Shri Hanumana Puja

(Inghilterra)

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S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Shri Hanumana Puja

Margate (Inghilterra), 23 Aprile 1989


Oggi c’è grande gioia, e tutta l’atmosfera sembra spumeggiare di gioia, come se gli angeli stessero cantando. E la particolarità di Hanumana era che lui era un angelo. Gli angeli nascono come tali. Sono angeli, non esseri umani. Nascono con le qualità angeliche. Ma ora voi, da esseri umani siete diventati tutti angeli. È una grande conquista di Sahaja Yoga. Le qualità innate negli angeli, si possono vedere fin dalla prima infanzia.

Sul lato sinistro abbiamo i gana, sul lato destro abbiamo gli angeli. La traduzione in sanscrito, o in ogni lingua indiana, è Devdut, gli ambasciatori di Dio. Così, adesso, voi siete la stessa cosa: ora siete tutti angeli. Solo che voi non siete consapevoli di essere angeli, mentre loro ne sono consapevoli fin dall’infanzia. Se vi renderete conto di essere angeli, tutte le vostre qualità inizieranno a risplendere, e vi stupirete di quanto sia facile per voi mettere in pratica la qualità di sostenere ad ogni costo la verità; perché dal Divino vi è stato dato il diritto, vi sono state date le speciali benedizioni e la speciale protezione grazie alle quali, se sosterrete ciò che è giusto, se sosterrete ciò che è retto, se appoggerete la verità, vi verrà dato ogni genere di aiuto per proteggervi.

Gli angeli sono consapevoli di questo, ne sono sicuri, ne sono certi, ne hanno la certezza; voi, invece, no. A volte pensate ancora: “Forse sì, forse no”, e andate avanti così. Ma credetemi: voi siete angeli, avete tutti i poteri, e quali diritti avete! Gli esseri umani non possono soverchiarvi, e questa è una particolarità degli angeli, non dei santi. I santi potevano essere manovrati, tormentati, molestati. E lo stesso vale per le incarnazioni. Le incarnazioni accettano questo, vogliono sottostare a tutte queste penitenze così da creare un evento, nella loro vita, che permetta loro di esprimersi in modo più dinamico. Se non ci fosse stato Ravana, non sarebbe esistito il Ramayana. Se non ci fosse stato Kamsa, non sarebbe esistito Krishna. Così, le incarnazioni si fanno carico dei problemi ed anche della lotta contro il male. Per questo a volte ci sembra, abbiamo la sensazione che esse soffrano: ma non è così.

Gli angeli, invece, appartengono ad una categoria speciale: essi non si accollano i problemi, li risolvono. Se c’è una difficoltà, saranno gli angeli a risolverla, per i santi come per le incarnazioni. E a volte occorre dire loro: “Non intervenite per ora, adesso siamo in scena noi, entrerete in azione quando ve lo chiederemo noi”. Loro stanno sulla soglia, pronti ad entrare in azione. Molto ansiosi. E sono in quantità fisse. Potete fare pieno affidamento su di loro.

Per esempio, Shri Hanumana, per come lo conoscete, in quanto angelo ha grandi capacità, grandi poteri, ed è suo diritto utilizzarli; e lui ne è assolutamente consapevole. Esegue ogni cosa in maniera molto divertente, usa i suoi poteri in modo molto divertente. Come quando bruciò l’intera Lanka (regno del demone Ravana, ndt) ridendo. Poi allungò la sua coda avvolgendola attorno al collo di molti rakshasa. Si mise proprio a giocarci, poi spiccò il volo e loro se ne stavano tutti penzoloni per aria.

Quindi, gli angeli sono anche giocosi, perché sono assolutamente sicuri, del tutto consapevoli, interamente identificati con la propria personalità, con i propri poteri, con se stessi. Qui, a volte, i sahaja yogi non comprendono che io vi ho resi angeli. Non vi ho resi santi, ma angeli, e siete sempre protetti. Io posso creare solo angeli, non posso creare i santi.

I santi si formano mediante il proprio sforzo personale. L’azione senza sforzo è come quella di Ganesha, di Kartikeya, di Hanumana. Voi siete stati tutti creati allo stesso modo, secondo lo stesso stile. Cercate quindi di capire che ciò che dico di voi è la verità. Malgrado siate angeli, condizionamenti di ogni genere agiscono anche in voi e non riuscite a spiegare le ali. Eppure, a volte, sento che la rinascita è avvenuta e sono tutti diventati come angeli con le ali: ma così come avviene per gli uccellini, devono ancora imparare a volare. Dovete però acquisire sicurezza grazie alle esperienze che fate in Sahaja Yoga.

Così come cantavate ieri, accadono miracoli ogni giorno, intorno a voi. Sono compiuti dagli angeli; essi cercano di convincervi che: “Sei uno di noi, unisciti a noi”. Così, adesso, qui seduti abbiamo molti angeli: perché non dovremmo pensare a trasformare il mondo?

C’è anche un’altra cosa che voi avete in più degli angeli, perché essi non risvegliano la Kundalini, non possono, non se ne curano. Loro sono qui per uccidere, bruciare, sopprimere, eliminare tutte le persone malvagie intorno a voi. Gli angeli non possono trasformare, loro non possono trasformare. Quindi, voi avete un diritto maggiore del loro nel regno di Dio: voi potete risvegliare la Kundalini della gente e potete dare la realizzazione.

Ma i condizionamenti umani vi stanno ancora attaccati. L’altro giorno, ad esempio, indossavo un anello, e mia figlia ha cominciato a prendermi in giro: “Ora devi sempre mostrare alla gente solo questo dito, così che vedano il tuo anello”. Così, nella vita umana, mondana, tutto ciò che possediamo, averi, magari potere… se, ad esempio, qualcuno ha una posizione (sociale), lo si nota immediatamente da come solleva il naso e le labbra all’insù. Voi invece, i poteri che possedete avete paura di manifestarli, di parlarne, di usarli.

Pensate, con così tanti angeli tutta l’Inghilterra dovrebbe ricevere la realizzazione in un batter d’occhio, ma noi stiamo ancora cercando di apprendere che cosa siamo. Hanumana non aveva problemi perché sin dall’infanzia sapeva di essere un angelo e di dover svolgere i compiti di un angelo. Ma noi, poiché siamo nati come esseri umani e ora siamo diventati angeli, troviamo difficile essere dinamici come gli altri angeli. Anche il vostro pensiero, collettivo e persino individuale, è potente, e la vostra attenzione è potente. A causa di questa paura, o forse di ciò che potete definire condizionamenti, o forse dell’ego che vi sta ancora attaccato, indugiate ancora in cose false, e quella forza, quel dinamismo non si esprime.

Possiamo dare la colpa a qualsiasi cosa: per alcuni Paesi alla letargia, per altri all’ego; ma ora voi avete perduto completamente (l’identificazione con. ndt) i vostri Paesi, adesso siete entrati nel regno di Dio. Siete in una nazione che non ha confini, non ha limitazioni. E quindi, tutti questi condizionamenti che ancora albergano in voi, non dovrebbero darvi fastidio, non dovrebbero turbarvi per nulla né impedirvi di compiere il vostro lavoro, qualsiasi esso sia.

Ora pensate: Hanumana, nelle vesti di Gabriele, dovette andare ad annunciare a Maria che l’incarnazione del Figlio, il Salvatore, sarebbe nato da lei. Lei era una giovane vergine. Dare una tale notizia era orribile nel contesto dei condizionamenti dell’epoca. Ma lui lo fece: “Devo farlo, quindi lo farò. Se questo è l’ordine, lo eseguirò”. Poiché lui sapeva che eseguire gli ordini è nella sua natura, è qualcosa di innato in lui, e non ne dubiterà. Egli non indugia, ma esegue semplicemente ciò che gli viene detto.

Quindi, in noi deve esservi la grande consapevolezza che stiamo crescendo interiormente, ma se non manifestiamo, se non mostriamo le nostre qualità e non le esprimiamo nella nostra vita, nelle nostre azioni, nei nostri obiettivi, nel significato della nostra vita, Sahaja Yoga non si diffonderà. Né vi aiuterà più di tanto.

Il tipo di lavoro che dovete svolgere non comporta alcun problema. Sono io ad avere problemi, non voi. Voi non dovete affrontare problemi. Andate a parlare a chiunque, a chiunque vogliate. Dovranno proprio starvi a sentire, direi. Ma anche se non lo fanno, non possono comunque farvi del male. Non possono farvi alcun male. Questa è una grandissima protezione che avete. Non possono ostacolare il vostro lavoro.

Entrare in Sahaja Yoga non riguarda ciò che abbiamo guadagnato, che cosa abbiamo ottenuto. Sapete, alcuni dicono: “Abbiamo fatto così tanto per Sahaja Yoga, ma Sahaja Yoga che cosa ci ha dato?”. Vi ha dato la realizzazione del Sé. Vi ha dato la posizione di angelo. Voglio dire, provate qualsiasi altra cosa: potrete ottenere la condizione di angelo? Non potrete. Sahaja Yoga vi ha dato questa posizione, allora che cosa volete di più? Prima non era mai stato possibile, credetemi, era una situazione impossibile. Se fosse stato possibile in qualche modo, Gyaneshwara non avrebbe preso il samadhi in così giovane età, e Kabir non avrebbe detto: “Oh Dio, che cosa devo fare? Questo mondo è cieco!”

Voi, dunque, avete quel sottile potere interiore grazie al quale potete lavorare sulla Kundalini delle persone senza che neppure se ne accorgano. Ma quando sedete in meditazione, dovete ammettere con voi stessi: “Io sono un angelo e, in quanto angelo, non ho altro attaccamento che al lavoro di Dio”.

Esistono moltissimi attaccamenti. Tuttora vedo che in Sahaja Yoga la gente ha attaccamenti perché, diciamo, ora sono sposati, e così sono attaccati alle mogli. Molti hanno rinunciato a causa degli attaccamenti alle mogli. Poi hanno attaccamenti nei confronti dei figli, e molti se ne andranno perché sono attaccati ai figli. Come vi ho detto ieri, tutti i bambini del mondo che siano sahaja yogi, sono vostri figli. Voi siete i genitori di tutti i bambini. Non è che se vostro figlio dorme coprite soltanto lui. No, voi coprite tutti i bambini, dovete prendervi cura di tutti i bambini addormentati. Pensate che se Hanumana fosse qui mentre i bambini dormono, ne coprirebbe uno solo? Questo perché lui è un essere universale. Quindi, ogni bambino deve essere amato e accudito da voi allo stesso modo.

Poi vi sono altri attaccamenti quali gli averi, le posizioni, i posti di lavoro….io non ne ho, quindi non so quali abbiano gli altri; eccetto quando vi vedo venire alla stazione (ad accogliere Shri Mataji al suo arrivo, ndt) così pieni di amore: allora mi sembra che tutto il mio cuore diventi come un oceano, e inizia a gonfiarsi proprio come una grande onda, io lo vedo. E poi, quando devo lasciarvi di nuovo, torna indietro come il mare quando si ritira. Sapete, è qualcosa di simile alla luna e al mare quando quest’ultimo reagisce alla bellezza della luna, alla gioia della luna, all’amore della luna. Allora io vedo l’amore, l’amore che si trova in un nido nel quale un uccello imbecca i suoi piccoli. E scorgete questo amore nel cielo, poi vedete questo amore nel vostro cuore; e l’unica cosa che potete descrivere è la sensazione di uno straordinario oceano di gioia dentro di voi, che semplicemente si effonde all’esterno.

Gli attaccamenti non vi danno la capacità di gioire di questo oceano. Se state seduti sulla riva, come potrete gioire dell’oceano? Dovete tuffarvi in esso. Voi invece siete ancora ancorati a varie cose, così non riuscite a tuffarvi. Ma siete così protetti! Sapete nuotare, sapete uccidere gli squali: è sufficiente anche un solo vostro sguardo. Ma poiché non ne siete consapevoli, non agisce. La situazione è esattamente questa.

Ho visto persone che raggiungono posizioni di poco conto nella vita e si mettono a vantarsene: “Ho incontrato questa persona e quell’altra; è accaduto questo e quest’altro…”. Vi viene da ridere di questa gente. Ma voi avete incontrato Sahaja Yoga grazie al quale siete cresciuti, siete stati nutriti, siete diventati così grandi.

Con tutto questo, dobbiamo seguire la luce di Hanumana. Lui pensava che il sole fosse molto egoista poiché cerca di scottare la gente, perché a volte fa troppo caldo e gli adoratori del sole sono anch’essi egoisti. Hanno in sé molto ego. Se dite qualche parola sbagliata nella loro lingua, o sbagliate qualche loro usanza – se ad esempio tenete la forchetta nella mano sbagliata – è finita: siete la persona peggiore di tutto il mondo, che ha commesso il peccato più atroce. Tutte queste idee ristrette, stupide, provengono da un ego molto distorto. L’ego è del tutto distorto, quando vi mettete a pensare di essere chissà chi: “Io sono tutto e so tutto; questa usanza è la migliore; quel tappeto è il più bello; io, io, io non gradisco questo”. Ebbene, chi siete voi? Chi vi ha chiesto se questo vi piace o non vi piace? “Questo mi piace, quello non mi piace”.

D’altro canto, gli egoisti diventano sempre anche schiavi. Devo dirlo dopo aver viaggiato in Paesi che seguono certe norme che sono dettate dall’ego. Ad esempio, un artista produce un’opera per la propria gioia, ma tutti si sentono in dovere di criticarlo. Deve subito scatenarsi la critica: “Questo non mi piace; questo colore non va bene; quello non va bene”. E avete dei professionisti che fanno questo, ma che non sanno neanche tracciare una linea con la matita come si deve, non parliamo poi di dipingere qualcosa. Eppure, immediatamente sentenziano: “Io penso questo, quello…” Sapete, hanno scritto anche dei libri su queste tesi e teorie. L’arte ha a che vedere con il vostro cuore, e non con il vostro cervello. È così che avete distrutto moltissimi artisti. E chiunque dipinga, deve stare a pensare a ciò che ne dirà la gente. Di conseguenza, prospera l’arte più assurda e priva di qualsiasi espressione sottile, ed è quella oggi maggiormente apprezzata.

Questo avviene poiché il nostro ego ha soppresso ogni vera crescita vivente e spontanea del nostro pensiero, della nostra arte e della nostra vita. Credo che ciò sia peggio di tutta la contaminazione di cui si parla o dei problemi ecologici. È la mente umana ad aver generato queste aree soffocanti, nelle quali nessuno può esprimere niente, e dove a dominare è l’individuo con l’ego più grosso. Un certo libro è stato scritto da una certa persona, e quando incontrate questo individuo vi viene voglia di gettarvi in mare. Non è che ogni testo scritto sia una Bibbia, e la maggior parte degli scrittori sono tipi che non dovreste mai incontrare senza avere con voi una pertica da barcaiolo.

Qualsiasi espressione, nell’abbigliamento o nelle relazioni con i vostri bambini, con i vostri insegnanti, nei rapporti con tutti, deve seguire delle regole prestabilite. Dovete dire ‘grazie’ un certo numero di volte, dovete dire ‘mi dispiace’ un certo numero di volte. Siamo così repressi da espressioni artificiose, che penso che fra un po’ di tempo non si produrrà più nessuna arte. Non vi è alcuna vivacità; non possono averla, hanno paura.

Non so se ci avete fatto caso, ma quelli che vanno a vedere un museo o una mostra, qualsiasi cosa, si considerano tutti grandi personalità divine, in diritto di giudicare tutti.

Noi giudichiamo attraverso l’Agnya. È questo ciò che Hanumana voleva inghiottire una volta per tutte. È il movimento dell’Agnya verso destra e verso sinistra, che ci fa esprimere la nostra assurda pseudo-personalità dell’ego. (Hanumana) è colui che ha cercato di controllare (il sole) inghiottendolo; forse ha tentato di controllarlo ingoiandolo così come io divoro i bhut. Ma in quanto angeli, è importante rendervi conto che in voi non vi è ego.

Alcuni sahaja yogi dicono: “Madre, io non ho voluto svolgere troppo lavoro di Sahaja Yoga perché il mio ego si sarebbe sviluppato” – lo dicono in molti – “Non voglio che il mio ego si esprima”. Ma perché volete che il vostro ego sia distrutto? Per cosa? Per fare il lavoro di Sahaja Yoga, non è così? Che circolo vizioso è dire che vogliamo stare nelle retrovie per non fare sviluppare il nostro ego! State solo pensando a voi stessi! E Sahaja Yoga? Oggi, dunque, la tendenza è pensare: “Oh, meglio andare sul sicuro” (e stare defilati, ndt), perché si è visto che alcune persone molto egoiste, molto energiche a proposito di Sahaja Yoga e che hanno cercato di mettersi in mostra, sono andate giù. Così sento che è iniziata un’altra tendenza in Sahaja Yoga, ossia: “È meglio andare sul sicuro”. Fra queste due teorie, Sahaja Yoga si perderà.

Se quindi vi renderete conto di essere angeli, non avrete ego. Poiché chiunque ne sia consapevole, sa che è semplicemente nella sua natura fare qualcosa. Come oggi che mio marito mi elogiava dicendo: “Sei tu che hai fatto tutto questo”.

E io ho risposto: “Non sono stata io, non sono io”. E lui: “Come puoi dire che non sei stata tu?”

Io ho detto: “Perché si tratta di qualcosa di innato in loro. Se un seme è piantato nella Madre Terra, germoglia. Allo stesso modo, loro hanno innata in sé la Kundalini, che germoglia. Come posso essere stata io a farlo?”

Allora lui: “Però l’ha fatto la Madre Terra”.

Ho risposto: “No, è stata questa qualità innata della Madre Terra ad agire”.

A quel punto ha chiesto: “Ma allora chi ha fatto tutto questo?”

Ed io: “È l’Adi Shakti, d’accordo!”

Sahaja Yoga, però, non è realizzato dall’Adi Shakti. Lei ha creato in ognuno questi poteri che agiscono, ma Sahaja Yoga no. Sahaja Yoga funziona attraverso le qualità innate che sono nella Madre Terra e nel seme. Quindi, io non sono qui come Adi Shakti: sono qui come loro Madre, come loro Santa Madre e, come Santa Madre, li ho guidati. Potete dire che io sono come la Madre Terra che fa germogliare i semi, e così può nascere in voi un’altra forma di distacco; si può dire che questi sono i vostri poteri interiori che sono stati semplicemente illuminati dalla natura innata della vostra Kundalini, e che per questo avete ottenuto pieni poteri. E tutto questo potere è in voi. Io vi dico soltanto che si trova in voi, e voi ve ne rendete conto da soli; io ve lo sto dicendo solo come uno specchio: “Voi siete questo, scopritelo per conto vostro”. Come posso quindi assumermene i meriti?

Potete dunque avere anche il distacco per comprendere che: “I poteri che abbiamo sono per Sahaja Yoga. Come Madre ha i poteri per lavorare per Sahaja Yoga, anche noi abbiamo i poteri per lavorare per Sahaja Yoga, e così come lei lavora, anche noi dobbiamo farlo”. Invece ci sono questi attaccamenti: “Madre fa tutto, noi che possiamo fare?” No! Dovete farlo voi. È una forma di distacco molto importante quella che sto cercando di spiegarvi, in virtù della quale dovete farlo voi, non deve farlo vostra Madre: “Dopo tutto, Madre fa ogni cosa”. È giusto, in un certo senso è vero, ma voi siete gli strumenti. Qui l’elettricità fa tutto, ma questo strumento deve funzionare.

Quindi, può esserci la sorgente, ma è lo strumento che ottiene i risultati. E, come Hanumana, voi siete gli strumenti e dovete agire, dovete eseguire il lavoro. Dovremmo riuscirci in maniera molto dinamica. Un’altra grande qualità di Hanumana era di essere molto vigile e oltre il tempo. Quando si inghiotte il sole, dov’è il tempo? Egli era al di là del tempo. Per questo motivo, lui faceva tutto con gran rapidità. Ora, ad esempio, stiamo preparando un libro su Sahaja Yoga che va avanti da sedici anni: “Procede, Madre, va avanti” (Madre ironizza sulla flemma dei sahaja yogi, ndt). Poi stiamo cercando di fare in modo di ricevere le testimonianze dei malati curati da Sahaja Yoga: “Va avanti, benissimo, procede, procede” (risate).

 Poi abbiamo il progetto di andare in Russia a diffondere Sahaja Yoga: “Ah, va avanti”. Tutti i demoni ci sono già arrivati, ma gli angeli si stanno ancora organizzando. Sono angeli molto pazienti, molto pazienti! Una delle qualità di Shri Hanumana era di essere una personalità molto veloce. Eseguiva il lavoro prima di chiunque altro. Era insuperabile.

Va bene combattere a Trafalgar, vincere e sconfiggere Napoleone, ma nel campo del dharma e nel campo di Sahaja Yoga, mi rendo conto che la gente non comprende l’importanza del tempo. Siamo maestri del ritardo e abbiamo l’abitudine di rimandare: “Va bene, telefonerò, mi informerò e poi si farà”. Questo è uno dei nostri peggiori difetti per i quali dobbiamo imparare da Hanumana: Rama voleva inviare un messaggio (a Sita, ndt), così inviò il suo anello tramite Hanumana. Rama non avrebbe potuto agire altrettanto velocemente, così andò Hanumana a recapitarlo. Un’altra volta Rama voleva sanjivani, un particolare tipo di erba (curativa, ndt), allora inviò (Hanumana) a prenderla su una certa montagna. E lui pensò: “Perché sprecare tempo a cercarla? È meglio prendere tutto!” E così gli portò l’intera montagna. È meglio agire velocemente, subito, è questo il momento di muoversi.

Invece (i sahaja yogi diranno, ndt): “Il prossimo anno si vedrà. Madre, sa, possiamo prenderlo in considerazione dopo Ganapatipule. Organizzeremo delle discussioni, terremo dei dibattiti”, ecc. ecc. Questo è un aspetto della sua personalità di cui occorre rendersi conto: oggi, mentre veneriamo Hanumana, dovremmo avere in noi questa prontezza. Si deve fare ora. Non possiamo più rimandare. Siamo già molto in ritardo. Ho visto che le piccoline, le ragazzine che indossavano i vestitini, ora sono diventate ragazze grandi, in procinto di sposarsi. Allora penso che per tutta la vita non farò altro che sposare i sahaja yogi.

Per vedere i risultati, dovete diventare rapidi. Senza indugiare e sentirvi soddisfatti di altre cose. Che cosa stiamo facendo a proposito di ciò che è positivo? Ad esempio è bello che i bambini siano cresciuti, che abbiano organizzato una bella recita, mi è piaciuta molto, è stata ottima e ha fatto divertire tutti: ma c’è un lavoro da fare e noi dobbiamo svolgerlo. Dobbiamo eseguire il lavoro. L’attenzione, quindi, dovrebbe essere sul lavoro: che cosa stiamo facendo in proposito? Sono felice che dall’America sia venuto il suggerimento di realizzare un video e cose simili. Poi però saltano fuori gli ostacoli: come otterremo i finanziamenti? Che succederà? Voi iniziate: riceverete tutto, avete i poteri. Tutto sarà perfettamente sincronizzato: voi iniziate semplicemente. Ma se vi comportate come gli esseri umani i quali prima pensano, poi pianificano e alla fine non ne fanno di nulla, non funzionerà.

Sebbene Hanumana percorra in continuazione la nostra Pingala Nadi (lato destro, ndt), ciò che fa è mandare all’aria i nostri piani, perché noi percorriamo Pingala al posto suo (vogliamo essere noi ad agire invece di essere strumenti, ndt). (Così dice): “Va bene, vuoi fare tutto tu? Allora ti aggiusto io!” Così, fa deragliare in continuazione tutti i nostri piani, e tutta la nostra pianificazione fallisce. Noi siamo molto meticolosi riguardo al tempo, a cose senza importanza, ma non lo siamo riguardo ai tempi dei nostri progressi in Sahaja Yoga. Dobbiamo avere degli obiettivi, dobbiamo fissare dei tempi: “Bene, entro questo periodo dobbiamo raggiungere questo”, ma se è un po’ più veloce è meglio. Ogni altra cosa può essere sistemata, ma il vostro lavoro è questo, nessun altro lo farà. Nessun altro lo farà, è il vostro lavoro. Intendo dire che voi non dovete guidare treni, non dovete pilotare aerei, non dovete gestire alcuna amministrazione né la stupida politica, ma dovete praticare Sahaja Yoga. Dovete diffonderlo, dovete portarlo ad un livello che sia visibile alla gente.

Adesso sono trascorsi diciotto anni, questo è il diciannovesimo anno. Oggi è il primo giorno dell’Hanumana Puja. Devo dirvi che dovete osare. Dovete avventurarvi senza alcuna paura, a livello collettivo ed individuale, senza pensare a che cosa accadrà: insomma, non finirete in prigione, non sarete crocifissi, siatene certi. Se perdete il lavoro potete trovarne un altro, e se non ne trovate altri, potete sicuramente ricevere un sussidio di disoccupazione… Così, non dovete preoccuparvi di tutte le cose inutili di cui si preoccupano gli esseri umani. Ma nonostante (queste preoccupazioni mondane, ndt) loro trovano un lavoro, lo svolgono, e mi sorprende vedere quanto gli siano legati. Ho visto nella mia famiglia quanto vi siano legati: devono fare questo lavoro, devono alzarsi al mattino, fare questo e quello.

Ma voi non siete consapevoli di essere angeli e che questo è il vostro lavoro. Dovete svolgere questo, nient’altro è importante. Spero che con il Puja di oggi, questo entusiasmo, questa natura avventurosa farà vibrare la vostra Pingala, e che svolgerete il vostro lavoro senza ego, nella maniera più umile, così come faceva Hanumana.

Pensate ad Hanumana: Sita gli donò una bellissima collana di grandi sfere d’oro, perché la indossasse; e lui le aprì tutte una ad una, dicendo: “Ma in esse non c’è Rama: che cosa me ne faccio di questo oro?”

Allora lei ribatté: “Dov’è Rama?”

Lui aprì il proprio cuore e glielo mostrò: “Vedi, Rama è qui”.

Se Rama è lì, non potete avere ego. Quale grande combinazione di dinamismo e umiltà era (Hanumana)! Ed è proprio questo che voi dovete manifestare. Più vi darete da fare, più vi affermerete, più vi renderete conto che l’umiltà è l’unica cosa che aiuta. L’obbedienza è l’unica cosa che aiuta ad eseguire il vostro lavoro e, così, diverrete sempre più umili. Se però pensate: “Oh, sono io a fare questo”, è finita. Ma se vi rendete conto che tutto è fatto dal Divino: “Il Paramchaitanya fa tutto, io sono solo uno strumento”, vi sarà umiltà e voi sarete strumenti efficaci.

Oggi, in questo Paese, era davvero necessario ed è avvenuto assolutamente al momento giusto. Il fatto di dover celebrare il Puja qui, è stato completamente organizzato dagli angeli. Ma è utile per voi tutti. Dovete davvero andare ad incontrare gli addetti ai media, i ministri; andate ad incontrare, diciamo, il Principe di Galles ed altri: incontrateli, organizzate comitati, vedete che cosa potete fare. Ragionateci: “Che cosa possiamo fare?“

Invece qui (si dirà) soltanto: “Mia madre è malata, mio figlio è malato, il mio amico è malato, il mio…” e andate ancora avanti così. Se iniziate a svolgere il lavoro di Dio, venite sollevati dalle vostre preoccupazioni e non dovete angustiarvi di nulla. Ne venite proprio sollevati. Però non è una promozione di se stessi, ma del collettivo.

Spero che oggi abbiate compreso il lato sottile del vostro essere che esiste, che si evidenzia, che io posso vedere chiaramente; e che tutti diverrete consapevoli, nella vostra meditazione, di ciò che avete dentro di voi. Questa è la cosa più importante che compiacerà il Divino, e il Divino si prenderà cura di voi completamente. Con la stessa sicurezza degli angeli come Hanumana, dovete andare avanti e darvi da fare.

Che Dio vi benedica tutti.

A proposito dell’ego, che è il vero problema dell’Occidente, devo spiegare perché la gente ha così tanto ego più degli indiani. Uno degli aspetti è che il lato destro, come vi ho detto molte volte, è come un acceleratore. Il lato sinistro è come un freno. Quindi, se il Muladhara non è sotto controllo, se il freno non è a posto, naturalmente questo acceleratore non può essere controllato. Per questo, fondamentalmente, dovrebbe essere corretto e sistemato il nostro Muladhara. Per farlo, dovreste lavorare con grande impegno. Se il vostro freno è stabilizzato, qualsiasi lavoro svolgerete per Sahaja Yoga, non cadrete nelle trappole dell’ego, ed esso non potrà più dominarvi.

Ciò è molto importante, soprattutto in Occidente dove l’idea del buon auspicio e della santità viene distrutta davvero pericolosamente. Questo è il potere di ogni angelo e deve essere completamente stabilizzato in noi. E da quel momento questo potere agirà dandovi discriminazione ed assenza di ego. Spero che oggi entrambi questi aspetti agiranno in noi affinché diventiamo davvero anime realizzate assolutamente sicure di sé, che io possa definire gli angeli dei tempi moderni.