Programma Pubblico, Il sistema sottile – La confusione, schiavitù sottile

Birmingham (Inghilterra)

1982-07-09 Confusion: the Subtle Slavery, Birmingham, England, DP, 53' Chapters: Talk, Q&ADownload subtitles: BG,CS,DE,EL,EN,ES,FI,FR,IT,IW,LT,NL,PL,PT,RU,TR,UK (17)View subtitles:
Download video - mkv format (standard quality): Download video - mpg format (full quality): Watch on Youtube: Watch and download video - mp4 format on Vimeo: View on Youku: Transcribe/Translate oTranscribeUpload subtitles

Feedback
Share
Upload transcript or translation for this talk
(SOTTOTITOLI DA REVISIONARE)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

 Il sistema sottile – La confusione, schiavitù sottile

 Programma Pubblico

 Birmingham (Inghilterra), 9 Luglio 1982


Dobbiamo renderci conto che i tempi moderni sono i tempi della confusione. Non sapete cosa volete, non sapete a cosa aspirare. Qualsiasi cosa facciate, non capite se è giusta o sbagliata. La confusione è necessaria: senza confusione non siamo disperati e, senza la disperazione, non ricerchiamo. Ma la confusione è palese soltanto per chi abbia raggiunto una determinata sfera o, si può dire, un certo grado di consapevolezza. Per esempio, all’epoca della venuta di Mosè sulla terra, quando la natura della disperazione era diversa poiché (gli ebrei) volevano uscire dalla schiavitù (degli egizi, ndt), vi era un diverso livello di conoscenza: essa consisteva nell’organizzare la società sulla base di un particolare modello, al fine di portarla al più alto livello di efficienza. Ed era un’emergenza: gli ebrei a quel tempo si trovavano in una posizione molto rischiosa.

Si è verificato in molte nazioni, e per molte generazioni, che si arrivasse ad uno stato di estrema disperazione. La schiavitù dell’uomo era davvero evidente a quel tempo, ma prima di allora la gente non percepiva la schiavitù come qualcosa di negativo, l’accettava, la  dava per scontata; poi arrivò il momento in cui si rese conto che non avrebbe mai più accettato la schiavitù. E giunse una guida che rese possibile tutto questo.

Oggi, in questi tempi moderni, abbiamo un tipo di schiavitù molto sottile, che ci logora ogni giorno, così autodistruttiva che non ne siamo neanche consapevoli; e ne veniamo annientati. Questa distruzione agisce in moltissimi modi, al punto che se non ci risvegliamo alla verità, esiste la possibilità che niente di questa creazione venga salvato.

C’è gente che tiene grandi discorsi. Ho incontrato molte persone influenti delle Nazioni Unite e di tutte queste organizzazioni molto, molto importanti. Parlano della distruzione incombente, dello shock futuro e di ciò che accadrà, scrivono libri, libri voluminosi. Discutono. Discutono per la strada, discutono nei pub, discutono alle feste. Ma non si rendono conto di cosa ciò significhi. Si tratta di una distruzione che non si è mai verificata prima, perché è una distruzione che proverrà dall’interno e non dall’esterno.

Noi abbiamo raggiunto una certa profondità nella nostra consapevolezza e, se non tocchiamo la sorgente del nostro sostegno, questa distruzione si realizzerà. Molte persone dicono: “Oh, dimenticatevene, non ci pensate, staremo a vedere.” Altri sostengono: “Va tutto bene, non ci pensate, quale distruzione? Va bene, non c’è problema, vedremo domani”. Poi ho visto altri ancora starsene seduti ad aspettare: “Oh Dio, grazie a Dio avverrà la distruzione, così sarà tutto finito. Non dobbiamo preoccuparci. Grazie a Dio è stata promessa la distruzione”. Qualunque atteggiamento si assuma, ci si deve rendere conto che si tratta di cose molto serie. La creazione ha raggiunto ora il  più alto livello di sviluppo. Lo sviluppo è espresso dagli esseri umani. Gli esseri umani sono gli attori sul palco. Tutta la natura sta realizzando questo nuovo avvenimento. Ora, l’unica cosa che deve accadervi è che dovete connettervi con il Divino. Dovete connettervi con il tutto. Dovete conoscere il significato di voi stessi e dovete conoscere il vostro scopo. Se vi accadrà questo, allora entrerete in un altro mondo.

Siete stati creati per questo. Siete stati creati esseri umani con uno scopo. Dobbiamo pensare… tutti gli scienziati devono porsi almeno una volta questa domanda: perché? Perché siamo stati creati esseri umani? Perché dallo stadio animale siamo giunti a questo stadio? Qual è la ragione?

Oggi, questa domanda agisce nell’inconscio di ogni ricercatore; per questo abbiamo tanti ricercatori in tutto il mondo. E questi ricercatori stanno proprio cercando di capire perché siamo qui. Alcuni di loro a volte trovano una risposta nel benessere materiale. Prendiamo ad esempio gli scioperi del giorno d’oggi, le ferrovie. Si tratta di una visione molto ristretta dell’intera questione, molto ristretta. Volete avere uno stipendio più alto, bene, ottenetelo; e poi?

C’è chi parla di comunismo. Sono stata a Mosca, e sto per tornarci. Se chiedete alla gente di lì, risponderà: “Oh, non abbiamo ancora raggiunto la gioia”. Io non sono contro il comunismo, né contro la democrazia; per me sono entrambi uno scherzo. Voi non siete né comunisti né democratici. Solo dopo la realizzazione potete diventare entrambe le cose contemporaneamente, perché (diversamente) non avete i poteri per essere capitalisti o democratici, non avete alcuna capacità di votare. Non sapete niente di voi stessi. Per che cosa votate? Non potete vedere. Finché non ci sarà luce, finché non saremo in grado di vedere, come e per chi voteremo?

Per esempio, per quale motivo votiamo una persona? “Oh, è un ottimo uomo”. Va bene. Ma cosa c’è di buono in lui? Come sapete che è un uomo buono? Come sapete che non sarà riprovevole? Come potete dire che una persona che oggi appare brava, bravissima, non diffonderà poi intorno a sé scorpioni e  serpenti? Una persona che sembra all’apparenza una bella personalità, può rivelarsi un individuo orribile. Non esiste un metodo assoluto per giudicare; quindi su che base dobbiamo votare per qualcuno?

Se voi pensate di sapere su quale base giudicare, allora credo che dobbiate ancora imparare. Infatti, finché non commetterete tanti errori, non ammetterete di non sapere. È questo il punto. Quando arrivate al punto di ammettere: “Non lo so. Penso che questo sia un uomo buono ma non posso garantirlo. Non sono sicuro di questa persona”, a quel punto vi rendete conto di non sapere le cose con sicurezza, e di voler avere la certezza che qualcuno sia davvero sincero e onesto.

Il nostro senso di onestà e tutto il resto è molto superficiale, molto superficiale. Per noi, onestà significa che se mi dai cinque sterline, te ne restituirò cinque. Basta, finito. Questa è l’onestà. Tutto è molto superficiale; ecco perché non riusciamo mai ad essere soddisfatti, neanche se ottenete un aumento di stipendio del dieci o venti per cento. Non sarete felici, credetemi. Le cose materiali non ci danno la felicità, mai. Non dico però che non abbiamo bisogno di cose materiali; ne abbiamo bisogno. Ma la materia è come una tazza che contiene del nettare. Se avete sete e la tazza è vuota, non potrete dissetarvi. Può anche essere una tazza d’oro, ma che importanza ha? Per voi è indifferente. Dovete bere qualcosa per spegnere la sete; e finché questa sete non sarà placata, non sarete felici. E che cos’è questa sete? Nasce dal fatto che non conoscete ancora voi stessi. È una sete del tutto inconscia. Arriva, e voi non sapete che cosa state cercando, non sapete perché siete infelici, non sapete cosa volete. È l’inconscio che lavora.

Ma è giunto il momento che vi rendiate conto di ciò che siete, della vostra gloria, della vostra grandezza, dei vostri poteri. Sono tutti innati dentro di voi. Tutte queste cose sono state create in voi durante tutto il vostro processo evolutivo, come mostrato qui. Sono tutte lì.

In realtà potete dire che io sia soltanto un catalizzatore, una candela accesa. E questa candela, quando viene a contatto con un’altra candela che è pronta, la accende. Potete attribuire a ciò un nome scientifico altisonante, definirmi una personalità dalla grande carica, e così via; io non capisco, è molto semplice per me. Voi siete tutti pronti per questo. Io entro semplicemente in contatto con voi e voi venite illuminati, ottenete la luce e, quando entrate voi in contatto con qualcuno, anche quella persona viene illuminata.

Potreste dire: “Madre, come può essere così semplice?”. Tante persone dicono: “Madre, Lei è troppo semplice, com’è possibile?” Non capisco proprio. Cosa dovrei avere, due corna o qualcosa del genere per renderlo complicato? Ogni cosa vivente è la più semplice. È la caratteristica dell’esistenza. Avete visto un fiore? Come è semplice far crescere un fiore! Semplicemente accade. Si prendono dei semi, si piantano e si ottengono le piante. È semplice. Ci chiediamo mai come funzioni? Appare molto complicato. Se iniziate a pensarci, ad analizzare, diventerete matti, ma è molto semplice.

Allo stesso modo, anche questo avvenimento è una cosa molto, molto semplice. Si dice Sahaja. Sahaja ha due significati: vuol dire  semplice, ed indica anche qualcosa che è nato con voi. Sahaja è semplice perché è nato con voi. Per esempio il naso è nato con voi, bene, è semplice; non dovete fare niente, né premerlo né fare nient’altro per farlo respirare, è lì. Allo stesso modo, questo processo è innato in voi, è lì. Per me è del tutto semplice ed anche per voi lo sarà non appena lo otterrete.

Dunque, questa discussione sul perché sia così semplice, non riesco proprio a capirla. Perché se ne deve discutere? Se voi sapete mangiare in questo modo (Shri Mataji porta la mano alla bocca con naturalezza), perché dovreste chiedere: “Come può essere così semplice mangiare in questo modo?” Lo è perché è assolutamente vitale ed importante. Tutte le cose vitali sono semplici e facilmente utilizzabili, come il respiro. Se per questo doveste fare qualcosa di speciale, respirare non sarebbe possibile. Quante persone sopravvivrebbero?

Dunque questa cosa semplice, questo metodo semplice, è il metodo del Potere Divino onnipervadente, lo Spirito Santo. Questo Potere Divino onnipervadente è la Shakti, il Potere Primordiale che agisce. Ma noi, ci rendiamo conto di come lavora questa Shakti? Osserviamo mai un fiore diventare un frutto? Chi compie questo? Avrete visto non un solo fiore, ma milioni e milioni, miliardi e miliardi di fiori trasformarsi in frutti; chi fa questo? Non ci pensiamo mai, lo diamo per scontato.

Tutte le cose viventi sono eseguite da questo Potere Divino. Gli esseri umani non possono creare niente di vivo. Quel che possono fare è creare cose morte o distruttive. Gli scioperi, ad esempio, sono cose distruttive. Quello che possiamo fare noi è costruire qualcosa – come un tavolo, una sedia – se l’albero è morto. Voi non svolgete altro che lavori morti e queste cose morte ci dominano perché, a causa di esse, ci creiamo delle abitudini. Ci creiamo abitudini a causa delle quali la materia ci domina, e lo Spirito, la parte vibrante, la sorgente, l’aspetto che governa, diventa inattivo.

Se, in qualche modo, questa forza latente viene illuminata e la nostra attenzione viene illuminata, se la nostra attenzione diviene illuminata, diventiamo persone diverse. Diventiamo yogi. Diventiamo persone unite con Dio. Per questo non dovete indossare vestiti strani. Non ha importanza quale tipo di vestiti indossate. Non ha importanza come acconciate i capelli o quale cibo mangiate. Si tratta di qualcosa di profondamente interiore, che non ha niente a che fare con queste cose esteriori.

Tutte le nostre idee riguardo anche alla beneficenza, all’essere gentili con gli altri e cose simili, sono molto superficiali. Quando diventate la compassione, quando diventate l’amore, non dovete imporvelo, non dovete discuterne; semplicemente lo diventate, fluisce. La compassione scorre e agisce. Non dovete discutere, non dovete dire a voi stessi: “Dovrei essere compassionevole, dovrei essere gentile”. Semplicemente lo diventate.

Sono andata in Italia e c’erano tre, quattro persone che erano interessate ai sahaja yogi, ma che dicevano di non volersi unire a Sahaja Yoga. Ho chiesto: “Perché?” “Perché queste persone non fumano”. Ho risposto: “Non ho mai detto loro di non fumare, mai. Chiedeteglielo. Non ho mai detto di non fumare. Chiedeteglielo proprio: “Fumate o avete smesso? O è stata vostra Madre a costringervi a non fumare?”

Hanno risposto: “Niente del genere. Eravamo abituati a fumare pacchetti di sigarette, a bere, ad assumere droghe, ma ci è accaduto qualcosa. Abbiamo semplicemente smesso, non sappiamo come, in un modo molto semplice. Madre non ce lo ha mai chiesto, siamo diventati così.”

Che c’è da dire? Una volta che abbiate trovato la luce, una volta che l’abbiate vista, non vi preoccupate. Supponiamo che vediate qui una fune: potreste esserne spaventati, potreste pensare che si tratti di un serpente, perché non c’è luce e non riuscite a vedere. Potreste correre alla cieca e mettere tutta la casa sottosopra; ma una volta accesa la luce, direte: “Oh! È una fune. Tutto bene.”

Così tutte le paure si dileguano, perché avete visto. Tutte le pressioni cessano, tutte le dipendenze scompaiono. Tutto ciò che è anormale svanisce e diventate persone assolutamente normali, persone del tutto normali. Questo è ciò che dovete diventare. Ma è molto, molto più di questo. Non ottenete solo il benessere fisico – molte persone sono state curate; devono avervi detto che il cancro è stato curato. Sì, davvero, il cancro è stato curato. Molte malattie vengono curate; casi di malattie mentali sono risolti; se avete seguito orribili guru venite curati.

Tutte queste cose accadono, ma non finisce qui, questo è solo l’aspetto della redenzione. Redenzione significa che venite liberati da tutti i problemi fisici, mentali ed emozionali. Ma l’altro aspetto è che voi stessi ottenete il potere. Diventate i profeti. “Gli uomini di Dio diventeranno profeti”. Questo è ciò che ha detto il vostro grande poeta William Blake. Gli uomini di Dio diventeranno profeti ed avranno il potere di rendere profeti gli altri. Questo è il segno. Lui ve lo ha dato. Diventate profeti: ciò significa che voi stessi ottenete il potere di fare tutto questo. Ogni persona può farlo. Perfino i bambini piccoli possono riuscirci, perfino la piccola Olympia. Quando diventate profeti, conoscete anche ogni cosa al riguardo: cosa state facendo, come dovete farlo, come alzare la Kundalini, come attraversare tutti i diversi centri malati, come mantenerla alzata (la Kundalini, ndt). Diventate assolutamente i maestri.

Possiamo dire che i profeti erano… ad esempio William Blake era un vero profeta, era un veggente. Egli ha visto questo futuro, ha descritto tutto quello che sarebbe accaduto in Sahaja Yoga, senza dubbio. Non so quanti ne siano consapevoli.  La maggioranza della gente pensava che fosse un pazzo. Non riuscivano a credergli, quando parlava di tutte queste cose, che Gerusalemme sarebbe stata fondata nei pascoli d’Inghilterra. Nessuno poteva crederci e dicevano: “Deve essere matto”.

Ma il tempo è venuto, Gerusalemme deve essere fondata. C’è qualcosa di speciale riguardo all’Inghilterra, ed egli, cento anni fa, ne ebbe chiaramente l’intera visione. Ma nessuno lo capì. Era un profeta, e nessuno capì quello che diceva. Anche quelli che lo compresero, nutrivano una sorta di interesse accademico nei suoi confronti; ed alcuni percepirono che potesse esserci una parte di verità in ciò che ha detto e descritto.

Voi dunque siete più che profeti, nel senso che non vi interessa vedere il futuro, ma che vivete nel presente. Ciò che loro hanno descritto, che per loro era il futuro e di cui non hanno gioito, è il vostro presente, nel quale diventate voi stessi maestri. Tutti questi grandi profeti avevano un enorme problema. Recentemente ho avuto una discussione con un ambasciatore, un uomo molto erudito proveniente dall’India, il quale mi ha detto che il problema principale era: fin dove si può arrivare con la razionalità, con le spiegazioni?

Se si affermava che esiste un Potere onnipervadente, la gente rispondeva: “Come possiamo crederci? È una storia inverosimile, provatecela”. Naturalmente (i profeti del passato, ndt) non potevano provarla discutendo, ma neanche dandone l’esperienza. Quindi di solito ci rinunciavano, come Adi Shankaracharya che arrivò al punto di scrivere il Viveka Chudamani e trattati simili, e poi lasciò perdere e si mise a descrivere la Madre. Disse: “Ci rinuncio. Basta”. E dicevano che era impazzito, perché non riusciva ad andare avanti con la sua filosofia e si era messo a glorificare la Madre. E lui rispondeva: “Che cosa c’è di sbagliato?”

Accade la stessa cosa con la Bibbia, col Corano, con ogni scrittura; poiché secondo la gente, o li si segue con fede, con fede cieca, senza mettere nulla in discussione, accettando qualunque cosa dicano, diventando fanatici, uccidendosi a vicenda, morendo, allora va tutto bene. Oppure ci rinunciate: diventate comunisti, senza Dio. Se volete mantenere attivo il cervello, allora è meglio rinunciare a tutte le religioni; dovreste dire: “Tutte assurdità”.

Il cristianesimo è senza speranza a causa di queste chiese, l’islam è inutile a causa del fanatismo, le altre sono inutili per altri motivi. L’induismo è un’altra assurdità, perché a questo livello sembra così, a questo punto appare così. Non ha significato, è insensato. La gente non può accettare questa fede cieca. Gli scienziati dicono: “Cos’è questa fede cieca? Siamo andati sulla luna, è tutto assolutamente uguale. Che cosa c’è? Siamo andati sulla luna, non abbiamo mai visto Dio. Come fate a parlare di Dio? Come possiamo credere che Dio esista?”.

Ma adesso dobbiamo dimostrare l’esistenza di Dio. Dobbiamo provare l’esistenza del Potere Onnipervadente. Dobbiamo provare l’esistenza dello Spirito dentro di voi. Questo deve essere dimostrato, deve essere realizzato, così le discussioni cesseranno. Non lo si può raggiungere con i discorsi, non lo si può ottenere con la fede cieca. La razionalità non vi ci può condurre e neanche l’attaccamento emotivo. È la sua concretizzazione, è l’avvenimento, che vi fa veramente diventare così.

Sarà la realtà, che effettivamente si esprime sul vostro sistema nervoso centrale, a convincervi. Ma non è per una convinzione fine a se stessa. Se, ad esempio, non siete convinti, il Divino non è interessato.

Come mi dicevano queste persone (sahaja yogi, ndt): “Madre, se affiggiamo manifesti la gente viene a sapere di Lei, che Lei esiste”.

Ho risposto: “Basta così, basta così. Voi l’avete detto, avete trasmesso il messaggio. Ora se verranno, tanto meglio”.

Questo è il nostro lavoro: informare. Se verranno, se riceveranno la realizzazione, tanto meglio. Se si stabilizzeranno, meglio ancora. Per questo lavoreremo sodo, ma non possiamo forzarlo. Non possiamo imporlo. Non possiamo adottare alcun sistema artificiale per fare colpo su di voi. Come non possiamo trasformare tutto in un circo. Dovete avere una vostra sensibilità per comprenderne l’importanza, e la vostra pura intelligenza deve suggerirvi che questa è la cosa giusta. Diversamente, non possiamo cadere ai vostri piedi dicendo: “Oh, per favore!”. Non possiamo implorare. Né possiamo prevaricare la libertà che vi è stata data. È in piena libertà e nella vostra gloria che dovete ascendere, perché voi siete l’epitome, l’epitome di questa creazione.

Nessuno può forzarvi a farlo. Se volete andare all’inferno, bene, prendete la rincorsa e con due salti potete finirci. Ma se desiderate andare in paradiso, anche questo è possibile.

Noi non ci rendiamo conto di quanto sia precario il tempo in cui viviamo, ed anche di quanto siano vitali ed importanti questi tempi che stavamo aspettando. Il momento più importante nella vita della creazione è quello attuale, nel quale la gente sta ricercando e Sahaja Yoga si sta manifestando a livello di massa. È un’enorme fortuna che voi, ricercatori da secoli, siate qui riuniti, e che Sahaja Yoga sia giunto a voi come una benedizione del Divino; perché il Divino stesso è ansioso di manifestarsi. Ma le persone che vengono da Me sono di diversi livelli. Alcune sono mediocri, altre di infimo livello.

Quelle di infimo livello diranno: “Madre, e il mio lavoro? Ho fatto domanda, forse adesso andrà un po’ meglio”. Altre diranno: “Madre, non sto bene, questo, quest’altro….” Va bene, anche questo può essere risolto.

Ma a quelle di qualità molto elevata, qualunque problema possano avere, qualsiasi cosa possano aver fatto finora, è tutto completamente perdonato, credetemi. Non c’è da sentirsi colpevoli, affatto. In Sahaja Yoga il primo mantra da dire è: “Madre, non sono colpevole”, per almeno tre volte.

Occorre quindi capire che siete pronti per questo, che siete glorificati per questo, e dovete riceverlo. Non dovete dire: “Che cosa ho fatto? Ho molti errori a mio carico”. Niente del genere. Io sono qui come un banchiere, devo pagare i vostri assegni; e voi lo avrete, senza dubbio. Non sapete quanti soldi avete in banca, vero? Io lo so, quindi non giudicate voi stessi. Lasciate giudicare me. È un mio giudizio, e allora, quando accadrà, se avrete una intelligenza pura, capirete che è così, e che dovete stabilizzarvi in questo.

Naturalmente non si può pagare per averlo. Voglio dire che sono idee assurde: “Noi possiamo pagare per questo. Quanto tempo dobbiamo stare seduti? Dovrebbe esservi un’organizzazione”. Noi non abbiamo nessuna organizzazione, lo sapete molto bene. Non possiamo organizzare Dio, non possiamo organizzare queste cose. Non abbiamo nemmeno soci, niente del genere. Certo, stiliamo una lista dei vostri nomi, perché così, se organizziamo qualche programma, possiamo informarvi; è diverso.

Inoltre, in Sahaja Yoga, non a tutti è dato accesso alla conoscenza completa. Prima viene data la realizzazione, poi si valuta a che punto sono; e poi, gradualmente, quando sono cresciuti, ricevono verità più elevate. Perché a volte possono rimanere scioccati, non è facile sopportare la verità, a volte è molto difficile. Ad esempio, una volta ho detto che non c’è differenza fra ciò che ha insegnato Cristo e ciò che ha detto Krishna. Tutt’altro. Krishna ha detto che non potete essere distrutti, che lo Spirito non può essere distrutto da niente, e ciò è stato dimostrato da Cristo. E tutti gli indù stavano per uccidermi (quando Shri Mataji ha affermato questo, ndt), non riuscivano a sopportarlo. Mentre se dico qualcosa su Krishna, tutti i cristiani mi criticheranno, quindi è un grosso problema. Vedete, se si parla di Krishna, ai cristiani non piace; se si parla di Cristo, agli indù non piace; se si parla della religione sikh, ai musulmani non piace; e se si parla di Maometto, ai sikh non piace.

Io non sono qui per compiacere nessuno. Sono qui per dirvi la verità su di loro, ossia che sono tutti un’unica cosa, mentre voi, come stupidi pazzi, vi combattete a vicenda. Non c’è differenza fra loro. Sono un tutt’uno. Assolutamente un’unica cosa. Esiste fra loro una tale unione e comprensione che non potete separarli, sono reciprocamente uniti proprio come la luna e la sua luce, o come il sole e la sua luce. È soltanto la nostra ignoranza che crea contro di loro questa sorta di accusa senza prove; e di questo vi renderete conto in Sahaja Yoga.

Sarà dimostrato dall’ascesa della vostra consapevolezza mediante la vostra Kundalini. Sarà provato, qualsiasi cosa io dica sarà comprovata scientificamente, perché quando la Kundalini sale e poi si ferma, dovete superare le vostre idee illusorie, altrimenti non salirà. Gradualmente, imparerete voi stessi che ciò che dico è la verità. Qualsiasi cosa io dica riguardo a Maometto è vera, e lo imparerete. Ne abbiamo avuto abbastanza di conflitti e assurdità. Guardate ciò che accade adesso: gli israeliani uccidono i palestinesi e così via. Credete che uccidendoli raggiungeranno Dio?

Tutte queste false idee devono scomparire. Dobbiamo diventare esseri universali. Divenire. Diventate questo. Quando diventate esseri universali, riuscite a percepire lo stato di una persona sulle dita, che si tratti di un musulmano, di un indù, di un cristiano o altro. Cristo ha detto: “Le vostre mani parleranno. Le vostre mani parleranno”. Non dobbiamo contestare nessuna scrittura. In tutti questi testi che ci separano, dobbiamo riuscire a vedere la luce interiore che in effetti rappresenta l’elemento unificante (di tutte le scritture sacre e le religioni, ndt). La diversità (apparente, ndt) possiede in realtà questa magnifica unità al nostro interno, che però può essere individuata solo mediante l’ascesa della Kundalini. Non esiste altro modo, perché quando la Kundalini sale, ha luogo l’integrazione e voi iniziate a percepirla come un’esperienza reale.

Spero che abbiate compreso ciò che ho detto. Ma le discussioni non vi daranno la realizzazione; essa deve accadere. Non ha importanza che siate principi o re oppure qualcos’altro. Non fa differenza. È il vostro avvenimento individuale che deve compiersi.  Questa è la vostra Madre individuale dentro di voi. Sto parlando della Ruh[1]. Non potete arrivare a Dio semplicemente con il ritualismo, dovete essere connessi con Lui. A tutte le persone al mondo che comprendono, e considerano importante sapere che esiste una verità che possiamo realizzare, questo è stato promesso in tutte le religioni e tutte le scritture, e deve accadere.

Che Dio vi benedica tutti.

Mi farebbe piacere che mi rivolgeste qualche domanda, se possibile. Cercherò di rispondervi. Per favore, fatemi qualche domanda, sarebbe una buona idea. Ripeto che sono spiacente per il ritardo ma voi vi rendete conto di come avevate congestionato il traffico. Sì, prego.

Domanda: Può confrontare il suo Yoga con l’Hatha Yoga ed il Raja Yoga?

Shri Mataji: Oh, ve ne parlerò. È un’ottima domanda, questa su Hatha Yoga e Raja Yoga. Ora, l’Hatha Yoga moderno è qualcosa che proprio non capisco. Ma nello Shastra di Patanjali, che ha descritto Ha e Tha, Ha e Tha non sono nient’altro che le due Nadi (canali, ndt) che avete, e delle quali vi hanno parlato. E ci sono gli ashtanga, ossia, secondo lo scritto di Patanjali, esistono otto aspetti dell’Hatha Yoga. Il più importante, quello primordiale e il principale, è Ishwara Pranidhana, ossia la stabilizzazione di Dio dentro di voi.

Nelle acrobazie che si fanno (nel moderno Hatha Yoga, ndt), non abbiamo nessuna idea di Dio, non ne parliamo mai, ci dimentichiamo di Dio; dovete semplicemente dimagrire, tutto qui. Perché, vedete, tutti vogliono essere attori e attrici, non vogliono essere yogi. È un livello diverso. Ma (anticamente, nel vero Hatha Yoga, la cosa principale) era Ishwara Pranidhana, ricevere innanzitutto la realizzazione. E di questi otto aspetti (dell’Hatha Yoga, ndt) uno è Yama Niyama. E nel Niyama soltanto uno riguarda gli esercizi fisici, ed anche questo dipende dal punto in cui si trova la Kundalini.

Anche noi in qualche modo utilizziamo l’Hatha Yoga. Se la Kundalini si ferma al livello di un determinato centro a causa di un problema fisico, pratichiamo un po’ le asana (posizioni, ndt) necessarie o alcuni esercizi per cercare di sbloccarlo. Ma è molto diverso. Il moderno Hatha Yoga è come se, dovendo andare da Londra a Birmingham, io non avviassi la mia auto, ma sterzassi a sinistra e a destra, rimanendo là ferma, sapete, e credessi di essere arrivata a Birmingham. Ho soltanto la mappa, e sterzerò a destra, a sinistra e così via. Oppure – vi farò un esempio ancora peggiore – è come prendere tutte le medicine insieme senza sapere di quale malattia soffrite. È molto indiscriminato. Nessuno di questi insegnanti è realizzato: come comprenderanno l’importanza dell’Hatha Yoga? Non capisco.

In India un guru è un’anima realizzata. Che sia musulmano o indù – potrebbe essere chiunque – per prima cosa deve essere un’anima realizzata. Un bramino è un’anima realizzata. Ma oggigiorno i bramini possono essere impiegati come cuochi. Quindi la moderna concezione complessiva dell’Hatha Yoga è molto superficiale.

Riguardo a Raja Yoga… ora, per farvi capire, Hatha Yoga rappresenta un aspetto. Hatha Yoga inizia con Sahaja Yoga, e si stabilizza in esso; ma Hatha Yoga è una cosa accessoria. Ogni volta che ne abbiamo bisogno possiamo utilizzarlo, ogni volta che ce ne occorra una parte possiamo utilizzarla.

Il secondo aspetto è Raja Yoga. Raja Yoga è un’altra idea sbagliata che ha la gente. Quando la Kundalini sale, dovete rendervi conto che ha luogo un evento straordinario: la Kundalini sale da lì (dall’osso sacro) verso l’alto. Non è soggetta alla forza di gravità, si muove verso l’alto.

Quindi, se questo accade, deve esserci un avvenimento in atto. Per esempio, quando essa sale e attraversa il secondo centro,  improvvisamente si osserva che lì si verifica una sorta di accelerazione, per cui la Kundalini non ricade. Si chiamano bhandas[2]. Questi bandhas (provocano) questa accelerazione, possiamo dire, (mediante) la sua chiusura (probabilmente nel senso di contrazione del chakra, ndt). Poi, sale più in alto e comincia a chiudere questi (altri chakra, ndt). E quando arriva al Vishuddhi chakra, lì tutta l’energia deve essere messa in gioco.

In quel punto avviene Kechari[3], ossia la lingua si spinge un po’ qui (all’indietro, ndt). Ma non sentirete niente tanto è veloce. È così rapido che non ve ne accorgerete. Non so farvi altre similitudini se non questa: è come trovarsi a bordo di un aereo, di un “Concorde”, per cui semplicemente arrivate lassù; la Kundalini può proiettarsi in una frazione di secondo. Quindi non vi accorgete di nessuna di queste cose. Per esempio, la terra intera è tanto grande che voi non vedete che è rotonda. La porzione della sua circonferenza che voi riuscite a vedere, è talmente piccola che non vedete che è rotonda.

Allo stesso modo, Sahaja Yoga è un metodo molto rapido per alzare la Kundalini. Non esiste un altro metodo. Però il Sahaja Yoga di oggi è così veloce, direi, che voi non vi accorgete di niente, ma accade, anche i vostri occhi si dilatano.

Ma ho visto che questi matti, chiamati raja yogi, si mettono addirittura l’atropina negli occhi per dilatarsi le pupille, perché si dice che gli occhi devono essere dilatati. Si tagliano (il frenulo della) lingua per spingerla all’indietro. Sapete, c’era uno in America che tagliava la lingua delle persone facendola penzolare. Perfino oggi ci sono persone danneggiate da questo “grande guru”, e che hanno ancora la lingua penzoloni in questo modo per spingerla all’indietro.

Intendete forse dire che facendo tutti questi trucchi alzerete la Kundalini? Alcuni contraggono i muscoli…, non si deve fare nulla, è spontaneo. È senza sforzo. Avviene per l’amorevole sollecitudine di Dio. Perché volete rompervi il collo per niente? Che bisogno c’è? All’inizio pensavo: “Sono come bambini che fanno i capricci per fare impressione sulla madre, che vogliono attirare l’attenzione della madre.”

Ma ora credo che siano molto seri al riguardo. È davvero sorprendente. Vedete, arrivare a quel punto danneggia i vostri chakra. Danneggia la vostra posizione in Sahaja Yoga trasformandovi da bravo in cattivo sahaja yogi. Un sahaja yogi che la ottenga rapidamente, si stabilizza e la padroneggia, cresce molto velocemente; mentre chi ha rovinato i propri chakra deve dedicarvi attenzione, oppure deve fare molta fatica per migliorarli, per curarli. Tutte queste idee, dunque, possono essere chiarite soltanto quando ottenete la realizzazione, va bene? Dio ti benedica.

Domanda: La “Bhagavad Gita” e gli otto Ashtanga di Patanjali possono aiutare?

Shri Mataji: No, finché non siete realizzati. È così: se voi sterzate a destra e a sinistra prima di aver messo in moto la macchina, riuscirete forse ad arrivare a Birmingham? È inutile. Innanzitutto, questa manovra potrebbe già avervi rotto le ruote. Oh, ma non c’è da preoccuparsi. Devo dire che non c’è niente di cui preoccuparsi al riguardo, va bene?

Dio ti benedica. Dio ti benedica.

Vedete, non biasimo nessuno, né mi sento contrariata. Perché dopotutto siete ricercatori, sapete, siete ricercatori. Come potete saperlo? Siete tutti ricercatori. Come fate a saperlo? Questa gente scrive tanti libri. È facile scrivere un libro, no? Di questi tempi, che cos’è? Se avete soldi potete scrivere qualsiasi cosa, potete pubblicare qualsiasi cosa, qualsiasi cosa vogliate scrivere. Che ci vuole? Solo io non ho scritto niente finora. Ci sono persone che scrivono su di me o su Sahaja Yoga, è un problema diverso. Finora non ho scritto niente. Cristo non ha scritto niente. Shri Krishna non ha mai scritto niente. Rama non ha mai scritto niente.

Ma credo che dovrò scrivere. Ho scritto qualcosa e la gente ha detto: “Va oltre la nostra mente, Madre, perché appena lo leggiamo diventiamo senza pensieri”. Che fare dunque?

Bene, qual è la prossima domanda, prego? Ottima domanda. Qual è la prossima? Ancora cinque minuti, poi basta. Sì?

Domanda: Possiamo rivolgere domande a Dio, una volta connessi?

Shri Mataji: Sì, certo! Naturalmente! Perché siete connessi. Tendete quindi le mani verso Dio e chiedete: “Esiste Dio?” Se fate una domanda del genere, fluiranno fortissime vibrazioni. E non solo, ma supponiamo che vogliate chiedere come sta vostro padre, perché magari non è qui. Sentirete un bruciore su qualche dito. Questi rappresentano i suoi centri. Immediatamente saprete quale centro è bloccato in lui e, se ne conoscete la decodifica, saprete subito quale problema ha. In questo modo, avrete informazioni su chiunque; non solo su Dio, ma anche su voi stessi e sugli altri. È questo il divenire della consapevolezza collettiva: voi diventate esseri universali.

Domanda: E saremo in grado di vedere Dio (…)?

Shri Mataji: Non si tratta di vedere Dio. Oggi non è questo il punto. Perché, in ogni caso, vedere non significa essere. Riuscite a capire la differenza? Come si chiama lei, per favore?

Risposta: Bippin.

Shri Mataji: Bippin. Dunque lei è il signor Bippin. Riesce a vedersi, signor Bippin? Ma non ha potuto vedere il momento in cui è diventato il signor Bippin. Quando voi diventate parte integrante di Dio, non potete vedere niente; ma potete agire. Vedere equivale ad essere separati.

Domanda: Quindi sta dicendo in realtà di diventare uno con Dio?

Shri Mataji: Sì, è questo il punto. Voi diventate un tutt’uno con Dio, con l’Essere Primordiale. Diventate. Diventate il Suo potere, o il Suo strumento. Così, vedete, per una volta non entrate nei dogmi, perché già su questo potrebbe nascere una discussione: se siete voi che diventate il Suo strumento o è Lui che diventa il vostro. Tutto questo, sapete, ed io non voglio cadere in questa trappola. Ma ciò che direi è che cominciate a percepire il potere. Diciamo chiaramente che diventate lo Spirito. È per questo motivo, sapete, che Buddha non parlò mai di Dio. Egli disse: “Meglio non parlare di Dio, perché poi nasceranno altre domande. Meglio dire di diventare lo Spirito, e basta. Per prima cosa che diventino lo Spirito, poi parleremo”.

Prego, qualche altra domanda?

Domanda: Vede degli spiriti in questo posto?

Shri Mataji: Che cosa? Gli spiriti? Perché volete vederli? Esistono, senza dubbio, ma noi non abbiamo niente a che fare con loro. Essi sono il passato. Sono finiti. Se ne sono andati. Perché preoccuparci di loro? Certamente esistono, ma che fare? Sono entità che causano molti problemi. Ci hanno creato molti problemi. Tutti questi (falsi, ndt) guru li usano. È tutto finito. Esistono e basta.

Domanda: Ci sono quelli che si definiscono…

Shri Mataji: Spiriti buoni? No! No! Noi non dovremmo aver niente a che fare con loro, perché adesso siete persone che vivono nel presente. Buoni o cattivi che siano, noi non abbiamo niente a che fare con loro. Come potete sapere qual è buono e qual è cattivo? Una volta che abbiate lasciato entrare un brav’uomo, poi può entrare anche un folle. Come lo saprete? Quindi, meglio non farne entrare nessuno. Meglio essere soli. Gradualmente saprete tutto di loro e vi sorprenderà vedere come capirete di stare alla larga da queste entità.

Domanda: Domanda non udibile dallo stessa persona in sala: “Cos’è la Kundalini…”

Shri Mataji: (Rivolta agli yogi) Non ve l’hanno detto? Non lo avete detto? (Uno yogi risponde: “L’abbiamo accennato, l’abbiamo spiegato, ma ne parli Lei (…)”).

Domanda della stessa persona: È un tipo di energia…?

Shri Mataji: Sì, lo è, è un’energia. È l’energia del nostro desiderio, che non è ancora manifesto. E qual è quel desiderio che non si è ancora manifestato dentro di noi? È il desiderio di diventare il Divino. Una volta che questa energia si sia manifestata – ecco perché è chiamata residuale – si manifesta anche questo desiderio.

Domanda: Questa energia si crea e si immagina?

Shri Mataji: No, no, no, no. Esiste. C’è. Non è niente di immaginario. Voi non dovete fare nulla. È tutto lì, proprio come un germoglio in un seme, esiste già lì. Non dovete, non c’è niente da immaginare. Esiste veramente, potete osservarne la pulsazione. Potete vederla pulsare. Potete vederla salire. Potete sentire la pulsazione sulla sommità della testa. Potete percepirne la fuoriuscita. Potete sentire la brezza fresca uscire dalla testa, l’attuazione del vero battesimo. È tutto lì, c’è tutto. Non occorre immaginazione. Non si tratta di pensare, non la ottenete pensando. Se, per esempio, pensate ad un seme e immaginate che ora questo seme germogli, germoglierà forse? No, esso deve germogliare (spontaneamente, ndt). E questo deve avvenire allo stesso modo; è un processo vivente.

Domanda: Quando ci rendiamo conto di desiderare di ricevere la realizzazione del Sé, (…). se abbiamo acquisito fiducia nella chiesa ma non diventiamo la chiesa?

Shri Mataji: Cosa?

Domanda: Se abbiamo il desiderio ma non lo riconosciamo, gradualmente ci accadrà comunque?

Shri Mataji: Sì, bene. Ma quel desiderio si manifesta soltanto con il risveglio della Kundalini. Naturalmente quel desiderio esiste, esiste nell’inconscio. E gradualmente diventa un desiderio assolutamente conscio. Allora lo ricercate, lo rincorrete, ma esso si manifesta soltanto quando la Kundalini sale e apre l’area dell’osso della fontanella. È così.

Domanda: Come si stimola questa energia?

 Shri Mataji: Che cosa la stimola? Viene semplicemente stimolata. Penso che vi sia qualcosa di speciale in me, e per questo anche voi diventate esseri speciali. Anche voi potete farlo. Come vi ho già detto, è come una luce che accenda un’altra luce, avviene allo stesso modo.

Domanda: Lei ha parlato di Hatha Yoga come di uno yoga fisico, e di Raja Yoga come di uno yoga mentale. Ma può parlarci del processo di questo (Sahaja) Yoga?

Shri Mataji: Ah. No, no, io non dico che (Hatha Yoga) sia uno yoga fisico, ma che noi lo utilizziamo per uno scopo fisico. Non è fisico, così come Raja Yoga non è mentale. Tutti questi aspetti sono parte integrante di Sahaja Yoga, che è un avvenimento spontaneo. In esso, la Kundalini, che è l’energia residuale dentro di noi, il potere del desiderio dentro di noi, si srotola, ed alcuni suoi fili cominciano a salire pulsando; si può anche osservarne l’ascesa. Essa ascende gradualmente, illuminando questi centri e poi apre l’ultimo centro, il settimo, quassù. In questo modo lo Spirito, che in realtà risiede nel cuore, viene illuminato poiché il seggio dello Spirito è sulla sommità della testa. Capito?

Nessuna domanda? Bene, quindi credo che ora dovremmo fare l’esperienza. Cosa ne dite? Meglio farlo. Bene. Mettete semplicemente le mani così – è molto semplice – perché le mani devono parlare. Dunque, le dita, le punte delle dita, sono organi sensoriali sensibili del sistema nervoso simpatico. Mettete le mani così, rivolte verso di me, proprio così; i piedi sul pavimento, completamente aderenti al pavimento, separati, non uniti, non troppo distanti l’uno dall’altro. State seduti comodamente. Ora chiudete gli occhi.

Portate la mano destra sul cuore, la mano destra sul cuore, e chiedete: “Madre sono io lo Spirito?”. Chiudete gli occhi. Chiudete gli occhi. Dovete tenere gli occhi chiusi. Chiedete semplicemente: “Madre sono io lo Spirito?” Alcuni potrebbero iniziare a sentire una brezza fresca sulle mani, facendo solo questa domanda. Chiedetelo sinceramente. Questo significa che adesso la vostra attenzione è sul vostro essere fisico, mentale ed emozionale, ma all’improvviso lo Spirito si manifesta.

Prima di tutto dovete rendervi conto che non siete colpevoli, quindi per favore non sentitevi in colpa. Al contrario dovreste dire: “Madre, io non sono colpevole. Madre, io non sono colpevole. Madre, io non sono colpevole”. Voi non siete, in alcun modo, colpevoli di nulla. Potrebbero avervi detto che avete commesso dei peccati; dimenticatelo, dimenticate tutto. È una pratica molto comune quella di svilire gli esseri umani. Sono quelli che ve lo dicono a doversi sentire colpevoli. Non credete a nessuno. Ora portate la mano destra sul collo dalla parte sinistra, e dite: “Madre, io non sono colpevole”.

Adesso portate la stessa mano sulla fronte in orizzontale e dite: “Madre, io perdono tutti”. Ripetetelo più volte, dite: “Io perdono tutti”. Non perdonare provoca una grande pressione.

(Fine della registrazione)


[1] Termine che nell’Islam indica la brezza fresca dello Spirito.

[2] I bandhas (alla lettera ‘serrature’) nel corpo sono contrazioni muscolari mirate che hanno lo scopo di re-indirizzare il flusso di energia nel corpo. Ciò accelera l’ascesa della Kundalini. I tre principali ‘bandhas’ sono effettuati nella zona degli organi di riproduzione, al livello del diaframma e al livello della gola. Termine usato anche in Hatha Yoga.

[3] Esercizio che consiste nel rivolgere la lingua all’indietro all’interno della bocca senza toccare il palato.