Serata precedente il Puja di Pasqua, Occorre spiccare un nuovo salto

Eastbourne (Inghilterra)

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(04/2022 SOTTOTITOLI, TRADUZIONE INEDITA)

SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

Serata precedente il Puja di Pasqua

Occorre spiccare un nuovo salto”

Eastbourne (GB), 21 Aprile 1990





È bellissimo vedervi tutti qui per il puja di Pasqua. È bellissimo. Che piacere, che gioia! Sento che è come se la resurrezione agisse velocemente.

Adesso è arrivato il 1990, un anno speciale per tutti noi. Non vi è dubbio che Sahaja Yoga si diffonderà con grande rapidità ovunque, in tutto il mondo, lo so. Deve diffondersi.

E vi ho anche detto che tutti i sahaja yogi devono spiccare un nuovo salto. Per spiegarlo diremo che Sahaja Yoga si sta diffondendo orizzontalmente, sul piano orizzontale, e voi siete responsabili di questo lavoro. Vi state indubbiamente dando da fare. Si è diffuso grazie a voi. Alcuni di voi hanno profuso ogni sforzo per farlo funzionare, per diffonderlo nei villaggi, nei luoghi circostanti, in paesi diversi.

Anche gli eventi mondiali ci hanno aiutato molto e Sahaja Yoga ha funzionato in modo molto esteso.

Forse sarà difficile per noi dare un vero equilibrio a tutto questo.

Quando però ci muoviamo orizzontalmente dobbiamo anche renderci conto che dobbiamo muoverci verticalmente, diversamente ciò che accadrà è che ci rimetteremo in qualità. La quantità potrebbe essere considerevole ma mancheremo di qualità. E se la qualità diminuirà, vedrete che molti si disperderanno.

Dobbiamo pertanto prenderci cura della nostra ascesa verticale che è molto importante.

Se vi racconto alcune cose avvenute in questo breve tempo dopo aver lasciato l’India, mi stupisco io stessa di come Sahaja Yoga si stia espandendo, in maniera esponenziale.

Ma questa non dovrebbe essere per noi una soddisfazione completa. Dobbiamo anche crescere individualmente. Ed ognuno di voi deve ascendere. L’ascesa verticale deve essere conseguita da tutti voi.

Qualcuno può essersi un po’ perso, altri potrebbero essersi un po’ allontanati da se stessi, l’attenzione potrebbe essersi parecchio dispersa. Ma dobbiamo renderci conto del motivo per cui siamo qui, e allora sarà molto facile.

Noi siamo qui per essere parte integrante di una grandissima rivoluzione. Riuscite ad immaginare che stiamo trasformando gli esseri umani? Non era mai stato possibile. Avverrà una trasformazione di massa. È così che questo mondo cambierà, e voi siete parte integrante di questo.

Ma quando ne diventate parte integrante, a volte dimenticate che abbiamo molte cose che cercano di trascinarci in basso. Allora siamo felici di vedere la diffusione di Sahaja Yoga, ma non vediamo ciò che perdiamo a livello verticale. E questa ritengo sia una perdita maggiore. Non ha importanza che ci siano due persone in più o in meno, ciò che è importante è avere sahaja yogi molto profondi, diversamente Sahaja Yoga si sgretolerà.

Si verificheranno moltissimi eventi: noi siamo sul palcoscenico e dobbiamo collaborare, coordinarci e capire.

Ad esempio, David (Spiro) ha avuto un problema per venire qui. Ha detto: “Madre, è stata proprio come una tempesta, orribile. Io ero lì una settimana fa”. Ed era alquanto turbato.

Tutti mi hanno parlato di questo posto. Ho detto: “Bene, vediamo” (risate, Shri Mataji ride). Ed anche ieri mi hanno detto che ha piovuto, ma a Cambridge è stato terribile. Allora ho detto: “Inizierà a soffiare il vento”. E con il vento tutte le nubi sono state spazzate via ed il cielo si è schiarito.

Quindi in qualche modo il vento ha iniziato a soffiare e potete vederlo, ma dovete avere i piedi per terra. Invece ciò che noto è che voi, a volte, non vi rendete conto dell’importanza del lavoro che state facendo, dell’importanza della posizione in cui vi trovate, né dei risultati che otterrete voi e del grande dono che offrirete agli esseri umani.

Quando ci si stacca, ad esempio, dalla vita familiare… Noi siamo venuti in Sahaja Yoga rinunciando a tutte queste cose, a tutte queste cose terrene come i vestiti, la casa, l’auto e, inoltre, la vita familiare, le relazioni, ogni cosa.

Siamo venuti qui per cercare la verità e per fonderci con Dio. Ciò non significa che dobbiate darvi al sanyasa (vita di rinunce), bensì aver rinunciato significa che vi siete distaccati.

E siete attaccati ad un unico principio: quello di dover raggiungere la divinità in voi.

Ma quando entrate in Sahaja Yoga, dopo aver visto la bellezza di Sahaja Yoga, poi volete ritornare a quelle cose inutili e non sapete spiegare perché accada.

Ad esempio, se qualcuno si sposa, si perde dietro alla moglie. Se compra una casa, si perde dietro alla casa. Se acquista un’auto, si perde dietro all’auto. Se trova un lavoro, si perde dietro al lavoro. Se ha una fabbrica, guadagna denaro e si perde.

Quindi che cosa avete abbandonato? Manca il distacco.

Il motivo per cui ora siete in Sahaja Yoga è che vi siete resi conto che non vi è gioia in tutte queste cose. La gioia risiede in una unica cosa: la connessione con il Potere Divino. Non in tutte queste cose non importanti. Non siete venuti qui per ipocrisia o per qualche guadagno di basso livello. Siete venuti per qualcosa di molto prezioso, qualcosa di valore supremo, abbandonando tutto ciò che è così inutile. Vivete in mezzo a queste cose, ci siete, ma se vi ci attaccate di nuovo sprecate molta della vostra energia ed anche della mia.

Dovrebbe esserci il distacco che avevate sviluppato prima di entrare in Sahaja Yoga.

Invece ciò che noto è che, una volta entrati in Sahaja Yoga, trovano un lavoro e: “Adesso sono impegnato con il mio lavoro, non posso fare nient’altro”. Un altro dirà: “Devo frequentare la scuola”, oppure: “Ho dei figli”. Un altro ancora dirà: “Mia moglie…”. Poi altri diventano molto romantici, si innamorano. Fanno assurdità di ogni genere.

Dopo essere saliti sulla barca, come potete riscendere?

È dunque molto importante comprendere che siamo sahaja yogi. Niente può attrarci, niente può dissuaderci, niente può distrarre la nostra attenzione, conta una sola cosa e cioè che siamo qui per l’emancipazione degli esseri umani ed il nostro carattere, il nostro stile, la nostra personalità li trasformeranno.

Vi farò un esempio: quando stavo per recarmi in Russia per la seconda volta, in famiglia dissero: “Ci sei già stata, perché vuoi ritornarci? Dopo tutto ci sei già stata e adesso vuoi tornarci per due o tre giorni. Un seminario di Yoga può anche essere organizzato da altri che sono lì”. Io ribattei: “No, devo andarci io”.

Loro però insistettero tantissimo, allora io dissi: “Sapete, ho un piano per cui, se ci andrò, ci saranno molte persone da tutti questi paesi del cosiddetto Blocco Orientale e penso di poterlo abbattere grazie ai sahaja yogi, se otterranno la loro realizzazione”.

E dicevo proprio che (al seminario di Yoga in Russia) avrebbero dovuto partecipare persone davvero straordinarie (dai paesi del Blocco Orientale). E mi concessero soltanto quarantacinque minuti per parlare. Io parlai per trentacinque o trentadue minuti, direi, poi diedi la realizzazione. Toccai gente straordinaria, personalità straordinarie.

Quando uscii mi accompagnarono tutti, non era rimasto nessuno nella sala ad ascoltare gli altri; il seminario era finito (risate).

E mi diedero i loro indirizzi, numeri di telefono, tutto. Mi incalzavano ed io non avevo carta e penna, così scriveva qualcun altro. Ed ero molto soddisfatta.

Riuscivo a vedere con chiarezza nella loro personalità che erano molto profondi.

Appena tornarono nei loro paesi, il Paramchaitanya entrò in azione e sapete ciò che è accaduto con il Blocco Orientale. Sono persone straordinarie, eccezionali. I russi sono eccezionali e queste persone sono straordinarie. Sono ricercatori di altissima qualità. Lo stesso vale per l’Ungheria. Prima tutti chiedevano: “Madre, e l’Ungheria?”. Io rispondevo: “Lasciate che venga una sola persona da quel paese”. E ne venne proprio uno, alquanto malato, sapete, esile e malaticcio. Prese la realizzazione ed ecco: l’Ungheria è libera. Lo stesso per la Romania.

Qual è quindi la differenza in qualità? Noi siamo considerati abitanti di paesi liberi, mentre gli altri hanno vissuto nelle catene del comunismo. Non lo so, ma forse devono essere state grandi persone per essere nate lì. Lenin ha parlato di stato senza stato e cose del genere, ma non so cosa dire. Però una cosa certa è che non hanno avuto il tempo di sprecare la propria attenzione di qua e di là.

Nessuna assurdità delle religioni, nessun condizionamento assurdo, nessuna assurda teoria di vario genere, nessuna sciocchezza di diventare hippy o punk e idiozie di ogni tipo. Niente.

Certo, non dico che… Quando sono andata lì ho trovato almeno il venticinque per cento delle persone che chiedeva jeans americani, ma è diverso: erano solo il venticinque per cento. Però per il resto erano proprio puliti, assolutamente puliti: avevano i capelli ben pettinati con olio e via dicendo, molto distinti. Nessuna inibizione a farmi domande sulla loro situazione personale, niente del genere. Nessuna ipocrisia, niente, nessuna moda, nessuna moda. Persone molto schiette, semplici, istruite, dignitose. Nessuno faceva strani gesti o altro nel camminare, molto dignitosi. Ed era considerata gente stretta nelle catene del comunismo.

Uno di loro ha effettuato dei calcoli matematici su Shri Chakra: è venuto da me con molta umiltà e si è seduto per sapere tutto al riguardo.

Non posso spiegarvi la loro umiltà. Sono venuti anche sul palco con grande umiltà e disciplina.

Comunque sia, comunque debba essere stato per loro il regime, non sono persone trascurate.

Hanno una sorta di vera e propria disciplina nella loro mente; la loro mente è molto ricettiva, umile.

Con questa cosiddetta libertà, penso che abbiamo perso parecchio di noi stessi, innanzitutto sperimentando assurdità di ogni genere; parlando di cose di cui non avremmo dovuto; guardando – nel nome della libertà – cose che non avremmo mai dovuto vedere in quanto esseri umani. In un paese “libero” si può fare di tutto.

E ritengo che, senza la realizzazione, la libertà non abbia significato, perché ci si degrada. Si perdono completamente tutte le qualità, tutto il sistema di valori, ogni cosa.

Così arriviamo a comprendere che abbiamo fatto del male a noi stessi, che abbiamo danneggiato la nostra attenzione.

Prima in famiglia i genitori erano crudeli, strani ed altro. Mentre, adesso che siete diventati sahaja yogi, siete attaccati moltissimo ai vostri figli e neppure così va bene. “Questo è mio figlio, questa è mia moglie, questa è casa mia”. Ma come è possibile? Adesso siete diventati uccelli liberi.

Oggi dunque è il giorno di Pasqua, noi lo celebriamo oggi1. E a Pasqua occorre ricordare che ormai siamo liberi. Non siamo più uova nel guscio, adesso siamo uccelli. Non dobbiamo portarci sulla testa il tuorlo dell’uovo e vantarcene. Ormai è finito, è passato! Non esiste più. Perché dovremmo dunque provare a ridiventare uova? Dov’è la saggezza in questo?

Inoltre ho notato un’altra cosa scioccante. Noi abbiamo perso la tendenza a dominare, intimidire, prendere in giro, odiare gli altri, tutti questi cattivi comportamenti che eravamo liberi di avere; sapete, noi abbiamo la libertà di parlare sgarbatamente agli altri, la libertà di ferirli. Tuttavia, dopo aver abbandonato tutto questo, ciò che noto è che i sahaja yogi fanno ancora tutte queste cose. Quel comportamento è superato!

Diciamo che prima eravate poliziotti ma ora siete diventati preti. Non dovrei dire preti, ma come dovrei definirli allora? (Risate) Sono ugualmente negativi (Shri Mataji ride). Dovrei dire che adesso siete diventati anime realizzate.

Quindi, adesso che siete diventati anime realizzate siete uccelli, uccelli veramente liberi, dotati di ali, di occhi, in grado di volare e privi di quelle caratteristiche che avevate quando eravate uova. È una trasformazione completa. È tutto finito, è un mito. Non potete più diventare così.

Se un uccello vuole diventare un uovo, finirà per soffocare e morire. Non è possibile tornare indietro. E perché poi? Perché tornare indietro? Dovremmo farci questa domanda.

Noi dobbiamo ascendere, così, nella resurrezione dobbiamo apprendere il distacco. È soltanto un fatto mentale. Insomma, non so, come può un uccello essere attaccato ad un uovo? Potrebbe esservi attaccato se pensa: “Oh, come stavo comodo, non dovevo volare” (risate), o magari qualcosa del genere, sapete.

Voglio dire, ci sono solo aspetti negativi nell’essere un uovo e nel pensare da uovo. Non so come (un uccello) possa attaccarsi a questo. Al contrario, aborrirà una vita simile: “Oh Cielo, che cos’ero, dov’ero!”.

Allo stesso modo, anche noi dovremmo provare una sorta di gloria di ciò che siamo, ma senza vanità.

È fierezza. È una assunzione, una accettazione. Siete seduti su un trono: ormai non potete più provare piacere nel fango, no?

Pertanto, quando torniamo indietro, quando la nostra mente va nella direzione opposta, dovete rendervi conto che state scivolando fuori. Questo è molto importante.

La mia esperienza dell’Australia è stata piuttosto rattristante perché ho scoperto che erano scivolati tutti completamente fuori, assolutamente. I leader erano come carcerieri ed il loro comportamento, e quello di altri che si erano uniti a loro, avevano creato una sorta di regime, orribile, hitleriano. Allora ho dovuto riportarli sulla barca.

Ho dovuto lavorare sodo, davvero molto intensamente con loro. Questa cosiddetta libertà che abbiamo li ha rovinati.

Un altro miracolo è avvenuto quando sono andata a Cairns, un luogo molto remoto vicino all’Equatore, sulla punta dell’Australia.

Mi hanno detto che la Grande Barriera Corallina era molto vicina. E ci sono pesci chiamati corone di spine2… come li chiamate? Quali pesci sono queste corone di spine? Stelle marine. E si nutrono dei piccoli organismi che formano quei meravigliosi coralli. Ed è per questo che la rigenerazione si è arrestata da dieci anni. Dio solo sa da dove siano venute, a frotte e frotte.

Ho detto: “Mi piacerebbe andare a vedere la Grande Barriera Corallina, visitiamola”. Così ci andai e c’era una imbarcazione che doveva immergersi per metà3. E noi stavamo seduti lì a metà, osservando tutto.

Dissero: “Vedrà lì quelle stelle marine”. Io vidi enormi tartarughe e una grande varietà di pesci meravigliosi, dagli splendidi colori, che passavano molto tranquillamente. Ma nemmeno una stella marina, nemmeno una. Dissi: “Vediamo, vediamo”. E girammo per parecchio tempo. Volevo vederne almeno una per capire che roba fosse. Girammo per tutta la zona ma neanche una. E questo accadde il dieci, quando ero lì. Il diciassette eravamo in viaggio e, sull’aereo, annunciarono che era accaduto un miracolo: tutte queste stelle marine erano scomparse e quelle rimaste stavano morendo. Riuscite ad immaginare? (Applausi)

Insomma, ciò che sto cercando di dirvi è che avete quegli occhi, avete quella personalità in grado di innescare tutti questi avvenimenti. Se due o tre sahaja yogi della Germania dell’Est che hanno ricevuto la realizzazione possono andare a provocare la caduta del muro di Berlino, con tutti questi sahaja yogi non so cosa dovrebbe accadere! Lo avete, avete questo potere. È per questo che dico che deve esserci un miglioramento verticale, e poi lasciare che questo potere agisca e dia l’avvio.

Potete tutti riuscire ad innescarlo, a livello individuale e collettivo. Ma qui il progresso verticale è minore, la consapevolezza verticale è minore.

Possiamo anche avere un grande numero di sahaja yogi, ma se non riusciranno ad innescare questo processo, qual è l’utilità?

La mia richiesta è che, adesso, dobbiamo prestare attenzione al nostro movimento verticale e alla nostra attenzione.

Lo stesso per quanto riguarda i matrimoni. Voglio dire che a volte ho la sensazione di non capire perché ho unito in matrimonio certe persone, dato che si smarriscono. Pensate. Non riesco a capire. Voi vi sposate in Sahaja Yoga, vi sposate per Sahaja Yoga, volete avere dei figli che siano sahaja yogi, delle anime realizzate, volete dare supporto a Sahaja Yoga, è per questo che vi sposate. E invece vi perdete nei matrimoni.

Qualcuno arriva e mi dice: “Madre, ci sarebbe un ottimo posto di lavoro, posso averlo?”. “Bene, Dio ti benedica”. Dio lo benedice ma lui per Sahaja Yoga è perso!

Ebbene, queste tentazioni ci sono perché non siamo distaccati.

In questo grande giorno devo dirvi che adesso siamo diventati uccelli e non vogliamo per nessun motivo ritornare uova. Non vogliamo tornare a quello stato. E dobbiamo dare impulso a tantissime cose. Voi siete venuti tutti in Inghilterra e tutta l’Inghilterra dovrebbe entrare in azione.

Devo darvi un’altra bella notizia. Sono stata a Jaipur. Soltanto un signore di Delhi era andato a Jaipur per organizzare un incontro. E a Jaipur hanno detto: “Qui è molto difficile” e via dicendo. Ma lui replicò: “No, organizzerò il programma al Mandir (tempio) di Govindjis” – dove a nessuno è consentito tenere conferenze – “Andrò a parlare con la maharani4”.

Ebbene, la maharani non voleva incontrarlo, ma lui ha insistito, è rimasto seduto ad aspettarla.

Alla fine ebbe un’opportunità e andò a parlarle.

Le fece vedere la mia fotografia. Immediatamente lei si interessò a me, domandò di Sahaja Yoga: “Cos’è Sahaja Yoga?”. Poi chiese di darle la realizzazione. Ricevette la realizzazione, anche il maharaja ottenne la realizzazione. E dissero: “Sì, potete fare qui il vostro programma”. Lei aggiunse: “Verrò al programma”. Venne anche lei. Cadde ai miei piedi in pubblico, rimase seduta lì tutto il tempo, anche suo marito era seduto lì. Qualcuno offrì loro dell’acqua da bere ma loro dissero: “Come potremmo? Lei è la Dea, non possiamo bere davanti a Lei”. Rimase lì seduta, pensate, e aveva appena avuto la realizzazione. Che profondità!

Ma non basta. Loro hanno una festa chiamata Gangaur in cui celebrano Gauri. È la festa più importante in cui la regina, la maharani deve venerare Gangauri la cui statua fa il giro di tutto lo stato di Jaipur e tutti la festeggiano.

È considerata la ricorrenza più importante.

Ebbene, al mattino lei venne da me, mi toccò i piedi e mi chiese: “Madre, posso venerarla?”. Io risposi: “Perché?” “Perché è Lei in realtà la mia Gangaur. L’altra è soltanto una statua”.

Così mi fece stare nella stessa posizione, eseguì ogni rituale, mi offrì betel da mangiare. Io non lo mangio mai, ma lei disse: “Deve farlo, Lei è Gangaur, quindi deve mangiarlo”.

Eseguì la cerimonia e tutto il rituale per circa quarantacinque minuti e poi disse: “Adesso andrò a rendere omaggio alla statua”.

A nessuno è permesso di andare lì ma lei mi ci accompagnò. Mi fece accomodare in un bellissimo posto tutto decorato come questo. Quanto mi rispettava! Sapete, di tutti i maharaja, quello di Jaipur è il più importante e la maharani è la nobildonna più importante. Per il resto, avevano moltissimi problemi, tantissimi problemi.

Ebbene, come era avvenuto tutto questo? Quel signore (che aveva preso i contatti con la maharani) aveva ricevuto la realizzazione a Delhi, mi pare tre o quattro anni fa, lui è di Jaipur, e mi disse: “Madre, dobbiamo fare qualcosa a Jaipur”. Risposi: “Vai tu stavolta e provaci”. Una persona molto potente. Lui andò, la incontrò e diede la realizzazione a lei e al maharaja.

Loro avevano una causa giudiziaria da miliardi di rupie su cui la corte non si era ancora pronunciata ed erano sul punto di perderla.

Ma dopo che la maharani ebbe ricevuto la realizzazione, nel giro di otto giorni il caso si risolse in loro favore. E lei capì che questo era un bellissimo segno. Ma subito dopo la realizzazione si era immersa completamente in Sahaja Yoga innescando (così l’azione del Paramchaitanya).

Ebbene, quando alcuni mi dicono di avere ancora dei problemi, è perché non innescate quel processo. Voi non dovreste avere problemi. Se avete qualche problema significa che in voi c’è qualcosa che non va e deve essere corretto.

Non risolverete soltanto i vostri problemi ma attiverete (questo processo, l’azione del Paramchaitanya) in modo tale da risolvere i problemi di tutte le persone, di tutto il mondo.

Abbiamo ancora un enorme problema che è il fondamentalismo. Non occorre parlarne o dire qualcosa, andate semplicemente davanti a loro e funzionerà. Dipende (dalla vostra profondità). Dovete farlo voi. Se avessi potuto fare tutto io, non vi avrei chiesto di venire in Sahaja Yoga.

Ma siete venuti di vostra volontà, lo avete ricevuto di vostra volontà e adesso dovete camminare con le vostre gambe.

Sento che la nostra ascesa verticale è ancora molto lenta e siamo ancora smarriti nella rete della maya, per cui cadiamo in modalità un po’ più sottili dei comportamenti delle nostre vite precedenti (prima di Sahaja Yoga). Adesso siamo morti a quella vita, siamo persone nuove, dimenticatela.

Posso raccontarvi di molti miracoli: adesso, per esempio, abbiamo curato l’AIDS. Lo abbiamo curato, indubbiamente. L’AIDS può essere curato con Sahaja Yoga. Intendo dire che ovviamente io l’ho curato. Però non so se voi siate in grado di curarlo. Ma potete, potete curarlo, se riuscirete ad innescare (questo processo). Tuttavia, (se) per voi le altre cose sono più importanti di Sahaja Yoga e del vostro sviluppo in Sahaja Yoga, non ci riuscirete.

C’è stato un ragazzo che venne a Karnal, a trentadue anni non riusciva a proferire neppure una parola, non riusciva a sentire, non riusciva a parlare, non emetteva alcun suono, la sua cassa di risonanza5 era morta. Io gli dissi due mantra nell’orecchio e lui iniziò a parlare perfettamente. La notizia uscì sui giornali. Se ho potuto farlo io perché non voi? Provate. Vi ho concesso tutti i miei poteri. Essi sono a vostra disposizione. Però c’è una condizione: dovete essere distaccati come me.

Dovete interessarvi gli uni degli altri. Sviluppate un distacco totale. Lasciate che la vostra attenzione si sposti su questo. Voi siete ancora preoccupati di varie cose: dimenticatele.

Siete indubbiamente straordinari, ma fareste meglio ad eliminare le limitazioni che vi trascinate ancora dietro.

Spero che, in questo periodo… L’atmosfera è molto favorevole. Sono felicissima che stia accadendo tutto questo e loro (deità) vogliono che risorgiate veramente: risorgere dalla percezione del tempo, dall’aggressività, dalle cose terrene – sono un ciarpame inutile e mondano – e volar via in cielo aperto.

Che Dio vi benedica tutti.

Adesso potete andare tutti a cena e dopo ci sarà un programma musicale.

Domani ci sarà il puja. Questo puja, spero, dovrebbe innescare molte cose. Lo spero.

Dio vi benedica.





1 Nel 1990 il giorno “ufficiale” della celebrazione della Pasqua era il 15 aprile.

2 La stella marina corona di spine, nome scientifico Acanthaster planci, è un invertebrato marino appartenente alla famiglia delle Acanthasteridae. Le corone di spine sono stelle marine di grandi dimensioni che possono raggiungere il mezzo metro di diametro. Hanno dalle 13 alle 21 braccia che si estendono a raggiera dal corpo centrale. Le braccia ed il corpo intero sono ricoperti da spine velenose ed appuntite lunghe 5 cm che vengono usate come difesa contro le minacce.

3 Probabilmente è una barca con fondo di vetro. Una barca con fondo di vetro è una barca dove si può scoprire il mondo sottomarino senza bagnarsi. Ha (in parte) un fondo di vetro o una finestra di vetro nella chiglia attraverso i quali si può vedere il mondo sottomarino.

4 Maragià (in sanscrito mahārāja, “grande re“), è l’antico titolo utilizzato per i sovrani indiani. L’equivalente femminile è Maharani (o Maharanee, Mahārājñī) ed era un titolo destinato sia alla moglie di un maharaja sia ad una donna al vertice dello Stato, laddove vi era questa possibilità.

5 A differenza della cassa di risonanza degli strumenti musicali, la cassa di risonanza umana è costituita da organi mobili tra cui lingua, labbra, laringe, velo del palato; a seconda della conformazione e della posizione di questi organi la voce si rinforza con armonici differenti e quindi presenta timbri diversi e accezioni diverse.