Sahasrara Puja, Come fu deciso

(Italia)

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S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Sahasrara Puja

“Come fu deciso”

Fregene (Roma, Italia), 8 Maggio 1988


[Shri Mataji arriva sul palco del puja e Le viene mostrato un enorme Sahasrara con petali di vari colori che ne rappresenta lo sfondo decorativo: “Bellissimo. Spostate questa (poltrona, ndt) un po’ più avanti, solo un po’ più avanti, solo un po’ più avanti. Spostatela più avanti da questo lato”.]

Oggi è il diciannovesimo anniversario del Sahasrara, se si considera (anche) il primo, il giorno dell’apertura del Sahasrara.

Dovrò raccontarvi la storia del giorno del Sahasrara, che fu deciso molto tempo fa, prima di questa mia incarnazione.

Ci fu una grandiosa riunione nei Cieli. Tutti i trecentocinquanta milioni di Dei, le Deità, erano presenti per decidere sul da farsi.

Il passo ultimo che si doveva compiere per gli esseri umani era aprire il loro Sahasrara, aprire la loro consapevolezza allo Spirito, alla vera conoscenza di Dio per rimuovere l’oscurità dell’ignoranza. E doveva avvenire in modo spontaneo, perché doveva far agire l’energia vivente di Dio. Doveva inoltre avvenire molto in fretta.

Dunque tutti gli Dei chiesero che, a questo punto, io, l’Adi Shakti, mi incarnassi.

Avevano fatto tutti del loro meglio, tutto il possibile. Crearono dei santi, ma molto pochi. Essi si incarnarono, ma partendo da loro vennero create delle religioni che furono snaturate procurando loro una cattiva fama.

Non c’era alcuna realtà in queste religioni, che erano orientate al denaro o al potere. In esse non agiva alcuna energia divina. Anzi, erano tutte contro il Divino.

Come distogliere ormai gli esseri umani da queste religioni superficiali, da questi distorti sentieri di distruzione? Come parlare loro di tutte queste organizzazioni costituite, che hanno dominato per secoli, accumulando denaro e potere?

Era un compito immane, che doveva essere svolto con grande pazienza e amore. Dal momento che a credere in queste religioni era gente semplice, innocente, era anche un lavoro molto delicato denunciare queste religioni e rivelare che sono tutte assurdità, non sono religioni, bensì sono contro le incarnazioni, contro tutti i profeti, contro tutti i santi.

Ecco perché tutti i veri santi dovettero soffrire. È un lavoro potente quello che doveva essere svolto. Ed ecco perché l’Adi Shakti dovette incarnarsi su questa terra.

E doveva avvenire prima del 6 maggio (del 1970, ndt), perché il 6 maggio di quell’anno sarebbe stato il giorno del Giudizio Universale.

Quindi fu fatto appena in tempo, il 5 maggio. Tutto era stato deciso prima, e ad ogni Deità fu assegnato il proprio compito: Deità molto efficienti e obbedienti – mi conoscevano molto bene – completamente dedicate e devote.

Mi conoscevano perfettamente, fino alla punta di ogni mio singolo capello. Non ho dovuto insegnare loro il protocollo. È l’amore stesso a procurarvi il protocollo, però un amore che sia divino, non un amore egoistico.

Non è come amiamo noi: “mio figlio, mio marito, il mio Paese, i miei vestiti”. È l’amore divino, che emana dal vostro cuore, dal vostro Spirito, come luce di conoscenza. Che compito immane!

Come detto, quindi, a livello del Sahasrara io dovevo essere Mahamaya. Dovevo essere Mahamaya. Dovevo essere qualcosa per cui la gente non potesse riconoscermi facilmente. Ma le Deità lo sanno.

Doveva essere questa Mahamaya a venire sulla terra, non l’Adi Shakti nella sua forma più pura: sarebbe stato troppo. Lei, dunque, fu ricoperta da questa Mahamaya.

Ora guardate cosa abbiamo raggiunto in diciannove anni: così tanti yogi sono seduti davanti a me. La differenza fra un santo e uno yogi sta nel fatto che il primo è di per sé virtuoso e santo, però non sa molto della Kundalini. Lo yogi, invece, sa cosa è la Kundalini.

Ma la differenza fra uno yogi e un sahaja yogi, o una sahaja yogini, sta nel fatto che sahaja yogi e sahaja yogini hanno il potere di dare la realizzazione agli altri.

Uno yogi può purificare se stesso, ma non gli altri. Un sahaja yogi, invece, può purificare gli altri e se stesso.

Questo, dunque, è lo stadio supremo, che avete raggiunto grazie alle vostre grandi punya[1], direi. Tanti di voi hanno cercato la verità in vite passate, ed ora eccovi qui, per ottenere quello che avete cercato.

Tutto questo è accaduto ora in modo meraviglioso. Voi non siete neppure consapevoli di ciò che vi è accaduto. Avete ottenuto i poteri all’interno del vostro sistema nervoso centrale in modo automatico, spontaneo, in una frazione di secondo.

La vostra attenzione è stata ora stabilizzata. Naturalmente, ancora adesso, per alcuni non è così, anche ora noto che l’attenzione vacilla.

Però tanti di voi hanno raggiunto quel livello in cui si può affermare, come diceva lui, Shivoham, Shivoham, Shivoham[2], lo avete. Ciò che Adi Shankaracharya ha detto di se stesso potete ora dirlo di voi tutti. Ci sono così tanti Adi Shankaracharya seduti davanti a me.

Io però sono Mahamaya. Mi comporto proprio come voi, anch’io ho una famiglia, anch’io ho dei figli che possono essere definiti miei, e anche voi siete miei figli.

Dunque, quando raggiungete un sufficiente livello di maturità, il primo segno è che acquisite discernimento. Questo discernimento divino è ancora una volta amore.

Vedo però gente che vacilla. Non gli importa di dire: “Madre, ho un blocco all’Agnya”. Perché? Voi sapete come purificarlo. Sapete cosa fare. Perché non lo purificate? Perché non vi ci dedicate? Qual è il motivo?

La maya. Per primo nasce il problema della famiglia: “mia moglie, mia madre, mio fratello, mio marito, i miei figli”. Bene, questa è maya. Ne venite sommersi. E di nuovo venite salvati. Poi questa maya diventa sempre più sottile. La situazione della famiglia migliora, tutti lo sanno.

Però tanti vacillano, tanti si perdono in Sahaja Yoga perché avevano una cattiva moglie o un cattivo marito.

Voi dovete ascendere da soli. Non dovete dipendere dagli altri. E quelli che non vi permettono di ascendere devono essere allontanati.

Niente è più importante della vostra ascesa sempre più elevata, poiché fa parte di un scopo divino davvero grandioso: la svolta ultima, l’apice, dove tutta l’umanità deve essere salvata dai vostri sforzi. Dovete farlo voi. E, in questa situazione, i mille petali che vediamo[3] sono i poteri del Virata dentro di voi.

Ed è qui che vacilliamo, poiché la luce di questo Sahasrara è il Brahmarandra, che è il vostro chakra del cuore.

Ora, il chakra del cuore può essere anche molto frainteso, e questo fraintendimento deriva sempre da Mahamaya, per mettervi alla prova.

Abbiamo detto, ad esempio, che dobbiamo avere una famiglia. Dobbiamo avere buone famiglie e bravi figli.

Immediatamente Mahamaya entra in azione: cominciamo a preoccuparci del marito e della famiglia.

Dovremmo essere noi la nostra famiglia. C’è un detto in sanscrito, Udaar charitanaam, vasudhaiva kutumbakam: “Per chi ha il carattere di un santo, tutto il mondo è la sua famiglia”.

Preoccupatevi della vostra famiglia individuale in un modo che la famiglia collettiva ne risulti rafforzata; non dovete preoccuparvi della vostra famiglia individuale tanto che a farne le spese sia la collettività. E se c’è un legame familiare di questo tipo, meglio eliminarlo.

Noi dobbiamo sacrificare… non c’è niente da sacrificare, si tratta solo di liberarsi della malattia. Sprechiamo il proprio tempo con i nostri figli o con la nostra famiglia che è molto ristretta.

In seguito la situazione si sposta in aree differenti, ossia quelle della compassione, dell’amore e dell’affetto. Riteniamo (ad esempio) di dover amare i sahaja yogi.

Ho chiesto a qualcuno di andarsene perché aveva una malattia e mi aveva mentito. Allora l’attenzione di una persona negativa si rivolgerà maggiormente verso di lui e cercherà di prendersi cura di quella persona più che degli altri sahaja yogi.

Avete forse più amore e compassione di me? Perché siete attratti da gente che è fuori di Sahaja Yoga? Perché siete solidali con persone così? Voi non siete qui per aiutare gli oppressi, i poveri, i cosiddetti afflitti.

No, voi non siete incarnazioni.

Voi non siete qui per aiutare donne che piangono in continuazione e bambini che è stato necessario separare dai genitori. È un ospedale quello in cui ci troviamo, dove noi siamo tutti in cura. Avete mai sentito di un malato che vada ad aiutare altri malati? Sono i medici a dover svolgere il lavoro.

I sahaja yogi, invece, all’inizio cadevano sempre preda di questa specie di richiamo. Come una mela marcia in mezzo a tante mele sane: come fanno le mele sane a curare quelle cattive? Anche se ne mettete ventimila sopra quella mela marcia, essa rovinerà tutte le altre.

Questo non è compito vostro, è compito di Dio. L’unica cosa che potete fare è portare quella persona nella collettività, facendole capire che: “Stai sbagliando, stai sbagliando, stai sbagliando e devi metterti a posto!”.

Ma non so da dove siano sbucate queste idee che il male non esista in questo mondo, che non esista il male su questa terra. Il male esiste, esiste qualcosa di malvagio. E voi potete rendervene conto; se le vostre vibrazioni e la vostra discriminazione sono a posto, ve ne renderete conto all’istante.

Voi sprecate le vostre energie nel correggere persone che non potranno mai, mai essere corrette; e dimenticate che non le avete corrette ma che, anzi, voi ne siete contaminati. Questo significa che non siete ancora sufficientemente maturi.

Nell’aprire il Sahasrara io non ho mai lasciato niente di incompiuto: è un lavoro perfetto. I vostri nervi non subiscono danni, e neanche il vostro cervello.

Una Kundalini così potente, sale. Con quale dolcezza, bellezza, delicatezza passa (attraverso il Sahasrara). (All’inizio) esce un solo filamento. E poi, come si stabilisce la connessione e il (sistema nervoso) simpatico comincia a rilassarsi, e come tutti questi splendidi chakra si dischiudono e altri di questi fili fuoriescono!

Ora vi è stato anche spiegato come far funzionare tutto ciò. Avete tutte le cognizioni tecniche. Ciò che però non sapete è che non siete ancora delle macchine perfette. Dovete perfezionarvi.

Oltretutto c’è Mahamaya. Lei non vi dà per scontati, questo è il problema, sapete. Lei vi induce deliberatamente in tentazione. Deliberatamente Lei vi conferisce delle cariche: ora leader, poi leader mondiali, leader universali! (Risate, Shri Mataji ride). Così prima vi spunta una coda, poi un corno; e alla fine qualcosa spunta anche dal Sahasrara e assomigliate ad un clown.

Per mettervi alla prova Lei può anche farvi sposare persone strane. Questi test devono essere fatti. Questo è il compito di Mahamaya: deve mettervi alla prova. L’oro e i diamanti devono essere testati. Tutto ciò che è di valore deve essere testato. Diversamente, come può essere certificato?

Non è come andare in chiesa, dove qualcuno vi versa dell’acqua sulla testa e: “Bene, ora sei battezzato. Fine. Adesso sei un prescelto”. L’acqua (Shri Mataji tocca il Sahasrara) evaporerà in un attimo, e quando vi presenterete a Dio Egli vi chiederà: “Come sei stato battezzato?”. “Con l’acqua (Shri Mataji tocca il Sahasrara)”. “Dov’è? Io non la vedo”.

Tutte queste cose devono essere comprese, dunque, nella giusta prospettiva. Esse sono per la nostra ascesa, per il nostro bene, per un nostro stato più elevato.

Per questo, però, dovete sapere che dobbiamo dedicare a questo tutta la nostra volontà.

Quando gli alpinisti scalano l’Himalaya, ad esempio, come fanno? Prendono un grosso chiodo e lo piantano più in alto, poi vi attaccano una corda e salgono fino a quel punto. Non guardano giù.

Poi piantano un altro chiodo e salgono fin lì; ed è così che scalano l’Himalaya.

Che cosa facciamo invece noi in Sahaja Yoga? Prendiamo un chiodo dalla cima e lo piantiamo più in basso. Il primo giorno in cui ricevete la realizzazione, l’esperienza è straordinaria. Poi, poco alla volta, andate giù. Tutto il contrario.

Se però siete abbastanza intelligenti, appena ricevuta la realizzazione vi chiederete con determinazione: “Come devo fare per stabilizzarmi?”. Decidete così: se ad esempio vi piace molto il latte – mettetela così – dovreste dire: “Finché non raggiungerò un certo stato non berrò latte”. Questo però non dovrebbe essere preso come un sacrificio, ma come una gioiosa ascesa.

Le persone che piantano chiodi sempre più in alto per raggiungere la sommità dell’Himalaya, pensano forse di sacrificare qualcosa?

Se cominciate a pensare: “Oh Dio, ho sacrificato il latte!”, siete finiti; inizia la discesa. Invece, se vi piace qualcosa, dovete dire: “Va bene, se mi piace, fa’ che ami di più la mia ascesa. Non toccherò più questa cosa finché non sarò asceso”. Dovrebbe esserci questo tipo di determinazione.

Senza di essa (quella determinazione, ndt), come pensate di riuscire a superare l’orribile, mostruosa montagna di ignoranza che avete?

Con la realizzazione, in effetti, io vi ho collocati sulla cima della montagna, ma voi cominciate a scivolare giù. Dovete dunque rimanere in quel punto più alto.

Io vi spiego ogni cosa. Andate a chiedere a qualsiasi santo o a qualsiasi grande incarnazione se sapevano tutte queste cose riguardo alla Kundalini; se le avessero sapute le avrebbero scritte. Non hanno mai scritto nulla sulla Kundalini – se lo hanno fatto è assai limitato – spingendosi a dire che agisce sulla punta delle vostre dita. Noi adesso abbiamo avvicinato la scienza alla realtà, alla Verità, alla scienza divina; tutto viene spiegato.

Ormai si è tutto completamente integrato con noi. Sahaja Yoga è quanto di più scientifico si possa concepire, è esatto, il più grande computer che voi siete. Il computer però, deve essere operativo, ed è qui che abbiamo sbagliato e sbagliamo ogni giorno. A volte è disastroso, orribile.

Ebbene, sono diciannove anni che abbiamo questo Sahasrara (aperto, ndt) ed io lavoro da diciotto anni. Voi dovete ormai comprendere la vostra responsabilità. Dobbiamo emancipare gli esseri umani. (Ma) noi non vogliamo fare qualcosa che sia leggermente fuori dal percorso. Ora, il giorno del Sahasrara è il cinque (maggio), ma dobbiamo celebrarlo oggi, perché tutti devono prendere ferie la domenica.

Dobbiamo organizzare tutto in base a ciò che è comodo per noi. Va bene, non importa, è permesso. Le Deità, però, lavorano ininterrottamente ventiquattro ore al giorno, tutti i mesi e tutti gli anni, perché hanno un continuo rifornimento di energia, che anche voi potete avere.

Penso che l’importanza data alla vostra ascesa sia minima rispetto alla crescita avvenuta in diciotto anni. Come sapete, nei paesi occidentali, dopo i diciotto anni si è considerati adulti, non più bambini. Tutti voi, ormai, siete diventati adulti.

Adulti, d’accordo; però non so fino a che punto siate cresciuti. In realtà non so se siate ancora dei bambinoni o se abbiate davvero raggiunto l’età adulta. A quella età vi vengono fatte molte concessioni, libertà e diritti. Voi avete già tutti i diritti: se volete andare in paradiso potete andarci, se volete andare all’inferno potete farlo; totale libertà, nessun problema per questo.

Gli adulti però sono quelli che hanno discernimento, che sanno qual è lo scopo della loro vita e possono fare qualsiasi cosa per raggiungere quello scopo, che hanno il potere di combattere e di capire.

Invece, in Sahaja Yoga, trovo anche persone adulte che si comportano in modo sorprendente. Come fate a rimanere colpiti da gente superficiale, dalla superficialità? Se qualcuno parla in modo estremamente dolce, non significa che quella persona sia buona, che sia divina, no?

Anzi, una persona divina non è mai tanto dolce da essere nauseante. Deve tenere ambedue le redini in mano. Sì, va bene la libertà, va bene usare l’acceleratore, ma ci vuole anche il freno.

A voi, però, piace sempre chi blandisce il vostro ego, chi parla in modo molto dolce. Che ci vuole a dire cose dolci? Al giorno d’oggi si addestra la gente a questo tipo di artificiosità.

Voi dovete giudicare la gente dalle vibrazioni. Ma di fatto, dato che siete superficiali, a causa della vostra superficialità non riuscite a sentire le vibrazioni. Prestate attenzione a persone assurde.

Adesso, a questo punto, accettate una cosa: dovete ancora maturare.

(Ma) voi questo non lo accettate, il vostro ego salta su: “Oh Dio!”. Oppure vi sentite colpevoli. Come farete allora a progredire?

La sola cosa da fare è salire completamente nella barca; tutto qui. Voi invece mettete un piede nella bocca di un coccodrillo. Bene. Se la togliete di lì, lo mettete nella bocca di uno squalo. E la barca vi tira. Da che parte starete?

Ma i peggiori sono gli squali e i coccodrilli umani, perché non vi mostrano mai i loro denti. Non vi mostrano mai i loro occhi. Si nascondono sotto così false sembianze, sotto comportamenti così ingannevoli che non riuscite a riconoscerli, a meno che non siate anime realizzate.

Ora qui dobbiamo progredire nella nostra maturità.

Una donna che abbia ricevuto una educazione corretta svilupperà, da adulta, la sua timidezza, il suo pudore, il suo senso di castità. Da bambina non sa nulla di tutto ciò. Qui, invece, è tutto il contrario: non appena diventano adulti impazziscono. I ragazzi diventano vagabondi. Insomma, è l’età adulta! Questo negli animali non accade mai. Non so cosa sia questa roba.

Noi però siamo sahaja yogi e abbiamo la nostra cultura Sahaja. Noi viviamo con la nostra cultura, ne siamo fieri, e questa è la nostra religione. Abbiamo la nostra religione pura su cui ci sviluppiamo. Noi non cambieremo soltanto noi stessi, ma trasformeremo il mondo intero. Abbiamo una nostra cultura, e ci comporteremo in modo tale da cambiare tutto il mondo.

Questa è la nostra responsabilità. Voi siete scelti per questo lavoro. Voi siete i veri prescelti, voi siete le persone veramente pure. Voi siete coloro che hanno instaurato il Khalistan[4].

Siate consapevoli delle vostre responsabilità. Siate consapevoli dei vostri poteri. Il più grande potere che avete è quello dell’amore divino. Non quell’amore stupido che vi acceca e a causa del quale “cadete” innamorati (Shri Mataji fa con la mano il gesto di cadere, ndt), bensì un amore in cui vi elevate.

Il modo in cui parliamo, camminiamo, viviamo, ci comportiamo, tutto deve essere Sahaj. Ed è una cultura così reale, viva, di splendide persone nel mondo. Vediamo come fra gli animali l’elefante sia quello che ha la saggezza e come, fra gli uccelli, il cigno sia descritto come quello che sa separare l’acqua dal latte. Fra gli esseri umani, poi, ci sono i sahaja yogi.

Oggi, in questi tempi moderni, penso che quando arriveremo al ventunesimo anno, saremo tutti sahaja yogi molto ben stabilizzati, maturi, splendidi che faranno uscire questo pazzo mondo dalla sua ignoranza e dalla sua maya.

Noi saremo quella gente potente, piena di amore, comprensione, discernimento e umiltà. Vorrei vedere quei giorni durante la mia vita. Spero che mi darete piena assistenza.

Dovete sapere che, in questa riunione dei Deva, fu stabilito un solo punto che io non posso trasgredire. Essi dissero: “Noi tollereremo ogni cosa priva di senso, perché loro vengono dall’ignoranza. Ma chiunque non Ti ami, chiunque Ti insulti, chiunque approfitti di Te, chiunque Ti sfrutti, chiunque dimostri mancanza di protocollo e chiunque non Ti riconosca sarà da noi colpito duramente! E Tu devi darci questo permesso, altrimenti noi non sosterremo questo lavoro”.

Organizzarono un sindacato contro di me (risate). Ed io dovetti cedere. State molto attenti: non toccatemi, vi avverto, state attenti. Certe persone cercano di sistemare il mio sari: non dovete farlo, non dovete farlo. Non fate scherzi con il mio denaro, non accettate la mia ospitalità.

State attenti! Io vi dico tutto quello che posso, e le cose stanno così. Da una parte c’è Mahamaya, dall’altra le Deità e in mezzo i poveri sahaja yogi (risate). Avete la mia solidarietà, lo so, ma è meglio che stiate attenti. Ritengo, ovviamente, sia il filo di un rasoio. Per il resto, è meraviglioso.

Se vi rendete conto di queste due cose, ossia che questa è Mahamaya e che adesso le Deità sono sedute qui intorno tutte intente a scrutarvi dentro, a giudicarvi, tenendo una grande consultazione: “Chi è questo? Dov’è l’attenzione di questo signore? Dove guarda? Cosa fa?”.

Sono tutte qui sedute. Ma allo stesso tempo hanno dei fiori, fiori divini, benedizioni divine; e tutti gli angeli girano proprio qui intorno, io posso vederli. Le vostre macchine fotografiche possono riprenderli. Avete delle fotografie che ve li mostreranno tutti seduti.

Ed è già stato predetto che il mondo intero verrà ai Piedi di Loto di vostra Madre e che voi deciderete il futuro di questo mondo. È stato scritto già quattordicimila anni fa ed esiste un’altra profezia simile a questa.

Dovete dunque essere vigili. Dov’è la vostra attenzione? Di cosa ci preoccupiamo? Dove trascorriamo il nostro tempo? Affidate i vostri figli a me, affidate la vostra famiglia a me. Potete tenervi soltanto il portafoglio; ma tutto il resto, tutti i vostri grattacapi potete lasciarli a me.

Però non fate scherzi con me. Mahamaya conosce tutti i vostri trucchi, tutti, completamente. Se voglio, posso sapere tutto di voi, ma non voglio.

In questo caso veniamo sostenuti, curati, guidati, portati con molta facilità e grandissima attenzione alla realtà.

Voi mi dite: “Madre, sono andato in quel posto e cosa ho trovato? Dei sahaja yogi seduti lì. Volevamo conoscere qualcuno, e lui era lì. Come è possibile?”. Siete assistiti. Qui i Primi Ministri hanno solo cinque o sei guardie del corpo, mentre ciascuno di voi ne ha con sé milioni e milioni.

Nessuno può toccarvi, solo voi potete fare del male a voi stessi. Tutto qui. Nessuno puo danneggiarvi.

Oggi è dunque nuovamente un giorno di grandi propositi, in cui promettere solennemente che il nostro unico interesse, il nostro unico ideale è l’ascesa, null’altro; e funzionerà. Tutto il resto verrà sistemato; abbiamo tutti i meccanismi per farlo. Innanzitutto, però, affidatene la soluzione ai meccanismi. Tutto funzionerà come un’azione riflessa.

Purificate, pulite i vostri chakra. Non dite: “Ho questo, ho quello”. Purificatelo e basta: “Come oso avere ancora tutti questi problemi? Come oso avere tutti questi chakra ancora così?”. Puliteli, purificateli mattina e sera.

Sono sicura che funzionerà. Spero che il prossimo anno riceverò buone notizie.

Che Dio vi benedica.

[I bambini salgono sul palco]

Shri Mataji: [dà indicazioni ai bambini] No, no, no… da un lato. Va bene?… Piano piano.

Perché piangi? Non piangere. Al puja non si deve piangere. Non piangere. Perché piangi? Non piangere, siediti… vieni. Siediti. Siediti lì… vieni.

Indossi un così bel vestito, perché piangi?

Al puja nessun bambino dovrebbe piangere. Siediti. Non piangere, non piangere, siediti qui, nessuno dovrebbe piangere. Nessuno dovrebbe piangere durante il puja, va bene? Non piangere. Da questa parte è un pianto continuo. [Shri Mataji dice alla madre della bambina: “Portala via. Mettila a posto…”. La madre prende la bambina e tornano a sedersi fra il pubblico].

Molto bene… perché dovreste piangere? …d’accordo? Siete bravi bambini? Ora. No, dopo. Ora è il momento di lavare i miei piedi.

Bhavani? Siediti da questa parte. Siediti da questa parte. Bene. Bravi bambini! Voi dovete diventare tutti bambini molto, molto bravi e saggi. Capito? Nessun bambino deve piangere durante il puja. Chiunque voglia piangere può andare via. Bene. Venite. Venite voi.

Piano, piano, piano. Sedetevi, siate pazienti e sedetevi. State seduti così, sedetevi tutti così (con le mani giunte, ndt). State seduti tutti da bravi, sì, bene. E non piangete. D’accordo?

Sorridete. Ma non piangete… Unisci le mani così. Tutti. Bravi bambini. Mettete, giungete tutti le mani così, così… sedetevi tutti così.

[Ha inizio la recitazione del Ganesha Atharva Shirsha. Shri Mataji fa vedere ai bambini come toccare il loro Sahasrara e sentire le vibrazioni sulle mani dopo aver lavato i Suoi Piedi, inoltre lavora su alcuni bambini].

[Bhajan: Inglese n.1: “Shri Ganesha Jai Shri Ganesha”. Aarti di Shri Ganesha.]

Guido: Shri Mataji dice che dobbiamo eseguirlo (l’Aarti a Shri Ganesha) in modo più chiaro e veloce.

[Recitazione di nomi tratti da “Shri Lalita Sahasranama”[5]]

Guido: Om twameva Sakshat Shri Matré namaha.

Gavin: Lei è la Madre Santa che concede tutte le cose buone che una Madre amorevole concede.

Guido: Shri Maharajnyai.

Gavin: La grande imperatrice. (Da qui in avanti gli yogi recitano tutti insieme i mantra).

Guido: Shri Shrimat Simhasaneshwaryai.

Gavin: La Regina assisa su un trono posto sopra dei leoni.

Guido: Desidera che leggiamo i nomi usuali o questi nuovi? Sì, Shri Mataji.

Shri Chidagni Kunda Sambhutaye.

Gavin: Omaggio a Colei che è nata dal fuoco dell’altare della consapevolezza pura che è il Signore Shiva e, pertanto, non ammette traccia di ignoranza, così come il fuoco non dà spazio all’oscurità. Omaggio a Colei che è nata dal fuoco dell’altare della consapevolezza pura che è il Signore Shiva e, pertanto, non ammette traccia di ignoranza, così come il fuoco non dà spazio all’oscurità.

Guido: Shri Deva Karya Samudyataye.

Gavin: Omaggio a Colei che è sempre impegnata nelle azioni da compiere a favore degli Dei, distruggendo i nemici delle forze divine.

Guido: Shri Udyadh Bhanu Sahasrabhaye.

Gavin: Omaggio a Colei che possiede lo splendore di mille soli nascenti.

Guido: Shri Chaturh Bahu Samanvitaye.

Gavin: Omaggio a Colei che possiede quattro braccia.

Guido: Shri Raga Swarupa Pashadhyaye.

Gavin: Omaggio a Colei che nella mano sinistra inferiore tiene un cappio simboleggiante le innumerevoli tendenze intrinseche alla mente.

Guido: Shri Krodha Karanku Shojivalaye.

Gavin: Omaggio a Colei che nella mano destra inferiore tiene un pungolo ardente simboleggiante emozioni e forme.

Guido: Shri Mano Rupekshu Kodandaye.

Gavin: Omaggio a Colei che nella mano sinistra superiore impugna l’arco di canna da zucchero che simboleggia la mente analitica e sintetica.

Guido: Shri Pancha Tanmatra Sayakaye.

Gavin: Omaggio a Colei che nella mano destra superiore tiene i cinque elementi sottili sotto forma di frecce pronte ad essere scagliate all’inizio della creazione dell’universo.

Guido: Shri Nijaruna Prabhapura Majiadh Brahmanda Mandalaye.

Gavin: Omaggio a Colei il cui rosso splendore – essendo lei scaturita dalla consapevolezza pura – sommerge completamente l’intero universo.

Guido: Shri Champaka Ashoka Punnaga Saugandhika Lasath Kachaye.

Gavin: Omaggio a Colei le cui ciocche di capelli, che risplendono di fiori champaka[6], ashoka, punnaga e saugandhika, conferiscono loro fragranza.

Guido: Shri Kuruvinda Manishreni Kanath Kotira Manditaye.

Gavin: Omaggio a Colei che indossa una corona sfavillante di file di rubini della varietà Kuruvinda.

Guido: Shri Ashtami Chandra Vibhraja Talikasthala Shobhitaye.

Gavin: Omaggio a Colei la cui fronte è sommamente splendente come la luna crescente nell’ottava notte della metà del mese lunare.

Guido: Shri Mukha Chandra Kalankabha Mriganabhi Visheshakaye.

Gavin: Omaggio a Colei il cui volto, concepito specialmente come una luna, reca sulla fronte il segno Kasturi che, in realtà, nulla aggiunge alla sua già perfetta bellezza.

Guido: Shri Vadana Smara Mangalya Griha Thorana Chillikaye.

Gavin: Omaggio a Colei le cui sopracciglia sono simili ad archi cerimoniali eretti all’ingresso della fausta dimora del Dio dell’amore, essendo il di Lei viso l’origine di ogni potere e bellezza incantevole.

Guido: Shri Vakthra Lakshmi Parivaha Chalanh Minabha Lochanaye.

Gavin: Omaggio a Colei che nutre l’intera creazione con un semplice sguardo, così come il pesce fa con i propri piccoli, e i cui occhi, nella straripante beltà del volto, sono simili a pesci che nuotano.

Guido: Shri Nava Champaka Pushpabha Nasa Dhanda Virajithaye.

Gavin: Omaggio a Colei il cui naso ben modellato risplende distintamente come i novelli fiori champaka all’inizio della fioritura.

Guido: Shri Thara Kanthi Thiraskari Nashabharana Bhasuraye.

Gavin: Omaggio a Colei il cui ornamento del naso con le sue gemme supera in splendore il pianeta Venere.

Guido: Shri Kadambha Manjari Kluptha Karna Pura Manoharaye.

Gavin: Omaggio a Colei che è incantevole con le orecchie adorne di fiori bancha-kadambha.

Guido: Shri Tatanka Yugali Bhuta Tapanodupa Mandalaye.

Gavin: Omaggio a Colei che ha come orecchini il sole e la luna.

Guido: Shri Padma Raga Shila Darsha Paribhavi Kapolabhuve.

Gavin: Omaggio a Colei le cui guance, per purezza e riflesso, superano di gran lunga uno specchio di rubini.

Guido: Shri Nava Vidruma Bimba Shri Nyakkari Radanachchadaye.

Gavin: Omaggio a Colei le cui labbra offuscano, con la loro bellezza, il corallo tagliato di fresco e il frutto bimba.

Guido: Shri Shuddha Vidyankurakara Dvija Pankti Dvayojivalaye.

Gavin: Omaggio a Colei che ha due file di denti smaglianti come la pura conoscenza meditativa di identità, radicata in sedici sillabe di trentadue vocali e consonanti.

Guido: Shri Karpura Vitika Moda Samakarshi Digantaraye.

Gavin: Omaggio a Colei la cui bocca, sommamente fragrante di canfora, betel e altre sostanze, attrae gli Dei da tutte le direzioni.

Guido: Shri Nija Sallapa Madhurya Vinirbhartsita Kacchapaye.

Gavin: Omaggio a Colei il cui linguaggio melodioso fa sfigurare il liuto kacchapi, suonato dalla dea del Sapere.

Guido: Shri Rathna Graiveya Chinthaka Lola Muktha Phalanvithaye.

Gavin: Omaggio a Colei che indossa una collana tempestata di pietre preziose e con un medaglione d’oro circondato di perle.

Guido: Shri Kameshwara Prema Rathna Mani Prathi Pana Sthanaye.

Gavin: Omaggio a Colei i cui due seni raddoppiano l’equivalente della singola gemma d’amore del suo Signore, come segno della di Lei devozione e costanza.

Guido: Shri Nabhyala Vala Romali Latha Phala Kucha Dwayiaye.

Gavin: Omaggio a Colei i cui seni sono come il frutto del rampicante formato dalla peluria che partendo dal Suo ombelico si diffonde verso l’alto.

Guido: Shri Lakshya Roma Latha Dharatha Samunneya Madhyamaye.

Gavin: Omaggio a Colei la cui vita è così sottile che se ne può intuire l’esistenza soltanto dal rampicante di peluria soprastante.

Guido: Shri Sthana Bhara Dalanh Madhya Patta Bhandha Valithrayaye.

Gavin: Omaggio a Colei il cui punto vita sembra cedere sotto il peso dei seni e quindi è sostenuto da tre fasce di seta che sono le tre pieghe (del Suo addome, ndt).

Guido: Shri Kamesha Gnyatha SaubhAgnya Mardavoru Dwayanvithaye.

Gavin: Omaggio a Colei la bellezza e morbidezza delle cui cosce sono note soltanto a Kamesha.

Guido: Shri Manikya Mukuta Kara Janu Dwaya Virajithaye.

Gavin: Omaggio a Colei le cui ginocchia sono come corone ricavate da un’unica grande pietra preziosa (“manikya” è una specie di rubino, ndt)

Guido: Shri Indragopa Parikshiptha Smarathunabha Jamghikaye.

Gavin: Omaggio a Colei i cui polpacci sono come la faretra scintillante del dio dell’amore.

Guido: Shri Gudha Gulphayaye Namaha.

Gavin: Omaggio a Colei le cui caviglie sono carnose e tornite, prive di sporgenze visibili.

Guido: Shri Kurmaprishta Jayishnu Prapadanvitaye Namaha.

Gavin: Omaggio a Colei le arcate dei cui piedi sono più armoniose e convesse del dorso della tartaruga.

Guido: Shri Nakadhi Dhithi Samchanna Namajjana Tamogunaye.

Gavin: Omaggio a Colei le cui unghie dei piedi emettono un fulgore che dissipa tutta l’oscurità dell’ignoranza della mente di quanti si prostrano con reverenza ai Suoi piedi.

Guido. Shri Pada Dwaya Prabha Jala Parakrutha Saroruhaye.

Gavin: Omaggio a Lei, l’affascinante fulgore dei cui piedi offusca il bellissimo fiore di loto.

Guido: Shri Sinjana Mani Manjira Manditha Shri Padambujaye.

Gavin: Omaggio a Colei i cui sacri piedi di loto sono adorni di cavigliere tintinnanti tempestate di gemme.

Guido: Shri Marali Mandha Gamanaye.

Gavin: Omaggio a Colei il cui portamento ha la lentezza aggraziata di un cigno femmina.

Guido: Shri Maha Lavanya Shewadhaye.

Gavin: Omaggio al Tesoro di bellezza sommamente adorabile.

Guido: Shri Sarvarunaye.

Gavin: Omaggio a Colei che è completamente rossa negli abiti, negli ornamenti, nei fiori, nella carnagione e in tutto il resto.

Guido: Shri Anavadhyangaye.

Gavin: Omaggio a Colei le cui membra sono tutte impeccabili e perfette.

Guido: Shri Sarvabharana Bhushitaye.

Gavin: Omaggio a Colei che è adorna di tutti gli ornamenti, in quanto in realtà gli ornamenti che non sono degni della Deità non sono ornamenti.

Guido: Shri Shiva Kameshwarankasthaye.

Gavin: Omaggio a Shiva-Kama-Sundari, Colei che scaturì dal fuoco della pura consapevolezza di Shiva e si sedette sulle ginocchia di Shiva Kamesha, il quale poteva assumere qualsiasi forma volesse e da cui nacque il desiderio di creare.

Guido: Shri Shivaye.

Gavin: Omaggio alla suprema divinità di eterno buon auspicio, la controparte di Shiva, la di Lui forza di volontà.

Guido: Shri Svadhina Vallabhaye.

Gavin: Omaggio a Colei alla quale il proprio sposo Shiva Kamesha appartiene completamente, poiché l’esistenza stessa della realtà trascendente il cosmo di Paramashiva è conosciuta soltanto attraverso il mondo creato dall’Energia che è una con Paramshiva.

Guido: Shri Sumeru Madhya Shringasthaye.

Gavin: Omaggio a Colei che dimora sulla vetta centrale della montagna abbagliante d’oro chiamata Meru.

Guido: Shri Shrimanh Nagara Nayikaye.

Gavin: Omaggio alla più nobile Signora, Colei che presiede il prospero Vidyanagara, simbolo di Shri Chakra.

Guido: Shri Chinthamani Grihanthasthaye.

Gavin: Omaggio a Colei che dimora nella casa delle gemme del desiderio. Esse sono le formule sacre in grado di esaudire i desideri dei loro devoti.

Guido: Shri Pancha Brahmasana Sthithaye.

Gavin: Omaggio a Colei che ha come trono Brahma, Vishnu, Rudra, Ishana e Sadashiva, le cinque Deità – a cominciare da Brahma – poiché essi sono stimolati ad operare soltanto dalla di Lei presenza.

Guido: Shri Maha Padmatavi Samsthaye.

Gavin: Omaggio a Colei che dimora nel mezzo di una estesa foresta di meravigliosi fiori di loto.

Guido: Shri Kadambha Vana Vashinaye.

Gavin: Omaggio a Colei che risiede in un boschetto di alberi kadambha.

Guido: Shri Sudha Sagara Madhyasthaye.

Gavin: Omaggio a Colei che è presente nel centro di un oceano di ambrosia.

Guido: Shri Kamakshaye.

Gavin: Omaggio a Colei che con un solo sguardo concede ai propri devoti ciò che desiderano e che, inoltre, ha Kamesha come occhio del proprio occhio.

Guido: Shri Kama Dayiniaye.

Gavin: Omaggio a Colei che concede ai propri devoti, ai propri figli, tutto ciò che desiderano, il Suo patrimonio eterno, incluso lo stesso Shiva Kameshwara poiché Egli soltanto concede loro la liberazione dal ciclo della trasmigrazione (delle anime, ndt).

Guido: Shri Devarshi Gana Sanghata Stuya Manathma Vaibhavaye.

Gavin: Omaggio a Colei il cui potere illimitato è sempre glorificato da schiere riunite di saggi e Dei.

Guido: Shri Bhandasura Vadodyuktha Shakti Sena Samanvithaye.

Gavin: Omaggio a Colei che possiede l’esercito di Shakti impegnate a distruggere il demone Bhanda.

Guido: Shri Sampatkari Samarudha Sindhura Vrajasevithaye.

Gavin: Omaggio a Colei che è servita dalla divisione di elefanti del Suo esercito, condotta da Sampatkari.

Guido: Shri Ashwarudha Dhishthitashva Koti Koti Bhiravritaye.

Gavin: Omaggio a Colei che è circondata dalla divisione del Suo esercito formata da milioni e milioni di donne soldato a cavallo agli ordini di Ashwarudha.

Guido: Shri Chakra Raja Ratharudha Sarva Yudha Parishkritaye.

Gavin: Omaggio a Colei che ha a disposizione tutte le armi necessarie, ben disposte nel formidabile carro Chakra-Raja. Queste armi sono i mezzi (per dare) la realizzazione del Sé.

Guido: Shri Geya Chakra Ratharudha Mantrini Parisevitaye.

Gavin: Omaggio a Colei che è servita dal Suo primo ministro Raja Syamala, a bordo del carro chiamato Geya chakra.

Guido: Shri Kiri Chakra Ratharudha Dhanda Natha Puraskruthaye.

Gavin: Omaggio a Colei che è preceduta dal comandante delle sue armate, Dhanda Natha, o Varahi, che impugna lo scettro del commando e guida il carro chiamato Kiri Chakra.

Guido: Shri Jwalamalinika kshipta vahni prakara madhyagaye.

Gavin: Omaggio a Colei che prende posizione al centro del bastione di fuoco ideato da Jwalamalinika, l’ultima delle quindici Deità Nitya, che presiedono ogni metà del mese lunare.

Guido: Shri Mantrini Amba Virachitha Vishanga Vadhatoshitaye.

Gavin: Omaggio a Colei che si rallegrò della distruzione di Visanga, ad opera di Shaya Syamala, il Suo primo ministro.

Guido: Shri Vishukra Pranaharana Varahi Virya Nanditaye.

Gavin: Omaggio a Colei che apprezzò il potere di Varahi, l’incarnazione che mise fine alla vita di Visukra, il secondo fratello di Bhanda – mentre il primo (fratello) era Vishanga.

Guido: Shri Karanguli Nakhotpanna Narayana Dashakrithaye.

Gavin: Omaggio a Colei che fece scaturire nuovamente Narayana dalle unghie delle proprie mani, quando i demoni da Lui distrutti nelle dieci precedenti incarnazioni furono ricreati da Bandha per attaccarla.

Guido: Shri Maha Pashupatastraghni Nirdagdhasura Sainikaye.

Gavin: Omaggio a Colei che incenerì completamente le armate di Bhanda con il fuoco emesso dalla Sua arma Pashupata.

Guido: Shri Samayantasthaye.

Gavin: Omaggio a Colei che è adorata interiormente secondo la dottrina Samaya, e che è esattamente simile e concorde in tutto con Shiva in tema di loka (mondi, ndt), funzioni, dimora, nome e forma.

Guido: Shri Samayachara Tatparaye.

Gavin: Omaggio a Colei la quale considera di supremo interesse l’adorazione secondo l’usanza Samaya.

Guido: Shri Muladharaika Nilayaye.

Gavin: Omaggio a Colei che come Energia Kundalini risiede principalmente nella dimora alla base chiamata Muladhara, nella regione inferiore della spina dorsale, il loto mistico alla base.

Guido: Shri Tadillata Samaruchyaye.

Gavin: Omaggio a Colei il cui splendore è simile ad un fulmine persistente.

Guido e gli yogi: Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devyai Namoh Namaha.

[Le signore salgono sul palco per il puja alla Devi. Bhajan: Tere Hi Guna Gate Hai. Jogawa. Mahalakshmi Stotram.]

Guido e gli yogi: Jaganmata Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi ki! Jai!

[Viene offerto il Prasad. Aarti. Tre Mahamantra.]

[Offerta dei doni. Guido offre una collana che Shri Mataji indossa subito. Poi un altro coordinatore offre una specie di grande gemma di forma simile ad un diamante. Poi Guido porta un piccolo vassoio con un regalo ed una lettera]

Shri Mataji: Per tutti i sahaja yogi italiani!

[Guido porta anche uno specchio]

Shri Mataji: Ancora! L’Italia! (Ride) Oh oh oh! Bellissimo… Straordinario.

Questo è da parte della Germania.

Yogi: Shri Mataji, oggi è anche la Festa della Mamma.

Shri Mataji: Lo so, lo so, è la Festa della Mamma, sì.

Yogi: Questo è un simbolo del giorno della mamma… la Germania… (porge a Shri Mataji un vaso blu).

Shri Mataji: Ah, bellissimo, vero? Quanto è bello! Oggi è …(applauso). Oggi è il giorno della mamma e questo è il kumbha, dalla Germania, idea davvero fantastica.

[Un altro yogi offre un regalo]

Shri Mataji: Oh, è molto pesante… è una fiamma pesante! (Ride) Dal Belgio. Splendida. Sahasrara. Sahasrara! Incredibile, vero? Da Ganapatipule! Straordinaria, fotografia straordinaria. Avevamo avuto la stessa quando eravamo andati a Matterhorn, lo stesso stile.

Dovete vedere la fotografia, ci sono molte fotografie bellissime che dovete vedere, dove potete vedere chiaramente la presenza di alcune Deità e altro.

Che Dio ti benedica.

Dovresti darla a… tutte le… Senti, raccogliete insieme tutte le fotografie con le Deità ed anche questa. È molto bella.

(Viene offerto un altro regalo)

Shri Mataji: Ah, bellissimo.

Yogi: Questo è un uovo di emù, Madre.

Shri Mataji: Eh?

Yogi: Questo è un uovo di emù; in Australia…

Shri Mataji: Ah, capisco, capisco. È bellissimo. È un uovo vero. Una forma bellissima. È un vero uovo di un animale chiamato emù. Straordinario. Grazie. Dall’Australia. Grazie.

Questo è uno scialle spagnolo. Splendido. Oh! Davvero molto bello.

Yogi: È fatto a mano, suppongo. Lana merinos.

Shri Mataji: Sì. Ah, la conosco, bellissimo, molto bello. Dio vi benedica. Molto bello.

Credo che alcuni spagnoli siano stati in Kashmir perché anche lì fanno qualcosa di simile (ride) per cui potrebbero essersi stabiliti in Kashmir. Bellissimo, è davvero bello. Grazie.

Shri Mataji: Oh!

Arneau (offre un grande orologio): L’ho visto e mi è piaciuto moltissimo, assomiglia proprio ad una Kundalini, Shri Mataji.

Shri Mataji: Quattro. Quattro (Kundalini) (l’orologio, in legno, ha quattro supporti fatti a spirale, ndt). Bellissimo, davvero bellissimo.

Arneau: Intagliato in ogni parte, Shri Mataji…

Shri Mataji: Bellissimo. È molto bello e fatto di ebano, questo è legno di ebano. Realizzato con legno di ebano. Sì, sì, è ebano, è un legno molto pesante… non sembra… bene, bellissimo, molte grazie.

[Nuovo regalo: un piccolo mulino. Shri Mataji muove le pale]

Shri Mataji: Questa e l’Olanda – è la brezza fresca!

[Altro regalo: una scatola]

Oh splendida, ah, questa è dalla Grecia, bellissima, guardate. Il Sahasrara, vero? Sì. Bellissima. Grazie. Bellissima. Dalla Grecia.

(Nuovo regalo). È un dipinto di Francoforte, dove devo andare molto presto (Applauso). Prego. Grazie.

Yogi: Grazie a Lei, Shri Mataji.

Shri Mataji (ride): Grazie.

Ci sono alcuni poster per diversi paesi. Le nazioni sono troppe. Vero? Bellissimo, molto potente! Questo è bellissimo (sono fotografie di Shri Mataji stampate in formato molto grande, ndt). Mostrali a loro uno ad uno. Questo cos’è?

Arneau (spiega la fotografia): Questa è a Puna, Shri Mataji. Vicino alla Sua casa.

Shri Mataji: Vicino alla mia casa! Riuscite a crederci? A Puna! (Fotografia con vibrazioni) Potete vederle persino da dietro. Potete vedere le vibrazioni anche dietro (la fotografia, ndt). È bellissima!

Sì. Finito? Ora distribuite loro qualcosa da mangiare. Ah, il… guardate il regalo dall’India, loro mi hanno offerto un dolcissimo tappeto sul quale non ho mai visto niente di simile: al centro è stato realizzato un completo Sahasrara, spontaneamente. E mi hanno anche regalato queste – Rajesh Shah mi ha donato queste cavigliere d’oro fatte nella sua fabbrica. (Applauso)

(Guido accompagna da Shri Mataji un bambino che Le offre alcune stoffe)

Shri Mataji: Da parte di chi?

Guido: Dalla Sicilia.

Shri Mataji: Dalla Sicilia! … per lui? Bene, glielo darò. Glielo darò. Bellissimo, è davvero bellissimo. Grazie. (Shri Mataji fa namaste)

(Tre bambine – Shubhangi, Niranjana, Sukanya – portano un regalo).

Shri Mataji: Questo è da parte dei bambini! Grazie infinite, grazie. Bellissimo, bellissimo.

Che cos’è? Adesso abbiamo finito, date da mangiare ai bambini, poverini, stanno aspettando di mangiare. Qualcuno deve andare avanti, per spingere.

[Fine della registrazione video]


[1] Meriti spirituali.

[2] Io sono Shiva (lo Spirito).

[3] Probabilmente si riferisce alla scenografia del puja: lo sfondo del palco era decorato con un enorme Sahasrara con tutti i petali colorati.

[4] Termine tipico della tradizione sikh. Il suo significato originario è “La Terra dei Puri”, però esso è stato frainteso al punto che è nato un movimento nazionalista sikh con lo stesso nome “Khalistan” mirato alla costituzione di uno stato indipendente.

[5] I mille nomi della Dea.

[6] Fiore simile alla magnolia.