Makar Sankranti – Shri Surya Puja, Il punto di equilibrio

Mumbai (India)

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(01/2018 SOTTOTITOLI)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Makar Sankranti – Shri Surya Puja

 Il punto di equilibrio – India Tour

Bombay (India), 10 Gennaio 1988


Penso sia una opportunità davvero unica per me incontrarvi nuovamente a Bombay mentre siete tutti in procinto di lasciare questo Paese, e celebrare oggi questo puja speciale. Questo è il puja dedicato al sole ed è chiamato Makar Sankrant. Makar è il tropico del Capricorno, il Capricorno è Makar. Ora il sole si sta muovendo dal tropico del Capricorno al tropico del Cancro, ed è sempre una data fissa, poiché ha qualcosa a che vedere con il sole. Questa è l’unica data fissa nel calendario indiano, poiché è collegata al sole. Ma questa volta, non so perché, per quale motivo l’abbiano stabilita il giorno quindici; normalmente cade sempre il quattordici (gennaio, ndt).

Da oggi le stagioni cominceranno a cambiare. Nei sei mesi trascorsi, il sole ha transitato nell’emisfero sud scaldandolo; e da domani raggiunge l’emisfero nord. Oggi quindi è l’ultimo giorno, il giorno che, secondo la cultura indiana, definiamo il più freddo. Dopodiché, il calore inizierà ad aumentare e potremo fare tutto ciò che è di buon auspicio. Ogni cosa di buon auspicio può essere fatta dopo il termine di questo puja, durante il periodo estivo.

Malgrado in estate faccia molto caldo, tuttavia si vuole che il sole ci governi e ci dia calore, poiché è soltanto grazie ad esso che cresce ogni cosa, tutti i campi, tutte le verdure, tutti i frutti. Ed è per questo che i sei mesi in cui il sole non c’è, sono definiti sankrant, ossia in un certo senso una  calamità.

Naturalmente, nei Paesi europei o, diciamo, in Inghilterra o in America, è una calamità il periodo in cui non vi è il sole. Ma anche qui questo giorno è considerato la fine di sankrant, ossia la fine della calamità. E si dà da mangiare qualcosa di dolce mescolato con semi di sesamo, poiché i semi di sesamo producono calore. Essendo dunque oggi il giorno più freddo, vogliono dare semi di sesamo, poiché desiderano che si mantenga il calore e ci si adegui al caldo in arrivo.

In un certo senso, a livello molto grossolano, molto materiale, tutto questo è ideato per tenere la gente al caldo. Si dice anche che in questo periodo si dovrebbe esprimere agli altri il calore dell’amore, in quanto è il giorno più freddo. Per questo dicono: “Vi diamo queste cose speciali affinché diciate parole dolci; “goad goad bola” significa “Diteci parole dolci”. E le persone che vivono nei Paesi caldi sono più dolci degli abitanti dei Paesi freddi, nei cui confronti la natura è molto dura. Non li biasimo per il loro temperamento, poiché la natura è molto inclemente. In India potete vivere ovunque: sotto un albero, in una foresta, potete vivere molto felicemente dappertutto, purché vi sia acqua da bere e per fare il bagno.

E non vi sono problemi come quelli che si devono affrontare in altre parti del mondo in cui, se se si deve uscire di casa, si impiegano circa quindici, venti minuti per vestirsi. Qui potete semplicemente uscire di casa, tenere le abitazioni aperte d’estate, e non si verifica alcun problema, per quanto riguarda la natura. Qui, in estate, la natura diventa molto benevola, poiché gli alberi sono lussureggianti e vi è molto verde, la gente in quel periodo si sente molto felice, e tutta l’attività aumenta grazie all’energia del sole.

Ma in Occidente, come avete visto, il sole è molto più scarso. Per questo motivo, la gente passa più tempo in casa, ha il riscaldamento artificiale o di altro tipo, e le porte sono chiuse, i cuori sono chiusi, ed è molto difficile per loro comunicare con gli altri. Man mano che ci si sposta verso sud, anche nei vostri Paesi, troverete che la gente è più espansiva, più semplice, molto ospitale. Con il sole il vostro cuore diventa molto aperto ed invitante.

Ora, se osservate dal punto di vista di Sahaja Yoga, la linea del sole corrisponde al lato destro, e la luna al lato sinistro. Sulla linea della luna si può desiderare ma non agire. A parte questo, se vi spingete troppo sulla linea della luna, può essere distruttivo, poiché state seduti in casa senza far niente. Inoltre, al giorno d’oggi vi è disoccupazione, non c’è lavoro; allora vi mettete a pensare troppo, e questa attività mentale è soltanto l’energia del desiderio, non vi è azione. E senza azione, questa energia (del desiderio, del lato sinistro, ndt) può diventare molto distruttiva. Per questo si dice: “La mente vuota, la mente vuota è l’officina del diavolo”. Laddove la gente non agisce, laddove non vi è azione, allora può essere alquanto distruttivo…

Quindi, tutta la situazione dei Paesi caldi è diversa da quella dei Paesi freddi. Ma anche in un Paese dove fa molto caldo, come l’Africa, vi sono complicazioni dovute all’eccesso di calore. Essa è attraversata dall’equatore, e ciò riscalda quell’area al punto che si riempie di giungle, di alberi altissimi, enormi; e l’intera zona è ricoperta di fogliame a tal punto che la luce del sole non ha possibilità di penetrarvi, ed è molto scura, è colma di oscurità. Anche questo estremo rientra quindi nella stessa categoria dell’estremo della stagione fredda.

Lì vivono persone che naturalmente, a causa della scarsità di sole, non crescono molto; e possono essere persone primitive e molto aggressive. Nel senso che imparano dagli animali e possono essere parecchio aggressive.

Occorre quindi trovare l’equilibrio, ed esso consiste nel fatto di desiderare ed agire. Ma il problema è che nell’atmosfera umana vi è una divisione del lavoro, ritengo, per cui una parte del Paese pensa e l’altra agisce. In queste circostanze, nulla funziona. Occorre quindi trovare un equilibrio nel quale sia la Sushumna a funzionare. La Sushumna Nadi è, direi, l’equatore; anzi no, non è l’equatore, bensì l’asse della Madre Terra.

L’asse della Madre Terra è la Sushumna, ed essa deve agire; e quando si parla di questo asse, dovremmo comprendere che noi dobbiamo stare sul nostro asse. In questo modo siamo sull’asse, che ci dà equilibrio.

In realtà, all’interno della Madre Terra, non vi è niente di simile ad una grossa asta che si possa definire asse. Non vi è niente di materiale nella Madre Terra che possiamo definire asse. Ma è la forza dell’energia a far sì che la Terra si muova a velocità straordinaria, quando tutto il cosmo è così dilatato.

Non solo si muove, ma crea per noi il giorno e la notte, così durante il giorno si può lavorare mentre durante la notte si può dormire per darci equilibrio. Inoltre, essa ruota intorno al sole in modo tale che un emisfero riceve il sole in estate, e l’altro emisfero lo riceve in inverno. È l’asse che agisce e fa funzionare tutto. Oltre a questo, l’asse mantiene tutte le distanze necessarie dagli altri pianeti e dagli altri corpi celesti che si muovono nel cosmo.

Questo asse è l’intelligenza della Madre Terra. Non solo ne è l’intelligenza, ma ne è la fragranza e, oltre a questo, è la Sushumna Nadi della Madre Terra. Ora, è solo tramite questo asse che nascono tutti questi swayambhu e si verificano tutti questi grandi eventi come i terremoti. Questo asse determina il movimento, è un’energia – possiamo definire l’asse come un’energia – che muove la lava in direzioni diverse e penetra in zone diverse per creare terremoti, ed anche vulcani.

E tutte queste cose accadono perché l’asse ha il senso di ciò che si deve fare. Questo asse ci ama. È grazie ad esso che abbiamo le stagioni. Le stagioni sono create meravigliosamente per darci diverse varietà di cibi e di cose. Se il calore di Madre Terra andasse perduto, non avremmo niente su questa Terra, sarebbe tutto ghiacciato e coperto di neve, e non avremmo niente da mangiare, nulla; sarebbe come vivere sulla luna.

È stato tutto creato appositamente: per prima cosa la Madre Terra fu creata tramite il calore del sole, perciò si può dire che il sole sia il padre della Madre Terra. Poi fu avvicinata moltissimo alla luna, così si raffreddò, si raffreddò completamente ricoprendosi tutta di neve.

Poi fu avvicinata al sole e spostata in un punto in cui potesse avere origine la vita, ed è così che tutto è stato organizzato meravigliosamente affinché lì si sviluppasse la vita.

Quando la vita ha avuto inizio, sappiamo come, gradualmente, si sia formato il carbonio. Ora, il carbonio viene formato dallo stesso asse, poiché nell’asse vi è il calore, l’energia del calore che trasforma le piante in carbonio. Questo carbonio forma successivamente la base per la produzione dei carboidrati, si può dire, o di tutta la materia organica. Ma per creare la vita ci è occorso un altro aiuto, quello dell’azoto; e vi sorprenderà sapere che questo azoto è stato creato dal movimento di questo stesso asse. E una volta formato l’azoto, esso ci ha dato gli amminoacidi; e quando gli amminoacidi sono stati generati dentro di noi, abbiamo iniziato la nostra vita sotto forma di ameba. Ovviamente questo è stato realizzato nell’oceano, poiché nell’oceano, mediante il movimento, sono stati creati l’azoto e la vita; essa poi è stata emanata dall’oceano, ed è così che abbiamo gli amminoacidi. La formazione degli amminoacidi ci ha dato le combinazioni e permutazioni, forme diverse di vita. Pertanto, nell’intero processo evolutivo, la Madre Terra ha svolto una parte molto importante attraverso il proprio asse.

Allo stesso modo, negli esseri umani l’aspetto più importante è l’asse. Il principio fondamentale della vita che possediamo è il nostro asse. Dobbiamo stare sul nostro asse. Quelli che non stanno in equilibrio sull’asse, ma che sono più inclini a sinistra o a destra, sono soggetti ad una completa distruzione, poiché saranno distrutti dall’eccesso del lato destro o del lato sinistro. Pertanto il nostro asse deve essere affrontato nel modo giusto.

Chi non ha un asse a posto, può avere problemi in diversi chakra, relativi a diverse qualità di una persona. Chi sforza troppo il proprio asse e tiene la testa reclinata all’indietro così, è molto di lato destro e crea problemi con il proprio ego; mentre chi china la testa completamente come una schiavo, è anch’egli diretto verso la propria distruzione. Vi è un grosso problema fra queste due tipologie di persone; una cerca di dominare l’altra, e quando si mettono a dominare un altro in realtà distruggono se stessi, al pari di chi stanno dominando.

Ad esempio, abbiamo visto che abbiamo avuto i britannici qui a governarci. Abbiamo visto che i francesi sono andati a conquistare altri popoli, e i portoghesi ne hanno dominati altri ancora. Ma ogni cosa essi abbiano fatto per esercitare questo dominio ha una doppia reazione. Innanzitutto, con il loro dominio, gli indiani sono diventati simili a schiavi; ancora oggi hanno un’attitudine molto servile, e non hanno quell’asse indipendente che dovrebbero avere. Sono davvero molto servili. L’ho notato soprattutto in Occidente; sono sorpresa che quando gli indiani vanno lì, si comportino in modo così servile. Cercano di compiere azioni servili di ogni genere per compiacere i bianchi. La pelle bianca è divenuta in India qualcosa da venerare. Ciò è andato ad aggiungersi all’ego dei bianchi, si è sommato all’ego dei bianchi, ed oggi vedete cosa accade: tutto questo ego li sta distruggendo. Sono sull’orlo della distruzione a causa dell’ego. Quindi, è davvero innaturale e molto superficiale. Occorre comprendere che l’aspetto migliore all’interno di un essere umano è il suo asse, e tutti ne hanno uno; e si deve rispettare l’asse di ogni persona.

In Sahaja Yoga io non conosco molto bene i vostri volti; vi conosco dai vostri chakra, dalla vostra Sushumna, dal genere di Sushumna che avete. Se la vostra Sushumna è profonda, vi conosco come persone profonde. Se la vostra Sushumna è superficiale, vi conosco come persone con una Sushumna molto superficiale. E anche se vi mostrate molto buoni e gentili esteriormente, o se parlate di Sahaja Yoga o sapete molte cose su Sahaja Yoga, parlando in modo da sconcertare tutti come se foste maestri di Sahaja Yoga, io so quanto siete (realmente) profondi.

Dunque, la profondità dell’asse è più importante di ogni altra cosa. Il vostro asse deve essere molto profondo. Ora direte: “Madre, l’asse rimane sempre così, come può essere profondo?”. Vedete, negli esseri umani l’asse è simile ad una carta avvolta in tre spire e mezzo, al cui interno si trova Brahma Nadi. Brahma Nadi è (un canale, ndt) piccolissimo, possiamo definirlo filiforme, che può essere attraversato soltanto da una Kundalini filiforme. Ma quando la persona è profonda, questo Brahma Nadi è più ampio, e tutte le altre pieghe avvolte a spirale le une nelle altre, si riducono. Invece, nelle persone non molto profonde, le pieghe esterne sono più ampie del piccolo (canale) interno.

Queste persone potrebbero apparire molto dinamiche, molto intelligenti, molto brillanti, avere un ottimo aspetto o qualsiasi caratteristica esteriore; ma interiormente non sono profonde. Se interiormente sono profonde, tutto il loro atteggiamento è meraviglioso: sono persone che danno molta gioia, procurano molta gioia. Se incontrate invece una persona dell’altro tipo, può sembrare gioiosa, può provare a darvi gioia, ma non sarà una gioia davvero profonda; sarà come qualcosa che uccide la gioia.

Perciò per noi è importante rendere più profondo il nostro asse, ed è qui che ci manca la giusta assiduità, il giusto sforzo che dobbiamo fare.

Ora, alcuni hanno automaticamente un asse molto profondo, mentre altri ne hanno uno molto ridotto, diciamo. Esso deve essere sviluppato. Quando venite al mio puja, io lo espando, è vero, ma è una cosa temporanea. Per mantenerlo tale occorre lavorare a casa e anche nel collettivo. Occorre lavorare moltissimo a casa con la meditazione. Ma dovrebbe essere fatto seriamente. Non dovrebbe essere solo uno scherzo, qualcosa di frivolo o stupido; così non va bene. Dovrebbe essere fatto con gran serietà, animati dal compito religioso che vi siete assunti. È uno sforzo meditativo, una preghiera a Dio, possiamo dire, un puja a Dio. Occorre farlo con quella venerazione, poiché la venerazione è la chiave della conquista. Se non avete rispetto per voi e per gli altri, non si può fare. Ma innanzitutto dovete avere venerazione per la vostra vita: “Che cosa sto facendo della mia vita? In che cosa la sto sprecando? Perché dovrei sprecarla? Perché non dovrei essere profondo? Dopo tutto la mia vita deve avere qualche scopo. Sto io servendo il mio scopo? Lo sto facendo?”. Se vi entrano in testa tutti questi pensieri, allora capirete che è molto facile combattere il vostro ego, perché generalmente la gente lotta per cose piccolissime. Ho visto che anche in Sahaja Yoga si litiga per cose inutili, assolutamente inutili. A me sembra stupido anche solo parlare di come la gente discuta e bisticci per delle inezie. Ma una persona profonda, anche se non parla molto, anche se non si mette molto in mostra, anche se non si siede davanti, si esprime attraverso la propria profondità, perché io posso lavorare meglio attraverso di essa.

Per svilupparla (la profondità) occorre meditare, la cosa importante è meditare ogni giorno, ogni giorno, ogni giorno. Per un giorno potete non mangiare, potete non dormire, potete non andare in ufficio, potete non fare nulla di ciò che fate ogni giorno; ma dovete meditare quotidianamente. È un punto importante, per sviluppare ed ampliare il ristretto canale centrale (Brahma Nadi). Ora, quando iniziate a svilupparlo, la prima cosa che noterete riguardo a voi stessi è che non vi curerete delle comodità, non vi preoccuperete di alcuna cosa materiale. Qualsiasi cosa sia, ne siete al di sopra, non vi assillate la mente; lasciate stare. Non volete ficcare la testa in qualcosa che non vi riguarda. La evitate, pensando: “Oh Dio, questo è troppo per me, non mi interessa proprio”.

Quindi, tutta l’attenzione si sposta all’interno. Quando l’attenzione inizia ad interiorizzarsi, la parte più interna, chiamata Brahma Nadi, si espande maggiormente, inizia ad espandersi sempre più.

Diversamente, vi perdete anche in cose piccolissime. Se ad esempio non ho nominato qualcuno ma ho parlato di qualcun altro, allora pensano: “Oh, perché Madre non mi ha nominato?”. È una cosa talmente piccola che non ha alcuna importanza. Se avete un asse profondo voi siete con me, io sono con voi, assolutamente in unione reciproca. Ma queste cose esteriori: “Oh, Lei ha dato un bel sari a qualcun altro, a noi non lo ha mai regalato, non ha fatto questo, non ha fatto quello”… Se vi vengono in mente tutti questi pensieri, è completamente assodato che in voi manca qualcosa. Oppure, se provate a lamentarvi: “Oh, sono andato lì, ho dovuto prendere l’autobus e rimanere in piedi,” mostra che in voi non vi è alcun benessere. Questa espansione (di Brahma Nadi) vi dà benessere, è l’elemento di conforto e che vi fa sentire veramente a vostro agio in qualsiasi circostanza, posizione, stile di vita; e non desiderate nessun’altra comodità. E questo è ciò che si deve sviluppare, mediante lo sforzo meditativo.

In secondo luogo, dobbiamo renderci conto che Sahaja Yoga, così com’è oggi, è un evento collettivo. Noto che soprattutto gli uomini indiani non fanno mai lavori manuali, ed è sbagliato. Poiché non usano affatto le mani, il loro senso di collettività è scarso, molto scarso. Gli indiani hanno il peggior senso di collettività. Se avete un ashram, non so perché lo si debba costruire, visto che non ci andrà a vivere nessuno. Vogliono avere le loro case, le proprie famiglie, i propri figli; dal punto di vista della collettività sono i peggiori. Il motivo è che gli uomini indiani non fanno mai lavori manuali. Non sanno nemmeno piantare un chiodo – ve ne sono molti così – per non parlare di riparare qualcosa. Se ne staranno con le mani sui fianchi e dirigeranno il lavoro degli altri, sapete. C’è un detto marathi, molto interessante: “Untta varun shelya hakne”, ossia “Stare seduti su un cammello a guidare le capre”.

Questo è davvero tipico degli uomini indiani. Non sanno riparare nulla, non sanno fare nulla. Se qualcuno sta distribuendo qualcosa, se ne staranno impalati così a guardare, senza muovere mai un dito.

Per ogni sahaja yogi è importante ciò che chiamiamo shramadaan, devono fare shramadaan. Shramadaan significa offrire manodopera, ed è ciò che ci manca. Anche se si tratta di pulire la casa, di pulire l’esterno della casa, di coltivare un giardino intorno a casa, cercare di dipingerla, di fare qualche lavoro manuale, è meglio che lo facciate; ed anche se non avete niente, potete pure spazzolarvi i capelli o qualcosa del genere. Potete cominciare con qualsiasi cosa consideriate più semplice, perché credo che la gente non faccia nemmeno questo. Non si fanno neanche la barba, si fanno radere da qualcun altro; insomma, sono degli assoluti fannulloni.

Al contrario, notiamo che in Occidente la gente usa le mani. Per questo motivo, poiché sanno usare le mani, sono molto collettivi. Segnano quindi un punto a loro favore per il fatto di essere collettivi, mentre gli indiani segnano un punto poiché, in quanto indiani, hanno una tradizione culturale e sanno cos’è la Kundalini, sanno chi è Ganesha, sanno tutto. Quindi, sotto questo aspetto, guadagnano un punto.

Il lato sinistro è il desiderio, il lato destro è l’azione; torniamo di nuovo alla stessa posizione di squilibrio, poiché in Occidente si ha l’azione, mentre qui ci si limita a pensare: “Bene, faremo questo”; si pianifica. È tutta una pianificazione. Non funziona niente. Voi pianificate, pianificate, pianificate in continuazione. Adesso stiamo costruendo l’unico ashram a Delhi da dieci anni a questa parte, credo. Vi dico, è come il Taj Mahal! E sapete, è molto difficile capire perché ci abbiano messo così tanto visto che non è un posto molto grande, niente del genere. Ma non sono solo i sahaja yogi, bensì anche altri fattori; poiché tutti sono così, ogni cosa viene rimandata, tutto è da fare domani. “Lo faremo domani”. Poi una persona verrà, ma un’altra no.

Come succedeva con la scuola (presumibilmente di Dharamshala, ndt): ottenevamo una somma o qualcosa per risolvere un problema, e succedeva che si costruiva un edificio, e tre persone venivano a lavorare ed una scappava; poi ne venivano due, una rimaneva e due sparivano; poi ne arrivavano cinque e due si dileguavano. Quando sarà finito quell’edificio? Mai! Con questi scansafatiche non sarà mai finita. È così.

È così, ci manca il senso della collettività. Stavo dicendo che tutti gli indiani devono trovare un posto nel quale andare a piantare qualcosa. Trovate qualche luogo dove poter andare a piantare dei begli alberi di banyan, annaffiateli insieme, lavorateci insieme. In questo, le donne indiane sono di gran lunga migliori. Lavorano molto in cucina e tutto il resto, ma manca l’altro aspetto. L’altra parte consiste nell’intelligenza, nella facoltà di pensare. Se pensano in continuazione: “Oh, a mio marito piace questo, devo cucinarglielo”… ora, se, per ipotesi il marito deve avere un limone con il cibo e non ci sono limoni in casa, la donna correrà su e giù da tutte le parti per procurare il limone al marito, diversamente lui non mangerà. Non ha importanza! Se una volta ogni tanto non mangia va bene.

Ma le donne proveranno in ogni modo, perché vedete, devono mantenere il loro palato… l’unica cosa che capiscono è che devono soddisfare il palato dei mariti. In India sono molto sagge poiché tutti i mariti sono simili a tigri, sono vere tigri, quindi occorre mantenerli sazi; diversamente, vedete, Dio solo sa quando la tigre vi balzerà addosso.

Ho visto che in Inghilterra o in America, invece, i mariti sono come capre e le donne sono come tigri! E sono così anche le donne indiane occidentalizzate e, quando si recano in Occidente, ho notato che anche donne semplici diventano simili a tigri. È qualcosa di sorprendente vedere come cambiano immediatamente la propria posizione; possono anche non indossare jeans o altro, ma diventano così. Questo squilibrio si crea in un essere umano quando non comprende che si deve essere l’asse della Madre Terra, e non il tropico del Capricorno o del Cancro. Questo equilibrio si instaura attraverso la profondità, e questa deve essere migliorata. Non soltanto parlando di Sahaja Yoga, bensì praticando seriamente la meditazione, dedicandosi veramente, seriamente alla meditazione.

In secondo luogo, dobbiamo svolgere qualche lavoro collettivo. Adesso, ad esempio, in India abbiamo degli architetti. Costoro non hanno mai toccato nulla con le mani. Stanno seduti a disegnare, sapete, tutto qui, finito. Ora, dopo aver disegnato, fate quello che volete! Ed ora hanno problemi, problemi pratici, non sano piantare un chiodo. Sono tutti ciò che voi chiamate colletti bianchi, phandhar peshya, assolutamente incapaci di qualsiasi lavoro manuale. Se anche devono sollevare ed aprire una di quelle sedie, di solito non ne sono capaci. Quindi, in queste circostanze, occorre comprendere che proveniamo da una società assolutamente disastrosa per quanto riguarda la collettività. Cerchiamo dunque di essere collettivi! Cerchiamo di fare qualcosa di collettivo.

Ma la collettività in India è così scarsa, tanto scarsa che non trattano bene nemmeno le proprie mogli. Non parleranno gentilmente alla moglie, ai figli; per loro è del tutto a-dharmico rivolgersi con gentilezza alle mogli.

Ora, l’altro aspetto è che gli occidentali tengono talmente alla collettività che cercano in ogni modo di scendere a compromessi, di barcamenarsi con la vita familiare. Questi sono i due estremi che abbiamo. Malgrado ciò, in qualche modo, grazie alla saggezza delle donne indiane, la vita familiare è molto solida. Ma se vedete uomini del genere in Inghilterra, posso assicurarvi che nessuno tollererebbe le assurdità che gli indiani infliggono qui alle mogli. Il loro comportamento non può essere perdonato, nel modo più assoluto.

Quindi qual è l’equilibrio fra donne e uomini? Qual è l’asse? È la casa. La casa è l’asse. In casa, di cosa parlate? A cosa pensate, qual è il vostro problema? Dov’è la vostra attenzione, di che cosa discutete? È molto importante notarlo. Con questo scoprirete che cosa accade nella vostra famiglia. Se, ad esempio, parlate male l’uno dell’altra, o parlate male del marito al figlio, o il marito parla male della moglie ai figli, cose così, se si verificano queste cose, ciò che accade è che l’asse non può essere a posto. L’asse è amore, l’asse è amore, non sfruttamento o tendenza a viziare; è amore.

In un Paese come il nostro, qual è il nostro asse? L’asse del nostro Paese è adhyatma (spiritualità, ndt). Adesso dobbiamo superare l’attaccamento al denaro, allo sviluppo materiale e quant’altro. Per prima cosa dedicatevi ad adhyatma. Se la gente riceve la realizzazione prima di conseguire lo sviluppo spirituale, qui non si verificherà il problema che si crei un’altra America. Non dobbiamo diventare comunisti, non dobbiamo fare niente del genere, poiché i comunisti sono esattamente la stessa cosa degli americani, non vi è alcuna differenza di temperamento. Se si fa vivere in Russia un americano, egli si comporterà esattamente come un russo, e se un russo è mandato in America, si comporterà proprio come gli americani. Non cambia nulla.

Se, in ogni Paese in cui una persona ottiene l’ascesa spirituale, l’asse di adhyatma diventa ora la cosa più importante e viene conseguito, a quel punto ogni sviluppo materiale, ogni cosa di questo genere non potrà distruggere quel Paese, non potrà scatenare guerre. Vi sarà pace ovunque, vi sarà gioia ovunque.

Pertanto, in questo giorno di Makar Sankranti, diciamo che ora sankrant (la calamità, ndt) è finito e dobbiamo attendere con ansia la nuova era di una nuova luna che ci benedica, e l’arrivo del grande sole che ci infonda tutta l’energia di cui abbiamo bisogno per celebrare l’avvento dell’età dell’oro di Sahaja Yoga.

Che Dio vi benedica tutti.

Ora, venendo al puja, il Makar Sankrant Puja è molto breve, è il puja a Surya Devata, non so…

Di quelli che vengono dall’estero, chi si tratterrà dopo l’11, cioè il 12? Il 12 o dopo. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci…diciassette, diciotto, diciannove, venti. Bene, vediamo, chi rimarrà a Bombay dopo l’11? Quando partono queste persone? Quelli che rimangono a Bombay dopo l’11 dove alloggeranno, dove andrete? Tu vieni a Prathisthan. Bene. E tu, John? Vuoi restare qui a Bombay o vuoi venire a Prathisthan?

Qui non c’è niente di organizzato, quindi quanti sono quelli che non partiranno l’11 o il 12, nei prossimi giorni, che si tratterranno più a lungo? Circa trentaquattro. Quanti uomini e quante donne?

Allora, abbiamo deciso che gli uomini posso venire a Prathisthan e il resto delle signore può andare ad Alibag. Il motivo è che Prathisthan è ancora estremamente spartano. Non è affatto adatto alle signore, ed io ho un’unica stanza nella quale vivo. Quindi la cosa migliore sarebbe mandare tutte le signore…Fatele andare ad Alibag, e che paghino per il loro soggiorno lì alle persone che si occuperanno di loro.

Quanti sono quelli che verranno a Prathisthan? Quanti sono? Gli altri uomini rimanenti sono circa cinquanta.  Cinquanta. Bene.

E tu, quando riparti con tutta l’attrezzatura? Vedi, è una grossa responsabilità, questo lavoro. Puoi venire a Prathisthan se vuoi scattare alcune foto o altro, ma per noi è una responsabilità perché, finché non riparti, sarà sempre una zavorra sulla nostra testa. Quindi la cosa migliore è che tu venga a Prathisthan, scatti qualche foto, o qualsiasi cosa tu voglia fare, e poi è meglio che prenoti tu stesso il tuo biglietto, perché questo materiale deve uscire dal nostro Paese, altrimenti ci stanno sempre addosso e ci seguono. Quindi mi dispiace, ma dovrai ripartire con questo materiale che ti porti appresso. Dovremo fare tutto nell’arco di tre o quattro giorni. Puoi finire lì le foto e fissare la tua partenza. E tutte le signore che si trattengono, possono andare a Vashi o ad Alibag. Alibag è meglio… possono andare ad Alibag e rimanervi, circa tredici o quattordici signore.

Bene, fatto. Ora recitiamo il Ganesha Atharva Shirsha… Ventuno persone dall’America devono andare, quindi cerchiamo di finire il puja prima possibile, così loro potranno partire.