Shri Krishna Puja: Egli deve essere Prasanna

Los Angeles (Stati Uniti d'America)

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(02/2022 SOTTOTITOLI,TRADUZIONE VERIFICATA)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Shri Krishna Puja

“Egli deve essere Prasanna[1]

Los Angeles (U.S.A.), 18 Settembre 1983





[(All’arrivo, Shri Mataji mostra apprezzamento per le decorazioni floreali) “Splendide! Sono bellissime. Scenderò giù. Com’è bello.

Come state? Dio vi benedica tutti. Dio vi benedica. Salve! Per la verità si sarebbe dovuto iniziare alle undici in quanto il mio orologio era un’ora avanti. Allora lei, poverina, ha dovuto preparare qualcosa e ci è voluto esattamente questo tempo. Penso che siate decisamente in tempo per tutto. Grazie.

Tenete qui i fiori, sarà una bella idea.

Salve. Basa (sedetevi). Salve, come state? Bene. Prego, prego, sedetevi.

Penso che tu, Nick, dovrai venire a Houston, se non ti spiace.

Va bene? Ti procureremo il biglietto e verrai a Houston con noi perché adesso questa cosa dovrà essere gestita ulteriormente, d’accordo?

Yogi: Sono molto fortunato, Madre.

Shri Mataji: Dio ti benedica.

Venite avanti. Tenete la porta aperta. Penso sia una buona idea. Soltanto la porta, tenete un lato aperto, sarà una buona idea. Con la porta aperta dovrebbe funzionare.]

La prima volta che arrivai negli Stati Uniti venni prima a Los Angeles, perché è un luogo di angeli. In realtà pensai che dovesse essere un luogo molto santo in cui recarmi per primo, in questa grande terra degli Stati Uniti.

Come sapete, gli Stati Uniti – o meglio, l’intera America rappresenta il chakra del Vishuddhi.

Il chakra del Vishuddhi ha tre aspetti.

L’aspetto centrale del chakra del Vishuddhi è rappresentato dagli Stati Uniti.

La parte centrale del chakra del Vishuddhi è governata da Shri Krishna, e il suo Potere è Radha. Ra – Dha: Ra significa energia, e Dha è Colei che sostiene l’energia.

Ra – Dha: “dha-re-ti-saa”. È dunque Colei che sostiene l’energia e per questo è chiamata Radha. Lei è il Potere di Shri Krishna.

La parola Krishna deriva dal termine krishi che significa arare o, meglio, agricoltura si dice krishi. Colui che ara il terreno e vi pianta i semi esegue krishi. È questo il motivo per cui è chiamato Krishna.

Il seme da Lui piantato è quello della spiritualità. È stato Shri Krishna a dire, in sanscrito: “Nainam chindanti shastrani nainam dahati pavakah na chainam kledayanty apo na shoshayati marutah” che significa: “La vita spirituale, o la vita eterna, lo Spirito, non possono essere uccisi da niente, da nessuna arma, né essere spazzati via dal vento, né assorbiti né distrutti”.

E Cristo venne su questa terra per provarlo. Con la sua resurrezione provò ciò che Shri Krishna aveva affermato. La maggioranza di voi sahaja yogi conosce la relazione esistente fra Cristo e Shri Krishna e il motivo per cui fu chiamato Cristo. Anche la parola Cristo deriva dallo stesso Krishna.

Mentre il suo primo nome (Gesù) ha origine dal nome Yashoda. Yashoda viene anche chiamata Jesu o Yesu.

Ecco perché Cristo fu chiamato Jesu o Yesu. Alcuni lo chiamano Yesu ed altri Jesu da Yashoda, la madre adottiva di Shri Krishna.

Inoltre sapete che Radha era Mahalakshmi, Lei era dunque la stessa Maria madre di Cristo.

In Sahaja Yoga possiamo dimostrare tutto questo. Infatti, se la Kundalini si blocca quando raggiunge il chakra del Vishuddhi, potete domandare: “Krishna era il figlio di Madre Maria?” [Shri Mataji si corregge] “Gesù, era il figlio di Madre Maria che era Radha stessa?”. Allora la Kundalini sale.

Oggi Sahaja Yoga dà la prova di tutto ciò che è stato dichiarato finora, ne dà la dimostrazione, non sono storie. La gente non crede a tutte queste cose perché pensa che siano tutti racconti inverosimili. Chi era Cristo? Chi era Krishna? Chi era Radha? Dopotutto non esisteva nessun Dio.

Ma, oggi, soltanto in Sahaja Yoga possiamo provare che ciò che affermiamo è la verità.

Infatti, quando venite collegati mediante la realizzazione alla sorgente di energia, le vostre vibrazioni cominciano a fluire e voi iniziate a funzionare come computer. E qualsiasi domanda facciate, la risposta vi arriva sotto forma di vibrazioni fortissime, o che si arrestano, oppure potreste sentire calore o potrebbero venirvi delle vesciche. Tutti i messaggi vi vengono comunicati sulla punta delle vostre dita.

Come ha detto molto chiaramente Maometto: “Al tempo della resurrezione, le vostre mani parleranno”. Ma i musulmani non vogliono assolutamente parlare di resurrezione, perché vogliono spaventare la gente con il giorno del giudizio. Non vogliono parlare del tempo della resurrezione che arriverà e che è il periodo intermedio, in quanto vogliono servirsi di questo tempo per spaventare la gente dicendo che arriverà il giorno del giudizio.

“Il giorno del giudizio sta arrivando”: così tutti hanno paura di Dio, pensando che ormai si debba soltanto aspettare il proprio giudizio e non vi sia nulla di intermedio (tempo della resurrezione). Ed è per questo che il Vishuddhi è un chakra speciale.

Il chakra del Vishuddhi è stato creato di sabato, e il pianeta dominante del Vishuddhi chakra è Saturno. Dunque, ogniqualvolta Saturno si trovi all’apice, l’America è nella posizione migliore per fare qualcosa.

Però non penso che (gli americani) conoscano molto se stessi. Non si rendono conto di ciò che sono, del motivo per il quale sono su questa terra, del loro compito, di ciò che dovrebbero fare, o di quale sia stato lo scopo di Dio nel creare l’America.

Il primo lavoro del chakra del Vishuddhi in noi è stato che, quando siamo diventati esseri umani, abbiamo sollevato la testa.

E, sollevando la testa, si è diventati esseri umani nel senso che, a quel punto, avviene un nuovo movimento nella vostra consapevolezza; ed il nuovo movimento nella vostra consapevolezza è iniziato circa seimila anni fa quando Shri Krishna venne su questa terra.

Quel nuovo movimento fu quello del Padre. Fu celebrato l’avvento del Padre e fu così che le persone svilupparono dentro di sé un nuovo strumento chiamato ego.

Quando si sollevò la testa, (il cervello) assunse una forma piramidale – è una piramide – divenne una piramide (Shri Mataji mostra con le mani una forma piatta che diventa una piramide, ndt).

In un animale, il cervello è piatto. E si alza gradualmente. Quando si sollevò la testa, quando ci si assunse la responsabilità di sollevare la testa, il cervello si sviluppò in una piramide. E, quando divenne una piramide, l’attenzione si differenziò da quella degli animali.

Questo perché le onde della coscienza, cadendo sui lati della piramide, hanno creato un parallelogramma di forze per cui la forza risultante… (mostra con le mani una retta che esce in diagonale, simboleggiante la coscienza o attenzione che fuoriesce, ndt). Ora, (la coscienza) cade così (perpendicolarmente, dall’alto), si muove così (“scivolando” lungo i lati della piramide) e la forza risultante è così. (Il “parallelogramma”) aveva due lati, uno era questo e l’altro era questo[2].

Così la coscienza o, diciamo, l’attenzione, invece di dirigersi all’interno, ha iniziato a rivolgersi all’esterno.

Una parte della risultante andava verso l’esterno ed è per questo che, una volta divenuti esseri umani, la vostra attenzione si è rivolta all’esterno. Sono soltanto gli esseri umani ad avere l’attenzione rivolta all’esterno. Non è che gli animali non l’abbiano, ma l’attenzione degli esseri umani li porta a reagire.

Se si vede qualcosa, se ad esempio guardo la casa del dottore (probabilmente si riferisce ad un sahaja yogi, ndt), nella mia mente si innesca una reazione: “Questa cos’è? Che cosa significa? Quanto sarà costata? Da chi l’ha comprata?”. Ogni cosa che vedete vi provoca una reazione. Non è così per gli animali. Gli animali, al massimo, si diranno: “Devo mangiare questo, devo mangiare quello, devo prendere quello”, ma non ci pensano.

Soltanto gli esseri umani riflettono. E questo riflesso deriva dalla struttura piramidale del cervello. Ciò crea una speciale reazione nel cervello stesso per cui iniziamo a sviluppare il nostro ego, i nostri miti, le nostre proiezioni mentali. E quando sviluppiamo proiezioni mentali, l’ego inizia a svilupparsi e si manifestano tutte le sue assurdità: “Lo so. Che cosa c’è di male? (Nel fare qualcosa di sbagliato)”.

E quando ciò inizia a verificarsi, il pallone dell’ego tende a crescere e a spingere l’altro pallone che era in noi già allo stadio animale, il super-ego, e poi arriva al centro. A quel punto si diventa esseri umani normali.

Poi però iniziamo a far crescere il nostro ego che tende a sovrapporsi al super-ego, e avviene una calcificazione a causa della quale sviluppiamo la consapevolezza dell’io.

Questo è tutto quanto è accaduto dopo che abbiamo sollevato la testa, alzato la testa, emergendo dallo stadio animale.

Il chakra del Vishuddhi svolge pertanto un ruolo fondamentale nell’evoluzione umana in quanto, sviluppando il chakra del Vishuddhi, per prima cosa siete diventati esseri umani. E, in secondo luogo, esso è il chakra del Padre che diventa di nuovo (l’Essere) Primordiale, il macrocosmo.

Voi diventate il macrocosmo. Voi siete il microcosmo e il Padre è il macrocosmo. E voi diventate (il macrocosmo) grazie al chakra del Vishuddhi che è governato da Shri Krishna, il quale diviene il macrocosmo chiamato Virata.

Nel cervello si manifesta in quest’area (Shri Mataji tocca la zona sulla fronte all’attaccatura dei capelli), in questa zona della testa. È qui che iniziate a manifestare le qualità del macrocosmo, in questo punto.

La specialità del chakra del Vishuddhi è che diciamo sempre di avere la responsabilità sulle nostre spalle. Diciamo sempre di avere le responsabilità sulle nostre spalle. Il motivo è che il Vishuddhi chakra vi dà il senso di responsabilità. Ed è per questo che gli americani si sentono responsabili del mondo intero.

È naturale! (Risate, Shri Mataji ride) Si capisce perfettamente perché si sentano responsabili del mondo intero.

Ma quanto siano consapevoli del loro ruolo di persone responsabili è un’altra questione. Essi si sentono responsabili, ma se comprendono il loro ruolo come persone responsabili, allora devono essere degli ideali, dei modelli.

Infatti, una persona che sia responsabile di una famiglia deve essere l’ideale per gli altri. Si partì molto bene, direi, al tempo di Abraham Lincoln. Si iniziò alla perfezione, quando vi siete messi a parlare di democrazia. Democrazia non significa altro che collettività. Egli iniziò a parlare della collettività delle persone, fatta dalle persone.

Tutto ciò dimostra che il senso di collettività iniziò a subentrare proprio in questo Vishuddhi chakra (America). Ma, a quel punto, solo le persone al centro possono rimanere normali, mentre ha problemi sia chi si china troppo in avanti (persone sottomesse, ndt), sia chi reclina la testa troppo all’indietro (persone con tendenza all’ego, ndt).

Quelle che si chinano di fronte agli altri sono le persone con il super-ego, che diventano esageratamente umili, come i paesi in via di sviluppo.

Mentre chi reclina la testa all’indietro è chi cerca di dominare gli altri e ha l’ego.

Così, grazie alle improvvise benedizioni di Dio, (gli americani) hanno scoperto molte cose e l’ego ha iniziato a svilupparsi eccessivamente in America. Ma, come vi ho detto, l’ego è simile ad un pallone che vi fa continuamente volteggiare per aria. E quando siete in aria, diventate superficiali, non avete ormeggi. C’è però un altro vantaggio: se vi rendete conto di fluttuare per aria, potete avere una visione globale, una visione completa del Tutto, a patto che i vostri occhi siano puri e le vostre intenzioni chiare.

L’altro problema che si è verificato con l’arrivo qui degli americani è che si sono sentiti una nazione del tutto nuova. Ciò comporta un vantaggio e uno svantaggio.

Se si è nuovi, il vantaggio è ottimo in quanto ci si può trasformare e migliorare molto facilmente poiché non si hanno condizionamenti nella mente. Si è molto puri e del tutto pronti a diventare qualcosa di grande.

Oppure è anche possibile che siate così nuovi da ammirare tutto ciò che è antico e ciò è molto vero per gli americani, tanto che hanno comprato tutti i vecchi ponti dall’Inghilterra per portarli qui. E la voglia di antico qui è esagerata.

Come se tutto ciò che è nuovo fosse assurdo. Forse per loro anche Sahaja Yoga potrebbe essere assurdo, perché, secondo loro, (Sahaja Yoga) è qualcosa di nuovo. Essendo una nazione nuova, hanno iniziato a scartare tutto ciò che è nuovo. Non ha senso.

Dobbiamo dire che il Sahaja Yoga odierno è la cosa più antica. È iniziato con l’universo e adesso è giunto al culmine in quanto è un processo vivente.

Come quando si vede un fiore su un albero: è il primo nuovo fiore, però è nato da un seme che ha messo radici, poi è diventato tronco, poi sono spuntate le foglie e, infine, è divenuto fiore.

Quindi, sebbene sembri un fiore spuntato da poco, ha un grande retaggio. Allo stesso modo Sahaja Yoga è antico quanto questo universo.

Ma chi è attaccato al tradizionalismo trova difficile capire quali siano le vere tradizioni. Soltanto le persone realmente tradizionali possono riconoscere le vere tradizioni.

L’ultima volta che sono venuta qui in America sono rimasta scioccata da una persona che venne ad intervistarmi e che, mentre parlava, mi chiese di un personaggio che non seguiva le tradizioni indiane nel modo più assoluto. Il suo nome era Ramakrishna Paramahamsa.

Lui sposò una donna e la chiamò Madre. Insomma, nessuno ha fatto questo. Rama non lo ha fatto, Krishna non lo ha fatto. È un’assurdità. Ma secondo loro costui è l’uomo che segue maggiormente le tradizioni. E (l’intervistatore) mi ha detto: “Madre, il vostro Sahaja Yoga non è tradizionale se non credete in Ramakrishna”.

Negli ultimi cinquanta, sessant’anni è spuntata fuori tutta questa gente “neo-tradizionale” (Shri Mataji ride). Un altro è stato questo tizio di Pondicherry[3], un’altra situazione assurda.

E (Ramakrishna) diceva che sua moglie era la Madre e la sua relazione con lei era ambigua. Non si capisce che tipo di relazione avessero. Insomma, secondo le tradizioni indiane, questa è una situazione impossibile.

Si devono avere relazioni trasparenti con tutti, non possono essere ambigue dove non si è né amica, né moglie, né madre, né sorella.

Una situazione di questo genere non è assolutamente tradizionale, è inconcepibile. Insomma, voi indiani potete rendervi conto che non è possibile, è una situazione assurda. Invece secondo alcuni costui segue la tradizione.

Ciò che è accaduto circa sessant’anni fa, penso proprio circa al tempo della mia nascita, è che la negatività, rendendosi conto della confusione dell’Occidente, ha iniziato ad assumere una nuova forma.

Se li osservate (i falsi guru) sembrano tutti occidentali. Ed hanno sfruttato la confusione occidentale a proprio vantaggio. L’hanno usata per il proprio tornaconto, ed è qui che gli occidentali non sono riusciti a capirlo.

L’altro giorno, presso la sede dell’Associazione Jung, dovevo parlare agli junghiani di Sahaja Yoga e Jung. Ho conosciuto Jung solo quando è morto perché era uscito un breve articolo su di lui. Io non ho mai studiato psicologia e, naturalmente, ho cercato di apprendere un po’ di terminologia per poter parlare loro. Pensavo che una volta o l’altra probabilmente avrei dovuto parlare anche con loro.

Ma questi junghiani seduti davanti a me erano tutti dei grandi intellettuali e persone “importanti”, sapete (Shri Mataji ride). Circa cento persone, e il presidente dell’Associazione Jung americana. Proprio prima di iniziare avevo sfogliato un libro in cui avevo visto degli schemi che mi avevano davvero sconcertata.

Il primo concetto che avevano… È ovviamente tutta una concezione mentale di Jung. Non lo biasimo in quanto ebbe la realizzazione ma non sapeva come fosse stato creato questo stadio, quale ne fosse la struttura, ed il suo movimento era ancora quello di un ricercatore che cerchi di scoprire come ha ricevuto la realizzazione.

Pertanto tutti i movimenti erano lineari, non partivano da un punto per espandersi ovunque; quindi non era (il concetto junghiano) molto integrato.

Loro mi hanno mostrato che alla base vi era l’inconscio che non diventerà mai conscio. Sopra ad esso vi era l’inconscio che può diventare conscio.

Poi il subconscio e, in cima, l’ego.

Insomma, era un bel caos, vi assicuro.

Ho spiegato loro che il termine inconscio era di per sé fuorviante. Che cosa si intende per inconscio? Tutto ciò che non percepite sul vostro sistema nervoso centrale è inconscio, d’accordo, ma questo che significa? Noi non percepiamo il subconscio, quindi anche il subconscio è inconscio. Tutto quello che non percepiamo… Noi, ad esempio, non riusciamo a percepire alcuni suoni che hanno determinate frequenze, ma sentiamo tutto ciò che è sopportabile per noi esseri umani. Tutti voi scienziati sapete che non possiamo sentire tutto.

Quindi, tutto ciò che è inconscio è un calderone, un miscuglio di cose di ogni genere.

Ma, sapete, Dio non è un confusionario. È un Signore preciso. Egli sa ciò che fa, è il più grande organizzatore.

Come potrebbe dunque mettervi in un simile calderone, per cui l’inconscio sta sotto, poi sopra l’inconscio che diverrà conscio, poi il subconscio, poi la coscienza e sopra tutto l’ego? In questo modo andate giù portandovi dentro tutto questo, ma dove andate a finire? E come?

Il primo errore è stato quello di concepire strati sovrapposti: non è così. Sono disposti in verticale. L’ego si trova sul lato destro e il super-ego sul lato sinistro. Il futuro è sul lato destro e il passato sul lato sinistro.

Pertanto il subconscio è a sinistra e il sopraconscio a destra. Mentre il sentiero centrale è mantenuto sgombro.

Insomma, è così in qualsiasi organizzazione. Se andate all’aeroporto, dovete forse arrivare all’aereo passando attraverso i muri?

Se neppure noi esseri umani commettiamo errori così gravi, come potrebbe farlo Dio?

Pertanto, è stato del tutto errato elaborare questa teoria. Il sentiero centrale è al centro mentre il canale destro è a destra e il canale sinistro a sinistra. E non si deve assolutamente entrare nel subconscio perché, con questa teoria, hanno giustificato tutti coloro che praticano l’ipnosi, che cercano di ipnotizzare la gente, di indurla ad una nuova esperienza dicendo che si dovrebbe accettare tutto ciò che non è conscio.

Addirittura, chi si mette a saltare in modo incontrollato ritiene che sia qualcosa di straordinario.

Per questo motivo, le sensazioni che provengono dal subconscio e dal sopraconscio sono state accettate e considerate fenomeni straordinari. Direi che è stata tutta una confusione dei vostri intellettuali, ma le cose non stanno così.

Il vostro sentiero (centrale) è assolutamente lineare per la Kundalini. L’unica cosa è che doveva arrivare Colei che ha il compito di risvegliarla, tutto qui. Ma per il resto è tutto perfetto, e non occorre entrare in questo orribile subconscio.

Quando l’ho detto sono rimasti stupiti. Hanno detto: “Madre, è così semplice!”. Ho risposto: “È molto semplice. Il vostro inconscio è suddiviso in quattro aspetti: il subconscio collettivo, il sopraconscio collettivo, l’inferno collettivo, diciamo, e, al vertice, la coscienza collettiva suprema”.

Quindi, dove dobbiamo dirigerci? Dovremmo conoscere la nostra destinazione e poi raggiungerla.

È questo il problema di tutta la gente che rimane intrappolata da questo Muktananda. Ieri mi hanno domandato: “Cosa c’è che non va in Muktananda? Perché è così pericoloso?”.

Sahaj ha voluto che una signora, poveretta, sia arrivata dicendo: “Oh, sono andata lì (da Muktananda), mi sono rotta la schiena e sono rovinata per sempre. È un individuo molto pericoloso. Mi ha lusingato, sono andata da lui e non so cosa sia accaduto alla mia schiena. Non riesco a stare seduta nello stesso posto per più di dieci minuti, devo alzarmi. Perciò devo sempre usare un massaggiatore vibrante (per la schiena)”. Ho detto: “Ecco quali sono i pericoli”.

Poi, un’altra teoria che hanno elaborato è che, per raggiungere Dio, si debba soffrire. Perché? Insomma, questa non è affatto una idea di Dio. Perché dovreste soffrire? Egli lasciò che Cristo soffrisse per voi, ormai è finita. Adesso è meglio non soffrire. Non è assolutamente necessario soffrire.

Insomma, tutte queste idee sono penetrate negli occidentali, ed essi hanno accettato queste proiezioni mentali senza nemmeno capire cosa sia scritto in altri testi. Dovremmo verificarlo.

Ma loro sono riusciti a risalire soltanto a sessant’anni fa, quando quella gente orribile, superficiale che si recò in India vide qualche libro sul tantrismo e volle giustificare Freud con la cultura indiana.

Così presero i testi tantrici, erotici e quant’altro, li portarono e qualcuno li ha letti: non so che libri fossero, per dire che la Kundalini è nello stomaco, mentre altri dicono nel cervello. Insomma, non sanno cosa sia la Kundalini, ma scrivono libroni così. Riuscite ad immaginare? Hanno scritto libri alti così.

Non tutti i libri scritti sono testi sacri. Ma per costoro, se qualcosa è scritto in un libro, è un testo sacro. Ed è così che la confusione ha iniziato a diffondersi. Allora sono arrivati questi soggetti approfittandone completamente; ed ora sono diventati “grandi guru” pieni di soldi. Gente danarosa. Ma ora, poiché la mano di Dio è grande, stanno uscendo uno per uno dalla testa di queste persone e spero verrà un giorno in cui la gente vedrà la luce.

Il compito di Sahaja Yoga è quello di stabilire in voi la verità. Noi non possiamo avere iscrizioni, non possiamo avere tesseramenti. Non possiamo etichettare qualcuno come sahaja yogi. Ciò che si deve valutare è la crescita individuale.

Ho tenuto molti discorsi su Ritambhara Pragnya e tutto questo, e ritengo necessario che ogni sahaja yogi li ascolti, li studi attentamente, li comprenda e mediti su di essi, per crescere.

Infatti non è una creazione di plastica, è un processo vivente dell’energia vivente del Dio vivente. E pertanto deve crescere in voi. Non potete svilupparlo pensando; se invece non pensate, gli permettete di crescere sempre più.

Soltanto quando inizierà a crescere in voi realizzerete ciò che siete. Questo è l’unico modo che avete per raggiungere quello stato di coscienza superiore e stabilizzarvi in essa. Soltanto allora capirete di cosa sto parlando.

Il puja di oggi è un’altra cosa: che cos’è un puja? Forse qualcuno potrebbe chiedere che cosa sia un puja. In realtà ieri ho celebrato un puja e, in tutta franchezza, non è facile per me sostenere i puja perché le vibrazioni sono così tante che non so.

Poi mi sono recata all’aeroporto e per due ore sono state liberate le vibrazioni e diffuse in tutto l’aeroporto di New York. Era necessario. Ha funzionato.

Questo perché le vibrazioni iniziano a fluire con grande forza e, se voi non le assorbite, ci vuole tempo perché emanino dal mio corpo. E mi appesantiscono parecchio. Poi però vengono liberate, io mi sento meglio e l’unica cosa che accade, quando recitate i mantra, è che risvegliate le deità dentro di voi e iniziate a ricevere le vibrazioni.

Quando poi le vostre deità si risvegliano, esse sono risvegliate dal potere delle deità in me. Queste ultime devono lavorare molto sodo per farlo e, per questo, emettono troppe vibrazioni che devono essere assorbite da voi quando le vostre deità sono risvegliate. È così che funziona. Non si può descrivere a parole. Non si può tradurre in parole. È un avvenimento che deve aver luogo.

Molti di quelli che arrivano in Sahaja Yoga all’inizio possono andare un po’ così e così.

Gradualmente si stabilizzano, si convincono, crescono in esso e poi vanno a posto. Altri ascendono molto rapidamente in un solo giorno e ci sono. Non fa assolutamente nessuna differenza, perché è qualcosa che cresce e deve svilupparsi.

In alcuni il terreno è molto fertile o forse c’è qualche altro motivo per cui funziona rapidamente. Quindi nessuno dovrebbe biasimare nessuno e, soprattutto, non ci si dovrebbe sentire colpevoli, poiché quello è il Vishuddhi sul lato sinistro.

Indosso espressamente per l’America questa pietra chiamata zaffiro nero, in quanto è la pietra di Shri Krishna. È la pietra del chakra del Vishuddhi. Ogni chakra ha una sua pietra.

E questa è la pietra del chakra del Vishuddhi, quindi la indosso proprio per venire in America. E spero che l’adorazione di oggi farà emergere il potenziale di questa nazione sollecitando le deità e Shri Krishna stesso, che ne ha il controllo, compiacendolo e attivandolo.

Egli è dotato di qualità straordinarie: una delle più grandiose è samhara shakti, grazie alla quale può uccidere i demoni.

E tutti quei demoni che si sono stabiliti qui si sbagliano di grosso poiché, se questa è la terra di Shri Krishna, si trovano in una situazione molto pericolosa. Infatti, una volta che Egli sia risvegliato qui, saranno tutti completamente distrutti dal Sudarshan chakra che tiene in mano e con il quale può ucciderli uno ad uno.

Prima però (Shri Krishna) deve essere compiaciuto e risvegliato. Deve essere prasanna. È questa la parola. Prasanna significa compiaciuto. Allora funziona.

Oggi dunque offriremo prima un piccolo puja a Ganesha, perché il puja di Ganesha serve proprio a stabilire l’innocenza, l’innocenza del luogo. Stabilizzare l’innocenza è la cosa fondamentale. Essa è l’essenza di tutto. Ganesha è l’essenza.

E poi offriremo il puja a Shri Krishna e avremo infine il puja della Devi, dell’Energia. Così celebreremo tre puja, uno dopo l’altro, ma ogni volta breve. D’accordo?

[Conversazione in marathi. Un sahaja yogi chiede se può cantare qualcosa su Ganapati, Ganesha. Shri Mataji risponde che Ganapati va bene]

Shri Mataji: Iniziamo con questa musica, sarà un buona idea.

[Bhajan a Shri Ganesha]

Shri Mataji: Wa wa wa. Sundara (bellissimo)! (Marathi) Wa wa wa. Dovete registrarla di nuovo, sapete. Per i sahaja yogi è molto semplice. È molto semplice ma bellissima: dice che Egli (Shri Ganesha) è dotato di riddhi e siddhi. Questi sono i suoi poteri. Riddhi e siddhi.

E Lui vi concede ogni siddhi e riddhi. Riddhi significa tutte le benedizioni. Poi dice che Lui è sukha karta, ci dà la pace, la gioia della vita ed è Colui che porta via il nostro dukha, ossia il nostro dolore.

Egli è dukha harta e sukha karta. È Colui che dona sukha (pace) ed elimina il nostro dukha (dolore). E poi… Sukha karta… [Gli yogi cantano un verso che termina con Mangala Data] Ed è Colui che concede il buon auspicio al mondo intero. Egli è il simbolo del buon auspicio.

Intendo che Egli emette il buon auspicio. Lui emette buon auspicio. È Colui che dona il buon auspicio, che emette il buon auspicio, pertanto l’unica cosa che dobbiamo chiedergli sono le sue benedizioni. È una richiesta fatta con grande semplicità di cuore.

Che Dio vi benedica.

Yogi: Grazie.

Shri Mataji: Grazie. Sundar (Shri Mataji ride e ride anche lo yogi).

[Conversazione con gli yogi indiani, che iniziano a cantare “Abir Gulal”[4]]

Gli yogi iniziano a cantare: Abir Gulal Udhalitha Rang Natha Ghari Naache Maajha Sakha Pandurang.

Shri Mataji: “Abir Gulal” è una melodia difficile, ma molto facile per la gente del Maharashtra. “Abir Gulal”.

Gli yogi cantano: Abir Gulal Udhalitha Rang Natha Ghari Naache Maajha Sakha Pandurang.

Shri Mataji: Abir gulal udhalit ranga. Sono due colori.

Gli yogi: Natha ghari naache maajha sakha panduranga.

Shri Mataji: Natha, Natha è l’Avadhuta, ossia Dattatreya. Le incarnazioni di Dattatreya si chiamano Nath, sapete, Machindranath, Goraknath, tutti loro erano chiamati Nath.

E nella loro casa danza Shri Panduranga, ossia Shri Krishna, da bambino. Bellissimo, vero? Egli lancia ovunque i colori, Abir gulal[5], il colore verde e il rosso, mentre danza nella casa di Dattatreya.

Gli yogi cantano: Abir Gulaal Udhalitha Rang / Natha Ghari Naache Maajha Sakha Pandurang / Vaalvanti Jaavu Aamhi Vaalvanti Nachu / Chandrabhagecha Paanyaane Anga Anga Nhaavu / Vithalache Naam Ghevu Hovuni Nissang

Shri Mataji: Wa. Non è facile, ma per lui lo è. Wa wa wa. [Mentre lo yogi canta, Shri Mataji traduce il bhajan] Wa. Vaalvanti è il deserto lungo il fiume Chandrabhaga.

Yogi: Sì, sulle rive del… Sì.

Shri Mataji: Danzeremo lì. Canteremo lì. Ci bagneremo nel fiume Chandrabhaga. Vitthala è Shri Krishna: invocheremo il Suo nome. Wa wa. Wa wa wa. Hovuni nissanga: danzando invocheremo il nome di Vitthala, di Shri Krishna, diventando completamente distaccati, del tutto distaccati. Reciteremo il nome di Vitthala in quel luogo perché è tutto arido, sapete, è tutto un deserto lungo il fiume. Quindi danzeremo lì e intoneremo lì il canto di Shri Krishna diventando del tutto distaccati.

È proprio questo il momento giusto per cantarlo, poiché questa è la terra di Shri Krishna. [Conversazione con risate, poi gli yogi continuano a cantare].

Bellissimo. Wa. Wa wa wa. Dice che Panduranga danza nella casa di Nath, nella casa di Dattatreya. E come possiamo noi varcarne la soglia? Questa è l’umiltà di un devoto, o di un ricercatore: come si può varcare la soglia di una simile casa dove Shri Panduranga danza, che è la casa propizia, o meglio, la santissima dimora di Dattatreya? Come possiamo varcarne la soglia? Fermiamoci su questa soglia, soltanto sulla soglia, danziamo soltanto lì e perdiamoci nel nostro distacco.

È l’umiltà: come si può entrare nella casa in cui Egli danza? Come si può guardare il Suo volto mentre danza? È una canzone colma di umiltà.

Yogi: È l’ultima strofa.

Shri Mataji: Hm, l’ultima.

[Gli yogi cantano fino alla fine]

Shri Mataji: (Commenta il verso del bhajan: “Aashaadi Kaarthiki Bhakta Jana Yethi“) Wa.

Ashadhi Purnimela. (Conversazione in marathi) Agosto, verso agosto. Verso agosto. In agosto è il giorno della luna piena, il giorno in cui si va a visitare questo luogo. E quando loro… Ashadhi Purnimela?

Yogi: Aashaadi Kaarthiki Bhakta Jana Yethi.

Shri Mataji: Ashadhi?

Yogi: Kaarthiki Bhakta Jana Yethi.

Shri Mataji: Kartikela. (Conversazione in marathi)

Yogi: Ashadhi Ekadashi[6] Kartikela.

Shri Mataji: (Conversazione in marathi – ashadhi significa agosto) Luglio-agosto. Nel mese… Novembre.

Da agosto a novembre tutti i devoti si recano lì (in pellegrinaggio a Pandharpur, al tempio di Shri Vitthala, ndt). E anche i santi si riuniscono lì. Anche le persone sante, anche i santi si riuniscono nello stesso luogo in cui confluisce questa gente.

E – è una poesia – grazie al fiume Chandrabhaga, che è un fiume molto sacro, arrivano anche tutti i santi per quest’acqua purissima.

E colà, in quel deserto, si riuniscono insieme tutti i santi e tutti i ricercatori.

Il poeta Chokhamela è un grandissimo poeta che apparteneva ad una “scheduled caste[7]. O presunto tale (perché era un vero santo, ndt). Chokhamela apparteneva ad una “scheduled caste”.

E appena i ricercatori pronunciano il nome di Vitthala, persino i santi entrano in estasi.

È una poesia davvero molto sentita di Chokhamela, un grande santo dell’India.

Sapete, il Maharashtra è una terra di santi.

Come sapete voi che siete stati in Maharashtra.

[Conversazione in marathi con risate, Shri Mataji parla di qualcuno dei partecipanti dicendo che è già stato a Pandharpur, sa tutto, sa tutto del Maharashtra, di Saptashringi.]

Quanti di voi sono stati a Pandharpur? Alzate la mano. Ah! [Shri Mataji ride e continua la conversazione in marathi con i sahaja yogi].

Il Maharashtra ha un rapporto speciale con l’America, deve averlo, perché Vitthala è molto apprezzato. In Maharashtra, Vitthala è la deità. Certo, c’è Ganapati, Ganesha, ma Vitthala è così… Per noi l’America dovrebbe essere un luogo grandioso in cui venire.

Yogi: È giusto.

Yogi 2: È giusto essere qui.

[Risate. In questa conversazione in marathi Shri Mataji paragona l’America a Dwarika[8], dicendo qualcosa del tipo: “È Dwarika, Shri Krishna ha Dwarika”.] Bene.

[Il puja continua]





[1] Compiaciuto, soddisfatto.

[2] Shri Mataji mima con le mani una piramide che crea un cosiddetto “parallelogramma di forze”:

In pratica, la coscienza che discende dall’alto forma uno dei lati del parallelogramma. L’altro lato è formato da uno dei lati della piramide (il cervello). La risultante in diagonale è rappresentata dall’attenzione che, invece di penetrare all’interno, schizza fuori.

Si può vedere la spiegazione data da Shri Mataji stessa al link https://www.amruta.org/1983/09/18/shri-krishna-puja-1983-tour-of-north-america-puja-talks-los-angeles-usa/ (min. 7.37)

[3] Forse Aurobindo.

[4] Celebre canto devozionale in lode di Shri Vitthala. Questa è una traduzione tradizionale per dare un’idea del significato, sopra corretta e meglio specificata da Shri Mataji:

Abeer Gulaal Udhalitha Rang / Natha Ghari Naache Maajha Sakha Pandurang

“Tra la fragrante polvere colorata sparsa nell’aria, Panduranga, che è mio maestro e mio amico, danza nella Sua dimora.

Umbartyaasi Kaise Shivu Aamhi Jaati Heen / Roop Tujhe Kaise Paahu Tyaat Aamhi Dheen / Paayarishi Hovu Dang Gaavuni Abhang”

Come posso anche solo osare di pensare di toccarti, persino da una soglia? Io infatti appartengo ad una casta molto bassa. Se desidero guardarti, come potrei osare farlo? Io infatti sono una persona oppressa e modesta. La cosa migliore è che io rimanga sul gradino d’ingresso, incantato, a cantare abhang (poesie devozionali cantate in lode di Shri Vitthala).

“Vaalvanti Jaavu Aamhi Vaalvanti Nachu / Chandrabhagecha Paanyaane Anga Anga Nhaavu / Vithalache Naam Ghevu Hovuni Nissang”

Andiamo sulle rive del Chandrabhaga e cantiamo e danziamo lì. Bagniamoci completamente nelle acque del Chandrabhaga. Cantiamo il nome di Vitthala e distacchiamoci da tutto.

“Aashaadi Kaarthiki Bhakta Jana Yethi / Pandharichya Vaalvanti Sant Gola Hothi / Chokha Mhane Naam Ghethaa Bhaktha Hothi Dhang”

I devoti affollano Pandharpur (città sede di un celebre tempio dedicato a Shri Vitthala-Rukmini) per il festival di Kaarthiki nel mese di Aashaada. Tutti i santi si riuniranno sulle rive del fiume Chandrabhaga a Pandharpur. Chokha dice che tutti i devoti sono in estasi mentre cantano il nome del Signore.

[5] Gulal o Abir (Bengali) o Abhir (Odia) è il nome tradizionale attribuito alle polveri colorate usate per i tipici rituali indù, in particolare per la festa di Holi o Dol Purnima (sebbene comunemente associato al colore rosso utilizzato nel festival).

[6] Ashadhi Ekadashi è una delle festività religiose più importanti in Maharashtra. Questa cerimonia si tiene in genere a Pandharpur, dove moltissimi devoti si riuniscono per celebrare questa festività. È una processione religiosa che si tiene ogni anno durante Aashaadh Shukla paksha.

[7] In India, casta socialmente svantaggiata, intoccabili.

[8] La ricca città d’oro di Shri Krishna