Shri Mahaganesha Puja (Inglese/Marathi)

Ganapatipule (India)

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(SOTTOTITOLI DA REVISIONARE)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Shri Mahaganesha Puja

Ganapatipule (India), 1 Gennaio 1986


Oggi ci siamo riuniti tutti qui per rendere omaggio a Shri Ganesha.

Ganapatipule ha un significato particolare perché qui lui diventa Mahaganesha. Colui che è Ganesha nel Muladhara, diventa Mahaganesha nel Virata, cioè nel cervello. Ciò indica che esso (cervello, ndt) è la sede di Shri Ganesha. Significa che Shri Ganesha governa da lì il principio dell’innocenza. Come ben sapete, è situato nella parte posteriore (della testa, ndt), nella regione del talamo ottico, di quello che è chiamato lobo ottico. Ed è colui che conferisce innocenza allo sguardo.

Quando egli si incarnò come Cristo – il quale risiede a livello della fronte, nell’Agnya – disse molto chiaramente: “Non avrete occhi adulteri”. È un’affermazione molto sottile poiché la gente non comprende il significato della parola adulterio. Adulterio significa impurità in genere. “Non avrete” nessuna impurità nello sguardo. È  molto difficile. Anziché dirvi di prendere la realizzazione e purificarvi l’Agnya posteriore, egli disse molto concisamente: “Non avrete occhi adulteri”. E la gente pensò che fosse impossibile. Poiché a Cristo non fu permesso di vivere a lungo, in realtà la sua vita pubblica si limitò a soli tre anni e mezzo. Quindi, la sua affermazione per cui i vostri occhi non dovrebbero essere adulteri, ha notevolissima importanza. Quando vi è innocenza, non esiste adulterio: ossia, non esiste impurità.

Ad esempio, mediante gli occhi vediamo qualcosa e desideriamo possederla. Iniziamo a pensare. I pensieri si susseguono l’uno dopo l’altro come una catena. E quando cadiamo nella rete di pensieri orribili, ne diventiamo schiavi. Senza nemmeno rendercene conto, il nostro sguardo si rivolge a cose molto grossolane  che vi portano in basso.

Come disse Shri Krishna, l’albero della consapevolezza cresce capovolto, poiché le radici si trovano nel cervello e i rami crescono verso il basso.

Quelli che si sono rivolti verso il materialismo sono cresciuti verso il basso. Quelli che si sono rivolti verso il Divino si sono sviluppati verso l’alto, verso le radici. La radice principale, chiamata ‘fittone’, è l’innocenza, è Shri Ganesha, il quale a Ganapatipule diventa Mahaganesha. Qui è circondato dal Principio del Padre, dal Principio del Guru del mare, dell’oceano, l’Oceano Indiano. Ciò significa che qui egli diventa un Guru.

Quando un sahaja yogi stabilizza il proprio principio di Shri Ganesha, rimane un bambino. I suoi occhi diventano naturalmente sempre più puri, potenti e brillanti. Avrete notato che quando la Kundalini vi dà la realizzazione, i vostri occhi iniziano a risplendere, come se in essi vi fosse una scintilla; potete vedervi una scintilla.

A causa dell’ego essi si offuscano, si ottenebrano. A causa del superego si riempiono di lacrime. Ma quando sono puri, voi vedete la bellezza degli occhi, vedete Shri Ganesha che risplende nei vostri sguardi. Ora l’attenzione inizia a fluire attraverso la finestra del tempio di Shri Ganesha.

Ma quando maturate, diventate Mahaganesha. Allora Mahaganesha si stabilizza in voi e diventate satguru (veri guru, ndt), divenite guru divini, e potete insegnare agli altri. Perfino un bambino potrebbe esserlo; mentre un adulto potrebbe essere stupido. Non ha niente a che fare con l’età, il colore, il credo o la casta. È uno stato che si può raggiungere in qualsiasi momento. Ad esempio, qui abbiamo avuto Gyaneshwara, il quale compose il grande Gyaneshwari in giovanissima età. Oppure Goraknath che, come avete visto ieri, stabilizzò il suo Mahaganesha all’età di dodici anni.

Ma se non cercate di ascendere, rimarrete sempre allo stesso livello anche quando sarete vecchi. Dunque la maturità è il segno. Come vediamo, qui a Ganapatipule, Shri Ganesha è nella sua forma completa, matura, affinché anche noi sviluppiamo interiormente il nostro Mahaganesha ed i nostri occhi diventino puri, potenti e divini. Lavorando nel modo giusto, sono sicura che possiamo stabilizzare questo stato dentro di noi.

 (Discorso in Marathi)

Oggi siamo venuti a Ganapatipule. Questo luogo ha grande importanza fra gli Astha Vinayaka (gli otto swayambhu di Shri Ganesha in Maharashtra, ndt), poiché è il luogo di Mahaganesha. Mahaganesha è Pithadhish (il governatore di tutti i pitha[1], ndt). E assiso su questo pitha, egli protegge tutti gli swayambhu di Ganesha. Egli detiene la conoscenza di tutti gli Omkara, poiché ha conseguito il Guru Tattwa (principio del Guru, ndt).

Se guardiamo l’ambiente circostante, l’oceano, così meraviglioso e limpido, lava i piedi di Ganapati, poiché l’oceano rappresenta il Guru Tattwa; e, con questo Guru Tattwa, lava i piedi di Shri Ganesha. Ed è questo che dovrebbe accadere a tutti i sahaja yogi. Si celebra il Ganesha Sthuti (lode, adorazione di Shri Ganesha, ndt), così Shri Ganesha è stabilizzato; e in seguito, mediante il Mahalakshmi Tattwa, dovete diventare Mahaganesha.

Questo stato può essere raggiunto dai bambini piccoli e grandi, dagli anziani, dalle signore e da chiunque, se riescono a mantenere un comportamento retto, chiamato in Marathi Saraliya, oppure Abhodita o innocenza. Quando ne veniamo permeati, possiamo conseguire il Guru Pad (status di Guru, ndt). Qualsiasi guru che sia privo di questa natura retta e di innocenza, non potrà mai essere un Guru, bensì sarà un aguru (falso guru, ndt).

Solo una persona che abbia l’attenzione continuamente rivolta verso il Potere Divino, può diventare un vero Guru. L’attenzione dei comuni esseri umani è corrotta, impura. Per questo Cristo ha detto che non dovreste avere occhi adulteri: significa che se noi rivolgiamo l’attenzione verso qualcosa, iniziamo a pensare molto e ci vengono in mente strani pensieri su come possiamo ottenere questa cosa o perché non l’abbiamo ottenuta, ed altri pensieri sul perché o perché no. Se vedendo qualcosa iniziamo a pensare, dovremmo renderci conto che non abbiamo ancora superato l’Agnya chakra.

Qualsiasi cosa vediate, dovreste essere in grado di entrare in consapevolezza senza pensieri, specialmente quando si vedono le Devi e i Devata (Dee e Dei, ndt) che risiedono nella dimora celeste della ricchezza e della prosperità.

Una volta raggiunto lo stato di consapevolezza senza pensieri, non rimarrà alcuna perversione nella nostra attenzione. Non arriveranno più pensieri a corrompervi la mente; così, come potrà dominarvi l’immoralità? Ciò significa che, come ha detto Cristo, non avrete occhi adulteri; ma essi dovrebbero essere purissimi, come i raggi del sole che, quando cadono sugli alberi, non assorbono la sporcizia, ma li sostentano e li nutrono. E non solo, ma infondono loro anche forza.

Allo stesso modo, i sahaja yogi dovrebbero avere una tale luminosità negli occhi da riuscire a creare un’atmosfera purissima in tutto il mondo. Un’atmosfera di purezza è ciò di cui abbiamo bisogno oggi, dappertutto, affinché la pace, la gioia ed il potere divino possano prevalere in questo mondo. Limitarsi a cantare lodi a Shri Ganesha può non essere sufficiente: Shri Ganesha deve essere risvegliato dentro di noi e dovrebbe evolvere fino allo stato di Mahaganesha.

Solo dopo aver raggiunto lo stato di Mahaganesha il nostro Paese può ottenere benefici; e attraverso il nostro, anche altri Paesi possono beneficiare di questo stato. Noi guideremo gli altri, ma se non ci assumeremo questa responsabilità, allora non posso dire che cosa ne sarà del mondo intero.

Ho una richiesta da fare a voi tutti: rimuovete dai vostri occhi tutto l’adulterio. Per fare ciò, in Sahaja Yoga abbiamo il mantra di Nirvichara[2]. Non permettete ai pensieri di dominarvi. Se arrivano dei pensieri, dite “Yen Neti Neti Vachane” (continuate a ripetere “questo non esiste, questo non esiste…”) o dite “Kshama Keli, Kshama Keli” (Io perdono, io perdono) affinché ogni pensiero venga distrutto. E una volta raggiunto lo stato di consapevolezza senza pensieri, la perversione mentale si arresta.

Ciascuno dovrebbe sforzarsi di non avere occhi adulteri. Come disse il santo Tukaram: “Se vi è perversione nella mente a causa dei miei occhi, allora non voglio avere simili occhi. È meglio essere ciechi”. In un certo senso, è meglio essere ciechi che avere una mente perversa. È meglio avere occhi interiori per vedere la Divinità. Quando questi due principi coincidono perfettamente, allora si può dire che il sahaja yogi ha raggiunto il principio del Guru.

Vi benedico tutti affinché qui a Ganapatipule, nel luogo di Mahaganesha, per sua grazia speciale possiate tutti conseguire prima possibile il vostro principio del Guru.

Innanzitutto si diranno i ventiquattro nomi di Shri Vishnu, così si aprirà la Sushumna Nadi. Poi si reciterà lo Shri Sukta per risvegliare l’energia dentro di voi. E poi si diranno i 108 nomi della Madre Gauri. Dopo, quando il puja sarà concluso, faremo un…( Shri Mataji parla a qualcuno in Hindi).

Abbiamo undici kunda[3] e celebreremo un havan con gli undici kunda. Poiché Mahaganesha è il sovrano, il signore degli Ekadasha Rudra. Quindi, deve essere celebrato con grande devozione e dedizione. Suggerirei per prima cosa di terminare questo puja, poi potrete mangiare e dopo faremo l’havan.

 

(Il puja viene completato con la recitazione dei mantra e l’Aarti)

Che Dio vi benedica tutti.


[1] Pitha = seggio, dimora. I pitha sono anche i seggi nei quali risiedono le deità nel cervello.

[2] Consapevolezza senza pensieri.

[3] Si tratta normalmente di piccoli recipienti, spesso in metallo e di forma quadrata o rotonda, utilizzati per la celebrazione degli havan.