(SOTTOTITOLI DA REVISIONARE) S H R I M A T A J I N I R M A L A D E V I Shri Ganesha Puja Troinex, Ginevra (Svizzera), 22 Agosto 1982 Per prima cosa, vorrei parlarvi del significato del Puja. Ci sono due aspetti: il primo è che dentro di voi avete le vostre Deità, e queste Deità devono essere risvegliate interiormente. Esse sono aspetti diversi di un unico Dio. Da una parte ci sono le Deità – ossia gli aspetti di Dio, che sono sempre svegli – e dall’altra le vostre Deità personali, che a volte sono sveglie, altre volte sono sveglie a metà, talvolta sono addormentate e talvolta ammalate. Voi, dunque, dovete usare due metodi: compiacere le Deità di Dio e chiedere loro di benedire o di risvegliare le vostre Deità (che sono nei vostri chakra). Quando celebrate il puja, ossia quando offrite qualsiasi cosa abbiate da offrire, diciamo dei fiori, se volete offrire fiori a Dio, non avete bisogno di parlare, dovete semplicemente offrirli: “Sono per Te”. Chiunque è in grado di comprendere l’atto di offrire, per questo non occorre neppure avere una lingua. Se anche c’è un cieco che vuole offrire qualcosa, può farlo. E questa espressione è sufficiente a convincere chiunque che costui può fare l’offerta. Non dovete dire niente. Quindi, quando offrite un fiore a Dio, anche senza dire un mantra, lo offrite, lo donate. Il problema però è se venga accettato o meno. Ma adesso che siete anime realizzate, tutto ciò che offrite è accettato da Dio, anche se non dite niente. Ma quale sarà la vostra ricompensa per quel gesto? Dopo la realizzazione, qualsiasi cosa offriate a Dio, Egli l’accetta, poiché proviene da un’anima realizzata. Perciò l’accetta. In che modo saremo benedetti da Dio se Gli diamo un fiore? Se non dite niente, se offrite semplicemente un fiore, potreste essere ricompensati automaticamente con molti fiori. Oppure, se date qualcosa di materiale, potreste essere benedetti a livello materiale. A livello più sottile, se, nell’offrire, dite qualcosa in modo umile del tipo: “Sarò felice se Tu lo accetti”, vi saranno risultati ancora più sottili, magari molto più ampi, magari molto più profondi. Perché fate qualcosa di simbolico, che rappresenta proprio l’essenza, il principio di qualcosa, così come i fiori rappresentano il principio della Madre Terra. Perciò il simbolismo di tutte le offerte a Dio è stato oggetto di meditazione e, in tal modo, compreso. Si usano dunque cinque cose, Panchamruta (cinque elementi per l’amrut, ndt), come quelle che abbiamo qui. Infatti, se avete raggiunto il principio, avete raggiunto il Tutto, poiché il benessere spirituale è un benessere totale. Non è un benessere parziale – materiale, fisico, emozionale o mentale – ma totale, completamente bilanciato nella totalità. Ad esempio, quando offrite queste altre cose come akshadas…come lo chiamate? Curcuma, riso con la curcuma, queste cose gialle. Quando le offrite, sapete, il giallo è il colore dello Swadishthan chakra, e il riso è molto gradito a tutte le Deità. Ora, in questo c’è un trucco, è un espediente umano. Infatti, le Deità lo gradiscono molto, e (gli uomini) vi aggiungono la curcuma, dicendo: “Vogliamo offrirti riso giallo”, ossia: “Dovresti concederci le benedizioni della creatività”. Mangiandolo, vi sarà un flusso maggiore di creatività e saremo benedetti da quella Deità. È un espediente. L’insieme del puja è un espediente dei santi umani per compiacere Dio affinché elargisca maggiori benedizioni. Ma qualsiasi cosa gradita a Dio deve essere di buon auspicio e sacra, così da agire, alla fine, per la santità dei santi e dei loro cuori semplici. Il puja non può essere celebrato da chi non sia un’anima realizzata. Anche chi predica deve essere un’anima realizzata; chi fa Namaz deve essere un’anima realizzata, chi prega deve essere un’anima realizzata. Così, tutti gli utensili usati (nel puja) devono essere venerati come oggetti sacri. Devono essere rispettati. Non si possono usare gli stessi oggetti della stanza da bagno per il puja, è assurdo. Tre cose sono davvero importanti: una è un vata, ossia il recipiente, il vaso che contiene la Kundalini; il vaso che contiene il desiderio primordiale dentro di noi di giungere a Dio, il nostro desiderio, è la prima cosa da venerare. Questo è il vata, e quello appoggiato sopra è shrikala. Shrikala contiene anch’esso acqua. È la noce di cocco, e la noce di cocco rappresenta la stessa cosa. A livello più sottile, (vata, ndt) rappresenta l’acqua di tutti i fiumi del mondo, e la noce di cocco rappresenta l’acqua di tutti gli oceani. L’acqua proveniente dall’oceano o dal mare ascende nel tronco dell’albero del cocco e si trasforma nell’acqua dolce nella noce di cocco. È una cosa simbolica. Questo, dunque, è il vaso detto ghatapuja, è il ghatapuja – oggi non mi va di entrare in dettagli poiché dobbiamo parlare di Ganesha. Dunque è la stessa cosa. Questo per quanto riguarda l’acqua, d’accordo? Poi dobbiamo venerare ghanta (la campanella) e shankha che rappresentano entrambe il suono. La conchiglia, shankha, in realtà rappresenta l’etere. Poi abbiamo dipa. Che cosa significa? È la luce, rappresenta l’elemento luce, detto tejas. Di solito si offre alla Dea anche un ventaglio, il quale rappresenta l’elemento aria. È così che prima si compiacciono tutti i cinque elementi usandoli. Quindi, l’essenza di… l’essenza causale dei cinque elementi dovrebbe essere compiaciuta per essere di sostegno al puja. Inoltre, ci sono anche altre cose di ogni genere, come le vostre deità familiari – nella vostra famiglia potreste venerare alcune deità – o magari gli antenati morti: tutti questi non dovrebbero disturbare il puja. Tutte queste cose devono essere acquietate, per cui si dovrebbe dire loro: “Questo è un puja, quindi non disturbateci”. Significa che non dovrebbero arrivare neppure dei pensieri, né esserci disturbi. Quindi, prima di tutto, ogni cosa deve essere placata. Questo è un aspetto di cui vi ho parlato brevemente, poiché è un argomento molto lungo e, se dovessi parlarne, dovrei trattarlo per almeno tre ore, e potrebbero non bastare ad esaurirlo. Ora veniamo al secondo aspetto, ossia alla domanda che vi ho rivolto su come ricevete i benefici del puja. Oltre a questa tecnica (sopraccitata), per ottenere interiormente il migliore effetto delle benedizioni, o il migliore flusso della Grazia, recitiamo dei mantra. Il suono dei mantra echeggia nell’essere di Dio e si ripercuote sui nostri chakra, i quali iniziano ad aprirsi maggiormente; e così si riceve il flusso della Grazia di Dio. Ma soltanto un’anima realizzata dovrebbe cantare i mantra. Infatti, come potrà (il mantra) raggiungere Dio senza una connessione con Lui? È un circolo vizioso. Ora qualcuno potrebbe dire: “Madre, non si può avere la realizzazione se non si è ricevuta la grazia di Dio; e i chakra non saranno aperti da chi non sia un’anima realizzata. Ma senza l’apertura dei chakra non si può avere la realizzazione”. A questo punto interviene il gioco della Madre e di tutti i santi come voi. Io direi che tutti i sahaja yogi devono spezzare questo circolo vizioso. Siete voi a dover alzare la Kundalini. Quando alzate la Kundalini, essa apre leggermente i chakra, poiché avete dato le vostre vibrazioni ai chakra. Quando la Kundalini sa che c’è un sahaja yogi alle spalle di un ricercatore, ascende. Lei sa che siete i suoi fratelli e sorelle e che appartenete alla sua stessa famiglia. Lei conosce il terreno nel quale deve svilupparsi, sapete, può sentirlo e allora si alza in tutta la sua dignità. In questo modo spezza questo circolo vizioso. È per questo che all’inizio non si parla mai dei mantra: perché nei mantra dovete accettarmi come la Divinità. In questo mio avvento, è reso obbligatorio riconoscermi. Poiché questo è un tempo molto precario, potete chiamarlo il tempo della resurrezione, o del vostro Ultimo Giudizio. Innanzitutto, la realizzazione deve essere data senza nessun riconoscimento. Ma non a chi mi rinnega o mi insulta. Costoro non potranno ricevere la realizzazione in nessuna circostanza, nonostante tutti i vostri sforzi. Anche dopo la realizzazione, se la gente ha pensieri contro di me, le vibrazioni si fermeranno. Ciò accade a causa del Sahasrara. Il cuore deve essere in completo accordo con me, altrimenti il Sahasrara si chiude. La gente semplice, col cuore completamente aperto, mi comprende benissimo e mi mette semplicemente nel proprio cuore. Dopo la realizzazione, dopo essere giunti a comprendere Sahaja Yoga attraverso l’attività mentale, anche gli intellettuali mi capiscono e mi riconoscono in un certo modo limitato. Dopo il Puja, quando ricevono le benedizioni e raggiungono uno stato di grande beatitudine, comprendono anche il valore del Puja. Dopo. In India, dove il Puja è una antica tradizione che è stata ampiamente mantenuta, lo capiscono senza bisogno di alcun processo mentale. E quando (i sahaja yogi indiani, ndt) incontrano qualche intellettuale che è diventato un sahaja yogi, non riescono a capirlo. Loro non vogliono stare a sentire tutto questo ritmo o movimento del cervello (elucubrazioni mentali sul puja, ndt). E quelli un po’ occidentalizzati che ci provano, sviluppano un complesso di inferiorità e vanno sul lato sinistro. Invece, non vi è alcun bisogno di capire il puja mentalmente. Insomma, analizzarlo in continuazione e cercare di capire tutto attraverso il vostro processo mentale, e poi diventare sahaja yogi con il cuore aperto, è piuttosto tortuoso. Ma che fare? Hanno sempre proceduto in questo modo e in questo modo devono arrivarci. Infatti, anche se diventano sahaja yogi, si mettono a fare domande, ci rimuginano e si preoccupano. Così, le persone false li ipnotizzano e approfittano di questo loro stato di ipnosi. Non dovreste quindi sentirvi a disagio; se vi va di analizzare, dovreste continuare a farlo, perché io non posso fermare la vostra velocità, non ho intenzione di ipnotizzarvi. In Sahaja Yoga la libertà deve essere rispettata. Però non permettiamo di partecipare al puja a chi non abbia raggiunto una certa comprensione mentale di Sahaja Yoga; questo vale per gli occidentali, non per gli indiani. Qui vi è una restrizione. In India non spiegherò niente, loro non vogliono sapere. Sanno che avranno vibrazioni. Sanno già che cosa sono le vibrazioni, perciò non ho bisogno di dire che riceveranno altre vibrazioni. Se ricevono più vibrazioni capiscono che io sono l’Adi Shakti; è tutto, non devo spiegarlo. Come voi sapete riconoscere il vino migliore, loro sanno riconoscere una persona autentica. Ne riconoscono il sapore. Una volta, ad un puja ho avuto circa seimila persone a toccarmi i piedi. Perciò ho detto che ora nel puja non dovete… non occorre toccare i miei piedi. Io l’ho detto. Ma hanno pensato che fosse stato Dhumal a suggerirlo, così tutti gli hanno dato addosso, dicendo: “Vuoi prendere solo tu tutte le benedizioni dai Piedi di Madre e non hai voluto che le prendessimo anche noi”; se la sono presa con lui (ride). Un’altra cosa è che in Occidente non facevo mai il Panchamruta (amrut) con i miei Piedi, ma con le mie mani, perché qui la gente avrebbe pensato che i piedi sono una cosa sporca, e perciò non si dovesse fare con i Piedi. Ma in realtà i Piedi sono molto potenti, e non possono mai essere sporchi. Il fiume Gange, ad esempio, ha vibrazioni: se prendete l’acqua del Gange, vedrete che non si sporca mai; al contrario, tutto ciò che c’è dentro – perché non è mai tenuto molto pulito – qualsiasi sporcizia vi entri, si deposita e non sporca niente. È acqua molto pura, sempre vibrata. Si deve capire che tutto ciò che è puro, che è responsabile della purezza, che è la sorgente della purezza, può lavare ogni impurità. Come può dunque essere impuro? Ma se pensate con il cervello, che è così limitato, non potete concepire qualcosa che sia proprio l’incarnazione della purezza. Ora siamo arrivati al punto in cui penso che io debba parlarvi dell’Assoluto, ossia di Shri Ganesha. Oggi è il suo puja. È un grandissimo evento celebrare questo puja a Ginevra, in Svizzera. Ginevra è il cuore destro, ritengo, per come è in contrasto con il cuore destro. La vita di tutti è una tragedia, come quella di Rama. Perciò è molto importante che Shri Ganesha sia venerato qui. Shri Ganesha, come sapete, è l’incarnazione dell’innocenza. Il colore di Shri Ganesha è il rosso o l’arancione. Infatti, al momento del concepimento, il primo colore che il feto vede è l’arancione, il rosso del grembo materno, del sangue. In Sahaja Yoga, avrete imparato che ogni azione ha una reazione che a sua volta agisce. Il colore del Ganesha originale, primordiale, è proprio quello dell’argilla, poiché Egli è stato creato dalla Madre Terra. Quando Gauri, la Madre di Ganesha, lo creò per proteggere la propria castità mentre faceva il bagno, lo colorò di rosso affinché tutti potessero vedere che vi era qualcuno lì a proteggerla. Quando, allo stadio fetale, vedete intorno a voi il colore rosso, assorbite questo colore; e il vostro Ganesha si colora di rosso nello stesso magnifico modo. E quando diventa rosso, si innesca una reazione che agisce, nel senso che, il colore rosso di un Ganesha, chi ha il colore rosso di Ganesha, spaventa gli altri, i quali si rendono conto che lì è presente Ganesha, una personalità pura, trasformata, colma di tutto l’impeto di Ganesha. Quando questo principio di Ganesha è in età infantile, alla nascita, si nota che i bambini hanno un atteggiamento molto protettivo (della propria innocenza, ndt) o, diciamo, molto veemente nei confronti di chiunque attenti alla loro innocenza. Quando sono molto piccoli neanche se ne rendono conto, ma, pian piano, appena cominciano a crescere un po’, ne acquistano grande consapevolezza e non amano essere spogliati in presenza di altri; diventano molto timidi per via della loro innocenza. Anzi, non timidi. Non timidezza…ma pudore riguardo alla propria nudità, diventeranno molto pudichi riguardo alla loro nudità, per evitare che la loro innocenza sia attaccata. Se la loro innocenza non è attaccata e sono puri, quando vedono una donna nuda chiuderanno gli occhi; non vorranno vedere donne o uomini nudi. Si tratta di una comprensione innata, intuitiva dell’importanza di dover preservare la propria innocenza. Che cos’è l’innocenza in noi? Che cosa ci dà? Vi ho già spiegato che ci dà la saggezza. Col nostro ego facciamo stupidaggini di ogni genere, come ho già detto del presidente[i] e di molti altri di età e posizione analoghe. Questo accade perché Ganesha è completamente assente. Quando andammo a Brighton, dove hanno una specie di spiaggia in cui si può praticare il nudismo, la mia cameriera, che è innocente, non riusciva a capire e mi chiedeva perché lo facessero. Ma in Occidente scoprirete che è difficile trovare una persona davvero saggia. Si può dire che la gente è molto istruita e molto ben dotata di altre conoscenze riguardanti l’aspetto materiale della vita e altro, ma per quanto concerne la saggezza si può rimanere sconcertati dal suo modo di essere. Io proprio non riesco a capire dove sia la saggezza in tutto ciò. Infatti tutta la loro saggezza è diventata soltanto sesso. Pensano sempre al sesso e vogliono sempre capire tutte le assurdità relative al sesso. Se vi mettete a pensare al sesso, di sicuro la vostra innocenza verrà distrutta, perché non potete razionalizzare il sesso. Non capisco dove sia la saggezza in questo, come si possa razionalizzare il sesso: è una cosa talmente spontanea! Potrete forse goderne pensandoci? Come potete? Sarebbe come dire che possiamo trasformare un fiore in un frutto con il pensiero. Ma la cosa più grave sarebbe se diceste di poterlo fare; ovviamente non potreste mai pensare – lo spero – di poter trasformare un fiore in un frutto; almeno spero. Alcuni però possono pensare di poter spostare qualcosa da un punto all’altro o materializzare oggetti, con la mente. Voi sapete che è possibile, credete che si possa fare poiché qualcuno lo ha fatto; ma, essendo sahaja yogi, sapete che tutto questo è opera di bhut, di spiriti di morti che lo fanno sostituendosi a voi, in quanto sono degli intriganti che cercano di “aiutarvi”. Lo stesso accade per il sesso. Quando volete fare sesso pensandoci in continuazione, attirate solo dei bhut che lo fanno al posto vostro. Infatti, quando proiettate troppo la vostra mente, essa entra in aree in cui li attirate. E queste entità a volte sono molto infide, depravate o aggressive; ne raccattate di ogni genere, e il risultato è che il sesso diventa un’assurdità. Molte entità depravate sono soddisfatte quando vi catturano e, così, o avete un’attività sessuale sfrenata per cui non sarete mai soddisfatti neppure se stuprate cento donne, oppure soffrirete di impotenza della peggior specie. Insomma, resterete sempre insoddisfatti. Poi, tutte queste persone, quando muoiono, diventano anch’esse bhut dello stesso tipo, in attesa di qualche persona fissata con il sesso per catturarla. Le persone innocenti possono anche non avere attività sessuali per molti anni, anche dopo il matrimonio, perché sono così innocenti. Potrebbe essere così anche con persone molto semplici come bambini. Ma qui è una scienza che si insegna fin dall’infanzia. Pensateci, che necessità c’è? Gli animali devono forse imparare da piccoli qualcosa riguardo al sesso? Eppure partoriscono. Non è dunque che io predichi l’ascetismo. All’inizio, l’innocenza è protettiva e rossa, fino all’età di quindici anni al massimo. Poi, gradualmente, nell’individuo che matura correttamente – non in chi è stupido, ma in chi matura correttamente – dopo i quindici anni, comincia a diventare arancione; diventa arancione. Quando vi sposate, il rosso scompare e diventa, inizia a trasformarsi in arancione, il che significa che la protezione è finita. Significa che prima del matrimonio la verginità deve essere preservata, fino al momento in cui si incontra la persona con la quale ci si deve sposare. Il rosso è la protezione della verginità. Quando siete sposati, la protezione non è più necessaria; ma questo vale soltanto con una persona, ossia il marito o la moglie. Poi si sviluppa la giusta maturità e, quando avete circa cinquant’anni, diventa arancione, ossia avviene il distacco; non siete più interessati ad avere una vita sessuale. Non ve n’è nemmeno alcun bisogno. E allora sviluppate – come dire – una vera e propria innocenza matura che può essere paragonata ad una terracotta ben cotta. La vecchiaia è dunque realmente l’età d’oro nella quale si ha quella saggezza che risplende in tutto il comportamento. Ma perché, di nuovo, perché avere questa maturità? Perché, ancora, avere questa innocenza? Dato che siete persone razionali, ci si può chiedere: perché? L’innocenza è il mezzo con il quale si dà realmente divertimento agli altri, si crea l’aspetto del divertimento. Il divertimento è creato esclusivamente dall’innocenza. E l’innocenza è il solo modo in cui potete trasmettere realmente il divertimento. Pensate ad un mondo senza divertimento: che cosa accadrebbe? Ma la gente è molto confusa tra divertimento e piacere. Il piacere è bello all’inizio e orribile alla fine, mentre il divertimento è un tesoro. Ogni cosa piena di divertimento la ricordate per tutta la vita, potete raccontarla ad altri, è un episodio che crea un tale divertimento. [La yogini che traduce in francese ha difficoltà a trovare il termine esatto francese per tradurre ‘fun’, divertimento. Shri Mataji fa un’espressione molto divertita e commenta: Riuscite a crederci? Questa lingua francese è diplomatica! Non esiste una traduzione per ‘fun’! La yogini che traduce in italiano suggerisce all’altra: “Amusement” (parola francese). Yogini che traduce in francese: “Amusement”, ma non è un termine forte come ‘fun’. Shri Mataji: ‘Fun’ è una parola così dolce! Yogini che trad. in francese: ‘Fun’ è forte, sì. Shri Mataji. Forte, e bellissima.]. Vi farò un semplice esempio di come i bambini traggano divertimento da qualsiasi cosa. Loro trasformano tutto in divertimento, sapete. Ed ora, anche quando parlano o dicono qualcosa, sono molto divertenti. L’altro giorno la mia nipotina più piccola, Anupama, che ora ha appena sei anni, stava giocando ed è salita sul tetto della casa, e poi abbiamo sentito un gran tonfo. E mia figlia, che è una madre molto apprensiva (di nuovo la traduttrice in francese ha difficoltà a tradurre questa parola che, poi, traduce con ‘apprehensive’. Shri Mataji commenta ancora con aria divertita: “Divertimento, eh?”), sempre preoccupata dell’incolumità dei suoi figli, non riusciva neanche a camminare, le gambe le erano diventate pesanti dalla paura, e camminava (mima occhi stralunati, ndt) per scoprire cosa fosse successo. Si è messa a chiamare gridando la bambina, che è arrivata di corsa e stava benissimo. Allora le ha gridato: “Che cosa è successo? Dove sei andata? Perché sei salita lassù?”. Ha cominciato proprio a sgridarla. Allora la bambina l’ha guardata piuttosto perplessa, ha aspettato che finisse di gridare (risate) e poi ha detto con molta calma: “Non sono venuta fin qui da Riad per morire” (risate). Insomma, ci sono moltissimi episodi che potete scrivere, è tutto un divertimento, un divertimento naturale che i bambini traggono da qualsiasi cosa. Vedete, con tutti i bambini che sono qui, ci sono molti episodi, e potete scrivere tutte le bellissime cose che fanno e di come abbiano quel guizzo di malizia negli occhi, perché vogliono creare divertimento da qualsiasi cosa (risate). Il divertimento dà gioia, vi procura gioia. Non è soltanto una sorta di frivolezza o superficialità, e nemmeno ha in sé niente di sadico, ma è proprio una fioritura. (Shri Mataji dice alla traduttrice in francese: “Va bene, capiscono il senso di ‘fun’.” A quel punto interviene Gregoire e chiede di interrompere la traduzione perché ci vuole molto tempo.) Shri Mataji: Va bene per voi? In realtà sto arrivando alla conclusione, Gregoire, finirò alle 12.30. Ormai oggi traduciamo. La prossima volta credo sia meglio tradurre tutto alla fine, ma ora tradurrei ancora, perché stiamo per finire; so che ci è voluto molto tempo, sarebbe un terzo del tempo. Siamo appena arrivati al punto in cui ho detto che il divertimento non è altro che una fioritura. Non prende in giro nessuno, non ferisce nessuno, non danneggia nessuno, ma fa sbocciare ogni cosa trasformandola in fragranza (qualità del Muladhara, ndt). È un trucco divino. Ha anche qualcosa di più elevato, nel senso che, se siete innocenti, riuscite a sentire davvero la gioia. Una persona innocente può percepire la gioia di qualcosa che una persona molto seria e razionale non potrà mai sentire. Una persona innocente può ridere forte di una cosa che ad altre persone può non risultare divertente. La creazione del divertimento non è qualcosa di equivoco, ma è una fioritura molto diretta, semplice, spontanea. A Ginevra, la gente è davvero molto seria per ogni cosa. Questa cosa si nota maggiormente in Svizzera. Tanto che, come risultato, si suicidano. Infatti, avete come obiettivo il denaro e vi assumete anche il ruolo di aiutare il mondo intero. Significa che siete molto inclini all’ego, perché volete aiutare tutto il mondo. Chi siete per farlo? E, terzo punto, avete qui uno stupido esercito che non è necessario (risate). Sahaja yogini: Madre, mi scusi, sa che ieri sul giornale c’era la notizia di un altro aeroplano militare che si è schiantato in Svizzera e ci sono stati due morti… Altra sahaja yogini: Con la Sua foto vicino. Shri Mataji: È troppo dare la colpa a me (risate). Un sahaja yogi parla troppo lontano dal microfono e non si capisce, dice “…elicottero e nuovi modelli di aerei…” Traduttrice (riporta ciò che lui ha detto): Dice che è accaduto durante uno spettacolo in cui volevano mettere in mostra tutte le forze armate (risate). Shri Mataji: Questo è il divertimento (risate). È questo il divertimento, vedete? Tutti si divertono, vedete quanto è comico. Per contribuire maggiormente al divertimento, abbiamo Hanumana. È esattamente lo stesso. Lui contribuisce al divertimento creato da Shri Ganesha. Come Ganesha gioca scherzi divertenti alla gente di lato sinistro, Hanumana li gioca a quella di lato destro. Se ad esempio c’è una persona che piange in continuazione dicendo: “Mio marito è morto, ora cosa posso fare, sono finita, ecc. ecc.”, alla fine vede improvvisamente suo marito entrare nella stanza. Ma questo lo fa soltanto con le persone innocenti. Mentre punisce gli individui subdoli. Continuerà a riversare loro addosso miserie di ogni tipo, una peggiore dell’altra, dicendo: “Ora piangi di più, ancora di più, vuoi piangere? Bene, prendi questo, e questo”. E Hanumana, da parte sua…ad esempio, quando Lakshmana era ferito e Hanumana doveva procurarsi una medicina che si trovava su una grande montagna, portò con sé l’intera montagna, dicendo: “Non ho tempo di cercare la medicina, quindi ora è meglio portare questa” e portò tutta la montagna. Anche Lui ha lo stesso stile, e può essere molto, molto distruttivo nei confronti delle persone piene di ego come Ravana, come quando incendiò l’intera Lanka. Se Ganesha è dipinto di rosso, Hanumana è dipinto di arancione. E, mentre Ganesha, dovendo essere permanentemente fisso in un luogo, adopera San Michele per percorrere su e giù il lato sinistro, Hanumana può correre su e giù, non deve essere fisso in un luogo. Ma malgrado (Ganesha) sia una Deità fissa, Sthita – Egli deve essere fisso – una volta stabilizzato emette vibrazioni che arrivano ovunque. Egli è la sorgente dell’innocenza. È la sorgente delle vibrazioni. In un certo senso, è tutto. Quando Egli sale raggiungendo qui il seggio di Mahaganesha dentro di voi (tocca la nuca, ndt), in effetti da Dio discende (verso di voi) come Ganesha. Da questo punto, dietro la testa (tocca la nuca, ndt). (Mentre le yogini traducono, Shri Mataji specifica: “Agnya posteriore”) Pertanto, quando pensate troppo al sesso, i vostri occhi si rovinano perché usate Mahaganesha. Il vostro Mahaganesha si rovina, ed i vostri occhi iniziano a vagare qua e là. Gli occhi perdono innocenza, purezza. E cominciano ad assorbire ogni tipo di impurità. Gli occhi puri ed innocenti danno innocenza agli altri. Non solo, ma sono anche gli occhi attraverso i quali lo Spirito si affaccia. Esso possiede molte combinazioni delle quali non ho tempo di parlarvi, ma è una pessima cosa avere occhi così impuri, occhi bhutish, e rivolgere lo sguardo su qualsiasi persona bhutish si trovi intorno. Infatti, in quel momento fate il gioco delle forze sataniche, negative. È questo che facciamo quando non collochiamo Ganesha nei posti giusti. Se dobbiamo far sì che Ganesha sia riflesso dentro di noi al livello di Mahaganesha, in questo punto (Back Agnya, ndt), dovremmo cercare di mantenere i nostri occhi molto puri, così da mantenere puro il seggio di Mahaganesha. Nel puja di Shri Ganesh dovete portare anche l’erba soffice, poiché Lui ama Durga…anzi, no, durva, si chiama durva, in quanto l’erba soffice ha un effetto calmante sugli occhi. Non solo, ma essa vi dà l’aspetto verde dello Swadishthana chakra, che esiste quando non avete ancora iniziato a pensare, quando il vostro processo mentale non è ancora cominciato. Essa suggerisce quell’aspetto dello Swadishthana in cui non pensate ancora. La parte verde, la parte inferiore dello Swadishthana è verde. Il verde indica il livello nel quale non siamo ancora diventati esseri umani. Questo stadio, in cui fu creato l’intero universo ed ogni cosa, è rappresentato dal verde dello Swadishthana: fino a questo stadio, esso è verde. Poi, quando inizia a creare l’ego, (lo Swadishthana) diventa di colore giallo, in quanto utilizza il sole, l’aspetto dell’azione. Anzi, non usa il sole, ma diventa attivo, rappresentando così il lato solare. In realtà, dunque, il verde rappresenta l’aspetto di Ganesha, in un certo senso è parte di Ganesha, poiché a quel livello voi ancora non pensate, siete ad uno stadio in cui siete vicini alla Madre Terra. È un dono della Madre Terra, vedete, poiché l’aspetto del sole non è ancora iniziato quando vi è il verde. Infatti è Madre Terra a dare il verde – ovviamente è il sole a renderla verde (la Terra, ndt), ma questa è una cosa diversa. Ma, in quella fase, non siete voi ad agire. Quando, invece, a livello umano iniziate a fare qualcosa “da soli”, a quel punto diventa giallo. Lo Swadishthana ha dunque due aspetti: uno fisico ed uno mentale. L’aspetto fisico è quello verde, mentre l’aspetto mentale è giallo. Oggi ci troviamo dunque qui per venerare Shri Ganesh. Adesso vorrei che andaste in cortile a prendere dell’erba, dell’erba morbida, perché per Lui è importante. Dovreste dunque posare gli occhi sulla vegetazione per migliorare il vostro Ganesha. E, quando fa molto caldo, potete anche camminare scalzi sull’erba verde al mattino, quando è ancora cosparsa di rugiada. Le persone eccessivamente attive dovrebbero ricorrere ad una dieta vegetariana: le aiuterà ad equilibrarsi. Senza fanatismo, ma dovreste preferire le verdure e mangiare la carne di animali molto piccoli. (Viene portata l’erba colta in giardino a Shri Mataji) Oggi non ho parlato del Suo vahana, perché ne ho parlato in altri discorsi. Non ho parlato del Suo vahana, del suo veicolo, perché ne ho parlato in altri miei discorsi. (Shri Mataji guarda l’erba con attenzione e ne sceglie un filo) Questa è la migliore, se riuscite a trovarla. Sottilissima. È questo tipo. Questa è durva. Questa va bene. Potete prenderne ancora, sì. Si usa per spruzzare l’acqua. Chi non ha ancora lavato i miei piedi, dovrebbe farlo oggi. (Ad un sahaja yogi che ha portato altra erba raccolta:) Benissimo, è proprio questa! Hai trovato proprio quella che intendevo! Esattamente! Questa è durva, sì. Alcuni suoi fili però sono duri, ma non importa. Questo però è il tipo giusto. Sono arrotondati, steli arrotondati, potete prenderne alcuni? Quelli arrotondati, non quelli piatti. Non quelli taglienti, ma quelli arrotondati. Sono arrotondati, vero? Sì, va bene. Questi non sono arrotondati. Quelli arrotondati, capito? Questi sono tutti piatti. Questo è arrotondato, questo invece è piatto. Non credo che ce l’abbiate qui, in questo Paese. Penso dovremmo prenderla… Questa andrà bene, legatela con un filo. È tutto; questa basta, è sufficiente. Legatela con un filo. Legatela con un po’ di filo e usatela per spruzzare l’acqua. Sono chiamati ‘durvankura’, ossia…ankura è il germoglio di questa (erba). (Uno yogi commenta che nel suo Paese questa erba è usata per confezionare le uova di Pasqua per i bambini). Shri Mataji: Con questa? Altro yogi: Anche in Inghilterra. Shri Mataji: Che cosa ci fanno? (Lo yogi dice che questa erba è usata per confezionare le uova di Pasqua per i bambini). Shri Mataji: Guardate. (Un bambino porta altra erba). Oh, questa va bene. Sì. Bene, grazie. Lega anche questa. Bene. Puoi legare anche questa con il filo? Così. Bene. Ah, tu ne hai portata ancora. (Shri Mataji lega i fili d’erba in un piccolo mazzo). È grossa. Meglio avere quella più grossa perché non abbiamo molta scelta. Quelli che devono lavare i miei piedi… – (rivolta a qualcuno:) usa questo (mazzolino d’erba) per spruzzare l’acqua sui miei piedi – chi non ha mai lavato i miei piedi venga avanti. Lasciatela venire, lasciatela venire. (Parla a qualcuno:) È bellissimo che tu sia potuta venire, è bellissimo vederti. Bene. Ora venite qui. Uno dovrebbe lavare e qualcun altro dovrebbe cominciare a… Potete chiedere a me. Sì, vieni. Bene, bene, bene. Ora, questo sarà dopo il puja, capito? Dove sono i quattro bambini piccoli? Dove sono? …Quattro. Loro devono lavare i miei piedi per primi. Ora…Dove sono le quattro cose che vi ho dato per i bambini? Dove sono andati i quattro bambini? Bene, abbiamo questi quattro. Venite. Bene, ora venite. Innanzitutto i bambini dovrebbero venire a lavare i miei piedi. Venite. Innanzitutto tutti i bambini. Venite, venite. Aspettate. Lavate i miei piedi, versate dell’acqua. Credo…dov’è lei? Portate da lì anche quella cosa gialla. Strofinate forte, strofinate forte. Bene, avete eseguito il compito. Che Dio vi benedica tutti. Bene. (Shri Mataji regala a ciascuno dei quattro bambini una sciarpa, dopo aver chiesto chi fra loro è più piccolo. Poi ferma un bambino che si sta allontanando dicendogli:) Ehi, senti, questa è per te! Per aver fatto il puja, capito? …si dovrebbe dare come dakshina. Bene. Le ho regalate secondo la loro taglia ed età. Ora toglietelo (il recipiente dell’acqua). (L’acqua) è da distribuire alle persone…dopo lo faranno i bambini. Devono metterla sulla testa[ii]. Qualcosa dovrebbe essere messo sotto i miei piedi, un asciugamano, qualcuno dovrebbe…Qualcuno che asciughi i miei piedi, tu puoi farlo? Dico all’altro, quello che non tiene la telecamera. Vieni qui. Vieni qui (…) per asciugare i miei piedi. (Viene recitato uno stotra in sanscrito. Shri Mataji spiega) Oggi non può essere Dwitya (secondo giorno, ndt), deve essere Chaturthi (quarto giorno, ndt). Secondo la scansione del tempo indiana, è, deve essere Chaturthi. O Chaturdashi. Quando è stato questo rakhi? (Yogi: Diciassette, sedici giorni fa). Sedici giorni fa, quindi è dopo il rakhi…(Yogi: Due giorni dopo la luna nuova). Ecco, due giorni dopo la luna nuova. È, deve essere Chaturdashi, il quarto giorno, secondo la scansione indiana. Perché Chaturthi è il giorno in cui Egli viene stabilizzato, Ganesha viene stabilizzato in questo Chaturthi – perché la scansione indiana del tempo è diversa, è un po’ particolare. E sta iniziando proprio in questo momento, alle dodici circa, Chaturthi, Chaturthi. Ora avete bisogno delle vostre traduttrici! Deve essere per forza Chaturthi. Vedete come tutto funziona? Ora, quelli che non hanno mai lavato i miei piedi devono venire. Ora prendete questo ed usatelo per lavare. (Shri Mataji esorta le persone, mentre lavano, a strofinare i piedi molto forte). (Ad uno yogi) Ora osserva come, strofinando i miei piedi, le tue vibrazioni aumentino. Così lo capisci anche razionalmente. Dio ti benedica. Non teneteli in mano, ma strofinateli. Non teneteli in mano ma strofinateli. Va meglio ora? Bene. Ora lui deve leggere a proposito di Ganesha… È perché sono le tue dita a dover essere strofinate, è perché sei tu ad aver bisogno di strofinare le tue dita, non io. Devi strofinare le tue dita, affinché diventino più sensibili. Capito? (Viene letta la divina essenza della preghiera a Shri Ganesha. Shri Mataji dice:) Vieni, vieni qui. Leggi forte, ad alta voce. Ora ascoltate lui, d’accordo? Ora lui leggerà, ascoltatelo. (Quando vengono lette le parole “Fa’ che la Tua presenza, risvegliata in noi”… Shri Mataji spiega:) Significa il risveglio di Cristo dentro di noi. Il risveglio di Shri Ganesha dentro di noi. (Ad una persona che ha lavato i Suoi piedi) Ora gioisci! Adesso i fiori. Si dovrebbe prima lavare, poi… volete farlo (l’amrut, ndt) con i miei piedi o con le mie mani? (Sahaja yogi rispondono: “Con i Suoi piedi”). Bene. Chiamate qualcuno libero…vieni tu. Tu puoi venire. Sì. Benissimo. Vieni. Queste due possono farlo, anche tu, sì. Allora, ciò che si può fare è lavorare sodo, perché deve esserci una svizzera e lei è tedesca, così sarà di aiuto per entrambe. Va bene? Ora, tu versa l’acqua, tu ti occuperai dell’acqua. Tu farai il resto. Spiegatele ciò che bisogna fare. Sì, il Panchamruta (amrut). (Le due donne iniziano a lavare i piedi a Shri Mataji. Nelle Sue mani viene versato un cucchiaino d’acqua che Lei si mette in bocca e sul Sahasrara. Shri Mataji dice:) Perché vostra Madre non abbia sete. Bene. Il primo è il ghee…(Le due donne versano il ghee per l’amrut sui piedi di Shri Mataji strofinandoli; poi, a seguire, gli altri elementi. Alla fine Le asciugano i piedi). Che vibrazioni…le mani di lei tremano! Mettilo giù (forse il piede di Shri Mataji, ndt). Le sue mani tremano per le vibrazioni! Mettilo giù. Ci sono vibrazioni tali… Dio vi benedica, (…) Dio vi benedica. Ora le donne non sposate. In Sahaja Yoga se ne trovano a malapena! Ne abbiamo sette, penso. Tre, quattro, cinque, sei, sette. Bene. Annie, vieni, tu non sei sposata. Oppure sì? (risate). Dovete soltanto iniziare, è tutto. Sedetevi. Dovete decorare con il kumkum tutto qui, lo sapete, e…(indica le zone del piede da decorare, ndt). Ganesha? Ma dopo dovete fare l’havan…Potete dire i 108… o i nomi della Devi. Potete leggere i nomi della Devi. Quelli che vi ha dato Gregoire. I nomi di Gauri, sì. Lei è Gauri, vedete, è la Vergine, la Madre di Shri Ganesha, quindi si possono leggere i suoi nomi. (Vengono letti i nomi della Devi). Potete leggere i nomi della Vergine che vi ha dato Gregoire. Qualcuno può leggerli in francese e poi in inglese. Gregoire può farlo. Gregoire: Devo leggerli in latino e poi tradurli in inglese? Shri Mataji: Sì. (Gregoire legge il Kyrie Eleison in latino e i nomi in latino della Vergine Maria. I sahaja yogi rispondono: ‘Ora pro nobis’) Quante donne non sposate sono venute? Quante erano qui? Sette. Potete portare quelle piante? Sette piante dovrebbero essere regalate alle donne non sposate. Sette di quelle piante che abbiamo portato. Le begonie. Bene, gliele darò io. Venite. Dovete prendervene cura. Le donne non sposate sono otto, portatene un’altra. Vengono tutte dal cuore, cioè da Londra! Portatene un’altra. Ne abbiamo ancora molte. Penso ce ne siano altre due… Ancora due? Due o tre? Due. Portatene altre due. Due altre vergini erano qui all’inizio. Barbara e l’altra. Sì, tua figlia, sì. Si celebra il giorno speciale delle vergini. Ci sono donne che non si sono mai sposate? Donne che non si sono mai sposate? Anche loro sono vergini, non si sono mai sposate. Madeleine era sposata? Quante ne rimangono? Ancora tre. Bene, ancora tre. (Una signora dice qualcosa) Comunque sei una vergine. Una vergine è una vergine e deve essere rispettata, a qualsiasi età. D’accordo? Ora rimangono due, anzi tre bambini, vero? Regalatene una anche a loro, datela ai tre bambini, non dovremmo lasciarli scontenti. Questo risolve il problema. Non dovremmo lasciarli scontenti. Ne abbiamo proprio tre per i tre maschietti. Vengano avanti i maschietti. Dove sono? Questo è il loro giorno. Bene. Dio ti benedica. Abbine cura, va bene? Dove sono gli altri due? Matthew non è proprio venuto a fare il puja. È qui, ma non è venuto a lavare i miei piedi. Che cosa stava facendo? Dov’eri, Matthew, perché non sei venuto? Tu sei un ragazzo! Per i bambini, ora, questa può andare a Vincent, perché i piccoli devono occuparsi delle piante. Penso dovrai occupartene subito! Sono in pessime condizioni. Dov’è andato? Chiamate Vincent. (Il bambino va a prendere la pianta e i sahaja yogi intorno fanno commenti di ammirazione su di lui, dicendo che sembra un angioletto.) E dovreste vedere con quale serietà si alza la Kundalini, come la alza e come la annoda, è bellissimo vedere il modo in cui lo fa. (Gli adulti cercano di fermare un bambino che ha preso del cibo). Niente di grave, niente di grave. Dategli qualcosa da mangiare, io ho già mangiato qualcosa. Ora potete darne a tutti, soprattutto ai bambini. Date il prasad ai bambini. Io l’ho preso. Ora, cos’altro? Per le donne sposate. (Il prasad) ai bambini, ai bambini, soltanto ai bambini. Dove sono le altre donne sposate? Venite, tutte voi che siete sposate. Tutte le donne sposate vengano avanti. Bene, cominciamo. (Le donne mettono i bracciali di vetro ai polsi di Shri Mataji, seguendo le Sue istruzioni sull’ordine dei colori da seguire). Sentite come tintinnano leggermente? Creano divertimento! (Poi Shri Mataji dà indicazioni su come decorare le Sue mani con il kumkum) (Fine della registrazione) [i] Le yogini, durante la traduzione dal vivo (una in francese e l’altra in italiano), specificano che il presidente al quale Shri Mataji fa riferimento è Reagan, di cui Lei aveva parlato la sera precedente. [ii] Successivamente, mentre l’acqua usata dai bambini per fare il puja viene distribuita ai presenti affinché la mettano sul Sahasrara, pare che Shri Mataji dia indicazioni di conservarla anche per berla, perché fa bene (fa un gesto ad indicare il proprio stomaco). |
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