Hamsa Chakra Puja

New York City (Stati Uniti d'America)

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S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Hamsa Chakra Puja

New York (USA), 28 Aprile 1991


Oggi ci siamo riuniti nell’area del Vishuddhi. Nella Gita, Shri Krishna ha descritto quest’area come Kshetra e colui che conosce quest’area è chiamato Kshetragnya. Come vi ho detto ieri, gnya o gya significa: “Colui che conosce nel sistema nervoso centrale”.

Dunque, il conoscitore di quell’area è Kshetragnya.

Oggi conosceremo l’Hamsa Chakra. È l’area tra le sopracciglia che sono chiamate bhrukuti.

Si colloca alla base del cervello, chiamata murdha, e quest’area (tocca la zona dell’Hamsa) controlla completamente tutta la base del cervello, ripeto, la base del cervello.

Fa parte comunque del Vishuddhi, un centro molto importante per quanto riguarda la consapevolezza umana. Infatti, prima che queste due nadi, Ida e Pingala, entrino e si incrocino nell’Agnya, parte di esse si incrocia in questo chakra dell’Hamsa.

In questo modo, quando l’ego e il superego si sviluppano nel nostro cervello e ricoprono la nostra area limbica, i fili che provengono da entrambi i lati dal Vishuddhi li ricoprono, controllando così queste due formazioni anche dall’esterno.

Ad esempio, alcuni fili si incrociano in questo modo all’Hamsa (Shri Mataji incrocia le mani, ndt) e da lì salgono così, mentre gli altri proseguono vero l’alto e si incrociano in questo modo (Shri Mataji incrocia le mani, mostrando l’intreccio di ego e superego a livello dell’Agnya, ndt) formando l’ego e il superego. Quindi, questi due fili passano da dietro e vanno a sovrapporsi ad essi e a ricoprirli.

Sapete tutti che il chakra dell’Hamsa vi dona discernimento, tuttavia non capiamo che cosa si intenda con il termine discernimento.

Il primo e più importante centro dentro di noi è il Muladhara chakra. Se non abbiamo il giusto discernimento nei confronti del Muladhara chakra, ci smarriamo nel totale degrado, direi, o ci spalanchiamo le porte dell’inferno.

Come sapete, solamente l’Ida nadi ha inizio dal Muladhara. Questo significa che il desiderio, il potere del desiderio dentro di noi, nasce dal Muladhara.

Invece il mentale, ovvero il Pingala Nadi, non inizia dal Muladhara. Inizia più in alto.

Dunque, per avere una comprensione completa… [Quel bambino piange, per favore, portatelo fuori. Ieri è successa la stessa cosa, insomma, è mancanza di discernimento. Continuare a tenere il bambino… ieri è successa la stessa cosa, dovreste immediatamente portare fuori il bambino. Se un bambino piange durante una riunione (Sahaja, ndt) portatelo subito fuori, ha qualcosa che non va, portatelo subito fuori. È ancora una questione di discernimento.]

Occorre sapere che il Muladhara chakra non può essere controllato dalla nostra attività mentale. Ma se lo fate diventare un’attività mentale, allora il controllo sul Muladhara va completamente perso.

Tralasciando tutto quello che è successo in Occidente, il Muladhara chakra negli esseri umani è diventato tutto un’attività mentale. Se ne parla e ne discute molto. Si descrive, se ne scrive, se ne legge così tanto, così tante idee ci vengono inculcate in testa che è diventato un’attività mentale. Quindi il Muladhara non funziona in modo spontaneo come dovrebbe.

Ecco perché ci sono problemi e molte persone non riescono ad avere figli. Molti diventano impotenti molto presto perché non viene utilizzato attraverso il potere del desiderio, ma attraverso l’attività mentale: è avvenuto uno spostamento.

Osservate questa fiamma: brucia, arde perché c’è dell’olio e perché c’è uno stoppino. Ma se al posto dell’olio ci mettete l’acqua, brucerà ancora? No; perché l’acqua non nutrirà la fiamma. Dunque, maggiore è la vostra attività mentale, tanto più il vostro Muladhara si rovina e diventa incontrollabile. Ma se viene lasciato al desiderio, allora diventa spontaneo.

Ritengo che nel pensiero occidentale manchi un principio fondamentale, in quanto qualunque cosa che sia spontanea viene affidata all’attività mentale.

Laddove si debba utilizzare l’attività mentale, dovreste usare l’attività mentale; e quando si deve far ricorso al desiderio e alle emozioni, dovete utilizzare il potere del desiderio.

Inoltre, anche se è qualcosa di spontaneo, non dovrebbe però diventare un’ossessione. Nessuna ossessione può essere spontanea.

Semplicemente, in un certo momento, avete il desiderio. Tutto qui. Ma se è presente costantemente nella vostra testa significa che state utilizzando l’acqua per nutrire il fuoco.

Lo stesso vale per il chakra dello Swadishthana. Lo Swadishthana è preposto alla creatività. Potete creare qualunque cosa. Potete creare un sari. Potete creare un bel disegno, un motivo ornamentale. Potete fare una bellissima opera d’arte o qualsiasi altra cosa, ma appena lo ponete a livello mentale è la fine. In Occidente si discute troppo anche di arte: “Questa è arte, questa non è arte. Questo sarebbe dovuto essere così, quello sarebbe dovuto essere così”. Ciò che voglio dire è che la creatività è spontanea. Qualunque cosa gli artisti vogliano produrre lasciateglielo fare: chi siete voi per giudicare e criticare? Voi non riuscite ad apprezzare nulla se non lo portate a livello mentale.

Così adesso abbiamo i critici, e gli artisti non sono spontanei, sono spaventati; pensano solo a ciò che diranno i critici. Anche mentre scrivo il libro, quando lo faccio leggere ad alcuni sahaja yogi, mi dicono: “Madre, se scrive così, diranno questo”. Io dico: “Lasciate che lo dicano, che importa?”.

Dunque i critici si sentono in dovere di criticare e dire: “Questo non va bene. Questa non è un’opera d’arte, perché questo è così e questo è cosà”.

Quindi gli artisti si stanno esaurendo, l’arte si sta esaurendo. Quel che è rimasto sono i critici. Così adesso non sanno cosa fare con la loro professione e allora si criticano l’un l’altro. Quindi abbiamo solamente critici che si criticano a vicenda.

Ma ormai l’arte è scomparsa. Che cosa c’è da criticare? E l’arte ora deve essere trasformata in denaro. Così i critici devono certificarla. È talmente incentrata sull’uomo, l’intera  programmazione di questi critici, che non è mai un’opera d’arte. Sapete, (certi artisti moderni) tracciano una linea e (i critici) dicono: “Questa è arte, va bene”. Se i critici dicono che è arte fareste meglio ad accettarla; è un’opera d’arte. Ora, che cosa c’è di tanto artistico in una linea? Ecco di nuovo il mentale: “Rappresenta una persona in piedi da sola”, e via dicendo. Dovrebbe essere qualcosa di spontaneo! Perché descrivere un’opera d’arte?

Dunque, il livello mentale è così in allerta che cerca sempre di vedere le cose secondo certe regole. Si creano tutte queste regole per qualcosa di così spontaneo come il sesso e l’arte. Tutta la cultura da latrina è stabilita dal cervello. Non c’è niente di spontaneo. È una tale barzelletta, vi assicuro.

Così le persone diventano artificiali. L’arte diventa artificiale. Il vostro Muladhara diventa artificiale; perché ormai tutto è prodotto dall’uomo (Shri Mataji indica la mente, ndt). Tutta la spontaneità è andata persa. Se vedete un’opera d’arte proveniente da una qualunque nazione, osservatela e basta. Perché dovete reagire? Osservatela e basta; come sahaja yogi dovreste semplicemente osservarla. E tutto comincerà a fluire all’interno (mima una discesa dall’alto, ndt).

La tragedia greca del romanticismo, poi la storia d’amore di Romeo e Giulietta: è tutto immaginario, è tutto mentale. Non c’è spontaneità in questo. E inoltre voi accettate soltanto relazioni artificiali; anche tra marito e moglie. Il marito, ad esempio, deve portare ogni giorno un fiore alla moglie, presentarle un fiore, come se lei fosse una sacerdotessa o qualcosa di simile.

E la moglie deve… non so cosa facciano; sono tutte artificiosità. E poi lui deve dirle “grazie” dieci volte; e lei deve dirgli “scusa” un centinaio di volte. Insomma, sono marito e moglie, il lato destro e il lato sinistro di un carro! E poi gli uomini si aspettano che accada questo, le donne si aspettano che accada quest’altro.

Gli uomini si aspettano che le donne siano come gli uomini, e le donne si aspettano che gli uomini siano come le donne.

Gli uomini sono molto pignoli sugli orari, mentre le donne non lo sono. Allora le donne devono esserlo, altrimenti gli uomini penseranno che lei sia la persona peggiore che abbiano mai incontrato.

Diciamo che la donna è più preoccupata della cucina o magari dell’abbigliamento. Allora l’uomo si arrabbierà perché lei impiega troppo tempo per prepararsi. C’è una tale reciproca mancanza di discernimento che la relazione diventa completamente assurda.

Si dovrebbe comprendere che lei è il lato sinistro e voi siete il lato destro e che entrambi dovete agire in sintonia con la vostra natura. Invece, voi volete fare apparire qualcuno davvero bizzarro: immaginate infatti un uomo che diventi una donna e una donna che diventi un uomo. Vedete, è una barzelletta, ma questo è quanto è successo.

Gli uomini non sanno fare ciò che dovebbero fare, e le donne non sanno fare ciò che dovrebbero fare. I bambini non fanno ciò che dovrebbero fare.

Ad esempio, in Occidente i bambini continueranno a chiedere “Perché?”. Ma chi sono loro per chiedere “Perché”? Qual è il loro sviluppo? Qual è la loro intelligenza? Qual è la loro maturità? Non possono essere trattati come un giudice seduto in tribunale. Sono bambini!

Ma quando arrivano in Sahaja Yoga perdono il discernimento. All’inizio, prima di arrivare in Sahaja Yoga, marito e moglie litigano tutto il tempo. Sono dentro e fuori dal tribunale. Ma dopo Sahaja Yoga si aggrappano l’uno all’altro come se fossero incollati. È impossibile.

Al punto che per la moglie lasceranno Sahaja Yoga. Si rovineranno l’un l’altro in questo modo. Sono incollati.

Prima di Sahaja Yoga trascurano i figli, non se ne occupano. Dopo Sahaja Yoga stanno attaccati ai figli. E nessuno può dire una parola contro il figlio. Il bambino può andare a picchiare chiunque e non gli si può dire nulla. (Così) rovineranno anche il bambino. Dunque il discernimento è completamente perso nelle relazioni, che si tratti di sesso, creatività, famiglia, qualunque cosa.

Questo è l’aspetto relativo all’Hamsa chakra.

Veniamo poi al Nabhi chakra. Anche a livello del Nabhi chakra non capiamo che mangiare non è così importante. Non importa se per oggi non mangiate; che importa? (Invece per taluni) è molto importante, sapete.

A Puna abbiamo celebrato un puja al quale erano presenti bambini occidentali ed anche bambini indiani. Come al solito, il puja è sempre tardi, ma quello era il puja Sankranti,  era di sera.

Ebbene, alle otto i bambini occidentali si sono alzati nonostante ci fosse il puja e sono usciti tutti per la cena. È stato molto brutto. Gli indiani non riuscivano a capire come questo potesse accadere. Ma loro dovevano cenare alle otto. Se non mangiano alle otto, che cosa accadrà? Moriranno forse?

Così, in un certo senso, limitiamo anche i bambini con i nostri condizionamenti e, inoltre, permettiamo loro di comportarsi come se fossero persone adulte e mature. Siamo così innamorati dei nostri figli, come se avere figli fosse qualcosa di grande. Tutti possono avere figli, cosa c’è di tanto straordinario in questo? Dovete prendervi cura dei vostri figli, questo è giusto, ma ciò non significa che dobbiate stare ad adorarli tutto il tempo, pensare a loro, preoccuparvi di loro e di nessun altro.

Pertanto, se dovete entrare nell’area limbica, che è il luogo del Virata, passando direi dal Vishuddhi all’Hamsa e poi all’area limbica, al Virata, il vostro interesse deve espandersi.

Quindi, il discernimento dovrebbe essere questo: “Sto pensando unicamente a mio figlio? Sto pensando solamente a mia moglie? Sto pensando solamente a loro, oppure mi preoccupo anche dei figli degli altri? Penso anche ai figli degli altri?”.

Vi dico questo perché si hanno queste preoccupazioni davvero strane e voi distruggete anche i vostri figli con queste preoccupazioni prive di discernimento.

Ad esempio, avevamo una scuola in India e i bambini stavano a Puna. Celebrai un puja e dissi di non portare i bambini, perché sapevo che questi sono bambini occidentali, non facili, non sanno sopportare niente.

Ma i bambini insistettero e gli insegnanti dovettero portarli. Come sempre il puja finì molto tardi, verso le undici di sera, mi pare, e non c’erano mezzi di trasporto. Per questo avevo detto di non portarli.

Così dovettero prendere una specie di camion, perché all’epoca non avevamo benzina, era un periodo molto difficile. Così dovettero salire sul camion. Arrivarono verso le due.

Alcuni padri alloggiavano a casa mia. Il giorno seguente dissero: “Madre, il nostro cuore destro è bloccato”.

Chiesi: “Perché?”.

“Che crudeltà!”.

Dissi: “Quale crudeltà?”.

“I bambini sono arrivati alla scuola alle due di notte.”

E allora? Il cuore destro è bloccato! Che attaccamenti! Anche se i vostri figli arrivano alle due di notte cosa importa? Perché siete così preoccupati? Sono anime realizzate, c’è Dio che si prende cura di loro.

Perché siete così preoccupati per loro? Lasciateli stare.

Li mandano alla scuola in India e le madri stanno sedute lì. Agli insegnanti non piace, non piace a nessuno. Le madri sono proprio andate lì. Nessuna scuola permette queste assurdità, ma in Sahaja Yoga pensano di averne il diritto. Che diritto hanno? Hanno forse pagato per la scuola, hanno fatto qualcosa per la scuola? Che diritto hanno di andare a stare nella scuola?

Il discernimento dunque dovrebbe essere che dobbiamo crescere i nostri figli secondo la cultura Sahaj.

Il primo principio di Sahaja Yoga è la forza d’animo. Sahaja Yoga non è per simili debolucci. Voi dovete essere soldati di Sahaja Yoga. I vostri figli devono essere i soldati di Sahaja Yoga, non dei deboli. Non è per loro. Anche se sono nati realizzati, voi li rovinate rendendoli deboli.

Voi dovete temprarli. Dovete renderli forti. Dovete trasmettere loro il rispetto di se stessi. Dovete trasmettere loro dignità e forza d’animo, capacità di sopportazione.

Quindi, questo Nabhi sinistro e Nabhi destro… È un grandissimo problema soprattutto il Nabhi sinistro, a livello del quale la donna deve essere una Gruha Lakshmi e il marito non deve essere un Romeo, ma un marito.

Deve vedere come si comporta sua moglie e correggerla; questo è il suo compito, il suo dovere. Non dovrebbe sottrarsi a questo. Gruha Lakshmi è la donna che dovrebbe rendersi conto di avere l’enorme responsabilità di creare una grandissima società di Sahaja Yoga. Lei non è una donna qualunque. Quante donne hanno avuto la realizzazione prima (di voi)?

Ma in Sahaja Yoga trovate pochissime donne che siano davvero vigili. La maggior parte di esse vive in una condizione di trance. Non sanno niente. Non sanno niente. Non sanno granché di cucina; se chiedete loro qualcosa, non sanno niente.

Parlando con loro, si ha l’impressione che abbiano assunto qualche sorta di droga. Non entra niente nelle loro teste. A volte si pensa che sia meglio fare da sé. È impossibile. La vigilanza è svanita, in quanto essa, che proviene dal vostro lato destro, è sprecata in cose senza senso. L’attenzione viene sprecata in cose assurde, ecco perché le casalinghe hanno perso il discernimento per sapere che devono essere estremamente vigili, assennate e sagge.

Dovrebbero sapere tutto. Ma non è così. Vivono per aria, sospese da qualche parte, sapete. Non si sa cosa dire loro, come chiedere qualcosa, come spiegare loro qualcosa: è una situazione impossibile. In una casalinga deve dunque esserci questa capacità di essere vigile. È estremamente importante.

Abbiamo Fatima, che in giovane età ebbe due dolci bambini che morirono in guerra a Karbala. Una donna coraggiosa, per come stabilì il sistema Shia[1]. Anche suo marito morì e lei fece tutto questo da sola. Riuscì a fare tutto vivendo dietro alla purdah[2], vivendo dietro le mura. Abbiamo avuto molte regine così nel nostro paese. Nel nostro paese ci fu una vedova di diciassette anni, Tara Bai, la nuora di Shivaji: combatté contro Aurangzeb sconfiggendolo. Ne abbiamo avute tante.

Se però non possedete la capacità di essere vigili, non potete essere una Gruha Lakshmi, non potete essere una buona madre, non potete essere una buona moglie. Non c’è schiavitù in questo. Non sanno neppure cosa fa piacere ai propri mariti, (non sanno) creare pace in famiglia, (non sanno) cosa dire, né quando dire cose belle e quando essere severe. Tutto questo discernimento non esiste. O sono bisbetiche o sono schiave.

Sahaja Yoga è fatto per donne che siano sveglie, sagge, che sappiano tutto della vita. Non sanno neppure dove sono i chakra nei piedi. Guardate vostra Madre. Lei è una donna. Sa così tanto. Loro non sanno niente riguardo al modo in cui la Kundalini attraversa questi centri, cosa fa, di cosa è capace.

Ma la Kundalini stessa è l’energia femminile. Lei sa tutto di voi, sa tutto dei Suoi figli.

Molte madri non sanno se i figli assumono droghe o in che modo si comportano. Tra il viziarli e il picchiarli, non c’è una via di mezzo. Con discernimento, le madri possono trasformare questi bambini speciali in qualcosa. Questa è la mia visione di loro. Ma con la loro mancanza di discernimento possono rovinare questi bambini completamente.

È dunque importantissimo che il nostro Hamsa sia a posto, per essere capaci di creare una bella casa, una casa pacifica; non solo per la nostra famiglia, ma per tutti gli altri sahaja yogi che vengono a casa nostra. Io non so come sia entrato nel cervello delle donne indiane, non so come, ma se volete farle contente dovete semplicemente dire: “Cognata, cucineresti questo per me domani?”. Tutto qui.

Oppure, se dite: “Vengo per cena o per pranzo” è la cosa migliore. Ne sono molto compiaciute. “Oh!” – si metteranno a pensare – “Che cosa cucinerò, che cosa gli piace?”.

Sanno quello che piace ad ogni persona. Non è schiavitù. Se desiderate compiacere qualcuno non è schiavitù. Tutta la natura è lì per compiacerci: è forse un atteggiamento servile?

Ma l’altro aspetto di una donna è che lei è una Raja Lakshmi e l’uomo è il re. Il discernimento a questo punto è: siete dignitosi oppure no?

Una volta siamo andati in Giappone e tutti ci trattavano con grande rispetto, persino nei villaggi. Per prima cosa siamo entrati in un negozio perché pioveva e la gente del villaggio si è inchinata a noi. Non capivamo cosa stesse succedendo. E ci hanno offerto dei regali. Alla fine abbiamo chiesto all’interprete perché fossero così umili dinanzi a noi. Rispose: “Perché appartenete alla famiglia reale”. Io dissi: “No, non apparteniamo alla famiglia reale. Come possono saperlo?”.

“No, perché i Suoi capelli sono in ordine, i capelli delle Sue figlie sono in ordine e splendenti. E non andate dal parrucchiere”.

Chiesi: “Voglio dire, questo è segno di appartenenza alla famiglia reale?”.

“Sì, la famiglia reale è così. Non mettono le loro teste nelle mani di qualcun altro”.

Eravamo stupefatti. Pensate, i giapponesi la pensano così.

Quindi, il discernimento è che dovete essere come una regina e il marito deve essere come un re. Ma non come il re che uccise le sue sette mogli[3], ma come un re che rispetta la propria moglie. Se non sapete rispettare vostra moglie non potete essere un sahaja yogi. Il rispetto è diverso dall’amore romantico. Penso che voi non abbiate rispetto. Rispettare la propria moglie è una cosa molto importante in Sahaja Yoga.

Per questo devo dire che gli indiani non sono molto bravi, ma so che anche alcuni occidentali sono piuttosto strani. La vostra dignità si riduce se non sapete rispettare vostra moglie. Gli indiani, specialmente nel nord dell’India, non nel sud, mancano in questo, mancano di rispetto verso le proprie mogli. Mancano anche del discernimento per capire che, se una moglie non è rispettata, i figli non saranno rispettosi con lei ed è lei che deve occuparsi dei figli.

Ma la cosa maggiormente priva di discernimento per quanto riguarda il Nabhi è che non ascoltate il vostro guru. Dite qualcosa cento volte ai sahaja yogi, ma non mi ascolteranno. Continueranno a comportarsi secondo i dettami della moda oppure secondo le regole che hanno.

Ascoltare il vostro Guru, come si dice, è come obbedire a Dio Onnipotente. Qualunque cosa venga detta, deve essere accettata come una grande benedizione, come una grande correzione e deve essere seguita, non trascurata.

Come sapete, vostra Madre è il vostro Guru ed è vostra Madre. Lei è anche Mahamaya. Lei è anche l’Adi Shakti. Ed è molto gentile e molto dolce. Vi dice alcune cose per correggervi. Ho tenuto moltissime conferenze per dirvi che cosa è importante. Ma voi dovreste aprire il vostro cuore e affidarlo completamente al vostro guru; solo allora maturerete, diversamente non c’è via d’uscita, mi dispiace dirlo.

Non mi piace quando qualcuno si prostra davanti a me o mi tocca i piedi o cade ai miei piedi. Non lo capisco. Intendo dire che non me ne rendo conto, non me ne accorgo. Per me non fa alcuna differenza. Anche quando cantate il mio Jai, penso che stiate cantando Jai a qualche Mataji Nirmala Devi, in terza persona, e a volte temo che potrei dire Jai insieme a voi. Quando cantate “Swagat Agat” (benvenuta, ndt) penso sempre che ci sia una canzone “Swagat” per qualche Mataji Nirmala Devi che stiano cantando per qualcun altro.

Ma è per il vostro bene, per la vostra ascesa che siete venuti qui: non siete venuti qui per perdere tempo, ma per ascendere e per questo è importante che qualunque cosa io dica, voi obbediate senza riserve.

Ma non dico mai qualcosa che sia disagevole per voi. Non vi dico mai di non mangiare o di non bere acqua, niente del genere.

Ma per pigrizia, le persone non fanno molte cose; oppure, se non è per pigrizia, semplicemente non si rendono conto di quanto sia importante. Oppure si sentono nervose.

Quindi, il discernimento è che il Guru è Parabrahma; ogni guru, Satguru (vero guru, ndt). Ma che dire del Parabrahma stesso, che è il vostro Guru? Non dico le cose con la severità dei guru del passato. Intendo dire che se leggete di loro, ne rimarrete sconvolti. Ma qualunque cosa io dica, ogni parola, dovete considerare che è per il vostro bene e per il bene di tutto il mondo. E non obbedendo a ciò, non solo state rovinando le vostre possibilità, ma le possibilità del mondo intero. Quindi capite quanto sia importante essere i discepoli, essere benedetti dal vostro Guru.

Tutte queste cose sono state scritte su di loro, ma io non dico soltanto che voi siete i miei discepoli, bensì che avete avuto la realizzazione, siete sahaja yogi. Avete tutti i poteri. Sapete tutto. Siete persone molto speciali.

Per persone così non dovrebbero esserci diversità di opinioni, perché sapete sempre la stessa cosa in ogni momento; pertanto non possono esserci lotte, non possono esserci litigi, non possono esserci discussioni.

Ma il discernimento dovrebbe essere: “Il nostro Guru è una Madre. Io so che Lei è molto mite, è molto gentile, è molto affabile”.

Un giorno mio fratello mi disse: “Che razza di guru sei? Quando il mio guru mi insegnava le tabla, mi spaccava la tampura in testa e se sbagliavo anche una sola percussione lui prendeva la sua mazza e diceva: “E ora ti spezzerò le unghie!”.

Io risposi: “Non occorre fare tutto questo. In Sahaja Yoga non è necessario perché sono dotati di autodisciplina”.

Quindi deve esserci autodisciplina, potete chiamarla così, a livello dell’Hamsa chakra, che è (il chakra) che sa ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, attraverso il quale agiamo: tutto ciò che è giusto, noi facciamo solo quello. Non facciamo cose sbagliate.

Poi viene il chakra del cuore. Si parla di amore, si parla di questo, si parla di quello. Insomma, in Occidente si fa un gran parlare di amore, mentre in India non si fa mai. Ma non esiste nessun amore. È amore per il denaro, amore per la posizione, ma non è amore puro, Nirvaj. Non esiste un amore come questo.

Quindi, si deve discernere tra la propria famiglia e gli altri familiari. Allora vi renderete conto molto chiaramente che state facendo qualcosa di sbagliato. Questo accade più in India che qui, all’estero: una coppia rimarrà nelle retrovie, verranno una alla volta. Va bene, le coppie vanno bene, ma non dovranno portare zii, zie, i genitori delle zie, i propri genitori e poi i nonni e via dicendo.

(I parenti, ndt) verranno tutti insieme in fila. Si raggrupperanno sempre insieme. Mi staranno tutti addosso. L’ho visto.

Manca il discernimento per capire che siamo singoli individui per quanto riguarda Madre. Lei è nostra Madre. Lei è il nostro Guru e dobbiamo affrontarla individualmente, non portare tutto questo armamentario con noi: tutti i nostri parenti, i miei fratelli o le mie sorelle o il mio questo e quello. Quindi il discernimento per quanto riguarda il guru è qualcosa di grandissima importanza in Sahaja Yoga.

È…Voi volete che vi spieghi in che modo la gravità agisce attraverso il Nabhi. Non c’è dubbio. Ma se attraverso il chakra del cuore siete attratti da qualcuno, o diciamo dal carisma di una persona o da qualche assurdità o dal fascino di qualcuno, significa che siete attratti da qualcosa di estremamente superficiale e non da qualcosa dotato di gravità.

Quindi, il discernimento a livello del cuore consiste nell’avere un rapporto talmente distaccato da nutrire tutto, ogni parte della vostra famiglia.

Ora, una è attaccata al marito, uno è attaccato ai figli, alcuni sono attaccati al cane, altri sono attaccati solamente alle piante.

È una forte mancanza di discernimento. Dovreste essere attaccati a tutto allo stesso modo. Direi che dovreste essere così distaccati da essere attaccati a tutti allo stesso modo.

Il distacco non significa indossare pochi vestiti. Non significa questo. È un’idea sbagliata. Distacco significa osservare tutto e non rimanere coinvolti con nessuno. Ne siete fuori e vedete tutto, lo osservate, ne siete testimoni.

Se provate questo genere di amore per chiunque, sarete benedetti molto più da quella personalità.

Ora, il discernimento del Vishuddhi è un altro aspetto molto importante. L’altro giorno è arrivata una persona che aveva la mano destra gelata. Le ho chiesto: “Che lavoro fai?”.

Quella signora mi ha detto: “Lavoro come segretaria”.

Allora ho chiesto: “Cosa fai?”.

Mi ha detto: “Scrivo a macchina, scrivo molto.”

Ho detto: “Dedicati a Sahaja Yoga e, prima di cominciare a scrivere, dì Namaskar al lavoro che devi fare, proprio così, e poi comincia a svolgere il lavoro, come se non lo stessi facendo tu. Semplicemente lo fai, scrivi a macchina, scrivi semplicemente a macchina, ecco tutto. Non lo stai facendo tu, tu non fai niente”.

Alcune persone dicono: “Madre, Lei viaggia così tanto”. Io non viaggio mai. Io sto seduta oppure cammino. Dove viaggio? È l’aereo che viaggia, io sto semplicemente seduta nell’aereo. Io non viaggio mai come un Superman. Me ne sto seduta comodamente. Dove viaggio?

Se mi mettessi a pensare: “Viaggio molto, faccio questo lavoro, faccio quel lavoro”… Qualcuno direbbe: “Madre, Lei lavora così tanto”. Insomma, io non faccio niente. Vi dico che io non faccio davvero niente.

Ora sto parlando, va bene. Sto semplicemente parlando, tutto qui, e non sto facendo neppure questo discorso. Esso esce semplicemente, come da una radio. Direste che la radio fa qualche lavoro? È solamente una radio.

In effetti, io non faccio assolutamente nulla. E se non faccio nulla, perché dovrei sentirmi stanca? Perché dovrei esaurirmi?

Quindi, questa sensazione di “stare facendo questo e quello”, crea problemi di ego dentro di voi. Pertanto, per usare il discernimento su questo ego, per abbassarlo e rimetterlo al suo posto, ci sono questi fili di Ida e Pingala che li ricoprono (mima qualcosa che ricopre ego e superego, ndt) per abbassarlo. E funziona come il freno e l’acceleratore.

Quindi, se qualcuno ha troppo ego, quella persona manca di discernimento. Fa qualcosa e pensa: “Ho fatto questo, ho fatto quello”; una specie di Humpty Dumpty[4], come si dice. E improvvisamente scopre che è tutto finito. “Sono stato molto stupido ad avere questo ego”. Allora cosa dice? “Va bene, Madre, fallo Tu per me. Risolvi questa situazione”.

Finito. È fatto. Naturalmente io non faccio niente, né lo fate voi. Se dite semplicemente: “Madre, per favore fai questo per me”, è fatto. Se dite: “Madre, per favore vieni nella mia testa”, io vengo nella vostra testa. “Vieni nei miei occhi”: io vengo nei vostri occhi. Dite quello che volete, io non faccio proprio nulla. E neppure voi fate nulla. Funziona e basta! Lo fa qualcun altro, va bene? Non c’è bisogno di preoccuparsene. Qualcuno lo sta facendo, ma dato che non lo faccio io, sono rilassata e non mi preoccupo. Non ne sono turbata.

Il Vishuddhi è dunque un centro importantissimo; e soprattutto per quanto riguarda voi americani, sahaja yogi americani, dovete sapere che essere nel Vishuddhi significa essere “responsabili”; non fare niente, ma esserne responsabili.

Proprio come ci sono queste mani, e dovreste sapere che è il chakra del Vishuddhi a controllare i due chakra più importanti che sono Lalita chakra e Shri chakra. Pensateci. Quanto è importante il Vishuddhi? Quanto è importante l’America? Pensateci.

Ma nessuno ne è consapevole. Insomma, America significa Las Vegas e poi tutte queste spiagge; orribile, orribile, orribile! Nessuno sa che cosa sia l’America, che cosa significhi essere in America, quale sia la nostra responsabilità.

Tutto questo vi accade quando permettete alla vostra Kundalini di essere quassù (mima la Kundalini che fuoriesce dal Sahasrara, ndt), così siete assolutamente distaccati, siete connessi alla fonte di alimentazione come questo (microfono), e tutto il lavoro è svolto da questa fonte.

Voi non dovete fare nulla. Quindi, quando siete distaccati nel fare qualcosa, nell’apprezzare o nello svalutare o nel giudicare qualcosa, quando non fate affatto tutte queste assurdità, significa che siete assolutamente distaccati, nel vero senso della parola.

Questo funziona fino al livello dell’Agnya chakra. Possiamo dire che tutti questi poteri di discernimento sono dentro di voi, sono insiti in voi, sono spontanei e voi dovete solo permettere loro di crescere, meditando, osservando voi stessi ogni minuto, ogni secondo, se gioite di voi stessi oppure no. Pertanto, tutto il discernimento si basa su un punto solo: quanto gioite di Sahaja Yoga. Che bella cosa!

Ad esempio, ieri ho incontrato persone di ogni genere e alcuni hanno pensato che mi stessi sforzando troppo. No, no, no, no, niente affatto. Gioivo di tutti. Sahaja Yoga è molto scherzoso, molto scherzoso. Se ad esempio una persona viene da voi e le parlate, c’è una commedia dietro ogni individuo e scoprite la commedia di ciascuno. Non occorre andare a teatro o al cinema! (Risate) Ogni personalità è uno spettacolo molto gradevole, se volete soltanto osservare lo spettacolo e se sapete di dover osservare la commedia, di doverla vedere.

L’unica parte dolente è che, in qualità di guru, devo dire loro che una cosa non va bene e un’altra non va bene. Questa è l’unica nota dolente.

Avrei voluto poterlo evitare in qualche modo, ma non è possibile. Infatti dovete uscire dall’oscurità e venire alla luce del sole. E poiché tenete la mia mano io devo dirvi di stare attenti, è una strada molto stretta e potete cadere da entrambi i lati, in Ida o in Pingala.

Quindi tenete stretta la mia mano, dobbiamo procedere oltre. Oltre. Oltre. Non guardate da un lato e dall’altro. Ecco tutto. E questo è ciò che accade quando avete il discernimento di mettere la vostra mano nelle mani del vostro Guru.

Allora non fate nulla. Vi limitate ad osservare tutti, a vedere tutti e l’unica cosa che fate è gioire. Il punto non è se siate voi a fare qualcosa o no; bensì siete nello stato di gioia, completamente nello stato di gioia. E quello è lo stato che dobbiamo raggiungere. Il nostro stesso essere dovrebbe diventare quello stato.

Siete giunti fino all’Hamsa chakra e la Kundalini è ora pronta ad aprire molto meglio, perché sa che siete in un certo stato, ormai vi conosce. La Kundalini vi conosce molto bene e sa che ora potete passare attraverso l’Agnya.

La vostra attenzione può oltrepassare l’Agnya perchè avete discernimento. Vi siete purificati da tutti questi pesi e altro ed ora potete attraversare l’Agnya.

Ebbene, coloro che, prima della realizzazione, hanno avuto discernimento sono le persone migliori per l’ascesa. Sono persone solide. Coloro che invece sono deboli cadono continuamente e si rialzano, cadono e si rialzano, cadono e si rialzano. Prendono blocchi continuamente.

Quindi, il discernimento a questo punto è rendersi conto che siete qui per la vostra ascesa e per nient’altro. E deve funzionare spontaneamente, solamente scoprendo la gioia e cose che danno gioia. Non è così difficile se permettete alla spontaneità di agire, ma mi hanno detto: “Madre, dobbiamo fare questo, dobbiamo fare quello. Cosa fare? Questo e quello”.

Lasciate stare. Lasciate stare e tutto funzionerà. Voi non fate niente. Davvero non state facendo niente. È questa Energia onnipervadente, che è così efficiente, a fare tutto per voi.

C’è qualcosa di cui volevo parlarvi a proposito della vita in ashram. Abbiamo ashram su ashram su ashram ovunque. L’ashram è un mondo in miniatura che è il simbolo di un mondo ideale fatto di persone illuminate. Non è solo per quelli che sono senza una casa: “Non hai una casa? Va bene, vieni, perché potete pagare l’affitto”.

Esso è per persone che hanno quella qualità. Pertanto, ora nell’ashram dovete capire che siete completamente sotto osservazione.

Dovete perciò stare all’erta. Qualcuno vi sta osservando. Ora siete entrati nel mirino della telecamera. Ora siete nell’ashram. Quindi, come ho detto, partiamo proprio dall’inizio, dalla parte relativa al Muladhara nell’ashram. Penso che la maggior parte di voi abbia realizzato questo aspetto, che si dovrebbe mantenere un’atmosfera molto pura.

Ma, persino nell’ashram, ho visto alcuni pazzi che iniziano a comportarsi in un modo che non rispecchia la loro appartenenza all’ashram.

A volte il loro comportamento è talmente strano nei confronti del sesso, che proprio non capisco. Anche la relazione tra uomo e donna: o lottano con le unghie e con i denti, oppure sono assolutamente docili e arresi uno all’altro.

Senza un Hamsa chakra illuminato, nascono equivoci tali che diamo per scontate e facciamo cose che per noi e per la nostra società sono state molto pericolose in passato; e iniziamo a fare le stesse cose.

Anche se non ci abbassiamo a quel livello, ma cerchiamo di stare in compagnia di queste persone, cerchiamo per così dire di aiutarle, qualsiasi cosa cerchiamo sempre di fare per loro, manchiamo talmente di discernimento che, qualunque cosa cerchiamo di fare per gli altri, qualsiasi cosa, è per una sorta di passione o di ossessione, oppure per qualche tornaconto; o qualunque cosa sia manca dunque di discernimento, è assolutamente priva di discernimento. Perché voi non fate nulla, fluisce semplicemente, va a tutti.

Quindi, nell’ashram la vita dovrebbe essere molto pura. Le relazioni dovrebbero essere molto pure, dovrebbe esserci rispetto per i più anziani. Coloro che non sanno rispettare gli anziani, avranno sempre un problema di Vishuddhi destro. Si deve saper rispettare gli anziani e avere il giusto rispetto per il rappresentante del vostro Guru.

Gli altri chakra vanno visti allo stesso modo. In un ashram cercate di avere cose che siano spontanee, non cose artificiose o che al vostro Guru non piacerebbero.

Ad esempio, non voglio vedere lì disegni strani oppure stupidi emblemi strani e allusivi.

In una casa Sahaj, chiunque vi entri dovrebbe pensare: “Oh, questo è un ashram!”; pulito, lindo, ordinato.

E inoltre, un ashram dovrebbe essere un luogo di pace, felicità e gioia.

Se qualcuno arriva in quell’ashram dovrebbe pensare: “Che posto ho scoperto! Che bel posto! Vorrei poter vivere qui anch’io”.

È solamente il vostro discernimento che agisce in modo tale che, qualunque cosa creiate, qualunque cosa facciate, sia per il meglio.

Ora, io cosa faccio? Voi mi portate dell’acqua, io ci metto solamente la mano. Non la vibro. Non faccio niente per vibrarla, ci metto solamente la mano. Finito, è vibrata. Perché dovrei prendermi dei meriti per questo? È vibrata e basta. Finito. Faccio forse qualcosa? Avete visto qualcos’altro? Niente. Ci ho solo messo la mano. Finito. È vibrata.

Allo stesso modo, quando fate qualcosa pensate solamente: “Io non faccio niente. È solamente questa mano messa lì. Se c’è del rosso sulla mia mano, l’acqua diventerà rossa. Quindi cosa faccio? Niente! Niente”. Ci sono vibrazioni nella mia mano. La si è messa nell’acqua e si è vibrata. E allora?

Ora, ho visto che nell’ashram ci sono persone che non sono affatto attente. Arriva una telefonata e va persa, oppure non viene comunicata. Una persona non dice all’altra della telefonata che è arrivata. Ma anche in casa dobbiamo essere attenti e vigili.

Ad esempio, si attacca un foglio oppure un blocco di appunti dove dover scrivere quali sono le telefonate arrivate oggi. Annotatele, una dopo l’altra. Così, quando una persona vede che è arrivata una telefonata può richiamare. Vi sto facendo solo un esempio di come dovete essere attenti alle cose.

Se cucinate, dovete sapere quante persone verranno a mangiare. (Invece) se ci sono dieci persone, si cucinerà solo per due. Mentre se ci sono due persone si cucinerà per dieci! E poi il cibo viene buttato “perché, dopo tutto…”.

Ma questo è assolutamente assurdo!

Devo raccontarvi un episodio del Mahatma Gandhi. Io sono stata nel suo ashram. Ero piuttosto giovane all’epoca, ma questa storia è bene impressa nella mia mente. Ebbene, lui voleva che tutti si fermassero a cena, a pranzo. Loro dissero: “Ma noi stiamo andando là”. (Gandhi disse:) “Va bene, potete pranzare con me”. E stavano tenendo una conferenza alla quale partecipavano tutti personaggi importanti.

(Gandhi) si alzò e aveva le chiavi nel suo janeva che indossano, sapete, quel filo sacro. Uscì, aprì la dispensa con la chiave e prese tutto in base alle porzioni di ciascuno; una persona riceveva una… [si rivolge in hindi ad uno yogi per chiedere il termine in inglese]… un’oncia per ciascuno.

Lui stava lì, in piedi. Tutto era misurato, preso per essere cucinato.

E tutte quelle persone (importanti) erano lì. Maulana Azad[5] disse: “Signore, non sapevamo che dovesse farlo lei stesso, stare lì con le chiavi a prendere tutto. Ha sprecato molto del suo tempo per noi”. Egli disse: “Cosa avrei sprecato?”. “Sì, per questo ha dovuto stare lì in piedi per prendere il cibo”.

Egli (Gandhi) rispose: “Sapete, questo è il sangue dei miei compatrioti”.

Ci sono così tante persone che muoiono di fame a questo mondo e, se si spreca il cibo così, vi assicuro che un giorno morirete di fame.

Non potete insultare il cibo in questo modo, ma dovete stare attenti.

Andate in un ashram – l’ho visto in Australia, accade ovunque – andate a chiedere: “Avete del ghee?”.“No”. “Allora che olio avete?” [Shri Mataji imita i sahaja yogi che alzano le spalle per dire “non lo so”, ndt].

Io chiedo: “Quale olio?”, e loro fanno solo così (Shri Mataji alza le spalle, ndt). Cos’è questo? Che olio avete e dove? Nessuno sa che olio abbiano. Non lo sanno. Non leggono che oli hanno. Allora qualcuno porta una bottiglia di olio. Io leggo: olio di ricino. (Dico:)  “Olio di ricino?!?”.

(E loro:) “Sì, perché?”.

Ho detto: “Sapete per cosa si usa l’olio di ricino?”. “No, Madre.”

“Cucinate con quest’olio?”.

“Non lo so”.

Da dove venite? Dal manicomio o cosa?

Manca la vigilanza, questo è il punto. Pertanto dovete alzarvi alle quattro, quattro e trenta. Non dico che dovete farlo, ma disciplinatevi, perché quello è il momento in cui ottenete la prontezza. I primi bagliori dei raggi del sole ve la danno.

Voi mi vedrete sempre sveglia la mattina presto. Non che io ne abbia bisogno, ma lo faccio per voi. Più tardi potrete (nuovamente) dormire, ma alzatevi a quell’ora. I primi raggi… il sole arriva molto dopo, i raggi arrivano per primi. Questo vi dà la capacità di essere vigili. Poi fate il bagno, eseguite il vostro puja. Siete pronti. Per le sei siete pronti e vigili.

Ma questa prontezza dovrebbe esserci per tutto. Supponiamo che io chieda: “Dove hai comprato questo?”. [Shri Mataji fa il gesto di alzare le spalle per dire “Non lo so”]: non si dovrebbe mai rispondere in questo modo a nessuna domanda. “Dove l’hai fatto fare?”. Io so tutto, se me lo chiedete. Posso non conoscere questa informazione, ma scoprirò da dove lo avete preso, e lo saprò.

Siamo vigili sulle cose, su quello che abbiamo, su quello che c’è nell’ashram, se lo teniamo pulito oppure no? Oppure siamo persone sciatte, assolutamente trasandate che non sanno niente? È di gran moda dire: “Non lo so”. Io non vi faccio domande assurde tipo: “Quanti capelli avete in testa?”, oppure: “quante stelle ci sono in cielo?”, ma una cosa semplice: “Quante tazze avete?”. [Shri Mataji fa il gesto di alzare le spalle per dire “Non lo so”].

Lo stesso vale per gli uomini, ho visto. Non solo le donne, ma anche gli uomini non hanno la capacità di essere vigili quanto dovrebbero.

Non c’è comunicazione tra di loro.

Gli uomini sono più vigili perché sono di lato destro, ma non hanno attenzione per i sentimenti degli altri. Ad esempio c’è un marito che è molto villano con la moglie, la insulta sempre.

Nell’ashram, l’attenzione relativa all’uomo dovrebbe essere di radergli i capelli e anche i baffi; inoltre chiedetegli di girare in pigiama. Se persino allora si comporta male, prendete un asino e fatecelo sedere sopra.

Se anche allora si comporterà male, ditegli: “Per te non c’è acqua, fai come ti pare”.

Queste punizioni dovrebbero essere inflitte a un uomo che si comporta male, che non ha sensibilità emotiva per la moglie, che la maltratta. Mentre chi è molto romantico dovrebbe essere preso in giro.

Questa è l’attenzione degli uomini. È molto importante vederla. Dovrebbero anche essere attenti a come viene speso il denaro. Sapete molto bene come abbiano guadagnato denaro alle mie spalle nell’ashram di San Diego. Nessuno si è preoccupato neppure di scoprire che cosa stesse succedendo. Pagano l’affitto e basta. In cosa spendono? Che cosa ci fanno? Nessuno lo sa.

Ho chiesto loro: “Avete scoperto dove inviavano il denaro? Mi hanno mandato il denaro per l’affitto e altro?”.

Niente!

“Non lo sappiamo, Madre. Non abbiamo visto. Non ce ne siamo preoccupati”.

Dovrebbe esserci attenzione su quanto denaro va e dove, dove viene speso, quanto ne avete.

Andate in un ashram e chiedete: “Ora, quanto denaro avete?”. In breve, non sapete quanto denaro avete.

“No Madre, sa, siamo andati in un posto e abbiamo comprato venti confezioni di pesce e così abbiamo finito tutti i soldi”.

“Ma perché? Perché avete comprato venti confezioni di pesce?”.

“Perché le donne hanno detto: “Sarebbe meglio comprarne venti”.

“Quanti sono a mangiare?”.

Così, non ne hanno idea, nessuna prontezza, niente, è tutta una confusione. A che ora alzarsi, a che ora andare a dormire, a che ora fare qualcosa: non c’è nessuna attenzione a questo, perché “in Sahaja Yoga si è guru di se stessi”. Tutti sono guru. Sono proprio dei grandi guru!

Siete il guru di voi stessi, non v’è dubbio, ma dovete avere quella autodisciplina. Per essere un guru, dovete essere disciplinati e possedere determinazione, una determinazione completa per salire più in alto, per ascendere con qualunque mezzo possibile, qualunque cosa sia necessaria alla vostra ascesa. Quello è il segno di una persona che sarà un guru.

Manca la comunicazione. C’è un vuoto di comunicazione. Non c’è comprensione gli uni degli altri, dei problemi degli altri. Non c’è attaccamento emotivo a nessuno. Questo non è un ashram.

Posso raccontarvi un altro episodio perché sono stata nell’ashram di Gandhiji. Naturalmente il nostro ashram non era neanche lontanamente come il suo. Nel suo ashram ci si doveva alzare alle quattro, fare il bagno con l’acqua fredda e andare a fare prarthana[6], e si vedevano tutti i serpenti che vi circondavano. E mentre lì si praticava prarthana, qualcuno dei serpenti poteva sedersi davanti a voi e fare così (oscillare, ndt) con voi. Ma nessun serpente mordeva mai nessuno.

Non si doveva dire nulla. E il massimo è che questo signore, Gandhiji, camminava molto veloce, sapete, era leggerissimo, perciò saltava proprio. È così che ho imparato a camminare veloce insieme a lui, perché con lui si doveva proprio correre.

E poi tutto il cibo era bollito, senza sale. Era possibile usare il sale se lo si desiderava e lui ci metteva dell’olio, che magari non vi piaceva molto. Se lo si desiderava, ci si poteva mettere sopra dell’olio.

Diceva: “Dovete educare la vostra lingua. Perché la vostra lingua dovrebbe chiedere un particolare tipo di cibo?”.

Vi garantisco che era peggio dello zen! Anche nello zen si usava molto questo metodo con i discepoli. Si preparavano cose amare come il chinino elevato alla centottesima potenza. Poi, per compensarlo, il dolce era zucchero elevato alla centottesima potenza, in modo da educare la lingua.

Quindi, l’addestramento della lingua; inoltre, quello che dite. Ciò che dite, sono soltanto chiacchiere? Voi siete sahaja yogi, ogni parola che pronunciate è un mantra. Questi ashram sono molto superiori e più grandiosi di tutti gli ashram del mondo, persino dell’ashram di Gandhiji.

Lo sapete che voi siete gli strumenti di Dio onnipotente e che, quando parlate, ogni vostra parola è un mantra? Qualunque sia il vostro desiderio, è un ordine.

Finché non capirete questo, l’importanza della vigilanza, i nostri ashram saranno come orfanotrofi. Alla persone piace che un leader sia dolce, tenero, così da poter mangiare il leader molto bene. Oppure arriverà qualcuno eccessivamente severo, un altro Hitler. Non c’è discernimento (per capire) che dovete essere severi e allo stesso tempo amorevoli, premurosi, protettivi.

Si possono dire molte cose con umorismo. Questo non punge troppo le persone. Ma un sahaja yogi dovrebbe ritenersi altamente onorato che Madre gli dica qualcosa, che gli dica che deve fare questo o quello, che si preoccupi così tanto di voi, della vostra famiglia, dei vostri figli, del vostro ashram.

Quindi dovrebbe esserci questa attenzione anche nelle menti degli uomini dell’ashram: come comportarsi, come parlare, cosa dire. Siete i portavoce di Dio onnipotente. Come potete sprecare il vostro tempo in chiacchiere?

Dunque, una persona che è portavoce di Dio deve comprendere come comportarsi – voi Lo rappresentate davvero – come dovreste vestirvi, camminare, sedervi, mangiare.

Sono rimasta sorpresa che all’ashram bevano birra. Insomma, è analcolica ma è birra, fatta con la melassa, ma comunque è birra.

Come potete bere questa melassa? Siete mai passati vicino a una fabbrica di zucchero? L’odore della melassa! E voi la consumate!

Quindi, qualunque cosa mangiate, qualsiasi cosa spendiate, di qualunque cosa parliate, insomma, l’intero aspetto esteriore, tutto ciò che è esterno deve esprimere la vostra interiorità.

Dovete dunque sviluppare il vostro Hamsa chakra. Autodisciplina e introspezione: “Perché faccio una cosa del genere? Io sono un sahaja yogi”. Rivolgetevi questa domanda ogni mattina e alla sera per favore annotate: “Che cosa ho fatto per Sahaja Yoga?”.

Noi ci divertiamo, abbiamo la musica, abbiamo tutto, ma tutto dovrebbe essere fatto in modo dignitoso. Anche ballare. Ho detto di imparare un po’ di ritmo. Altrimenti alcuni vanno al trotto e altri al galoppo. Anche questo, come i cavalli: appare così bizzarro!

Dovrebbe esserci delicatezza. Dovrebbe esserci comprensione del ritmo e degli schemi ritmici. Imparate di più: in che modo danzereste? Esercitatevi. A casa, va bene. Le donne imparino a danzare, a camminare, perché tutta la vostra espressione è l’espressione di Dio onnipotente.

Quindi, il modo in cui comportarvi tra di voi, il modo in cui parlare, quando alzarvi, quando andare a dormire: tutto cambierà se davvero diventate consapevoli del fatto che rappresentate Dio onnipotente il quale è la sorgente del discernimento. Nel discernimento imparererete moltissime cose.

La prima è la tolleranza. “Va bene. Ci riusciremo, funzionerà”. Imparerete che cos’è l’amore distaccato. Imparerete che cos’è il senso dell’umorismo, che solletica ma non ferisce. Imparerete anche che cosa dire nelle conferenze, che cosa ascoltare. E, di tutte le cose, saprete come realizzare le visioni di Dio onnipotente.

Oggi ho dovuto dire tutte queste cose, ovviamente fa parte del Vishuddhi. Ma l’altro aspetto del Vishuddhi è che voi siete parte integrante del tutto, del Virata, e diventate gli oceani. Dunque dovete essere come oceani. Oceani in ogni senso.

È così che capirete che questo vostro oceano non ha limiti; non solo l’oceano, ma la bellezza dell’oceano e la creatività dell’oceano.

Tutto è dentro di voi e dovete utilizzarlo, dovete svilupparlo, manifestarlo.

Poiché se siete parte integrante del Virata, se quindi siete il Virata, quanto discernimento dovreste avere!

Spero che vi renderete conto tutti che il vostro comportamento deve essere di un certo livello: non superficiale, non meschino, non avido, ovviamente non lussurioso, ma dignitoso, degno di un santo, regale, magnifico, bellissimo e fonte di gioia.

Che Dio vi benedica tutti.

Oggi il mio discernimento mi ha ripetuto per tutto il tempo che per ora era meglio non dire queste cose, perché ne sareste rimasti tutti scioccati; così mi sono dovuta forzare. Spero che non siate scioccati da ciò che ho detto.

Che Dio vi benedica.


[1] “Shīa”, abbreviazione dell’espressione “shīat Alī” (fazione di Alī), da cui deriva il nome degli sciiti.

[2] La purdah o pardaa (letteralmente velo o tenda) è la pratica che vieta agli uomini di vedere le donne. Essa si attua in due modi: segregazione fisica dei sessi o imposizione alle donne di coprire i loro corpi al punto di nascondere la pelle e le loro forme. La purdah esiste in varie forme nel mondo islamico e in India. Si è probabilmente sviluppata nella Persia pre-islamica (l’attuale Iran). La segregazione fisica in un edificio può essere attuata con l’ausilio di mura, tende, pannelli.

[3] Riferimento al re inglese Enrico VIII Tudor (1491-1547).

[4] Personaggio di una famosa filastrocca: Humpty Dumpty sat on a wall / Humpty Dumpty fell on the floor / and all the king’s horses and all the king’s men / Couldn’t put Humpty Dumpty on the wall again.

Trad.: Humpty Dumpty su un muro sedeva / Humpty Dumpty a terra cadeva / e tutti i cavalli e gli uomini del Re /non poterono rimetterlo in piè. 

È rappresentato come un grosso uovo antropomorfo seduto sulla cima di un muretto. Fu utilizzato anche da Lewis Carroll, che gli fece incontrare Alice in uno dei capitoli più celebri di “Attraverso lo specchio”.

[5] Maulana Azad (1888 – 1958) fu uno studioso indiano e un eminente leader politico del movimento per l’indipendenza dell’India. Quando l’India ebbe ottenuto l’independenza, egli diventò il primo Ministro dell’Istruzione del governo indiano.

[6] Preghiera.