Shri Saraswati Puja, Giorno di Makar Sankranti   (Inglese/Marathi)

(India)

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(02/2020 SOTTOTITOLI, traduzione verificata)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I 

Shri Saraswati Puja 

nel giorno di Makar Sankranti  

“La base di tutta la creatività è l’amore”

Dhule (India), 14 Gennaio 1983


Con l’amore si realizza ogni tipo di azione creativa. Guardate l’amore che Raulbai ha per me; inoltre, in questo luogo, avete avuto tutti la nuova idea di creare una cosa bellissima (Shri Mataji si guarda intorno, quindi potrebbe riferirsi all’allestimento). E man mano che l’amore crescerà, la vostra creatività si svilupperà. La base di tutta la creatività di Saraswati è l’amore. Senza amore non esiste creatività.

Questo è vero anche nel senso più profondo, a ben guardare: anche coloro i quali hanno realizzato tutte le scoperte scientifiche lo hanno fatto per amore verso il genere umano, non per se stessi. Nessuno ha prodotto qualcosa unicamente per sé. Se si inventa qualcosa per se stessi, questo deve diventare di uso universale, altrimenti non ha significato.

Persino la bomba atomica e altre cose create dalla scienza hanno anche un ruolo molto protettivo. Se non fossero state inventate, la gente (alcuni capi di stato. Era il periodo della guerra fredda, ndt) avrebbe continuato a pensare alla guerra. Invece, adesso nessuno può concepire di scatenare una grande guerra. Ci sono naturalmente delle guerre fredde, ma anche quelle gradualmente finiranno, quando se ne saranno stancati.

Quindi, tutta l’attività di Saraswati sul lato destro deve, fondamentalmente, risolversi nell’amore. Ha inizio con l’amore e finisce nell’amore. Qualunque cosa non si risolva nell’amore, si avvolge su se stessa e si esaurisce. Scompare. Potete così vedere come persino la materia, se non viene usata per amore, semplicemente scompaia. La base deve essere l’amore.

Diversamente, tutta la materia spigolosa che creiamo e che non si adatta ad una comunicazione di massa, che non attrae le masse – naturalmente questo richiede tempo, avete notato che richiede tempo – tende sempre a scomparire nel nulla, non appena si scopre che non attrae le masse.

Ora, questo amore di cui parliamo, questo grande amore di Dio di cui parliamo, lo conosciamo con sicurezza attraverso le vibrazioni. Anche chi non ha vibrazioni può comunque sentirle in modo del tutto inconscio.

Tutti i grandi dipinti del mondo possiedono vibrazioni. Tutte le grandi opere creative del mondo hanno vibrazioni. Soltanto quelle dotate di vibrazioni sono state preservate dal tempo, diversamente tutte le altre sono distrutte.

Devono essere esistiti orribili monumenti, statue ed altro, creati molto tempo fa; ma sono stati tutti distrutti dalla natura e non hanno potuto resistere all’impatto di Kala, il potere distruttivo del tempo.

Quindi, tutto ciò che sostiene, tutto ciò che nutre e nobilita, proviene da questo senso di amore che in noi è molto sviluppato, ma lo è anche in altri che non sono ancora realizzati.  Alla fine, il mondo intero deve comprendere che occorre dirigersi verso quel supremo amore di Dio, diversamente nulla ha significato.

Avrete notato come adesso, nell’arte, si ricorra a metodi diversi per attirare la gente, usando cose dozzinali e molto volgari, solo per far credere che questa sia arte. Queste cose, però, scompariranno tutte. Come vi ho già spiegato, non possono reggere l’impatto del tempo, non è possibile, perché il tempo le distruggerà.

Tutto questo deve scomparire e potete già vedere il risultato nella trasformazione che sta avvenendo ovunque, persino in Occidente.  Non è necessario, quindi, essere tanto delusi dell’Occidente ed affermare che il mondo occidentale è un deserto (spirituale). Andrà tutto a posto e si deve fare.

Direi che in Occidente si sia venerata soprattutto Saraswati, molto più di quanto si sia fatto in India, poiché (gli occidentali) si sono dedicati all’apprendimento, hanno cercato di scoprire tante cose. Solo che però hanno dimenticato che essa è una Dea, la Dea dell’Apprendimento e tutto arriva dalla Dea.

Questo è ciò che hanno dimenticato ed è all’origine di tutti i problemi. Se nel vostro apprendimento manca lo Spirito, se nel vostro apprendimento manca la sorgente della Dea, è tutto inutile.

Se avessero capito che è lo Spirito ad agire, non si sarebbero spinti così lontano. Ed è su questo che ho sempre messo in guardia gli indiani, (dicendo): “Adesso voi state affrontando una certa rivoluzione industriale e, per evitarne tutte le complicazioni, dovete cercare di conoscere lo Spirito. Se non conoscerete lo Spirito, avrete gli stessi problemi che hanno avuto loro (gli occidentali). Dato che loro sono esseri umani come lo siete anche voi, anche voi seguirete la stessa loro strada. Correrete disordinatamente e nasceranno problemi, gli stessi problemi di cui hanno sofferto gli occidentali”.

Le benedizioni di Saraswati sono così numerose che è impossibile descriverle in poco tempo. E Surya (il Sole) ci ha dato così tanti poteri che è impossibile elencarli in una sola conferenza, e persino in dieci conferenze. Ma ci si deve rendere conto interiormente, e con grande chiarezza, di come noi andiamo contro Surya e contro Saraswati, sebbene veneriamo Saraswati.

Per esempio, gli occidentali apprezzano molto Surya perché interiormente non hanno Surya. Ma in questo, come sapete, esagerano e così si creano al loro interno delle complicazioni relative a Surya.

Invece, la cosa principale che si deve ottenere attraverso Surya è la luce interiore, la luce interiore. Ed essendo il chakra di Surya, a livello dell’Agnya, occupato dal Signore Gesù Cristo, è ancora più importante la purezza della vita, quella che voi chiamate Niti, la moralità della vita.

Adesso la moralità stessa è diventata un grande oggetto di dibattito in Occidente. La gente non ha alcun senso assoluto di moralità. Certo, grazie alle vibrazioni, voi lo sapete (ciò che è morale, ndt). Ma loro sono andati tutti contro (la moralità). Coloro che venerano Gesù, coloro che venerano Surya, che venerano Saraswati, sono andati tutti contro i poteri di Surya, disobbedendogli. Non si può, infatti, essere Surya se non si ha un adeguato senso di moralità e di santità.

Surya porta di per sé la propria luce per vedere ogni cosa con chiarezza. Surya possiede tantissime qualità: prosciuga tutto ciò che è umido, sporco, immondo. Asciuga tutti quei luoghi che fanno proliferare i parassiti. Ma in Occidente nascono molti parassiti. E non solo parassiti, ma culti e cose orribili sono penetrati in quei Paesi che dovrebbero essere pieni di luce e che vivono, invece, nell’oscurità.

Oscurità riguardo al proprio Spirito, oscurità riguardo alla conoscenza di se stessi ed oscurità riguardo all’amore. Queste tre cose hanno preso il sopravvento in quei luoghi dove si dovrebbe amare la luce. Per luce non si intende ciò che vedete con i vostri occhi fisici, bensì la luce interiore, la luce dell’amore.

È questo che si dovrebbe comprendere: la luce dell’amore. Ed è così rasserenante, dolce, meravigliosa, così incantevole e così abbondante che, se riuscirete a percepire questa luce in voi – questa luce fatta di amore puro, purezza, relazioni pure e comprensione pura – se riuscirete a sviluppare questa luce interiore, tutto sarà purificato. “Lavami e sarò più bianco della neve”.

Questo è ciò che vi accade quando siete completamente purificati. La forma più pura della natura è in noi. La forma più pura della natura è dentro di noi. I nostri chakra sono costituiti da questa purissima forma della natura. Siamo i soli a danneggiarla con la nostra attività mentale. Si tratta ancora dello stesso lavoro di Saraswati. Voi andate contro Saraswati stessa.

Saraswati purifica tutto ciò che è impuro in natura, mentre noi roviniamo tutto con la nostra attività mentale. L’intera attività del nostro cervello è in contrasto con l’intelligenza pura.

E questo è ciò che occorre comprendere: questa intelligenza pura non deve essere macchiata dal nostro pensiero. La nostra attività mentale può renderci così presuntuosi, così pieni di ego, così impuri da riuscire veramente a bere il veleno dicendo: “Cosa c’è di sbagliato in questo?”.

Proprio l’opposto di Saraswati. Se Saraswati è in noi, ci concede subuddhi, saggezza.

Ecco perché, per venerare Saraswati e Surya, occorre avere una chiara visione di ciò che dobbiamo essere, di cosa stiamo facendo, dell’impurità nella quale viviamo e di ciò in cui la nostra mente si disperde.

Dopotutto, siamo qui per l’emancipazione e non per lusingare l’ego e vivere nell’impurità che è in noi. Questa luce dovrebbe dunque entrare in noi e dovremmo cercare di elevarci al di sopra della nostra impurità mentale che è stata creata intorno a noi.

A parte questo, dovete ascendere e capire che in noi esiste una cosa chiamata ego. E questo ego è falso, assolutamente falso. Voi non fate nulla. In realtà, quando volgete gli occhi di qua e di là, quando la vostra attenzione vaga di qua e di là, non è altro che il vostro ego che cerca di dominare tutti.

Ma, di fatto, l’ego è una menzogna assoluta, poiché esiste un solo Ego ed è quello di Dio Onnipotente, Mahat-Ahamkara. In realtà non esiste alcun ego, è un mito, si tratta di un grandissimo mito. Infatti, se cominciate a pensare di essere voi a fare tutto – a fare cioè una cosa e un’altra, mentre in realtà non siete voi a farlo – subentra questo ego assurdo, voi cominciate a farlo emergere e lui può proiettarsi in ogni direzione. Quando si proietta in avanti, prevarica gli altri, cerca di dominarli, di ucciderli e diventa crudele.

Quando il movimento è sul lato destro, diventa sopraconscio e comincia a vedere cose assurde, insensate, stupide.

Quando il movimento è sul lato sinistro, si comincia a parlare, anzi, a considerarsi qualcuno di eccezionale, un grande Cristo o una grande Devi o qualcosa come un Adi Guru: “Io sono una grandissima personalità”. Quello è il lato sinistro.

Quando si muove all’indietro, è pericoloso in quanto certi individui diventano “guru” e rovinano gli altri. Quando il loro ego si sposta all’indietro diventano guru, che però hanno moltissimi difetti e cercano di spingere la gente in quel luogo orribile descritto come il Naraka (inferno) assoluto.

Questo è il movimento dell’ego su tutti i lati.

Quando poi si cerca di usare il proprio Vishuddhi destro per parlare di sé, è la cosa peggiore di tutte. Qualsiasi tipo di ego possiate avere, se cominciate a vantarvene e a parlarne, questo circonda, ispessisce le pareti dell’ego al punto che sarà impossibile penetrarvi, poiché una persona così sarà completamente soddisfatta di se stessa e convinta di essere straordinaria. E una volta che si inizia a credere in una simile assurdità, diventa impossibile penetrarvi. Pertanto, quando vi vantate di certe cose, o fate grandi discorsi, state attenti.

Vedete, voi sapete chi io sia, ma quante volte dico: “Io sono questo”? Anche se per una volta lo dico, ciò crea per voi delle vibrazioni straordinarie.

Ma quante volte lo dico? Al massimo, se siete voi a dirlo, rispondo: “Hm, sì”. Ma io non lo dico. Se lo proclamassi, non so cosa potrebbe accadere, la verità potrebbe far esplodere tutto.

Si deve dunque comprendere che in realtà è Mahat-Ahamkara che davvero agisce, opera.

A volte vi sgrido, e tutti i bhut fuggono all’istante. Basta che gridi una volta sola e, ieri, avete notato come tutti i bhut che vi facevano tossire siano scappati via.

Li ho fatti smettere proprio ieri. Insomma, dovreste capire che ora, essendo anime realizzate, potete anche voi fare lo stesso.

Utilizzate il vostro Vishuddhi destro per sgridare voi stessi: “Ora, per cortesia, vuoi smettere di vantarti, di dire tutte queste assurdità, vuoi smettere di metterti in mostra?”. Allora tutto cesserà.

Questo ispessimento (delle pareti dell’ego, ndt) si forma nelle persone molto attive. Esse vogliono fare qualcosa (per Sahaja Yoga, ndt), non sono inattive, vogliono fare. Però conoscono un solo modo di agire, ossia parlare. Non capiscono che ci sono dei metodi interiori con i quali si controlla tutto molto meglio. Ma dato che non vogliono utilizzarli, si mettono a parlare. E quando si mettono a parlare e parlano di questo (probabilmente ostentando le loro esperienze in Sahaja Yoga in modo presuntuoso, ndt), tutto il potere si dilegua.

Se invece non ne parlano e si tengono le cose per sé… certo, potete raccontare a me le vostre esperienze, ma se cominciate a raccontarle ad altri e ne parlate troppo, tutti i poteri che avete scompariranno da voi poco a poco. E scenderete al livello più basso in assoluto.

Non si dovrebbe, dunque, parlare troppo affermando di avere questo e quel potere, oppure di vedere o fare qualcosa: è molto sbagliato. Vi avverto: non cercate di mettervi in mostra. Potete parlare dei miei poteri, questo va bene, ma non provate a parlare dei vostri poteri.

Ovviamente, quando si tratta di parlare con una persona negativa o con qualcuno, dovreste dire “noi”, non “io”. “Noi abbiamo…”, “alcuni di noi hanno sentito questo potere dentro di sé”, “abbiamo visto della gente”. Può essere che sia capitato solo a voi ma non occorre dire: “Io ho…”. Ciò che dovete dire è: “Noi …”.

In quel caso, quando dite “noi”, “Sì, alcuni di noi…”, “Noi facciamo…”, diventate il Mahat-Ahamkara.

Ad esempio, anche nel libro di Gregoire ho fatto in modo che lui non mettesse troppi “io” ma che scrivesse “noi”: noi pensiamo, noi facciamo, noi. Significa l’intero essere collettivo, l’intero organismo collettivo, l’organismo vivente dei sahaja yogi.

Così se dite, “Sì, alcuni di noi hanno…”, significa che vi abbassate e mettete tutti gli altri al di sopra di voi. Dite: “Sì, alcuni di noi hanno… So che certe persone hanno questo”. È così che si dovrebbe fare.

Infatti, se dovete dominare il vostro ego, dovete permettergli di diffondersi in tutti gli altri. In questo modo lo metterete perfettamente a posto. Fatelo diffondere: “Tutti noi sahaja yogi, tutti noi”. Ma questa fierezza non esiste, ho notato che non esiste. È ancora tutto molto individualistico. Se inizierete a pensare in termini di “noi sahaja yogi”, accadrà che diverrete un’unica personalità, un’unica organizzazione.

Invece certuni guarderanno gli altri dall’alto in basso, considereranno qualcuno inferiore, qualcuno superiore, qualcun altro in un altro modo. Ma non penseranno mai a quanto siamo belli “noi” sahaja yogi, “noi”, il corpo di Sahaja Yoga, come siamo meravigliosi. Pensate sempre in termini di “noi”, così il vostro ego diminuirà sempre più, sempre più, sempre più.

E lo stesso ego che appare così ridicolo e assurdo formerà domani Ekadasha.

L’ego individuale di oggi si fonderà in Ekadasha.

Però dobbiamo ricordarci tutti di dire sempre “noi”.

È questo il significato del giorno di oggi (Sankranti): è per noi un grande giorno per cambiare poiché adesso il sole ha cambiato il suo percorso. Il sole sta venendo da questa parte. Diamo dunque il benvenuto al sole che ora si dirige verso Nord, in questa direzione. E gli australiani devono proporsi di stabilizzare il sole, il regno del sole, dentro di sé, anche se ha cambiato percorso. Poiché il sole non scompare mai interiormente.

Dobbiamo dunque entrare nell’ordine di idee di pensare ad una unica personalità: “tutti noi insieme, tutti noi insieme”. E chiunque cerchi di essere qualcosa di separato o di diverso, se ne andrà. Io lo espellerò.

Chiunque possa essere, se ne andrà. Quindi non preoccupatevi: chiunque cerchi di distinguersi o altro (se ne andrà).

Ciascuno deve fare tutto quel che preferisce per nutrire il tutto, per aiutare il tutto, per emancipare il tutto, senza però, in nessun caso, denigrare o sminuire gli altri. Perché Sahaja Yoga non è così. Sahaja Yoga funziona solo in collettività. E chi ha sviluppato questo spirito penetrante è un vero sahaja yogi. Chi non lo ha fatto, non lo è.

Qualsiasi cosa possiate pensare di voi stessi, non ho nulla da dire. Ma (si dovrebbe avere) questa personalità penetrante che spazia ovunque, che parliate o no. Come vostra Madre: che io vi incontri o no non fa differenza, ma io permeo ciascuno di voi. Anche attraverso piccole, piccole cose io sono lì con voi.

Così dunque, cercate di compenetrarvi gli uni con gli altri e ammirate la bellezza: allora gioirete di voi stessi al massimo, perché quella è la cosa più grande. Quella è la cosa più grande da raggiungere. Infatti, questo ego vi rende simili a gusci di noce e voi non riuscite proprio ad instaurare relazioni basate su quella splendida compenetrazione. Guardate come le note si inseriscano le une nelle altre.

Sarà una splendida idea oggi, è un grande avvenimento celebrare in questo giorno questo puja a Dhulia. Il nome Dhulia significa polvere. Polvere.

Ricordo che un giorno, da bambina, scrissi una poesia. Era una poesia molto interessante – non so dove sia ora – ma diceva così: “Desidero essere come un granello di polvere che ondeggia nel vento. Esso va ovunque: può andare a posarsi sulla testa di un re, o andare a cadere ai piedi di qualcuno; e può andare a posarsi su un piccolo fiore, può andare a posarsi ovunque. Ma io desidero essere un granello di polvere che profumi, nutra, illumini”.

Così, avevo scritto questa bellissima poesia, ricordo che avrò avuto circa sette anni. “Essere un granello di polvere”. Lo ricordo molto chiaramente, era tanto tempo fa: “Vorrei essere un granello di polvere per penetrare nella gente”. Ed è una cosa davvero straordinaria poter diventare una particella di polvere di questo genere, in grado di animare qualsiasi cosa si tocchi, in grado di rendere fragrante qualsiasi cosa si tocchi.

È una cosa straordinaria essere così. Questo era il mio desiderio, e si è realizzato. A quella tenera età, ebbi questa idea di diventare un granello di polvere e oggi, proprio mentre vi parlavo, mi sono ricordata che desideravo essere così e questo luogo porta quel nome. Anche Raulbai è così. È una donna molto semplice, molto semplice e vive come una persona molto semplice, ma possiede questa capacità di permeare.

Ora ci sono tanti sahaja yogi arrivati ieri, e sono certa che si dedicheranno a Sahaja Yoga con molto impegno. Adesso ci sono anche molti sahaja yogi di Dhulia e sono sicura che verranno ancora altre persone. Spero che abbiate fatto conoscenza con tutti loro. Fate amicizia con tutti. Cercate di sapere chi sono, forse non conoscono l’inglese e allora trovate qualcuno che funga da interprete. Parlate e siate gentili con loro. Siate amichevoli. Desidero che li incontriate per fondervi gli uni con gli altri.

Dovreste conoscere le persone di qui, le persone di Nasik. Perché, vedete, per una ragione o per l’altra, non ci incontriamo mai con i sahaja yogi di un certo luogo. E quando poi torniamo a casa, abbiamo solo uno o due indirizzi. Non è una buona cosa. Provate a vedere quanti sono. Informatevi su di loro e così via.

Questa compenetrazione è possibile soltanto quando il vostro ego comincia a diffondersi dappertutto (nel senso che si diffonde nella collettività mediante la fusione e compenetrazione con tutti i sahaja yogi, ndt). Ed è questo il modo per superare i problemi del lato destro e venerare Saraswati.

Infatti, Saraswati tiene una vina in mano e questa vina è lo strumento primordiale con il quale Ella suona una musica; e la musica penetra nel cuore. Voi non vi rendete conto di come penetri in voi e agisca. Ed è così che un sahaja yogi dovrebbe permeare ogni cosa come la musica.

Come vi ho accennato, Lei (Saraswati) possiede così tante qualità che non possono essere descritte in una sola conferenza. Ma una delle più grandi qualità di Saraswati è che si risolve in essenze più sottili. Come la Madre Terra diventa fragranza, la musica diverrà melodia, qualsiasi cosa Lei crei si traduce in qualcosa di più elevato.

Qualsiasi materia Lei produca si traduce in estetica. Se la materia è priva di estetica è grossolana, ed è così per tutto. Se ora voi mi chiedete: “Che cosa diventa l’acqua?”, ebbene, l’acqua diventa il fiume Gange. Queste sono le essenze più sottili.

La materia si sublima nell’essenza più sottile perché deve permeare, deve permeare. E questo accade per ogni cosa, qualunque essa sia. Ma meglio di tutto è l’aria: l’aria diventa vibrazioni. Potete vedere, dunque, come qualsiasi cosa originata da questa materia, da questi cinque elementi, si trasformi in essenza sottile.

Naturalmente per questo agiscono entrambi i lati, sinistro e destro. L’amore deve, infatti, agire su questo aspetto (della materia, sul lato destro, ndt), e quando l’amore agisce sulla materia essa si trasforma così.

Ed è in questo modo che dovete guardare alle vostre vite, per renderle una meravigliosa combinazione di amore e materia.

Che Dio vi benedica tutti.

[Marathi]

Ora, per i sahaja yogi di Dhule, voglio dire che molti sahaja yogi hanno già preso la realizzazione nel programma di ieri e molti stanno andando in profondità. Ecco perché le persone di Dhule devono prendersi cura di questo aspetto.

Raulbai qui ha lavorato molto per i sahaja yogi e ha la sua casa qui. Tutti conoscono la sua casa. Ogni domenica mattina si medita collettivamente molto bene nella sua casa e anche a casa vostra dovete sedervi a meditare. Dovete meditare collettivamente.

Se non fate meditazioni collettive, i sahaja yogi non possono incontrarsi. Se meditate insieme, potete andare più in profondità. Tutto dipende da voi. Se meditate insieme, potete andare in profondità nella meditazione e Sahaja Yoga crescerà maggiormente. Se non lavorate a fondo su Sahaja Yoga, Sahaja Yoga non crescerà e voi non ne trarrete beneficio.

Ecco perché non devono esserci interruzioni, ogni giorno, mattina e sera, con la meditazione. Se al mattino non avete molto tempo per la meditazione, la sera le dedicherete più tempo e pian piano vi accorgerete di trovare più tempo per la meditazione. Dopodiché non avrete più molta voglia di correre di qua e di là e parlare di altri argomenti, di altro (all’infuori di Sahaja Yoga). Li rifiuterete, li ignorerete.

Capirete perché le persone parlano di questi argomenti futili che distraggono. Potete capire le persone che si comportano così, perché perdono tempo in questo modo. Così, se renderete più profonda la meditazione, come una radice, scoprirete che le radici della pianta sono due, quattro; e più le radici andranno in profondità, più le piante cresceranno automaticamente e potrete anche vedere la crescita di Sahaja Yoga.

Vi ho già dato infinite benedizioni. Ieri ho già parlato di Sahaja Yoga alle persone di Dhule. Lavorate più a fondo e con maggiore positività e il lavoro sarà compiuto.