Sahasrara Puja, Lo spettro del materialismo

(Australia)

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S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Sahasrara Puja

Lo spettro del materialismo

Thredbo (Australia), 3 Maggio 1987


Oggi è un giorno molto importante per tutti i sahaja yogi. Era da tanto che desideravo aprire il Sahasrara, ma aspettavo il momento opportuno. Era molto importante farlo al momento giusto.

Ad Aurangabad, un ragazzo molto giovane mi chiese: “Madre, questa Energia onnipervadente del Brahmachaitanya è al di là dei sensi, non si può percepire mediante i sensi. Come mai adesso possiamo avvertirlo con i nostri sensi?”.

La sua domanda era questa ed io vi pongo lo stesso interrogativo.

Prima, le persone che ottenevano la realizzazione non potevano parlarne come fate voi con la gente, (dicendo) che si può percepire mediante i sensi. Loro non potevano spiegarlo, non potevano tradurlo in esperienza. Ciò che facevano era soltanto spiegarlo a parole, parole con cui descrivevano il fenomeno. Ma prendete ad esempio il mango: se non lo mangiate, come potrete conoscerne il sapore? Se anche sapete che è meraviglioso, squisito, fantastico, tuttavia non lo avete assaporato. La domanda era dunque: che cos’è successo adesso?

Un’altra cosa era che queste persone non ne potevano più, come Gyaneshwara, il quale entrò in samadhi all’età di ventun anni. Entrò in una stanza, chiuse le porte, vi si stabilì e morì. Tutti (ne avevano abbastanza, ndt). Anche Cristo, che si fece crocifiggere.

Loro infatti potevano parlare per parabole, potevano esprimersi per metafore, ma ciò che era accaduto loro non erano in grado di spiegarlo; e si sentivano molto tristi e frustrati. E in qualche modo ponevano fine alla loro vita molto presto.

Questa era la domanda. Qual era dunque il segreto? Qualcuno di voi sa dirmelo?

La risposta, semplice ma difficile da digerire, è: tutte le Incarnazioni venute sulla terra facevano parte del Sahasrara, erano parte del Brahmachaitanya, erano parte dell’Adi Shakti. (Le Incarnazioni) vennero su questa terra per dare la realizzazione ad alcuni individui eccellenti, buoni e senza problemi, proprio come se esse fossero emerse dall’oceano di amore e avessero voluto trascinare tutti (quegli individui eccellenti) in quell’oceano di amore, affinché ne gioissero.

Come ha detto Kabir: “Quando una goccia diventa l’oceano, che cosa posso dire?” “Jub mast hue, phir kya bole?”. Quindi molti di essi adottarono mauna, ossia il silenzio. Scomparvero, si dissolsero completamente nell’oceano d’amore.

Ma voi non vi siete dissolti. Vi è accaduto qualcosa di speciale: tutto il Brahmachaitanya, l’intero oceano ha assunto la forma di una nuvola – vale a dire l’Adi Shakti – ed è venuto su questa terra per inondarvi di Chaitanya, per arricchirvi, nutrirvi e farvi evolvere, manifestando amore in modo tale che siete entrati nel corpo dell’Adi Shakti.

E così, come una brocca nel fiume Gange, voi siete come una cellula nel corpo dell’Adi Shakti. La vostra identità, la vostra personalità vengono preservate; malgrado ciò, voi percepite il Brahmachaitanya mediante i vostri sensi e potete dare la realizzazione ad altri. Ma voi siete nel corpo dell’Adi Shakti e, finché vi trovate nel corpo dell’Adi Shakti, potete fare tutto ciò. Questa è la cosa più grandiosa mai avvenuta. L’intero Sahasrara si è aperto con tutti i sette Pitha (seggi) di tutte le Deità, che ne sono parte integrante. Tutto questo si è manifestato nella forma di una Madre umile, ingannevole, illusoria, che è Mahamaya.

È la cosa più grandiosa che potesse accadere agli esseri umani e a tutto l’universo, che ora voi possiate ottenere la realizzazione, che siate in grado di darla agli altri, che riusciate a comprendere attraverso i sensi e mediante la logica che cosa sono le vibrazioni e che cosa fanno.

Ecco la prova di tutto questo: tutti i fiori ieri sera erano appassiti, finiti a causa del calore della gente che li portava. Allora io ci ho semplicemente versato sopra un po’ d’acqua vibrata ed ora ammirate come sono. Brahmachaitanya li ha riportati in vita e, pur conservando le loro caratteristiche, sono tutti vibrati ed appaiono così freschi e belli. La stessa cosa accade a voi: avete tutti un aspetto molto fresco e bello, chiunque può riconoscere un sahaja yogi.

In queste circostanze, occorre capire che ci sono certi limiti che dovete rispettare. Innanzitutto, vi ho accettati nel mio corpo.

Un corpo estraneo deve entrare nell’organismo e deve essere curato, nutrito.

Ma se voi divenite fastidiosi, sarete espulsi, io non potrò sopportarvi. Alcune persone sono estremamente moleste. Non meditano, hanno le proprie idee riguardo alla meditazione. Non evolvono, non maturano. Vivono nel passato o nel futuro. Tali persone creano problemi. Avevo chiesto a tutti voi una cosa molto semplice, e cioè di mettere del ghee nel naso. È una cosa molto semplice ma molto importante. Tutti voi soffrite di un pessimo Hamsa, e fra i sintomi nei casi di AIDS vi è l’Hamsa in cattive condizioni. Sarete vulnerabili all’AIDS. Ed una piccola cosa come questa non viene osservata.

Deve essere un obbligo religioso per voi dover prestare ascolto a qualsiasi cosa io dica. In effetti voi dovete obbedirmi. Le mie mani mi obbediscono, le mie dita mi obbediscono, i miei piedi mi obbediscono; che dire di voi, che siete elevati alla grande posizione e dignità di essere gli yogi nel corpo dell’Adi Shakti, i quali agiscono come cellule del mio corpo?

Innanzitutto, impegnarsi in un’impresa di questa portata e introdurre cose di ogni sorta nel proprio corpo è un’azione molto ardita, ed anche il processo è molto rischioso. Deve essere realizzato con grande pazienza, amore, compassione e, soprattutto, con un duro lavoro. Che il Sahasrara sia stato aperto da me, deve essere considerato come l’evento più grandioso. Naturalmente io sono il Maestro del Sahasrara, sono il Maestro di tutti i chakra; ma sono anche oltre il Sahasrara, molto oltre.

Se questa è la situazione, dovreste prestare attenzione al vostro Sahasrara – ossia a me – e prendervi cura del vostro cuore che è il Pitha del Brahmarandra, qui (tocca il Sahasrara, ndt), che alla fine si apre quando ottenete la realizzazione.

Sahaja Yoga si sta diffondendo ovunque in senso orizzontale e deve propagarsi anche in senso verticale. E se voi avete una corretta comprensione di chi sono io, il Sahasrara dovrebbe essere assolutamente puro. E per mantenerlo puro, dovete dare ascolto a tutto ciò che vi ho detto e obbedirvi assolutamente come ad un ordine. Per mantenere puro il Sahasrara, occorre aprire il cuore. Se il vostro cuore non è aperto, come potrò riempirlo con il mio amore?

Aprite il cuore agli altri yogi e yogini. Non preoccupatevi di quello che è successo in passato, non preoccupatevi di ciò che è avvenuto nella vostra vita per quanto riguarda le vostre relazioni. Ormai cose simili non accadranno in Sahaja Yoga, non possono verificarsi: tutto è stato predisposto in modo che non possano accadere. Se questa mano duole, l’altra è lì per aiutarla. Non siete soli, siete nel corpo dell’Essere Collettivo.

Se ci sono persone stupide, se ci sono persone idiote – in sanscrito sono chiamate mudha – Sahaja Yoga non è per loro. Non è nemmeno per le persone troppo furbe che cercano di ingannare se stesse – l’intelligenza ha questa capacità – e che indulgono in cose che non sono Sahaja.

Lentamente noterete le vostre vibrazioni sparire, vi ammalerete, avrete problemi e vi metterete nei guai.

Non è una sorta di avvertimento, ma una richiesta, poiché voi siete nel mio corpo e, ogni volta che qualcuno nel mio corpo tenta di essere molesto, io devo sopportarlo e soffro molto. È uno strano tipo di crocifissione in cui, ad ogni istante, si è messi in croce da chiunque voglia farlo. I sahaja yogi hanno nelle loro mani tutti i poteri per tormentare la mia vita e darmi problemi, se vogliono. Ma hanno anche una capacità, un calibro e un potenziale tali da poter risiedere nel mio cuore per sempre. Aprite i vostri cuori, è questo che vi dirò.

Ora dobbiamo capire che cosa tiene chiusi i nostri cuori.

Per prima cosa, a vincolarli è la paura del passato. Se in passato avete fatto qualcosa di sbagliato, o abbiamo avuto esperienze negative con la gente, si è molto impauriti. L’ho visto, con sorpresa, l’ho visto io stessa dove abitavamo in Inghilterra. Era un giorno in cui, per sfortuna o per fortuna, nevicava per la prima volta, e noi stavamo traslocando. Io ero uscita e, al mio ritorno, vidi una signora con un neonato nella carrozzina che conversava con un’altra signora stando in piedi davanti ad una porta.

E l’altra parlava attraverso una piccola apertura della porta, poiché c’era una catena. Poi uscii di nuovo, tornai dopo mezz’ora e vidi la stessa cosa. Quella signora era ancora fuori nella neve, mentre l’altra le parlava da uno spiraglio. Ero sorpresa. Cosa stava succedendo? Quelle persone si parlavano come (i personaggi di) “Sogno di una notte di mezza estate”. Orribile! Cosa spaventava tanto quella signora in casa? Che cosa avrebbe mai potuto farle quell’altra signora col bambino che era andata alla sua porta? Che motivo c’era da sentirsi tanto impaurita?

È a causa dell’ego in voi: avete terrorizzato gli altri, li avete torturati e dominati, avete fatto tutte queste cose, perciò è subentrata nella vostra mente la paura che gli altri possano farvi la stessa cosa. Oppure, cosa c’è da sentirsi tanto spaventati da sbarrare la porta a chiunque si presenti a casa vostra?

In secondo luogo, potreste essere stati tormentati o importunati da qualcuno, per questo il vostro cuore è chiuso, non riuscite ad aprire il cuore agli altri. La gente non parla, se ne sta zitta. Che cosa è successo? Proprio come cadaveri che camminano. Se io fossi stata così, chi vi avrebbe svelato i segreti di Sahaja Yoga e del Sahasrara?

Un’inclinazione di questo tipo si nota in persone che forse hanno subìto uno spavento in passato, o che magari hanno intimorito la gente con il proprio cattivo Vishuddhi.

L’aggressività è una delle caratteristiche dell’Occidente ed anche questa fa parte del vostro retaggio. Appena si dà un incarico a qualcuno, costui diventa aggressivo. Io non posso sopportarlo dentro di me. Se io ho una medicina che rende alcune cellule molto aggressive, che cosa succede? Alla fine contrarrò il cancro. Una cellula aggressiva è definita maligna, e una cellula simile non può darvi una corretta attenzione, una corretta profondità; ma voi diventate soltanto una cellula maligna, una cellula che provoca il cancro. E una persona così scatenerà il cancro fra i sahaja yogi.

Sono venuta a conoscenza di storie orribili su come certe donne e certi uomini siano diventati aggressivi. Se acquisiscono una posizione anche minima, immediatamente diventano aggressivi. Prendiamo il caso della moglie di un organizzatore, o di un cosiddetto leader: penserà di essere diventata un Primo Ministro o qualcosa del genere, o che il marito sia diventato importante. Questa aggressività va a sommarsi a quella di un’altra persona e la reazione ha inizio. Uno dice qualcosa, l’altro ne dice un’altra e si diventa reattivi.

Ma noi non abbiamo una nostra personalità, tanto da dover diventare reattivi? Non dovrebbe esserci alcuna reazione, a nessuna cosa, perché abbiamo una nostra personalità.

Perché dovremmo reagire a qualsiasi cosa la gente ci faccia o ci abbia fatto? Si tratta di una cosa finita. Aprite i vostri cuori. Ecco perché, quando siete venuti in India, credo abbiate notato che nel cuore degli indiani non esiste niente di simile alla collera nei confronti degli inglesi, o dei portoghesi, o di chiunque altro li abbia dominati. Essi provano anzi molto amore, affetto e rispetto, e colgono il bene che avete fatto loro. Ad esempio, alcuni avvocati vennero in India per visitare alcune Corti Supreme, e gli indiani presero un giorno di vacanza per celebrare l’arrivo di questi avvocati e legali inglesi. Ma se andate in Inghilterra, sarete malmenati ed espulsi.

Questa aggressività deve andarsene dal vostro cuore, deve uscirne. Non c’è spazio nel mio corpo per gente aggressiva, assolutamente nessuno spazio. Io non ho aggredito voi e voi non dovreste aggredire me.

Se aggredite un sahaja yogi, aggredite me. Quando però si tratta di altri, non li aggrediranno. Così come un cattivo marito aggredirà sua moglie ma non gli altri, allo stesso modo costoro non aggrediscono i non-sahaja yogi.

Questo è un aspetto molto importante del Sahasrara, poiché l’ego ne ricopre una gran parte; e se il vostro Sahasrara è coperto dall’ego, come potrò aiutarvi, e come potrò aiutare me stessa?

Ora in così tanti siete nel mio corpo, pensate, e circolate velocemente; e la maggioranza lotta per risiedere nel mio cuore, invece si stabilizza nel mio ego.

Ebbene, io sono priva di ego, perché non ho reazioni. Se non si hanno reazioni, non si può sviluppare ego. Io non ho reazioni, sono priva di reazioni. Sono immersa nella mia pace e gloria e sto cercando di far funzionare Sahaja Yoga. Io non reagisco a nulla, ma le vostre reazioni mi causano problemi perché voi siete dentro di me.

Il secondo fattore è il timore che deriva dall’infanzia. Io non so degli americani, ma tanti americani venuti da me erano mezzi pazzi, gente fuori di testa, assolutamente strambi. Non c’era nulla di normale in loro. O non parlano per niente o, se lo fanno, dicono cose senza senso, non si ha idea di cosa dicano.

Lo stesso vale per i francesi. Penso che i francesi siano impazziti molto tempo prima di chiunque altro al mondo. Gente veramente senza cervello, sapete, molto difficile, assolutamente incomprensibile, è tutto sottosopra. Quando vi lamentate dei nostri telefoni indiani, sappiate che sono stati fatti dai francesi! Dico sempre che, a Puna, abbiamo telefoni solo da ammirare; infatti è chiamata Punya Patanam, la città delle Punya, e solo Dio può sentire questo telefono, anzi, nemmeno Dio ci riesce! (Risate)

Ebbene, questa sorta di demenza o, come la chiamate, pazzia, pazzia aggressiva, proviene da un ego che raggiunge il livello di ego super. E allora per prima cosa si dice: “Cosa c’è di sbagliato?”. E quando parlano, si ha la sensazione che litighino. Le chiamano conversazioni d’amore, romantiche, mentre si ha l’impressione di assistere ad un litigio. E poi, dopo qualche tempo, l’aggressività diventa molto evidente ed è come se fossero fuori di testa, assolutamente fuori di testa. E ciò è molto comune tra gli americani, molto comune. Non si riesce a trovare nessun buon oratore, fra gli americani, che non abbia dei tic sul viso o sul corpo o dappertutto, dovuti al fatto che molti loro nervi sono già stressati da questo atteggiamento: “Che c’è di male?”, andando all’altro estremo di decidere ogni cosa da soli.

E dietro tutto questo, direi, vi è uno spettro, un enorme spettro che non si trova né nel passato né nel futuro, bensì nel presente; e questo spettro io lo chiamo materialismo. Il materialismo è uno spettro, è un orribile demone penetrato nelle teste degli americani e, da loro, a tutti noi. Questo materialismo è una cosa orribile, è così ridicolo, vergognoso che non si addice proprio ad un essere umano. Persino un cane odierebbe un tale materialismo; a quale livello sono arrivati gli esseri umani! Questo materialismo rende le persone assolutamente spudorate.

Una signora non si farà scrupoli di domandare ad un’altra signora: “Per caso hai tu i miei cucchiai?”, senza provare alcuna vergogna. In India, quando eravamo piccoli – insomma, fa parte della nostra cultura – ci era stato detto che, se qualcuno avesse perso uno spillo in casa nostra, dovevamo conservarlo e poi restituirlo. Ma nel caso in cui avessimo perso anche un diamante in casa altrui, non dovevamo richiederlo, era considerato cattiva educazione. Ciò che è più prezioso non è il diamante: sono le relazioni, l’amicizia e le emozioni degli esseri umani che vanno rispettate. Come potete chiedere una cosa del genere?

Se il vostro diamante fosse stato lì, lo avrebbero trovato e restituito. Ma se non vi chiedono niente e non ve ne parlano, sicuramente il diamante non è lì. E se anche ci fosse, non ha importanza. Che cos’è un diamante, dopotutto? Che lo indossiate voi o loro, che importanza ha? In casa di mio padre tutte le porte erano sempre aperte, tutte le porte, giorno e notte. E non entrava mai nessun ladro, perché pensavano che, se le porte erano aperte, niente era chiuso a chiave, non vi era nulla di prezioso. Ci fu un solo furto: un ladro entrò e ci rubò un giradischi ed alcuni dischi. Ebbene, mio padre disse: “È un intenditore, ha preso la cosa giusta da questa casa. Lasciamo perdere, a che serve informarne la polizia?”.

Così, questo materialismo che subentra è un folle, pazzo cane forsennato che vi trasmette una malattia peggiore di ogni altra possibile. E come ci gioca la gente su questa malattia! Vi sarete resi conto che i medici, quando contraete il minimo disturbo, vi estrarranno i denti, vi caveranno gli occhi, vi toglieranno il naso, vi toglieranno il portafogli e tutto ciò che possedete per una cosa insignificante come la malaria o altro. Ma questa malattia (materialismo, ndt) vi toglierà tutto ciò che è bello, tutto ciò che è buono in voi.

Ad esempio, nasce una moda. Con questo materialismo lanciano le mode e le signore sono più vulnerabili. Nasce una moda, di qualsiasi tipo, come le maniche lunghe – è successo anche in India – poi le hanno fatte corte, poi a mezza manica, poi senza maniche. Io ho detto: “Non seguirò quell’andazzo, avrò sempre le maniche, sempre le stesse, così non dovrò preoccuparmi. Posso dirlo al mio sarto e lui potrà confezionarmi tutto quello che voglio, perché sa che mi attengo ad un unico stile”. Fine dell’argomento. Perché la gente vuole conformarsi alla moda? Pensateci: che bisogno c’è di seguire le mode?

Se appare una nuova moda voi la seguite, poi ce ne sarà un’altra e voi farete lo stesso, una terza sopraggiungerà e la seguirete. Voi seguite sempre questa folle corsa delle mode. Adesso è iniziata la nuova tendenza di non usare olio sui capelli. Così diventate calvi e allora comprate delle parrucche. È tutto orchestrato dagli imprenditori e dalle imprese commerciali. Così diventate completamente calvi e allora acquistate da loro le vostre parrucche. Poi c’è un costo speciale per farle acconciare, e voi andate a farvele acconciare. È una follia senza fine. Poi ce n’è un altro tipo: ora a Londra è nata una nuova moda, perché, sapete, questi individui vogliono far soldi. E alla gente non è neppure rimasta tanta logica ed intelligenza in testa per notare che sono in totale contrasto con ciò che predicavano un (altro) giorno.

Prima si doveva indossare il frac, si dovevano assolutamente acconciare i capelli con particolare cura, come potete osservare dalle foto d’epoca. Poi sono subentrati i completi rigati a tre pezzi. Ora è… insomma, fino a poco fa usavano gli abiti attillati; poi la gente ha sviluppato le vene varicose, quindi: “No, no”, e adesso è di moda vestirsi con abiti molto larghi. L’altro giorno ho visto una signora confezionarsi un vestito da un enorme lenzuolo e andare in giro così conciata. Credevo si trattasse di una sacerdotessa o qualcosa di simile. Così è nata questa stupidità.

Immaginate: pensate al Sahasrara, pensate al Divino, al mondo in cui siamo noi, e in che mondo si sta dirigendo la gente stupida! Quello è un altro mondo, proprio un altro mondo stupido in cui la gente insegue cose senza senso, passando da una cosa all’altra, cambiando tutto: cambiano le cravatte, ogni cosa, facendovi venire un gran mal di testa.

Dovete pensare in continuazione: ”Ora qual è la moda? Guardiamo sul giornale qual è. Questa è la moda di adesso. Bene, indossiamo questo abito”. Tutta questa presa in giro continua, perché questo spettro è penetrato in noi.

Anche quando si entra in Sahaja Yoga, state attenti: il materialismo non dovrebbe entrare nelle vostre menti. Non è nulla di importante. Persino quando qualcuno muore, dovete vestirvi con qualcosa di nero o di bianco o non so cosa. Bianco o nero. In Inghilterra morì un grande amico di mio marito. Io non avevo un sari nero, completamente nero, intendo dire che da noi non esistono sari di quel genere. Non sapevo cosa fare e dissi a mio marito: “Non ho un sari nero”, e lui mi rispose: “Allora non venire”.

Immaginate che cosa avrebbe provato la moglie del defunto se non mi fossi recata al funerale, come l’avrebbe presa. Ma questo non contava niente, la cosa importante era il sari nero! In ogni aspetto della vita venite raggirati da questo materialismo. Innanzitutto non so come ci siate cascati.

L’altro aspetto è che sono sempre gli stessi ad ingannarvi: “Bene, questo non va bene, questo è troppo, quindi passate all’anti-cultura”. E l’anti-cultura è un’altra forma di materialismo, un’altra sorta di assurdità. Adesso a Londra c’è un movimento anticulturale chiamato “punk”

Il mio modo di pensare è ormai datato, eppure ciò che vedo attualmente sono i punk (che) a volte spendono quaranta sterline per farsi acconciare i capelli a quel modo. Voglio dire, è forse un modo per risparmiare denaro? Tutto agisce dunque in modo da distogliere la vostra attenzione dalla realtà, dai valori più elevati, verso cose senza significato.

In Sahaja Yoga la gente deve anche imparare a condurre una vita collettiva. È molto importante: dobbiamo essere collettivi. Non dovremmo dire: ”Questo è mio, questo è mio, questo mi appartiene”. Persino riguardo ai bambini non dovreste affermare: “Questo è mio figlio, questo è il mio bambino, questo è mio fratello, questa è mia sorella”. Questo “mio, mio” dovrebbe scomparire; ma ciò non è possibile, non è facile dimenticarsene, poiché il Nabhi sinistro e il Nabhi destro devono essere a posto.

Il solo modo per farlo è dire: “Madre, tutto appartiene a Te”. Non è pericoloso dirlo, perché io non prenderò mai qualcosa che si ritiene sia vostro. Ma semplicemente dire: “Madre, è tutto tuo” – tanto per cominciare – “È tutto tuo, io sono tuo, il mio cuore è tuo, tutte le mie cose sono tue, la mia vita è tua”, anche solo pronunciare queste parole è un mantra straordinario per il Sahasrara.

La Deità del Sahasrara è una persona molto semplice, estremamente semplice, che può commuoversi per gesti molto semplici, può essere compiaciuta da pochissime piccole azioni qua e là.

Non ci vuole molto per compiacere la Deità del Sahasrara. È una persona molto semplice e cose piccolissime possono renderla felice.

Ieri avete portato dei fiori ed io non li ho presi. Avrete pensato tutti: “Perché non abbiamo potuto offrire a Madre i fiori che tenevamo in mano?”. Ma io volevo mostrarvi questo miracolo, per questo non li ho presi. E alla fine li ho presi, ed ora guardateli: sono i più belli di tutti. Non sembrano forse appena colti dalla pianta? Volevo proprio mostrarvi questo, perciò ho detto di essere stanca, mi sono seduta e vi ho guardati mentre eravate tutti seduti con i fiori in mano. (Risate e applausi).

Dunque, Lei è Lila Vinodini. Gioca e combina piccoli scherzi qua e là per farvi imparare alcune lezioni. Infatti, se vi dicessi: “Fate così”, non sarebbe possibile, ma in un modo un po’ indiretto posso dimostrarvi che una certa cosa è sbagliata e non dovreste farla. Non c’è motivo di starci male, avrei preso tutti i fiori. Tuttavia qualcuno avrà pensato: “Perché oggi Madre non ha preso i fiori?”. Non so se lo abbiate pensato o no, ma io sapevo di dover prendere i fiori per mostrare questo miracolo grazie al quale questi fiori sarebbero durati molto più a lungo di tutti gli altri, essendo stati vibrati con il Brahmachaitanya. E l’acqua era veramente molto, molto fredda, perciò ho anche aperto il rubinetto dell’acqua calda. Tutto è andato bene, non è successo nulla, i fiori non sono morti, malgrado ciò sono perfettamente a posto.

Avete dunque visto tantissimi miracoli del Brahmachaitanya, che si manifesta sulle vostre fotografie, in così tante delle vostre vite, nei numerosi cambiamenti avvenuti in voi, nelle vostre famiglie, in ognuno di voi. Tutto questo è accaduto poiché siete nel Brahmachaitanya. Voi ricevete tutto ciò perché siete benedetti dal Brahmachaitanya.

Ma altri non lo sono; pertanto il vostro atteggiamento nei loro confronti dovrebbe essere che essi appartengono all’altro mondo. Che fare quindi, in che modo aiutarli?

Noi dovremmo tentare di soccorrerli, se possibile, ma fino a un certo punto. Non dovremmo andare giù per gli altri. Possiamo aiutarli solo fino ad un certo punto, e dobbiamo essere molto felici che Sahaja Yoga si stia diffondendo così tanto orizzontalmente.

Ma per quanto riguarda lo sviluppo verticale, dobbiamo renderci conto che la nostra qualità deve migliorare. Se alcune persone evolvono più in alto, anche gli altri inizieranno ad ascendere con loro. Dovrebbero esserci assoluta onestà di intenti e comprensione totale.

Aprite i vostri cuori gli uni agli altri, così li aprirete a me. Ogni cellula deve conoscere l’altra, altrimenti non funzionerà.

Questa è una cosa grandiosa che è accaduta mentre voi siete su questa terra, poiché siete coloro i quali devono ricevere questa grande benedizione. Numerosi santi, infatti, non l’hanno ricevuta, tantissime persone eccellenti venute su questa terra non l’hanno ottenuta. Nemmeno le Incarnazioni venute sulla terra hanno potuto fare quello che state facendo voi. Sentite dunque la soddisfazione e la gloria del vostro essere, del vostro livello e del vostro calibro. Gli altri non sono del vostro calibro, bene, dimenticateli. Questo non dovrebbe procurarvi ego, bensì una personalità che non reagisca.

Noi siamo dotati di una nostra personalità, non reagiamo alle cose. Non siamo reattivi. E ciò che è dannoso scomparirà. Ogni cosa andrà perfettamente bene, poiché siamo saldi nella nostra perfezione, nella nostra gloria. Cosa ci occorre dunque? Niente, soltanto gioire di noi stessi.

Dio vi benedica tutti.