Puja di Pasqua

Rome (Italia)

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(04/2017 SOTTOTITOLI)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Puja di Pasqua

Ashram di Roma, 19 Aprile 1987


Buona Pasqua a tutti voi!

È un gran giorno venire a Roma per festeggiare la resurrezione di Cristo. Adesso dobbiamo far risorgere il Cristianesimo, che si sta muovendo proprio nella direzione opposta alla resurrezione di Cristo.

Come voi sapete, Cristo era proprio Chaitanya, e venne in un corpo di Chaitanya. Tutto il suo corpo era costituito di Chaitanya ed Egli risorse per mostrare al mondo che anche voi potete risorgere, se riuscite a riempire il vostro corpo di Chaitanya.

Vi è sempre una lotta tra materia e Spirito. Nell’esistenza umana ciò che vediamo è che la materia cerca sempre di prendere il sopravvento sullo Spirito. Ed è per questo che non riusciamo a risorgere. Non riusciamo a risorgere perché cediamo il passo alla materia. Poiché proveniamo dalla materia, è facile tornare ad essa. E tutte le nazioni cristiane si sono dedicate allo sviluppo materiale, all’identificazione con la materia, non alla sublimazione della materia.

Il motivo per cui abbiamo fallito è che la materia è diventata molto importante per noi. Siamo molto identificati con la materia, con il nostro corpo, con tutto ciò che è materiale. Ci si preoccupa tantissimo delle cose materiali. Ciò che noto è che l’intera cultura è diventata materialista; e, nonostante se ne provi assoluta vergogna, si persiste in quel comportamento così vergognoso e degradante che degrada gli esseri umani.

Essendo venuta in Occidente noto questa tendenza con molta chiarezza. Per esempio, in una famiglia tutto ciò che si compra è in vendita, sempre. Si accerteranno che ogni acquisto rientri in un certo standard. Se, ad esempio, si tratta di un diamante, deve essere un diamante perfetto, poiché deve essere rivenduto. Se si acquista una casa ci si preoccupa di non sciuparla o di non abbellirla, di non fare qualcosa che ne abbasserà il prezzo, poiché si apprezza un certo tipo di decorazione.

Tutto è in vendita. Non si gioisce mai della materia, sapete. Non c’è gioia. Di tutto ciò che si acquista si pensa se sarà possibile rivenderlo. L’ho visto anche con le pietre preziose. In India chiunque può permettersi di avere pietre preziose, poiché i ricchi acquisteranno le più care mentre i meno ricchi possono comprare quelle a buon mercato. Tutti possono avere oggetti in argento poiché alcuni possono acquistare argento puro, alcuni possono averlo un po’ mescolato, altri possono averlo legato con qualche altro materiale.

Ma se vi recate in qualche nazione occidentale devono avere il marchio, sapete. Deve esserci il marchio, altrimenti, se non c’è, non lo compreranno mai poiché il marchio implica che può essere rivenduto.

In India, se acquistate qualcosa, è tutto senza marchio, non c’è alcun marchio; ma in qualsiasi momento vogliate venderlo, intendo dire se dovete venderlo, andate in un negozio e loro conoscono il valore intrinseco di quel particolare argento e vi pagano in base a quello.

Ma non abbiamo marchi.

Con l’oro è la stessa cosa: (in Occidente) hanno oro a nove carati con un marchio. Che significa oro a nove carati? Non è affatto oro, però (gli oggetti di oro a nove carati) avranno un marchio e saranno molto cari; infatti, sapete, non contengono molto oro, quindi ci si mette un marchio e così li si rende costosi. L’intera economia è così stupidamente incentrata sul materialismo. Questa materia non è fatta per goderne ma per essere venduta. Così non si gode mai di nulla nella vita.

Al giorno d’oggi non so se la plastica possa essere rivenduta oppure no, ma ho visto gente che è molto pignola anche riguardo alla plastica, riguardo all’acciaio inossidabile, riguardo ad ogni cosa che ha. Magari non può essere rivenduta, ma ormai si ha una psicologia tale per cui si vogliono conservare anche oggetti di plastica, si vorrebbe conservare anche un filo, uno spillo, qualsiasi cosa, sapete. È fuori discussione buttare via qualcosa.

Tutto ciò ci porterà all’infelicità, alla frustrazione, alla stupidità. Così adesso creano un’anticultura. Che cos’è l’anticultura? Non è altro che un’altra forma di materialismo sgradevole. Se, ad esempio, vi tingete i capelli (di colori strani, tipo i punk) fate anticultura. Se indossate pantaloni con i buchi fate anticultura. Se indossate abiti sporchi fate anticultura. Ma anche questi si possono vendere. Esistono mercati su mercati dove potete trovare tutti abiti sporchi, abiti lavati a pietra[1]. Tutte queste mode derivano dai due aspetti o espressioni dell’attitudine materialista degli esseri umani, i quali a volte sono tanto spudorati da chiedere cose insignificanti. Se, supponiamo, uno dimentica un cucchiaio a casa di qualcuno gli telefonerà tre volte: “Hai tu il mio cucchiaio? Hai tu il mio cucchiaio?”. Spudorati. Non c’è alcuna cultura a questo riguardo.

Mentre, non so, potrebbe essere stato meglio prima, ma per quel che so dell’India, anche adesso in una buona famiglia si dice sempre: “Se hai la penna di qualcuno premurati di restituirgliela, ma anche se qualcuno ha il tuo oro non chiederglielo, non si fa, non è educazione, non è raffinato”. Ma tutta la raffinatezza è diventata materialista, è esasperante e fa impazzire la mente occidentale.

Se, ad esempio, dovete servire del vino o altro, dovete avere bicchieri, piatti, cucchiai di tipo diverso.

Avete cucchiai per l’avocado, cucchiai per le varie portate; insomma, continuate così come matti, e se non li avete rideranno di voi. Se vengono a casa vostra: “Oh Dio, hanno servito l’avocado con i cucchiaini da gelato!”.

Quello è il peggiore peccato che si possa commettere. Quindi l’idea stessa di peccato diventa molto materialista e assurda. La resurrezione non può avvenire quando la materia è così morta e sepolta.

Poi questa materia penetra nel cervello. Quando penetra nel cervello imputridisce. Allora vi mettete a discutere, ad esempio, di operazioni bancarie o di come risparmiare. Insomma il mantra, a Londra, come dico, deve essere ovunque: “Risparmiate sterline”. Appena arrivate all’aeroporto c’è scritto un grande mantra: “Risparmiate sterline noleggiando un taxi a Heathrow”. Pensate un po’, neppure si rendono conto di ciò che fanno. Continuamente risparmiare sterline, risparmiare denaro, risparmiare questo, risparmiare… per cosa?

È perché sono così frustrati, tutta la materia è talmente frustrante che devono risparmiare denaro per superare quella frustrazione; e la frustrazione è controbilanciata da droghe o vino e ogni genere di cose insensate ed anche formaggio putrefatto, o qualcosa che è assolutamente materia morta, inutile, che vi rende morti e intorpiditi.

In questo modo rifuggite dalla realtà, poiché siete talmente frustrati che volete avere qualcosa per contrastarla. Quando poi si scopre che anche questo non funziona, si è estremamente contrariati. Allora che fare? Se siete così infelici dovete trovare qualcos’altro.

Come la storiella dei bambini disubbidienti ai quali la madre, dovendo uscire, disse: “Vedete, voi siete bambini disubbidienti, quindi vi chiuderò a chiave in cucina”; infatti in qualsiasi altro posto avrebbero potuto rompere qualcosa, rovinare qualcosa e lei forse non avrebbe potuto rivenderlo. Così li chiuse in cucina pensando: “Che danni possono fare lì?”. Ebbene, al suo ritorno le dissero: “Abbiamo mangiato tutte le tue foglie di tè!”. Analogamente, quando le persone sono molto frustrate, non sanno che fare e si mettono chiodi nelle orecchie, spille nelle guance, qualcosa nel naso. Costoro non sanno cosa fare di se stessi, sapete, perciò si tireranno i baffi o si tingeranno i capelli o faranno cose assurde e stravaganti di ogni tipo: è gente assolutamente frustrata.

Ma la cosa peggiore, incomprensibile, è che si sentono del tutto sicuri di questo. Lo fanno senza alcuna diffidenza ma, anzi, con totale sicurezza. La loro attenzione è sempre protesa a vedere come dovrebbero essere. Ora, se vedono un albero con le foglie completamente raggrinzite per mancanza di nutrimento, vogliono assomigliargli. Vogliono diventare denutriti. Così assomigliano a persone miserevoli, con le guance incavate, il naso sporgente – accadono cose del genere – e se li guardate sembrano dei malati. Questo è il segno della ricerca di qualche forma di espressione alla loro frustrazione.

Ma Cristo preparò il terreno nel modo opposto. Egli disse: “Immettete Chaitanya nella vostra materia”, così gioirete di quel Chaitanya. Mettete Chaitanya, le vibrazioni, nella materia. Questo è il Suo messaggio. Egli non risorse soltanto nel senso che fu il Suo Spirito ad uscire (dal corpo, ndt), bensì fu l’intero Suo corpo a risorgere. Egli parla dunque della resurrezione del corpo, della materia, in noi.

Quando noi arriviamo in Sahaja Yoga, la Kundalini ascende. Essa vi dà la realizzazione. Sentite il Chaitanya nelle mani, lo sentite tutto intorno a voi, i vostri volti risplendono come magnifici loti, la vostra pelle migliora, avete un aspetto fiorente, tutto è bello; però vi sono ancora gli attaccamenti materiali che possono essere molto sottili o molto grossolani.

L’aspetto grossolano potrebbe essere del tipo: “Questo è il mio tappeto, questa è la mia auto, questo è il mio ornamento”, qualcosa del genere.

Ma quando si tratta dello stile di Cristo, dovete identificarvi con la materia vibrata, che vibra, che ha un valore vibratorio: non un valore materiale ma un valore vibratorio, un valore spirituale, un valore divino. Potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa: fiori, acqua, un sari, una sedia, potrebbe essere qualsiasi cosa che diventa preziosa; così l’attenzione inizia a spostarsi dal grossolano alle vibrazioni.

Ma anche adesso, se avete l’attenzione attratta in modo latente dalle cose materiali, è difficile per voi ascendere con rapidità. Tutto ciò che usate, è utile alle vostre vibrazioni oppure no? Tutto ciò che fate, va bene per le vostre vibrazioni o no? Oppure state continuando al solito vecchio modo, come quei pazzi che ho visto ieri, i quali erano venuti in vacanza ed erano incapaci di gioire; provavano di tutto, sapete. Devono aver sborsato molto denaro per il loro turismo, poveretti, devono aver pagato moltissimo per gli alberghi, devono aver pagato moltissimo nei ristoranti; ma mi sono resa conto che non gioivano affatto, nessuno di loro era in gioia. Erano avviliti, non sapevano che fare e alla fine ho pensato che avrebbero proprio potuto rompersi la testa per la frustrazione.

Pertanto, la materia non può mai procurarvi gioia.

Soltanto la materia che sia vibrata, che abbia vibrazioni, può darvi gioia. Un essere umano non può mai darvi gioia – anche se si tratta di vostra moglie, dei vostri figli, di vostro padre, vostra madre o chiunque – se non ha vibrazioni, poiché la gioia è la benedizione di Dio.

E se non siete connessi con Dio, qualsiasi cosa possiate provare, qualsiasi cosa possiate procurarvi, non potrete mai provare quella gioia. Potete avere quella sicurezza artificiale, poiché una persona frustrata deve dire, mostrare all’esterno: “Oh no, non sono frustrato, sono molto felice”. È come essere tesi e dire: “Oh, sono molto rilassato”. È così.

Quindi, solo per mantenere la propria immagine, potrebbero dire: “Siamo molto sicuri”, mentre sono persone molto diffidenti. Sono deboli. Potrebbe trattarsi dei vostri figli, di chiunque, di qualsiasi essere umano.

Magari potreste avere un’opinione esagerata di quella persona, potreste identificarvi molto con quella persona, potreste pensare che sia la cosa più grandiosa, la persona più grande che abbiate mai conosciuto; ma non può darvi gioia. Mentre una persona comune, un operaio, magari un mendicante, magari qualcuno, un sadhu[2], seduto tutto solo nella foresta, sarà una personalità che dà molta gioia. Che parli o non parli sarà così prezioso, così pregiato per voi, molto più di una persona ricca, altolocata, molto riverita. È lì che il Cristianesimo ha fallito, ossequiando i re.

Ora, questo papa[3] qui, mio marito andò ad incontrarlo ed il papa fu molto gentile con lui, poiché lui è… proviene… è un uomo importante nel mondo materiale. Ma non incontrerà me. O forse io non incontrerò lui! (Applauso)

Ebbene, tutto il sistema di valori, l’intero sistema di valori deve mutare. E questo sistema di valori consiste nel preoccuparvi unicamente del vostro Spirito. Niente è importante al di fuori dello Spirito. Lo Spirito vi dà il comfort di un palazzo. Vi dà la beatitudine di ogni protezione. Vi dà la gioia di tutte le relazioni del mondo. Perché allora dovreste preoccuparvi di qualcosa che non vale nulla? Potete vederlo con molta chiarezza. Se la vostra visione è chiara, potete vedere molto diffusamente intorno a voi che questa gente, che si affanna dietro a questo e quello, ha l’aspetto molto infelice, avvilito. Prima erano hippy, poi sono diventati punk, ora stanno diventando eleganti gentiluomini. Ogni cosa va da un estremo all’altro e viceversa, senza condurre assolutamente da nessuna parte. Vedete con molta chiarezza che voi siete lontani da loro. Siete in un regno diverso e li vedete.

Quindi non avvicinatevi a loro. Cercate di mostrare quella bellezza in voi affinché si avvicinino a voi e vedano da soli che voi siete persone risorte, che siete risorti. Lo Spirito è sempre nel vostro cuore, è sempre lì che vi osserva, vi vede; ma ora che la materia che circonda lo Spirito sta risorgendo, viene vibrata, i vostri occhi risplendono, la vostra pelle risplende, i vostri volti risplendono, avete un aspetto bellissimo. È questa la resurrezione.

In Sahaja Yoga non vi è posto per una stupida serietà. Per quale motivo siete seri? “Oh, devo vendere il mio diamante e, sai, hanno detto che ha una macchiolina”. E allora? Indossatelo. Tutta questa serietà proviene dalla materia morta nella vostra testa, e voi sapete che su ciò che è morto proliferano i funghi e sapete anche che questi funghi vi procurano malattie di ogni genere. Quindi state alla larga da tutto ciò che è morto. Soltanto il Chaitanya fa vibrare la materia e, se non si è connessi con Dio, non si può vibrare niente.

I grandi santi, i profeti, le incarnazioni che vennero su questa terra cercarono di dire questo a tutti noi: “Entrate in connessione con Dio”. Dissero tutti la stessa cosa. Ovviamente ho fatto io stessa il lavoro. (Alcuni bambini ridono) Bene, è segno che apprezzano! E voi dovete semplicemente pensare che questa connessione non dovrebbe essere allentata, non dovrebbe essere disturbata, non dovrebbe essere piena di dubbi. Stabilizzatela nel modo giusto. Allora non la perderete mai per nessun motivo del tipo: “Mia moglie è così, mio marito è così, mio fratello è così”. Questi sono segni di personalità molto deboli. Se siete forti personalità, se con queste vibrazioni siete forti, renderete più forte anche l’altra persona e la porterete in Sahaja Yoga dandole il nettare della vita.

Pertanto il messaggio di oggi è che dobbiamo far risorgere la nostra materia, interiormente ed esteriormente. Voi alzate la vostra Kundalini verso l’alto, va bene. Ma dovete anche diffonderla orizzontalmente alle vostre mani, ai piedi, al vostro corpo, al vostro viso, ai vostri pensieri, a tutto. Il mantra non è altro che un pensiero vibrato. Qualsiasi pensiero vibrato è un mantra, ma le vibrazioni possono essere veicolate soltanto da un tipo particolare tipo di… o meglio, è necessario un coefficiente particolare. Nell’abbigliamento, nei pensieri, in tutto ciò che è terreno, esiste un certo coefficiente che fa funzionare le vibrazioni. Se questo coefficiente non c’è, non potete ricevere né dare vibrazioni.

Quindi vi sono solo due deviazioni: una è il (lato) sinistro e l’altra è il (lato) destro. Non sono troppe, è molto facile sbarazzarsene. Vi sono soltanto due deviazioni in Italia, a destra o a sinistra. Allo stesso modo, se interiormente non vi spostate né a sinistra né a destra e vi mantenete al centro, siete vibrati, potete vibrare ogni cosa; ma occorre mantenersi al centro, non si deve andare agli estremi.

Anche in Sahaja Yoga vi sono persone che meditano per dodici ore come matte. Che bisogno c’è di meditare per dodici ore? Insomma, voi siete già in meditazione. Oppure ridurranno Sahaja Yoga ad un picnic. Da un estremo all’altro. Ciò che occorre pensare è: “Io sono lo Spirito e sono unito a Dio. Quanto sono connesso? Quanto sto assorbendo? Quanto mi ci sto avvicinando?”. È tutto. Non dovete fare troppo al riguardo. Sono passati i tempi in cui la gente si rompeva la testa, stava a testa in giù o andava sull’Himalaya.

Ma un temperamento strano non è segno di un buon sahaja yogi. Tutte le stranezze provengono dalla materia. Quindi una persona strana in Sahaja Yoga potrebbe essere magari piena di bhut o di ego. È presente una delle due cose in una persona strana.

Non esistono stranezze in un sahaja yogi: esistono individualità, ma non stranezze.

Significa che ognuno avrà il naso che aveva, non cambierà, avrà gli occhi che aveva, ma ci sarà una luce in essi.

Allo stesso modo possiamo notarlo con i nostri vestiti: iniziamo ad indossare abiti sobri, ma non sbiaditi o sporchi; indossiamo cose colorate perché noi siamo colorati. Nel Sahasrara vi sono sette colori.

Oggi ho indossato questo colore (sari giallo, ndt) perché in India è il colore della primavera, infatti tutti i fiori sono gialli ed anche la mostarda è gialla; e nella cultura indiana questo è definito il colore della primavera.

Vedete, c’è un giorno in questo (periodo) in cui si indossa questo colore particolare per celebrare la primavera, poiché noi (in India) siamo molto legati alla natura.

Oggi abbiamo ricevuto un bellissimo messaggio da New York, come se avessero sognato che io avrei indossato un colore della primavera. Mi auguro che qualcuno possa leggervi ciò che hanno scritto e sarete sorpresi di come corrisponda a ciò che indosso oggi.

E appena ho indossato questo sari, il clima si è riscaldato e sapevo che sarebbe accaduto. Questo è il momento in cui si è riscaldato e mi spiace poiché lo trovate un po’ eccessivo.

Ebbene, oggi è il giorno per celebrare la primavera e, come sapete, io sono nata in primavera e Cristo è risorto in primavera.

La primavera inizia dunque dopo la resurrezione di Cristo. Allo stesso modo noi siamo adesso in uno stato d’animo primaverile, per gioire, essere felici, essere beati. Ma non si deve essere frivoli, volgari, puerili.

È così che dovrebbero essere i sahaja yogi ed io sono felicissima che a questa mia decisione spontanea di venire a Roma abbiate aderito in molti. Ciò dimostra quanto mi amate ed io non so davvero esprimere ciò che provo per tutto ciò, tranne che per le lacrime che mi vengono agli occhi. Cristo ha sacrificato la Sua vita, e fu un avvenimento terribile che abbia sacrificato la Sua vita, che abbia sofferto moltissimo; ma il risultato siete voi, tutti voi qui che oggi siete risorti ed i vostri Agnya si sono purificati e tutto è bellissimo.

Che Dio vi benedica.


[1] Stone-washed: per accelerare l’effetto di lavaggio, e dare ai capi un risultato originale ed invecchiato, si introducono al bagno delle pietre abrasive.

[2] Santo, asceta.

[3] Nel 1987 il papa era Woityla, Giovanni Paolo II.