(07/2020 SOTTOTITOLI, traduzione verificata) S H R I M A T A J I N I R M A L A D E V I Shri Adi Kundalini Puja L’Avvento della Kundalini Primordiale Moedling (Austria), 19 Giugno 1990 Oggi ci siamo riuniti qui per celebrare il Puja alla Kundalini. L’abbiamo celebrato una volta in India, molto, molto tempo fa, e questa è la prima volta che lo celebriamo qui in Austria. È il Puja all’Adi Kundalini, cioè alla Kundalini Primordiale. [A lato: “Puoi spostarlo?”.] Avrete visto come, nella mano di Atena, che è la Madre Primordiale, vi sia un potere rappresentato da un serpente; nella mano sinistra. [Shri Mataji parla a lato: “Mettilo via. Va bene, se lo allontani un po’ è a posto. Sì, un po’ da quella parte va bene”.] La Madre Primordiale detiene uno dei Suoi poteri, cioè la Kundalini Primordiale, che è un Suo aspetto. Naturalmente Lei è più di questo, ma negli esseri umani è riflessa come Kundalini. Si deve capire che per creare una incarnazione è stato necessario moltissimo impegno. Si sono dovute considerare tantissime cose. Occorreva, una volta creato un essere umano, avere la visione di come una incarnazione potesse aiutarlo. Su questa terra abbiamo avuto, a diversi stadi, delle incarnazioni inviate con lo scopo particolare di conseguire un certo tipo di ascesa in un determinato periodo storico. Esse erano tutte parti integranti della Madre Primordiale e avevano tutte, dentro di sé, una Kundalini molto potente. Ma l’incarnazione di questo Kali Yuga è molto complessa. Occorreva, per prima cosa, capire quale sarebbe stata la situazione nella quale questa incarnazione sarebbe nata e quali incontri avrebbe avuto. Pertanto è stato necessario realizzare, nell’incarnazione, la maggiore forza propulsiva, o il lavoro principale, al fine di creare un midollo spinale molto forte, in grado di sostenere la Kundalini Primordiale che ha la responsabilità di compiere questa grandiosa opera di trasformazione. Ora, questa Kundalini, la Kundalini Primordiale, ha connaturati in sé tutti i poteri di redenzione, di ascesa. Ma oltre a questo, per nascere in questo Kali Yuga, occorreva sapere quali persone ci si sarebbe trovati ad affrontare e, poi, come condurle alla comprensione di Sahaja Yoga e alla comprensione della necessità di ascendere. Sono dunque molte le fonti di energia e di conoscenza da usare, poiché è un mondo molto complicato quello nel quale la Kundalini Primordiale avrebbe dovuto agire. Non era semplice come con chi si recava sull’Himalaya. Quelle erano già persone pure, con un forte desiderio di ricevere la realizzazione. Non avevano inibizioni, condizionamenti ed ego di ogni genere. Erano persone completamente arrese e arrivavano dopo innumerevoli sacrifici. Perciò risvegliare la loro Kundalini non era tanto complicato. Quindi, non solo la Kundalini Primordiale avrebbe dovuto dare l’ascesa alla gente, ma avrebbe dovuto anche capire che tipo di gente fosse. [Perché non porti fuori il bambino? Che cosa succede? Credo (sia meglio) aprire le finestre, forse i bambini hanno caldo. Di solito i bambini non piangono, a meno che non ci sia qualche problema. Dovete fare attenzione.] Quindi, tutti gli aspetti degli esseri umani, i loro movimenti dispersivi, tutte le loro avventure e imprese dovevano essere comprese dall’incarnazione, per comunicare con la Kundalini Primordiale. Inoltre, una Personalità del genere avrebbe dovuto essere Mahamaya (la grande Illusione) in quanto Lei o Lui, chiunque fosse, avrebbe dovuto comportarsi in modo che nessuno si sentisse spaventato o distante. Pertanto è stato necessario assumere questa forma (swarupa) di Mahamaya. Il lavoro dell’Adi Shakti è duplice. Il primo consiste nel conoscere il presente, come sono le persone, le loro culture, i loro stili, i loro condizionamenti, il loro ego, i loro comportamenti, ogni cosa. Questo malgrado l’Adi Shakti non sia consapevole di tutte queste cose, infatti Lei non le conosce: esse fanno parte dell’avventura umana. Lei non sa fino a che punto (gli esseri umani) si siano spinti e cosa vedano, cosa sognino, quali siano le loro idee. E l’altro lavoro è quello della Kundalini. Lei dunque (l’Adi Shakti) è divisa in due parti: una è la Kundalini, e l’altra è il Sahasrara. Il Sahasrara deve fornire tutto il materiale, tutte le informazioni alla Kundalini, la quale poi deve agire. Naturalmente, come sapete molto bene, ci sono le deità, che risiedono in tutto il Sahasrara ed anche in tutto il corpo, e che comunicano correttamente tutto ciò che è da comunicare. Ma è un lavoro molto complicato, estremamente complicato. La Kundalini Primordiale agisce dunque sia a livello collettivo, samashti, sia a livello individuale. Supponiamo di andare in un qualche posto, diciamo un aeroporto. Lì si comincia ad assorbire il calore della gente, allora si inizia a sudare e si deve fare in modo che tutto questo lavoro sia svolto attraverso il proprio corpo. Oppure, se nello stesso momento c’è qualcuno, un individuo che abbia qualche problema, anche questo può essere assorbito e corretto. Funziona dunque su entrambi i livelli, uno individuale e uno collettivo, samashti (collettivo, ndt) e vyashti (individuale, singolo, ndt). E può agire simultaneamente. Ora, l’attenzione, che è il potere del cervello, o il potere del Sahasrara, diciamo, dev’essere anch’essa estremamente profonda, vigile e acuta. Tutto questo lavoro è stato necessario per creare questa incarnazione della Kundalini Primordiale e del Sahasrara. Sono stati utilizzati numerosi meccanismi. Sono stati realizzati moltissimi tipi di connessioni, come fate voi quando, ad esempio, cercate di programmare i vostri computer per renderli più efficienti; allo stesso modo, è stato necessario tantissimo lavoro. E per prima cosa è stato necessario osservare gli esseri umani per duemila anni, i loro comportamenti, le loro azioni e il tipo attuale di esseri umani. Ogni nazione aveva condizionamenti diversi, ogni individuo aveva condizionamenti diversi. È un compito molto arduo, ed occorreva avere realmente un oceano di pazienza, un inesauribile oceano di pazienza. Ed è così che questo lavoro di Sahaja Yoga, l’intero palcoscenico, è stato preparato. Così come voi avete allestito qui questo palco (per il Puja): avete fatto un lavoro meraviglioso ed è davvero accurato, bello, non manca nulla. Ma il palcoscenico per Sahaja Yoga è stato molto complicato, estremamente complicato in quanto il lavoro (da svolgere) era straordinariamente dinamico, molto sottile e, al tempo stesso, così amorevole, così colmo di affetto. Tutta l’intelligenza del Divino è stata profusa per dar vita a questa incarnazione. Ed anche ottenere una realizzazione umana è stato molto difficile. Occorreva nascere come un essere umano qualunque, vivere nella propria famiglia da persona qualunque. Occorreva scoprire, penetrando nella Kundalini di tutti, cosa non andasse in loro, quale fosse il difetto, come poter usare le permutazioni e combinazioni dei loro chakra per dare la realizzazione a livello di massa. È stata un’impresa grandiosa e andava fatta con il Sahasrara. Ma è stata realizzata. Tutti questi grandi piani del Divino, e il lavoro accurato di tutti (ogni deità) per portare ogni cosa ad un livello di eccellenza, sono stati davvero straordinari. Anch’io mi sorprendo di me stessa, e mi meraviglio di come sia davvero riuscita ad avere così tante persone in Sahaja Yoga. Non me lo aspettavo, invece ha funzionato in modo straordinario anche grazie alla collaborazione degli esseri umani. Diversamente non sarebbe stato possibile. Quando ora celebrate questi Puja e tutto il resto, voi compiacete le deità, le rendete felici perché esse hanno lavorato tanto. In questo modo esprimete loro la vostra gratitudine per il duro lavoro che hanno svolto, con una diligenza e una precisione tali che oggi abbiamo potuto realizzare questa grande rappresentazione di Sahaja Yoga. I sahaja yogi forse non si rendono conto di quale grande lavoro sia stato svolto dietro le quinte e di quanto tempo ci sia voluto per realizzare tutto questo, per portarlo a questo livello di perfezione. Anche la Kundalini Primordiale, che è riflessa in voi come vostra Kundalini, è della stessa natura e funziona allo stesso modo. Essa si risveglia, vi dà la realizzazione del Sé, vi concede i poteri, ma occorre rendersi conto che dopotutto è un riflesso. E per rendere un riflesso autentico, reale, occorre come prima cosa osservare la realtà, il modo in cui agisce, come funziona la Kundalini vera, reale, l’autentica Kundalini Primordiale. Soltanto pensando alla mia Kundalini, diverrete immediatamente silenti, è indubbio. Non riuscirete a pensare, diventerete proprio silenti. Pensate ad uno dei miei chakra e i vostri chakra si sistemeranno. Ma voi dovete avere quella profondità, dovete avere quel senso di protocollo, dovete avere tutte queste cose a posto. E funzionerà. Voi non dovete fare nulla, dovete soltanto pensare ai miei chakra. Pensate alla mia Kundalini: è sufficiente. Però dovete sviluppare quello stato di resa. Ancora adesso ci sono sahaja yogi che dubitano. Hanno visto il lavoro svolto, hanno visto tutto, ma ancora dubitano e danno ascolto a gente che è alla periferia. Ci sono inoltre sahaja yogi ancora attaccati a tante cose. Non riescono a cambiare, non hanno ancora il coraggio di cambiare se stessi. Non dico che dobbiate cambiare qualcosa di esteriore; ma arriverà un momento in cui potreste anche dover cambiare (esteriormente), quindi dovreste essere preparati. Occorre valutare e scoprire quanto siamo coraggiosi. Se non avrete un coraggio totale, non potrete stabilizzare rapidamente Sahaja Yoga. Quando usate la vostra Kundalini, dovete rendervi conto che la vostra Kundalini individuale ha dei problemi. Anche Lei è passata attraverso varie epoche e stadi e anche Lei, talvolta, è molto ferita, molto infelice e molto debole; e allora non riesce a sollevarsi. Pertanto, se volete che questa Kundalini, che vi appartiene, che è vostra Madre, vi dia tutto il nutrimento ed ogni cosa, dovete imparare, innanzitutto e soprattutto, ad arrendervi alla realtà. Se imparate ad arrendervi alla Kundalini Primordiale, la vostra Kundalini immediatamente si rafforzerà. Se, ad esempio, prendete un sasso e ci mettete sopra qualcosa, non lo rifletterà. Allora provate con un materiale migliore come il legno, ma nulla verrà riflesso. A quel punto lo verniciate e si vedrà qualche riflesso. Poi prendete il vetro. Il vetro non rifletterà. Ma se si usa del mercurio per farne uno specchio, esso rifletterà. Potrebbe, però, non essere ancora uno specchio perfetto. Quindi, il tipo di riflesso che ottenete e il tipo di personalità che sviluppate, dipendono dal riflettore che siete. Pertanto non dovrebbe esistere altra aspirazione se non quella di dissolversi nella realtà. Dovrebbe esserci in voi il desiderio di iniziare a dissolvervi in essa. A quel punto non è necessario parlare di distacco, non è necessario parlare di niente, di nessuna virtù: esse si manifestano automaticamente, poiché ora siete diventati il Divino. Quando diventate il Divino, anche la vostra Kundalini riflette, in modo assoluto, meraviglioso, completo, la Kundalini Primordiale. Oggi dunque ho deciso di celebrare questo Puja e di parlarvi di questa Kundalini Primordiale, di come sia stata realizzata, introdotta (negli esseri umani, ndt) e di come le siano stati conferiti così tanti poteri. In passato, prima di questo Sahaja Yoga, la gente doveva come prima cosa purificare i propri chakra, purificare il proprio corpo, la mente, fare penitenze (tapa) di ogni genere e solo dopo pensava ad ottenere la realizzazione. Persino Mahavira affrontò dodici anni di penitenze. In Sahaja Yoga, invece, nessuno di voi ha fatto alcuna penitenza, nulla. Voi siete stati benedetti fin dal primissimo giorno, avete ricevuto le benedizioni e ne avete sempre gioito. Ma questa è una tentazione, ricordatelo, è una tentazione. Non perdetevi nelle benedizioni che ricevete. Dovete andare sempre più avanti. Insomma, non è affatto difficile la vita in Sahaja Yoga, anzi, è molto più facile. Poi però, la gente si mette a usare Sahaja Yoga per certi scopi e, intimamente, sa che sta usando Sahaja Yoga per qualche scopo (personale). Se vi mettete a usare Sahaja Yoga per qualche scopo di questo genere, cadrete di nuovo. Dopodiché dovrete nuovamente capire che era sbagliato e riprenderete a salire. La gente dunque procede così, su e giù, su e giù, su e giù. Tuttavia, devo dire che questa realizzazione che vi è stata data, vi è stata concessa senza che vi purificaste, senza dirvi nulla, senza chiedervi nulla, senza nessun vincolo da parte vostra, nessun bandhan (legame, vincolo) da parte vostra. E l’avete ottenuta. Ma adesso, subito dopo la realizzazione, siete vincolati dalla vostra Kundalini e dovete prendervi cura di Lei e di voi stessi. Adesso dovete identificarvi completamente con la vostra Kundalini e allora tutto funzionerà bene. Oggi dunque è il giorno in cui dobbiamo decidere, dato che Austria significa astra (arma, ndt), che la nostra arma più grande è la Kundalini; e dovremmo sapere come adoperarla, quali mantra usare, capire quali sono i nostri problemi (e affrontarli), senza nasconderli. Se abbiamo un problema, dovremmo capire che quello è il nostro problema e deve essere corretto. Inoltre, dovremmo conoscere a fondo le tecniche. Vedo che alcuni conoscono moltissime tecniche e sanno anche tenere grandi discorsi, ma il loro cuore non è a posto, il loro cuore non è puro. Vogliono usare il loro potere del linguaggio soltanto per sfoggiare la conoscenza che hanno. Ce ne sono poi altri che hanno buone vibrazioni e vogliono dare vibrazioni, ma hanno paura e non conoscono molto le tecniche. Dovete dunque avere una totale dimestichezza con tutte queste tre cose se volete davvero ottenere pieni risultati nella vostra ascesa. E se davvero volete trasformare il mondo, dovete rendervi conto che occorre essere persone ideali. Non potete essere persone problematiche. Ieri[i] mi ha sorpreso vedere quanta gente fosse ammalata, quanta gente soffrisse di una cosa o un’altra. Mentre voi dovreste ringraziare la vostra buona stella poiché nessuno di voi ha malattie, state perfettamente bene, non avete cattive abitudini, non avete niente. Ve ne siete liberati. Ma, per progredire, dovete avere una determinazione e una comprensione assolute che questo è un lavoro straordinario, un compito immane; e per risvegliare tutti i vostri poteri dentro di voi, dovete, come prima cosa, essere totalmente dotati di prontezza, di sollecitudine nel servire il Divino. Se avrete questa prontezza per cui (penserete): “Io non voglio nulla, non voglio nulla, desidero soltanto servire il Divino”, se vi impegnerete per questo e lo chiederete con tutto il cuore, con totale sincerità, sono sicura che la Kundalini si rafforzerà purificandovi completamente, e un giorno sarete dei mahayogi. Che Dio vi benedica tutti. [i] Il riferimento potrebbe essere al programma pubblico che si era tenuto il giorno precedente a Vienna. |
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