Shri Ganesha Puja, Discorso sui bambini

Birmingham (Inghilterra)

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S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

 Shri Ganesha Puja

Discorso sui bambini

Birmingham (UK), 21 Aprile 1985


Per favore, sedetevi. Gavin non è arrivato? Non c’è Gavin?

Devono sedersi per il puja anche le donne con i bambini. Non sono ancora arrivate? Qualcuno deve andare a chiamarle.

Yogi: Qualcuno con la macchina per favore vada su al punto di ritrovo principale ad avvertire le persone che dovrebbero venire. Preferibilmente un uomo con la macchina.

Shri Mataji: Cosa stanno facendo?

Yogini: Dobbiamo lasciare le camere per le dodici.

Yogi: Madre, ci hanno appena detto di lasciare le nostre camere entro le dodici, e questo ha causato un po’ di confusione.

Shri Mataji: Perché?

Yogi: Perché la direzione rivorrebbe indietro le camere per le dodici.

Shri Mataji: Ah, ho capito. Allora…

Yogi: Dovrebbero cercare di lasciare velocemente le loro stanze?

Shri Mataji: Sì. Ma terminerò il puja abbastanza presto, verso le undici e mezzo. Potrebbero andare allora. Infatti, se cominciate tardi farete di nuovo tardi. Comunque io devo finire il puja presto, perché me ne andrò via prima.

Yogi: Possono le tante persone che hanno la macchina aiutare gli altri a raggiungere la sala?

Shri Mataji: Oppure potrebbero trovarsi per la strada. Stanno venendo tutti insieme? Controllate se stanno arrivando insieme. Sbrigatevi, su. Anche le persone con i bambini dovrebbero venire qui. Chiedete loro di venire.

Yogini: Devo telefonare al signor C.P.?

Shri Mataji: Non è necessario. Lo faremo… senti, lo faremo dalla stazione.

Yogini: Sì, Madre.

Shri Mataji: Riguardo poi all’incontro dopo il programma pubblico? I partecipanti verranno qui. Potete avere la sala, credo. Alcune persone dovrebbero restare nella sala. Va bene, potete lasciare le camere, perché riunite le persone qui.

Yogi: Ma chiudono a chiave le camere …

Shri Mataji: Potete restituire le camere che avete.

Per favore, sedetevi. Tutti i bambini devono sedersi qui, tranquilli. Vediamo. Bravissime bambine, bravissime, sì. Venite avanti, dovreste sedervi tutti. I bambini dovrebbero essere presenti al programma. Chi è? Tutti i bambini piccoli dovrebbero essere qui.

Oggi voglio parlarvi dei bambini, perché ieri abbiamo parlato del Muladhara. Ora, perché non siamo così collettivi come avremmo dovuto essere, molto più collettivi? Se notate, ci sono stati imposti dei condizionamenti fin dalla nostra prima infanzia. Nella vita occidentale stiamo chiusi in casa, non abbiamo rapporti con gli altri, durante l’infanzia siamo tenuti estremamente protetti. Penso che in questo Paese i genitori temano di perdere i figli, infatti essi si perdono. Quando iniziano a riscuotere i sussidi di disoccupazione, la maggioranza dei figli abbandona i genitori e va via di casa. I genitori vengono piantati in asso.

Essi hanno la sensazione che i figli li lasceranno al minimo pretesto, perciò insegnano loro a non parlare con nessuno, ad evitare tutti gli altri. E coccolano in continuazione i propri figli, si occupano dei propri figli e non possono sopportare che parlino ad un altra donna, si ingelosiscono. E temono di perdere i propri figli perché pensano di non riuscire a dare amore a sufficienza.

Se qualcuno dimostra amore per il loro bambino, temono di perderlo. È così che anche il bambino diventa così individualista che inizia ad apprezzare solo un tipo molto particolare di persona. E così, dopo un po’ di tempo, quella persona inizia a dominare il bambino, e alla fine i genitori lo perdono. In questo senso, è una società molto malata.

Per quanto riguarda i bambini, questa è una società malata. Non sa come allevare i propri figli. In India è l’esatto contrario, proprio l’opposto. Credo che sia uno dei motivi per cui gli indiani diventano collettivi molto rapidamente: quando si è bimbi piccoli, o meglio, quando abbiamo dei bambini, è considerato maleducato prendere (in braccio) il proprio bambino in presenza di altri; è molto ineducato.

Ad esempio, quando ho avuto mia figlia e la portavo dai miei suoceri, non potevo prenderla in braccio, sapete, se non per allattarla. Erano loro a dovermi dire: “Ora è meglio che l’allatti, è arrivato il momento.” Io non avrei mai preteso: “Datemi la bambina, la prenderò io.” Mai, è considerato maleducato, ed ora capisco il perché. Era scortese prendere in braccio il proprio figlio in presenza di altri, dicendo: “Questo è mio figlio.”

Era visto come qualcosa di molto sgarbato e maleducato, come se non appartenessimo ad una buona famiglia e non sapessimo comportarci in presenza di altri.

Ed anche dire: “Questo è mio figlio,” non era permesso. Si doveva dire: “Questo è tuo figlio” – come presentazione – “il tuo bambino”.

È qualcosa di sorprendente; ora mi rendo conto del perché nella nostra società non si potesse dire: “Questo è mio figlio”. Anzi, ovunque si andasse, (se chiedevano) “Chi è?” (si doveva rispondere:) “Questo è il tuo bambino”. Anche riguardo alla casa, non si diceva mai a nessuno: “Questa è casa mia,” ma: “Per favore, vuoi venire a casa tua?” Vedete, l’intero retroterra culturale ci infonde quel senso di collettività.

Vi ho già spiegato anche in passato perché le persone siano così inclini al sesso, nel senso che sono molto sensibili al tocco di altre persone: chiunque li tocchi, provano strane sensazioni. Il motivo è che in voi non si sono sviluppate sensazioni suscitate da altri. Ciò accade anche perché siete sempre voi a coccolare i vostri figli, il bambino conosce soltanto la madre e il padre, lui sta sempre con voi. Di conseguenza, ciò che accade è che il piccolo non sente mai gli altri rapporti sublimi con altre persone. Chiunque sia, l’altro ha un’identità differente. In questo modo, quando si diventa grandi ed improvvisamente si tocca qualcuno, non si possono avere sensazioni sublimi. Quando si è innocenti, quando si è bambini… insomma, noi non dormivamo mai con i nostri genitori. Voglio dire che in India è molto comune… se ad esempio io sono a casa, le mie figlie mi daranno i loro bambini per farli dormire con me o con mio marito, con i fratelli o altri. Se ci sono i miei fratelli o i loro fratelli, mandano i loro figli a dormire con loro, non li tengono a dormire con sé.

Forse hanno compreso il motivo psicologico – essendo un Paese molto basato sulle tradizioni, si è capita la motivazione psicologica di ciò – ossia che i bambini si abituano alla presenza di altri uomini o donne nella fase in cui le relazioni sono sublimi, la consapevolezza è sublime, quando sono innocenti. Così si sviluppano rapporti innocenti: nessuno prova strane sensazioni se qualcuno vi tocca o fa qualcosa. È per questo motivo, sapete, che se un uomo tocca un ragazzino, prova una sensazione strana, il ragazzino prova una sensazione strana. Ciò è assurdo, perché voi dovete credere nel principio della collettività.

Ora, ho notato che in questo Paese la gente coccola troppo i propri figli. È molto sbagliato portarli sempre in braccio e cose del genere, è troppo. Se esagerate, vi accorgerete che gli stessi bambini finiranno per odiarvi, perché fin da piccoli svilupperanno la sensazione che (i genitori) stanno superando i limiti, vedete, ma non sapranno esprimerlo. Permettete al bambino di giocare quanto vuole, prendetelo in braccio solo quando necessario, lasciatelo prendere agli altri, non fatelo voi.

Abbiamo qui una grande collettività di sahaja yogi, ma noto che sono solo le madri o i padri a portare in braccio i bambini. No, dateli agli altri. Lasciate che stiano insieme agli altri, che dormano con gli altri, che gioiscano dell’amore degli altri, non abbiate paure.

E vi ameranno molto di più. Ritengo che (comportandoci in quel modo) creiamo in loro innanzitutto una specie di segno, una sorta di strana sensazione che sfocia successivamente in queste relazioni perverse, in quanto hanno la sensazione che essere in compagnia di un’altra persona sia qualcosa di sbagliato.

Tutte queste cose si possono trasmettere molto facilmente ai bambini se si prova a farlo durante l’infanzia.

Un’altra cosa che noto – ad esempio, sono rimasta sorpresa di vedere che, nell’ufficio di mio marito, tutti si chiamano per nome. Ad esempio, un vice di C.P. è chiamato da tutti Tom. Persino il suo autista lo chiama Tom. Noi, invece, siamo molto meticolosi a questo proposito, insomma, in particolare mio marito è molto attento. Lui chiamerà anche il suo autista col suo nome preceduto da ‘signor’. In questo modo nessuno osa comportarsi male. Le relazioni devono essere instaurate nell’infanzia. Ad esempio ho visto persone, bambini piccoli, chiamare Gavin (un sahaja yogi) per nome. Noi non lo faremmo mai. Se avete notato, anche i miei nipoti diranno al massimo ‘zio Gavin’. Se si tratta di un rapporto più formale, diranno ‘signor Brown’. Ma non lo chiameranno soltanto Gavin. Non si fa così. (Si deve dire) zio o zia. Si deve stabilire un rapporto.

Non sono importanti solo il padre e la madre; ma vi ho visti strappare i vostri figli dalle braccia degli altri.

Volete stare attaccati ai vostri figli e tenerli avvinghiati in continuazione: è per questo che fuggono da voi. Esagerate. Non è necessario.

I bambini sono molto indipendenti, sanno badare a se stessi, possono gestirsi da soli. E solo per farli contenti voi li portate in giro per negozi, lasciate che comprino e prendano cose e così ci si abituano. Volete farli contenti in questo modo. No. Dovete rendervi conto che i bambini sono molto intelligenti e voi dovete orientare la loro mente secondo la vostra comprensione della collettività. E se non lo farete, diventeranno come tutti gli altri bambini che sono solo dei vagabondi. Li vedo. Come vi ho già raccontato, una volta venivo da Oxted e c’erano alcuni bambini tra gli otto e i nove anni, non molto grandi. Appartenevano a qualche scuola pubblica, non avevano disciplina.

Entrarono nel mio scompartimento – era uno scompartimento di prima classe – e avevano con sé qualche oggetto tagliente, forse dei coltelli o dei rasoi. Cominciarono a squarciare tutti i sedili senza nessun motivo.

Naturalmente a me non fecero nulla. Io ero molto preoccupata. Chiesi: “Perché fate così?”. E loro risposero: “Stai zitta”.

Così mi alzai, andai in un altro scompartimento, e mi dissero che c’erano altri due ragazzi che viaggiavano con loro. Stavano fumando seduti tranquillamente sul lato opposto. Così andai da loro e riferii cosa stavano facendo quei ragazzi. Allora andarono lì. Li schiaffeggiarono ben bene, li schiaffeggiarono, li picchiarono proprio… e questi nemmeno piansero, niente del genere. E li rispinsero ai loro posti. E poi alla stazione successiva arrivò il capostazione che disse: “E adesso che si fa?”.

Dovete imparare a disciplinare da subito i vostri figli. Perché non riescono a stare seduti tranquilli al programma? Che problema hanno? Fin dall’inizio occorre far sentire loro le vibrazioni, farli stare seduti con gli altri. (Si comportano così perché) sentono di appartenere soltanto ai genitori, non alle altre persone. È così che si sviluppa anche il razzismo, poiché pensano che chi non ha la pelle bianca non abbia niente in comune con loro.

Si sviluppano tutti questi temperamenti infidi, o si può dire subdoli, temperamenti reticenti, quando iniziate a tenerli esclusivamente con voi. Al contrario, se permetterete loro di essere aperti, di parlare a tutti, di aprire il cuore a tutti…

Ho notato che anche gli adulti tremano all’idea di toccare il figlio di un altro. Chiederanno dieci volte: “Posso prendere il bambino?”. Che male c’è? Insomma, in India, se si va a casa di qualcuno, per prima cosa si prende in braccio il bambino (di casa, ndt). Ed ora dicono che è per la protezione dalle malattie ed altro; al contrario, in questo modo i bambini sviluppano una maggiore immunità.

I bambini troppo protetti corrono molti pericoli perché non hanno nessuna immunità.

Immaginate, in quel Paese (India) vivono parassiti di ogni genere, parassiti di ogni genere, eppure viviamo meglio perché siamo immunizzati contro molte cose.

Ed è così che la vostra salute diventa molto debole. Pensate, sono andata in Australia, dove avevamo tre o quattro ragazzi indiani. Vennero ad aiutarmi in cucina, portando di qua e di là tutte le cose pesanti. Allora chiesi ad uno di loro: “Perché non chiedete a questi ragazzi di fare qualcosa?” Risposero: “Sono solo belli da guardare, Madre, ma non hanno forza. Non hanno forza”. L’ho visto.

E ciò accade maggiormente in Paesi come l’Inghilterra dove il clima è pessimo, voi tenete i figli in casa, non escono. Li tenete sempre rinchiusi ed essi diventano egoisti. Diventano molto meschini e molto miopi.

Lasciate che si aprano, ora avete una collettività, una comunità affidabile; tuttavia non lo fate. Allora spunterà fuori qualcuno, un individuo dominante, che si impadronirà di vostro figlio, lo userà per ricattarvi, farà cose di ogni genere. Ma se permetterete al bambino di giocare con tutti, se solo glielo consentirete, le malattie scompariranno, rimarrete sorpresi.

Inoltre, se avete un problema anche all’Agnya posteriore, se gli altri vi lavorano, scomparirà, perché qualcun altro ha vibrazioni migliori e i bhut vi abbandonano. Ma se voi soffrite di (un blocco all’) Agnya posteriore, e state sempre incollati a vostro figlio, anche il bambino dovrà soffrire.

Noi (in India) mandiamo i nostri bambini, fin da piccolissimi, da altre persone, con piena fiducia in loro; e queste persone li amano. Qui invece la gente non crede che si possano amare i bambini.

Pertanto qui dobbiamo affidare i nostri bambini agli altri. Ritengo sia questo il motivo per cui diventano così chiusi, stanno appiccicati a voi e non riescono ad andare da nessuno.

Ma quando andate in India… non so se lì siate stati in visita a casa di qualcuno: i bambini saranno i primi ad accogliervi, vi diranno di accomodarvi. Poi, se non c’è nessun altro in casa, vi offriranno qualcosa loro. Si prenderanno cura di voi e si ricorderanno tutto di voi, che cosa avete detto, che cosa avete chiesto, che cosa volevate, tutto, con una tale dolcezza, sapete. È tutto registrato (nella memoria). Ed hanno un nome per ogni zio e zia, e si ricordano tutte queste cose per tutta la vita.

Ho incontrato bambini di cui mi ero presa cura da piccola, o meglio, quando loro erano piccoli; e si ricordano tutto ciò che raccontavo loro, le storie che narravo loro, il modo in cui mi sono occupata di loro. E ricordano ogni minimo, minimo dettaglio, è dolcissimo vedere come ancora sappiano tutte queste cose.

Una di loro adesso lavora alla Banca Mondiale, ha ottenuto un lavoro importante alla Banca Mondiale. L’altro giorno è venuta a trovarmi ed è scoppiata a piangere fra le mie braccia come una neonata, sapete. Le ho chiesto: “Che cosa c’è?”. E lei: “Zia, mi ricordo di quei giorni passati”.

E mi vuole così bene che una volta, già adulta, è andata in un negozio e ha visto un sari dello stesso tipo che io ero solita indossare, di colore giallo. Allora ha detto: “Questo è il sari di mia Zia”; ed è andata a comprarlo, dicendo che era il sari di sua zia. Era già piuttosto adulta. I bambini si ricordano di tutte queste piccole, piccole cose, tutte le cose sublimi, nobili, molto pure.

Ma voi non li esponete (al contatto con le altre persone, ndt). Opprimete soltanto i bambini, in maniera esagerata. E allora anche i bambini cercano di attirare la vostra attenzione in continuazione, poiché sono abituati a voi.

Vi faranno dieci domande, parleranno troppo, diranno cose e voi vi stancherete, lo so. Mentre venivo in treno, c’era una signora in viaggio con me. Si chiama… come si chiama la moglie di Clive? Lei viaggiava con me ed anche suo figlio. E, poveretta, non riusciva a parlare con me perché doveva raccontargli storie ed altro senza lasciarlo.

Le ho detto: “Ignoralo. Ignoralo per un po’ e il bambino migliorerà”. Ho dato lo stesso consiglio a Barbara; (ora) suo figlio è molto bravo. È andato da Warren, quando era qui, è andato da ogni persona, ha fatto domande a tutti, ha girato per tutta la sala guardando tutti. Ma in India i bambini fanno così: si preoccupano di tutti, vanno a verificare le vibrazioni di tutti.

Questa chiusura, questa tendenza a soffocare … se vostra madre e vostro padre sono esageratamente possessivi, da grandi li odierete davvero. Si tratta di senso di possesso e paura di perdere il figlio. E in realtà, se avete questo timore e opprimete i vostri figli, li perderete davvero.

Ho notato che ai bambini piacerebbe partecipare ai programmi: invece no, tutte le signore stanno sedute fuori come se fossero in punizione.

Perché? Fateli sedere (al programma), saranno bravi, staranno seduti tranquilli, non faranno rumore. Ma c’è questa attenzione opprimente per i figli. Inoltre, ho sentito dire che, negli ashram, le donne che hanno figli non svolgono nessun lavoro. Non fanno niente, badano ai loro figli e basta, e gli altri lavori dell’ashram li fa qualcun altro. Ma per fare un figlio non ci vuole molto, vero?

Prima di tutto non c’è niente di straordinario nel fatto di aver avuto un figlio. Loro sono sahaja yogi e sono affidati alle mie cure, non alle vostre. E non viziateli. In nessun caso le madri dovrebbero stare in casa o in camera (da sole) con il bambino. Permettetegli di giocare con gli altri, state con lui in salotto. Invece prenderanno il piccolo, si chiuderanno in camera, lo nutriranno e baderanno a lui. Hanno un unico lavoro, quello di occuparsi del figlio, e basta. Ritengo sia un ricatto emotivo, prendere con sé il proprio figlio, mettersi a sedere e dire: “Oh, mi sto occupando del bambino”. Gli altri pensano: “Oh, va bene, è una madre”. Io qui ho moltissimi figli! La maternità non dovrebbe darvi la strana idea di essere diventate così straordinarie da starvene sedute senza fare niente altro.

La mia famiglia – io avevo undici tra fratelli e sorelle, e mia madre, mi pare, era Presidente del congresso di Nagpur, nel Madhya Pradesh. È stata in prigione cinque volte. Ed era una persona molto corretta, non tollerava alcuna assurdità da parte dei suoi figli. E questa è un’altra cosa, nel caso in cui i bambini facciano qualcosa agli altri. Ho sentito dire che i bambini sono molto indisciplinati, picchiano, tirano i capelli agli altri, dicono cose strane di ogni genere e i genitori non li correggono mai, li adorano e basta. E quando poi i bambini crescono cacciano i genitori. Abbiamo visto che accade. Essendo anime realizzate, non gradiranno assurdità di questo tipo. Quindi state attenti su questo punto.

Ieri vi ho parlato del Muladhara. Fate in modo che i bambini abbiano un Muladhara sano e affidabile. Lasciate che conoscano altre persone, che facciano amicizia e giochino con tutti, che vadano ovunque, lasciateglielo fare.

Diversamente, altri trascurano molto i figli. Che cosa fanno? Non li massaggiano nemmeno, non li lavano nemmeno, non lavano i loro abiti, non fanno loro il bagno regolarmente, non li nutrono come si deve. Questo è un aspetto al quale dobbiamo fare attenzione: si dovrebbero rendere i nostri figli collettivi e si dovrebbe rafforzare molto il loro Muladhara fin da molto piccoli.

Ho visto dei genitori venire a dirmi: “Non sappiamo come mai nostro figlio ci abbia abbandonati in questo modo quando è cresciuto, era tutto a posto quando era piccolo”. È questo il motivo: si annoiano di voi, in tutta franchezza (risate). È l’unica risposta. “Improvvisamente mio figlio mi ha lasciato, all’improvviso. Perché? Andava tutto bene fino a ieri”. Ora deve essersi stufato, ed è scappato da lì.

Essi devono quindi avere i loro amici e andare in giro. Ed è vero: se li osservate in senso relativo, i bambini non hanno una propria saggezza perché i genitori sono troppo dominanti, non permettono loro di crescere nel modo giusto, di capire tutti gli altri.

Non riesco proprio a capire che cosa ci sia successo: perché sbagliamo così tanto con i bambini?

L’altro punto al quale occorre fare attenzione riguarda gli ashram. Non era stato necessario parlarvene prima, ma adesso devo dirvi che dobbiamo essere persone responsabili.

C’è anche questo. Se non si acquisisce senso di responsabilità fin da piccoli, non si potrà mai svilupparlo in seguito. La bolletta dell’elettricità, ad esempio, sale moltissimo, la gente non spegne mai la luce. Insomma, c’è un interruttore per accenderla ed anche per spegnerla, non è solo per accenderla (risate).

Quando vengono a vivere in ashram, non si curano più di piccole cose come il gas o l’elettricità. Ma è il vostro ashram! Poi, il cibo: la quantità di cibo che si getta via è qualcosa di sorprendente. Non si dà alcun valore al cibo, manca la comprensione di come organizzarsi perché non vi è nessuna Gruha Lakshmi, mancano le qualità della donna di casa, dato che se ne stanno sedute con il proprio figlio senza fare nient’altro.

Se aveste una casa vostra, fareste la spesa, cucinereste, vi occupereste di vostro figlio, pulireste la casa, lavereste i piatti, tutto da sole. Ma nell’ashram pensano: “Ora abbiamo un bambino, abbiamo la responsabilità del bambino. Stiamo qui sedute ad occuparci di loro”.

A me piacerebbe molto giocare con i neonati tutto il tempo, senza avere niente a che fare con voi. Ma posso farlo? Posso farlo? Non posso. Allo stesso modo dobbiamo comprendere.

Inoltre, non dovremmo sprecare il cibo. In questo mondo ci sono molte persone che muoiono di fame e noi non abbiamo il diritto di sprecare il cibo. Assolutamente. Insomma, riguardo a questo voglio dire che, sarete sorpresi, ma in India nemmeno il più ricco dei ricchi lascerà qualcosa nel piatto. Nemmeno il più ricco in assoluto.

E nell’ashram di Gandhi, dove eravamo noi, persino Maulana Azad e Jawaharlal Nehru[1] dovevano ripulire il proprio piatto, sapete? Così non prendevano cibo in più. Se ne prendevano di più non dovevano lasciare niente, privando così gli altri del cibo. Spreco di cibo, spreco di elettricità, spreco di altre energie, senza capire che ciò significa denaro. Ecco perché voi siete sempre senza soldi.

Dovrebbe esserci una corretta organizzazione riguardo a ciò che cucinerete, ciò che avrete, la quantità che userete; niente dovrebbe andare sprecato. Ho notato questa tendenza. L’ho vista io stessa, è molto comune.

Non hanno rispetto per il cibo, nessun rispetto per il cibo. Ecco perché anche i bambini non hanno alcun rispetto per il cibo. Prima che sia servito il cibo, dovete sedervi con l’idea che state per mettervi a mangiare. È uno yagnya (havan, rito sacro, ndt).

E dovete mangiare dicendo qualche preghiera, benedire il cibo, ringraziare Dio per aver avuto il cibo. È nel ‘Padre Nostro’. Così la soddisfazione è maggiore e vi rendete conto che non dovreste sperperare il denaro in questo modo per il cibo.

Occorre sapere molte altre cose a proposito dei bambini, nel senso che dovete verificare le loro vibrazioni. Dovreste essere vigili riguardo alle loro vibrazioni, cercare di scoprire che cosa non va in loro, che cosa fanno. Se, ad esempio, scoprite che un bambino si comporta male, non tiratela per le lunghe: chiamatelo. Fatelo sedere una volta e ditegli: “Non dovresti comportarti così. Quando sei in presenza di Madre, presta attenzione a Lei.”

Siete voi che plasmerete questi nuovi bambini che vi sono stati affidati espressamente perché siete sahaja yogi, e non per rovinare loro la vita. Sapete che alcuni bambini in questo modo sono diventati matti, come Datta che era qui. E tutti… lei (la madre, ndt) stessa era così trasandata, così trasandata che non potete immaginare quando ho sentito in quale trascuratezza e sporcizia lei badava a suo figlio. Ero sorpresa di come Linda abbia potuto comportarsi così. E voi non dovreste fare come Linda rovinando la salute, la mente, ogni cosa dei vostri bambini. Se avete un ambiente pulito, ordinato e piacevole, i bambini ameranno viverci.

Ma nessuna madre dovrebbe starsene seduta in camera con suo figlio. È una regola. Potete stare seduta con vostro figlio in salotto. Il bambino dovrebbe essere portato in camera quando dorme, diversamente fatelo stare in salotto. Vedrete che il bambino diventerà più felice, poiché è naturale essere collettivi. È naturale per un bambino mischiarsi con gli altri, parlare con gli altri, conoscerli. È naturale, l’innocenza è così. L’innocenza vuole conoscere tutto il mondo.

Se in quel periodo non permettete a vostro figlio di conoscere, diverrà un degenerato, avrà problemi. Quindi, date loro una vita migliore, una situazione migliore, un’istruzione migliore, una disciplina migliore, poiché voi ne avete la possibilità. Non date loro ciò che avete avuto voi. Questo è vero amore, diversamente è possessività.

Ho voluto parlarvi di questo perché ieri vi ho parlato del Muladhara e ho visto e notato ciò che sta accadendo ai vostri figli; e trovo che il livello di disciplina che hanno sia determinato da voi, da quanto siete disciplinati voi.

E comportandovi così fate il loro gioco, loro sanno che possono farvi fare ciò che vogliono. Sanno che voi dipendete da loro, che non potete esistere senza di loro, hanno questa idea e per questo non vi danno ascolto. Ma se si rendono che, se non si comportano bene, perderanno il vostro amore, saranno a posto. Sono molto intelligenti.

Per questo, dovete giocare bene le vostre carte e fare in modo di portare i vostri figli al giusto livello di comprensione, poiché sono bambini diversi, speciali, affidati a voi. Non sono figli vostri, sono figli miei. Quindi non è necessario coccolarli e abbracciarli esageratamente. Insomma, a volte, per come fate, rompete loro le ossa, è troppo. Cercate di farlo con i bambini altrui e meno con i vostri; provate ad allontanare i vostri bambini e ad amare gli altri.

Non so quali libri di psicologia leggiate, ma è una cosa molto semplice e chiara. Dobbiamo capire che noi siamo sahaja yogi e i bambini devono essere collettivi, diversamente dovrò rompermi di nuovo la testa con loro per renderli collettivi. Dovrebbero essere naturalmente collettivi.

Va bene. Gavin, cominciamo il puja.

Ritengo che il discorso di oggi debba essere trascritto ed inviato a tutti i centri, è importante. Trovo che nei (Paesi) occidentali sia così dappertutto: se hanno figli, vi assicuro che questi improvvisamente diventano più di un imperatore ed anche la moglie stessa diventa più di un imperatore; non solo un’imperatrice, ma più dell’imperatore.

Mentre mi dicono che i vostri re e regine non vedono per niente i propri figli. Insomma, questo è un altro estremo.

Quelli che arrivano dall’incontro precedente, per favore, quelli che sono qui per la prima volta, per favore alzino le mani.

Yogi: C’è qualcuno che proviene dal programma pubblico di venerdì?

Shri Mataji: Bene, una sola.

Yogi: Per la prima volta.

Shri Mataji: Intendo dire dal programma pubblico di ieri. Una sola. Va bene, lei va bene.

Vedete, non permettiamo a coloro che vengono per la prima volta di partecipare a questo che è chiamato il puja del vostro Guru, in quanto non capiscono molto bene perché si faccia, perché si debba fare, come vi aiuta; e così cominciano ad analizzare. Ma se riuscirete a stare seduti senza analizzare, avendo voi ottenuto la vostra trasformazione, tutte le deità dentro di voi saranno rafforzate e vi sentirete meglio. Non dovete fare assolutamente niente, dovete soltanto restare tranquilli e osservare con (la giusta) comprensione, va bene? In modo da non mettervi ad analizzarlo perché non lo capite. Se provate ad analizzarlo, sarete nei guai. Se invece semplicemente state seduti e sentite le vibrazioni, sentite il flusso delle vibrazioni, sarete aiutati, va bene?

Adesso è proprio per Ganesha. La prima cosa è che ieri abbiamo parlato del Muladhara chakra e quindi oggi è (il puja di) Ganesha. Non è necessario fare molto al riguardo ma potremmo solo dire alcune cose in inglese sul Muladhara chakra e dopo versare acqua sui miei piedi, è tutto. E poi vibrerò per voi queste cose come abbiamo già fatto prima.

In secondo luogo, intoneremo le lodi della Shakti, l’energia della Kundalini. Oggi faremo solo queste cose, e sono sicura che l’esperimento di ieri vi abbia aiutato moltissimo a sgombrarvi la testa e a dormire bene, ne sono certa.

Bene, anche oggi mantenete l’attenzione nel senso che, così come siete sempre stati in consapevolezza senza pensieri, non pensateci. Semplicemente non pensateci. Mantenete la vostra mente nello stato di consapevolezza senza pensieri e funzionerà molto più in fretta; perché ormai siete ad un tale livello, siete ad un livello tale che adesso è facile comunicare mediante le vibrazioni. Diversamente, prima era difficile, ma ora è molto più facile.

Ora potete metterlo qui e chiedere a qualcuno di versare l’acqua mentre Gavin legge. Gavin può leggere. E voi potete prendere il recipiente e versare l’acqua sui miei piedi.

Gavin, puoi dirlo in sanscrito? È meglio farlo in sanscrito. In sanscrito è meglio. E poi lo diremo una volta in inglese. Diciamo per primi i tre mantra.

Gli yogi recitano i mantra del Sahasrara.

Shri Mataji: Versate quest’acqua e con l’altra acqua dovete lavare. Versateci dentro l’acqua senza toccarla. Portate via questo.

Yogi: Madre, celebrando il puja oggi invece di ieri, Lei ha fatto in modo che coincidesse con il primo giorno del Toro, con la luna in Ariete e con l’anno cinese del Bufalo. Deve esserci moltissima energia adesso per smuovere l’inerzia dell’Inghilterra. Jai Shri Mataji!

Shri Mataji: A volte è difficile convincere ma in qualche modo funziona. La situazione si sta evolvendo.

Adesso facciamo l’Aarti. Dovreste pregare tutti per l’emancipazione degli inglesi, o dovrei dire dei britannici.

Le vibrazioni oggi sono troppe.

Il ghee si è congelato in Inghilterra, così come a volte si congelano i cuori. Prendetelo, anche se si è congelato, non importa.

Yogi: Sono proprio gli stoppini….

Shri Mataji: Anche gli stoppini sono congelati?

Yogi: Si stavano proprio indurendo, Madre.

Shri Mataji: Canterete voi due l’Aarti? Buona idea. Bene.

Gli yogi eseguono l’Aarti.

Shri Mataji: Il Padre Nostro sarà una buona idea.

Gli yogi recitano il Padre Nostro.

Gli yogi recitano i mantra del Sahasrara.

Shri Mataji: Che Dio vi benedica. Che Dio vi benedica tutti. Che Dio vi benedica.

Il mio orologio si è fermato. Che ore sono?

Yogi: Le undici e mezza.

Shri Mataji: (Hindi) Avevo detto a lei che avrei finito alle undici e mezza. Il mio orologio era fermo alle nove e mezza ed ho finito proprio alla mezza.

Yogi: Abbiamo tempo per offrirle i regali?

Shri Mataji: Regali? Per cosa?

Yogi: Per essere venuta a Birmingham.

Shri Mataji: Oh, per essere venuta a Birmingham. Dovreste darmi al massimo un regalo.

Yogi: È una foto scattata da Bala (un sahaja yogi). Shri Mataji: Grazie mille.

Oh, come sono dolci, che bello. Chi l’ha fatto? È così bello.

Yogi: Lo stanno distribuendo a tutti.

Shri Mataji: Oh, capisco, ottimo. Va bene. È un regalo per ogni centro di qui. [Diversi bambini vanno ad offrire un fiore a testa e Shri Mataji dice ‘grazie’ ad ognuno di loro].

[Distribuzione dei regali ai centri]. Facciamo presto perché dovete partire.

È meglio che veniate uno per uno. Hounslow. Brighton. L’isola di Wight. Canterbury. Sheffield. Bristol. Bath. Derby. Chelsham Road. Abbiamo cinque centri a Londra. King’s Cross. Quale altro centro…. naturalmente Cambridge, ma a Londra quale? Hampstead. Quale altro? Cambridge. Svizzera. America. Northampton. Middlesborough. Edimburgo. C’è anche Glasgow? Qual è il prossimo? C’è qualcuno qui dalla Francia? Cardiff. Southampton, c’è? No? Sì? Bene. C’è Norwich. Lake District. Abbiamo Oxford. Chelmsford. Winchester. Bedford.

Mi pare… c’è ancora qualcuno?… Per favore, alzatevi in piedi e ditelo. Leicester. Che mi dite di Exeter? C’è qui qualcuno di Exeter? Austria. Chi c’è qui? Austria. Bene, non vi avevo visti. Dunstable. E l’India? Uno per l’India. Grazie mille dei bellissimi regali.

Ed ora questo cos’è? Un altro gruppo di regali?

Gavin: Sono le cose che stiamo distribuendo, è il primo notiziario.

Shri Mataji: Ah, questo è il primo notiziario che pubblicate. Sono molto felice. Questa pubblicazione è davvero un’ottima idea.

Gavin: Stiamo inviando delle copie di quello che abbiamo ricevuto.

Shri Mataji: Prenderò una copia. Molte grazie. Grazie.

Yogi: Madre, offriremo altri tre regali da Birmingham.

Shri Mataji: Che cos’è?

Yogi: Ce ne sono solo tre. Abbiamo pensato che avremmo dato un regalo alla prima persona che avesse riempito il modulo, uno all’ultima che lo avesse compilato e uno a quella intermedia.

Shri Mataji: Va bene. Buona idea.

(Vengono distribuite delle fotografie di Madre come regalo ad alcuni yogi)

Straordinario. Che fotografia!

Grazie infinite. Che Dio vi benedica tutti.

Prendetevi cura dei vostri centri e aumentate il numero di persone. E soprattutto ciò che avete acquisito in questo seminario deve mostrare risultati. Infatti noi facciamo i seminari, ma se non mostrano alcun risultato nella nostra ascesa, nella nostra crescita, non avranno significato. Sono sicura che stavolta è accaduto qualcosa a tutti voi. Funzionerà molto bene.

Se non vi dispiace, posso viaggiare così oppure dovrò cambiarmi, se dovrò prendere il treno. Allora andiamo. Simon, tu devi andare a prendere le cose dalla camera. Hai il tempo di andare su?

Che Dio vi benedica tutti.

Chi vuole venire al Guru Puja deve informare gli incaricati in tempo, affinché riescano ad organizzare bene ogni cosa per voi. Arrivederci. Che Dio vi benedica.


[1] Due esponenti di spicco della lotta indiana di indipendenza dall’Inghilterra.