Diwali Puja

Montecatini Terme (Italia)

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(11/2020 SOTTOTITOLI, traduzione verificata)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Diwali Puja

“Siate sinceri con voi stessi”

Montecatini Terme (Italia), 29 Ottobre 1989


Ieri abbiamo passato insieme momenti bellissimi ed abbiamo davvero gioito del Diwali. Credo di non aver mai visto un simile oceano di gioia trasformarsi in una assoluta tempesta. Credo che soltanto ieri abbiamo raggiunto l’obiettivo del Diwali puja: sentire cioè la gioia dell’amore di Dio.

Il termine Diwali deriva da Dipawali, che significa ‘file di luci’. All’inizio esso fu celebrato perché migliaia di anni fa, in questo giorno, fu incoronato Shri Rama. Ciò significa che la benevolenza degli esseri umani fu incoronata, fu accettata. E nella vita di Shri Rama, vedete evidenziata la personalità ideale di un re, del re benevolo descritto da Socrate.

L’incoronazione di un re benevolo fu un evento enormemente gioioso. Significa che dobbiamo avere un re benevolo, e ciò è possibile unicamente se coloro che scelgono il re non tengono in considerazione altro criterio se non il bene dell’intero popolo. Si giunge quindi necessariamente alla conclusione che devono essere sahaja yogi.

Diversamente, gli altri penseranno: “Quanto denaro otterremo dal potere che avremo?”. Alcuni pensano: “Di quanto potere potremmo disporre?”. Ed altri ancora: “Quanti paesi potrò assoggettare?”. O qualsiasi altro tipo di dominazione.

Come notiamo, vi sono due tipi di teorie: una è il comunismo e l’altra la democrazia, dove il primo tende al potere e l’altra al denaro; ed in entrambi i casi, si può affermare che vi sia stato un totale fallimento.

Ed è una buona notizia per tutti voi sapere che la Russia – che era un paese noto per essere governato nella completa paura – si sia rivelato il migliore per Sahaja Yoga. È una delle superpotenze. Quando il governo è così, io credo che la gente sia migliore. Non ha questi falsi concetti di libertà individuale. Non pensa: “Che c’è di male?”. Ho detto loro: “Dovete mettere l’olio sulla testa, oppure diverrete calvi”. Il giorno dopo si erano messi tutti l’olio senza storie.

Il senso di obbedienza tipica del loro paese, che hanno avuto fin dalla nascita del loro paese, il loro senso dell’obbedienza è così grande che qualsiasi cosa si dica loro, la fanno immediatamente; e non uno solo, ma a migliaia! C’erano mille persone sedute nella sala, e duemila erano fuori ad attendermi. In un follow-up[1]. Immaginate quanto sono saggi e profondi.

In Occidente, invece, siamo persi nella nostra idea di presunta libertà, di una libertà per modo di dire: “Che c’è di male?”. Ma in realtà, a ben guardare, siamo schiavi. Qualunque moda nasca, tutti si mettono a seguirla. Ma perché? Perché seguiamo queste mode? Dobbiamo capire perché siamo schiavi: perché se non ci adegueremo, gli altri rideranno di noi, ci prenderanno in giro, ci criticheranno.

Quindi, poiché si ha la libertà di criticare, temiamo la gente che può criticarci, ed essa viene a sua volta criticata da altre persone che criticano. Le critiche provocano critiche, ci sono critiche, poi altre critiche, e ci sono critiche su critiche. Si producono soltanto critiche, dov’è la benevolenza? La benevolenza è del tutto fuori questione.

Nelle persone amanti della libertà, che si suppongono libere, l’idea della benevolenza è morta. Poiché ciò che è buono per voi, ciò che è bene per voi, può essere compreso soltanto se avete saggezza, se avete profondità. Ma se avete questo genere di libertà (che è la libertà) di impazzire, di fare quello che vi pare: “Visto che lo fanno tutti, devo farlo anch’io”. “Tutti cantano così, allora devo farlo anch’io”.

Ma da dove viene questa idea? Da dove nascono queste idee? Da imprenditori che vogliono ingannarvi, rendervi schiavi. E voi chiamate libertà questa schiavitù. Io la considero piuttosto una completa schiavitù, poiché fate quello che vi dicono, vi comportate in base a ciò che dicono loro.

Non ci sono mode in quel paese (Russia); pochissime, pochissime donne seguono le mode, niente, ed anche gli uomini sono molto semplici. Non vi sono abiti alla moda, hanno soltanto cose adatte, adeguate al loro clima, e indossano quelle, che voi ridiate o no.

Qui tutti ridono. Se qualcuno ride di loro, diranno: “È uno stupido, mi fa pena, tutto qui”. Occorre quindi capire che fu il Re Rama – che fu incoronato, accettato all’unanimità – a dire che la benevolenza è la cosa più elevata. E tutto ciò che è per il nostro bene dovrebbe essere accettato da noi in piena libertà, se siamo davvero un paese libero.

Se però non siamo liberi dentro, saremo vincolati da quello che dice la gente, dalle critiche. Sapete, il risultato di questo è che non c’è arte qui in Occidente. Mentre ho visto fiorire molta arte in Russia. Questo perché qualsiasi forma d’arte voi esprimiate viene criticata, quindi la gente deve stare attenta: “Questo non dovrebbe essere così tanto, magari un po’ così, un po’ cosà”.

Qui nessuno può creare arte. In questi paesi si critica qualsiasi musicista. Se andate laggiù, ci sono musicisti straordinari. Hanno musicisti di altissimo livello, drammaturghi eccellenti, per niente noiosi come qui. Se andate a vedere un qualsiasi spettacolo teatrale in Inghilterra, sarà così noioso che vi verrà voglia di scappare. Estremamente noioso.

Siamo andati a vedere uno spettacolo chiamato ‘Star Express’, o ‘Express Star’ o qualcosa del genere. Non c’era nient’altro che questi che ci giravano intorno su delle ruote, e basta (Shri Mataji ne imita il rumore, ndt). Tutti ci impazzivano, vi dico. Noi restammo quindici minuti appena ed uscimmo con il mal di testa, non sapevamo dove andare.

Insomma, con questo atteggiamento critico, abbiamo soltanto la libertà di criticare gli altri, di prenderli in giro, di reagire agli altri: come si può gioire? Per gioire degli altri, innanzitutto dovete accettare il bene degli altri, non a livello mentale ma dal cuore. E ciò porterà la benevolenza in questo nostro paese che chiamiamo Regno di Dio.

Il secondo giorno (del Diwali), poi, è quello in cui fu ucciso Narakasura. Si dice che Narakasura fosse il diavolo dell’inferno; molto astuto, molto intelligente. E fu ucciso dalla Dea. In realtà fu ucciso da un’altra incarnazione, Kartikeya, ma la Dea conferì a lui il potere di ucciderlo. La sua uccisione fu celebrata in quanto il male era stato distrutto.

Ma ora non troviamo questo. Oggi la gente malvagia riceve i premi per la pace. Quindi, qual è il motivo di questo cervello alterato? Perché manifestano questa alterazione? È l’esatto contrario (di come dovrebbe essere, ndt). Cos’è che ha creato tutto questo? Ritroviamo ancora la stessa pseudo libertà di diventare anche malvagi.

Abbiamo la libertà di diventare malvagi; per prima cosa abbiamo la libertà di non essere benevoli e, seconda cosa, siamo liberi di diventare malvagi. Pertanto, deve essere ucciso il Narakasura dentro di noi, quello che ci insegna il male, a fare del male agli altri. Se sarete impegnati a fare del male agli altri, non potrete mai gioire (veramente), perché gioirete nel fare del male agli altri.

Occorre perciò affrontare questo dentro di noi, non negli altri. È molto facile dire che un sahaja yogi ha dei blocchi, che un altro sahaja yogi è in un certo modo, ma è molto difficile ammettere: “Madre, io ho dei blocchi, ho questo problema in me”. Ebbene, quando iniziate a vedere voi stessi, il vostro cuore si apre. Finché non imparerete ad aprire il cuore, come potrete gioire? Aprite il cuore!

Molta gente vive ad un livello molto superficiale. Alcuni potrebbero dire: “Sono posseduto, Madre, ho questa possessione”. Perché? “Ho questo condizionamento, quel condizionamento”. Ma perché? Perché non volete gioire. Osservate voi stessi, verificate voi stessi: “Questo è il mio condizionamento, bene, ti metterò a posto”. Guardatevi allo specchio e chiedetevi: “Questo inutile condizionamento da dove mi viene? È perché sono indiano, francese, inglese”.

Aprite il cuore! Ed aprire il cuore è possibile soltanto se il Narakasura che è seduto sul vostro cuore, viene ucciso, distrutto una volta per tutte. La gioia è in cose piccole, minuscole. Anche in cose minime c’è un’increspatura di gioia e se sarete sensibili potrete coglierla. Perché non gioire? Perché avere in testa questi stupidi condizionamenti immotivati che ci impediscono di provare gioia? La gioia sarà possibile soltanto se estirperete questo (demone) seduto nel vostro cuore.

Questa, dunque, è la seconda parte del Diwali: dovete aprire il cuore. Scordatevi della nazionalità, della razza; dimenticate tutto. I sahaja yogi hanno idee bizzarre: pensano di dover essere rispettati, di dover essere trattati in un certo modo o, magari, di essere qualcosa di straordinario mentre gli altri non sono a posto.

Se non riuscite a socializzare con il collettivo, c’è qualcosa che non va in voi, non negli altri. È facile trovare i difetti negli altri, ma a che serve?

Non è mettendovi a trovare difetti negli altri che vi purificate.

Se mi accorgo che i vostri abiti non sono puliti, non è che per questo i miei vestiti si puliranno, non è vero? È una cosa molto pratica e semplice: dovremmo osservare noi stessi, ciò che non va in noi e migliorarci per poter davvero, veramente, gioire di cuore.

Il terzo giorno (del Diwali) è un evento bellissimo, è il puja a Lakshmi, è il giorno in cui si venera Lakshmi. Vi ho detto molte volte che il simbolo di Lakshmi fu creato in modo davvero meraviglioso. E fu così che Lei emerse dall’acqua. Emerse dall’acqua assolutamente pura. Ed è priva di orgoglio, non si impone, non esercita pressioni sugli altri.

Ma gli esseri umani sono l’esatto contrario: se hanno denaro, sono sempre a cavallo (dell’ego, ndt), non riescono a scendere, è impossibile parlarci. Quindi, non è chi possiede denaro che venera Lakshmi, non è chi possiede denaro che viene definito Lakshmipati, cioè colui che possiede Lakshmi.

Lei, infatti, sta in piedi su un loto, riuscite ad immaginare quanto deve essere leggera per stare in piedi su un loto? Ha un corpo imponente, ha tutto, eppure sta in piedi su un loto. Lei trattiene dentro di sé tutto il proprio peso; trattiene dentro di sé il proprio peso così come, nella descrizione data da Shri Krishna, una tartaruga ritrae le proprie zampe all’interno del proprio corpo.

Allo stesso modo dobbiamo ritrarre in noi tutto il peso del denaro, delle posizioni, della cosiddetta istruzione, del peso di qualche famiglia aristocratica in cui si è nati; sono tutte assurdità che vi appesantiscono per farvi affondare con molta rapidità.

Lei, dunque, sta in piedi o, in un certo senso, ondeggia sul loto. Il loto è una cosa meravigliosa, e Lei non sciupa nessun petalo del loto, niente; sta semplicemente in piedi, in pace, in equilibrio. Se non si ha equilibrio, non si può stare in piedi su di un loto. Quindi Lei è molto equilibrata. Il suo centro di gravità è così equilibrato che non può vacillare.

Ora, in Sahaja Yoga, se chiedete a qualcuno: “Come stai?”. (Shri Mataji fa un gesto con la mano per dire: “Bene”); e dopo dieci anni (Shri Mataji fa un gesto con la mano che significa “così così”. Risate). A volte anche così.

Perché? Perché si deve stare con i piedi sulla Madre Terra, essere pratici. Non fluttuiamo per aria, ma siamo con i piedi sulla Madre Terra. E qualsiasi cosa ci accada, torniamo nuovamente in equilibrio.

Quando Lei (Lakshmi) sta in piedi sul loto, questa è la sua posizione: una mano è così (mano sinistra aperta con il palmo rivolto verso l’alto nel gesto di dare, ndt) e l’altra è così (Shri Mataji alza la mano destra nell’atto di benedire, ndt) e le altre due mani tengono anch’esse dei fiori di loto, rosa.

Ieri avete visto il rosa; il rosa è la sua (di Lakshmi) fragranza, e credo che si sia diffusa nel cielo. Lei è rosa; rosa perché ciò indica che la sua casa, la sua natura è rosa; il rosa è invitante, amorevole. Lei è un’ospite molto premurosa, vuole che tutti entrino nella sua casa.

Ma se vedete un ricco, terrà fuori dieci cani e nessuno potrà entrare in casa, ci vivranno solo lui e i cani. Lui non sa vivere con gli esseri umani. E così, la casa è chiusa, le porte sono chiuse, è tutto chiuso; il denaro è perennemente chiuso.

Una persona del genere non può essere definita Lakshmipati, non è Lakshmipati. Perché (chi lo sia) deve avere una casa bella, accogliente; accogliente, ripeto, accogliente. Accogliente non significa come un ospedale dove se cade qualcosa vi spaventate: “Oh mio Dio”, e lo raccogliete subito. Accogliente significa un luogo dove ci si sente a proprio agio. “Va tutto bene”.

Se qualcuno viene a stare a casa vostra non importa se c’è qualcosa fuori posto qua e là, poi lo rimetterete a posto, ma questo non significa neppure una casa lurida. Non dovrebbe essere considerata una casa indecorosa, ma una casa invitante, e quando arriva gente voi la fate accomodare e la fate sentire a proprio agio.

In India non si fa mai – quantomeno finora non l’ho mai sentito dire, ma ora ci stiamo alquanto occidentalizzando. Se a qualcuno cade qualcosa sul tappeto, non lo puliremo mai in sua presenza, perché sono pessime maniere. Il tappeto non è più importante dell’ospite, o no? Oppure, se rompiamo qualcosa, per esempio un bicchiere, noi diremo: “Benissimo, qualcosa se n’è andato, qualche negatività se n’è andata”. O se si rompe un termometro, diciamo la stessa cosa.

Tutte queste cose accadono, in un certo senso, soltanto per vedere quanto è aperto il nostro cuore o per suggerire che c’è qualcosa che non va. Se cade qualcosa, limitatevi ad osservare che cosa accade nella vostra mente, a che cosa pensate. Questo accade se avete pensieri strani su qualcuno, o pensate a qualcosa di sbagliato. Diversamente fila tutto liscio e senza difficoltà.

Abbiamo dunque un altro condizionamento, un condizionamento molto, molto strano: o abbiamo la casa più disgustosa, oppure una casa che somiglia ad un ospedale, dove non entrerebbe neanche un topo, figuriamoci gli esseri umani. Lucideranno tutti gli oggetti di ottone, lustreranno ogni cosa. Marito e moglie litigheranno per questo, divorzieranno per questo; ma neanche un topo entrerà in quella casa. Ho visto molte abitazioni così.

Ed ho visto anche l’altro estremo, le case più repellenti, dove non c’è un giardino, non ci sono fiori, niente di bello. Insomma, non si deve essere né ad un estremo, né all’altro, ma comportarsi in modo di dare gioia agli altri, ai visitatori, alla gente che verrà a casa vostra, che darà sollievo alle persone sofferenti. La gente dovrebbe essere felice di venire a casa vostra. In questo non c’è nessuna ostentazione. Non si tratta di ostentare, ma di far sentire le persone a proprio agio e molto soddisfatte.

Potete fare molte cose, cose davvero interessanti, se avete in voi il principio di Lakshmi. Una volta ho conosciuto un signore cinese. Aveva una bellissima casa, ogni cosa; lui era una persona molto interessante, e aveva reso anche la casa molto interessante, molto piacevole, molto bella. E in quella casa non ci si sentiva aggrediti in alcun modo; ho visto la sua sala da pranzo realizzata con bellissimi, splendidi marmi verdi e luci bianche.

Ho detto: “Dev’essere tutto molto caro”. “No, è questo il bello, è molto economico, non immagina quanto poco ho speso”. Continuava a ripetermi come avesse fatto tutto con poca spesa, insomma, non ha mai ostentato che fosse costoso. Una persona aggressiva invece dirà: “Oh, sai, questo l’ho pagato caro, carissimo”. Ma chi voglia darvi gioia, dirà: “L’ho fatto così a buon prezzo che non ci crederai, una sciocchezza”.

Questa è la caratteristica di una persona che vuole dare gioia ai suoi ospiti. Non si metterà mai a dire che una certa cosa è molto cara, che ha speso molto e via dicendo. Quella è ostentazione. E, alla fine, se dite tre volte: “È molto bella”, lui dirà: “È tua. Prendila”. Ovviamente non può regalarvi il pavimento, ma potete prendervi tutto il resto.

Questa è una personalità che dà gioia; come un loto. Come vi ho già detto, se arriva uno scarafaggio, uno scarafaggio nero con le sue orribili zampe spinose, ed entra nel loto per passarci la notte, il loto si chiude, lo avvolge nel suo tepore e lui dorme molto comodamente. E poi, il giorno seguente, il loto si dischiude e lui vola via. È così che dovrebbero essere le vostre case, i vostri ashram, i vostri cuori: bellissimi, affinché chiunque, in vostra compagnia, possa provare questa sensazione di calma e di benessere.

Ma non come una persona reattiva. Se, ad esempio, appena si arriva a casa di qualcuno si dice: “Non mi piace questo tappeto”, è cattiva educazione, è indice di pessime maniere parlare così. Dire ‘non mi piace’ è cattiva educazione in Sahaja Yoga.

Qualsiasi musica ascoltiate… supponiamo che ci sia un musicista. Potrebbe essere di livello molto elevato oppure di livello modesto, ma voi dovreste essere in grado di apprezzarlo in ogni caso, diversamente non siete sahaja yogi. Se criticherete il musicista: “Oh Dio, che musicista! Non è per niente bravo”, lui non migliorerà.

Se invece lo incoraggerete: “Oh, sei bravissimo, sei straordinario”, la prossima volta suonerà molto meglio, vedrete. Non c’è falsità in questo. Alcuni pensano che non sia sincerità, ma questa inutile sincerità, assolutamente disastrosa, non è richiesta in Sahaja Yoga. Siate onesti con voi stessi. E non è necessario far sapere a nessuno la vostra opinione con “molta sincerità”. Tenete per voi tutte le vostre “sincere” opinioni, e rivolgetele verso voi stessi.

Se, ad esempio, vedete qualcuno e volete dirgli onestamente, sinceramente, che è vestito in modo strano, fareste meglio a guardare che vestito indossate voi e (chiedetevi) quale diritto avete di dirgli che il suo abbigliamento è ridicolo.

Al contrario, dite: “È molto carino, mi piace; è davvero carino, bello, bello”. E loro vi risponderanno “No”, diranno: “No, non è granché, il tuo sì che è bello”. (E voi): “Oh, puoi trovarlo a bassissimo prezzo, sai, a pochissimo. Ti dirò dove puoi comprarlo oppure, se ti va, puoi prendere questo: io posso prendere il tuo e tu prendi il mio”.

Quindi, la qualità sottile fondamentale è incoraggiare tutti con il vostro amore, aiutare tutti, infondere loro sicurezza in se stessi, nella propria personalità ed instaurare un rapporto molto sottile.

Un loto nasce in uno stagno sporco, lurido, pieno di vermi, di qualsiasi cosa, come il mondo che vediamo oggi. Ma il loto, con la sua fragranza, ricopre l’intero stagno, lo ricopre completamente e ci si dimentica di ciò che c’è sotto. Esso ha foglie grandissime, enormi, simili alle orecchie dell’elefante, e ricoprono tutto.

Perciò voi non vedete nessuna sporcizia o sudiciume; vedete grandi e bellissime foglie verdi. A volte sono come un thali[2], come un grande thali che si usa per mangiare. E così, tutto il resto ne viene ricoperto.

Non è questione di sincerità. Si potrebbe dire: “Perché non dovremmo essere sinceri? Guardiamo tutti i vermi e la sporcizia che stanno proliferando”. Ma la sincerità consiste nel comprendere con onestà qual è il vostro compito come sahaja yogi.

Voi non siete qui per additare i difetti, ma (siete qui) per coprire tutte le mancanze, tutti i difetti con il vostro amore; è questo il vostro compito. Ed è qui che dovete essere onesti. Il senso dell’onestà, per come viene accettato oggigiorno, ha creato soltanto imbroglioni, criminali e ladri. Persino un ladro può essere conquistato, voi potete farlo.

Vi farò un esempio. Al mercato di Delhi, incontrai un ragazzo. Poveretto, era tutto ferito e soffriva, così lo portai a casa in macchina. In famiglia, mio fratello e mio marito si preoccuparono molto e dissero: “Chi è questo tizio che hai portato?”. Io risposi: “È mio nipote, è tutto a posto. Lasciatelo stare. Non importa che cosa direte, lo terrò qui”.

Mi presi cura di lui, lo curai e guarì. Ma questi due gli stavano addosso: “Potresti denunciarlo alla polizia, mandarlo alla polizia.” Io rispondevo: “Proviamo, vediamo, è un brav’uomo, si rimetterà”. “No, denuncialo alla polizia”. Magari, non so, poteva anche essere (giusto).

E lo perseguitavano. Lui rimase tranquillo per dieci giorni perché io lo calmavo. Ma dopo il decimo giorno era talmente stufo di questi due che si dileguò. Scappò via, e sapete con che cosa? Fuggì con tutte le cose che appartenevano a mio fratello e a mio marito, lasciando le mie collane, i miei orologi, tutto per bene al suo posto (risate). Quelle cose non le toccò, non le toccò.

(Shri Mataji si rivolge a qualcuno: “Sentite, quando io parlo non parlate tra voi. È un sahaja yogi nuovo? Ditegli di non parlare. Non parlate quando parlo io. Non va bene”).

Scappò via e, pensate, lasciò… avevo una collana, una collana molto bella, splendida, di grande valore, regalatami da mia madre e lui non la toccò, non toccò niente (di mio), ma portò via tutto ciò che poté dai loro portafogli, dalle loro cose, portò via tutto ciò che era rimasto. Ed io dissi: “Ora andate pure alla polizia” (risate). (Shri Mataji chiede a lato dell’acqua da bere)

È così che si deve comprendere che l’onestà è per voi stessi, non per gli altri. Non cercate di essere franchi con gli altri, siatelo con voi stessi. Tenetevi questa sincerità per voi, perché forse è razionalità, e forse è perché cercate di ferire gli altri solo per abitudine.

Quindi, per prima cosa esaminate la vostra mente e scoprite se state cercando di ferire gli altri oppure di compiacerli. Se non volete compiacerli, non parlate, state zitti. Se avete intenzione di dire qualcosa che faccia piacere agli altri, parlate, diversamente non fatelo. E quando direte cose gentili agli altri vi sorprenderà la gentilezza che riceverete.

Se qualcuno viene a dirmi: “Madre, lui è davvero cattivo, mi ha creato moltissimi problemi, non mi piace”. Io rispondo: “No, no, lui ha parlato benissimo di te”. Non è vero, ma gli dico: “Lui ha parlato benissimo di te, ti vuole molto bene, è tanto gentile con te, e mi ha detto che ti vuole molto bene”. E lui: “Davvero?”. “Sì, l’ha detto”. Ed il giorno dopo li vedete filare d’amore e d’accordo (risate).

Una volta entrati in Sahaja Yoga, rimane solo qualche piccolo problema, piccolissimo, qua e là. Alcuni sono davvero molto superficiali, ma la maggioranza di voi ha solo qualche piccolissimo problema ogni tanto. E se soltanto riuscirete a vedere quell’aspetto, potrete liberarvene e diventare davvero persone molto gioiose.

Ci sono persone che non sorridono mai, che non ridono mai: siete autorizzati a far loro il solletico (risate). È assurdo! È stato detto che dovete essere come bambini; dovete essere come bambini. Giocate con qualcosa, poi smettete, giocate con un’altra e smettete, non vi fate coinvolgere in niente, non vi attaccate a niente. Se non avete questo cuore di fanciullo, non potrete gioire di Sahaja Yoga.

È inutile; resterete qui per anni e sarete del tutto inutili. Soprattutto se provenite da falsi guru è molto difficile perché, a quanto ho saputo dei falsi guru, loro non ridono mai, non sorridono mai, sono molto seri. Vi sottraggono solo il vostro denaro, tenendolo nascosto. Quindi, è importante essere in uno stato d’animo molto gioioso, vigile, consapevole, e gioire di ogni piccola cosa. Questo è uno dei principi di Lakshmi.

Un’altra cosa è che la sua mano sinistra in questa posizione (in basso, con il palmo rivolto verso l’alto) indica che Lei dà. Una persona che possiede denaro deve dare: non al Papa, non intendo assolutamente questo, ma deve dare a chi ne abbia bisogno. Però (deve farlo) così di nascosto che quest’altra mano (destra) non dovrebbe avvedersene, tanto è lontana. Questa mano (sinistra) dovrebbe dare di nascosto.

Talvolta è difficile dare denaro a qualcuno. Io lo trovo difficile, poiché noto che la gente non lo gradisce. Quindi ci sono vari modi di donare, ci sono modi dolcissimi di farlo. Provate ad osservare che cosa piace ad una certa persona. A volte anche i bambini lo capiscono.

Ad esempio, ricordo che mia nipote mi disse: “Nonna, questo ragazzino non ha dei buoni sandali, mi dispiace tanto, ma come posso regalargliene di nuovi? Lui non accetterà soldi da me”. Io le risposi: “Fai così, vai a fare qualcosa ai suoi sandali”. Lei andò e li danneggiò di più, così, mentre camminavano insieme, si ruppero. Allora lei gli disse: “Guarda, i tuoi sandali si sono rotti”.

Lo portò in un negozio di sandali e glieli comprò nuovi. Lui ribatté: “Ma io non ho soldi…”. E lei: “No, prendili, accettali; è tutto a posto. Sarò molto felice se li accetterai”. È così che si fa. È così dolce sentire queste cose; e quanto deve essere bello farle!

A noi piace ascoltare, vogliamo vedere tutte cose belle in un film o alla televisione, ma quando si tratta di noi, è diverso. Quando vediamo una suocera tormentare la nuora, diciamo sempre: “Oh, guarda com’è crudele”. Ma non vogliamo renderci conto che noi ci comportiamo allo stesso modo.

La crudeltà è fuori discussione in Sahaja Yoga, fuori questione! Nessuno deve essere crudele con nessuno, nessuno ha il diritto di essere crudele. Che siate leader oppure no, o qualsiasi cosa siate, non avete alcun diritto di essere crudeli con nessuno, di ferire nessuno.

Noi non siamo pugnali, siamo fiori di loto. Se dovete colpire qualcuno, fatelo con un loto: è così delicato! Ma questo può essere compreso soltanto se andate in profondità in Sahaja Yoga, diversamente non è possibile comprenderlo. Un santo è un santo, non può diventare crudele, non può. Non è necessario; che bisogno c’è di essere crudeli?

Quindi, con una mano (la sinistra inferiore con il palmo rivolto verso l’alto) dovrebbe esserci daan, si dovrebbe dare. Dare in segreto.

Non è necessario donare niente a me, vi ho detto di non darmi niente, non voglio prendere niente. Se mi regalate qualche oggetto d’oro o d’argento lo lascerò qui, non posso accettarlo. Non perché io non apprezzi il vostro amore, ma a me basta un fiore. Dovete dare invece a chi ha bisogno.

Io sono così autosufficiente – lo sapete benissimo – che posso vivere ovunque, posso vivere per la strada, posso vivere ovunque, non ho problemi. Posso fare a meno del cibo, senza alcun problema. D’accordo, volete donarmi qualcosa in segno della vostra venerazione, ma vi ho detto di non farlo. Se mi donate qualcosa di costoso, lo lascerò qui, non lo accetterò.

Ora abbiamo sancito una legge, una regola, spero che mi darete ascolto. Ciò che dovremmo sapere è cosa serve, cosa manca ad un’altra persona. Di che cosa avrà bisogno? A voi occorre l’argento per il puja? Bene, d’accordo, vi darò l’argento. Ma lo farò in modo così dolce che non vi renderete conto che Madre ve lo sta donando. Quindi, dovrebbe esserci la sensibilità di donare al momento giusto, nel momento più opportuno.

È come per un fotografo che sa quando scattare. Allo stesso modo, quando si tratta di dare dovete capire quando è il momento di ‘scattare’. Donare in un momento inopportuno può essere molto offensivo, la persona a cui regalate qualcosa al momento sbagliato, può sentirsi molto offesa.

Vi sono numerose storie di questo genere, come quella di Sudama[3]. Quando si recò a trovare Shri Krishna, Shri Krishna lo fece partecipare alla sua processione durante la quale si lanciavano perle per togliere il malocchio. Allora Sudama disse: “Fa’ che una perla cada anche nel mio grembo”.

Lui era molto povero, ma quando tornò a casa sua, vide che Shri Krishna l’aveva resa d’oro. Fu una tale sorpresa! Queste cose elevano il cuore. Dovrebbero elevare, non dovrebbero essere sensazionali, ma dovrebbero elevare. E ciò aiuta la persona, poiché qualsiasi cosa si doni per la crescita spirituale è il regalo migliore che si possa fare a chiunque, anche quando si tratta di cose materiali.

Si possono donare anche cose materiali per la crescita spirituale. Se vorrete pensarci, vi sono molti modi di donare qualcosa a qualcuno affinché si senta spiritualmente confortato, felice e gioioso.

L’altra mano è così (la mano destra alzata nell’atto di dare benedizioni). Questa mano mostra che dovete proteggere, dovete dare protezione.

Ho visto che alcuni sahaja yogi molto superficiali si aggregano con chi non è un sahaja yogi. Potete individuare immediatamente il sodalizio. Se vedo una donna insieme ad un’altra donna che io so essere piena di bhut, so che deve esserlo anche lei. È così che funziona sempre la combinazione. C’è una fratellanza tra bravi sahaja yogi e una fratellanza tra cattivi sahaja yogi.

Quindi, questa mano (destra) è una protezione per tutti i sahaja yogi. Dobbiamo proteggerci tutti vicendevolmente. Nessuno dovrebbe toccarvi. Ovviamente io mi preoccupo sempre di proteggervi. Se qualcuno – chiunque sia, un primo ministro o altro – viene a criticare un sahaja yogi, io starò al fianco del sahaja yogi. Andrò in qualsiasi tribunale o in qualsiasi luogo e starò al fianco di quel sahaja yogi; anche nel caso in cui abbia torto, starò in ogni caso al suo fianco perché il suo Spirito è lì.

Quindi, dobbiamo dare protezione. Dobbiamo proteggere i nostri figli, dobbiamo proteggere le nostre mogli, dobbiamo proteggere i nostri mariti; dobbiamo proteggere – si dice raksha – proteggere tutti gli artisti, tutelare tutti coloro che hanno bisogno di protezione in questo mondo. Moltissime persone hanno bisogno della protezione dei sahaja yogi.

Guardate l’arte classica: ora è agonizzante. Vi è una specie di arte moderna davvero strana. Mi sta bene se si tratta di arte davvero moderna, nel senso che è stata creata da persone evolute che producono qualcosa di valore spirituale; ma tracciare una linea così ed un’altra così (Shri Mataji fa il gesto di tracciare una linea in un senso, ed una in quello opposto, ndt) significa forse realizzare un disegno o un dipinto? Non sostenete queste assurdità!

Inoltre, non dovrebbe essere approvata la poesia immorale, né si dovrebbe mai promuovere quella letteratura che tratta di cose sordide, turpi, oscene. Ma qualsiasi cosa buona, qualsiasi cosa bella prodotta, creata da qualcuno, anche da un bambino, deve essere appoggiata.

Ad esempio, un politico onesto, probo, che desideri il bene del popolo, anche se non è un sahaja yogi dovrebbe essere protetto; dovreste pensare nel profondo del vostro cuore: “Madre, per favore, proteggi quest’uomo”. Dovete solidarizzare con queste persone. Ciò che dobbiamo proteggere, qui, è la virtù, la pace. È questo il nostro dovere: dobbiamo proteggere.

Non dovremmo dire: “Beh, perché dovremmo interessarcene? Non è un sahaja yogi”. No, ma è una brava persona. Che sia o no un sahaja yogi non importa, ma è una persona retta e dovete proteggerla per la sua rettitudine. Dovete proteggere le persone rette: è molto importante. Dovete proteggerle per amore delle loro virtù. E non dovreste limitarvi soltanto fra voi sahaja yogi.

Voi siete i protettori del mondo! Siete i sovrani del mondo! Pensate in questi termini: dovete preoccuparvi di tutto, di ciò che accade in questo e in quel paese, dovete sapere tutto. Alcuni dicono: “Madre dice di non guardare la televisione”, io non l’ho assolutamente detto. Ciò che ho detto è che dovete vedere quello che accade nel mondo, ma se state sempre incollati alla televisione vi si rovineranno gli occhi. E non è necessario guardare tutte le cose assurde, immorali, sordide. Ma perché dovrei dirvelo? Ve ne accorgerete da soli.

Però dovete sapere ciò che accade, dovete essere informati, ben informati, in particolare le donne devono essere molto ben informate. È molto importante, perché ho notato che, quando esse entrano in Sahaja Yoga, si tuffano nel mare ed è finita lì. Non è questo il modo.

Dovete imparare a nuotare; dovete essere in grado di far nuotare anche gli altri, di proteggerli. Dovete conoscere tutto ciò che accade nel mondo in cui siete nate. Non dovete isolarvi; dovete sapere tutto. Chiedete a me, io sono una donna e so tutto di ogni paese, ne conosco i problemi. È così che posso risolverli.

Sono andata in Colombia ed ora sapete ciò che è accaduto lì. In Russia, ovunque, dovete mettere l’attenzione su tutte queste cose. Soprattutto le donne devono rendersi conto di essere shakti; esse sono le shakti dell’amore e dell’attenzione. Questa speciale capacità protettiva deve essere in noi, e dobbiamo renderci conto che siamo responsabili, siamo responsabili di questo mondo, siamo responsabili di tutta l’umanità, dobbiamo prendercene cura.

Non siamo sahaja yogi limitati; siamo illimitati, siamo esseri eterni. Assorbite interiormente questa personalità e soltanto allora il Diwali sarà completo. Non si può avere un Diwali con qualcosa di breve durata; occorre avere qualcosa che bruci in eterno. Questa è la bellezza di Sahaja Yoga: diventare davvero grandi personalità. Ma non finisce qui.

Vi ho parlato soltanto del principio di Lakshmi; ma una volta che il principio di Lakshmi vi ricopra interamente ed entri in azione il principio di Mahalakshmi, considerate il mondo come una grande sfida per voi, poiché dovete trasmettere agli altri il principio di Mahalakshmi, dovete dare loro la realizzazione, dovete elevarli. E quando questo principio (di Lakshmi) inizia a diventare il principio di Mahalakshmi, tutti i problemi diventano vostri e dovete iniziare a risolverli.

Posso dire che il modo migliore è cambiare atteggiamento nei confronti di ogni altra cosa, in quanto dobbiamo risolvere noi il problema, siamo qui per risolvere il problema. Ho notato una cosa molto comune. Qualcuno espone un problema e io dico: “Fate così”. Ribatterà: “Ma se facciamo così, allora…”. “Allora fate in quest’altro modo”. “Ma se facciamo in quest’altro modo, allora…”. Vanno avanti così, trovano obiezioni su obiezioni finché dico: “Questo è un problema vostro, non mio, vi sto dando cento soluzioni e non ve ne va bene nessuna”.

Ma qui dovreste rendervi conto che siete voi a dover risolvere il problema, è un problema vostro, il mondo intero è un problema vostro. Perché siete nati in questo periodo? Perché avete preso la realizzazione e siete sahaja yogi? È solo per il nome? Dovete dunque assumervi la responsabilità di vedere che cosa potete fare, in ogni campo.

Poniamo che siate architetti, bene, preparate dei progetti, realizzate dei progetti, provateci, io vi aiuterò. Siete musicisti? Allora trovate modi e metodi per diffondere della buona musica. Se siete scrittori, scrivete qualcosa di interessante, non di noioso, qualcosa di interessante che elevi la gente.

Se siete servitori dello stato, bene, cercate di mostrare che state lavorando per un governo di livello molto più elevato. E persone così saranno rispettate, molto rispettate. La personalità di ciascuno si svilupperà; non fuggirete da un luogo perché, come dice la maggioranza della gente: “Madre, prenderemo dei blocchi, sa”. Dipende.

Vi ho detto che a volte devo stringere la mano a seicento persone completamente ubriache. Va bene, è il mio lavoro! Quindi non scapperemo. Siamo ammantati dalla protezione della spiritualità. Se riuscite a mantenervi nel sentiero centrale del Sushumna, nessuno potrà toccarvi.

Spero dunque che, grazie al principio di Lakshmi, realizzerete in voi tutti i tattwa, tutti i principi, e che anche il principio di Mahalakshmi fluisca attraverso il vostro essere. Dovete essere persone molto soddisfatte e rasserenanti, e non trovare difetti negli altri. Se lo fate, sappiate che non siete sahaja yogi. Se cercate di controllare gli altri, sappiate che non siete sahaja yogi.

Vorrei dire che nemmeno i leader dovrebbero tentare di esercitare un controllo. Devono comprendere il modo in cui il principio agisce nel silenzio, devono rendersi conto da soli di come sta funzionando. È un trucco che dovete apprendere. Ovviamente, qualche piccola correzione è necessaria, in quel caso dovreste correggere la persona, non importa.

Ma dobbiamo renderci conto di come il principio stesso della benevolenza stia agendo. L’intero Paramchaitanya si occupa della parte relativa alla benevolenza. Dovete rendervene conto. Come vi ho già detto, dobbiamo essere come il mare che riceve in sé tutti i fiumi.

Se siete in cima ad una collina, non potete ricevere niente; quindi, dovete essere come il mare per ricevere tutto e, allo stesso tempo, dovete essere in alto.

Come vi ho detto l’altro giorno, in prossimità del mare dovrebbe esserci una personalità al di sopra di ogni altra cosa. E voi dovreste avere questa meravigliosa personalità, ossia la profondità del mare e l’altezza del Kailash.

Che Dio vi benedica tutti.

[I sahaja yogi cantano Jai Ganaraya]


(Discorso di C.P. alla fine: “Auguro a tutti un felicissimo Diwali. Che splendido Diwali! Il Diwali è la festa in cui ci riunisce con tutta la famiglia, è una festa della famiglia. E penso che appartenere a questa famiglia sia il più alto privilegio al quale si possa aspirare. E inoltre, sono molto grato a lei, signor Guido e a tutti i sahaja yogi e yogini per l’onore che mi avete concesso accettandomi qui questa sera, dandomi l’opportunità di essere qui con voi. Non so come descrivere questa bella serata. Sono stato sorpreso e sopraffato dall’emozione per ciò che abbiamo appena visto, di ciò che ho visto.

Tornando indietro di molti anni non riesco a ricordare un altro Diwali gioioso e pieno di felicità come questo. E quando oggi vedo tutti voi qui, come ho detto in altre occasioni, mi sento come trasportato in un altro mondo, un mondo diverso, un mondo nuovo, un mondo meraviglioso.

Quindi, a questa bellissima famiglia qui riunita auguro un felicisimo Diwali e un felice e prospero Anno Nuovo. Forse pensate che l’Anno nuovo inizi il primo gennaio, ma adesso l’anno nuovo inizia dopo il Diwali e quindi ci scambiamo gli auguri di un nuovo anno felice e prospero.

(Applausi)

In questa occasione desidero anche ringraziarvi sentitamente per tutta la gentilezza che mi avete sempre riservato. Ora andrò in pensione, lasciando la mia attuale funzione di segretario generale dell’Organizzazione Marittima Internazionale. Non vedevo l’ora. Alcuni si chiedono con preoccupazione come affronteranno il mondo, una volta in pensione. Io sinceramente non vedo l’ora che arrivi quel giorno in cui rimetterò queste responsabilità e ne assumerò altre che forse Lei potrà assegnarmi.

Voi avete conosciuto il Creatore di questo mondo molto intimamente. Voi l’amate come Lei vi ama. Io ho anche avuto il grande privilegio di conoscerla forse da prima di voi.

L’ho conosciuta prima di tutto quando era l’amatissima figlia di suo padre, la preferita. Ho conosciuto la fanciulla tranquilla che era quando stavamo per fidanzarci. L’ho conosciuta quando ci siamo fidanzati, l’ho conosciuta come sposa quando ci siamo sposati e lei ha dovuto giurare. Lei era, come sapete, una giovane donna, una fanciulla timida come è anche oggi (risate).

L’ho conosciuta come moglie, la moglie più premurosa oltre che la più bella, posso assicurarvelo. L’ho conosciuta come madre delle mie figlie e l’ho conosciuta come nonna dei miei nipoti. E l’ho conosciuta come vostra Madre.

Lei ha molti rup, aspetti, come diciamo noi. Ma voi l’avete vista nel Suo swarup, nel Suo aspetto supremo.

La gente si chiede cosa sia un miracolo, come, dove si veda un miracolo. Io vedo un miracolo seduto qui, proprio di fronte a me. Ciascuno di voi è un miracolo. Ciò che siete oggi, il vostro viso, il vostro viso angelico, la vostra bontà, la vostra gioia, la profonda beatitudine, questa è la meravigliosa trasformazione di cui il mondo ha bisogno. Ma voi l’avete avuta. Non è un miracolo questo? Un essere umano è la creazione più complicata dell’Onnipotente, la migliore, la più elevata e la più difficile.

Saper creare un angelo è opera di Dio e crearne molti è opera Sua. Io desidero che questa splendida opera si espanda perché il mondo ne ha bisogno. Il mondo ha un bisogno disperato di questa nuova bellissima creazione.

Il mondo si sta trasformando. Come sapete si sta trasformando in meglio. E, recentemente i Suoi viaggi all’estero, in particolare in Unione Sovietica, hanno mostrato che Oriente e Occidente, Nord e Sud sono tutti pronti a riceverla, a ricevere il Suo messaggio e dare inizio ad una grande trasformazione, ad un processo di trasfomazione.

Auguro che il Suo sogno diventi realtà in misura sempre crescente. Auguro il più grande successo a tutti voi e ai vostri figli e spero di avere l’onore e il privilegio di servire Sahaja Yoga in un modo o in un altro, in base, come ho detto, ai Suoi desideri.

Grazie e che Dio vi benedica, grazie infinite.”).


Shri Mataji: Questo è per augurarvi un felicissimo Diwali. Per noi Diwali significa accendere molte luci con una sola luce. Questo è il Diwali che oggi celebriamo qui e abbiamo moltissime persone illuminate. Potete vedere la realizzazione del Sé risplendere sui loro volti.

Non mi dilungherò perché i bambini devono andare a dormire. Si esibiranno per noi in qualche bella recita e dobbiamo dare loro dei regali. Dopo, distribuiremo oggi dei regali a tutti. È mio desiderio, oggi, poter fare dei regali a tutti voi. E dopo aver distribuito i regali ci sarà un bel programma musicale.

Che Dio vi benedica. Grazie.

[Applausi]


[1] Programma successivo alla conferenza introduttiva di Sahaja Yoga.

[2] Piatto circolare di metallo.

[3] Un Bramino amico d’infanzia e devoto di Shri Krishna.