Giorno dell’anniversario della nascita di Guru Nanak, Ogni Sahaja Yogi deve diventare un Guru

London (Inghilterra)

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“Ogni Sahaja Yogi deve diventare un Guru”, Nirmala Palace, Londra (G.B.), Giorno dell’anniversario della nascita di Guru Nanak, 1 Novembre 1982.

Questo nostro incontro cade oggi nel giorno della grande luna piena, chiamata Sharada Indu, che è anche il nome della Dea SHARADA INDU: è la luna d’autunno. E’ la luna più grande, naturalmente non in Inghilterra ma in India, ed è il giorno in cui la luna risplende maggiormente e la circostanza è così rilevante che Guru Nanak è nato in questo giorno. Come sapete, in India si celebrano i compleanni seguendo le date della luna (fasi lunari) chiamate “tithi” e non come qui da noi dove seguiamo quelle del sole.

Questa grande personalità è nata nel Punjab, dove la gente era inconsapevole delle strade che portano a Dio. Egli si era sempre preoccupato del Dharma in tutte le sue vite perché, come sapete, egli era il MAESTRO PRIMORDIALE ed il Maestro Primordiale è sempre posto a protezione del Void, per sostenerci e darci un modello di maestro ideale. E’ sempre nato nei posti più disagevoli come monti, valli o, cosa ancor più difficile, nelle sue varie incarnazioni, tra gente rozza che aveva bisogno del suo aiuto. A quel tempo in India, il Punjab era in qualche modo considerato come un luogo dove non c’era rispetto per Dio o per le tradizionali effigi hindù, cioè le statue che erano considerate emettere vibrazioni. Il popolo adorava il denaro (anche ora) ed il potere, e poiché a quel tempo c’era un re molto ansioso di convertire le sue genti alla religione islamica elargendo denaro, molti si stavano convertendo all’Islam. E da allora gli Hindù presero ad odiare i musulmani. La lotta tra i seguaci di Maometto ed i seguaci dell’induismo proseguì e Maometto, benché avesse deciso di non rinascere più, prese nuovamente nascita, pensando di poter in tal modo risolvere il problema. Certo, queste incarnazioni sono tali che non muoiono mai, anche se lasciano il corpo ci sono sempre attorno: sono quelle che compiono tanti miracoli quando un’altra incarnazione viene su questa terra. Aiutano e sostengono i ricercatori e li guidano verso le incarnazioni. Celebrare oggi il suo anniversario è dunque un po’ una falsità, perché non è mai morto. Egli vive nell’eterno. Le incarnazioni non crescono e non muoiono mai.

La sua nascita è importante perché ‑ simbolicamente ‑ egli venne sulla terra non per propagare una particolare qualità del Void che sarebbe poi sfociata in una religione, come avvenne per Maometto, Mosè, Abramo, Lao Tze o Socrate. No, egli venne, si potrebbe dire, per suscitare amicizia, comprensione, unità tra le religioni. Questo fu un grande passo per Sahaja Yoga. In seguito, come sapete, egli nacque ancora ‑ solo Dio sa dove, perché nessuno in realtà sa dove nacque ‑ ma fu ad un certo punto presente come Shirdi Sai Nath. Anch’egli disse le stesse cose: parlare male di qualsiasi religione è peccato.

Quegli sforzi sono stati vani perché le popolazioni islamiche o hindù di allora sono ora molto, molto fanatiche. Invece di avvicinarsi ed amarsi gli uni con gli altri, sono diventati fanatici. Eppure sia l’Islam che la religione Sikh si diffondono così rapidamente. In America c’è un terribile Guru che ha incominciato a diffondere la religione Sikh. Sta convertendo tutti i bianchi. Si lasciano crescere i capelli e le barbe, indossano un “kara”, seguono insomma tutte e cinque le regole che erano richieste al tempo del Guru Gobind Singh. C’era la guerra allora e dovevano vestirsi e bardarsi in quel modo. Era importante. Per proteggere l’Induismo o gli Hindù dall’invasione dei Musulmani, dei fanatici Musulmani, si dettero un certo assetto militare. In realtà, se credete in Dio, nessuno può essere ucciso, ma penso che Guru Gobind ritenesse di dover agire così.

In tutte le religioni profetiche, vedete, i profeti che hanno diffuso le religioni sono sempre stati oggetto di tali attacchi che hanno dovuto provvedersi di armi. Anche nell’Islam hanno dovuto farlo per proteggersi. Ora, una volta armati, si è dovuto instaurare una certa disciplina. Senza disciplina nulla è possibile, ed i Sikh si sottoponevano ad una disciplina rigorosissima. I Sikh dei giorni nostri non sono più Sikh, lo sono solo in apparenza, interiormente non lo sono più. Non voglio descrivere il rigore e la disciplina attraverso cui passavano, ma ogni discepolo deve sottoporsi ad una disciplina molto severa se vuole diventare un Guru. Non c’è alcun dubbio in proposito. Non è cosi semplice come se qualcuno come me viene e vi dice fate questo, fate quello, cose che il giorno dopo avete già scordate. E’ una questione molto seria e va capita bene.

Voi avete ottenuto la vostra realizzazione attraverso Sahaja Yoga. Ora dovete diventare dei Sahaja Yogi. Ma ancora, vorrei dire, voi non siete pienamente dei Sahaja Yogi perché ogni Sahaja Yogi deve essere un Guru, altrimenti non è un Sahaja Yogi. Per prima cosa siete Yogi perché avete ricevuto la realizzazione, ma gli Yogi non servono, voi dovete diventare Sahaja Yogi. Vi è stato detto di tutti i chakra, di tutte le cose che state facendo, di tutti i problemi concernenti la Kundalini, di come curarli. Vi è stato detto tutto su queste cose. Ora voi diventate un tipo di razza diverso, un diverso tipo di persona, che è due volte nata, che è nata dallo Spirito e non dalla carne. Ricordate che questo è un punto molto importante e rammentatevi cosa ha detto Giovanni – che voi siete nati dallo Spirito e non dalla carne. Quelli che sono nati dalla carne, sono carne, ma se siete nati dallo Spirito siete nati due volte. Quando sapete tutto sullo Spirito e sulla Kundalini, allora siete un Sahaja Yogi, ma finché non diventate un Guru, non siete pienamente un Sahaja Yogi.

Allora, tanto per cominciare, dobbiamo capire che lo Spirito è descritto come un “kalà”, come una fase della luna, ma un Guru è descritto come luna piena – “purnimà”, Guru purnimà. Il Guru è la luce piena, non solo una fase. Allora da una fase dovete raggiungere il livello di Guru completo. Complessivamente ci sono sedici fasi: dovete dunque attraversare sedici livelli per diventare un Guru. Come fare? Dobbiamo essere estremamente obiettivi. Come si diventa un Guru? Perché dobbiamo diventarlo, non c’è alcun dubbio. Non potete proprio dirmi: “Madre, dacci un nastro e noi lo impareremo a memoria e lo ripeteremo ad altri dicendo blah, blah, blah…”. Allo stesso modo, qualunque cosa abbia detto io, se prendete un nastro e lo mostrate alla gente dicendo: “Questa è nostra Madre! E’ così e colà…”, questi diranno: “Bene, può essere per quanto riguarda Lei, ma voi?”. Sahaja Yoga ha una grandissima responsabilità, che non credo sia stata capita. Vorrei che mi si prestasse il massimo di attenzione per capire quello che sto dicendo. Fino ad ora, se osservate bene, i Guru sono rimasti Guru e nessun discepolo è diventato Guru. I discepoli sono sempre stati considerati discepoli di un Guru, per quanto potesse essere falso. E non sono mai diventati Guru a loro volta. Non bisogno per loro di migliorare, dovevano solo tenere alto il nome del Guru. Cristo ha avuto i suoi discepoli e così pure Maometto, Nanak e Shirdi Sai Nath. Nessuno di questi discepoli è diventato un Guru. Ma ora è nel vostro destino ‑ mi spiace dovervelo dire ‑ è nel vostro destino diventare Guru. In realtà è un privilegio. E’ un grandissimo privilegio diventare Guru. Dobbiamo imparare quel che si deve fare per diventarlo. Penso che questo discorso stia diventando una conferenza, come quando vi ho parlato del GURU PURMINA e dei dieci arricchimenti della personalità che dobbiamo conseguire. Oggi dobbiamo parlare di tutti e sedici i livelli cui ho accennato prima, dobbiamo vedere come crescere fino a diventare un Guru.

Primo, dobbiamo avere una disciplina assoluta. Nessuno deve dirvelo. Per esempio Mr. Nick è criticato da tutti. No, criticate voi stessi, diventate Mr. Nick. Dovete asservire il corpo a voi, questa è la prima tappa del vostro diventare maestri, dell’acquisire padronanza. Predominio vuol dire che il corpo può dormire ovunque, sentir fame fino a morirne, vivere in ogni circostanza senza osare di avere rancori. Dovrebbe, dovunque, essere capace di dormire in qualsiasi momento o di svegliarsi in qualsiasi momento. Questo corpo deve essere dominato. Se leggete l’ “Ashtanga Yoga” anche lì è detto che la prima cosa è il dominio sul corpo, e dunque ‑ dopo la realizzazione ‑ la prima cosa che dovete fare è dominare il corpo, ed è la cosa più difficile per gli occidentali perché la materia ha il sopravvento sullo Spirito. Innanzitutto lo Spirito deve venire ‑ prima fase ‑ come minimo lo Spirito deve esserci.

Se dovete essere lo Spirito, ebbene lo scopo della luna è di essere investita da quella luce (dalla luce dello Spirito, dalla sua luce). Nella prima fase dobbiamo acquistare il dominio del corpo. Cosa dobbiamo fare per acquistare il dominio del corpo? Dobbiamo innanzitutto renderci conto quali sono gli elementi che ostacolano questo dominio. Dobbiamo conoscere tutti gli inganni che cercano di averla vinta su di noi.

Devo dunque, per prima cosa, fronteggiare il corpo. La prima e più importante cosa che impariamo in Sahaja Yoga è di rispettare il corpo. Il che vuol dire che l’indulgenza è un peccato nei confronti del corpo, perché vi dà un corpo che non è docile. Prima di tutto va rispettato il corpo e quindi dominato. Se non vi rispettate, non potete avere dominio su di voi. Ancora: per dominare il corpo dovete rispettarlo, e per rispettarlo dovete averne la massima cura, ma senza indulgenza. Questo non vuol dire buttarsi nel fango, stare per ore sotto la pioggia o esporsi alle intemperie per fare del vostro corpo addirittura un ricettacolo di tutti i malanni, raffreddori, tossi e via dicendo, cosicché vostra Madre debba pensare a pulirvi il Vishuddhi. Dovete educare il corpo senza farlo ammalare.

La pigrizia fa male al corpo. Le persone pigre devono saperlo, esse che non si preoccupano di vestirsi in modo appropriato, di coprirsi bene, di aver cura in maniera adeguata del corpo, di oliare tutte le giunture del corpo, massaggiarsi. Avere cura del corpo: questo è il punto. Per avere cura del corpo dovete dedicargli del tempo, perché è il tempio di Dio. Ora voi dovete diventare il tempio, ma se il tempio è sporco, malato, privo di dignità, è come un pezzo di legno, o un pallone, nessuno avrà voglio di venirgli vicino.

Cercate, allora, di migliorare il complesso della vostra personalità, perché deve essere un tempio bello. Insomma, vi ho dato tante informazioni… segrete come mai ho dato in tutta la mia vita, persino come Guru, perché le persone che venivano da un Guru, normalmente, erano davvero grandi ricercatori. Si sarebbero appesi a testa in giù per mesi interi solo per compiacere il Guru. Era proprio gente di di­versa qualità, ma erano pochi, uno o due. Quando si cerca la quantità, la qualità va giù, lo accetto. Ma perché voi, proprio voi, non vi fate sommergere dal desiderio di diventare persone di primo ordine e vi comportate poi conseguentemente?

Prima di tutto, allora, allenate bene il vostro corpo. Dovete fare qualche esercizio la mattina, come vi ho detto. Mi hanno riferito che c’è chi va a dormire dopo la colazione, ne sono rimasta stupita. Voglio dire: questo è troppo! Vedete, Dio vi ha dato questa casa come una benedizione, per essere all’erta, per dare la Sua Luce ad altri. Se, invece, non c’è alcun tremolio di candela, a che serve? Quel che dovete fare, innanzitutto, è di scrollarvi di dosso quel che vi appesantisce. Conservate il corpo in buone condizioni, vigile. Di fatto, alla vostra età, non si dovrebbe dormire per più di sei o sette ore, credetemi. Non ce n’è alcun bisogno. Sei o sette ore di sonno profondo sono sufficienti. Anch’io la notte dormo circa… andando a letto mai prima delle undici, qualche volta a mezzanotte, ieri sono andata a dormire alle due svegliandomi alle 5,30 come sempre. Dunque, quante ore sono…? Tre ore e mezza di sonno. E adesso ho dormito per circa … al massimo una mezz’ora o un’ora, e basta. Quanto a voi, non dovete lavorare come me, nel senso che anche mentre sto dormendo, lavoro. Dunque fare riposare il corpo troppo a lungo consente al corpo di prendere il sopravvento su di voi e vi sarà difficile mantenervi all’erta. Prima di tutto, allora, deve essere educato il corpo, non dovrebbe esserci nessuna autoindulgenza. Lo dico perché si può arrivare a qualsiasi limite di autoindulgenza, come quelle persone che non tengono pulita la loro stanza, non tengono puliti i loro vestiti, se ne stanno senza far nulla, tutte cose assurde, troppo basse, troppo meschine per parlarne, ma accadono. Non c’è limite alla meschinità, si sa, questo è il problema, che fare…

Durante un giorno di luna piena come questo ci si può render conto che quando c’è la luna piena si è sempre attivi. Non appena la luna cresce, essa porta lo Spirito ad essere attivo, anche durante la notte. Ma nessuno di voi durante la notte è attivo come me. Se crescerete, rimarrete sorpresi dal fatto che anche durante il sonno sarete attivi. Insisto: dovete prendere cura del vostro corpo. Il corpo deve essere presentabile e non seguite la cosiddetta “ultimissima moda”. E’ molto importante . Non bisogna seguirla, seguire cose assurde, che non vi aiutano certo a far bella figura, anzi vi fanno apparire una persona bislacca, così attenta alla moda da sembrare un “dandy”. Dobbiamo indossare abiti che siano “nel centro”, dignitosi e di buon gusto.

Mi è stato detto che anche il solo svegliarsi è difficile in Inghilterra. E qualcuno, quando ero giovane, mi disse: “Non svegliare mai un Inglese”. Non ci ho mai provato. Ve ne parlo ora: mai di mattina. Sono stata messa sull’avviso: non svegliare un inglese, è il più grave peccato che si possa commettere su questa terra! Perché gli inglesi devono essere cosi attaccati al sonno? L’intera nazione dorme oggi. Vogliono salari più alti, salari più alti per dormire di più. Mangiare e bere, bere e mangiare e, nell’intervallo, dormire. La vita è programmata su queste tre cose.

All’inizio, quando arrivarono i (primi n.d.t.) Sahaja Yogi, era molto difficile svegliarli. E quelle erano le stesse persone note per la loro puntualità, che vinsero la battaglia di Waterloo per la loro puntualità. Erano così puntuali che la gente soleva rimettere i propri orologi, persino in America. Erano lo stesse persone. L’altra faccia della medaglia è che dormono come ciocchi. Devono essere stati soliti dormire anche prima, perché questo è un vecchio modo di dire: non svegliare un inglese. Penso che ci sia anche qualcos’altro sul perché si dice così: il fatto che non sia niente altro che semplice pigrizia. Cerchiamo quindi di capire perché dormiamo troppo. Se il lato sinistro è pesante, la gente dorme; se il back Agnya è pesante, la gente dorme. Se l’Agnya frontale lavora troppo, allora la gente non dorme.

Se dico: “Non dormite”, significa per voi mettere in azione il vostro Agnya, cioè iniziare a pensare, il che è nuovamente contro Sahaja Yoga. Vale a dire Agnya di sinistra, Agnya di destra, Agnya di destra, Agnya di sinistra, Agnya di sinistra, Agnya di destra, Agnya di sinistra… E’ un oscillare da uno all’altro.

Dovete stare nel centro con Cristo. Egli è sveglio ogni secondo della giornata: uccide, batte, colpisce, cura, protegge, guida ventiquattro ore al giorno. Andate a domandare a qualsiasi anima realizzata chiamata AVADHUTA (colui che è il Maestro), e vi diranno che dormono a mala pena tre o quattro ore, perché non possono lavorare mentre dormono, così dormono per quattro ore ed il resto del tempo lavorano, sia che meditino, sia che agiscano in proiezione o in concreto. Sono persone occupate, molto occupate. Dovete essere persone molto occupate, perché ora siete impiegati di Dio. Dovete rendere pienamente in questo impiego, lavorando sodo. Avete visto, al contrario, quanto sia facile diventare pigri.

La prima cosa che dovrebbero fare queste persone che sono pigre, è di portare sette volte la destra sulla sinistra. Facciamolo, con la mano destra. Va meglio? Adesso il back Agnya. Facciamolo. La prima cosa (da combattere n.d.t.) è la pigrizia. Shri Krishna era contro la pigrizia. Ogni volta che ne ebbe l’opportunità, parlò contro la pigrizia, Alasya. Adesso, guardatemi. Con la fotografia potete fare la stessa cosa. Va meglio? Stanotte dobbiamo rimanere svegli; è un grande problema. Non dormite formalmente qui. Va bene? Lo potete fare in modo informale. Meglio? Mettete a posto gli occhi, provate di nuovo.

Prima di tutto, quindi, il dominio del corpo. Se dormite su un lato e sentite dolore, che fate? Dormite sull’altro lato. Allo stesso modo, questo corpo va reso immune dai differenti shocks. E’ come mettere un orologio in acqua: gli procurate uno shock anche se è a prova d’acqua. Un Sahaja Yogi deve essere una persona che ha superato tutte le prove. Non ci deve essere più spazio per i piagnistei, perché Sahaja Yogi abbia superato tutte le prove.

Ad ogni Sahaja Yogi che si lamenta potete dire: “Come mai ti lamenti? Tu sei uno che deve aver superato tutte le prove”. Non si deve quindi accettare o simpatizzare con nessuna lamentela che un altro Sahaja Yoga possa fare. Se incominciate ad accettare gente che piagnucola, sarete sempre occupati a curarli e non sarete utili per nulla a Sahaja Yoga. Quelli che sono abituati a piagnucolare dovrebbero andare all’ospedale e rimanervi. Le persone che si lamentano sono, in realtà, persone che soffrono una sorta di possessione, penso; stanno a lamentarsi continuamente e cercano di affliggervi e darvi fastidio.

Persone così non possono diventare Guru. Immaginatevi un Guru che si lamenta: che può insegnare? Soltanto a lamentarsi. Gli insegnanti saranno specializzati in lamentele e così pure gli studenti. Allevate discepoli che si lamentano e quando vengono da me si scopre che hanno una lista doppia di lamentele rispetto alla vostra. E’ anche una cosa che varia da posto a posto. Gli australiani, per esempio, si lamentano raramente se lo fanno, sono duramente picchiati. Raramente vi capiterà di trovare un australiano che si lamenta. Ho ricevuto delle lettere da loro in cui, a parte uno o due casi che ora si sono messi a posto, raramente si lamentano di se stessi, delle scomodità fisiche, etc.            Coloro che possono vivere in ogni situazione sono quelli che hanno raggiunto un sedicesimo, solo un sedicesimo (Jaise rakhahu taise hi rahu). Sono contenti di stare dove Madre li ha messi. Naturalmente Madre vi ha trattato con tutti i riguardi. Madre vi ha dato tutti i lussi del mondo, non vi fa soffrire come gli altri Guru. Una volta per tutte mio Figlio è stato sottoposto a tutte le torture, non c’è più bisogno che voi dobbiate sopportare torture o guai. Voi dovete, però, stare attenti a come il vostro corpo reagisce e dirgli:

Si, signor corpo, ti spiace comportarti bene e cercare di non essere indulgente?”.

Tutto questo lasciarsi andare viene dai sensi, così se riuscirete a dominare il vostro corpo dominerete anche i sensi. Per esempio, io personalmente ritengo che il padrone, o potremmo dire il più alto degli organi, quello che controlla la maggior parte degli altri organi, sia la lingua. Essa infatti è di un’assurdità primordiale; con la lingua si dicono cose per offendere gli altri, con la lingua si impara come andare sempre chiacchierando, con la lingua si può dimostra­re la propria frivolezza. Sia che la nostra lingua sia sciolta o legata, non c’è via di mezzo con essa. E questo solo per quello che riguarda il parlare, che è la cosa minore, ma quando si consideri l’aspetto più importante, questo è il mangiare, il pensare sempre al mangiare. Vi ho detto un centinaio di volte che i Sahaja Yogi dovrebbero veramente a volte mangiare cibi solo lessati e completamente insipidi, solo per mettere alla prova la lingua. Fatelo, provateci e poi riprovateci. Mio padre era solito dire che si deve scottare un pochino la lingua: questa era una delle prove che egli diceva si dovrebbero fare, ma lui era un maestro inflessibile come un Guru.

Noi dovremmo osservare ciò che la nostra lingua può sopportare; è esigente riguardo al cibo? Quando vede piatti pronti incomincia per prima cosa a salivare? Attira la nostra attenzione sul cibo? Il cibo è così importante per noi? La prima cosa da fare per superare il problema della lingua perciò è “digiunare”. La fame è l’unico modo per poter correggere voi stessi. Digiunate e se, ad esempio, la mattina mangiate qualcosa, riducetela a metà: sarete sorpresi di come anche il vostro intestino si dimezzi. Dopo qualche tempo non riuscirete a mangiare di più anche volendo. Il vostro interesse (per il cibo) se ne andrà. Educate voi stessi. Il digiuno è una cosa molto buona. Io penso che i 40 giorni (di digiuno) che fece Cristo siano un’ottima idea, ma non dovrebbe essere una di quelle cose come il Ramadam dove, per tutto quel tempo, si mangia la mattina presto del cibo molto piccante e poi si digiuna tutto il giorno pensando sempre al cibo. Digiunate a metà – e non pensate al cibo – a metà. Tentate gradualmente di dominare la vostra lingua. Il dominio della lingua è possibile solo se sapete mettervi a digiuno. Questo per quanto riguarda gli occidentali. Per quel che riguarda invece gli orientali, loro osservano il digiuno dalla mattina alla sera. (So di una signora …) Se glielo chiedete, essi vi dicono: “Io osservo il digiuno lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, può darsi che sabato non digiuni e domenica mangerò”. Ho conosciuto gente del genere nella mia vita, molta gente che andava avanti solo digiunando. Vedete, sono così abili e scaltri che possono dimostarvi che loro possono digiunare per 50, 80, 108 o 365 giorni. Sono maestri del digiuno. Ad essi io devo dire: “Dovete mangiare” quando digiunano. A voi invece devo dire: “Vediamo quanto si potrebbe digiunare”. Troviamo un giorno per celebrare la giornata di oggi, il gran giorno di Nanak!

Digiuniamo per un giorno. E quale potrebbe essere? Lunedì non si può, perché lunedì c’è il programma, martedì non si può perché è il giorno in cui Hanumana deve lavorare, mercoledì non si può perché è il giorno della creatività e come potrebbe essere? Giovedì non si può perché in quel giorno siamo Guru e dobbiamo lavorare molto duramente come Guru, venerdì non si può, dobbiamo lavorare la Shakti di Madre, sabato non si può perché dobbiamo dipanare tutti gli intrighi di Shri Krishna, e domenica come potrebbe essere? E’ il giorno del Figlio. Vediamo perciò quale è il giorno migliore per digiunare. Dovremmo farlo il giovedì, perché è il giorno del Guru: facciamo perciò un qualche digiuno – mezza giornata – mezza giornata, si può ? Possiamo iniziare con mezza giornata e poi tutto il giorno? Facciamo il giovedì, magari la seconda metà (della giornata) perché la colazione io credo sia essenziale. Se si toglie la colazione, vedete, i cavalli non possono lamentarsi (sic), perciò facciamo la seconda metà, oppure si può anche fare la prima.

In realtà, voi dovete disciplinare voi stessi se dovete essere dei Guru. E’ come andare all’Università: quando siete lasciati a voi stessi, siete voi stessi a dovervi dare la disciplina, nessuno deve dirvi di fare questo o quello; ad esempio la regola per svegliarvi. In India le cose vanno in modo pressoché opposto. Se dite a qualcuno che dovete svegliarvi alle 5 la persona a cui l’avete detto si sveglierà essa stessa alle 4, cosicché non si alzerà solo per svegliarvi. Mi seguite? E tutta la casa sarà sveglia alle 4 di modo che tutti potranno mettersi a disposizione della persona che deve essere svegliata. Ma colui che si deve svegliare potrebbe non avere dormito per tutta la notte. E’ proprio pressoché l’opposto (di qui), l’altro estremo. Ammettiamo che io sia lì e una notte dorma li; se mi alzo all’una li trovo tutti seduti a meditare nel corridoio, fino al bagno, dovunque. Non sono andati a casa, non hanno manifestato niente di tutto ciò. Meditano soltanto, prendono le vibrazioni, correggono se stessi. Io dormo in una stanza, durante la notte voglio andare al bagno e non ci posso proprio andare perché tutti stanno meditando. Nessuno dorme, nessuno. Questo, quindi, è il modo opposto di fare le cose. A voi, invece, deve essere assegnato un giorno, voi cioè dovete avere un giorno per digiunare, un giorno per osservare le regole e un giorno per vegliare: e quale giorno dovrebbe essere? Vediamo.

Un giorno in cui non ci sia un film! Metà della notte, la seconda metà intendo, non la prima. Quale giorno? Quello che è il più difficile, quando non potete, non potete proprio restare svegli. – Domenica notte – non c’è un film! Senza film! Trattate voi stessi in questo modo, scherzate con voi stessi. Ora, domenica sera c’è un film? Dopo le 12 non c’è. Così domenica notte alzatevi alle 12. Fatelo e gioitene. Non irritatevi, fatene un gioco. Più ci pensate, prima sarete turbati. Più non ci pensate, più ne gioirete. E’ come nuotare. Alzatevi alle 12, tutti, fate un bagno, sedete, cantate dei bhajans, fate questo e quest’altro, fatelo non vi pare? Dovete alzarvi alle 12, perciò dovete stare a letto sino a quell’ora. Alzatevi a mezzanotte. Vedete, la prima metà della notte si deve dormire sempre, è meglio. La seconda metà della notte è la migliore, va bene? Così la prima metà voi tutti dovete dormire sempre. Potete andare a dormire alle 8 o alle 9 se volete, ma non do­vrebbe essere importante quanto tempo dormite, ma soltanto che dovete alzarvi alle 12 del mattino, cioè dopo mezzanotte.

Shri Krishna è nato di notte circa alle 12. Nanak è nato a mezzanotte. Tutti i Guru in massima parte sono nati a mezzanotte. Per celebrare questo fatto dobbiamo avere un giorno in cui non si dorma dopo mezzanotte. Ma allora che fare a Caxton Hall? “Bene, si può dormire durante il giorno di sabato o di domenica; si può dormire domenica pomeriggio”. No, no, no, così non andrebbe bene. Se voi trovate un modo di compensare allora non mettete molto alla prova il vostro corpo. Dovete escogitare un modo in cui il vostro corpo “sappia” che deve alzarsi alle 12. Meglio far tesoro di quel tempo, che ne pensate? Bene. Non si sottragga mai del tempo a me, mai. Vedete, il lavoro non è importante, ciò che importa è il vostro Spirito, il dominio su voi stessi. Il lavoro, in ogni caso, non lo farete sempre, per questo non è importante. Questo nuovo lavoro che vi siete assunti, invece, meglio badare ad esso. Dimenticate il vostro lavoro, dimenticate tutte queste cose. Ciò che è importante è il vostro Spirito, altrimenti non potete diventare dei Guru. Lo Spirito è la cosa più importante. Tutto il resto è “assolutamente privo di importanza”, una nullità.

Ho tentato “molto lentamente” di portarvi fuori dal fango del materialismo e di queste cose mondane. Voi dovete lavorare per Dio. Siete persone speciali. Dovete perciò fare di voi stessi dei maestri, così che Dio vi dia tutte le benedizioni ed ogni altra cosa. L’idea di una vita lussuosa deve però essere abbandonata. La gente vuol fare una vita di lussi, e allora avrà il lusso di questo mondo ma non quello delle benedizioni di Dio. Bisogna scegliere uno dei due. O conducete una vita di lusso a livello materiale o una vita lussuosa delle benedizioni di Dio. Dovete scegliere una delle due, il tempo è venuto. Vedete, niente è importante, anche l’insicurezza economica è un’altra sciocchezza. Almeno voi non dovreste preoccuparvene. Intendo dire che almeno voi non soffrirete mai la fame. Gli Hindù, invece, se non lavorano la soffriranno. Ma a voi non potrà accadere e, se siete disoccupati, il governo è più contento purché non lo scocciate. Se ve ne state a casa a meditare, saranno molto più felici (i governanti). Perciò guadagnare più soldi o far più danaro non è affatto importante in Sahaja Yoga. La cosa più importante, è essere lo Spirito. Per questo qualsiasi cosa si debba fare va fatta. Qualsiasi sofferenza sopportiate non farete soffrire lo Spirito. Perché voi dovete diventare la luna piena, come il Guru Nanak. Quanto guadagnava Guru Nanak? Dovreste cercare di saperlo, come ha vissuto la sua vita? Non c’è affatto da preoccuparsi riguardo al danaro, perché non c’è bisogno di avere danaro in più, ma solo quello che vi basta per mangiare e per vivere. E poi il danaro in qualche modo si trova, se ne doveste avere bisogno a volte per qualche emergenza. Sapete, l’ho fatto, ho aiutato molti australiani – si tratta di persone che hanno dato se stesse pienamente, ed ecco perché sono state aiutate, ed ogni qual volta c’è un’emergenza, essi non devono preoccuparsi. Ma la dedizione al vostro Spirito deve essere veramente piena, completa, e per niente affatto rivolta al lavoro. Queste cose procedono insieme. Se dopo la realizzazione non vi preoccupate di voi stessi, del vostro Spirito avrete tutti i problemi del mondo da affrontare.

Anzitutto problemi finanziari, poi problemi fisici, mentali, emotivi. Seguirà ogni genere di problemi perchè Io ho destato la vostra Kundalini: una parte l’ho fatta, ma l’altra parte, cioè il vostro cuore, voi non l’avete aperto. Voi dovete dare il cuore a Sahaja Yoga. Finora non avete aperto il vostro cuore, ed esso deve esserlo. Siete ancora preoccupati per vostro padre, vostra madre, vostro fratello, vostra sorella, vostra moglie, i vostri figli. Aprite completamente il cuore a Sahaja Yoga senza alcun dubbio. Allora si stabilizzerà la consapevolezza senza dubbi, e nient’altro. Se non e fin quando non aprirete il vostro cuore, l’ascesa della Kundalini non ha significato, perché la Kundalini sale ed il cuore non è aperto. Se la Madre Terra invia il suo potere ad un seme ed esso non si apre, allora qual’è l’utilità? E’ tutto un mito. Aprite il cuore a Sahaja Yoga. Aprite il cuore allo Spirito e dite: “Madre, noi siamo lo Spirito”. Dovete realizzare questo, molta gente non si rende forse conto che siete venuti su questa terra per essere lo Spirito e non per lavorare al servizio di altri esseri umani. Dovete comprendere la vostra grandezza e sapere che non siete gente comune. E questo perché siete benedetti. Chi è così tanto benedetto? Siete stati descritti molto tempo fa da Blake come quella tale gente che sarebbe venuta sulla terra, gli “uomini di Dio”. Uomini di Dio. Cosa avete nel cuore? Il vostro cuore è come una pietra, se non e fin quando non ci sarà la luce dello Spirito esso è un cuore di pietra e questa pietra ferirà chiunque, vi porterà alla completa rovina. Aprite il vostro cuore al cento per cento.

Avete incontrato dei Sahaja Yogi Hindù: essi hanno problemi economici, ma quanto lavorano per Sahaja Yoga ogni giorno e quanto hanno contribuito per Sahaja Yoga! Immaginate, hanno raccolto circa 700.000 rupie, Rustom lo sa. 700 mila rupie hanno raccolto per il loro Ashram. 700 mila rupie sono circa 35.000 sterline. Hanno raccolto 35.000 sterline solo a Bombay. A Delhi hanno raccolto circa 500 mila rupie, 25 mila sterline. Loro lavorano, hanno famiglie, hanno bambini, ma non pensano ad altro che a Sahaja Yoga, a nient’altro che a Sahaja Yoga, a nient’altro. Io penso che diano la maggior parte dei loro soldi per Sahaja Yoga. Vivono con il minimo indispensabile. Se chiedo loro perché non si comprano un’altra camicia, essi rispondono: “Madre, ho indossato un sacco di camicie nella mia vita precedente”. Così sereni! “Ora abbiamo trovato l’Atman lasciate che ce ne adorniamo.

Abbiamo scoperto il cuore, lasciateci diventare il cuore”. Che necessità c’è di preoccuparsi di queste cose (materiali)? Abbiamo già fatto abbastanza di tutte queste sciocchezze. Vi dico che essi pensano di essere poveri, ma non lo sono. Dovunque si possa risparmiare danaro lo risparmiano. Essi erano soliti darmi prima del danaro ed io ho detto loro: “No, ora non ne ho bisogno, non serve, non so dove metterlo, che dobbiamo farne?” Ma loro hanno continuato così 5 io credo, fino circa al ’74. Quando sono tornata ab­biamo pensato di cominciare a costruire un Ashram, perché voi stavate per venire tutti lì, così ho detto: “Va bene, ora datemi il danaro. Tutti i Sahaja Yogi possono darmi del danaro, qualsiasi cosa abbiano risparmiato”. Sarete meravigliati di sapere come ognuno se ne sia venuto fuori con 1000 rupie, “ognuno” di essi, se lavorava, con almeno 1000 rupie. Avevano risparmiato in tre anni fino a 21.000 perché avevano pensato fosse nostra responsabilità risparmiare per Sahaja Yoga. Se domani dovessimo costruire un Ashram come faremmo? E noi invece ci permettiamo ancora di indulgere nelle cose inutili. Così questo è ciò che è il Gurupada.

Oggi, quindi, è il gran giorno dell’anniversario della nascita di Guru Nanak, e dobbiamo esaminare la sua vita, ciò che fece, come visse e in quali condizioni si trovò ad agire.

Il primo punto è dunque prendervi cura di voi stessi, disciplinarvi, sentendovi responsabili per Sahaja Yoga.

Mi sono molto stupita quando delle persone mi hanno detto che nell’Ashram la gente tiene la luce sempre accesa, e che il prezzo dell’olio è molto alto, 300 sterline la settimana. Sono veramente stupefatta; ognuno di voi dovrebbe sentirsi responsabile per ogni soldo speso in elettricità, per ogni soldo che spendete qui. Questo è un luogo di Dio. Se uno presta la macchina, tutti vogliono usarla. Questo è un risparmiare soldi a spese degli altri Sahaja Yogi. Se possono risparmiare prendendo la macchina di qualcuno, la prenderanno a prestito. Non prendete mai a prestito la macchina di un altro. Non è per voi, dovete avere rispetto di voi stessi, perché prendere a prestito la macchina di qualcuno? Non deve essere fatto.

Il secondo aspetto del Sè, allora, è il rispetto del Sè. Il primo è il rispetto del corpo ed il secondo è il rispetto di voi stessi. Siamo arroganti, anche volgari, non abbiamo rispetto di noi stessi. E’ l’educazione che manca, ho visto che dopo la guerra non si è più insegnato come avere il rispetto di sè. L’atmosfera che si è creata, non so perché, è un po’ come in guerra. Si pensa: “Io sono superiore a tutti, non mi importa degli altri”. Può essere, non so perché si è creata una cosa di questo tipo, ma esiste ed è molto diffusa.

Voi dovete essere gente completamente diversa: prima vengono gli altri e poi voi, con il rispetto di voi stessi. Non vi preoccupate, nessuno morirà, ve lo dico io. Dovete tutti gente mediocre dl quanti avere rispetto di voi stessi; quel tipo non dovrebbe essere consentito di restare in Sahaja Yoga, o perlomeno nell’Ashram, perché nuoce al buon nome di Sahaja Yoga nel suo complesso. Una persona sola può rovinare il tutto. Soltanto la gente che vuole diventare Guru deve vivere nell’Ashram. Non deve trattarsi di una questione di comodo.

E’ proprio tutto il contrario: “Noi ci prenderemo cura di noi stessi, dobbiamo diventare così, dobbiamo crescere, dobbiamo fare questo”. Allora è proprio tutto un’altra cosa, tutto funziona, io non devo dirvi nulla. Sapete che la situazione è così bassa e grossolana e che dopo che siete stati qui per così tanti anni, dovreste adesso diventare tutti AVADHUTAS, assolutamente. Dovrebbe diventare possibile per voi controllare tutti gli elementi e tutto il resto; ma voi siete ancora dominati dagli elementi, come potete controllarli? Prima di tutto liberatevi da questa schiavitù, da questa schiavitù mentale.

“Se una cosa c’è, c’è, se non c’è non ha importanza. Nulla è più importante di me, io sono il re del mondo intero. Se devo dormire per terra posso dormirci, o posso dormire in un palazzo, nulla mi può dominare”. Allora siete il maestro. Sapete, in India ci sono alcuni Sahaja Yogi che sanno proprio controllare gli elementi. Dovete aver sentito che abbiamo vari esempi di questo tipo, molti sono stati pubblicati su “Nirmala Yoga”, come sapete. Incontrate quei Sahaja Yogi e scoprirete che sono AVADHUTAS e che, quando parlano, si sente che un gran saggio a parlare e vedrete che il modo in cui si comportano, il loro modo di fare, è molto elevato. Abbiamo bisogno di gente di calibro elevato oggi, data la situazione di tutte le nazioni. Dobbiamo essere superbravi, perché, oggi, non è il tempo in cui ci si può permettere di lasciare le cose come stanno. Non possiamo limitarci ad essere discepoli, dobbiamo diventare tutti Guru e questo non è un periodo in cui si possa giocare col tempo. Non potete giocare col MALE, è il tempo in cui l’intera nave sarà affondata o salvata, e voi dovete saltarci dentro. Questa è la situazione odierna ed è proprio per questo che avete ricevuto la vostra realizzazione da Dio. Quanti di voi pensano che se la sarebbero meri­tata, se non fosse giunto questo periodo così precario? Ma voi l’avete ricevuta, perché il tempo è tale che ad ognuno deve essere data la realizzazione e tutti i poteri, in modo che tutti si possano salvare. Se, però, voi non aprite il vostro cuore e non ponete tutta la vostra attenzione sul vostro Spirito, questi poteri non funzioneranno, nessuno di questi poteri funzionerà: questo è il problema.

Ogni Guru aveva il dominio sugli elementi. Conoscete la storia di Nanak. La gente stava seduta e gli chiedeva acqua ed egli metteva la mano sulla roccia ed incominciava a scaturire acqua. Questo è il motivo per cui era chiamato Punjab. Punjab: cinque, e là esistono cinque fiumi. Si dice che tutti i Guru avessero il potere sugli elementi; quanto manca ancora a noi per raggiungere quel livello? Siamo ancora troppo simili all’altra gente che vende cose di poco conto, che è occupata a fare cose di poco conto o che è gente di nessun valore. Voi siete quelli che devono salvare il mondo intero.  La maggior parte della mia vita del mio sangue, del mio sforzo e del mio sudore li ho impegnati in questa vostra terra. E’ giunto per me il tempo di andare. Ancora tre anni rimangono e spero che prima di allora edificherete un Ashram. Non dobbiamo pagare per esso, ma dobbiamo essere pronti ad occuparlo; altrimenti se non potete occuparlo, non potete ricevere ulteriori benedizioni da Dio. Perché Dio dovrebbe benedirvi? Questa è una domanda che dovreste farvi: Siete il vostro Spirito o siete tutt’altro che lo Spirito? Quando io dico qualcosa, l’effetto è quello di un grande ronzio, io non so se la frequenza ha raggiunto le vostre orecchie o no, ma adesso vorrei proprio chiedervelo, perché Gavin mi ha chiesto di venire per questo giorno di Guru Nanak, e in realtà non volevo venire, perché per parlare o sentire parlare di Guru Nanak, si deve essere davvero un grande personaggio, perché per portare una luce così grande voi dovete completarvi. Ogni altra cosa è importante, invece, e allora come potete parlare dell’avvento di Sahaja Yoga?

Sono andata in America e sono rimasta sorpresa. Per gli americani, comunque sia, anche se pochi, per loro Sahaja Yoga è la cosa più importante. Non parlano d’altro che di Sahaja Yoga, la loro vita è Sahaja Yoga, lavorano dalla mattina alla sera per Sahaja Yoga e nient’altro e non si stancano. Per quanto riguarda gli australiani lo sapete (come vanno le cose n.d.t.). Il cuore non è aperto, lo Spirito non ha ancora mostrato la sua luce, ed è invece lo Spirito l’unica cosa che vi dà completa soddisfazione, completa gioia ed il principio del Guru completamente sviluppato, perché è allora che iniziate a dare. Se non c’è luce, che cosa date? Buio? Che cosa date agli altri? Se date il buio che è dentro di voi…

La seconda fase, quindi, come vi ho detto, consiste nell’avere rispetto di se stessi. Colui che chiede, che domanda, è una persona povera, che non ha rispetto di sè. “Chi può darmelo? Quando me lo dimentico, nessuno può darmelo”. Dobbiamo imparare a dare. a dare, a dare, (il resto n.d.t.) non ha importanza. Sono molto preoccupata a volte dal fatto che io non vi dia dei test difficili. Anche se vi dò una particolare bottarella quando cercate di fare i furbi, voi vi sentite un po abbattuti ed io vi calmo di nuovo. Ma è una cosa mediocre, proprio mediocre e non vi aiuterà. Questa è l’epoca della mediocrità. In politica c’è mediocrità, gente inutile. Se vi spostate in economia, c’è mediocrità; dappertutto c’è mediocrità. In Sahaja Yoga noi dobbiamo essere persone ultra brillanti che si sanno sacrificare al massimo, ultra dinamiche, al massimo compassionevoli, altrimenti Sahaja Yoga non funzionerà. Se fallirete, sarà vostra la responsabilità. Volete, naturallente, che vi aiuti ed io ho fatto del mio meglio, lo sapete. Vi ho promesso i metodi più veloci, immediati, come i Puja, ma le vibrazioni non si stabilizzano in voi, non le trattenete. Non avete idea di quante siano. Alcune persone hanno sentito emanare un vento veramente forte. C’è veramente un vento molto forte, pub essere che non lo sentiate. Se glielo chiedete, Gagangiri Maharaj vi racconterà che cosa gli è successo la prima volta che si è trovato davanti a me. Ma a voi non succede nulla Se un vento forte soffiasse sulla rocca di Gibilterra, essa non lo sentirebbe. Da parte mia, lo sapete, ho lavorato molto duramente. So che potete elevarvi, so che avete quella potenzialità dentro di voi.

Siete voi che dovete darvi le vostre regole e regolamenti, non gli altri. Se qualcuno esagera, anche voi lo fate, come bere te come matti. Non riesco a capire; è una vita che è una altalena, senza direzione, senza guida. Se siete il maestro, dovete essere se non il maestro, almeno il conducente della vostra macchina. Dovreste star fermi sulle gambe e sapere che siete il Guru, che dovete avere il bastone in mano, bastone che serve da guida agli altri e non da supporto a voi.

Se siete una persona smilza e inconsistente, come farete a conquistare la massa e a guidarla? Si deve fare un grande sforzo, uno sforzo molto tenace. Datevi le vostre regole e regolamenti, trattatevi come il discepolo. Siete il Guru e il discepolo.

La terza fase è quella che consiste nel diventare lo Spirito. Lo Spirito è il Guru e il resto è il discepolo. Il corpo, la mente, le emozioni, l’intelletto, ogni cosa è il discepolo e voi siete il Guru. Per far questo non c’è bisogno di gente di grande intelletto, né di un grado superiore di istruzione, ma di gente coraggiosa e di gran qualità. Quando andate in India, dovete incontrare un signore che si chiama Harishchandra, un semplice pescatore. E’ diplomato, naturalmente, ma è un uomo semplice; lavora in una banca. E’ venuto a Sahaja Yoga e ha ricevuto la sua realizzazione. Vi ho già raccontato la sua storia una volta, vi voglio dire di nuovo che uomo egli sia. Mi raccontò di essere andato una volta al mare. Doveva attraversarlo per raggiungere una piccola isola, per parlare di Sahaja Yoga. C’erano 25 persone e c’era da affrontare una vera e propria tempesta. Andò di fronte al mare . mise avanti una mano al vento che soffiava e disse: “Basta adesso! Devo andare a fare il lavoro di Madre, che è il lavoro dl Dio. Vuoi smettere? Smetterai finché io non tornerò a casa”. Appena detto ciò, tutto si fermò ed i presenti poterono vedere e testimoniarlo. Andò sull’isola, fece il suo lavoro, e tornò a casa. Varcata la soglia, ricominciò a piovere, iniziarono a cadere le gocce. E’ un uomo semplice a guardarlo, s’intende, messo a confronto con voi che siete davvero grandi inglesi. Vive in modo molto semplice e così pure sua moglie, pescatrice: vende al mercato i pesci presi. E’ un uomo dal corpo ben fatto e splendente, con i muscoli ben sviluppati, che parla molto bene: è proprio una persona umile. Non c’è da stupirsi se Cristo scelse dei pescatori.

Quest’uomo ha “migliaia” di pescatori come discepoli, ma non li chiama discepoli: dice che sono tutti figli di Madre. Migliaia: voi non lo sapete. Mi ha chiesto di andare da loro, ma sono stati invece alcuni di loro a venire al mio programma. Una volta sono dovuta andare in una di quelle isole ed egli disse che in qualunque isola io fossi andata, mi avrebbero aspettata per tutto il giorno. E’ sorprendente il modo in cui quell’uomo si è comportato: ha portato pesci per me quando ero lì, ma io gli ho detto: “Io mangio i pesci che mi porti, ma che ne è degli altri miei figli?” Egli disse che la volta seguente mi avrebbe mandato tutti i pesci. E voi non ci crederete, ma me ne mandò un camion pieno. Io dissi: “Adesso, chi li mangerà? Non dispongo di un camion carico di discepoli”. E lui: “Non importa! Sono andato e ho detto ai pescatori che Madre aveva chiesto del pesce e tutti hanno dato i loro pesci.

Per un giorno non avranno pesce, ma non importa”. Provate a pensare! Questa è gente che vive alla giornata in questa regione! Modi ha detto a qualcuno di un giornale che possiamo controllare gli elementi, per grazia di Madre. Quello del giornale ha creduto che volessimo vantarci, ma è vero, si può. Non è un modo di vantarsi, è un’evidenza. E’ la verità. Dovrebbe accadere, non è avere qualcosa di cui vantarci. E’ importante.

Arriva adesso l’altra fase di cui vi ho parlato, che consiste nel diventare voi stessi il Guru, distaccandovi ed identificandovi con lo Spirito che sta crescendo nella sua luce. Il distacco, quindi, si deve sviluppare.

“Mia madre – inizia così – è affetta da cancro; mio padre è pazzo, Madre, puoi curarli?” Li curo entrambi. “Poi, mi sono sposato: mia moglie è così, mio figlio è cosà, poi la casa, poi la macchina, poi il cane e poi l’ombrello…” Devo andare da A a Z e da Z a A. Va bene, lo posso fare, fino ad un certo punto, ma a che scopo? Perché? Perché curare la madre, il padre, il fratello, la sorella e tutti i parenti, il decimo matrimonio e l’undicesimo divorzio? Perché mettere a posto tutto questo? A che scopo? Ci deve essere un qualche scopo e se non lo si può raggiungere che senso c nel fare ciò? Lo scopo è che, alla fine, lasciate tutto in mano mia e vi distaccate. Voi volete, allo stesso tempo, affidarmi il problema e preoccuparvi di esso. Distacco. Avete voi un’idea del distacco di questo tipo: “Sono completamente distaccato dal denaro, Madre, completamente. Non me ne preoccupo. Tengo la luce accesa, perché mi dovrei preoccupare dei soldi?” Questo è il tipo di discorso: “Perché dovremmo preoccuparci di stare attenti al gas e al resto, se siamo persone distaccate? Siamo distaccati, non siamo attaccati al denaro”. Ma chi paga? C’è un altro tipo di distacco molto interessante, che vedo: “Sono molto distaccato e allora non mi preoccupo di fare il bagno, di avere ogni tipo di malattie, ogni genere di problemi e di io sono distaccato!

Perché mi dovrei coprire? Sono distaccato! Se mi prendo il raffreddore, sono distaccato, anche se gli altri se lo prendono da me. Che posso fare? Sono distaccato! Ho preso il raffreddore. Che importa? Ho una personalità distaccata. Perchè gli altri dovrebbero farci caso? Dovrebbero essere distaccati anche loro”. Questo è il ridicolo limite estremo a cui possiamo arrivare con la nostra idea del distacco! Il distacco viene da dentro. Voi non vi preoccupate, non vi preoccupate. Conoscete vostra Madre. Il distacco si dimostra per prima cosa in generosità. Grezna ne è un esempio. Ha venduto i suoi gioielli senza una ragione. Non avrei mai accettato quei soldi, ma lei li vendette. E’ una cosa notevole. Li ha venduti: lei è polacca, non inglese. Ha venduto i suoi gioielli, questo è ciò che il comunismo ha insegnato alla gente. I comunisti sono molto distaccati. Naturalmente non avrei mai preso quei soldi che erano suoi, ma (è importante n.d.t.) il modo in cui l’ha fatto: “Che cosa sono dei gioielli se servono per il lavoro di Dio, prendeteli”.

Sapete, ho dato via così tanti gioielli per far star bene i miei parenti. Sapete che l’altro giorno, quando si è fidanzata, ho regalato il mio kara a Cristina. E’ come se fosse scivolato dalla mano e andato via. Sono così distaccata che non me ne sono neanche accorta che scivolava via. Talmente distaccata che Cristina mi ha detto che su di lei era molto pesantemente su di me non era proprio nulla, impalpabile.

Deve, quindi, subentrare il distacco. Dovreste essere consapevoli di quale parte giocate nel gioco. L’idea del distacco non dovrebbe essere quella tipo “hippy”, dell’approfittare di chiunque altro, e neppure di quell’altro tipo di cui vi ho parlato, che è molto ridicolo; non è un concetto, è una cosa reale, è la nostra consapevolezza stessa che è distaccata.

Questo quarto aspetto (quello del distacco n.d.t.) è quindi importante per il versante materiale. Ciò che mangiate non è così importante, perché qualunque cosa voi mangiate che importanza ha?

Analizzate la questione; siamo al ristorante “Che cosa volete?” “Io voglio pancakes” “Che cosa volete?” “Io voglio questo, io voglio quello” a che scopo? Non capisco tutto questo spreco di energie, perché non prendete tutti quanti pancakes? Sapete, si tratta di un affare serio “Oggi voglio questo” “Io”. Questo signor “Io” viene fuori dal materialismo. Sviluppiamo questo signor “Io”. La parola “Io” deve quindi scomparire e dovremmo dire “noi”. “Noi” significa voi e tutti quanti i Sahaja Yogi messi assieme. Quando direte “noi” sentirete che è diverso. Oppure dite il vostro nome così: “Questo Norman” “questo Norman non vuole sentire” come fanno i bambini. Ho chiesto ad un bimbo: “Vai a casa?” “Sì, ma questo Muna (il suo nome era Muna) non vuole, è molto ostinato, che posso fare?” Questo è distacco. Parlare in terza persona è segno di distacco: voi non fate parte del quadro … siete un testimone. Siete il testimone dello spettacolo. Questo distacco dovrebbe funzionare in modo tale che voi dovreste testimoniare l’intero spettacolo senza esserne coinvolti. State solo a guardare ciò che accade anche nella collettività. Diventa una questione politica, davvero, anche in Sahaja Yoga, una questione politica, nient’altro che una questione politica. Noi non stiamo qui a combattere come leaders dell’Unione. Noi siamo tutti leaders! Dov’è il tempo di combattere? Dobbiamo decidere. Per quanto riguarda questo punto, quindi, distacco e attaccamento allo Spirito.      Andiamo avanti e vediamo quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento al livello mentale. A livello fisico avete visto che dovete sviluppare un completo distacco nei quattro modi di cui vi ho parlato. A livello mentale, ciò che dovete fare è comprendere l’essenza di ogni cosa scritta, cercando di discriminare tra Vidya e Avidya (conoscenza pura e impura n.d.t.). L’Avidya vi ucciderà, vi porterà via l’energia, mentre la Vidya vi darà sostentamento. Cercate di trovare dei libri che sostengano la Vidya. Sono rimasta sorpresa nel vedere che una certa signora Barbara, che ha incontrato Gavin soltanto la volta scorsa, abbia scritto un libro incredibile, veramente sorprendente! Di un tale livello su Sahaja Yoga! Molto diretto. Ve lo mostrerò, sapete, lo stanno prendendo in considerazione per conferirle il dottorato, ci credereste? In una Università americana, naturalmente, una cosa cosi è possibile solo in America. Quel libro, tuttavia, è di gran livello e ne sono rimasta sorpresa.

Cercate quindi di arricchirvi con letture del Devi Mahatmya, della Bibbia e di altre Scritture, come il Corano; letture che vi aiutino e vi nutrano. Blake, Kabir, Nanak. Ce ne sono tanti, Lao Tze, per esempio. Si tratta di qualcosa di buono: è conoscenza. Rimarrete sorpresi una volta che inizierete a muovervi in questa direzione, di come le cose vi arriveranno da sole.

Ho incontrato un uomo vicino a Rahu – sapete che andiamo là (durante l’annuale tour in India n.d.t.) – che guidava un carro trainato da buoi e lo aveva portato per accompagnarmi ad un programma, sapete come organizziamo le cose là. Stavo seduta sul carro, stavamo aspettando ed io parlavo con lui. Mi accorsi che l’uomo che sedeva lì per accompagnarmi era un Avadhuta. Era completamente privo di istruzione, non conosceva nessun libro, non sapeva scrivere, ma il modo in cui si esprimeva mi fece dire: “Oh Dio, da dove viene tutta questa conoscenza! Da dove viene tutta questa saggezza, una saggezza davvero grande, credetemi!” Una saggezza così grande che ne rimasi stupita, davvero stupita. Da un uomo che non era mai stato a scuola, una saggezza che non potete immaginare. Incontratelo la prossima volta che andate là. Se qualcuno può fare da traduttore… vi sentirete portati a toccargli i piedi: un uomo molto semplice, senza pretese, con un “topi” bianco pulito, un vestito lindo che guidava il mio carro. Per lui condurmi sul carro era “il più grande privilegio” di tutto il mondo. Disse: “Devo aver fatto qualcosa di molto grande per poter condurVi” . E stava lì a spiegarmi in modo molto semplice il carattere dei giovani buoi e degli esseri umani, provate a immaginare! Se vi racconto le cose di cui ha parlato non ci credereste, non so proprio come dire… Questo è il modo in cui si manifesta un grand’uomo – non parla di cose frivole, non ha tempo per le cose frivole.

L’ho visto anche con i miei nipoti. Non hanno mai tempo per parlare di cose frivole, non hanno tempo, sono molto occupati, lo sapete. Stanno sempre a pulire. Quando sono venuti qui hanno detto: “Dobbiamo pulire questo Brompton Square, poi dobbiamo pulire questo Knights bridge, poi dobbiamo pulire questa Londra, poi questa Inghilterra. Dov’è la carta dell’Inghilterra? Dammela”. Sono occupati tutto il tempo a pulire e poi: “Questo posto è così, quest’altro è cosà. Oh Dio questo è terribile, portate delle scarpe, fate questo, fate quello”. Sono occupati tutto il tempo dalla mattina alla sera. Se ne vanno su nella camera e sono occupati. Sono impegnati, non hanno tempo di parlare di cose mondane. Quando ho regalato loro dei giocattoli e delle bambole, le hanno messe lì a sedere e han­no fatto vedere loro la carta dell’Inghilterra: “Guardate, ora, adesso ci pensate voi, va bene?” Sapete che parlano così alle bambole. La bambole sono i loro discepoli. Dicono alle bambole: “Non dovete sedere così, dovete sedere per bene. Non potete piegare le ginocchia? Meglio che lo impariate, dovete impararlo”, perché le bambole hanno le gambe rigide. Ho visto, poi, il modo in cui tutti i ragazzi e anche i bambini piccoli sono occupati a fare Sahaja Yoga. Lavorano a tutti i livelli.  Oggi stavo raccontando a Rustom di mio padre. Era un uomo istruito, naturalmente, ma quando parlava, parlava in modo concreto. Gli parlai, per esempio, dello stato di una persona denominato “Sambhranta” ed egli mi disse: “Gli esseri umani sono molto diversi da Dio.

Quando Dio si incarna allora lo stato Sambhranta, che si trova tra lo stato subconscio e conscio, si manifesta in modo diretto, emerge in modo diretto. Gli esseri umani, invece, vanno di qua e di là, mai dritti. Dio discende, discende in modo adeguato, ma l’ascesa avviene sempre con delle deviazioni. Sale in modo da raccogliere tutto ciò che c’è nel suo subconscio e quindi lo stato Sambhranta in cui molto pericoloso perché egli può raccogliere si risveglia, qualsiasi cosa. Se gli capita di raccogliere dei sogni diventa un tipo molto strano. Può credere che Dio sia come l’ha visto nei suoi sogni come una strega, e la strega come un uccello”. Ho sempre visto mio padre molto occupato. Nel parlargli l’ho sentito compagno ed egli mi ha sentito compagna. Era in grado di parlare perché la sua attenzione era là.

La sua attenzione non era su come la gente teneva i capelli, come si sedeva, come vestiva o su come ci si deve comportare in una certa situazione, no, la sua attenzione era sullo Spirito, sul suo Spirito e sullo Spirito degli altri. Aveva una tale dinamicità, per quello che riguarda il cervello, che conosceva il vostro dizionario a memoria. Non ha mai consultato un dizionario in tutta 12 sua vita, né di sanscrito né di inglese, ed era padrone di 14 lingue. Riuscite ad immaginare come doveva far funzionare il suo cervello! Giocava a tennis molto bene, soleva nuotare per tre miglia ogni giorno, tre miglia. Aveva dei muscoli che mi poteva tirare su di peso. Sì! Una personalità molto sana, un uomo molto sano! Molto generoso, molto generoso. Molto più generoso di me, tanto perché possiate farvene un’idea. “Molto” generoso, per lui niente era importante: “Ti piace, prendilo”. Avrebbe digiunato pur di essere generoso. E poi, un uomo di saldi principi.

Giungiamo quindi al secondo argomento del quinto punto che abbiamo iniziato, che consiste nell’indirizzarvi mentalmente soltanto verso cose che nutrono. Potete identificarle con la consapevolezza vibratoria. Se non siete in grado (di usarla n.d.t.) chiedete ad altri Sahaja Yogi (di aiutarvi n.d.t.). Usate delle cose che vi nutrono, per la vostra crescita e non cose negative, dannose. Se le leggete siete poi responsabili. Siete davvero dei grandi lettori, vi si può chiedere ogni nome e lo conoscete. Ho chiesto chi era Gropins e tutti lo sapevano. Non c’è bisogno di essere un accademico per dirlo. Ognuno sa ciò che accade, chi è questo, chi è quello. Una cosa buona l’avete fatta in tutto il vostro cercare: l’aver letto ogni cosa, sia buona che cattiva. Ma adesso, dopo la realizzazione, dovete capire quello che dovete leggere, quello che dovete sapere e dovrebbe essere qualcosa che nutre.

Date nutrimento e aiuto con le parole. Nel parlare dovreste avere compassione. Se parlate a qualcuno dovreste farlo con molta compassione. Sahaja Yoga è un sistema basato sulla compassione. Un Guru deve essere “molto, molto” paziente. Non è come negli altri Gurudom, anche i Guru veri non hanno pazienza. In questo nostro sistema, la pazienza è l’unico modo per avere dei risultati, perché non ci sono dei Guru a dare la realizzazione, siete voi a darla. E voi sapete cos’è la realizzazione. L’altro giorno abbiamo incontrato un tizio che se ne stava seduto immobile ed alcuni Sahaja Yogi mi hanno detto: “Madre, abbiamo fallito, non siamo riusciti a dargli la realizzazione, è un caso senza speranza”. Ed io: “Davvero?” Alla fine sono andata là perché avevano detto: “Madre, il tizio è seduto là”. Lo volevo evitare, ma ormai l’avevano detto. E così ho alzato la sua Kundalini, alzata e fissata, erano le mie mani a sostenerla in quel momento. “Non sento niente”. Ho detto; “Questo tizio non si preoccupa di quanto noi lavoriamo su di lui. Pensa di farci un piacere”. Due o tre persone vennero avanti, portarono una candela, la misero davanti a lui e fecero bandhan qua e là. Di nuovo alzai la sua Kundalini tre volte. “No, niente, assolutamente”. Andò avanti per mezz’ora, poi smisi e dissi: “Signore, mi dispiace, siete troppo grande per la realizzazione! Proveremo di nuovo! “Io non sono convinto…” Ero stanca e dissi: lo sono davvero convinta per quanto riguarda lei, quindi ci lasci andare” ed uscì. Dovete avere un’enorme pazienza e senso dell’umorismo, non potete dirglielo in faccia (come stanno le cose n.d.t.). Se gli avessi detto: “Lei non è buona a nulla, una persona inutile, con una Kundalini in cattivo stato, se ne vada via da qui, uomo senza speranza!” Non potevo dirgli queste cose, ho dovuto sopportarlo e non solo ma, alla fine, ho dovuto dirgli che era un grand’uomo, vedete. Il suo Ego era già così gonfio che con tutti gli spilli ficcatigli dentro non si è sgonfiato, doveva essere fatto di una fibra speciale, penso. Era un compito veramente difficile. Si deve essere consapevoli che si deve essere compassionevoli. Dobbiamo leggere qualcosa che dia nutrimento alla nostra compassione. Dobbiamo istruirci su persone che diedero via tutto quello che possedevano. Tukarama per esempio. Leggere Tukarama. Tukarama era un povero uomo. Un giorno andò in un certo posto ed eseguì un buon lavoro e così gli dettero un sacco di canne da zucchero. Sulla via del ritorno ogni bambino gli diceva: “Mi dai una canna da zucchero?” e lui la dava a tutti. Quando giunse a casa ne era rimasta una sola ed i figli gli dissero: “Noi siamo tre”, ed egli: “Va bene, la prossima volta ve le porterò, per adesso dividetevela”. E loro la presero e dissero: “Meglio prendercela se no verrà qualche bambino e se ne andrà anche questa”.

Bisogna conoscere le vite che sono state tutto un donare. Istruitevi sulle persone che hanno donato, che hanno donato la loro vita. Sono stati  crocefissi, sono stati torturati, ed essi hanno permesso di essere sfruttati, di essere avvelenati. Leggete dei loro grandi sacrifici. Noi siamo fortunati perché abbiamo visto queste cose con i nostri occhi, ma cercate di essere uno di quelli che, anche se non hanno visto, riescono almeno ad immaginarselo. Potete farlo. Fatevene un vostro principio.

Ci spostiamo adesso dall’argomento distacco, di cui vi ho esposto i quattro tipi. Vi ho parlato inoltre del nutrimento della vostra mente e del nutrimento per il vostro cuore. Nulla dà maggior nutrimento ad una persona del donare. Nulla può essere nutrimento per il vostro cuore, per la vostra compassione fin quando non imparate a donare. Volete fare una lista per favore: quante cose avete donato quest’anno, l’anno scorso? Io non posso perché sarebbe troppo lunga. Per favore fate una lista di “quante cose” date spontaneamente, senza che sia entrato in causa il cervello, ciò che avete dato agli altri senza pensare. Diciamo da Natale scorso sino ad ora.

Il cuore si apre. Pensate a dare. C’è bisogno di dare anche un altro tipo di aiuto a livello materiale. Ma noi non diamo neanche quell’altro tipo di aiuto per il quale non dobbiamo spendere alcun soldo e che consiste nel dare una mano. Ho visto come vengono comunemente scoperti espedienti per risparmiare fatica. Arrivo qua ed alcuni corrono, altri stanno solo seduti. Viene portato loro il tè, dei dolci, viene offerto loro ogni cosa. Lasciano lì il piatto davanti a loro: andate a lavarlo! Non è solo egoismo, è anche un modo molto maleducato di comportarsi. In Sahaja Yoga dovete essere molto impegnati in ogni momento nell’aiutare gli altri, nell’essere di aiuto.

Sapete che il Guru di Ravi Shankar era un grand’uomo, un’anima realizzata. Era veramente grande e sapeva molte cose. Un giorno, eravamo ospiti di un dottore, eravamo stati invitati a cena. Di notte arrivò una chiamata per il medico: “Ho molto bisogno di lei”. Il dottore disse “No, so­no stanco”; era un’altra persona, non c’è dubbio. E l’altro (che doveva essere il Guru di Ravi Shankar n.d.t.) “Dovete venire, ho un grande problema. Ho trovato un cucciolo”. “Che tipo di cucciolo avete trovato?” “E’ un cucciolo” – lui era un uomo vecchio – “ho trovato un cucciolo di cervo che sta soffrendo: la madre è morta e nessuno si prende cura di lui”. Io dissi: “Va bene, vengo anch’io con lei!” Sapevo che avrei potuto toccare il piccolo, così andai con lui (il Guru di Ravi Shankar n.d.t.).

Se ne stava là con quella piccola cosa vicina al suo cuore ed il dottore disse: “Che fa?” e lui: “Stavo cercando di dargli la mia vita, se possibile, così che quando foste arrivati lo avreste trovato vivo”. Proprio così: solo amore. Il dottore si svestì, si tolse il cappotto e disse: “Mettetelo giù, ora”. L’altro lo depose con molta cautela. Non c’è dubbio era un’anima realizzata. Misi la mia mano su quella cosa e ritornò a vivere. Era molto felice e disse: “Voi siete la Devi, Voi siete la Dea, lo posso testimoniare, ma avete fatto una cosa non buona”. “Che cosa?” dissi. “Vi siete sposata” ed io: “Ma le Devi devono anche sposarsi” e lui: “Ma se per caso avesse sposato un uomo meschino che vi sarebbe successo?” “Avrei visto cosa fare in quel caso, ma io non ho sposato un uomo meschino. Altrimenti sarebbe stata la più grande maledizione”. Egli disse: “Io ho avuto una moglie di quel tipo, meschina e sono giun­to all’esasperazione a causa della sua meschinità”. Si deve quindi odiare la meschinità, assolutamente, è la cosa peggiore. La meschinità è come la lebbra per i Sahaja Yogi. Risparmiare sterline su sterline, quest’idea deve uscire dalla vostra testa. La parsimonia verso se stessi va bene, ma non verso gli altri.

Gregoire mi ha riferito una cosa che mi ha turbato e cioè che “questa è la nostra cultura”. “La vostra cultura, ma cos’è?” gli ho chiesto. “Vedete – mi ha detto – se andate in un hotel e c’è da pagare, incominciate a guardare da una parte e dall’altra”. Gli ho risposto “Davvero?” e lui mi ha risposto che è una cosa molto comune. Non ci posso credere che questo sia cultura. E’ l’opposto della cultura. In qualunque modo possiate chiamarla, non è assolutamente cultura. Cultura significherebbe farsi avanti e dire “Va bene, pago io”. Gli americani sono ancora peggio e direbbero: “Ho pagato per te ieri, oggi pagherai tu per me”. E’ proprio un atteggiamento meschino. Questa è proprio carina: quando qualcuno paga, voi guardate dall’altra parte. Può essere carino, non lo so, ma qualunque cosa sia è una cosa indegna, ve lo dico io.

Compassione quindi: compassione ad ogni livello. Può darsi che dobbiate lavorare fino alle 2 o alle 4, poco importa. Dovete lavorare, dovete lavorare, dovete lavorare, perché la compassione stessa è gioia nel dare, poiché il vostro Spirito è l’Oceano di Compassione. Non c’è altro modo per gioire del vostro Spirito che dare, dare, dare. Non importa se non avete mangiato, non importa. Nulla importa. Sapete che molte volte non mangio per 24 ore: sempre dare. Non è necessario per questo corpo mangiare, il cibo di questo corpo è la compassione. Questo è ciò che nutre. Dovete quindi essere parsimoniosi con voi stessi, ma dovete avere compassione.

Aprite il vostro cuore. Aprite il vostro cuore, innanzitutto con gratitudine: questa è un’altra qualità che si dovrebbe avere. E’ la qualità più elevata, devo dire, la gratitudine verso Dio. Egli vi ha dato la realizzazione, Egli vi ha dato questo corpo. Lo capite che Egli vi ha dato questo corpo, questo corpo umano? Vi ha dato ogni cosa. Contate le vostre benedizioni. Anche del fatto che ci sia il mattino, gioitene come di un essere umano. Voi non siete in alcun “bandhan”, voi non siete in alcun “pasha”, in alcun “pashus”, Voi non siete animali. Gli animali sono “pashus”, voi siete liberi, Dio vi ha dato la libertà e la realizzazione. Un senso di gratitudine, ma il vostro linguaggio finisce lì: “Grazie, grazie, grazie”. E’ soltanto con le labbra e basta, vuote parole. Ringraziatelo dal cuore. Non una cosa esteriore come l’andare in chiesa “grazie Dio, molte grazie” fatto e finito. Si tratta di ringraziarLo dal cuore, scrivete lodi. Lodatelo. Cantate “Gloria a Dio” al Grande che ci ha creati. Quando state parlando ai vostri discepoli, che se ne stanno lì seduti, in ogni momento pensate a Madre o a Dio. Rimarrete stupiti. E’ possibile solo se avete sensibilità e memoria.

Il più grande miracolo deve morire e nessuno se lo è che ognuno è benedetto da di questo mondo è che ognuno ricorda. Ma un altro miracolo Dio e nessuno lo sa. E voi, poi, siete benedetti in modo così particolare. Che cosa dovete fare, allora? Essere in gioia, grati così che vi arrivino le benedizioni. Senza gratitudine non funziona nulla. Un cuore pieno di gratitudine. grato a Dio di ciò che Egli…

C’è bisogno di un cuore vi dà. Quando date agli Egli vi darà certamente, ma non pensate che ciò che State dando ciò che Dio vi ha dato.

Oggi vi ho parlato dunque di 8 aspetti.

Siete diventati mezza luna, soltanto nella mente. Per l’altra metà, aspettate il prossimo “Guru Purnima”. Va bene?

Dio vi benedica!