Discorso precedente il puja di Natale, Purezza e santità

Ganapatipule (India)

Feedback
Share
Upload transcript or translation for this talk
(07/2020 SOTTOTITOLI, traduzione verificata)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

“Purezza e santità”

Discorso precedente il puja di Natale

Ganapatipule (India), 24 Dicembre 1988


Felice Natale a tutti voi, che Dio vi benedica.

[Applauso]

 

La nascita di Cristo si celebra in tutto il mondo, ed è bello che noi celebriamo qui a Ganapatipule la Sua nascita. Come sapete molto bene, in Sahaja Yoga ci siamo resi conto che il principio di Cristo era Shri Ganesha. Pertanto, questo è il luogo giusto per celebrare il Natale, e la nascita di Cristo coincide proprio con la giornata di oggi; ed io sono molto felice che abbiate scelto Ganapatipule per questo.

Come sapete molto bene, il principio di Ganesha è diventato il principio di Cristo a livello dell’Agnya chakra.

Questo è un centro importantissimo che abbiamo dentro di noi e che ha conferito una nuova dimensione alla nostra personalità, in quanto possiamo operare la nostra resurrezione come Cristo ha operato la Sua. Il messaggio della Sua vita è dunque la resurrezione.

Allo stesso modo in cui Egli, dalla Sua nascita, operò la propria resurrezione, voi rinascete quando ottenete la vostra resurrezione e diventate sahaja yogi. Funziona sullo stesso principio.

Egli però dovette affrontare fisicamente tutte le penitenze, morì per noi, come si dice, per i nostri peccati. Ma adesso, dato che lo ha già fatto Lui per noi, l’Agnya chakra è completamente ai nostri ordini nel senso che, se siamo sahaja yogi, possiamo aprirlo quando vogliamo e possiamo anche illuminarlo.

Questo è il chakra sempre bloccato nelle persone che cercano di parlare di Cristo, di dire delle cose su Cristo oppure che dichiarano di poter disporre liberamente di Cristo, mentre non hanno alcuna connessione con Lui.

Per questo Cristo ha detto con grande chiarezza: “Mi chiamerete Cristo, Cristo, ma io non vi riconoscerò”. Ci sono molte persone di questo genere e, per questo, la celebrazione della nascita di Cristo effettuata da loro è soltanto una festa, ma è priva di un più profondo significato.

Per i sahaja yogi, invece, questo è un evento grandioso poiché la Sua nascita ha portato sulla terra questa straordinaria incarnazione grazie alla quale abbiamo potuto ottenere la realizzazione, in quanto Egli sta sulla porta.

Oggi pertanto è il giorno del ringraziamento per l’avvento di Cristo su questa terra; ed essendo Lui il nostro fratello maggiore, il nostro leader, diciamo, dobbiamo fare in modo di seguire le Sue orme. Nella nostra resurrezione, dobbiamo mostrare di aver assorbito le qualità proprie di Cristo, illuminando l’universo intero con le nostre esistenze illuminate.

La grandissima responsabilità dei sahaja yogi è quella di comprendere che, nel celebrare oggi la nascita di Cristo, rappresentiamo qualcosa di eccezionalmente bello, puro e glorioso.

La vita di Cristo è emblematica, può essere considerata il simbolo della purezza e della santità. Egli era purezza e santità. Quando si parla di purezza si può pensare ad una purezza esteriore o, magari, ad una purezza nella nostra scrittura o nel linguaggio, o magari qualcosa di artefatto come parlare molto dolcemente o essere molto gentili; ma Cristo era puro nel senso che non era altro che purezza. Egli arrivò ad un tale livello di purezza da affermare: “Non avrai occhi adulteri”, nel senso che i vostri occhi devono essere puri.

Persino gli occhi. Egli disse: “Non avrai occhi adulteri”. Pertanto, lussuria e avidità devono scomparire della nostra personalità se dobbiamo seguire Cristo, se dobbiamo comprendere quale incarnazione di santità Egli sia stato.

La santità è fondamentale oggi in questo ghor Kali Yuga[1], nel quale si vedono accadere nefandezze di ogni genere.

Se credete nella santità, nella vostra castità e nella vostra purezza, la vostra moralità è interiore, non esteriore. Qualsiasi cosa possa dire la gente oggi su Cristo, voi, in quanto sahaja yogi, sapete che Egli era il più puro tra i puri.

Allo stesso modo noi dovremmo cercare di preservare la nostra purezza più di ogni altra cosa.

La cosa più importante per noi è essere persone pure: pure di cuore, pure per quanto riguarda la nostra moralità, pure nei pensieri e pure nei rapporti con gli altri. Non solo per mostra, non in modo artificiale; bensì dovremmo percepire interiormente quell’unione, quella comprensione che siamo tutti sahaja yogi, nati da una (stessa) Madre e dobbiamo tutti amarci l’un l’altro.

La più grande benedizione che potreste darmi, ed anche la più grande gioia per Cristo, è quella di vedervi tutti totalmente all’unisono e in completo accordo fra voi.

Occorre comprendere che anche Lui disse ai Suoi discepoli: “La più grande soddisfazione per me è vedervi tutti insieme all’unisono”.

Ma ora la coscienza collettiva è nella vostra consapevolezza, potete sentire la collettività dentro di voi; quindi per voi dovrebbe essere molto semplice diventare uno con gli altri, capirvi l’un l’altro, proprio come parti integranti di un unico essere.

Auguro dunque a tutti voi un felicissimo Natale; e iniziamo questo nuovo anno con l’idea assoluta che occorre avere quella dedizione di Cristo, quella comprensione di Cristo, di come Egli abbia dedicato la Sua vita – che fu molto breve – per l’instaurazione della purezza in questo mondo.

Se i sahaja yogi non hanno questo tipo di personalità, non potranno affermare Sahaja Yoga da nessuna parte.

La cosa principale a cui dobbiamo aspirare è dunque la purezza, infatti sapete benissimo che l’Adi Shakti creò per primo Shri Ganesha che è il simbolo della purezza. Oggi dunque dobbiamo promettere solennemente che, d’ora in avanti, condurremo una vita di assoluta purezza e distacco. Non è molto difficile se capite Sahaja Yoga. Se siete sahaja yogi è molto facile purificare voi stessi.

Sono molto felice che siate potuti venire tutti qui. Ci sono molti disagi ma voi, dato che adesso siete santi, non vi lamentate di nulla e gioite di tutto quello che c’è, dell’aria pura di questo luogo e della purezza della natura intorno a noi.

Meditiamo, inoltre, ed emaniamo, manifestiamo questa bellissima componente dentro di noi che è lo Spirito: e sono certa che prestissimo tutto questo luogo sarà pieno di vibrazioni. Di fatto, mentre arrivavo ho potuto sentire le vibrazioni fin da molto lontano.

 

Che Dio vi benedica tutti.

 

[Applausi]


[1] Ghor Kali Yuga: il periodo peggiore dell’era dell’oscurità. Ghor: terribile.