Puja di Pasqua, I quattordici tipi di sahaja yogi

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(04/2020 SOTTOTITOLI)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

 Puja di Pasqua

 I quattordici tipi di sahaja yogi

 Magliano Sabina, 19 Aprile 1992[1]


Oggi è un gran giorno per rallegrarci e gioire tutti della resurrezione di Cristo. [Shri Mataji tossisce e dice a lato: “… La mia gola”…]

La resurrezione di Cristo avvenne allo scopo di aprire il nostro centro dell’Agnya che, come sapete, era un centro molto sottile, molto complicato, poiché le idee che la gente aveva, e che derivavano dai condizionamenti e dall’ego, ostruivano talmente l’Agnya chakra che per la Kundalini sarebbe stato impossibile passare.

Così ebbe luogo tutta la rappresentazione della resurrezione, e poiché Cristo non era altro che Chaitanya, risorse dalla cosiddetta morte. Dobbiamo anche capire che, in questa morte di Cristo, noi abbiamo ottenuto la nostra resurrezione.

Abbiamo ottenuto la resurrezione, e anche tutto quello che era considerato il passato ormai è morto, è finito. Dunque, i pentimenti ed i condizionamenti che abbiamo sono morti.

Ma sorprende ancora molto come, nelle nazioni cristiane, l’ego non sia diminuito come sarebbe dovuto accadere. Forse perché Cristo non è mai stato adorato nel modo giusto. L’ego nell’Occidente è stato talmente dominante che nessuno è riuscito a rendersi conto di quel che stavano facendo e fino a che punto stessero arrivando. E si pentono inutilmente di qualcosa accaduto in tempi remoti. Ma il pentimento era inteso per il nostro ego.

A volte è davvero scioccante vedere come le nazioni cristiane abbiano invaso altri Paesi, annientando, sterminando e distruggendo completamente intere razze. Erano cristiani, seguaci di Cristo, con la Bibbia in mano, ci pensate?

Questi cosiddetti cristiani hanno commesso orribili misfatti nel nome di Cristo.

Dobbiamo capire perché questo ego è stato così attivo nei Paesi occidentali o in quelli che hanno seguito il Cristianesimo.

I cristiani sono ovunque molto aggressivi, estremamente violenti, e credono che tutto il mondo appartenga a loro.

Persino Hitler credeva nella religione cattolica. Il grande sacrificio di Cristo non ha insegnato loro nulla, come se fosse stato tutto cancellato dalla loro memoria, come se non avesse alcun significato, come se non gli avesse trasmesso nulla; e sono diventati così violenti. Non solo, ma hanno anche pensato di avere il diritto di governare il mondo intero, appropriandosi dei beni di tutti, distruggendo tutti.

Perché? Perché erano cristiani. Che contrasto rispetto alla vita di Cristo, che è risorto dalla cosiddetta morte. L’ego è rimasto, e non solo, ma è andato crescendo, al punto che oggi vediamo che i cristiani hanno perso completamente il senso delle maryada (limiti).

Il comportamento delle chiese cristiane è sconcertante! Non è rimasta in loro alcuna traccia di moralità. Non hanno nessun rispetto per la legge, nessun rispetto per Dio, nessun rispetto neanche per la castità che era l’aspetto principale di Cristo, il guna (qualità, ndt) più importante di Cristo.

Questo mi ha scioccato quando ero bambina, perché ero nata in una famiglia cristiana e vedevo che i cristiani in India erano le persone più dogmatiche, più dominanti. E questo mi sorprendeva. Come hanno potuto dare Cristo per scontato? E perché usano il Suo nome per dominare gli altri?

Sfortunatamente a quei tempi avevamo gli inglesi che ci governavano e avevano manovrato le cose in modo tale che gli indiani credevano che Cristo fosse nato in Inghilterra. Si vestivano come gli inglesi, si facevano chiamare sahib[2], si comportavano con grande arroganza, e ricoprivano cariche nel governo. Si erano alleati con il governo (inglese, ndt) e non avevano alcuna lealtà nei confronti degli indiani. Quando mio padre fu arrestato, ci espulsero addirittura dalla comunità cristiana. Mi espulsero dalla scuola quando ero una bambina di soli sei o sette anni perché mio padre era un membro del Congresso (il partito di Gandhi, ndt).

Personalmente ritengo che finora nessuno si sia reso conto di questo aspetto del Cristianesimo, del fatto che tutte le nazioni cristiane sono state estremamente crudeli, estremamente dominanti e oggi sono al timone degli affari.

Questo ego sottile, che un tempo era appannaggio di alcuni monarchi, è oggi nei paesi democratici ampiamente accessibile a tutte le persone comuni; e tutti questi paesi, lo vediamo, sono pieni di distruttività.

Non sono stati soltanto gli europei a comportarsi così, bensì anche gli americani sono estremamente dominanti, estremamente egoisti, tanto da essere idioti.

Pensate, seguono Cristo, che era la saggezza, la sorgente della saggezza e non si riesce a spiegare come i Suoi discepoli siano così stupidi e idioti. Perché accade? Dobbiamo esaminare la storia di questa religione che è il Cristianesimo.

C’è stato, come sapete, Pietro. Pietro era un tipo molto egoista e una volta Cristo (gli) disse: “Tu sei un satana”. Lo disse chiaramente. E gli disse anche: “Tu mi rinnegherai tre volte”. A quel tempo arrivò Paolo, che pensò che sarebbe stata una grande opportunità manovrare una personalità debole, satanica che fosse, in un certo qual modo, anti-Cristo. E trovò Pietro.

Essendo un grande burocrate, lo lusingò, lo manovrò, conquistò la sua fiducia e gli disse: “Alleati con me e ti farò diventare la persona più importante”.

Poi disse a tutti gli altri discepoli: “Voi non siete così istruiti, io sono molto colto e so cosa scrivere e cosa non scrivere; non dovremmo scrivere tutte le cose che avete scritto voi; dovremmo correggerle”.

E redasse la Bibbia, questo tipo sinistro, Paolo. Redasse la Bibbia. Tutto il lavoro di Cristo cadde nelle mani di questo demone. Si mise a redigerla (la Bibbia) lui, e dopo la sua revisione, se la leggete ne sarete sorpresi: è piena di ego.

Il suo modo di organizzare, tutto ciò che scrive è assolutamente pieno di ego. E stralciò molte cose che sicuramente ci sarebbero dovute essere.

Cristo deve aver parlato della Kundalini, ne sono certa, ma neanche una parola su tutto questo, lui lo evitò; sebbene Matteo abbia insistito sul fatto che si deve rinascere e su tutte queste cose dette da Cristo.

Ma lui (Paolo) contrastò Matteo. Inoltre non poteva accettare l’Immacolata Concezione, poiché non aveva alcuna idea della Verità, della Realtà, dei miracoli che il Divino opera, e così negò tutto questo. Tuttavia Matteo restò saldo e fedele alla sua versione del Vangelo. Giovanni invece se ne andò e creò un suo movimento di quelli che chiamiamo gnostici (dal termine greco “gnosis”, ossia gnosi, conoscenza, ndt). E tra gli altri discepoli se ne andò Tommaso.

Così (Paolo) redasse i Vangeli di Luca e di Matteo che solo con grandi lotte riuscirono a conservare in essi certi insegnamenti originali.

Così questo demone entrò sulla scena di una grande religione come il Cristianesimo e tutto fu stravolto.

Ecco perché la Bibbia, che viene usata come fonte autorevole, contiene parole tali che si comincia a pensare di essere chi sa chi.

Tanto per cominciare si dice che se si diventa membri di questa chiesa, si è gli eletti. Ma prima di tutto egli (Paolo) fece sì che ci fosse scritto che Pietro avrebbe fondato questa chiesa e ne avrebbe avuto le chiavi, e che lo aveva detto Cristo, paragonandolo ad una pietra sulla quale avrebbe fondato la Chiesa.

Impossibile! Mettete me al posto del Cristo: chiederei forse alla persona più iniqua di fare una cosa simile? Potrei incaricare una sola persona di prendersi cura di tutto?

Questa parte della Bibbia è una vera bestemmia. Ed ecco perché, quando (Paolo) inserì questa frase, Pietro andò sull’ego, pensando di essere chi sa chi.

Fu tutta una manipolazione, una manovra, e fu tutto architettato dal suo cervello di burocrate, ma Pietro ci cascò perché era un discepolo molto debole di Cristo.

Come sapete, anche in Sahaja Yoga abbiamo proprio dodici tipi di sahaja yogi.

E alcuni di essi sono molto deboli. Sono deboli perché hanno troppo ego. Non riescono ad avere buone relazioni con nessuno, inveiscono contro le persone, disturbano, sono pieni di sé, sono sempre aggressivi, non sanno essere collettivi, non mostrano mai amore gli uni per gli altri.

Ci sono dunque sahaja yogi di questo tipo e, uno ad uno, stanno rivelando il proprio carattere; ma alcuni stanno imparando e si stanno rendendo conto che questo è sbagliato e non dovrebbe essere così.

Cristo ha avuto appena tre anni e mezzo per realizzare tutto questo, ma non sapevo che tra questi dodici ci fosse un tipo così sinistro che… Certo ci fu anche uno che lo fece catturare, ma Pietro è stato un tipo così orribile che, per sete di gloria, per interesse personale, per avere la massima autorità, aggiunse quelle parole nella Bibbia.

Questo è accaduto anche con Maometto.

Per prima cosa Maometto ha detto che ci sarebbe stato un tempo della resurrezione, il che vuol dire che parlava del futuro. Come è dunque possibile che fosse (avesse detto di essere) l’ultimo (profeta)? Se fosse stato l’ultimo, come avreste avuto la resurrezione? Ma il Sigillo del Profeta non vuol dire che ormai sia tutto sigillato, che non possano esserci altri profeti.

Il sigillo significa una sorta di marchio, si può dire, e Lui era l’Adi Guru, quindi disse di se stesso: “Io sono il Sigillo”, non disse: “Ho sigillato tutto”. Ma la gente contorta, essendo molto egocentrica, approfitta di queste piccole, piccole parole e inizia ad usarle per i propri scopi.

Un altro tipo di sahaja yogi è dunque molto egocentrico. Alcuni sono piuttosto egocentrici nel senso che conoscono (solo) la propria moglie, i propri figli, la propria casa e via dicendo.

Per loro è molto importante occuparsi dei figli. Vi sorprenderà che alcune persone siano venute a Bombay e, per stare con i loro figli, non siano venute al Puja a Delhi (per il compleanno di Shri Mataji, ndt).

Che razza di sahaja yogi sono? Ebbene, esiste questo tipo di sahaja yogi più preoccupati dei propri figli che di Sahaja Yoga, preoccupati della famiglia, della casa più che della loro emancipazione. Alcune donne sono proprio brave in questo: cercano di allontanare il marito dagli ashram, cercano scuse per allontanarsi dalla collettività.

Voi siete giudicati continuamente e giudicate voi stessi, senza equivoci. Adesso non pensate agli altri quando dico queste cose, ma applicatele a voi stessi. Dovete rendervi conto che Cristo è stato crocifisso. E chi lo ha crocifisso? Non è stato crocifisso dagli ebrei, è un’idea sbagliata. Come avrebbero potuto, gli ebrei, che erano proprio come schiavi, crocifiggere Cristo? Fu l’impero romano del tempo a volerlo crocifiggere poiché pensavano che Cristo stesse diventando troppo potente [Si rivolge a qualcuno: “Per favore, siediti”].

E, quando provarono a crocifiggerlo, non pensarono proprio di farlo perché lo volevano gli ebrei. La colpa fu attribuita a loro, semplicemente per allontanarla dai dominatori. E i dominatori possono sempre fare cose come crocifiggere qualcuno e addossarne la colpa a qualcun altro.

I cristiani, i primi cristiani, erano soprattutto ebrei, Cristo stesso era un ebreo, quindi come è possibile dire che gli ebrei abbiano crocifisso Cristo?

La colpa fu dunque addossata agli ebrei e così i cristiani pensarono di avere tutto il diritto di odiarli perché Cristo era stato crocifisso da loro. Questa è un’altra idea elaborata dal signor Paolo. Lui infatti non voleva che alcuna responsabilità ricadesse sull’amministrazione romana.

Così Pilato se ne lava le mani ed è molto significativo che si lavi le mani. Se ne lava le mani, come per dire che sta commettendo questa cosa non per suo volere ma per volere degli ebrei. Fu inscenata questa commedia.

Dopodiché i cristiani furono molto impegnati a odiare gli ebrei pensando che avessero crocifisso Cristo. Insomma, pensate. È accaduto migliaia di anni fa, e dopo migliaia di anni c’è gente che viene odiata perché qualcuno ha crocifisso qualcun altro.

Insomma, con questo criterio tutti i bianchi dovrebbero essere odiati per generazioni perché loro non hanno crocifisso un uomo solo, ma ne hanno crocifissi milioni e milioni.

Faremo ricadere la colpa sui loro figli e sui figli dei figli?

Ebbene, questi sono i sahaja yogi del terzo tipo che abbiamo, i quali cercano di incolpare sempre qualcun altro e mai se stessi. Queste persone che si mettono a incolpare gli altri non potranno mai migliorare. Dovrebbero fare introspezione – ma l’introspezione manca totalmente nei paesi occidentali, ad eccezione della Russia – perché non c’è altra via d’uscita. Non è scritto da nessuna parte che si deve fare introspezione. L’unica cosa è che se si va in chiesa a confessarsi ad un prete sordo e ottuso si è salvi. Così nessuno fa introspezione.

Chiediamocelo noi stessi: facciamo introspezione oppure no? O siamo come quei sahaja yogi che magari non sono tanto egocentrici, ma sono presuntuosi e vanagloriosi, e non vogliono scoprire cosa c’è di sbagliato in loro?

Abbiamo poi un altro tipo (di sahaja yogi), il quarto, molto interessante da considerare: sono quelli che adorano Mataji a casa loro, ma non possono venire nella collettività. No, non possono perché è un po’ lontano, ma se devono andare ad incontrare i loro figli faranno chilometri e chilometri. Se devono fare qualcosa per la loro famiglia, la faranno; non solo, ma se devono fare qualche affare viaggeranno.

In Sahaja Yoga a nessuno è richiesto di rinunciare al proprio lavoro, al proprio stile di vita, nulla del genere. Ma occorre considerare le priorità. Loro sono molto presi dal loro lavoro, dai guadagni, da qualsiasi cosa stiano facendo e lavorano accanitamente per farsi un nome, magari svolgono un lavoro artistico, un lavoro creativo… sono molto indaffarati, non hanno tempo per se stessi, non hanno tempo per Dio. C’è anche questo tipo di gente, (che dice): “Oh, adoriamo Madre, prima di svolgere il nostro lavoro creativo ci inchiniamo a Madre, riceviamo il Suo aiuto, desideriamo tutta la Sua protezione per il nostro lavoro, per la nostra creatività”.

Ci sono poi dei sahaja yogi che ancora credono che il denaro sia molto importante, ancora lo credono. Non è così. In Sahaja Yoga otteniamo denaro ogni volta che lo vogliamo. Alcuni di loro (dicono): “Intraprendo questo affare perché voglio dare lo 0,001 per cento a Sahaja Yoga”. E se gli si chiede: “Perché lo dai?”. “È tutto Tuo, Madre. Lo 0,001 per cento (Shri Mataji ride). È tutto Tuo, dopo tutto che cosa facciamo noi? Appartiene tutto a Te”.

Questi comportamenti nascono quando si pensa che il denaro sia molto importante. Il denaro è molto importante per quelle persone che non sanno vedere Dio al di là di esso, che non sanno vedere l’utilità più sottile del denaro.

Calcolano ogni centesimo, meticolosamente, non vogliono che il denaro faticosamente guadagnato sia sprecato per la loro spiritualità. Oppure abbiamo chi non comprerà mai un libro di Sahaja Yoga, che mai comprerà una registrazione, se la copierà, risparmiando sterline o dollari, sapete. Non comprerà mai cose necessarie. Non comprerà una fotografia, ma chiederà a qualcuno di farne una copia per poterla avere.

Non è che sia necessario spendere, ma è l’attitudine della mente. Se si può risparmiare un po’ di denaro, molto bene, se si può risparmiare tempo, benissimo, ma che questo tempo risparmiato sia da dedicare a Sahaja Yoga, raramente lo si comprende.

Stavo leggendo della religione buddista e sono rimasta sorpresa: ci sono tante di quelle proibizioni che se ne proponessi anche una sola ai sahaja yogi fuggireste tutti.

La prima (proibizione) è che non si può ricavare alcun profitto, nessun profitto; non si possono comprare terreni; si può mangiare solo una volta al giorno; si deve essere completamente vegetariani; non si può uccidere nessuno. Voglio dire, si possono uccidere esseri umani, non c’è scritto nulla che lo proibisca; però non si può uccidere nessun animale, nessun pesce, non si può uccidere neppure una zanzara.

Questo è dunque il tipo di religione di cui dicono abbia parlato Buddha. Io non credo che Buddha possa aver detto queste cose.

Tutta questa gente, i seguaci di tutte queste grandi incarnazioni hanno fatto grandissimi torti a chi ci ha portato queste bellissime religioni, ed è per questo che abbiamo deviato completamente dal sentiero della verità.

Pertanto, quelli che sono veramente onesti e vogliono seguire il sentiero della verità, devono fare continuamente introspezione e scoprire dentro di sé fino a che punto siamo nella verità.

Abbiamo poi anche un altro tipo di sahaja yogi, quello a cui piacciono soprattutto le feste, direi, riunirsi assieme, perché abbiamo questo sentimento di appartenenza, dovremmo appartenere a qualcosa. Dovremmo appartenere a questo o a quel gruppo o ad un altro, che siano cristiani o ebrei o islamici o un gruppo politico. Per esempio in Inghilterra vi chiederanno qual è il vostro orientamento politico. Mi chiedevano le mie idee politiche. Non riuscivo a capire questa domanda. Tutti devono avere un marchio politico. Ho chiesto: “Cosa intendete con questo?”.

Hanno chiesto: “Lei è comunista?”. “No, no, non lo sono”. “È del partito conservatore?”. “No, no”. “È socialista?”. “No!”. “E allora cos’è?”. “Sono un essere umano!”

Non riuscivano a capire che sono semplicemente un essere umano, senza nessuna politica in testa.

(Esiste dunque) questa idea di appartenenza, di dover appartenere ad un culto, ad una setta o a queste cosiddette religioni; così si inizia a rimanere coinvolti in condizionamenti, regole e leggi di ogni genere, e si comincia a crearsi dei vincoli e ad esserne molto felici, felicissimi.

Chiedete ad un adepto di queste sette: “Perché vi rasate a zero?”. “Oh, nella nostra religione siamo tenuti ad avere la testa rasata”. Perché? Che significa? Oppure altre cose stupide come dover portare la barba o i baffi, qualcosa tipico di un clan, senza comprendere che la Realtà è ricca di varietà. Deve esserci varietà; è così che si ha l’estetica e la “saundariya(bellezza).

Se non c’è varietà, come si può avere una personalità? Come può una persona legata a queste sciocche idee esteriori, avere una personalità? Se una religione non può darvi una personalità, meglio sbarazzarsi di una cosa simile. Essa vi dà una personalità interiore ed anche esteriore.

E quando iniziate a gioire di questa personalità, allora soltanto si dirà che siete dei sahaja yogi: laddove non vi si dice di non rubare, di non fare male a nessuno, di non essere aggressivi, di non essere egoisti. Non si dice mai. Ma è una personalità che osserva se stessa. Normalmente, però, la gente guarda gli altri, non se stessa.

Questo è un altro problema dell’Occidente: guardare gli altri e mai voi stessi. Ma tutto questo va ancora avanti, ancora avanti, finché si diventa schiavi delle nostre idee riguardo alla personalità, e si inizia a proiettare la propria personalità attraverso l’ego, cercando di dimostrare di essere qualcosa di molto speciale.

Sahaja Yoga è proprio l’opposto. Cercate di capirlo con molta chiarezza. Voi siete tutti personalità, siete tutti persone, siete tutti santi e dovete essere rispettati come tali.

Non occorre avere lo stesso tipo di personalità. Ognuno deve, deve… insomma, devono esserci stili diversi nel parlare, nel trasmettere le cose, nell’esprimere l’Amore Divino, così non formiamo persone irreggimentate, perché siamo liberi: siamo assolutamente liberi, poiché abbiamo la luce.

Sappiamo fino a che punto doverci spingere, qual è la strada giusta, quale strada prendere. Sapete subito cos’è giusto. Se c’è quella luce che arde correttamente dentro di voi, non avete bisogno di chiedere né a me né a nessun altro.

Quando emergeranno persone di questo genere, con la comprensione che Sahaja Yoga è completa libertà… Ma questa completa libertà esiste perché avete la luce.

Senza la luce la libertà è un nonsenso, non ha significato: si feriscono tutti, si danno problemi e tormenti a tutti. Ma con la luce, invece, la prima cosa straordinaria che ci accade è che le religioni predicate da questi grandi profeti e dalle incarnazioni diventano proprio parte integrante di noi stessi.

Ecco, invece, che i giapponesi si dicono buddisti e uccidono tutte le persone che vogliono; oppure i cristiani che, come ho detto, sono proprio l’opposto di ciò che dovrebbero essere.

A quel punto diventate veri cristiani, veri musulmani, veri indù, e vi rendete conto che tutte le religioni sono realmente parte di uno stesso oceano e non vi identificate più con una in particolare, ma vi tuffate nell’oceano della religione, diventando, in qualche modo, vere personalità religiose.

Non occorre che io vi parli di moralità: semplicemente guardate, osservate come avete abbandonato tante di quelle cose sbagliate che facevate.

Molti mi scrivevano anche delle lettere, ma io non le ho mai lette, bruciavo tutto. Non voglio proprio saperlo.

Voi siete persone libere. Con questa libertà vedete che avete assorbito tutte queste religioni.

Prima della realizzazione nessuno, nessuno, può essere religioso. Si può professare (una religione), attribuirsi un’etichetta, dire qualcosa, ma è tutto esteriore; non solo, ma si è proprio l’opposto della religione che si professa. Proprio l’opposto. E questa gente devia, non solo, ma contamina la base della religione. E la base della religione è l’ascesa.

Se la religione non sa darvi l’equilibrio per ascendere, meglio non averne alcuna. Sono meglio gli atei come i russi che non hanno alcuna religione ma si preoccupano solo della propria ascesa. Ecco perché, forse, Buddha e Mahavira non vollero parlare di Dio.

Abbiamo poi le persone che hanno la luce, se ne prendono cura e vogliono che questa luce arda sempre; e questa luce non dovrebbe illuminare soltanto loro ma (anche) gli altri, e loro lavorano per questo.

In qualche modo se ne assumono la responsabilità, non se ne stanno nella giungla a meditare. No, voi dovete lavorare, dovete lavorare in questo mondo. Dovete diffondere Sahaja Yoga agli altri. Dovete infondere loro questo bellissimo sentimento di fusione con il Divino. Dovete sentire la gioia di tutto questo.

Sahaja Yoga non è solo per il vostro piacere, come ubriaconi che si siedono a bere insieme. Serve a riempire le vostre coppe per offrirle ad altri, a molti altri che ci sono.

(Questa tipologia di sahaja yogi) si assume questa responsabilità (di diffondere Sahaja Yoga). E la base è la verità che conoscono.

Queste persone si rendono conto di non dover essere una sorta di peso per Sahaja Yoga; quindi non vengono da me per piccole cose insignificanti del tipo: “Come posso far ricrescere i capelli a mio padre che è calvo?”. Domande assurde così. (Certe persone) mi scrivono addirittura queste cose insensate. Sono stupefatta: cosa pensano, che Sahaja Yoga sia un salone di bellezza o cosa?

La visione (di questa tipologia di sahaja yogi) è diversa: la visione è di questo grande universo, il grande universo che deve essere illuminato.

Essi ne sono parte integrante. E questa religione universale deve essere portata nella vita della gente mediante la realizzazione, mediante il risveglio della Kundalini. Lavorano molto sodo, non risparmiano sforzi per far sì che altri ricevano la realizzazione. Ma anche qui c’è un accenno sottile di ego: “Io faccio questo, io faccio quello”.

Tanti mi dicono: “Madre, Lei viaggia così tanto, fa così tante cose. Come ci riesce così bene a questa età?”. Prima di tutto non so quale sia la mia età, non mi interessa. In secondo luogo, io non faccio nulla e, se non faccio nulla, come posso essere stanca? Io non faccio assolutamente niente! Tutto funziona da sé, io mi limito ad osservare, guardare e gioire.

Queste persone invece pensano: “Noi facciamo questo lavoro, siamo noi a fare quel lavoro”, e ne diventano molto consapevoli.

E allora, di nuovo, la fiamma del signor ego, che è sempre lì, che tremola sottilmente, diventa enorme. È un’attività assolutamente anti-Cristo.

Allora cominciano le costruzioni mentali: “Questo non funziona, questo è così, questo è cosà”. Si inizia a criticare gli altri, guardando ancora agli altri e non a se stessi.

Ci sono poi sahaja yogi che non si sentono così. Comprendono che è il Paramchaitanya a far funzionare tutto e ad agire attraverso di loro. Loro sono gli strumenti. Certo, qualche volta, se qualcosa va male, cominciano a dubitare. “Madre, allora perché quella cosa è andata così? Se le cose stanno così, allora perché Gorbaciov se n’è dovuto andare?”.

Io devo spiegare perché Gorbaciov ha dovuto lasciare la politica, pensate. (Secondo loro) è una mia responsabilità. Naturalmente a Dio si può rivolgere qualsiasi domanda (detto in senso ironico, ndt).

Gli esseri umani pensano di avere diritto di chiedere qualunque cosa a Dio e di inveire contro di Lui, di dirgli tutto quello che vogliono, come se Lui fosse qualcuno che si sia assunto la vostra responsabilità.

Questo atteggiamento sussiste ancora un po’, anche quando le persone sono abbastanza arrese ci sono ancora dei dubbi nella mente.

Ma poi, ci sono quelli che non dubitano di nulla. Capiscono che c’è il Paramchaitanya ad aiutare. Sanno che dietro tutti questi miracoli c’è il Paramchaitanya.

Ma al di sopra di tutti ci sono quelli che cominciano a comprendere che abbiamo dei poteri, senza alcun dubbio, e che siamo connessi con il Divino. Abbiamo dei poteri.

Certo, qualche volta anche loro dubitano di avere veramente dei poteri. Intendo dire che ho conosciuto alcune persone che, alla mia richiesta: “Perché non dai un aiuto lì?”, rispondono: “Perché ho paura che mi spunti l’ego”. Perché non fai così?”. “Perché il mio ego crescerà”. Hanno paura del loro ego, e cosi l’ego segue molto sottilmente (e fa dire): “Meglio non rischiare, non troppo, sapete, è troppo. Andiamoci piano, senza credere di avere dei poteri”.

Ma ci sono persone che sanno di essere state benedette con dei poteri, e questi poteri possono essere scoperti sempre più interiormente.

Queste persone hanno fede in se stesse, hanno fede in Sahaja Yoga, hanno una fede assoluta in me e nel Paramchaitanya e fanno funzionare le cose. Sono persone molto semplici, estremamente semplici; sono persone innocenti e di cuore sincero. Ne ho viste nei villaggi e ne ho viste molte anche qui sedute.

Questi sono dunque i dodici tipi di sahaja yogi che ho descritto.

Ma ce n’è anche uno, un tipo di sahaja yogi dotato di pieni poteri. Essi scoprono i loro poteri. Nell’introspezione capiscono, e ne sono assolutamente sicuri, senza dubbi.

Questo è lo stato di Nirvikalpa. Non hanno nessun dubbio su se stessi per avere fede in me, adorarmi, ricevere qualcosa da me.

Ma sappiate che io ho reso anche voi qualcosa di grande, e anche voi dovete sviluppare i vostri poteri. Non dipendete soltanto dai miei poteri, non cercate semplicemente di estrarre i poteri che emanano da vostra Madre, ma cercate di salire agli stessi livelli. Potete farlo.

Non vorrei dire quanti ci riusciranno, ma provateci. E, per questo, la cosa principale, la prima cosa e la più importante è una totale umiltà. Naturalmente, voi, essendo arresi a me, siete umili.

Maometto ha parlato di resa. Io ho detto di arrendervi al vostro Sé. Se il vostro Sé è lo Spirito, perché non arrendervi a Lui?

Ma fate risplendere questo Sé. Fondetevi con questa luce. L’intera esistenza dovrebbe essere una luce, luce di amore, luce di divinità, luce di bellezza.

Dovete riuscirci attraverso l’introspezione. Avete tutti questi poteri dentro di voi, avete tantissimi poteri. Certo, dipendere da Madre è bello, ma ora crescete, dovete crescere.

Dovete crescere e assumervi le responsabilità senza sentirvi responsabili.

La personalità dovrebbe essere di questo tipo. Dobbiamo superare tutti gli altri discepoli. Ci spero. Se non lo faremo, potremmo… forse, non lo so, potremmo far annegare Sahaja Yoga in un altro oceano di assurdità.

Dobbiamo quindi sviluppare anche la nostra personalità attraverso l’introspezione, attraverso la nostra capacità di comprensione, le nostre dimostrazioni della Realtà.

Mi dispiace dovervi parlare di queste cose oggi, ma non ho avuto altra occasione, a parte oggi, per parlarvi di come i discepoli di Cristo siano stati ingannati da questa specie di “Società Pietro e Paolo”, e talvolta penso a come siano gli esseri umani, a quanto siano abili e subdoli, e come possano provare a trascinare in basso Sahaja Yoga, che è così importante ai giorni nostri.

Oggi è il giorno della nostra resurrezione.

Dobbiamo attraversare questi dodici stadi per raggiungere il livello più elevato. E si dice che il quattordicesimo stadio sia il più elevato, quello in cui si è soltanto uno strumento, assolutamente dimentichi di ciò che si è, persone che fanno il gioco del Paramchaitanya.

Oggi è un giorno bellissimo, di buon auspicio. Questo è ciò che ha fatto Cristo. Egli ha accettato la Sua crocifissione perché doveva recitare quel ruolo, ed è stata una cosa terribile. E mentre portava la croce erano preoccupati per Lui, ma Egli disse: “Non preoccupatevi per me, preoccupatevi piuttosto di voi stessi”.

Nonostante tutte le alterazioni apportate nella Bibbia, ci sono rimaste ancora molte verità.

Quindi non dobbiamo odiare nessuno per aver crocifisso Cristo – questo è ciò che dicono – odiamo piuttosto quel tipo di autorità, cosicché se toccasse a noi, non cercheremo di crocifiggere gli altri.

Ma l’azione di quell’ego sottile inizia in maniera molto strana e, nella collettività, si mette a far mostra di sé. Cercate di ridurlo, cercate di ridurlo. E sarete meravigliati di come, non appena questa identificazione con l’io sarà svanita, tutti i poteri cominceranno ad affiorare.

È come un flauto: se nella sua cavità vi è qualche ostruzione non può suonare. Di tutte queste idee che abbiamo, di tutti questi condizionamenti che avevamo, il peggiore di tutti, questo cosiddetto ego (che ci fa pensare): “Io faccio questo”, dovrebbe scomparire, perché non potrete mai gioire pensando in quel modo. Non potrete gioire dal vostro lavoro, e non potrete tuffarvi realmente nell’oceano di gioia finché penserete: “Lo faccio io”.

Mi hanno rivolto anche alcune domande sulla scuola, ma ho già detto che è un compito molto gravoso dirigere una scuola e abbiamo scoperto che i bambini occidentali hanno un sistema immunitario molto debole, molto debole.

Forse sono stati dati loro antibiotici o cibo in scatola o magari sono stati troppo protetti.

Non so perché. O forse hanno sentito molte storie e visto molti film di fantasmi o altro per cui il loro sistema immunitario è molto, molto debole e prendono dei blocchi alla minima cosa. Se qualcosa non va in un’altra persona, loro prendono dei blocchi. Questa è una nuova scoperta che abbiamo fatto. Penso, inoltre, che con il calore il loro cervello entri in ebollizione, infatti hanno sono già orientati all’ego.

Così ora abbiamo deciso di trasferirli da Vashi a Dharamshala. A Dharamshala, vi sorprenderà, Yogi (Mahajan) ha donato dieci acri[3] di terra. Anch’io ho donato del terreno. Inoltre, gli indiani hanno donato molto denaro e svilupperemo lì una scuola. Non preoccupatevi di questo, del tipo di scuola che avremo, di ciò che faremo lì, dovete lasciare le cose a noi. Questa è una cosa.

Non era stato ancora deciso se avrebbero aperto la scuola in dicembre, ma si è scoperto all’inizio di aprile che i bambini iniziavano ad ammalarsi. Per un po’ di polvere iniziavano a tossire, tossire, tossire, allergie di ogni tipo. Così abbiamo deciso di farli stare in un luogo più fresco, e così staranno a Dharamshala e lasciateli stare lì.

Adesso tutti i genitori devono capire una cosa: che se vogliono che i loro figli crescano bene, devono affidarne la guida alla scuola.

Voi non dovete interferire.

Secondo il piano iniziale dovevano esserci tre mesi di vacanza durante l’estate e loro sarebbero stati a Dharamshala, invece adesso, poiché stanno seguendo lo stesso corso di studi, ovviamente non ci sono vacanze e la scuola è iniziata.

Quindi, per favore, non andate a Dharamsala. I genitori si precipitano subito. Per favore, annullate i vostri biglietti. Potrete incontrare i vostri figli soltanto a Shere dove resteranno per tre mesi e mezzo. Venite a stare lì durante l’inverno, quello è il solo periodo in cui dovreste incontrare i vostri figli.

A prescindere dalla salute, la loro istruzione è molto carente. Molti di loro, persino a otto anni, non sanno ancora scrivere bene. Sono bambini assolutamente trascurati e viziati.

Lasciate dunque che sia la scuola ad occuparsi di loro. Non vogliono studiare, non hanno alcuna cognizione del futuro. Non hanno alcuna cognizione del perché sono su questa terra. Lasciate dunque che siano loro (personale della scuola, ndt) ad occuparsene. Per favore, alcuni genitori forse non sono andati per qualche tempo, può essere, ma ciò non significa che appena avete denaro o qualche disponibilità vi precipitiate lì.

Cercate di comprendere che non dovreste turbare la disciplina della scuola e la disciplina dei bambini. Infatti, se arrivano uno o due genitori, tutti gli altri bambini inizieranno a sentirsi tristi e la loro attenzione si rovina.

La prima cosa che oggi dobbiamo assorbire è dunque la saggezza di Cristo. Saggezza. La saggezza dovrebbe suggerirvi di affidare i bambini. Stiamo facendo del nostro meglio per fare ciò che è meglio per loro. Per ora non vi stiamo ancora chiedendo nessun aiuto, ce la facciamo da soli.

È molto sorprendente quanto siano intelligenti questi bambini e come afferrino perfettamente le cose, ma non vogliono stare seduti da nessuna parte. Vogliono sempre stare fuori. Non vogliono studiare.

Quindi dobbiamo scoprire modi e metodi affinché abbiano stima di sé, si rendano conto  che devono fare qualcosa nella vita.

Innanzitutto, in Occidente i genitori sono noti per trascurare molto i figli, addirittura uccidono i figli e via dicendo. In Sahaja Yoga, invece, ci si attaccano come colla.

Da una parte sono abbandonati, (mentre) qui sono attaccati, tutta la famiglia è incollata, non riescono a superare questa cosa. E questo tipo di amore è la morte dell’amore.

Quindi, per favore, cercate di comprendere che questi sono i bambini di Sahaja Yoga e sono accuditi. Ogni cosa sarà fatta funzionare egregiamente per loro. Ed abbiate la saggezza di gioire di questo sviluppo dei vostri bambini. Se avete qualche problema in merito, non dovreste disturbare le persone che sono lì. Tutta la vostra attenzione è su vostro figlio ed è una cosa molto sbagliata.

Penso che coloro che sono così non siano affatto dei sahaja yogi. Perché non pensate che di loro sia responsabile Dio. Pensate di esserne responsabili voi quindi non siete affatto sahaja yogi, in nessun caso.

Voi amate i vostri bambini ma non amate gli altri bambini. Non vi preoccupate dei loro problemi, delle loro situazioni. Se per ipotesi un padre o una madre vanno là, tutti gli altri bambini si sentiranno tristi. Perché allora dovreste andare?

Inoltre anche inviare regali… alcuni iniziano a mandare regali, frutta in scatola. Ora, butteremo in mare qualsiasi cibo in scatola inviato. Cioccolatini. Non occorre inviare niente del genere. Se dovete spedire qualcosa inviate qualcosa che vada bene per tutta la scuola. Altrimenti non mandate nulla.

Per favore, non mandatelo solo per i vostri bambini. Voi siete sahaja yogi, non siete come le altre persone. Siete persone speciali. Quindi, se dovete inviare qualcosa inviatelo per tutti i bambini, ma non cioccolatini o cose che danneggeranno il loro sistema immunitario già in pessimo stato. Non dovreste mai mandare frutta in scatola. Qualsiasi tipo di cibo in scatola lo butteremo. E la situazione era diventata talmente brutta (a causa dei bambini viziati che volevano solo cibo in scatola) che siamo stati costretti a comprare del cibo in scatola per far mangiare questi bambini (perché dicevano sempre): “Questo non mi piace, non lo voglio”.

Quindi, se volete davvero che i vostri figli siano sahaja yogi forti, sani, saggi, sensati, dovete avere saggezza voi stessi, per essere dei genitori. Loro sono tutti anime realizzate nate da voi, sono benedizioni speciali. Siate dunque gentili, dolci con loro.

La durezza non consiste solo nel mostrare collera ai bambini, ma anche mostrare troppo amore è una forma di durezza, perché ferisce gli altri bambini e danneggia anche i vostri figli. Infatti quel bambino inizia a pensare di essere qualcosa di molto speciale, di non dover studiare, di non dover fare nulla.

Dovrebbe dunque esserci un atteggiamento equilibrato verso i bambini.

Qualcuno mi ha detto che vi siete già prenotati per andare a Dharamshala. Mi dispiace ma non andateci, per favore. Loro stanno bene, sono seguiti. Vi è ogni possibilità che diventino personalità così belle che sarete fieri di loro.

Cercate di capire. Cercate di rendervi conto che qualsiasi sforzo Sahaja Yoga stia facendo per loro dovrebbe materializzarsi pienamente. Spero che nessuno di voi li disturberà.

E quando scrivete lettere, dovete sempre scrivere: “Desidero che tu studi con grande impegno, voglio che tu cresca molto bene. Sei un bravo sahaja yogi”. Così. Piuttosto che: “Ti amo tantissimo, mi manchi, piango dalla mattina alla sera per te” (risate). Non è questo il modo. Questa è tragedia greca.

Dobbiamo quindi incoraggiarli (dicendo loro) che volete vedere i vostri figli essere così. Infondete loro stima di sé, qualche visione di se stessi e vedrete che questo sarà molto incoraggiante e gli insegnanti saranno molto soddisfatti.

Infatti anche gli insegnanti quando leggono alcune lettere si mettono a piangere (risate, Shri Mataji ride). Non è necessario dire tutte queste cose ai vostri bambini, insomma, siete persone adulte. Un bambino ha portato una lettera: “Oh, il mio papà e la mia mamma piangono entrambi, che cosa devo fare?”. Insomma, lui era diventato il nonno (risate, Shri Mataji ride).

Con tutti questi fatti si deve apprendere che noi stiamo trasformando il mondo intero, stiamo trasformando noi stessi ed i nostri figli cresceranno per aiutarci.

Ovviamente, non tutti i bambini possono frequentarla perché è ritenuta una scuola costosa o quel che è. Potremo ridurre le quote in seguito, non adesso, poiché occorre fare moltissime cose per loro.

Vi sono molte necessità di insegnanti, necessità di altre cose. Ma se vedrete che questi bambini sono tirati su bene – è un esperimento – allora potremmo essere in grado di aprire qualche scuola qui, da qualche parte, nel modo giusto, dove i bambini possano essere istruiti adeguatamente. Ma qui la spesa sarebbe molto più elevata; è così. Nell’ashram di Roma dovete spendere più di quanto dovete spendere lì.

Non si può fare diversamente. La spesa sarebbe dunque la stessa. Quindi dovete essere ragionevoli in questo e, se possibile, dovremmo cercare di avere qualche scuola da qualche parte.

Non so quale Paese se ne assumerà la responsabilità. Forse in Russia sarebbe una buona idea. È più economico. Prima di tutto, che ci sia cibo, poi possiamo pensarci. Quindi è un esperimento, e dovreste cercare tutti di dare aiuto a tutte le persone della scuola.

Ora, se c’è qualche altro problema che devo discutere con voi è meglio dirmelo.

Oggi stiamo dunque parlando della nostra resurrezione attraverso questi quattordici livelli che sono dentro di noi; uno dopo l’altro. E allora li attraversiamo tutti in modo prorompente e ne usciamo come splendidi fiori di loto.

La Pasqua è per questo, evoca l’offerta delle uova, e queste uova sono offerte affinché possano diventare uccelli.

Grazie.

Che Dio vi benedica.

[Chiede a lato a qualcuno: “Un po’ d’acqua”.

Rivolta allo yogi che toglie il microfono: “Grazie”].

[Mantra di Shri Ganesha. I bambini salgono sul palco. Recitazione del Ganesha Atharva Shirsha. Bhajan: Ganesha Sthuti, Jai Ganaraya Shri Ganaraya. Ai Giri Nandini.

I leader salgono sul palco per offrire gli elementi. Bhajan: Jago Savera.

Yogi: Quattordici signore sposate che non siano mai venute prima.

Bhajan: Tujhya Pujani. Namo Namo Maria.

Aarti – Tre Mahamantra.]


[1] È stato casualmente scoperto che i due giorni nei quali è stato tenuto questo Puja di Pasqua, il 18 e 19 aprile, corrispondevano rispettivamente al 108° e al 109° giorno dell’anno 1992.

[2] Sahib: signore. Titolo di rispetto con il quale gli indiani si rivolgevano agli europei.

[3] Circa 4 ettari.