Come parlare alle persone nuove

(Inghilterra)

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“Come parlare alle persone nuove”, Hampstead, Londra (GB), 12 Maggio 1983.

Dio benedica tutti i Sahaja yogi e tutti i ricercatori della verità. È bellissimo essere tornata a casa da tutti voi e vedervi splendenti di gioia e felicità. È il destino di una Madre che ha tanti figli, recarsi da un luogo all’altro lasciandosi dietro alcuni di questi figli, ma con la gioiosa aspettativa di incontrarne altri. In un certo senso, questo ripaga della separazione.

Oggi, penso che dovremmo iniziare con concetti più sottili, riguardo a Sahaja Yoga, poiché finora voi avete compreso la Kundalini, i chakra e tutto il resto a livello di funzionamento meccanico. Ma dobbiamo comprendere qual è il problema che gli esseri umani si trovano realmente ad affrontare e perché commettiamo certi errori nella nostra ricerca.

È importantissimo rendercene conto poiché, se non si comprende perché commettiamo errori o perché li commettano gli altri, non potremo mai perdonarli, e potremmo assumere una sorta di atteggiamento molto arrogante nei confronti di coloro che entrano adesso in Sahaja Yoga, chiedendoci perché si comportino in un certo modo e perché commettano certi sbagli e pensando che avrebbero potuto far meglio. Personalmente, però, io penso che se osservaste voi stessi vi accorgereste che anche voi avete commesso degli errori. Ne hanno fatti tutti. Alcuni hanno sbagliato di più ed altri di meno, ma per quale motivo l’essere umano ha continuato a commettere errori? È questo ciò che dovremmo approfondire. La cosa principale è che….

(…venite avanti, potete sedervi qui, c’è tantissimo spazio, avanti. Fate posto, fate posto, potete sedervi al centro, avanti, avanti, non siate timidi, c’è tantissimo spazio. Credo che ora dovreste avere una sala più ampia. Sì, venite avanti, venite, qui c’è posto per sedervi, venite. Che gentili! Grazie infinite, è così gentile da parte vostra, grazie, grazie. Prego, accomodatevi, venite.

Come state? Congratulazioni e divine benedizioni. State tutti bene lì?).

Ora, quanti hanno avuto la realizzazione e hanno sentito la brezza fresca e sono maturati in Sahaja Yoga, sanno che si abbandonano molte cose automaticamente, in modo automatico. E perché lo facciamo? Perché abbandoniamo queste cose? Voi le abbandonate senza che io ve lo chieda; perché? La ragione è che la luce dello Spirito in noi ci dà il potere di vedere ciò che è sbagliato. È proprio come avere gli occhi; avendo gli occhi, ci rendiamo conto se stiamo per cadere o per scivolare da qualche parte, o che cosa sta per accadere.

Allo stesso modo, quando avete questa consapevolezza vibratoria, non si tratta soltanto di una consapevolezza delle dita, ma è la consapevolezza di tutto l’essere e si abbandona qualsiasi cosa contro lo Spirito. Io non devo dirvelo. Tuttavia, senza la realizzazione del sé, la realtà è semplicemente un mito, è soltanto una proiezione mentale quella con cui vivete. Voi proiettate la vostra mente credendo che sia la realtà. Potete chiamare realtà qualsiasi cosa. Qualsiasi allucinazione può essere realtà, ogni teoria può essere realtà, qualsiasi idea assurda potrebbe essere realtà. Voglio dire che tutte le religioni hanno assunto ora questa forma; è molto triste. Tutte le religioni, pur scaturendo dalla verità e dalla realtà, non sono altro che proiezioni mentali molto lontane dalla realtà stessa. Voi potete percepire, comprendere ed assimilare la realtà soltanto se siete anime realizzate. Se il Sé non si è espresso o manifestato in voi, se la luce non è penetrata in voi, come ci riuscirete? Qualsiasi cosa tentiate sarà una proiezione mentale. Come certe persone che sono venute prima: “Oh, noi pensiamo di essere rinati”. Bene, ora, come si può contestare qualcosa in cui credete? “Io credo”, è una delle grandi frasi che usiamo. Ma che cos’è questo ‘io’ che crede? È l’ego, non è il vostro Sé, poiché voi non avete ancora percepito il Sé.

Percepire il Sé è la cosa più importante, se si deve conoscere la realtà. Quindi, dovete essere indulgenti con gli altri che non hanno percepito il Sé, che hanno le proprie proiezioni mentali.

Potrebbero sembrare dei fanatici, degli sciocchi; possono apparire molto arroganti o magari potreste pensare che siano degli pseudo intellettuali pieni di ego e qualsiasi cosa, ma è tutto un mito, poiché anche il livello sul quale si muovono è di per sé un mito. Qualsiasi cosa conosciate attraverso le vostre proiezioni mentali è soltanto immaginazione.

Ma la Realtà è lo Spirito, e per conoscere la realtà dovete essere lo Spirito. E quando lo Spirito inizia a risplendere in voi, abbandonate ogni cosa come se fosse una patata bollente. Vorrei dire, come ho ripetuto spesso, che nella nostra consapevolezza umana noi riconosciamo la bellezza, la pulizia. Un cane non comprende la pulizia. Se non gli fate il bagno sarà ben contento; il problema, in effetti, è fargli il bagno. Ma, vedete, per un essere umano che cos’è il peccato o l’errore? Il peccato è qualsiasi cosa contro lo Spirito. Anche la paura è un peccato. Tutti i peccati, grandi o piccoli, sono contro lo Spirito. Ma se non avete percepito lo Spirito, qualsiasi cosa facciate, equivarrà a qualcosa contro lo Spirito, poiché voi non vi rendete conto di ciò che fate.

Ebbene, i profeti hanno fatto del loro meglio per insegnarvi che dovete tenervi in equilibrio, che dovete seguire una certa religione, come la chiamano loro, o il dharma interiore, come lo chiamiamo noi. Ma per quale motivo? Perché dovete avere equilibrio in voi? La gente chiederà sempre: “Che c’è di sbagliato? Che c’è di male se non siamo in equilibrio? Che c’è di male nel bere?” Prima della realizzazione, io non ho mai detto di non bere; dopo la realizzazione smetterete da soli. Ma la gente si chiede: “Che c’è di male? Perché ci dicono così? Perché dovremmo ascoltarli?”

Perché deve esserci equilibrio? Perché l’equilibrio è necessario all’ascesa. Se non avete equilibrio, come potrete ascendere? Pensate ad un aeroplano privo di equilibrio. Se gli manca un’ala, sarà in grado di decollare? Non è possibile. Per l’ascesa, dunque, è indispensabile avere il giusto equilibrio. Per questo (i profeti. ndt) hanno detto: “Mantenetevi in equilibrio”.

Ma anche quando ci viene detta una cosa semplice come mantenerci nel canale centrale, condurre una vita equilibrata o usare moderazione nella vita, anche riguardo alla moderazione si è andati agli estremi. Ogni cosa è stata portata all’eccesso, poiché si vuole seguire anche la religione mediante concetti mentali. Per questo motivo, trovate tutte le religioni nella confusione. Ma io non biasimerei loro per questo, poiché non hanno avuto altro strumento per procedere, e volevano progredire. Non avevano altro mezzo per procedere e così usavano il solo strumento che avevano: la proiezione mentale. Hanno elaborato tutte queste diverse proiezioni mentali ed è per questo motivo che ora le religioni sono così diverse e separate le une dalle altre.

Non appena però il vostro Spirito risplende ogni cosa svanisce da sola, poiché esso è oltre la mente, lo Spirito trascende la mente. Io non devo dirvi che dovete avere equilibrio, perché voi sviluppate l’equilibrio. Senza equilibrio, otterrete le vibrazioni su una mano, mentre l’altra mano sarà fredda o bollente; a quel punto voi inizierete a equilibrarvi. Ma io non sostengo che darsi equilibrio consista nel seguire una certa religione o qualcosa del genere perché, se lo dico, la metà di voi scapperà. La bellezza della realizzazione del Sé sta nello sviluppare in segreto, dentro di voi, ogni cosa virtuosa, bella, gioiosa; in segreto, silenziosamente.

Supponiamo, ad esempio, che ora qualcuno abbia uno squilibrio sul lato destro: si tratta di una persona molto intellettuale e che pensa al futuro, che è proiettata nel futuro dimenticando completamente il proprio passato. Ho conosciuto persone che hanno dimenticato persino il proprio nome e il nome della moglie. Ma sono talmente proiettati nel futuro che anche se li esortate a non pensare al futuro non ci riescono, perché la loro attenzione è così. Tutta la parte dell’ego si è spostata su questo lato e loro sono proiettati nel futuro. Ma se, in qualche modo, li mettete in condizioni di ricevere la realizzazione, diranno subito: “Madre, la mia mano destra è bollente e nella mano sinistra non sento niente”. Allora voi vi metterete a parlare in modo molto mondano, non alla maniera molto sottile tipica dei filosofi: “Beh, questo significa che il tuo lato destro non ha vibrazioni corrette, quindi alza il sinistro sul destro”.

Ora, per un intellettuale è impossibile capirlo: “Che significa questo alzare il sinistro sul destro? Io ho letto la Bhagavad Gita, ho letto la Bibbia, il Corano, ho fatto questo e quello, non è scritto da nessuna parte di alzare il sinistro sul destro. Che senso ha questa sciocchezza per cui si deve alzare il lato sinistro sul destro con la mano, al fine di ottenere equilibrio?”. Ciò non può fare presa su una mente che ha sempre riflettuto su Dio, sulla religione, su ogni cosa. Il lavoro discreto della Kundalini consiste dunque nel raggiungere quella parte in cui vi serve aiuto. Lei lavora e vi eleva e vi trasforma poco a poco.

Se però non è risvegliata, se non ha ancora toccato il Sahasrara, se cioè non ha toccato i piedi del vostro Spirito, può non essere interessata, può non avere interesse. La cosa più importante dunque è alzare la Kundalini e farle sentire, almeno una volta, che ha toccato lo Spirito. Allora Lei avrà interesse; diversamente, non sarà interessata.

Ecco perché avete visto che alcune persone vengono in Sahaja Yoga e poi se ne vanno. La ragione è che la Kundalini stessa non è interessata. Il compito principale di ogni Sahaja yogi è, innanzi tutto, non irritarsi o seccarsi con le persone che hanno commesso molti errori ma, al contrario, essere molto gentili e garbati con loro poiché sono ricercatori della verità. Come potete essere in collera con loro? Ne abbiamo già persi moltissimi a causa della loro stupidità, ma noi dobbiamo cercare di salvarne il più possibile.

Il secondo compito di un Sahaja yogi è convincere le persone, con gradualità, ma con costanza, che devono diventare lo Spirito. Di certo, ne incontrerete moltissime che si auto-certificheranno dicendo: “Oh, io ho già incontrato lo Spirito, io sono lo Spirito. Io sono Cristo”. Possono dire qualsiasi cosa, quindi rasserenateli un po’, rabboniteli e alzate loro la Kundalini, ma non lasciatela a metà strada: deve toccare il Sahasrara. Ho visto alcuni Sahaja yogi, anche in India, che rinunciano. Si metteranno a sedere: “Oh, Madre, dimenticalo, non vogliamo farlo, è come una montagna, non riusciamo ad alzarla”. Ma noi dobbiamo farlo, dobbiamo darci da fare. Alzate la Kundalini, fate che attraversi il Sahasrara e poi ci penserà la Kundalini.

Mi è stato chiesto: “Madre, abbiamo dato la realizzazione a tantissime persone e soltanto il trenta per cento cresce, il resto si perde”. Il motivo è che l’avete lasciata a metà; uno dei motivi per i quali abbiamo perso alcune persone è che ancora non era stata stabilita una connessione. Voi dovete lavorare davvero molto sulle persone che si affacciano a Sahaja Yoga invece di discutere con loro, poiché ciò di cui discutete è soltanto una proiezione mentale.

Che senso ha mettersi a discutere? Ciò non servirà a dar loro la luce dello Spirito. In un modo o in un altro, dunque, fate sì che prima percepiscano la luce dello Spirito, poi parlate.

Noi, invece, pensiamo che parlare con loro possa aiutarli. Non si tratta di convincerli; la cosa importante è l’avvenimento reale, il divenire. Finché non “diventano”, a che scopo discutere? Qui non c’è un tribunale, non è in atto un dibattito, non è in corso un’elezione. Non c’è niente del genere, ma ricevere la luce dello Spirito è qualcosa che deve accadere a tutte queste persone. Ed una volta che l’avranno ottenuta, sarà molto più semplice per voi spiegarlo e parlarne.

La filosofia di Sahaja Yoga è semplicissima. È la più semplice di tutte le filosofie che possiate immaginare. È una filosofia semplicissima. È tale che, quando si ottiene la realizzazione, per la prima volta si inizia a percepire il Potere onnipervadente e si dimentica ogni altra cosa. Una volta ottenuta questa percezione del Potere onnipervadente, dovrete soltanto imparare a manovrarlo, a farlo funzionare e ad usarlo per la vostra crescita. È stato reso semplice, deve essere così ed è l’energia più vitale che deve manifestarsi nel regno della spiritualità.

Ora, grazie a Dio, molti (falsi) guru vengono smascherati. Grazie a Dio, adesso molti miti che sono stati diffusi vengono distrutti. Quando vi parlavo della promiscuità e di tutte quelle cose che non vi avrebbero condotto a Dio, ma all’inferno, mi ricordo che la gente mi criticava dandomi della vittoriana. La gente pensa che siano idee molto vittoriane e dice anche che Madre è molto severa, e potrebbero usare qualsiasi altro termine inglese per definirmi.

Ma ora vedete ciò che ho detto recentemente… grazie a Dio c’è stato un film che ha evidenziato le malattie derivanti da una vita promiscua. L’attitudine retta e sana nei confronti della vita, vi aiuta indubbiamente moltissimo. Grazie a Dio, però, la grazia di Dio è così grande che, una volta ottenuta la realizzazione, voi diventate persone tanto diverse da perdere qualsiasi cattiva abitudine. Siete personalità veramente trasformate e, dunque, ci si dovrebbe rendere conto che qualsiasi cosa avvenuta nel passato è finita, non esiste più. L’uovo non c’è più: adesso c’è l’uccello. E la creatura da biasimare, di cui parlare, è un uccello. Adesso permettete all’uccello di trovare le sue ali e volare. Dovete capire questo semplicissimo concetto di Sahaja Yoga: che, in primo luogo, dobbiamo far percepire a tutti il Potere onnipervadente di Dio. Finché non lo percepiscono non dobbiamo accettarli come anime realizzate. Devono sentirlo.

Certo, come sapete, se il Vishuddhi chakra non è a posto, possono non sentirlo sulle mani. Ma non serve dire che, secondo noi, loro sono anime realizzate anche se loro non sentono perché, sapete, la mente lavora. Invece di sentirsi un po’ disturbati, dispiaciuti per questo, possono pensare: “È soltanto una finzione, oppure una suggestione psicologica ed io non ho sentito, io sono una persona di grande forza di volontà”. Sì, molti hanno questo atteggiamento, pensano così. Così possono perdersi. Per ora, così come il nostro Sahaja Yoga si sta diffondendo in tutto il mondo, (anche) in Inghilterra abbiamo molti ottimi Sahaja yogi.

Sono persone assennate che sono state appositamente collocate in questo grande paese, e devono comprendere che la saggezza vale più dell’intelletto e che il discernimento è superiore all’arte del dibattere. Adottate un’attitudine molto gentile e compassionevole nei confronti degli altri e, poi, fate in modo che percepiscano in qualche maniera questa energia sottile dell’amore di Dio. Poi, progressivamente, cercate di conquistarli e spiegate loro che cosa hanno ottenuto. È facile criticare il loro ego, è facilissimo dire: “Oh, sono pieni di ego, liberiamocene!”. È molto facile dire così, ma non è colpa loro. Non è colpa loro. È perché non hanno mai sentito prima lo Spirito. Qualsiasi cosa abbiano, hanno usato questo strumento, l’ego o il superego, e si sono creati un’identità barricati in questa specie di fortezza. Ma questa barriera può essere abbattuta con gran facilità non appena ottengono la realizzazione.

Ho trovato la stessa situazione in Australia. Quando sono andata laggiù, sono tornate molte, moltissime persone, e adesso abbiamo dappertutto moltissime persone. In ogni ashram adesso vengono dalle mille alle duemila persone, come minimo. Adesso abbiamo cinque centri e funziona molto bene. La stessa cosa in Inghilterra, e possiamo farcela. Ma ho detto anche a loro: ”La realtà è una cosa ed una proiezione mentale è un’altra. Non parlate in questi termini con le persone, perché non fate che accrescere le loro proiezioni mentali e le loro barriere interiori”. Questo li ha aiutati moltissimo. E vi sorprenderà sapere che le persone che erano perdute, sono tornate in Sahaja Yoga e stanno crescendo interiormente molto in fretta.

Ora, alle persone nuove, devo dire di avere pazienza con se stesse. Dovete avere pazienza. Così come io ho pazienza, amore per voi e sono qui soltanto per voi, anche voi dovete avere pazienza con voi stessi e piena fiducia che diverrete lo Spirito. Se avete queste due cose, sono sicura che funzionerà. Funzionerà.

Dopo aver ottenuto la realizzazione, dovete farla agire sugli altri e, poco alla volta, vi sorprenderete che crescerà e vi convincerà, e capirete di essere diventati anime realizzate. Le anime realizzate però sono persone molto semplici. Se dicono di essere anime realizzate nessuno ci crederà, perché intorno a loro non ci sono trombe, nessun apparato che circonda certi guru, niente del genere; sono persone semplicissime. Ciò che vi aiuterà, dunque, è un atteggiamento sobrio nei confronti vostri, dei Sahaja yogi e di Sahaja Yoga, poiché voi siete venuti qui per diventare lo Spirito. Noi non abbiamo niente da guadagnare da voi, non c’è nessun rapporto di clientela, non ci sono offerte di denaro, niente. Siete voi che avete raggiunto il Gange per prenderne l’acqua sacra, siete voi che dovete prenderla, noi siamo qui per aiutarvi. Sviluppando questa attitudine, sono certa che, con la vostra collaborazione, potremo cambiare il volto di questo mondo e, come ha detto William Blake, qui ad Hampstead “Dovremo costruire Gerusalemme”.

Dio vi benedica tutti.

Avete qualche domanda? Qualche domanda da rivolgermi?

Domanda: Come fa una persona nuova a distinguere tra un fenomeno psichico e la vera manifestazione dello Spirito?

Bella domanda. Dio ti benedica.

Vedete, quando le persone paranormali affermano di aver sentito la brezza fresca mentono, è semplice. Perché la brezza fresca dello Spirito Santo che voi percepite non è soltanto un venticello fresco, ma ha dei poteri. Per esempio, se ora dico che qui c’è una fiamma, ebbene, anche un cieco, se mette il dito lì intorno, saprà che c’è una fiamma, no? Perché può sentirne il calore. Analoga è la sensazione di questa brezza fresca, ma è qualcosa di dinamico. Quando avete la brezza fresca stabilizzata in voi, vi sorprenderà di sentire la Kundalini alzarsi e pulsare sotto le vostre mani, e sentirete la brezza fresca di un’altra persona. Con questa brezza fresca potete curare malattie come il cancro e molte altre. Con questa brezza fresca potete dare equilibrio alle persone. Potete fare qualsiasi cosa con la brezza fresca. È straordinario.

Se, ad esempio, avete una domanda, qualsiasi domanda…. supponiamo che siate un’anima realizzata e vogliate sapere di un guru se è vero o falso. Se è qualcosa di paranormale, non sentirete nulla. Non si riesce a capire perché i sensitivi siano tutti dediti alla parapsicologia, è tutto sbagliato, è una faccenda orribile. La parapsicologia è una delle cose peggiori che possano capitare ad un essere umano, ma non se ne rendono conto. Non c’è niente di assoluto in questo, mentre la brezza fresca vi dà l’idea completa e assoluta. Volete sapere se Dio esiste? Chiedete semplicemente: “Madre, esiste Dio?”, e sentirete uscire una brezza fresca. È così, il discernimento è tale e talmente preciso che se, ad esempio, volete sapere che tipo è un certo guru, se è un demone potrebbero anche venirvi delle vesciche alle mani. Potreste sentire anche un calore terribile nelle mani e le vibrazioni si interromperanno del tutto. Se invece è una via di mezzo, potreste non avere effetti così terribili, ma non ci sarà la brezza fresca.

Supponiamo invece che sia un’anima realizzata, William Blake, per esempio. Io non devo chiedere perché lo so, ma voi, finché non sentite effettivamente, realmente questa brezza fresca nelle mani ed anche fuoriuscire dalla testa, non dovreste credere di avere avuto la realizzazione, non dovreste crederci.

Ci sono molti casi di sensitivi che mi hanno detto: “Noi abbiamo sempre sentito la brezza fresca”, perché non possono ammettere che non sia così. Lo dicono soltanto, e la loro Kundalini è semplicemente gelata. Non è vero che la sentono, ed io percepisco un calore tremendo e prego che questa persona se ne vada per un po’, per potermi riposare, ma quello insiste: “No, no, ma io ho sentito la brezza fresca”. Continua a raccontarmi bugie: “Ho sempre sentito la brezza fresca, dappertutto”. Ma la Kundalini è giù in fondo, potete sentirlo voi stessi, potete verificarlo da soli.

Se la Kundalini non è lì, (nel Sahasrara. ndt), come potete sentire la brezza fresca? Non potete. È un fenomeno derivante da qualcos’altro, non è assolutamente un fenomeno relativo alla brezza fresca. Solo quando la Kundalini oltrepassa il Sahasrara è possibile sentire la brezza fresca. Ho visto molte persone di questo tipo; non vogliono ammetterlo e così dicono: “Oh io ho già tutto questo”.

Ma supponiamo che ci siano persone nate realizzate. Ci sono alcune persone che sentono la brezza fresca. Ebbene, dovete distinguere tra loro e chi mente. Può trattarsi di persone nate realizzate, ma allo stato attuale abbiamo deciso di non dirglielo, perché a quelli (nati realizzati) che sono venuti ed ai quali abbiamo detto che erano anime nate realizzate, si è gonfiato subito l’ego così.

Casi assolutamente persi, sapete, e li perdiamo. Perché, vedete, essere nati realizzati non è niente di grande, niente di fantastico, in quanto moltissime persone sono realizzate. Se, ad esempio, oggi ricevete la realizzazione, benissimo, sarete un’anima realizzata, ma non un Sahaja yogi.

Un Sahaja yogi è una persona che non è soltanto un’anima realizzata, ma conosce anche tutte le tecniche di questa pura conoscenza. Egli conosce tutte le leggi dell’evento divino e sa anche come dirigere la Kundalini. Un Sahaja yogi è una persona colma di conoscenza, che sa tutto sull’argomento, che conosce tutte le permutazioni e le combinazioni, che sa come manovrare la Kundalini e conosce ogni cosa sull’argomento. L’altro (persona nata realizzata, ndt) può essere paragonato ad un bambino che frequenta la prima classe: sa che uno più uno è uguale a due, ma c’è una bella differenza con un professore di matematica. Quindi, anche se qualcuno è nato realizzato è meglio non dirglielo perché penserà subito di essere diventato un professore. Immaginate un ragazzino che si creda un professore: è molto dannoso per lui e per gli altri. La cosa migliore, dunque, è ottenere la brezza fresca nel senso giusto, nel modo corretto e capire che essa agisce, che deve agire. Come fate a distinguere una banconota vera da una falsa? La banconota vera funziona, non è un mito, ma una realtà, una realtà, ripeto. Se è qualcosa di artificiale non funziona. Qualsiasi cosa artificiale non funziona, giusto? Andate in questo museo di Madame Tussauds [1] e troverete lì sedute tantissime persone che appaiono esattamente uguali a noi, ma non sono vive. Capite il mio punto di vista? Quindi voi dovete padroneggiarla (la Kundalini ndt), conoscerla a fondo. Dovete averne la padronanza e comprenderla. Finché non lo capirete fino a questo punto, non potrete giungere a nessuna conclusione, e noi siamo coloro che devono farla funzionare.

Dio vi benedica.

Non è soltanto questione di brezza fresca. Dov’è la Kundalini, se è salita o no, se la brezza fresca esce dalla testa, soltanto un Sahaja yogi può dirlo, nessun altro può dirlo.

Ho visto molte persone le quali, anche se la brezza fresca esce dalla loro testa, non riescono a sentirla perché le loro mani non sono sensibili. Soltanto un Sahaja yogi può dirlo, è vero. Ma questo non significa che un Sahaja yogi sia qualcosa straordinario. Egli è proprio come voi, solo che ha sviluppato una nuova consapevolezza che anche voi svilupperete.

In Sahaja Yoga, esistono varie modalità per utilizzare tutti gli aiuti provenienti dagli elementi, per farli funzionare. Sento che questo signore, ad esempio, ha il lato sinistro sovraccarico. Può chiedere alla Madre Terra di assorbire il problema. Metta semplicemente la mano sinistra verso di me e la destra sulla Madre Terra e potrà essere curato, si sentirà meglio. Si sente meglio, ora? Attenda un po’, abbia pazienza. Funzionerà.

Qualche altra domanda?

Si deve fare in modo che le persone siano trasformate. Possono dire qualsiasi cosa, ma devono trasformarsi, devono diventare dei santi. E il santo non è chi si proclama tale, ma santo è chi abbandona ogni cosa insensata in modo automatico, senza che nulla gli rimanga attaccato. C’è un detto: “Osservate le foglie del loto, se si versa acqua su di esse l’acqua scivola via, non rimane attaccata”. Credo che in Inghilterra almeno il settanta o sessanta per cento dei Sahaja yogi siano stati tossicodipendenti, non ci crederete. Se non proprio tossicodipendenti, erano qualcosa del genere. Io li chiamavo farmacisti e chimici, ma oggi sono cambiati.

Qualche altra domanda?

Domanda: L’ascesa artificiale della Kundalini è pericolosa?

Sì, il guaio più grosso è rappresentato da chi ha scritto su questo argomento senza averne l’autorità. L’ho ripetuto moltissime volte. È come se una persona di campagna venendo in città mettesse la mano nella presa elettrica e, procurandosi uno shock, affermasse che l’elettricità è molto pericolosa. È vero, è così, ma la Kundalini è vostra Madre, voi avete una sola Madre e Lei ha un solo figlio. È la vostra Madre individuale; non la condividete neppure con i vostri fratelli e sorelle. Lei è vostra Madre; non vi procura alcun danno. È la vostra maggiore sostenitrice, nata più volte con voi in attesa di questo momento. È inconfutabile.

Ma chi non è autorizzato danneggia la Kundalini di migliaia di persone. Si è visto. Forse io posso farlo perché, sapete, questa è la mia natura. Ma allora la gente si sente molto offesa, in quanto non riesce a capire perché debba farlo Madre. Io ho detto: “È meglio che lo facciate voi. È giusto che io vada in pensione, ho sessanta anni, è meglio che io mi ritiri; dovreste farlo voi”. Voi sapete fare molte cose, io non so guidare, non so fare molte delle cose che fate voi. Io so una sola cosa, come alzare la Kundalini. Quindi, se qualcosa di difficile viene eseguito facilmente, ciò significa che la persona che lo fa, la conosce a fondo. E se questa persona è maestra di questo, non ha importanza che sia maestra di tutto il resto. Insomma, finora non ho visto soffrire nessuno a causa della Kundalini, e non accadrà. Ma non è una cosa facile per molte persone, poiché questa volta ho incontrato alcuni santi che mi hanno detto: “Soltanto Tu puoi farlo Madre, noi non ci riusciamo”.

C’è un signore di nome Gagangadh Maharaja, un uomo molto anziano che vive in una foresta sulla cima di un colle, che è venuto anche lui da me. Ha molti discepoli e ad uno di loro prescrisse di fare determinate cose per trovare equilibrio. Questi seguì tutti quei precetti per quattordici anni e, all’improvviso, durante un programma a Kolhapur, in cui era venuto ad incontrarmi, ebbe la realizzazione. Era sbalordito: “Ho fatto tutte quelle cose per quattordici anni senza mai ottenerla, e come ho fatto a riuscirci in così breve tempo?”. Andò da Gagangadh Maharaja è gli parlò di me. Lui disse: “Lei è diversa”. È così, ed io mi sento un po’ in imbarazzo nel parlarne…

Dio ti benedica.

Domanda: Come mette in relazione il risveglio della Kundalini con le tradizionali pratiche dello yoga?

Moltissimo. È la cosa più tradizionale, sapete, perché le pratiche di yoga che voi eseguite qui sono una specie di, non so come dire, ma è come se ne aveste adottata solo una minima parte. È questo che fate. Questa non è assolutamente la pratica dello yoga. Lo Yoga di Patanjali era praticato migliaia di anni fa, quando la gente conduceva uno stile di vita diverso, quando i bambini andavano a scuola da guru che erano anime realizzate. Nessuno che non fosse un’anima realizzata era chiamato guru. E i giovani dovevano condurre una vita di celibato, poiché in base alla propria università frequentata si è classificati in gotra[2]. Non ci credereste oggi. Il mio gotra, ad esempio, è Shandaler. Shandaler era il muni[3] della mia famiglia. Io non potrei sposare un uomo dello stesso gotra, neppure al giorno d’oggi. Sono passati migliaia di anni da allora, Shandaler visse circa quaranta, cinquantamila anni fa, ma ancora oggi non potrei sposare un uomo appartenente al mio stesso gotra. Vigeva il celibato, pensate, non ci si poteva sposare tra compagni di università. Vivevano così e poi, dopo i cinque anni di età, entravano in quelle scuole, vivevano lì e poi ne uscivano vivendo in completo celibato. Poi si sposavano e, in seguito, quando a loro volta avevano dei figli, facevano la stessa cosa con loro. Il sistema era questo.

Ma se leggete lo Yoga di Patanjali, la prima cosa che egli dice è: “Ishwara Pranidhana”, cioè realizzare Dio. Per prima cosa, dovete realizzare lo Spirito. È come se non avessimo ancora messo in moto l’automobile; è molto evidente. Ora, supponiamo che io venga ad Hampstead e non conosca la strada, che non sappia che strada fare. Se mi dico ‘bene, ora devo andare ad Hampstead’ ma all’inizio del viaggio svolto a sinistra a non a destra, non potrò arrivarci, no? Quindi, soltanto quando la Kundalini sale, saprete quale chakra è bloccato, qual è il vostro problema.

Diciamo che prima fate degli esercizi a caso. Il modo in cui oggigiorno si pratica il cosiddetto Yoga, ad esempio, non ha niente a che vedere con lo Yoga. Quando eseguite questi esercizi, non siete consapevoli dei vostri problemi. Non sapete di che cosa soffrite e quale asana (postura immobile. ndt) specifica sia necessaria per un certo chakra bloccato. Ciò che fate è qualcosa di indiscriminato come prendere delle medicine senza saperne il motivo. Questa pratica è una minima parte dell’insieme dello Yoga di Patanjali. Per prima cosa, Ishwara Pranidhana significa conoscere lo Spirito. Ishwara Pranidhana significa realizzare Dio.

Una volta che lo abbiate realizzato, la Kundalini inizia a muoversi ed allora sapete quando fermarvi, dove cambiare, come fare. È questa la vera tradizione, ma negli ultimi cinquanta anni è emersa gente assurda di ogni genere. Hanno cambiato ogni cosa ed è logico, è logico, sapete, che se, ad esempio, avete un danno all’Agnya chakra e fate l’esercizio per un altro chakra, li danneggerete entrambi. Non c’è alcun criterio logico, nessuna conoscenza, niente. Sono semplici esercizi fisici in quanto penso che si voglia assomigliare ad attori ed attrici.

(Un ricercatore parla con Madre, citando gli otto stadi dello Yoga, l’Astanga Yoga[4], per cercare di raggiungere il Samadhi. )

Sapete, tutte queste cose non funzionano, non funzionano, non funzionano. È esattamente il contrario; è questo il problema. Finché non ottenete la realizzazione, non avete accesso a voi stessi, non sapete dove state andando. Queste cose non funzioneranno mai. Anzi, chiunque ha praticato Hatha Yoga, ha un grosso blocco al chakra del cuore, giacché tutta l’attenzione è sul corpo. A causa dell’attenzione rivolta al corpo, il cuore sinistro si blocca. Proprio adesso, sono stata presso un’organizzazione dove ho incontrato tre persone così. Avevano tutte e tre il lato sinistro completamente gelato, così hanno detto: “Madre, che cosa dovremmo fare?”. Ho risposto: “Dovete cantare le lodi di Dio. Lasciate stare, siete diventati aridi come bambù, riempitevi dell’amore di Dio. Dimenticate tutte le vostre asana e tutto il resto, siete proprio come pesci essiccati”.

Non rimangono emozioni; c’è un tale squilibrio. Ha e Tha, sono necessarie entrambe. Non hanno parlato (i testi. ndt) soltanto di Ha – Ha è Surya nadi[5] – hanno detto Ha e Tha. Che cosa fate per Tha[6]? Niente. Fate Ha Yoga, (tutto per il lato destro, ndt), senza dubbio.
Voi invece dovete fare Hatha Yoga[7] ma, senza Ishwara Pranidhana, senza realizzazione… Anche noi lo facciamo, non è che non lo facciamo, facciamo tutto ciò che è necessario. Ora, per esempio, quando sono andata laggiù (presso l’organizzazione di cui sopra, ndt), ho spiegato quali posizioni dovrebbero essere raccomandate a chi soffre di disturbi mentali.

Mi hanno detto: “Tutte queste sono per le malattie mentali, tutte quelle per le persone egoiste, tutte queste altre per i malati di fegato e per…”. Orribile. Ho detto: “Com’è possibile? Al contrario, un malato di mente se lo piegate in avanti soffrirà di più, deve piegarsi all’indietro. Una persona piena di ego, invece, dovrebbe piegarsi in avanti”. Hanno cambiato, ovviamente. Per quanto mi riguarda sono persone di buon senso, credono in me, pensano ovviamente al fatto che in India sono considerata un… (avatar, incarnazione ndt), qualcosa del genere, però, vedete, ignorano queste piccolissime cose.

Supponiamo che ci sia una persona piena di ego, di lato destro, come diciamo noi. La persona di lato destro, se prova a flettersi all’indietro, peggiorerà ulteriormente. Mentre una persona con il superego, che soffre di disturbi mentali e tutto il resto, non deve assolutamente piegarsi in avanti, ma flettersi all’indietro, poiché ci sono due tipi di persone. In realtà, come sapete, ce ne sono tre. Le persone che comunemente possiamo definire masochiste e sadiche – questi sono i casi estremi, ma per capire di quali tipologie sto parlando – noi le chiamiamo tamoguni e rajoguni.

I rajoguni, i sadici, se esagerano, che Dio salvi il mondo, capite il punto? Le emozioni si sono inaridite in queste persone; non sono rimasti sentimenti, emozioni, niente, zero. Ho incontrato un dentista che è venuto a dirmi: “Madre, ora sono diventato un sthita pragnya[8]”. Ho chiesto: “Come?”. E lui: “Non ho sentimenti. Non mi succede niente. Mio figlio è malato ed io non sono preoccupato”. “Ma quanto sei bravo!”. “Io non provo nulla. Mia madre mi telefona ed io non provo nulla. Vivo solo, da qualche parte”. Ho risposto: “Ebbene, è forse così che hanno vissuto i santi? Loro si sono preoccupati non soltanto dei loro familiari, ma di ogni persona”. Non c’è amore. Non c’è amore nello Yoga moderno. Niente amore. L’amore di Dio può essere percepito soltanto attraverso lo Spirito. Dovete avere equilibrio, invece ciò che voi fate è unilaterale, molto unilaterale. Da un lato ci sono quelli che cantano i canti devozionali e, dall’altro, ci sono… sono entrambi egualmente folli, ve lo assicuro. Possono essere entrambi ugualmente folli. Acquistate equilibrio, ripeto, dovete ottenere equilibrio; diversamente non potrete gioire di Sahaja Yoga. Sahaja Yoga è gioia, la gioia del vostro equilibrio, della bellezza dell’amore di Dio e della verità della Sua opera. Si deve gioire di tutto. Fatelo funzionare e basta.

(Shri Mataji risponde ad una domanda)

Ora vi parlerò del Buddismo, d’accordo? Che cosa fanno i buddisti? Questo vale per tutti, cristiani, induisti, tutti. Vi parlo del buddismo semplicemente perché me lo hai chiesto. Sanno forse dove è situato Buddha dentro di noi? Dov’è Buddha? Buddha si trova in un punto preciso dentro di noi, e che cosa controlla in noi? Dobbiamo avere questa conoscenza delle radici. Senza la conoscenza delle radici come farete a conoscere l’albero? Non potete curare l’albero trattando le foglie o i rami, ma dovete andare alle radici e, per prima cosa, scoprire le radici interiori. Il buddismo odierno è talmente superficiale che io stessa sono stupefatta e Buddha starà pensando: “Oh Dio, da dove è saltato fuori?”.

Egli dice: “Buddham, Sharanam, Gachami”. Chi è Buddha? È un’anima illuminata. Buddham significa l’Illuminato. Sangham sharanam gachami: Sangham indica l’essere collettivo. Dharmam sharanam gachami. Dharmam è l’equilibrio interiore. Quanti buddisti lo sanno? Non sanno neppure il punto in cui Buddha è situato nella loro testa. E ciò che riscontro nella maggioranza dei buddisti, è che il loro centro di Buddha è rovinato. Buddha è scomparso da loro per sempre.

Egli controlla il nostro ego e si trova qui, sulla parte sinistra della testa. Possiamo verificarlo con la Kundalini. Se, ad esempio, qualcuno segue Buddha, si saprà subito che è un buddista, giacché avrà un blocco in questo punto. E allora esistono alcuni metodi per risvegliarlo. Se lo risvegliate, la vostra Kundalini salirà, in caso contrario non si alzerà, chiaro?

Dovete avere la conoscenza delle radici. Noi non dovremmo dipendere né dal buddismo, né da nessun altro ismo. È questo che sto dicendo. Sì, noi dobbiamo avere la conoscenza integrata e completa delle radici, quella che nutre, d’accordo?

Domanda: Lei intende un sistema o una pratica per avvicinarci a queste radici?

No, no, no, no, non esiste alcun sistema per questo. Non vi sono metodi, pratiche, corsi. In effetti, è qualcosa di spontaneo. Io sto parlando della vostra evoluzione. La vostra evoluzione proviene da un’energia vivente del Dio vivente. Non potete avere un corso per questo; non vi pare? In che modo fate germogliare un seme? Dovete semplicemente metterlo nella Madre Terra ed esso germoglia da solo, è qualcosa di innato. Analogamente, è innato dentro di voi e germoglia; tutto qui. Non esistono corsi. Magari non lo otterrete oggi, lo otterrete domani, alcuni semi germogliano prima.

Qualcuno fa un commento

No, no, no, lei (rivolta all’interlocutore. ndt) è tristemente in errore riguardo al buddismo. Il guaio con gli Occidentali è che sono così stufi del Cristianesimo da pensare che il Buddismo sia la risposta al problema. Ma è proprio come qualsiasi altra chiesa cristiana, credetemi. Tutti questi lama dovrebbero essere impiccati all’albero più vicino; ve lo assicuro. Orribili, sono persone orribili. Dovreste sentire le loro vibrazioni. Quando fui invitata al palazzo del primo ministro, non riuscivo proprio a sopportare questo Dalai Lama seduto accanto a me. Ed il primo ministro Lal Bahadur Shastri[9], che era anch’egli un’anima realizzata e poteva sentirlo, mi chiese in hindi: “È caldissimo, vero?”. Io risposi: “Sì”. E lui: “È davvero bollente”. E gli disse: “Bene, si sposti dall’altro lato”, ed al suo posto fece sedere il ministro degli esteri. Lei non capirà; per ora, non se ne rende conto. Persino un bambino piccolo che sia un’anima realizzata lo capirà, ma lei no, giacché non è ancora un’anima realizzata, questo è il punto. La differenza è che lei comprende a livello mentale.

Io ho una nipotina che aveva a malapena cinque anni quando mia figlia e mio genero si recarono a Lhasa[10] – è una storia interessante – e c’era un lama che stava seduto così, e tutti gli toccavano i piedi. Questa bambina, che era un’anima realizzata, non riusciva a sopportarlo. Quando suo padre andò a toccare i piedi al lama, lei si alzò e disse: “Che vuoi dimostrare con la testa rasata e indossando questa lunga tunica? Credi di essere un’anima realizzata? Perché, permetti che tutti tocchino i tuoi piedi?”. Si alzò proprio in piedi. Mio genero era molto imbarazzato e lei gli domandò perché mai gli toccasse i piedi visto che non era neppure un’anima realizzata. Lei (rivolta al ricercatore, ndt) non capirà. Persino una bambina piccola se ne renderà conto, ma non lei. Soltanto un’anima realizzata può sentirlo.

Questo è ciò che Buddha ha detto, è questa la tradizione che ha tramandato: “Per prima cosa cerca te stesso”. Buddha non ha parlato di Dio. Perché? Perché riteneva che se anche lui si fosse messo a parlare di Dio, sarebbe nata un’altra religione. Per prima cosa, Egli disse ciò che dico anch’io: “Prima di tutto, cerca te stesso, ottieni la Realizzazione del Sé, nient’altro che la Realizzazione”. Ebbene, è così, è meglio averla, è meglio ottenerla. Vedete, voi avete il buddismo perché queste persone sono mentali, ma non esistono ismi per quanto riguarda Buddha.

Averlo (stato di Buddha), significa ottenere la Realizzazione. Che tradizione seguono portando questo campanello? Sono una massa di scriteriati; è orribile. È forse questo ciò che fece Buddha? Egli ricercò la propria Realizzazione. Non fece tutte le cose assurde che fanno questi lama. Loro percuotono persino la gente e fanno cose di ogni genere; sono persone orribili e crudeli. Grazie a Dio se ne sono andati da Lhasa. Dovreste vederli, ora i tibetani si sono installati in India come parassiti sulla testa e abbiamo avuto un’interpellanza parlamentare su di loro. Vi sembrano molto attraenti perché ne avete abbastanza del Cristianesimo. È così. Non date retta a questi preti, induisti, cristiani o musulmani che siano. Sono tutti proprio la stessa cosa; non c’è differenza. Per prima cosa, diventate anime realizzate. Voi dovete diventare Buddha; ve lo dico come Madre.

C’è poi chi ha inventato un altro Shambhallah, un’altra impresa commerciale. È un’altra novità. Portano tutti nel deserto del Gobi per ottenere il samadhi. Camminate pure nel deserto del Gobi per un solo miglio e otterrete il samadhi permanente! Lì non si trova neppure un bicchier d’acqua da bere, figlio mio. Non si capisce che cosa vadano predicando, sono tutte assurdità. In Spagna, alcuni spagnoli hanno inventato quest’idiozia. Stanno reclutando persone per andare nel deserto del Gobi. Che cosa accadrà loro? Pensate al deserto del Gobi: è uno dei deserti peggiori del mondo. Riuscite ad immaginare come potrete raggiungere Dio recandovi nel deserto? Dovete cercarlo dentro voi stessi. Egli si trova interiormente, capite?

Domanda: Madre, per favore, ci parli dei rischi derivanti dal cattivo uso dei mantra da parte delle sette religiose.

I mantra. Ebbene, i pericoli dei mantra? Sapete, un mantra è qualcosa con cui risvegliare la deità in voi, la deità che presiede un certo chakra. Ora, qui ci sono i chakra e le deità. In essi dobbiamo risvegliare le deità. Soltanto una persona risvegliata può insegnarvi quale mantra pronunciare. È semplice, no? Un cieco, che cosa può insegnare ad un altro cieco?

Soltanto una persona illuminata, che conosce i chakra, può dirvi quali chakra sono bloccati dentro di voi. Ma la Kundalini lo risolverà. Se proprio ora avete un blocco al Nabhi chakra, ed io dico di pronunciare un mantra – non lei (rivolta al ricercatore, ndt), ma l’anima realizzata dovrebbe dire il mantra e risvegliarlo. Può essere che la Kundalini sia arrivata fino lì, così dovete passare da lì a qui. Dovete osservare il movimento della Kundalini. È come un’automobile in movimento; è molto semplice. La macchina va e noi arriviamo ad un casello dove dobbiamo pagare il pedaggio. Ma si paga a quel preciso casello d’arrivo dell’automobile, no? Come quando viaggiate, sapete…

Dunque, soltanto il movimento della Kundalini vi indicherà quale chakra è bloccato, diversamente non lo saprete. Se non mettete in moto l’automobile, come saprete dove pagherà il pedaggio? Potete forse pagare prima che l’auto sia partita?

Ciò che accade è che se vi danno un mantra, per lo più la gente non capisce che cosa sta facendo. Sapete, è una grossa impresa. Dare mantra è una grandissima impresa commerciale. Hanno dato dei mantra che a sentirli mi hanno lasciata stupefatta. Se lo dite ad un indiano si metterà a ridere di voi. Ciò che dicono è un gran segreto e i mantra che davano erano… uno che ho sentito era tinga, che in lingua hindi significa mostrare qualcosa così a qualcuno. Non c’è niente di simile a tinga in sanscrito. Un altro mantra era inga. Inga significa la coda, il pungiglione dello scorpione; ci sareste mai arrivati? E poi… dov’è il “direttore della squadra volante”? È qui? È nascosto là in fondo. Qual è il mantra che ti hanno dato per volare? Come? Dei canali? Chi c’è? Avanti, dov’è? –

Risposta: Canali bronchiali, Madre.

Canali bronchiali. Canali bronchiali, canali bronchiali! Hanno pagato seimila sterline per farsi dare questo mantra. Pensate, un mantra che significa ‘canale bronchiale’. Poi vi daranno un mantra di Rama. Prendete una cosa più sensata: potrebbero dare un mantra di Rama. Ma Rama dove si trova?

Supponiamo che io voglia dare un mantra di Buddha, per esempio. Ma dov’è Buddha? Avete un blocco al centro di Buddha oppure no? Questa è la cosa principale. Dove avete il blocco? Dov’è Rama? In che punto risiede Rama? Questo mantra è necessario oppure no? Loro non sanno nulla, non hanno alcuna conoscenza di questo tipo, tirano semplicemente a indovinare. Dai sei ai vent’anni si dà il mantra pinga, poi un altro è tinga, un altro ancora ringa; secondo l’età, non in base alla posizione della Kundalini.

Ora, il punto principale è il pericolo che ciò comporta, perché se vi danno da ripetere il nome di Rama, loro non sono persone risvegliate, non sono connesse con Dio, non sono autorizzate. Voi continuate a ripetere Rama, Rama, Rama, Rama, Rama, Rama, Rama, così. Il contrario di Rama è mara, mara che significa io sono morto, sono morto, sono morto. Voi continuate a dire il mantra Rama, Rama, Rama, ma non siete assolutamente connessi con Rama, poiché non siete anime realizzate, e neppure il guru che vi ha spillato tremila sterline per darvi questo mantra di Rama è un’anima realizzata. Così, quando chiamate ad alta voce Rama, Rama, Rama, chi verrà ad aiutarvi sarà qualche morto di nome Rama. Verrà ad aiutarvi possedendovi. Con ciò, avendo acquisito una personalità in più, all’improvviso cominciate a credere di avere maggiori poteri, per così dire.

Gauguin, per esempio. Se continuate a ripetere Gauguin, Gauguin, Gauguin, lui potrebbe penetrare in voi. Potreste mettervi a dipingere qualcosa e, alla fine, non avrete più energia perché un solo cavallo è cavalcato da due uomini.

Ma la cosa peggiore che accade nel ripetere mantra (non autorizzati. ndt), è che si danneggia terribilmente questo importantissimo chakra chiamato Vishuddhi, specialmente il Vishuddhi sinistro, e allora vi spaventate. Se chiedete: “Qual è il tuo mantra?” “No, Madre, non glielo dirò” “Perché?” “No, non bisogna dirlo”. Tutti segreti. Nella visione di Dio, nel regno di Dio non dovrebbero esserci segreti, ogni cosa dovrebbe essere nota, tutti dovrebbero sapere di che cosa si tratta. Perché dovrebbero esserci segreti? Io non capisco. Per esempio, tutti sapranno chi sono le anime realizzate, sapranno dove avete i blocchi, in quale chakra, ve lo diranno. Diranno tutti la stessa cosa. Una volta, ad esempio, un signore venne a dirmi: “Perché vengono tutti a chiedermi come sta mio padre?”. Io risposi: “Perché il tuo chakra di Rama ha un blocco”. È esattamente quello il mantra che adotterete. Un vostro chakra sarà bloccato a causa del mantra che vi hanno dato, perché, ripetendolo, insultavate la deità; e anche il Vishuddhi, con il quale dite il mantra, è bloccato e da qui il blocco passa a sinistra come senso di colpa. Se cercate di correggere una persona, ciò agisce come senso di colpa e si crea così un problema sul lato sinistro del Vishuddhi, e questo è un problema molto grosso.

Un ricercatore fa un commento su un mantra dei buddisti.

Vede, numurharanga è una grandissima cosa, ma non per merito dei giapponesi. I giapponesi meno parlano e meglio è. Ho conosciuto una persona, di cui ho dimenticato il nome, che era a capo del sistema Zen. Lo Zen, sapete, è Sahaja Yoga. Essere realizzati è essere Zen. Ma questo personaggio aveva una Kundalini gelata, proprio addormentata. Così gli ho detto: “Signore, vorrei chiederle umilmente se lei è veramente Zen”. Lui rispose: “Io insegno Zen, ma non lo sono”. Chiesi: “Perché?”. E lui: “Dal sesto secolo ad oggi, soltanto fino all’ottavo secolo abbiamo avuto Prashapa, vale a dire anime realizzate. Soltanto fino all’ottavo secolo; e chi venne dopo fu questa gente che aveva la Kundalini intorpidita”. Ma almeno lui era onesto. E venne da me per una terribile malattia di cui soffriva. Gli dissi “Almeno però non diffonda lo Zen perché lei non è Zen”.

Lei è cristiano, vero? Domandate pure a chiunque a quale religione appartiene. Questo battesimo artificiale non è il cristianesimo. Il vero battesimo è il risveglio della Kundalini. La Kundalini è passata? Siete musulmani? Non lo siete, perché non siete peer, prima dovete diventare anime realizzate. Pensate, tutti quelli che insegnano tutte queste cose non sono assolutamente autorizzati. Ma sono sicura che cambieranno opinione.

C’è una domanda.

Guardate, ora ve lo spiegherò. È semplicissimo da capire. Cercate di afferrare un punto che continuate a non comprendere. È come se ci fosse un poliziotto a dirvi: “Passa di qua”. Ebbene, dobbiamo ubbidirgli, altrimenti si finirà in prigione, lui ha l’autorità, no? Ma se vado io là e mi metto a dire: “Passa di qua”, in prigione metteranno me. Quella gente non ha alcuna autorizzazione da Dio per farlo, in quanto non sono anime realizzate. Un mantra diviene un mantra potente, quando proviene da una persona autorizzata da Dio. Ma lo stesso mantra diventa qualcosa di peccaminoso qualora provenga da qualcuno che non è autorizzato, che ne fa semplicemente un commercio.

Vi è entrato in testa ciò che vi ho detto, e cioè che si deve essere autorizzati da Dio, che si dovrebbe essere realizzati? Se non siete realizzati, non avete diritto di dare mantra o altro. Afferrate questo punto, questo semplice punto. Tutto qui. Ottenete dunque la realizzazione; è importante che la otteniate. Ma non so in che modo agirà, sapete, non vi do una garanzia. Se funzionerà, benissimo, ma potrebbe anche non funzionare oggi. Quindi è meglio metterci l’attenzione, è importante.

Dio ti benedica.

Qualche altra domanda?

Mettete l’attenzione su questo; è importante. C’è però un’altra cosa: quando seguite quegli individui non fate mai domande. Ho avuto una signora norvegese che era stata da un lama ed era orribile, proprio orribile. Le sue vibrazioni erano… si chiamava Pia. Venne a casa mia ed io le dissi: “Come faccio ad alzare la sua Kundalini? Spaventoso”. E lei aveva una grandissima opinione di se stessa e discuteva, discuteva con me su tutto. Dissi “Che cosa ti è accaduto?”. E lei mi raccontò di essere stata da questo lama. Le chiesi cosa fosse successo lì; e lei: “Lui mi ha scritto che non poteva vivere in una casa qualunque e che dovevamo fargli un pavimento di marmo. Per prima cosa abbiamo fatto la fame per un anno, abbiamo raccolto del denaro e gli abbiamo fatto il pavimento di marmo. Lui è venuto e si è seduto sul settimo scalino e noi, novizi di un anno, dovevamo andare ad inchinarci davanti a lui”. Mille e una volta, pensate, ogni giorno e “ovviamente io l’ho fatto”. Ma io dissi: “Ma non hai mai protestato con lui?”. Rispose: “No”. Allora chiesi: “E perché allora discuti con me?”. Certo, a me piace che discutiate, perché ciò dimostra che siete liberi di protestare, che io non vi ho ipnotizzati, ma dovete chiedervi che senso ha.

Vediamo perché si accetta Buddha. Avete visto Buddha? Lo avete incontrato? Avete incontrato qualche buddista che affermi di essere in grado di darvi la realizzazione? Ma allora perché siamo i difensori di Buddha, che non abbiamo mai visto, che se n’è andato, del quale non sappiamo nulla? Perché? Perché io sono viva e lui no. Quando era vivo gli chiedevano di altre persone. Insomma, è meglio essere nel presente ed ottenere la realizzazione, tutto qui.

Ciò che è accaduto con Buddha è che egli non poté dare la realizzazione proprio a nessuno. Sariputa Munglarna, furono tutte personalità sprecate. La stessa cosa con Cristo. Perché quando venne Krishna dissero: “E Rama?”. Quando venne Rama chiesero: “E Dattatreya?” Ma dov’è adesso Dattatreya? Rama è qui davanti a voi, perché non l’accettate da Lui? Hanno tutti fallito. Hanno detto: “Parlano soltanto del passato”.

E il presente? Voi siete seduti di fronte a me, io sono seduta davanti a voi, prendete la realizzazione. Perché discuterne? Se c’è un diamante ed io dico che potete averlo gratuitamente, discuterete? Voi date molta più importanza ad un diamante che allo Spirito. Lo abbiamo fatto sempre, ma questa volta è meglio non perdere l’occasione. Vi sto dicendo che è meglio che prendiate la realizzazione, è importante. Certo, Buddha riveste un ruolo importantissimo dentro di noi, ma per prima cosa risvegliate il vostro Spirito, diversamente non avrà autorità. La conoscenza di Buddha non ha alcuna autorità in voi, se non diventate voi stessi Buddha. Bene, ora riceviamola. Alla fine di tutto, vi invito ad avere la realizzazione.

Mettete le mani così, verso di me, così. Adesso va meglio, siete rilassati, bene, bellissimo. Mettete le mani così. Funziona, funziona, questo è il punto, deve funzionare, no? Ora chiudete gli occhi, per favore. Chiudete gli occhi, dovete tenere gli occhi chiusi, è importante. Quando la Kundalini sale oltre l’Agnya, se i vostri occhi non sono chiusi ricadrà, quindi per favore chiudete gli occhi. Non è ipnotismo, ecco perché dovete chiudere gli occhi. Tenete gli occhi chiusi.

Sedetevi comodamente, non muovetevi, non fate gesti, niente, niente di esteriore. Dovete volgervi all’interno, agirà all’interno. Niente dovrebbe accadere all’esterno. State tranquilli; rivolgete semplicemente le mani verso di me. Ogni cosa deve avvenire all’interno, non all’esterno. Non aprite gli occhi ma non fissate l’attenzione da nessuna parte, lasciatela libera, lasciatela libera, non fissatela su qualche punto, per favore. Non cercate di fissarla – alcuni la stanno fissando sul punto che chiamiamo Agnya chakra o altro. Al massimo potete mettere l’attenzione sulla sommità della vostra testa. Ma non cercate di fissarla da qualche parte. Lasciatela libera, assolutamente libera. Ora, con la mano destra, che è la mano della creatività o il potere dell’azione… dovete usare la mano destra per esprimere l’azione, mentre la mano sinistra rappresenta il desiderio. Dovete quindi rivolgere la mano sinistra verso di me per indicare il desiderio, ma non aprite gli occhi, potete tenerla tranquillamente in grembo e dovete muovere soltanto la mano destra tenendo però le dita tese. Le dita tese verso di me, e muovete la mano destra secondo le mie indicazioni.

Ora dovete appoggiare la mano destra sul cuore; il cuore, dove risiede il vostro Spirito. Ora, nel vostro cuore, dovete rivolgermi una domanda: “Madre, sono io lo Spirito?”. Chi ha appoggiato la mano troppo a sinistra, la sposti un po’ più a destra, perché in realtà il cuore è sul lato sinistro. Chi ha messo la mano troppo a sinistra, dovrebbe metterla nel posto giusto, cioè sul chakra del cuore nel suo aspetto sinistro. Ora premete con le dita e ponete una domanda: “Madre, sono io lo Spirito?” ripetetelo tre volte, con totale fiducia.

Ora, per favore, appoggiate la mano destra – non aprite gli occhi – sulla parte sinistra dello stomaco, la parte inferiore; premete e chiedetemi ancora: “Madre, sono io il maestro di me stesso? Sono io il guru di me stesso?” perché voi lo siete, lo Spirito è il vostro guru. Ma quando mi chiedete: “Madre, io sono lo Spirito?”. Dovete chiedere anche: “Madre sono io il mio guru, sono il mio Spirito?”. Perché lo Spirito è il Guru che si risveglia in voi quando ottenete la realizzazione. Quindi, dovete dire: “Madre, sono io il mio proprio guru?”. Ripetetelo dieci volte. Fate la domanda dieci volte. Il numero delle volte corrisponde ai (petali dei, ndt) chakra.

Tenete la mano sinistra nello stesso modo ed ora appoggiate di nuovo la mano destra sul cuore. Ed ora affermate con fiducia: “Madre, io sono lo Spirito”. È ciò che siete. Dovete farlo dodici volte, dodici volte. Dieci più due, dovete dire per dodici volte: “Madre, io sono lo Spirito”. Con fiducia, con totale sicurezza, dovreste dire: “Madre, io sono lo Spirito”, con piena sicurezza.

Portate, ora, la mano destra sulla parte sinistra del collo. Sulla parte sinistra del collo. Dov’è il Vishuddhi sinistro. Dal momento che lo Spirito è immacolato, assoluto, non commette mai errori, quindi non vi è motivo di sentirsi in colpa. Ora, dovete ripetere per sedici volte: “Madre, io non sono colpevole”. Ripetetelo sedici volte, ancora con totale fiducia, poiché stiamo parlando di Dio Onnipotente che è l’oceano di amore, l’oceano di perdono, l’oceano di compassione. Sedici volte.

Portate adesso la mano destra, senza aprire gli occhi, sulla fronte. Da una parte all’altra della fronte, da una parte all’altra della fronte e tenete la fronte nella mano, nella mano destra, con la mano sinistra verso di me. Questo punto è l’Agnya chakra dove dovete dire: “Madre, io perdono tutti”. Ora, alcuni di voi potrebbero dire che non riescono a perdonare; è una cosa molto comune che mi dicono. Ma, quando non perdonate, fate il gioco di chi cerca di ferirvi. Quindi dite semplicemente: “Madre, io perdono tutti”. Con completa comprensione, senza riserve, “Io perdono tutti”. Se non perdonate tutti, come può Dio perdonare voi? Quindi permettete a Dio di perdonare gli errori che avete commesso per ignoranza, ma non sentitevi colpevoli. Dite semplicemente: “Madre, io perdono tutti”.

Ora appoggiate la mano sulla sommità della testa, sempre la mano destra, dove si trova l’osso che era morbido, quando eravate piccoli.

Premete in questo punto con il palmo e muovetelo in senso orario. Premete il palmo e muovetelo in senso orario. Ora, a questo punto, io non posso forzare la vostra libertà. È in libertà, che io rispetto, che dovete dire che volete la realizzazione. Qui dovete dire: “Madre, noi vogliamo la nostra realizzazione. Per favore ci dia la realizzazione”. Diversamente io non posso interferire. Per favore, ripetetelo sette volte.

Ora potete sollevare la mano e verificare se esce una brezza fresca. Alcune persone potrebbero sentire del calore uscire dalla propria testa. Alzatela più in alto per vedere se esce una brezza fresca. Ancora molti di voi si sentono colpevoli: è sbagliato. Vi ho detto di non sentirvi colpevoli. Verificate semplicemente se esce una brezza fresca. Ora potete provare con la mano sinistra. Potete cambiare mano e controllare se esce una brezza fresca. Non troppo in alto, direi circa dieci centimetri. Potete cambiare mano.

È una cosa sottile. State passando da un livello grossolano ad uno più sottile.

Rivolgete le mani ancora verso di me. I Sahaja yogi ora vi aiuteranno. Quando si diventa Sahaja yogi si devono aiutare gli altri, bene. Loro conoscono lo stato dei vostri chakra.

Guardatemi senza pensare. Riuscite a farlo?


[1] Madame Tussauds è uno dei più famosi musei delle cere al mondo, con sedi a Londra, New York, Las Vegas, Amsterdam, Hong Kong. Marie Tussaud era una piccola donna di origini alsaziane che aveva imparato l’arte di modellare la cera fin da piccola. Nel 1802 lascia Parigi per l’Inghilterra, portando con sé le sue opere e da questa collezione nasce l’attuale museo delle cere.

[2] Gotra sono i discendenti di celebri insegnanti.

[3] Saggio, bramino della più alta casta.

[4] Astanga Yoga, ovvero “Le otto membra dello Yoga”: Yama, Niyama, Nihama, Asana, Pranayama, Pratyahara, Dharana, Dhyana, Samadhi.

[5] Lato destro.

[6] Lato sinistro.

[7] L’Hatha Yoga qui non inteso come la disciplina Yoga praticata comunemente in Occidente, ma nel suo significato originario di integrazione di lato destro e sinistro nel canale centrale, cosa possibile unicamente dopo la realizzazione.

[8] Anima realizzata.

[9] Primo Ministro dell’India dal 1964 fino alla sua morte avvenuta nel 1966.

[10] Capitale del Tibet.