Discorso di commiato, Ponetemi nel vostro cuore

Chelsham Road Ashram, London (Inghilterra)

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(03/2022 SOTTOTITOLI, TRADUZIONE INEDITA)

SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

Ponetemi nel vostro cuore”

Discorso di commiato

Ashram di Chelsham Road, Londra (UK), 5 Ottobre 1984





Shri Mataji: Salve, come stai? Bene! Fate venire qui Warren.

Gavin? Dovrebbe venire qui anche David Prole. Sì. Siediti, per favore. Bene. [(Conversazione a lato con uno yogi): Prego? Parcheggiare la macchina, ed anche telefonare. Sì. L’hai fatto? Bene.] Gavin, o… venite qui. Chiunque, chiunque. … (Gavin si inchina a Shri Mataji) Dio ti benedica.

Gavin: Madre Santissima, cari fratelli e sorelle, ci incontriamo oggi con emozioni molto contrastanti.

Shri Mataji: Non riuscite a sentire? Fatela stare qui, lei può sedersi lì. Va bene. Prego.

Gavin: Dato che oggi ci stiamo accomiatando per qualche tempo da nostra Madre ed anche dal nostro rispettato fratello australiano, il dottor Warren che, mentre era qui, si è impegnato instancabilmente per nostra Madre e per noi, svolgendo dietro le quinte un lavoro enorme per aiutare a far funzionare le cose in questo paese, vogliamo rendere speciale questa occasione per fargli sapere semplicemente che gli vogliamo molto bene e che, qualsiasi cosa possa dirci, farà bene al nostro cuore. [Applauso] Jai Shri Mataji.

Warren: Shri Mataji, è una vera sorpresa per me.

Sahaja yogini: La tua giacca ha preso fuoco.

Warren: La mia giacca ha preso fuoco?

Shri Mataji: Stile londinese! (Ride) Spostalo un po’ avanti (il microfono), così andrà bene. Spostalo avanti, un po’ più avanti, sì, è meglio. Spostalo avanti.

Warren: È stato un inizio alquanto ad effetto!

Shri Mataji: Ancora un po’ più avanti.

Warren: Va bene?

Shri Mataji: Puoi spostarlo ancora più avanti. Così va bene.

Warren: Penso che la cosa più importante che possa dire è quanto io sia felice di essere qui.

È molto, molto importante per noi tutti arrivare al cuore (in Inghilterra), dobbiamo tutti circolare ed io provo una gioia enorme ogni volta che so di dover venire qui, poiché in un certo senso non ritengo di stare facendo qualcosa.

Quando si è in presenza di Shri Mataji, come molti di voi sentono, vi è una grande manifestazione di dedizione. Ma la dedizione conduce anche oltre la comprensione mentale dell’oggetto della dedizione, poiché semplicemente funziona. La dedizione è qualcosa di cui Madre ha parlato in un Guru Puja, mi pare, due anni fa. Ed una cosa eccezionale è che essa agisce, agisce in modo davvero sorprendente.

Ma tornerò su questo fra poco. Vorrei infatti parlare di due livelli, o forse di entrambi gli estremi dello spettro: del bene e del male. Infatti, forse, arrivando qui da fuori, avendo visto ed essendo stato benedetto da Madre con l’opportunità di vedere tanti miei fratelli e sorelle di tutto il mondo, mi è possibile fare alcuni confronti che possono essere utili.

E vi prego di capire che sono utili solo nel senso che vengono dal mio cuore e perché desidero gioire maggiormente della collettività, della dedizione a Madre, di Sahaja Yoga.

Quindi, se dico qualcosa di sgradevole, un po’ pungente o critico, per prima cosa io sono assolutamente parte del tutto e non voglio sentirmi in alcun modo separato ma, talvolta, mi duole il cuore perché in questo bellissimo paese le cose non stanno procedendo rapidamente come potrebbero.

Così, da un punto di vista molto positivo, una cosa che ho detto a Shri Mataji quando sono arrivato questa volta in Inghilterra, è che l’Agnya chakra sembra essere molto più pulito, molto più leggero, tutta la testa. Quando ci si sveglia al mattino, ci si sente colmi di vibrazioni. Si entra in meditazione e non si vede l’ora di meditare. E mi sono chiesto come mai fosse così. Ovviamente, è così principalmente perché Shri Mataji è qui. Lei è qui da tanti anni, e questo agisce ed agisce.

Ma, se posso permettermi, suppongo che, in qualche modo, Shri Mataji attribuisca un certo merito all’impegno e al duro lavoro dei sahaja yogi inglesi, che si alzano e meditano presto al mattino e puliscono i propri chakra in un modo che comincia a manifestarsi.

Tutti avvertono questa leggerezza nella testa, molto più di quanto l’abbiano mai sentita prima. Ed è straordinario, eccezionale! Ciò significa che l’ego, in qualche modo, si sta riducendo, che la Kundalini può risalire con forza molto maggiore e noi possiamo connetterci in modo più deciso alla nostra Madre divina.

E questa è una tale benedizione ed un punto di una tale importanza, che ritengo dobbiamo tutti gioire della straordinaria sensazione di progresso che abbiamo consolidato.

Ad un altro livello, però, e lo sapete tutti, ci sono dei problemi. E mi sembra che i problemi nascano quasi dall’opposto di ciò che stavo dicendo. Uno è quasi il contrario dell’altro.

Se la Kundalini non sale con forza oltre l’Agnya e non raggiunge il Sahasrara, e quella dedizione per nostra Madre non arriva con una incredibile forza appagante, la Kundalini si ferma lì ed il nostro ingresso nel regno di Dio è debole. Diventiamo persone fiacche. Diventiamo, come disse Cristo, “gente di poca fede” e non otteniamo pienamente le benedizioni del Sahasrara.

È un po’ come una connessione traballante, debole, intermittente e, così, la Kundalini oscilla da qualche parte a quel livello. Dobbiamo migliorare moltissimo questo aspetto.

Dobbiamo dunque rendercene conto tutti. Sono sicuro che riusciamo a capirlo mentalmente, ma dobbiamo riconoscerlo nel nostro cuore: questa connessione con la nostra Madre divina deve essere assolutamente forte. Non può essere incerta. Non può essere dominata dai capricci del nostro ego e del nostro super-ego. Non è qualcosa che possa essere compreso mentalmente.

Questo riflesso di Dio onnipotente è l’Atma: deve realizzarsi la dedizione totale a nostra Madre e, così, essendo noi totalmente parte di Madre, ascendiamo lentamente ma sicuramente al regno di Dio e a questa unione con il Signore. E questa è la mia esperienza.

Se ho fatto qualche progresso in Sahaja Yoga è per un solo motivo: la totale dedizione a Shri Mataji. Non ho fatto nient’altro che potrei definire diverso da qualsiasi altro sahaja yogi, ma ritengo, nella dedizione a Madre, di averci provato davvero con molta tenacia e credo che ciò mi abbia alquanto aiutato nella mia ascesa spirituale.

E debbo ringraziare Madre per avermi dato questa opportunità. Il maggiore e unico problema qui è che la nostra dedizione è vacillante, la nostra fede è vacillante.

Si dovrebbe vedere la sottigliezza del lavoro divino. Shri Mataji si è incarnata, l’Adi Shakti si è incarnata, lo Spirito Santo si è incarnato: questo possiamo afferrarlo mentalmente, ma ci rendiamo conto del significato?

Ci rendiamo conto che Dio, nella Sua generosa bontà, ha benedetto tutti i ricercatori con la presenza fisica di Lei su questa terra affinché il Divino possa avere un portavoce, affinché tutti i figli possano vedere la manifestazione dell’amore della Madre, affinché tutti i figli di Lei possano vedere la Sua compassione e sentirla nel proprio cuore?

E, tuttavia, Lei dice spesso di essere una bolla. C’è qualcosa di Shri Mataji che non possiamo capire. Noi non possiamo comprendere, non sappiamo chi Lei sia.

Ci rendiamo conto che Lei è la manifestazione di Dio Onnipotente su questa terra nella di Lui forma completa, come potere di Dio, come desiderio di Dio? Ricordate l’annuncio della Sua incarnazione? “Sono venuta su questa terra come desiderio di Dio, come Adi Shakti, come Colei che è giunta per soddisfare la ricerca di tutti i grandi ricercatori del passato”. Mi chiedo quanti di noi si rendano conto realmente, con grande dedizione nel cuore, che è una realtà non compresa qui (nella testa, ndt), ma sentita nel cuore, compresa nel cuore. E, ovviamente, quando il cuore si apre, si inizia a gioire dell’adempimento del Sahasrara.

Noi invece che cosa facciamo? Ricadiamo nell’Agnya. Non abbiamo fede. Guardate i miracoli: voglio dire, un mio piccolo miracolo del passato non è niente. Ho guidato un’auto per tre settimane senza carburante e alla fine delle tre settimane il serbatoio era pieno. Questo è niente! Avete visto gli altri miracoli che ha compiuto Shri Mataji? Ma Lei non può compiere nessun miracolo se voi ostacolate il miracolo mettendoci il vostro ego o super-ego, i vostri chakra, la vostra mancanza di fede; non può compiere nessun miracolo in nessuno di noi, tanto meno a livello collettivo.

Dipende da noi ed è questa è la dedizione! È superiore alla resa. La resa ha un certo elemento di comprensione mentale. Io mi arrendo, ma cosa significa? Mentre la dedizione è una cosa del cuore. È interiore. Tocca il Sahasrara e lo apre facendovi sentire questa forza straordinaria, questa luce fortissima.

Quindi, cerchiamo di non rientrare nella categoria di cui Cristo ha parlato. Egli non parlò solo delle anime mormoranti, ma disse “gente di poca fede”. Penso che ora, noi, in Inghilterra, siamo stati messi alla prova su questo punto.

Cos’è questo centro? [Warren tocca il Brahmarandhra, ndt] È il centro dell’Adi Shakti. È il centro del desiderio di Dio, della nostra Madre divina; il centro della manifestazione dello Spirito Santo. Sapete che in Italia la chiamano “Grande Madre”? Loro lo hanno percepito, lo hanno sentito loro. Ai giornalisti non lo avevamo detto, ma hanno capito e hanno detto: “Lei è questo! Mio Dio!”.

Un prete francescano, in piedi davanti a millecento persone, dichiara chi è Lei e la ringrazia in nome della chiesa.

E noi cosa facciamo? Vacilliamo, parliamo di una lista nera comprendente varie cose, di ogni tipo di assurdità. Insomma, l’Inghilterra è il cuore, ma mi pare di sentire più cuore in Italia.

Quindi, dobbiamo capire con assoluta certezza chi è Lei () chi è Lei. Dobbiamo conseguire quella divinità che tutti noi sappiamo di poter conseguire.

Adesso, sì, l’Agnya chakra si sta purificando. Però non arriviamo al Sahasrara, non siamo ancora stabilizzati nel Sahasrara. Ammettiamolo! Siamo nel regno di Dio con un solo piede, molti di noi. Entriamoci davvero.

E l’altra cosa da conseguire è che Mataji deve essere raggiunta attraverso la collettività.

Non esiste nessun canale preferenziale, fra me e Shri Mataji.

Questo c’è in ogni caso, è automatico, è il denominatore fondamentale comune ad ognuno di noi. Ma l’unico modo in cui possiamo ottenere pienamente la nostra divinità è avvicinarci alla Sua divinità attraverso la collettività. Se pensiamo di avere una relazione speciale con Shri Mataji, siamo finiti. Se pensiamo di godere di qualche vantaggio preferenziale con Madre, rispetto ad altri sahaja yogi, siamo finiti. Se pensiamo di poter passare più tempo degli altri con Madre, siamo finiti.

L’unico modo in cui Shri Mataji, in questa Sua forma, può essere pienamente raggiunta, è attraverso l’essere collettivo, attraverso Sahaja Yoga, attraverso lo stato interiore di Nirvikalpa: non consapevolezza senza pensieri, bensì consapevolezza senza dubbi. E dobbiamo tutti avvicinarci a Lei in questo modo.

Ora, se Shri Mataji dà un piccolo suggerimento, non dovremmo far domande, non dovremmo obiettare “ma questo, ma quello…”, o “il problema è questo e quello, così e cosà”, come facciamo tutti: lo faccio io e lo facciamo tutti: “Il problema è così, così e così”. Lei è l’incarnazione del desiderio di Dio e, qualsiasi suggerimento venga dato a noi esseri umani, che siamo solo bambini nel regno di Dio, dovrebbe essere seguito con assoluto rigore e con totale chiarezza e dedizione.

Se seguite i Suoi suggerimenti, tutto funzionerà. Se vi opponete, se dite “ma”, o se dite “il problema è…”, nulla funzionerà e temo che questo paese abbia la massima tendenza a dire “il problema è… ma se, ma come”: tutte queste limitazioni alla nostra ascesa.

Se prendiamo ogni cosa che Shri Mataji dice come un suggerimento per la nostra crescita, per la nostra ascesa spirituale, allora cresceremo e cresceremo sempre più.

Guardate le persone in India, in particolare la gente del Maharashtra. Non direi Delhi: la gente di Delhi è molto simile a noi, molto bloccata, ancora attaccata, sapete: “Posso incontrare Mataji? Posso fare questo? Posso fare quello?”. Invece le persone del Maharashtra la conoscono, conoscono la Sua natura, sanno che Lei è l’Adi Shakti. Dio mio! Lei è l’Adi Shakti, è Lei. Come posso fare un puja per Lei? Cosa posso fare per compiacerla?

Invece qui è Madre che si chiede: “Cosa posso fare per compiacerli”? Non è così, ma il punto è cosa possiamo fare noi per compiacerla. Ma ai sahaja yogi del Maharashtra non c’è bisogno di dirlo.

Quindi, ciascuno di noi dovrebbe, da un lato, percepire veramente il senso della conquista che stiamo senz’altro attuando, rafforzando sempre più questo Agnya chakra, il centro del Signore Gesù Cristo e di Sua Madre. Però non siamo ancora forti nel regno di Dio. Posso dire che altre città, altre nazioni d’Europa hanno superato l’Inghilterra in dedizione. Quell’appiglio nel regno di Dio è forte. Dell’India, ovviamente, non si discute, ma vi dirò una cosa, l’America non è molto indietro rispetto a queste città europee. Shri Mataji riceve tantissime lettere in cui scrivono: “Vogliamo assumerci la responsabilità dell’essere collettivo. Vogliamo assumerci la responsabilità, e lo faremo senz’altro”.

Sapete che ci sono quaranta americani che stanno per andare in India? Questi sono punti importanti. E voi sapete che se, nel dirvi queste cose, sono molto critico… Madre, per favore, perdonami, perdonatemi tutti, ma sto cercando di farlo da qui [dal cuore, ndt].

Mi sento intensamente parte di questo. Provengo, penso, dalla terra di Shri Ganesha, ho un’immensa devozione per Madre. Ho una enorme dedizione per Madre, tuttavia non La conosco. Riesco a malapena ad avvicinarmi a Lei. Ma desidero fortemente avvicinarmi a Lei.

Voglio entrare completamente nel regno di Dio, così da rimanere ben saldo nel Sahasrara.

Per favore, il prossimo anno, per quando Lei ritornerà, facciamo tutti, come grandissimo gesto di dedizione, un’azione di rafforzamento di noi stessi, di consolidamento della nostra fede, rendendoci completamente così, abbassando il nostro ego, liberandoci dei condizionamenti, di tutte le proiezioni e attività mentale e godendo dell’amore di Madre.

Jai Shri Mataji!

Tutti: Jai Shri Mataji!

[Applauso]

Shri Mataji: Le parole di Warren mi hanno davvero toccato il cuore e, se l’Inghilterra è il mio cuore, anche l’Inghilterra dovrebbe sentirsi commossa. Questo è lo Spirito di Shri Ganesha. E devo dire di aver notato in Warren molte cose davvero incoraggianti.

Ogni volta che mi sono sentita disperata per qualcosa, vedendo lui ho sentito di dover fare qualcosa di più, poiché ho visto che mi ama davvero tanto, con una completa dedizione disinteressata. Ma dedizione è una parola che non ha la bellezza dell’amore. Voglio dire che, se io mi siedo, lui si preoccuperà immediatamente che io abbia avuto il tè, oppure se ho bisogno di riscaldamento o di piccole cose qui e là: ed io osservo, sono sorpresa. Come qualsiasi altro sahaja yogi, lui salterà di qua e di là alla ricerca di cose da sistemare.

Ed anche se una volta esprimo un dubbio su una cosa: “Forse…”, lui non la fa, non la fa proprio. Dirà: “Basta, d’accordo!”. Non l’ho mai sentito chiedermi di concedergli un momento per incontrarlo, mai. Neppure una volta mi ha detto: “Madre, devo venire ad incontrarla”, niente, mai!

Non so quanto abbia speso durante tutto il suo viaggio. Non lo so, davvero. E avrei voluto che qualcuno mi dicesse: “Madre, dobbiamo pagargli il viaggio!”, in quanto ha speso veramente tutto il suo denaro. E sono stata contenta che David mi abbia riportato questa cosa, ne sono stata molto contenta.

Una cosa che sento è che non si può chiedere l’amore: questa è una cosa che non si può fare.

È molto difficile chiedere a qualcuno di amare, ma credo sia questo il punto da comprendere. Quando si pensa a Shri Ganesha, si deve sapere che Egli ama talmente la Madre che, persino da un minimo indizio, capisce cosa io desideri, Lui lo sa, mi conosce troppo bene.

Non è affatto compassionevole come me, in quanto non può perdonare chi cerca di insultarmi, non può (perdonare) chi cerca di ingannarmi, chi prova ad essere arrogante o egoista. Non crede in questo (nel perdono), non può.

Lui vuole punire, è pronto a punire, è molto ansioso di punire persone simili. Ma se io gli dico: “No, risparmialo”, mi ascolta.

Questa è la sua qualità: non riesce a sopportare nulla contro di me, non può sopportarlo! E penso che, se fosse dipeso da Lui, non so quanti sahaja yogi ci sarebbero stati. Persino se dite “No, Madre”, per una cosa del genere vi taglia fuori. Ma io non voglio che questo accada, in quanto Egli non si rende conto che voi avete ancora bisogno di aiuto, di attenzione e di immensa compassione.

Voi però potete conoscere vostra Madre soltanto attraverso shraddha, attraverso la fede. E ciò che lui (Warren) dice è vero. E perché questa fede?

Insomma, voi assistete a miracoli ogni giorno, non solo per lui: i giochi, i trucchi, le cose che accadono, il modo in cui, lentamente, ho potuto esprimermi. Non voglio provocarvi nessuno shock e quindi ho cercato di realizzare il gioco del Divino in modo bellissimo.

Ma sento che, anche ora, la gente si mette a discutere. Se dico: “No, questo non funzionerà, quello non va bene”, devo impiegare almeno quattro o cinque ore, girandoci intorno, per far entrare nella testa delle persone che una certa cosa non va bene, non vi aiuterà.

Ma una volta gli ho chiesto (aWarren): “Come mai sei così obbediente?”. Insomma, lui, qualsiasi cosa io dica, appena riceve un suggerimento, accetta. Mi ha risposto: “Madre, una volta ho imparato una lezione, si tratta del mio matrimonio. Lei non ha detto di no, ma mi ha detto: ‘Se ciò ti rende felice’, non ha detto: ‘Questo ti darà gioia’. E io ho imparato la lezione da questo”.

Ma il punto è che noi non impariamo la lezione. Non impariamo la lezione. Discutiamo, e questo viene dall’ego. Se abbiamo il super-ego, facciamo diventare matti gli altri.

Come uno che è arrivato dall’America ed insisteva come un matto per venire ad incontrarmi. Io sono molto impegnata, non ho tempo, lo sapete. Devo correggere questo libro, devo correggere quel libro. Ora dobbiamo scrivere questo Avvento e va fatto anche quello. Devo occuparmi della mia famiglia e tutto il resto.

Sono molto occupata. Ma quella persona ha fatto veramente impazzire tutti perché voleva vedermi. Ora, se venite dall’America, ciò non significa che dovete incontrarmi perché non avete mai passato del tempo con me. Adesso sono impegnata qui. Quando sono stata in America andava bene. Ed è la verità.

E non ci rendiamo conto che ciò che facciamo è che non amiamo Madre: non l’amiamo. Pensiamo alle nostre necessità, alle nostre idee, alle nostre chiacchiere, è un fatto. Come qualcuno a cui ho detto: “Va bene, parla tu, sei un buon oratore”. Ebbene, la persona comincia a parlare e sviluppa l’ego. Come può essere? Se cominciate a fare dei bei discorsi, sviluppate l’ego. Qualcuno faceva belle foto, quindi ho detto: “Sono belle fotografie” e lui si è montato la testa. Non si può elogiare nessuno in questo paese, è la cosa peggiore.

Lui (Warren) dice che l’Agnya è pulito, (ma) io non so quale Agnya sia pulito, qui. Non si possono fare elogi. Insomma, io cerco di essere gentile e dico: “Oh, le tue fotografie sono molto belle”, e immediatamente la persona sviluppa l’ego. Se si affida un compito a qualcuno – “Bene, tu occupati di questo lavoro, di affiggere i manifesti” – qualcuno lo fa e il suo ego si gonfia come un pallone. Che roba è?

Non c’è profondità. Non c’è gravità. E perché? Questa è la domanda che lui mi ha rivolto spesso: “Perché accade, Madre?”. Il motivo è semplice – ne ho parlato l’altro giorno, credo abbiano un nastro su questo, potete ascoltarlo – ed è che qui abbiamo condotto una vita superficiale. Siamo persone superficiali.

Infatti la società è così, queste macchine ci hanno reso così e abbiamo letto libri. Abbiamo gratificato l’ego. I nostri avi andarono a combattere in altri paesi pensando di essere chissà chi. Poi abbiamo avuto questa guerra. Con la guerra siamo anche diventati insensati, o aggressivi, o abbiamo sviluppato il super-ego. Abbiamo dei bhut. Abbiamo dei condizionamenti. Ci sono tutte queste cose. Il punto è che non siamo il nostro Sé genuino.

Così penso che l’essere che sarà illuminato dal vostro Spirito sia coperto dall’ego e ricoperto da una patina di quella superficialità che avete. Quindi, se Madre dice qualcosa, “Va bene”, Madre ha fatto qualcosa: “Va bene” (con atteggiamento superficiale, ndt). Sento che niente arriva in profondità. Non c’è amore.

Se si ama qualcuno, anche se la persona è da qualche parte nelle vicinanze… Voi sapete che Madre è a Londra, pensate soltanto: “Madre è a Londra”. Pensate questo! Se mi amate, pensate questo! Che pensiero lieto è: “Lei è in Inghilterra!”. È un pensiero lieto. Pensate in questi termini.

Ma non funziona perché quella genuinità, la genuinità interiore è coperta dall’ego o dal super-ego. I vostri bhut stanno nel mezzo.

Così, ciò che accade è che vivete con questa superficialità assurda. Interiormente non entra nulla. Resta tutto a quel livello. A chiunquechiediate vi risponderà: “Io sono a posto. Sono così e così”. Perché? Nulla entra in profondità, perché? Perché il Sé genuino è smarrito. Ciò che vi illuminerà non è la vostra artificialità.

Conoscete le fibre artificiali: se avete una fibra artificiale, niente la penetra. Essa può penetrare in qualsiasi cosa, ma nulla può penetrare in essa: altrettanto, questa artificialità agisce su di noi. E noi conviviamo con essa tutto il tempo.

Ora, il motivo per cui lui (Warren) ha parlato del Maharashtra è che in Maharashtra non sono esposti all’artificiosità, non sanno cosa sia l’artificiosità. La gente pensa che siano stupidi, che siano sciocchi, che siano inetti negli affari, inetti in questo ed in quello. Ma la questione principale è che la loro essenza genuina non è offuscata da nessuna idea assurda tipo: “Io sono qualcosa (di grande)!”.

Non ho mai visto Warren sentirsi così ed è qualcosa di sorprendente. Non l’ho mai visto sentirsi importante né pensare di dovermi stare vicino, di dover stare in mia compagnia: mai! Non mi sono neanche mai accorta della sua presenza. Devo chiamarlo io. Se non lo chiamo io, non verrà mai di fronte a me. Egli vuole vedere se ho bisogno di lui, altrimenti non bada a queste cose (stare in prima fila ecc.). Sa semplicemente che io ci sono – “Madre è da qualche parte” – a meno che io non lo chiami.

Ma se dico “Warren, ho bisogno di te”, ovunque possa essere si precipiterà. È un ottimo esempio per voi. Sono felice che esistano degli esempi di questo tipo. Ce ne sono molti altri, non dico che ci sia solo Warren.

Inoltre, se vi assumete qualche responsabilità in Sahaja Yoga, cominciate a pensare di essere grandi, grandi sahaja yogi: avete fatto così, avete messo i poster, avete fatto quello.

Questo rivela il calibro, denota il calibro. Persone di condizioni completamente spacciate sono salite molto in alto, mentre altre di condizioni piuttosto normali non sono [arrivate] da nessuna parte, sono rimaste dov’erano. E come mai? È il calibro.

Adesso tutti hanno quel calibro. Quel che sto cercando di dire è che ognuno di noi ha il calibro. Ma non è evidente in tutti, a causa della quantità di strati di cui sono ricoperti. Tutti hanno la capacità di amare, tutti hanno questa capacità. Ma se vi siete rivestiti completamente di artificialità, non potete amare.

Quindi, se mi chiedete: “Madre, come si fa ad amare?”, come faccio a dirvelo? Io vi amo, senza dubbio. Vi amo tutti. Vi amo moltissimo. Mi preoccupo per voi. Ma ciò che poi trovo, quando mi preoccupo per qualcuno, è che quella persona comincia ad approfittarne. A me non importa che ve ne approfittiate, ma chi lo fa va completamente giù. Se mi preoccupo di qualcuno, costui comincia immediatamente a pensare di essere molto importante: “Madre è tanto preoccupata per me!”.

Adesso cercate di capire che questa nazione è il mio cuore, è il mio cuore stesso. Ed il Sahasrara non è altro che il cuore.

Avete notato come sia tutto già così ben organizzato che, se la Kundalini deve farsi strada, deve aprire un varco nel chakra del cuore (Shri Mataji tocca il Suo Sahasrara, il Brahmarandhra, ndt)? Se il vostro cuore non è a posto, la vostra Kundalini non può fuoriuscire dal Sahasrara. Avete notato che il Brahmarandhra, l’ultima apertura, è nel chakra del cuore?

Io conosco tutti molto bene. Tra noi ci sono persone che sono medium, io lo so. Ma loro non sanno che finiranno all’inferno. Quelli in cui vivete sono tempi molto pericolosi, fate attenzione! E mi fa stare ancora peggio il pensiero che non si rendano conto dei tempi orribili sui quali sono sospesi i loro piedi. Quindi non fate i furbi.

So che la lingua inglese ha i suoi stili e le sue peculiarità, che lo stile inglese ha i suoi modi, i suoi metodi. Dimenticatevi di essere inglesi! È il modo migliore.

Gli inglesi pensano: “Noi siamo diversi, siamo il cuore, siamo un popolo straordinario!”.

In Italia l’ho detto ad una giornalista che era venuta, una bravissima signora. Lei ha risposto: “Madre, non mi è piaciuta una cosa, la frase in cui Lei ha detto che l’Inghilterra è il cuore (mima un gesto di disgusto, ndt). Come può essere? È orribile”. Non poteva crederci. Ha detto: “Lo tollero solo perché lo ha detto Lei, ma se lo dicesse chiunque altro, non lo tollererei”. Dovete capire, dunque, quanto siamo andati giù in quanto inglesi, quanto è calata la reputazione degli inglesi all’estero. Il progresso che abbiamo fatto è di aver ottenuto lo status di punk rocker.

Ebbene, quando in un paese c’è una situazione del genere, quanto dobbiamo essere seri in merito! Infatti questo paese salverà o rovinerà il mondo, poiché si trova nel Sahasrara, laddove Madre deve essere accettata, laddove Madre deve essere stabilizzata, onorata e adorata.

Ma abbiamo noi la serietà per capire che siamo nati in tempi in cui la responsabilità grava molto più su di noi?

Noi non realizziamo che essere nati nel cuore significa che la nostra responsabilità è molto, molto più grande rispetto agli altri. Invece (pensiamo): “Siamo nati nel cuore, quindi siamo persone eccezionali!”. E finisce lì.

Ci sono alcune cose da fare, cose semplici che vi aiuteranno. L’altro giorno ho incontrato uno che aveva una cosa assurda come un blocco all’Hamsa. Gli ho detto: “Hamsa? Come puoi averlo? Metti l’olio ogni giorno? Metti il ghee ogni giorno?”. E lui: “No”. Ho detto: “Perché? È una cosa tanto semplice, perché non la fai tutti i giorni?”.

(Ma la gente pensa, ndt) “Madre è qui. Penserà Lei a noi”. Non si sente la responsabilità in quanto manca la serietà. Non lo capite. Il compito è impegnativo ma voi potete farlo, ne avete il calibro. Affrontate voi stessi, ognuno di voi. Non si tratta di guardare gli altri, guardate voi stessi.

E, riguardo agli italiani, noto… devo proprio dirlo, devo proprio dire che ciò che dice Warren è vero, è vero. Abbiamo Antonio in casa con noi: vedo che è molto diverso da tutti gli altri inglesi. È molto diverso; è così equilibrato, è così al centro.

Ho visto poi che vi sono alcune persone, persone strane, che sono state con noi sinora ma poi andranno a seguire qualche corso, andranno qui e là. È un’assurdità che accade continuamente! E una persona così può rovinare tutti.

Abbiamo proprio tante persone stupide alla periferia di Sahaja Yoga in Inghilterra. Da nessun’altra parte ne abbiamo così tante, alla periferia. Abbiamo persone eccezionali ed altre davvero orribili. Ho provato a fare una lista nera ovunque e ne abbiamo avuto il numero massimo in Inghilterra! Il numero massimo in Inghilterra.

Ora che sto per partire lasciandovi qui, a volte mi fa davvero male il cuore poiché mi rendo conto che non siete ancora abbastanza maturi. Ma perché non siete maturi? Perché manca la serietà in questo.

Poi verranno (a dire:) “Abbiamo bisogno di un leader, di qualcuno”. Perché? Perché volete qualcuno che vi tartassi continuamente per dirvi cose come queste? Perché non crescete nella vostra dignità?

Ora sto partendo e dovete darvi da fare tutti. Quando andate in India, anche gli indiani dicono che gli inglesi sono i peggiori. È certificato. E voi dovete essere i migliori, persino meglio degli australiani!

È molto semplice perché ormai siamo al Sahasrara, stiamo lavorando a livello del Sahasrara. Capite perché devo dirvi tutte queste cose? Perché siete nati in questo paese. Siete voi quelle persone. Ma qualsiasi cosa io dica: “Madre parla molto bene. Ascoltiamo una Sua registrazione. Va bene, molto bello ascoltarla! È un grande intrattenimento, sapete, Madre sta parlando! Parla molto bene”.

Ma niente (di ciò che dico) entra in profondità! Niente. C’è come una copertura di plastica, una completa copertura di plastica.

Quindi, si devono apprendere certe cose, alcune cose, ad esempio il chakra del Vishuddhi: gli inglesi non parlano ma muovono troppo la testa. Se dicono di sì, andranno avanti a dire “Sì, sì, sì, sì…”. Muovono il collo continuamente. Insomma, hanno il collo lungo e devono muovere il collo continuamente.

Non ce n’è bisogno! Perché flettere così tanto il collo? Anche se dicono qualcosa: “Sì, sì, sì, sì”. Diranno, ad esempio: “Il programma di oggi è andato molto bene”, “Sì, sì, sì”, se lo certificano da soli. Ma non si accorgono, dato che non vogliono vederlo, che è il Vishuddhi chakra.

Voi non parlate perché, quando parlate, vengono fuori cose orribili e quindi avete una tale paura di parlare che state zitti. Parlate invece con voi stessi allo specchio, parlate a voi stessi. Pensate a come potete essere rispettosi, come potete essere gentili, come potreste essere gradevoli.

Invece no: l’esercizio è soprattutto sul sarcasmo, soprattutto sul dire cose dure e orribili, tutto qui. [Il modo di parlare] dovrebbe avere – so che è una predisposizione – un elemento di bellezza. Non dovrebbe essere un sermone serio, no. Ma dite qualcosa di dolce e gentile.

È molto evidente quando io dico qualcosa di dolce. L’altro giorno, ad esempio, eravamo in Francia e ho detto a Guido: “Sarebbe meglio che tu parlassi in italiano e qualcuno ti traducesse”. Strada facendo pensavo proprio: “Chi tradurrà Guido? (Ci vuole) qualcuno che conosca bene l’italiano e il francese, chi lo farà?”. E, entrando nella sala, ho visto Ruth, lì in piedi. Non l’avevo vista, non sapevo che fosse lì. Aveva fatto tutta quella strada. Aveva fatto tutta quella strada ed ora teneva in mano il microfono e parlava.

Sapete, il mio cuore si è allargato così tanto che ho sentito proprio il desiderio di abbracciarla. E gli occhi esprimevano ciò che provavo. Il modo in cui si è presentata, lei era lì. Ero preoccupata di chi avrebbe tradotto ed eccola lì.

Vedete, anche io ricevo aiuti come questo: quando le persone mi amano so che ricevo un aiuto. Ma se non mi amano ci sono ostacoli, problemi, di tutto. Tutte assurdità. A volte si è così stufi da non volerli vedere, a volte capita.

Ma se c’è amore, sapete, l’intera comunicazione funziona con l’amore, con questo amore sottile. L’intero etere possiede questo amore più sottile, tutta la materia ha questo amore più sottile, tutte le cose lo hanno. E tutto questo si trasmette come onde e voi ricevete il messaggio.

Ma se non siete a quel livello di ricezione, o non siete in quello stato, nulla funziona: né voi, né io. È una cosa reciproca. Io vi aiuto, ma aiutatemi anche voi. Io sono voi.

Voi però non siete a questo livello, in quanto siete su quello della superficialità. Ed è anche a causa di questa superficialità che non siete collettivi. Ma si deve capire che il senso della collettività è anche davvero molto ingannevole.

Alcuni cominciano a formare gruppi e pensano di essere stati collettivi. Formare un gruppo è segno di un comportamento assolutamente non collettivo. Ma loro pensano: “Siamo stati molto collettivi, siano stati molto gentili, sapete!”. Persone molto felici!

Quindi, ciò che devo dirvi è che (dovete) capire la vostra responsabilità. Siete nell’ufficio principale, nell’ufficio-capo (Shri Mataji tocca il Suo Sahasrara sulla testa. Qui c’è un gioco di parole: “head” significa “principale” ma anche “testa, capo”). Ma persone che non sono nella sede principale stanno facendo molto, molto meglio di voi. Allora l’intero ufficio crollerà per forza.

Improvvisamente sento dire che qualcuno combatte con qualcun altro, poi torna normale. Accade solo in Inghilterra. Viene posseduto nuovamente, si libera e di nuovo viene posseduto. Si ripulisce e poi ridiventa posseduto. Ciò accade perché non c’è serietà in questo.

La fede seria vi infonde un timore reverenziale. Vi suscita un sentimento di gioia, ma c’è il timore reverenziale. Voi amate questo timore, vi piace questa soggezione. C’è Madre nelle vicinanze. Cosa facciamo? A che punto siamo? E questo è il primo segno, il primo segnale che state realizzando chi è vostra Madre: è il primo segno. È molto semplice tuffarcisi dentro; proprio come per il risveglio della vostra Kundalini, posso assicurarvelo.

E voi sapete che gli americani sono persone rapide. Io sapevo che quando partono… devono solo partire, questo è il punto, lo so. Gli americani devono solo partire e poi vanno spediti, molto spediti. Sono veloci. Se prendono velocità, dovreste sapere di cosa sono capaci.

Un altro (centro) che sta venendo su molto bene, devo dire, è Monaco (di Baviera). Non volevo andarci: c’era stata una stupida donna polacca che mi aveva raccontato cose completamente distorte sulla gente di Monaco. Così avevo pensato: “Se questo è il campionario, è meglio che non ci vada”.

Poi ho sentito le vibrazioni: vibrazioni straordinarie! E la serietà con cui mi ascoltavano, l’intensità, come se tenessi una lezione di matematica o di scienze, con assoluta attenzione, neanche un battito di ciglia. Un totale assorbimento di ogni parola che dicevo. Ero stupefatta di queste persone.

E quando i tedeschi arriveranno in Sahaja Yoga, che Dio vi salvi tutti! (Risate) Posso assicurarvi che non riuscireste a raggiungere i loro livelli, perché si sono strutturati così: sono persone strutturate. Sono persone disciplinate. E quando arriveranno in Sahaja Yoga, vedrete cosa accadrà.

Quindi tutte queste smancerie, o come chiamate queste cose, non so come le chiamate in inglese.

Sahaja yogi: Insulsaggini.

Shri Mataji: Insulsaggini è diverso. Ciò che sto dicendo è di una persona che non è né qui, né lì, rammollita, sempre così. In Hindi diciamo lecha pecha (debole). E mi dicono anche: “Io sono così,” tutte queste assurdità.

Non so quanti verranno lasciati fuori.

Quindi, se dico qualcosa, sappiate che io so di cosa si tratta. So cosa accadrà. Ma voi non imparerete la lezione, lo so. Se dico a qualcuno: “No. Vai indietro!”, oppure “Stai indietro!”, quella persona alla fine impara che: “Questa era la cosa corretta: lo ha detto Madre”. Ma quante volte? Adesso è questo il punto.

Ora dunque sto per partire. Voglio dirvi che dobbiamo essere tutti persone serie. Qualsiasi errore abbiate commesso, dimenticatelo. Siate seri! Quelli che sono egoisti, che provano a formare gruppi, che sono come dei medium, che parlano come stupidi, che cercano di organizzare programmi in modo stupido tenendo grandi conferenze, adesso dovrebbero tornare alla normalità. Niente da fare.

Siate seri. Dobbiamo essere vigili. Quelli che ora dormiranno si perderanno completamente. Devo mettervi in guardia. È importante. C’è poco tempo. Voi siete persone importanti, senza dubbio, ma se non sarete di buon livello perderete totalmente la vostra posizione.

Nel giorno in cui penso che sto per andare in India… Una Madre è preoccupata soprattutto per quelli che non sono ancora arrivati a quel livello. È sempre preoccupata.

È come una barca in movimento. Nella barca ho molte persone abbastanza stabili – anche inglesi – ma molte sono ancora a metà nell’acqua e vanno su e giù. Allora la preoccupazione non è per le persone che sono sulla barca, ma per quelle ancora a metà. E nella mia testa c’è questa preoccupazione.

Sono seria. Il clima è serio. Il tempo (atmosferico) è serio. Come ha piovuto e piovuto e piovuto oggi! L’intera natura è preoccupata.

Non pensate che soltanto se siete istruiti o non istruiti, se provenite da un certo tipo di vita o da un altro… questo non ha nessuna importanza. Lo Spirito è al di sopra di tutte queste cose. Ma perché lo Spirito risplenda, perché agisca sui vostri nervi, quella patina (di superficialità) deve scomparire, altrimenti non funzionerà mai.

Qualsiasi cosa facciate, dovrebbe compiacermi. Questo è uno dei modi: dovrebbe compiacermi. È uno dei segnali. E come possiamo farlo?

Ponetemi nel vostro cuore, cercate proprio di mettermi nel vostro cuore. È molto semplice. Adesso io sono qui dinanzi a voi, in persona!

Proprio oggi stavo cercando di dare la realizzazione ad uno dei miei familiari e gli ho detto di non chiudere gli occhi. Mi ha risposto: “No, non guardo il tuo viso perché, quando lo guardo, sento che sei mia zia. Ma guardo i tuoi piedi, così non ti vedo più come mia zia. Tu sei davvero grandiosa, ed il tuo viso è ciò che mi fa cadere nell’illusione”.

È riuscito a capire che è una Maha (grande) Maya, perciò ha detto: “Guardo soltanto i tuoi piedi. E solo grazie ai tuoi piedi posso superare questa barriera, questa sensazione”.

Allo stesso modo, visto che io sono Mahamaya, so di esserlo, ho dovuto esserlo! Ma voi dovete porre i miei piedi nel vostro cuore. Proprio i miei piedi nel vostro cuore. Poiché la mia fotografia, il mio viso, ogni cosa, potrebbero essere un’illusione. Magari, vedendo il mio volto, potreste non superare le vostre barriere.

Dire: “Devo vedere Madre, devo fare questo, Madre deve venire a casa mia, deve pranzare da me, deve visitare la mia casa…”, è tutto così stupido che non riesco a capire cos’abbia questa gente.

Madre, Ti prego, vieni nel mio cuore.

Fa’ che io purifichi il mio cuore affinché Tu possa risiedervi.

Poni i Tuoi Piedi nel mio cuore.

Fa’ che i Tuoi Piedi siano venerati nel mio cuore.

Fa’ che io non viva nell’inganno.

Allontanami dalle illusioni.

Mantienimi nella realtà.

Rimuovi la patina lucente della superficialità.

Fa’ che io gioisca dei Tuoi Piedi nel mio cuore.

Fa’ che io veda i Tuoi Piedi nel mio cuore”.

Soltanto persone così… persino Brahma, Vishnu, Mahesha [Shiva, ndt] l’hanno fatto: non pensate quindi di doverlo fare anche voi?

Perciò diventate umili. Diventate umili nel vostro cuore. Diventate umili nel vostro cuore. Gioite della vostra umiltà, gioite delle vostre virtù. La massima virtù di un sahaja yogi è l’umiltà.

Ormai avete visto tante cose per convincervi, ma ciò non può significare in nessun caso una specie di sottomissione, perché, quale genere di sottomissione potete offrirmi? Pensateci. Quando ogni sottomissione è una benedizione, che genere di sottomissione mi state offrendo? Ogni sentimento del cuore è una benedizione: proprio ora la sentite e provate la gioia nel vostro cuore. Quindi, che sottomissione è la vostra? E riguardo a cosa?

Io posso capire i nuovi arrivati che non sono di nessuna utilità; ma voi non siete alla periferia!

Alcuni, però, finiscono ai margini in un attimo.

Se si affida loro qualche incarico, è finita.

Se mi comporto dolcemente con qualcuno, è finita. Se incontro qualcuno, è finita. Insomma, questo è troppo. Non posso neppure essere gentile con voi. Se poi commettete qualche errore o altro, vi viene il Vishuddhi sinistro. Avete commesso i vostri errori, va bene, basta!

Voi mi amate. Forse vi è qualcosa di sbagliato in quell’amore o forse è accaduto qualcosa, ma non importa. “Adesso sarò cauto. Non commetterò altri errori. Come ho potuto fare questo errore? Perché non amavo pienamente. Se avessi amato, non avrei commesso un errore del genere”.

Bene, sviluppate dunque il vostro amore. Invece no, direte: “Mi sento in colpa perché ho fatto una certa cosa”. Così fallirete in entrambi i casi. Il vostro errore diventa nuovamente una barriera.

Non sentitevi in colpa per questo. Dobbiamo progredire maggiormente. Dimenticate il passato, dimenticate il passato, dimenticate il passato. Dobbiamo progredire.

Dobbiamo essere persone serie. Quando parliamo, dovremmo parlare con la dignità derivante da quel timore reverenziale.

Ciò è molto importante e, quando lo avrete sviluppato, il vostro (problema di, ndt) Ekadasha scomparirà. Ekadasha se ne andrà. Pensate semplicemente al timore reverenziale. Sentite il silenzio e la gioia; e la gioia di questa soggezione è molto profonda, molto profonda, come il mare.

Il mare in superficie è molto agitato, ma all’interno è silenzioso, del tutto silenzioso. Sentite quella profondità! Senza questo timore reverenziale, non potete andare in profondità.

Talvolta ho rimproverato anche Warren per alcune cose, lo so, ma lui non se l’è mai presa. Ma con alcuni non l’ho mai fatto, in quanto so che non l’accetteranno da me. Lui invece non pensa mai che io gli abbia detto qualcosa di sbagliato o per ferirlo in qualche modo, e questo è il segno di un timore reverenziale assoluto.

(È necessario) un tantino di capacità di comprensione profonda, un po’ di capacità di andare in profondità. Dimenticate la vostra presunzione. Dimenticate l’idea di essere straordinari.

Quando vi annullate, diventate la Madre.

Finché siete come una tazza, siete piccoli. Quando i limiti di una tazza si rompono, la tazza non c’è più. E questo è ciò che oggi devo dirvi.

Oggi è l’undicesimo dei dieci giorni (di Navaratri, ndt), nove dei quali sono stati il periodo delle lotte. Il decimo giorno è il momento della vittoria e, ora, l’undicesimo giorno è quello della gioia. Ma come possono gioire le persone che non hanno il timore reverenziale? Non riesco a capirlo.

Ekadasha infatti forma la barriera, e voi sapete cos’è la barriera di Ekadasha. Sentite il timore reverenziale ed entrerete in profondità nel vostro cuore, nel profondo del vostro cuore, infatti siete ad un punto in cui dovete avere la gravità per entrare in profondità. Sta funzionando: provate a mantenerla.

Lentamente, lentamente, siete tutti arrivati ad un certo punto; l’unica cosa, ormai, è sviluppare la vostra profondità. Andate in profondità. So che ci sono persone frivole, ma saranno tutte abbandonate in pochissimo tempo. Non preoccupatevi di loro: io so cosa fanno le persone e come si comportano. Conosco molto bene ciascuno di voi, ognuno di voi.

Perciò, rispettate il vostro corpo, rispettate voi stessi, mantenete a posto almeno il vostro Hamsa. E sono sicura che se diventate seri su questo punto… Avete bisogno di una comprensione seria di tutto quanto, ed è ciò che manca.

Se amate qualcuno, diventa una specie di completo possesso: tutto il vostro essere ne è così seriamente coinvolto che non potete permettervi di perdere nulla. Questo (la serietà, ndt) è ciò che vi aiuterà. Ma serietà non vuol dire non gioire. La gioia è così profonda che si riversa nel cuore.

Io gioco con voi. Cerco sempre di dire cose che vi facciano piacere. E dovrebbe farvi ancora più piacere che oggi vi abbia parlato di come raggiungere la vostra profondità, quella gravità che vi renderà guru.

Oggi ho dovuto rivolgermi a voi come Guru poiché sento che ora è arrivato, per tutti voi, il momento di diventare guru del vero tipo. Non pieni di ego che tengono grandi discorsi per una specie di grande esibizione personale. Ma con quella evidente profondità interiore che fa dire a chi vi vede: “Ecco un faro di Madre”. Ed è davvero fantastico, è stupendo essere così.

Ciò che i guru solevano fare come prima cosa era purificare le persone, ripulirle, eliminare le loro barriere, eliminare il loro ego appendendole da qualche parte, sopra ad un pozzo e calandole, immergendocele cinque, sei volte. Perché facevano tutto questo? Ma adesso voi potete farcela, poiché io sono di fronte a voi. Perché sono venuta. È questa la ragione.

Capite ciò che ha detto così correttamente Warren. Potreste dire che Madre stava lavorando attraverso di lui. Forse. Ma io lavoro sempre attraverso di voi se voi siete un tutt’uno con me. Anche quando io parlo, siete voi che parlate. E quando voi parlate, sono io che parlo. Lo sapete.

Ma, con tutto questo, quel timore reverenziale è molto importante. E vi dona l’amore che pensa, la completa integrazione del vostro cuore e del vostro cervello. L’amore che pensa è premuroso, l’amore che pensa. E poi la terza integrazione: l’amore che agisce.

Prima però deve crearsi questa integrazione: l’amore che pensa, che comprende, che percepisce. E, poi, l’amore che agisce. Ma la base è l’amore – ha inizio dal cuore – è l’amore.

Credo fareste meglio a procurarvi la mia registrazione di oggi e la ascoltiate. Meditate. Meditate su di essa.

Voglio vedere i miei figli inglesi sviluppare la profondità nel linguaggio, nel modo di parlare, nei sentimenti, nelle espressioni, nella personalità. È solo il timore reverenziale che lo permetterà. Ma un timore che non spaventa, bensì procura gioia. Questa è l’integrazione.

Una soggezione che dà gioia, che non spaventa.

Aprite i vostri cuori. Ciò non significa dover essere superficiali, ma metterci ogni cura.

Avete mai visto un loto schiudersi? Con quanta grazia si schiude: lentamente, ogni petalo, così attento a non urtare l’altro. Si apre lentamente. E poi la fragranza comincia a diffondersi, nel modo più dignitoso.

Solo un fiore così può essere offerto ai Piedi di Loto dell’Adi Shakti, non è vero?

Che Dio vi benedica.

Che Dio vi benedica.