione verificata)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Mahashivaratri Puja

L’instaurazione del Signore Shiva

Delhi (India), 20 Febbraio 1982


Oggi è il giorno in cui si celebra Mahashivaratri. È un gran giorno, o meglio, una grande notte, (poiché) questo puja si sarebbe dovuto celebrare di notte. È una grande notte, quella in cui Shiva fu stabilito su questa terra. Ma Shiva è eterno, quindi ci si potrebbe chiedere: “Come può esistere un compleanno di Shiva, se Egli è eterno, esiste da sempre?”.

Pertanto, la celebrazione di oggi commemora l’instaurazione di Shiva su questa terra, a livello materiale. Ogni materia è stata creata con una deità, e quella deità è stabilita in quella materia, come sapete. Per questo l’Adi Shakti pensò che per prima cosa occorre instaurare Shiva; senza Shiva non si può stabilizzare niente. Innanzitutto occorre stabilizzare Lui, in quanto Egli è l’assoluto. Quindi dovete stabilizzare Shiva.

E per questo cosa dovremmo fare? In che modo stabilizzarlo? Egli è il Dio di Tamo Guna, rappresenta il freddo, è il Dio di tutto ciò che non è attivo. Quindi, per prima cosa, quando questa terra si allontanò dal sole che era bollente, fu avvicinata moltissimo alla luna: la luna è il cognato di Shiva. La terra fu avvicinata talmente alla luna che si ricoprì interamente di ghiaccio. Poi gradualmente fu spostata verso il sole e, quando fu avvicinata al sole, a poco a poco iniziò a sciogliersi. Ma il punto che non si sciolse affatto fu quello in cui doveva essere stabilizzato Shiva.

Quel luogo era predestinato, ed è il Kailash. Lì il ghiaccio non si scioglie mai e, se osservate, l’intera montagna somiglia al volto di Shiva – potete vederne stagliarsi molto chiaramente gli occhi, il naso e tutto il resto – e per tutto l’anno mantiene inalterata la sua forma.

È così che fu creato Shiva, ed Egli fu collocato lì in uno stato di testimonianza, in veste di spettatore di tutto quanto accade su questa terra. E guarda in direzione della Kundalini dell’universo, che avevano intenzione di collocare in India, per questo Egli guarda verso sud.

Guarda a sud con entrambe le braccia così (spalancate, ndt), osservando da spettatore lo spettacolo dell’Adi Kundalini. È così che fu creato Shiva. Quindi, anche se diciamo che il cuore dell’universo è l’Inghilterra, Shiva risiede sulla sommità del Sahasrara (tocca il Sahasrara): questo è il Suo seggio.

Così come voi avete la sede di Shiva sulla sommità della vostra testa, ma Egli risiede nel vostro cuore, allo stesso modo Shiva appartiene a questo luogo (tocca il Sahasrara, ndt) e osserva l’intero corpo da questo punto: quindi i piedi sono il sud; questo (tocca la sommità della testa, ndt) è il nord; questo è l’est, anzi, l’ovest (muove il braccio destro, ndt); e questo è l’est (muove il braccio sinistro, ndt). È così che possiamo vedere l’intera mappa dell’universo, del mondo creato. Quindi ora…

[(Hindi) Potete sedervi. (Yogi: Sedetevi.) Sedetevi, sedetevi. Non alzatevi. Ascoltate il mio discorso. Ora non scattate fotografie. Dovete ascoltare il mio discorso con attenzione. Dovete ascoltarmi nello stato meditativo. Dovete trarre il massimo vantaggio da me, no? Dovreste essere meditativi. Allora potrete sentirmi molto chiaramente, non dovete preoccuparvi. Dovete essere meditativi.]

Yogi: Quindi, questo è il sud.

Shri Mataji: Così voi siete rivolti verso il sud, da testimoni. Proprio ora qualcuno mi ha detto che nel sud la gente rivolge la testa verso sud e i piedi verso nord. Insomma, pensate: i piedi sono rivolti verso Shiva, che sta a nord. Il Kailasha è a nord, no? Non è a sud. Quindi perché rivolgere i piedi verso nord? Insomma, occorre usare la logica.

Questi bramini vi hanno raccontato tutte queste storie e voi fate proprio il contrario di ciò che si dovrebbe fare. A volte penso: “Dio salvi questa nazione dai bramini”. Adesso sono ovunque: ci governano, sono ovunque e non hanno idea di cosa sia Brahma. Ma se si tratta di veri Bramini, sono certa che un giorno saranno i veri Bramini a governare questa nazione.

Ora, dunque, quando comprendiamo che Shiva è la prima cosa che è stabilizzata nella materia, allora anche in noi Shiva viene stabilizzato per primo. Quando il feto assume la sua forma, il battito del cuore è l’instaurazione di Shiva. È il segno che Shiva è stato stabilizzato.

Nel caso di persone nate con un cuore in cattive condizioni o con problemi, si deve dire che Shiva non è completamente stabilizzato. Non che siano persone cattive, ma non sono destinate a vivere a lungo, e forse in seguito devono ricevere un altro cuore. O magari potrebbero aver avuto qualche problema nella vita precedente e, se prestano attenzione allo Shiva tattwa, il loro cuore può essere curato.

Quindi l’organo più importante del corpo è il cuore. Se il cuore smette di funzionare, non potete rimanere su questa terra. Pertanto la cosa più importante è prendersi cura del proprio principio di Shiva che è l’Atma. Noi ci preoccupiamo di ogni cosa terrena, ci assilliamo per questa e per quell’altra cosa; ma non ci preoccupiamo del nostro Spirito, ed è questo il nostro maggiore problema.

Se vi preoccupate del vostro Spirito, se prestate attenzione al vostro Spirito, allora l’intero universo vibra di Parabrahma, che non è altro che gioia. Quindi, se si pensa di poter gioire della vita senza alcuna attenzione allo Spirito, non ci si riesce.

Non potete gioire della vita se prestate attenzione ad altre cose insensate e non allo Spirito. Il completo silenzio ci pervade interiormente solo mediante lo Spirito. Se lo Spirito è risvegliato in noi, questo silenzio comincia ad agire e vi sentite estremamente rilassati ed assolutamente un tutt’uno con il vostro Sé.

Non esistono problemi, non ricercate le altre cose che solitamente la gente insegue; ricercate la compagnia di voi stessi e volete trascorrere del tempo con voi stessi. L’unica cosa che ricercate dopo aver trovato il vostro Spirito è la compagnia di altri sahaja yogi, in quanto anch’essi hanno trovato lo Spirito; così che si instaura un rapporto fra Spiriti, i quali risiedono nel cuore.

E lo Spirito è l’essere universale dentro di noi a proposito del quale vi ho detto che, una volta diventati tutt’uno con lo Spirito, divenite automaticamente consapevoli a livello universale.

Esistono così tante qualità di Shiva, dello Shiva tattwa, del principio di Shiva di cui non è necessario che vi parli; ma oggi vi spiegherò un’altra dimensione che non avevo toccato finora riguardo allo Shiva tattwa.

L’aspetto fisico dello Shiva tattwa rende una persona più fredda, nel senso che una persona così non emana vibrazioni calde, ma talvolta ha troppo (freddo), non è in equilibrio, esagera e sviluppa un temperamento che può essere estremamente freddo. Potrebbe essere presente anche una bassa pressione sanguigna, magari anche la diarrea; si può anche avere la diarrea in presenza di un eccesso di forza spirituale.

E potrebbe anche essere orientata all’aspetto dell’amore, a causa del lato sinistro. Infatti il lato sinistro è kapha come dite voi, è il ‘flemma’ che è prevalente. Essendo prevalente il lato sinistro, una persona così è sempre incline a raffreddarsi e ad avere problemi di raffreddori. Quindi una persona di questo genere deve proteggersi dai raffreddori ed altro ed i metodi da utilizzare devono essere appresi mediante Sahaja Yoga.

Ma, per riequilibrare, lo Spirito è di per sé oltre i problemi di salute. Ma le persone di lato sinistro che pensano sempre allo Spirito possono anche diventare sbilanciate, (mentre) se si deve vivere su questa terra si deve essere equilibrati. Quindi si deve sviluppare l’altro aspetto, ossia quello dell’attività della crescita spirituale interiore.

Una persona molto sviluppata spiritualmente non può esistere su questa terra come uno Shiva tattwa: deve esistere come una personalità equilibrata. E quando inizia a sviluppare in sé questo equilibrio, lo Spirito inizia a salire dal suo cuore e a raggiungere la sommità della sua testa.

Questo è il secondo stadio al quale occorre dirigersi. Qui (si tocca la testa) risiede l’intera collettività; pertanto, quando iniziate a portare il vostro amore e affetto nel vostro sistema nervoso centrale, diciamo, e a portarlo sulla sommità della testa, vale a dire appena lo mettete nel vostro Virata, quando inizia a diffondersi attraverso il potere (shakti) del vostro Virata, attraverso il vostro essere collettivo, soltanto allora siete personalità complete.

Diversamente siete Shiva tattwa. Lo Shiva tattwa esiste, che questo universo esista o no. Esiste anche quando esiste l’intero universo; e se anche esso scompare, va a finire interamente in quel magnete, in quello Shiva tattwa. Pertanto, una persona che abbia aspirazioni spirituali, deve comprendere che, per innalzare il proprio Shiva oltre il livello del cuore, deve gradualmente innalzarlo ad un’esistenza molto distaccata, sulla sommità del Sahasrara, laddove esiste assoluto equilibrio, completo equilibrio.

In Sahaja Yoga ho visto molte persone estremamente amorevoli, gentili, molto dolci. Ad esempio a Delhi direi che non sono bruschi come a Bombay. A Bombay possono essere duri, e a Puna sono anche un po’ più duri. Ma a Bombay e Puna sono più profondi. Il motivo è che si sono un po’ equilibrati, e sono andati oltre i sentimenti del loro cuore come gli atteggiamenti di solidarietà. Non essere scortesi con nessuno, non dire niente di sgarbato a nessuno: a volte può essere anche molto, molto strano.

Ieri, ad esempio, dormivo nel posto dove dormite sempre voi. Se io fossi stata in un centro di Bombay o Puna, ovunque, non si sente nessuna voce, da nessuna parte, nulla: è come quando c’è un leone o una tigre in una foresta, non si sente nessuna voce. Se c’è una tigre, si può capire a distanza di miglia che da qualche parte c’è una tigre, dal silenzio.

Ma se io sono a Delhi, parlano tutti: qualcuno parlava di soldi, di questa e quella cosa, chiacchiericci di ogni genere; anche i sahaja yogi stranieri erano diventati tutti sahaja yogi di Delhi. Parlavano tanto che ero sorpresa di quanto chiacchierassero lì: discorsi continui, chiacchiere su chiacchiere…

Al contrario, se io dormo lì, sareste dovuti essere tutti in meditazione, seduti in meditazione. Invece ognuno era impegnato in tutti i discorsi più assurdi possibili, come se non avessero altra occasione di parlare. E chiacchieravano tutti, bla bla bla, non sapevo cosa dire e non sapevo proprio cosa fare. È così.

Ma ciò che occorre capire è che, finché non andrete oltre i vostri atteggiamenti di solidarietà… ad esempio, se si dice qualcosa a qualcuno: “Ho avuto un problema molto grave in questa situazione”… questo per fare un esempio. Insomma, che razza di argomento, ma non ha importanza.

Se qualcuno inizia: “Io ho avuto un problema con questo”, un altro ribatterà: “Sì, anch’io!” – sapete, la solidarietà – “anch’io ho avuto un problema del genere, quella gente è così cattiva, è accaduto questo, lui ha avuto lo stesso problema”. Gli stessi discorsi. Sapete, parlano tutti di cose irrilevanti per Sahaja Yoga.

Ma non dovreste parlare nemmeno di cose rilevanti per Sahaja Yoga quando io sono presente. Devo fare un’umile richiesta a tutti voi: il modo in cui a volte vi comportate non va bene e non si addice a Sahaja Yoga. Anche tenere la bocca aperta davanti a me non va bene. Non voglio entrare in questi dettagli, ma ci sono moltissime cose che dovete imparare prima di far ascendere il vostro Shiva tattwa dal vostro cuore.

Voi siete bravi a compiacere la gente, le vostre capacità organizzative sono eccellenti, siete bravissimi ad organizzare, non vi sono litigi. Invece i sahaja yogi di Bombay litigano parecchio ed anche i sahaja yogi di Puna sono litigiosi.

Ma devo dire che i sahaja yogi di Puna sono molto profondi, ed anche i sahaja yogi di Bombay sono molto profondi individualmente, hanno raggiunto qualcosa. Ora devono andare oltre, ossia ritornare un po’ nel cuore.

Questa è la seconda discesa che devono avere, ossia sviluppare maggiormente quel modo di sentire, perché da quel punto di vista sono molto, molto severi con la gente.

Però, vedete, una certa severità va accettata. Ad esempio, se qualcuno dice: “Non toccate i piedi di Madre”, ci si sente molto feriti. Questa però è una comprensione molto superficiale della Madre.

Se Lei dice: “Non toccate i miei piedi”, è ciò che siete tenuti a fare. Voi dovete fare esattamente ciò che farà piacere a me, non ciò che farà piacere a voi. Quindi dovete spostare l’attenzione dal desiderio di compiacere tutto il pubblico… Qualcuno dice: “Non dobbiamo dire questo a chi viene per la prima volta, Madre”. Certo che dovete! Alcune cose dovete dirle, diversamente mi renderete a-prasanna (scontenta, ndt): ciò causerà problemi!

Ma quando dite queste cose agli altri, non è necessario farlo come i sahaja yogi di Puna e Bombay nella loro particolare lingua marathi, bensì parlare in un opportuno stile urdu, così che la gente non rimanga male; però dovete dirlo! Non dovreste lasciare che costoro mi dominino; dovreste al contrario parlare loro in modo che non si sentano urtati.

Per andare in profondità dentro di voi, dovete anche praticare la meditazione individuale e samuhik (collettiva). Non direi che i sahaja yogi di Delhi siano così, ma… noi siamo bravissimi ad organizzare, e questo i nostri sahaja yogi di Bombay e di Puna devono impararlo. Essi litigano fra loro e io ne ho davvero abbastanza. E si trattano senza riguardo a vicenda, e questo non mi piace. Ma individualmente sono a posto, perciò diventano individualisti. Alcuni diventano individualisti e altri si preoccupano del pubblico, compiaceranno il pubblico; sono due estremi.

Che cosa dovrebbero fare i sahaja yogi? Devono diventare “Madre-dipendenti”. Dovrebbero fare ciò che piace a Madre. Lo capite? Non c’è necessità di compiacere il pubblico né di compiacere l’individuo, bensì fate ciò che piacerà a vostra Madre. È una cosa molto semplice che vi ha detto Adi Shankaracharya: compiacete solo la Madre. Ma nessuno si occupa di questo studio. Cercate di studiare questo: “Che cosa fa piacere a Madre?”. Allora capirete che io sono soddisfatta molto facilmente, sapete, essendo Shiva tattwa. (Risate)

Se anche commettete errori, tiratevi tre volte le orecchie e va bene (risate). Ma non esagerate: sapete, va bene commettere errori, ma non date per scontato il fatto di poter continuare a farne. Infatti voi ottenere veramente una lunga corda, ma finirete per impiccarvici, non è forse così? Quindi abbiate timore anche della corda che vi viene concessa, che altrimenti (se continuerete a commettere errori) vi impiccherà molto meglio.

Si deve dunque comprendere che non si dovrebbe dipendere dall’opinione del pubblico o dalla vostra opinione personale. Entrambe le cose sono sbagliate. Dovete comportarvi in un modo che compiaccia tutte le deità dentro di me. Quanto a me, io non esisto. Non ho alcuna esistenza, davvero, credetemi, non ho assolutamente un’esistenza, si può dire che io sia soltanto un assemblaggio di moltissime esistenze.

Diversamente io non esisto, non mi ritrovo da nessuna parte in questo corpo, non mi ritrovo da nessuna parte, in nessun luogo dell’universo! Non sono in alcun luogo, a volte mi chiedo: “Che cos’è tutto questo? Non mi appartiene, mi è totalmente estraneo”. Tuttavia lo permeo, ne gioisco, vivo con esso; però non sono in esso, da nessuna parte.

Se solo proverete a capire che cosa fa piacere a vostra Madre, svilupperete la vostra dignità, perché io voglio che siate dignitosi; svilupperà la vostra gioia, perché voglio che siate gioiosi; vi darà maggiore capacità di ottenere più vibrazioni dentro di voi perché è quello che distribuisco.

Se fate tutto ciò che è buono per voi, ciò mi compiacerà. Ma ciò che io considero buono per voi, voi potreste non considerarlo tale, potreste avere le vostre idee personali, ancora una volta individualisti. O magari preoccupati del pubblico: ad esempio vi ho pregato di non organizzarmi programmi prima delle sette di sera. Allora potreste ribattere: “Non andrà bene al nostro pubblico”. Non ha importanza: non va bene a me, è questo il punto principale.

Infatti io ho solo certi orari nei quali posso essere veramente efficiente. E quel momento devo dedicarlo a qualcun altro, è fissato! Quindi non fissate i miei orari in base ai vostri. Non si dovrebbe fissare nessun programma prima delle undici del mattino. E se li organizzate al mattino presto, fatelo alle cinque, non mi importa. Io ho certi orari che devo utilizzare per qualche altro scopo. Quindi dovete comprendere che si dovrebbe fare tutto ciò che va bene a me, perché è anche per il vostro bene. Infatti reca i massimi benefici.

Vi sto svelando i miei trucchi affinché voi possiate trarre maggior vantaggio da me. Ma insistono nel dire che chi va a lavorare in ufficio non riuscirà a venire: gente simile non dovrebbe venire affatto! Se alle sette c’è un film, andranno a vederlo o no? Allora perché dovreste sminuire vostra Madre al punto da farla adattare ai loro comodi?

Se ci sono poche persone per noi è anche meglio: avremo una sistemazione migliore nel Regno di Dio. Quindi non svilitemi! Si dovrebbe comprendere di non svilirmi, di salvaguardare la dignità di vostra Madre.

Qualsiasi cosa si debba ottenere, sono d’accordo che tutti i fratelli e le sorelle debbano essere aiutati, che tutto il pubblico debba essere aiutato; ma, se osservate, diversamente non possiamo liberarci della sporcizia. Vedete, vi sono molte cose che devono essere proprio eliminate. Quindi non dovremmo preoccuparci della sporcizia. Avremo tutto quanto c’è di meglio. Ma per averlo non si dovrebbe neppure parlare con durezza. Vi dico ancora una volta di non usare parole dure.

Il modo in cui si esprime la gente: “Vattene, vattene, vattene”… non si dovrebbe parlare così. Cambiate il vostro modo di parlare. Dovete imparare a parlare alla gente con dolcezza, con delicatezza. È molto importante per Sahaja Yoga, perché se continuate ad insultare, magari potreste insultare qualche santo! Quindi non dovreste fare così.

Capitelo, e cercate di rendere il vostro essere individuale così capace che, quando vi rivolgerete al pubblico, sarete in grado di trasmettere la giusta prospettiva, il giusto concetto, la giusta condotta, il giusto comportamento e la giusta conoscenza. Qui non intendo giusto da un punto di vista razionale, bensì giusto in quanto è assoluto.

Shiva è l’assoluto, è Colui che dà la conoscenza assoluta. Lui sa cosa mi fa piacere. Nel momento in cui accadrà qualcosa che mi darà davvero dispiacere, Lui chiuderà lo spettacolo. Egli assiste a tutto questo soltanto per compiacermi. E nel momento in cui si accorgerà che non funziona, interromperà l’intero spettacolo e dirà: “Chiuso, basta”.

Quindi, se anche io dico che Shiva è lo spettatore, Egli è il giudice e osserva queste cose. Quindi cercate di essere a posto, io sto cercando di creare un bello spettacolo per compiacere Shiva affinché Egli continui ad essere presente e renda questo universo un bel posto dove stare, nel quale elevarvi e conseguire quella vita eterna che vi è stata promessa. Occorre tuttavia comprendere che cosa compiace Madre.

Alcuni hanno l’abitudine di guardarmi direttamente in continuazione: non è il modo di fare! Abbassate lo sguardo, non potete stare a fissarmi in continuazione, è stupido! Oltre ad essere stupido non mi piacerà: a voi piacerebbe se mi mettessi a fissarvi in continuazione? Io non vi fisso e cerco di farvi piacere facendo cose di ogni genere: perché non imparate qualcosa da me, dal modo in cui io cerco di farvi felici?

Voi non potete fare tutte quelle cose, è ovvio, lo so; infatti qualcuno mi dice: “Madre, siamo arrivati lì, ci hanno dato un cavallo, eccetera”; questo aiuto non riuscite a procurarvelo da soli. Per quanto riguarda me, se io ho una difficoltà, voi non potete risolverla: non è così? Io però posso risolvere i vostri problemi. Posso farvi felici con molta facilità, perché ho moltissimi metodi per farlo.

Con tutti i metodi che esistono, l’importante è che non si dovrebbe darmi dispiacere, questa è l’unica cosa. Non dovete fare niente di speciale (per compiacermi, ndt), ma non fate qualcosa di eccezionale che mi darà dispiacere. Cercate di capire questa semplice cosa: non cercate di fare qualcosa per compiacermi che invece mi procurerà dispiacere. È così semplice.

Non dovete fare niente di eccezionale (per compiacermi, ndt), ma cercare solo di essere amorevoli, affettuosi, dignitosi, e io sarò molto felice di tutto questo. In effetti io sono felicissima, sono molto contenta di voi. Ma devo dirvi che cosa occorre raggiungere, e in che modo si deve andare oltre queste cose.

Quindi ora è necessario che i sahaja yogi di Delhi ascendano dal cuore al Sahasrara, e per i sahaja yogi di Bombay e Puna è necessario passare dal Sahasrara al cuore. Direi che i sahaja yogi di Rahuri sono in mezzo. Le persone di Rahuri sono in mezzo. Loro sono bravissimi organizzatori e non mi creano problemi a livello individuale. Quindi penso che Rahuri sia un luogo che forse è la mia Mecca, nel senso che è ottima sotto ogni aspetto.

Ma possiamo essere tutti così. Possiamo tutti trasformarci e informarci a vicenda, migliorare ed istruirci. Tutta questa istruzione può arrivarci se davvero amiamo noi stessi e teniamo alla nostra evoluzione. Non dobbiamo preoccuparcene molto, se ci teniamo davvero.

Gradualmente tutte queste cose funzioneranno e l’equilibrio può essere stabilito. Chi parla troppo non dovrebbe parlare così tanto. Ho la sensazione, quando parlate troppo, che quando vi fermerete vi fermerete davvero. Una via di mezzo: dovete parlare quando necessario, mentre quando non è necessario non dovreste parlare.

Gradualmente in Sahaja Yoga potete sviluppare questo genere di personalità grazie alla quale svilupperete quella saggezza su fin dove spingervi o non spingervi. Non muoversi è la qualità di Shiva. Lui non fa niente, sta solo seduto ad osservare l’intero gioco. Non fa nulla, ma è Colui che deve osservare: se non osserva, l’intero spettacolo è finito.

Cercate di capire quanto Egli faccia senza fare niente! Notate il contrasto: Lui non fa niente, ma fa danzare tutti, per compiacerlo. Allo stesso modo voi avete entrambe le nature in un colpo solo, e in quanto sahaja yogi potete acquisire quella personalità equilibrata. È per il vostro bene, per la vostra evoluzione, per il vostro sviluppo.

Oggi dunque tutti voi avete una grande opportunità di far evolvere individualmente dentro di voi lo Shiva tattwa, che alla fine permea il Tutto.

Kabir lo ha espresso in uno splendido distico, non so se sia stato compreso: (Hindi) “Man mamta ko Thir kar launga”. “Farò vibrare la compassione del mio cuore, la tirerò fuori; farò vibrare la compassione del mio cuore, la tirerò fuori; “Aur paancho tattwa milaunga”, e la riverserò nei cinque elementi”.

Ascoltate Kabir: capite quanto è grande? La gente parla di Kabir Das, sapete, egli dice di tirar fuori (la compassione) dal cuore e di trasferirla in tutti i cinque elementi. Questo è Sahaja Yoga.

Se comprendete questo, non avrete bisogno di capire nient’altro. L’avete nel vostro cuore, diventate capitalisti nel cuore e diventate comunisti all’esterno. Se riuscirete ad ottenere questo equilibrio nel modo giusto, ce l’avrete fatta; e possiamo farcela, tutti noi messi insieme ce la faremo, possiamo ottenerlo e possiamo mostrare al mondo che tutti possono raggiungerlo. Tutti i cosiddetti esseri umani ordinari potranno diventare straordinari.

Oggi dunque dobbiamo decidere che per quanto ci riguarda lo faremo, che ci addestreremo al riguardo, in modo spirituale, in modo Sahaja. E se vi osserverete ogni momento potrete farlo. Senza dare spiegazioni, dicendo: “Oh, mi è successa questa e quest’altra cosa”: non è questo il punto.

Molti mi dicono così, è assurdo. Sfidate voi stessi: come può capitarvi? Perché non lo fate? Dovreste farlo. Perché non riuscite a farlo? In questo modo criticherete voi stessi e potrete riuscirci, ne sono sicura, perché avete il potere con voi.

Vi benedico tutti per il vostro sviluppo spirituale e per la vostra collettività. Ci si deve occupare di entrambi gli aspetti. Se avete uno sviluppo spirituale senza collettività, è inutile; se avete collettività e nessuno sviluppo spirituale, è inutile. Uniteli correttamente.

Quindi dobbiamo prendere Shiva e stabilirlo nel Virata. È questo che dobbiamo fare e, se comprenderete questo punto, anche le vostre relazioni con gli altri saranno buone, durature e di una natura davvero sostanziale. E la qualità della vita dei sahaja yogi sarà qualcosa di davvero, davvero grandioso.

 

Dio vi benedica tutti.