Hamsa Chakra Puja

Vancouver (Canada)

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(07/2020 traduzione rivista solo in parte)

S H R I  M A T A J I  N I R M A L A  D E V I

 Hamsa Chakra puja

Vancouver (Canada), 13 Settembre 1992


Oggi celebreremo l’Hamsa chakra. Finora abbiamo sempre venerato qualche deità, e questa è la seconda volta che celebrate questo centro dell’Hamsa.

Questo chakra, come sapete, è situato tra le sopracciglia e gli occhi, che rappresentano il lato sinistro e il lato destro. Questo centro è strettamente collegato ai nostri occhi, alle orecchie, al naso, alla lingua, ai denti, alla gola. È un centro molto importante, poiché il Vishuddhi – formato da sedici petali che hanno il compito di sorvegliare tutto: orecchie, naso, gola, differenti organi dentro di noi – deve anche comunicare con il Virata. Deve passare perciò attraverso l’Hamsa chakra.

L’Hamsa chakra è il centro, assolutamente cruciale, che esprime il buon auspicio nella nostra consapevolezza. In altre parole, se questo centro è vigile e risvegliato, noi riconosciamo subito ciò che è propizio e ciò che non lo è. O si può dire che otteniamo il discernimento divino.

Ritengo faccia parte della genetica saper discriminare tra bene e male, tra ciò che è distruttivo e ciò che è costruttivo. Esso (l’Hamsa chakra) è fondamentale, deve esserci, ma possiamo danneggiarlo facilmente a causa di tutti gli organi che riguardano i rapporti collettivi, i condizionamenti e l’ego provenienti dall’esterno. Si spiega così la grande vulnerabilità di questo centro. Gli altri centri non sono così connessi con l’esterno come questo, il quale riceve tutte le informazioni da tutti questi organi.

Gli occhi, per esempio. Gli occhi sono importantissimi perché si dice siano la finestra dello Spirito e voi avete visto che quando la Kundalini ascende e lo Spirito inizia a risplendere, avviene una dilatazione delle pupille, assomigliate a bambini innocenti e c’è uno scintillio nei vostri occhi. Ma con il nostro modo di giocare in continuazione con gli occhi, di usarli in modo sconveniente, con lussuria e avidità, possiamo danneggiare molto seriamente questo centro.

Quando nella vita ci mettiamo a seguire cose distruttive, diventiamo subito (…?) oppure cominciamo ad accettare qualsiasi cosa sbagliata, qualsiasi cosa distruttiva, con grande facilità. Ritengo sia una sorta di alterazione genetica, poiché alcune persone non accetteranno niente che sia stupido, idiota o diretto a distruggere, mentre altre sono molto inclini e possono dedicarsi molto facilmente a cose assurde, stupide e assolutamente distruttive.

Questa tendenza può diventare anche un consenso collettivo. Quando viene accettata collettivamente, inizia a penetrare ovunque. Non ha soltanto l’effetto di essere assorbita, ma anche quello di influenzare altre cose. Una persona che abbia occhi che flirtano o in continuo movimento, come li definiamo noi, se entra in un gruppo di persone ignare di ciò che significhi flirtare, che non sanno cosa significhi avere occhi erranti, che hanno occhi molto stabili, può influenzare e indurre alcune di loro allo stesso comportamento.

Ciò che accade in realtà è che questa (degli occhi) è un’ottima porta per permettere a qualsiasi bhut di penetrare nel vostro Spirito. E quando iniziate a proiettarli a vostra volta, gli stessi bhut possono passare ad un’altra persona e creare lo stesso tipo di vuoto o lo stesso tipo di vulnerabilità nell’Hamsa chakra di altre persone. Ecco perché gli occhi devono essere molto, molto puri ed innocenti.

Un’altra cosa che potete considerare è ciò che ascoltate. Alcune persone, se ascoltano qualcosa di assurdo, si tapperanno le orecchie. Non vogliono sentire. Ma ce ne sono altre a cui le stesse cose piacciono e continuano a piacere. Alla fine, il fatto di apprezzare queste cose orribili, che normalmente non sono gradite ad un essere umano, diventa una specie di schiavitù o un condizionamento.

Anche voi dovete aver visto gente come i francesi, che io ritengo mancare della discriminazione dell’olfatto. Puzzano terribilmente, mangiano qualsiasi cibo putrido, formaggio in decomposizione, vini assolutamente putrefatti, ma non ne sentono mai l’odore. Chiunque, in loro compagnia, può sentirlo. Anche le loro mani puzzano del loro formaggio putrefatto. Voi potete sentirne l’odore, ma loro ne hanno perso la facoltà. Nel nostro paese abbiamo una casta detta degli spazzini, i quali puliscono ogni sporcizia con le mani. Non hanno il senso dell’olfatto. Hanno perso il senso dell’odorato. Il naso ha perso il senso dell’olfatto. Non riescono a sentire l’odore dello sporco e così possono svolgere il loro lavoro.

Insomma, se si comincia a non essere sensibili neppure al profumo… Ho anche visto che si usano cose fatte con il tabacco. Famosissime marche di profumo come “Tabac” e cose del genere, sono ritenute ottime. Quando si inizia ad apprezzare cose di questo genere, allora se ne avranno altre come “Poison(letteralmente ‘veleno’, ndt) ed altre cose orribili dall’odore tremendo. A prescindere da questo, il primo odore che si sente è quello di alcool, uno spirito, ma non ci fanno caso poiché provano in tutto ciò un piacere a loro molto congeniale. Alla fine, però, questi piaceri possono uccidere ogni sensibilità del naso e in seguito si può perdere anche il senso dell’olfatto.

Uno degli organi che procurano gioia, è il senso dell’olfatto. Quando la Kundalini ascende, molte persone acquistano un profumo di vari elementi. Alcune persone profumano di (…) o di sandalo o qualcosa del genere, un’essenza molto naturale di fiori o magari di qualche tipo di legno.

Ma quando ci si mette ad usare cose fatte in modo non naturale, che in realtà distruggono le vostre cellule dell’olfatto, la conseguenza è che non si sente nessun cattivo odore da nessuna parte, come gli animali. Moltissimi animali però possono fiutare, magari non riescono a distinguere un odore buono da uno cattivo, ma possono fiutare. Anche la sensibilità al buono e al cattivo odore che noi esseri umani abbiamo ricevuto, va persa. Qualunque sia la nostra ascesa come esseri umani, a qualsiasi livello siamo giunti, questa sensibilità inizia a scomparire completamente, in modo graduale, poco per volta.

La stessa cosa con la gola: se la gola usa un linguaggio volgare e viene usata per insultare le persone, per esprimere collera o qualcosa di aggressivo, oppure se ci si dedica a cose che possono danneggiare la gola con la loro natura distruttiva, come l’alcool, ma specialmente il fumo…se fumate, la gola diventa vulnerabile e la dolcezza della vostra voce svanisce. Allora si parla con voce roca. Ma questo è tutto esteriore, inizia a manifestarsi all’esterno. La bocca puzza ed anche i denti reagiscono a tutte queste cose che accettiamo senza alcun discernimento perché è la moda, perché sono ben commercializzate, perché sono pubblicizzate. Questo significa che non abbiamo saggezza, che non abbiamo una nostra personalità. Ma quando questo centro è risvegliato, allora ciò che sviluppate è il discernimento.

Ieri spiegavo da dove deriva il nome Hamsa[1]  per questo centro. In sanscrito c’è un bellissimo verso che ricorda come il cigno e la gru siano entrambi uccelli bianchi; ma qual è la differenza tra un cigno ed una gru? La risposta è che se si mescola il latte con l’acqua, il cigno berrà soltanto il latte, mentre la gru non ha questa capacità di discernimento.

Quando si perde questo potere discrezionale, si diventa proprio come robot, direi, poiché non abbiamo personalità. Chiunque può farci il lavaggio del cervello, e più tentano di inculcarci quale dovrebbe essere il nostro discernimento, più noi gli diamo retta. Ciò spiega perché la gente, tante migliaia di persone vadano da tutti questi falsi guru. Perché migliaia di persone si sono dedicate all’omosessualità contraendo l’AIDS? Perché migliaia di persone hanno assunto droghe? È incredibile, inverosimile: perché le persone si sono dedicate a tutte queste cose? Si stanno distruggendo la vita. Vedono qualcuno che entra in un pub e che, quando ne esce, stramazza a terra con il portafoglio vuoto, eppure entrano dopo essersi accertati di avere nel portafoglio denaro a sufficienza per entrare nel pub e anche loro, una volta usciti, si accasciano per strada.

Qualsiasi cosa idiota o assurda gli altri facciano, pur vedendo che sono degli idioti, voi pagate per diventare idioti. Si paga per distruggere se stessi, per andare fuori strada.  È talmente contro natura per tutti! Voglio dire che persino un cane o un gatto o qualsiasi animale riconosce il pericolo. Essi riescono a fiutare il pericolo e così fuggono, poiché devono salvarsi la vita. Considerano preziosa la loro vita e ritengono di dover vivere, e vivere bene. Ma quando questo buon senso naturale viene a mancare, diranno: “Che c’è di sbagliato? Che c’è di male in questo? Che c’è di male in quello?” Ciò significa che la genetica dell’Hamsa è carente.

Ora, dovreste notare che nell’Hamsa chakra non è presente nessuna deità, ma vi è l’energia senza forma di moltissimi organi controllati da Buddha, Mahavira, Cristo, Shri Krishna, tutti e quattro sorvegliati da Shri Ganesha. Questi aspetti genetici sono dunque dati da Shri Ganesha, essendo Lui la fonte della saggezza.

Quindi, per prima cosa, quando si danneggia il Muladhara, si perde la saggezza. La base, le fondamenta sono distrutte. Per questo motivo un’esistenza immorale è dannosissima per la nostra vita, poiché si perde il discernimento. Si perde il discernimento. Pertanto, se riuscite a risvegliare Shri Ganesha nell’Hamsa chakra, appartenete subito alla stirpe superiore dei sahaja yogi.

È sorprendente. Ho visto gente abbandonare   da un giorno all’altro le droghe; persone veramente immorali diventano molto morali grazie al risveglio improvviso di questo chakra.

E, mediante questo chakra, la luce dello Spirito si esprime al meglio nella vita quotidiana ed anche nella vita collettiva. Quando iniziamo a capire questo punto…

Ora, per esempio, anche in Sahaja Yoga abbiamo diversi problemi. All’inizio, quando la gente entra in Sahaja Yoga, si mette a guardare gli altri e a cercarne i difetti, ciò che non va in loro. Non si chiedono mai lo scopo per il quale si trovano qui. Voi non siete qui per cercare i difetti altrui, ma per correggere i vostri difetti. Così dicono: “Oh, questa persona non è buona. Quell’altra non è brava. Questa cosa è sbagliata”.

Iniziano anche a creare problemi. Si metteranno a parlare tra loro dicendo: “Questa persona non è brava. Quella non è buona”. Creeranno gruppi e cose del genere. Ma voi siete qui per cosa? Per fare politica o per la vostra ascesa? Altri, sebbene non facciano tutto ciò, pensano di dover iniziare a ricavarne denaro o qualcosa del genere, oppure si mettono a criticare gli altri per qualcosa che non li riguarda.

Se ne dimenticano (dello scopo per il quale sono in Sahaja Yoga, ndt) perché sono appena arrivati in Sahaja Yoga e la genetica della loro saggezza non è stabilizzata. Cominciano a preoccuparsi di cose che non li riguardano, di cui non dovrebbero preoccuparsi.

Poi qualcuno inizierà a pensare “Oh, io sono il leader”, oppure “Perché non sono leader?”. E così iniziano a trovare difetti nella leadership. Alcuni leader possono anche pensare: “Oh, io sono il leader, posso essere molto severo, posso imporre la disciplina e controllare le persone. Posso farlo”.

Sono venuti qui per apprendere ad amare, ad essere compassionevoli, ad essere tolleranti. Sia il senso della leadership che il senso dell’obbedienza, sono basati sul discernimento. Se qualcuno vi dice qualcosa e gli obbedite, vi renderete conto a livello sottile che l’avete fatto per il vostro bene.

Se qualche leader dice che c’è qualcosa che non va in voi, cercate di verificare se è vero, invece di sentirvi offesi. “Sì, questo è sbagliato in me, allora che cosa dovrei fare? Come posso migliorare?”. Chiedete al leader, oppure potete scrivermi o fare qualsiasi cosa. Invece no, non lo faranno.

Mi scriveranno subito una lettera dicendo: “Questo leader è così e così, è un cattivo soggetto. Ha venduto questa cosa. Ha sprecato il denaro. Ha sciupato questo”, qualsiasi cosa. O possono anche dire alla gente: “Oh, Madre dà retta a questo individuo. Lui non è corretto, racconta delle bugie a Madre e Madre gli dà ascolto”. Ma Madre non è così priva di criterio, Lei sa tutto.

Anche dopo la nostra seconda nascita, ci trasciniamo un po’ tutte queste cose che abbiamo accumulato dalle nostre vite precedenti.

Come l’uccello che, nato dall’uovo, ha ancora molti residui dell’uovo attaccati, anche voi dovete ripulirvi. A questo punto, dopo aver ottenuto la realizzazione, la prima dimostrazione di discernimento dovrebbe essere: “Come farò ad acquisire lo stato dello Spirito, del puro Spirito?”. Invece la gente si perde, anche perché non ha discernimento.

Con l’illuminazione, ho notato che la prima cosa che accade alle persone è che i loro occhi diventano stabili. Non muovono più molto gli occhi, hanno occhi molto innocenti, mentre quelli che continuano a guardare ogni cosa in questo modo, sono proprio matti. Non c’è differenza tra un pazzo e loro. Un pazzo e una persona del genere si comportano allo stesso modo, ed è folle farlo. Al contrario, (in seguito all’illuminazione, il cambiamento, ndt) è immediato, qualcosa di molto spontaneo. È come la luce che entra nella stanza, è così spontanea che iniziate a vedere le cose in modo chiaro. “No, no, non è così”.

Prima, andavate in giardino a raccogliere tutte le spine e infilarvele in corpo. Era questa la situazione: non guardavate mai i fiori. Ma, subito dopo la realizzazione, vi stupite di vedere solo i fiori senza preoccuparvi delle spine, o se pure le trovate le togliete.

La gioia esiste sia prima sia dopo la realizzazione, ma (prima) manca la capacità di gioire. Questa capacità vi viene dopo la realizzazione, e la cosa principale che vi capita è il discernimento. Allora, come il cigno, prendete soltanto il latte di ogni cosa. La vostra attitudine muta in ogni cosa, iniziate a vedere le cose da una diversa prospettiva.

Come quella volta in cui, dovendo recarci ad ammirare alcune opere d’arte in un antichissimo tempio, io, mio genero e mia figlia ci andammo a piedi. Dovemmo camminare per miglia su per il colle e, alla fine, loro erano stanchissimi, così entrammo nel tempio e ci sdraiammo. Loro erano stanchissimi. Ad un certo punto io dissi: “Guardate come sono belli questi elefanti! Ognuno ha un tipo diverso di coda e di proboscide. Le pose sono diverse. Moltissimi sono così”. Mio genero disse: “Siamo così stanchi. Come fai a notare queste cose?”. Ma la mia attenzione non andava alla mia stanchezza, ma a queste cose magnifiche.

Accade lo stesso quando iniziate a succhiare il latte: c’è gioia, ma non potete sentirla perché manca il potere, quel sottile potere del discernimento divino. Quando esso subentra, voi iniziate a gioire di qualsiasi cosa. È proprio la stessa cosa.

La vita è la stessa; nulla è cambiato. La stessa casa, la stessa famiglia, la stessa città, lo stesso ambiente; tuttavia voi iniziate a gioire perché la sensibilità del vostro Hamsa chakra, a quel punto, è rivolta soltanto al discernimento divino, ve ne rendete subito conto e così non volete avere nulla a che fare con le spine, volete soltanto raccogliere i fiori e, sapendo come raccogliere i fiori, siete in gioia.

La luce dello Spirito che risplende attraverso il vostro Hamsa chakra, vi conferisce la saggezza. La saggezza non consiste nel saper dibattere o discutere con le persone. No, non significa questo. La saggezza consiste nell’afferrare il lato buono di ogni cosa e gioirne. La saggezza è questo, ed anche evitare tutte le cose distruttive e dedicarsi a qualcosa di costruttivo.

Se, ad esempio, camminate per strada e c’è scritto che c’è un pericolo, prima della realizzazione la gente dirà: “Bene, vediamo un po’ che pericolo è”. Ci salterà dentro e dirà di aver raggiunto il nirvana uccidendosi. Spiegazioni del genere. Ma una persona di buon senso dirà: “Beh, c’è un pericolo, torniamo indietro. Che male c’è, dopo tutto?”. (La persona di buon senso) si protegge, rispetta la propria vita, poiché è consapevole di essere diventata uno strumento di Dio.

La saggezza si sviluppa in voi in modo automatico, ma sulla base dell’esperienza, grazie alla quale sapete che questa è la via giusta. Iniziate a comprendere attraverso l’esperienza.

Oggi vi dico tutte queste cose. Se non ne ho mai parlato venti anni fa, è perché sapevo che se avessi iniziato a farlo avrebbero detto: “Oh, Lei parla di cose strane. Dio sa se è vero o no”.

Ma quando la saggezza diviene evidente, in base ad essa iniziate a valutare ogni cosa con grande chiarezza e ciò rende la vostra mente assolutamente pura. A quel punto, se qualcuno (parlando) esprime saggezza, non ci rimanete male. Al contrario, ringraziate: “Come sono fortunato a poter sentir parlare di queste cose, di queste belle cose”. Ed anche questi discorsi iniziano a darvi gioia.

Con le orecchie potete ascoltare molte cose.  Sentivate le stesse cose, magari ascoltavate tantissima musica, qualsiasi cosa, anche prima, ma non vi ha mai dato gioia. Ora, grazie a questa trasformazione, la stessa musica che ascoltavate prima, vi fa sentire al settimo cielo. Vi dà l’estasi.

La poesia era piuttosto mondana, ordinaria. Mi dicevano: “Madre, era così difficile leggere Blake a quei tempi, ma ora lo amiamo, lo leggiamo come la Bibbia”. Questo perché ora avete sviluppato una nuova capacità di visione, un nuovo potere di ascolto. Tutto ciò in sanscrito è chiamato atindrya.

Indica la parte sottile degli organi al nostro interno. Gli occhi hanno un organo sottile, le orecchie hanno un organo sottile e questi organi sottili iniziano a reagire all’ambiente circostante in modo tale che voi cogliete tutto ciò che c’è di bello.

Supponiamo che sia molto buio: in condizioni normali avreste paura. Invece, se è molto buio, direte: “Oh benissimo, come ci divertiamo! È una situazione talmente avventurosa. Procederemo piano, piano tenendoci per mano”.

Supponiamo che faccia molto caldo. Allora qualcuno può iniziare a… Non so cosa potrebbe mettersi a fare la gente. Un altro si limiterà a dire: “Oggi è stata una giornata abbastanza piacevole. Sapete, qualche volta è bello che faccia caldo; anche questo è molto bello”, così. E il contrario se fa freddo. Insomma, in questo modo, iniziate a gioire di ogni aspetto che gli altri considerano molto, molto negativo.

Per quanto vi riguarda, voi conoscete l’aspetto del quale gioire, di quale parte gioire. E quando imparate a farlo, dite: “Stiamo nuotando nell’oceano di gioia”. L’oceano è lo stesso, ma voi ora ricevete le bellissime gocce di ambrosia che si trovano in questo oceano, mentre gli altri si preoccupano di esserne sommersi. È lo stesso oceano! Lo stesso mondo! Ecco perché lo chiamano Maya (illusione). Ma quando questo discernimento risplende, non esiste la Maya, voi iniziate a gioire.

È come se si facesse cadere qualcuno nell’oceano: sarebbe così spaventato che morirebbe prima ancora di annegare veramente. Ma chi abbia tutto l’equipaggiamento (subacqueo per fare immersioni) e vada ad ammirare tutta la bellezza del mondo sommerso, sarà molto sicuro. Ha grandi, bellissimi occhiali e indossa buone pinne. Non deve preoccuparsi. Ci va, gioisce di tutto, scatta fotografie.

L’’oceano è il medesimo, sia per lui sia per chi viene gettato nell’oceano, ma chi è sicuro, chi ha tutto l’equipaggiamento, chi sa cosa guardare, ne gioisce. Analogamente, voi siete dotati di saggezza, di sicurezza e sapete ciò che state facendo. La stessa cosa diviene bellissima e divertente.

Ho visto che i sahaja yogi gioiscono di qualsiasi cosa. Sapete, anche se qualcuno grida o dice qualcosa in pubblico, ho visto che tutti i sahaja yogi si mettono a ridere, ridere, ridere. Magari c’è un poveraccio che tenta in ogni modo di criticare qualsiasi cosa e allora tutti i sahaja yogi si limiteranno a prenderlo in giro, senza fare nulla, e quel tizio andrà via. È così: la sua stupidità li diverte.

Insomma, tutto il modo di vivere muta notevolmente grazie all’Hamsa chakra e voi neppure vi accorgete di aver sviluppato questa saggezza in modo automatico. Poi iniziate anche a consolidarla, facendone la vostra fede illuminata, poiché ogni volta vi rendete conto che tutto ciò in cui voi credete funziona.

Sapete, all’improvviso vi rendete conto che le cose vi capitano senza accorgervene, senza aver compiuto alcuno sforzo per ottenerle. La gente vi viene incontro all’improvviso e siete aiutati. Accadono tantissime cose.

Di recente, qualcuno è arrivato dall’India e ha detto: “Vorrei che qualcuno venisse a prendermi alla stazione di Milano”. Allora abbiamo mandato qualcuno che, però, indossava una spilla molto piccola, così lui non è riuscito a vederlo e lo cercava. Ad un certo punto vide un signore che stava in piedi come un Sahaja yogi, molto rilassato, che osservava tutti, tranquillamente, per niente turbato. Si avvicinò domandandogli: “È venuto per me?” “Sì, sì, sì”. “Me lo stavo giusto chiedendo. Pensavo che potesse essere soltanto lei”.

Insomma, potete riconoscerli perché il loro stile è diverso, il loro atteggiamento è diverso; il linguaggio, il modo di comportarsi è differente. È miracoloso come la vita e la personalità siano mutate completamente.

Una volta mio marito aveva portato con sé un Sahaja yogi in una biblioteca, una biblioteca britannica, e laggiù la gente è molto villana. Era l’ora della chiusura e loro erano in ritardo di uno o due minuti. Il responsabile si mise a inveire. Allora il Sahaja yogi disse: “Sì, lo ammetto, siamo in ritardo, ma sa, questo traffico non comprende le regole, non capisce che questa biblioteca chiude ad una certa ora. Il traffico non capisce. Non volevano darci ascolto.

Abbiamo detto che la biblioteca stava per chiudere, ma non volevano capire. È molto importante, sa, ci ha bloccati il traffico e siamo spiacenti di essere arrivati tardi, ma la prossima volta non si ripeterà”. Il tizio rimase talmente sbalordito che l’intera faccenda si risolse. Disse: “Va bene, venite”. E aprì la biblioteca per un’altra ora.

La saggezza nel trattare le persone, la saggezza nel parlare loro, la saggezza nel gestire il vostro lavoro, ogni cosa inizia a risolversi e se non funziona, non ci rimanete male. Pensate: “Che devo fare? L’altra persona non è un sahaja yogi. Abbiamo provato, che cosa si può fare?”. Come quando dovevamo venire qui e c’era un signore gentile, qualcosa come un direttore della KLM[2], che venne a dirmi: “C’è una piccola difficoltà, non c’è posto per gli altri. Soltanto tre persone possono andare in prima classe. È impossibile, lui è un mio amico, ma non può proprio aiutarvi”. Io risposi: “Va bene”. E andai a sedermi in una poltrona. Feci così [Madre dà dei bandhan, ndt] Devo averne dati soltanto tre. “Oh, ci sono ancora sei posti, da dove sono sbucati?”.

Allora iniziate a vedere molto chiaramente un punto: c’è questo potere onnipervadente che è molto attivo, che ci osserva. Tutti i grandi santi controllano le cose. Oppure, a volte, avete la sensazione che gli angeli siano con voi per come dirigono le cose, per come ci aiutano, per come sono lì, per come agiscono. Allora iniziate a vedere tutto ciò. Poi iniziate a rendervene conto e a crederci. A quel punto il discernimento si stabilizza.

Finché non si stabilizza questo stato, è abbastanza probabile che i Sahaja yogi possano scivolare via da Sahaja Yoga. Ne ho conosciuti molti che entrano in Sahaja Yoga e scappano per piccole inezie.

Qualche altro Sahaja yogi simile a loro può anche soltanto dire qualcosa di duro e loro se ne andranno. Perché alla periferia abbiamo persone di ogni genere e se vi fermate alla periferia e qualcuno vi dice qualcosa, allora ve ne andrete poiché non avete raggiunto quel livello di discernimento che vi fa dire: “Quello in cui mi trovo è il posto giusto. Se un’altra persona è cattiva, uscirà. Perché dovrei andarmene io?”

La crescita è possibile unicamente quando il vostro Hamsa è sviluppato. Senza di questo, finché non siete completamente a quel livello, è molto difficile. Ma, quando l’Hamsa è stabilizzato, ho visto che la gente diventa veramente molto dedicata. Come sapete, noi abbiamo una grandissima organizzazione in tutto il mondo, ma io non ho segretari. Non ho nessuna struttura.

Non ho neppure un ufficio, ma sono tutti i miei segretari, penseranno loro ad ogni cosa. Ci si identificano, ne sono responsabili. Io non devo… Io sono come una spina (della corrente, ndt), mi inseriscono qui o là. Va tutto bene. Hanno semplicemente quel po’ di discernimento (per capire) che sono i miei figli. Non faranno nulla per nuocermi. Si prenderanno cura di me. Talvolta, certo, tutto può diventare alquanto frenetico, può essere un movimento molto veloce, qualsiasi cosa, ma non ci bado, poiché stanno facendo moltissimo per Sahaja Yoga, vogliono fare sempre di più e sono molto responsabili. E questo io lo rispetto.

Talvolta mi dicono: “Madre, che terribile tabella di marcia ha. Non ce la facciamo a guardarla. È troppo. Come riuscirà a farlo?”. Ma io posso farlo, poiché ho una fiducia assoluta nella loro identificazione con Sahaja Yoga. Loro non sono dei truffatori. Non sono degli ipocriti. Non lo fanno per se stessi, ma per aiutare Sahaja Yoga, per aiutare gli altri.

L’identificazione che sviluppate con altre cose sbagliate vi abbandona; a quel punto iniziate ad identificarvi con cose bellissime poiché iniziate a ricevere la fragranza della bellezza. Allora iniziate a gioire di quella bellezza ed il vostro cuore si apre. Tutta questa gioia e tutte queste cose non sono possibili se il vostro Hamsa è ancora infettato dall’ego o dai condizionamenti.

Avete moltissimi condizionamenti come Indù, Cristiani o altro. I condizionamenti sono troppi. Seguite tante falsità. Ma quando abbandoniamo tutti questi condizionamenti, con la fiducia che lo facciamo per il nostro bene, l’Agnya, questo chakra, si apre. Diversamente, l’Agnya non può aprirsi. Voglio dire che questo (l’Hamsa) è l’accesso all’Agnya. È l’accesso al Vishuddhi. È l’accesso a tutti i chakra della vostra testa, ai pitha[3] che si trovano lì.

È dunque molto importante mantenere puro il vostro Hamsa chakra. Vi ho indicato moltissime cose che dovreste usare tutti per tenere pulito l’Hamsa chakra a livello fisico. Vi ho anche spiegato che ciò che dovete fare a livello mentale è rendere stabile la vostra mente, vedere la bellezza in ogni cosa e non la volgarità, non l’aspetto utilitaristico, ma la bellezza. Pian piano vi accorgerete che i vostri occhi diverranno sempre più puri.

Le persone adesso sono assorbite molto profondamente da S.Y. forse per la loro profondità, forse per la loro ricerca, per la loro (…) o qualsiasi cosa sia, ma l’Hamsa chakra svolge il compito più rilevante – non so se ve ne rendiate conto o no – grazie al quale, qualunque siano i vostri karma punya, essi sono finiti.

Voi non siete responsabili dei karma punya dei vostri antenati, dei karma punya del vostro paese, dei vostri karma punya personali. Qualsiasi errore abbiamo commesso è finito, come se aveste chiuso completamente con il vostro passato.

Quando questo (l’Hamsa) si stabilizza, allora tutti gli errori, tutte le azioni sbagliate, non solo vostre, ma dei vostri parenti, dei vostri antenati, della vostra famiglia, del vostro paese, di questo mondo, qualsiasi cosa, non vi toccano più. Siete indifferenti. Ed il Brahma Chaitanya, che in questo Krita Yuga sta tentando di smascherare e punire la gente per i karma passati – anche collettivamente, anche a livello nazionale – non potrà neppure toccarvi, poiché la luce di questo centro è potentissima e voi sarete redenti da qualsiasi paura derivante dalle vostre azioni del passato. Sarete proprio come dei bellissimi loti emersi dal fango e diffonderete un meraviglioso profumo in tutto il mondo.

Che Dio vi benedica tutti.


[1] In sanscrito il termine Hamsa significa ‘cigno’.

[2] Compagnia aerea.

[3] Seggi, troni (delle Deità).