Puja di Pasqua

Sydney (Australia)

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S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Puja di Pasqua

Bundilla Scout Camp, Sydney (Australia), 3 Aprile 1994


Sono felice di sapere che così tanti di voi sono venuti qui; e sento che questo è un puja molto importante, non solo per l’Australia ma per il mondo intero, perché esprime il più grande messaggio che abbiamo realizzato ora in Sahaja Yoga.

Dobbiamo comprendere il messaggio di Cristo. Ci sono molte persone in questo mondo che cercano di dimostrare di essere grandissimi razionalisti e di avere il diritto di fare tutte le osservazioni che vogliono su Cristo.

Oggi, leggendo il giornale, sono rimasta colpita dal fatto che dicano tutti, uno ad uno: “Io rifiuto l’aspetto della vita di Cristo secondo il quale sarebbe nato dall’Immacolata Concezione. Io rifiuto il fatto che sia risorto. Io rifiuto questo ed io rifiuto quello”.

Ma chi siete voi? Poiché sapete scrivere, poiché avete questa inclinazione, come potete dire così senza neanche indagare? Siete degli studiosi, forse siete molto ben istruiti, magari pensate di essere in grado di dire tutto ciò che volete su qualsiasi argomento. Ma l’argomento della spiritualità non può essere affrontato da persone che non abbiano nemmeno la realizzazione del Sé. Perché (quella di Cristo) è una vita molto divina, è una vita molto diversa. È un’area in cui la vostra mente non può penetrare, è oltre la mente. E quindi i poeti, gli artisti, tutti coloro che hanno lavorato sulla vita di Cristo e hanno cercato di dire qualcosa su di Lui, erano per lo più anime realizzate; e, se non lo erano, non hanno potuto rendere nessuna giustizia alla Sua vita.

È davvero sorprendente che io debba celebrare la Sua resurrezione in Australia. Sapete che questa è la nazione del Muladhara, e il Muladhara si esprime, si manifesta poi nell’Agnya. Avete dunque questa grande connessione per cui, prima di tutto, questa è la nazione in cui è instaurato, è stato instaurato il Muladhara, che si manifestò poi nella vita di Cristo al livello del centro dell’Agnya.

Devo dire che avete creato proprio delle persone straordinarie, esempi di questa bellissima manifestazione, come il dr. Bogdan, che è australiano, nel senso che è vissuto qui e poi è tornato in Russia, che rappresenta l’Agnya destro, dove ha lavorato.

Nello stesso modo in cui Sahaja Yoga tra tutti i paesi europei, o meglio, tra tutti i paesi non indiani, è prosperato prima di tutto qui, ha avuto il massimo progresso in Australia, adesso la massima crescita ha avuto luogo nel blocco orientale, in Russia.

L’altro aspetto dell’Agnya è la Cina, e siete solo voi, soltanto alcuni di voi a doversene prendere cura. E di fatto tutti voi vi occupate di Taiwan, Hong Kong, della Tailandia: tutte queste sono razze cinesi. A parte questo venerano Buddha. È molto interessante.

Buddha, come sapete, è nel lato sinistro del vostro medha (tocca la fronte dalla parte sinistra leggermente più in alto del bindi, ndt), come lo chiamano: questa è la base del medha, la parte inferiore del cervello (indica la zona tutto intorno sulla fronte, leggermente al di sopra del bindi, praticamente in corrispondenza degli Ekadasha Rudra, ndt).

Così Cristo è nel centro (indica l’Agnya) e abbiamo Buddha sul lato sinistro. Voi vi state occupando anche dei paesi che sono influenzati da Buddha. Tutto sta funzionando come un piano.

Forse non siete consapevoli che apparteniamo tutti ad un solo Virata e che le nostre necessità o il nostro lavoro, hanno tutti grande significato e connessione.

A proposito dell’Australia c’è una leggenda in India: c’era un grande santo che era molto bravo ma, per qualche motivo, aveva commesso alcuni errori, o forse molti errori. Perciò Dio lo maledisse dicendo: “È meglio che te ne vada dall’India”. Essa (l’Australia, ndt) collegava India e Africa, così fu portata giù (a sud, ndt) fino a questo punto.

Dio gli diede la terra dicendo: “Ora fai risorgere questa terra e fanne qualcosa”.

E questa stella è chiamata Trishanku[1], che è la vostra Croce del Sud. La Croce del Sud si chiama Trishanku. Nei nostri Purana (una delle Scritture indiane, ndt) si narra di questo santo che divenne così, Dio lo trasformò in una stella sospesa in cielo.

Trishanku si trova sospeso sopra questa terra e sta realizzando la costruzione di questo paese. Gli fu detto “Vai là e crea un paradiso per gli esseri umani”. Questo ha così tanti riferimenti mitologici e storici.

E ci sono anche alcuni ottimi punti che ho visto dell’Australia, veramente sorprendenti, perché credono nella società multirazziale e la preservano. Se qualcuno viene vessato e tormentato, cercano di aiutarlo attraverso la giustizia.

È un atteggiamento molto coraggioso verso il progresso l’avere società multiculturali. E questo si verifica, nuovamente direi, dopo la resurrezione del pensiero politico. L’America è una società abbondantemente multiculturale e, di conseguenza, sono progrediti molto dal punto di vista finanziario; però non hanno appreso niente dalla società multiculturale.

Ad esempio, ci andarono gli spagnoli – come sapete gli spagnoli sono dei toreri – ci andarono e distrussero tutte le culture dell’antichità. E le nuove popolazioni che si sono recate lì, non hanno alcun rapporto con esse. Gli indiani, ad esempio, hanno un’identità separata. Abbiamo inoltre altre culture come quella islamica e così via, ma non mantengono alcun legame con loro; anche gli aborigeni originari vengono esclusi come gente di infimo livello.

Ma qui trovo che la gente abbia una curiosità ed anche una conoscenza delle altre culture che ha intorno. Ciò dimostra che il senso della collettività è nei vostri geni, possiamo dire, funziona in modo tale che questo paese crede ancora nella società multiculturale.

Tutte queste sono manifestazioni della qualità di Shri Ganesha. Vedete, se avete, diciamo, un gruppo anche di dieci persone, con marito e moglie e questi non abbiano la purezza di Shri Ganesha, essi non possono esistere perché ci sarà sempre un fortissimo conflitto tra marito e moglie; e non solo il conflitto, ma la gente diventerà estremamente superficiale.

In America, ad esempio, una donna sposerà un uomo perché indossa un certo abito, oppure lei verrà apprezzata perché ha un certo tipo di acconciatura. Se cambia l’acconciatura, l’uomo può chiedere il divorzio, tanto sono superficiali. Si bisticcia con il marito perché: “Non hai comprato un certo cappotto che mi piaceva”. Così scatta il divorzio. È così superficiale.

Ebbene, il rapporto tra moglie e marito viene stabilizzato da Shri Ganesha e Lui vi dona l’idea pura di come gioire della vostra vita coniugale. Perché individui come Freud diventano così importanti? Si comincia a sostituirli a Cristo e la gente se ne infatua.

Gli esseri umani, se si rendono conto di essere potenzialmente tutti divini; che devono tutti diventare divini e non scendere al livello degli animali o anche peggio; se comprendono che il fine principale della loro vita è la resurrezione; che devono elevarsi al di sopra di queste cosiddette tentazioni della vita; se si rendono conto di questo potenziale, allora devono anche crederci, così da non avere queste idee assurde circa la vita.

Cristo venne come essere umano, venne come un essere umano, ma non era un essere umano. Egli era divino, non era assolutamente altro che Omkara, ecco perché poté camminare sull’acqua.

Non c’era niente di materiale in Lui, si può dire, nessuna materia in Lui. Se ci fosse stata della materia non avrebbe potuto camminare sull’acqua. Ma se ci si mette a negare tutti questi fatti riguardanti la Sua nascita, il Suo camminare sulle acque e tutto il resto, allora non riesco a capire cosa rimanga di Cristo.

Questo messaggio della Sua resurrezione è molto importante. Ma ciò che si scopre è che la gente, appena ha tre giorni di vacanza, fa proprio ciò che non dovrebbe fare. Va in qualche posto, forse con la moglie, o forse non con la moglie ma con qualcun altro, in qualche sorta di porcheria; e si diverte con cose di cui non può gioire nessuno che sia un’anima realizzata.

Pertanto, dobbiamo renderci conto che ora abbiamo ricevuto la realizzazione; l’avete, non si trova ad uno stato potenziale, ma cinetico. Così, per noi Cristo dovrebbe rappresentare un modello del tipo di vita che dovremmo condurre.

Ai tempi di Cristo non esistevano aeroplani né automobili, niente, eppure Egli andò di luogo in luogo a parlare della vita spirituale.

Le persone non erano ancora evolute, non erano abbastanza mature, pertanto Egli non poté dare loro la realizzazione; però parlò di una vita dharmica. Giunse agli estremi dei dieci comandamenti, affermando che non solo non dovreste commettere adulterio, ma che non dovreste nemmeno avere occhi adulteri.

Occhi puri.

Ebbene, come è possibile? Quando osservate i cristiani e le nazioni cristiane, soffrono di questa malattia di non avere affatto occhi puri. C’è una sorta di lussuria e avidità nello sguardo, e non se ne vergognano.

Grazie a Dio i sahaja yogi di tutto il mondo sono cambiati così tanto, si sono trasformati così tanto, sono diventati così belli che noi non abbiamo questo problema. E se qualcuno lo ha, vogliamo che esca da Sahaja Yoga finché non si sarà curato e tornato alla normalità.

Il problema principale delle nazioni cristiane è che sono diventate troppo mentali. Anche il sesso viene praticato a livello mentale, nel senso che flirtano. Gli occhi guardano di continuo qualcosa e reagiscono. Non riescono ad osservare niente in stato di testimonianza. Qualsiasi cosa vedano iniziano a pensarci, a reagire.

La reazione, pertanto, dato che non sono evoluti, può portarli a qualsiasi livello di bestialità, peggio degli animali. Ad esempio, una persona innocente che veda qualcosa, entra in consapevolezza senza pensieri e gioisce semplicemente della bellezza di ciò che vede. Ma una persona piena di lussuria e avidità non può mai gioire di nulla. Al contrario, vorrebbe possedere quella cosa o eccedere i limiti del lecito e possedere la moglie di qualcun altro, o il marito di qualcun’altra.

È una cosa molto sottile che dovremmo capire, quando facciamo amicizia con gli altri. Cosa ci piace di quell’amicizia? Cosa vediamo in quell’amicizia? In quanto anime realizzate, come dovrebbe essere la vostra amicizia? L’amicizia dovrebbe essere pura, nirvaj: significa che siete amichevoli con qualcuno perché gioite semplicemente dell’amicizia pura, in cui non esiste alcun senso di possesso o distruzione. Una amicizia così è un’amicizia sahaj.

Ho visto il modo in cui persone di tutto il mondo ridono e gioiscono quando arrivano a Ganapatipule, e mi sento molto felice che questo nuovo mondo di persone così innocenti sia stato creato su questa terra nel corso della mia vita.

Dovreste anche comprendere che ora appartenete a un genere di persone molto più elevato, un genere molto più elevato. Non esiste giustificazione per nessun sahaja yogi che indulga in sconcezze, perché egli è oltre, ha sviluppato un nuovo senso di bellezza e purezza. Non può sopportare niente che lo faccia assomigliare a chi insegua ogni genere di sozzura.

Questa è una particolarità che voi avete, che era potenzialmente dentro di voi e, nonostante l’atmosfera nella quale siete vissuti e che avete visto, ne siete emersi e siete diventati come bellissimi fiori di loto nello stagno di sporcizia. E questi fiori di loto possono di per sé dare una tale magnifica fragranza agli altri da rendere l’intero stagno fragrante e magnifico.

Pertanto la vostra responsabilità è molto maggiore di quella di Cristo, direi, perché Cristo era divino. Ho chiesto di portare il Devi Mahatmyam (Devi Bhagavat, ndt) se possibile. In esso Egli viene descritto come il figlio del Signore Krishna e di Radhaji, al quale è stato dato uno speciale potere ed è chiamato il supporto dell’universo.

Immaginate. Muladhar. Egli è il supporto dell’universo. E la nascita è descritta in modo splendido: prima fu creato come un uovo. Questa purezza, questa qualità del buon auspicio fu trasformata in un uovo. Ecco perché a Pasqua voi regalate uova agli amici.

Quest’uovo venne custodito accuratamente per ere e, infine, fu diviso in due parti. La prima divenne Shri Ganesha e la seconda, che si sviluppò completamente – come un uovo quando si sviluppa ed è completamente maturo – la seconda fu Cristo.

Potreste chiedere: “Come fa un uovo ad avere due forme?”. Devo dire che questi sono avvenimenti divini, sono molto diversi da ciò che vediamo nel mondo terreno.

Ora, di quest’uovo, la seconda parte divenne un bambino che piangeva per il proprio Padre.

Per tutta la Sua vita Cristo parlò con Suo Padre e, quando seppe che sarebbe stato crocifisso, pregò Suo Padre implorando: “Oh Padre, risparmiami questo calice della crocifissione”. Egli pregò. E se guardate, queste Sue due dita (indice e medio della mano destra, ndt) sono sempre in evidenza, come espressione della Sua benedizione. Questo dito (indice) è quello che rappresenta, come sapete molto bene, Shri Krishna e questo (medio) Vishnu. Per cui mostrò sempre queste due dita.

Ci sono tante cose dalle quali noi, essendo sahaja yogi, possiamo scoprire come Cristo abbia sempre regnato. Egli non è morto. Il Suo corpo potrebbe essere morto in Kashmir, come dicono, ma Egli era lo Spirito, e lo Spirito che era in Lui era una grandiosa entità vivente, eternamente viva.

Potremmo dire che magari avrà avuto un minima apparenza umana per camuffarsi, diciamo; dopotutto lo Spirito non può venire così com’è (in forma eterea, ndt). E quella componente, quel camuffamento che Egli ha usato può anche essere morto.

Riguardo alla divinità, poiché Ganesha è puro, Egli è assolutamente al di là di ogni genere di contaminazione. Le altre incarnazioni che sono venute su questa terra dovettero fare molte cose: Shri Krishna dovette partecipare alla guerra del Mahabharata, Rama dovette andare nella giungla per stabilire rapporti corretti con le persone. Lo stesso con Cristo, diciamo, che si recò in tutti questi luoghi, ma non si comportò mai come un essere umano.

Gli altri lo hanno fatto: Shri Rama pianse tanto, versò molte lacrime per Sua moglie. Shri Krishna, poi, si sposò numerose volte, perché (le sedicimila mogli) erano i Suoi poteri, per questo le sposò.

Sebbene fossero incarnazioni, hanno dovuto fare molte cose proprie degli esseri umani. Cristo non si è mai sposato, non ha mai pianto, per quel che ne sappiamo, tranne quando pregò Suo Padre. Chiese semplicemente: “Se Tu potessi allontanare questo calice dalle mie labbra ne sarei molto felice”.

Si evince dunque dal Suo carattere come Egli sia venuto su questa terra da personalità divina, visse da personalità divina e morì da personalità divina. Penso che sia molto più facile essere così: essere una personalità divina, arrivare, tenere qualche sermone, qualche discorso e via dicendo e poi andarsene.

Egli non si assunse la responsabilità di dare la realizzazione alla gente. Ritengo sia il più grande grattacapo dare la realizzazione alla gente, perché, se date loro la resurrezione, se ottengono la realizzazione… Cristo accettò la propria resurrezione come una cosa naturale perché sapeva tutto al riguardo e (sapeva) di non dover cambiare, di non doversi trasformare; era lo stesso di prima, in quanto non aveva bisogno di nessuna resurrezione. Cercò solamente di mostrare, nella Sua vita, che noi esseri umani possiamo avere la realizzazione e risorgere.

Il Suo messaggio non è la croce, ma la resurrezione e, se si comprende questa resurrezione, si può comprendere anche un’altra cosa: che ora siamo risorti dal livello di normali esseri umani al livello divino.

Per Cristo fu più facile perché non dovette affrontare nessun problema, mentre voi passate da questa vita umana ad una vita tanto più elevata, all’improvviso. È troppo, sono d’accordo, è troppo da accettare.

Ma, poiché andate oltre la mente, non è difficile in quanto la mente cessa di pensare.

In caso contrario, normalmente, la gente avrebbe pensato: “Ora sono risorto, bene, cosa dovrei fare? Cosa dovrei abbandonare? Quali cose dovrebbero andarsene? Qual è la meta?”.

Tutte queste idee da esseri umani vi avrebbero seguito lentamente. Invece no, voi avete solo sentito che: “Ci siamo. Adesso che si deve fare? Siamo a questo livello”.

Siete diventati coscienti delle vostre qualità, delle vostre virtù, della vostra grandezza; e coloro che ne erano coscienti sono divenuti molto sicuri che abbiamo questi valori già esistenti in noi, che abbiamo questi poteri che si stanno manifestando e che fluiscono attraverso di noi.

Nessuno ne ha dubitato; qualcuno lo ha fatto, ma pochissimi. Crescendo vi siete resi conto immediatamente che il Divino agisce attraverso di voi, esiste, è tutto tangibile. Sapete ogni cosa del vostro essere interiore. A poco a poco iniziate ad espandervi, ad ampliare la vostra personalità e, a quel punto, non avete le debolezze che hanno gli esseri umani.

Abbiamo avuto alcune persone strane, non c’è dubbio, so che certi iniziano a pensare a come guadagnare denaro da Sahaja Yoga – e questa è ancora una sciocchezza umana che persiste – o a come ostentare i propri poteri, a come mostrare di poter imporre i propri poteri, a come usare il proprio ego per dominare le persone.

Tutti questi sono stili di vita umani e sono esistiti per un certo tempo, ma ora trovo che siete tutti purificati come se questa Kundalini vi avesse lavato completamente.

Siete tutti diventati persone meravigliose, estremamente belle ed anche chi vi vede all’aeroporto pensa: “Queste sono persone uniche”. Anche quando siamo arrivati in quest’area, mi hanno riferito che il custode diceva di non aver mai visto un gruppo simile: “Non bisticciano, non discutono, non guadagnano denaro, i bambini sono così dolci. È eccezionale, una società del genere non è mai esistita da nessuna parte in questi tempi moderni, e com’è possibile che esista qui?”. Erano veramente sorpresi, e dovreste esserlo anche voi di aver raggiunto tutto questo senza molto sforzo o penitenza, o senza andare sull’Himalaya. L’avete avuto perché era tutto pronto, era tutto lì e voi l’avete trovato. I nostri matrimoni sono al 90% ben riusciti.

Abbiamo problemi dai genitori, talvolta, dalla società, ma sono troppo insignificanti per essere menzionati. E tutto ciò per me significa una cosa: che possiamo davvero cambiare questo mondo. Non c’è alcun dubbio al riguardo.

Se ricordate che il messaggio di Cristo è la resurrezione, questo è già accaduto.

Ed ora, dopo la resurrezione? La vostra attenzione dovrebbe essere lì. Se è ancora sul lavoro, sul denaro, sulla macchina, sulla casa, questo, quello, allora siete ancora esseri umani, non avete ancora perso quell’attaccamento. Oppure sui vostri figli e i vostri coniugi e così via. Questo significa essere ancora assolutamente al livello umano.

Una persona divina invece ha tutti i parenti ma non è attaccata e coinvolta.

Ho fatto molte volte l’ottimo esempio degli alberi: osservate come nell’albero la linfa salga, si diffonda nelle varie parti dell’albero ed evapori o ritorni alla Madre Terra. Non si attacca mai a nulla.

Finché siete attaccati ai vostri figli, attaccati a questo, attaccati a quello, cercate di capire che la divinità non si è ancora completamente manifestata. Quel distacco non è disinteresse, mai. Al contrario, è il più puro distacco che nutre veramente ogni area della vostra vita. Ovunque andiate, esso nutre.

Dunque dovete esaminare voi stessi, nessun altro deve farlo: “Quanto sono stato gentile con gli altri? Quanto sono stato di aiuto agli altri? Quanto sono stato collettivo?”.

Ho visto barlumi di questo molte volte e mi ha dato grande gioia. Ad esempio, una volta abbiamo avuto un programma di sahaja yogi e il padrone di casa aveva invitato solo me per cena. C’era stato il programma ed io pensavo: “Come può tutta questa gente mangiare in casa sua?”. Così ho aspettato che se ne andassero, che tutti i sahaja yogi se ne fossero andati. Questo signore allora è venuto a dirmi: “Madre, perché ha chiesto loro di andarsene? Avevo cucinato per tutti!”.

Vedete, questo mi ha reso così felice! Aveva una casa piccola, non so come abbia fatto a cucinare per tutti, aveva già cucinato tantissimo cibo e aspettava tutti per mangiare; mentre io avevo pensato che fosse troppo per lui dar da mangiare a così tanta gente.

Allo stesso modo, dobbiamo sentire che siamo tutti una collettività e dobbiamo aiutarci reciprocamente.

Diciamo che, se nel corpo ho un problema ad un dito, ad una mano, in qualsiasi parte, tutto il corpo si mobilita, il corpo intero ne risente, il corpo intero lo sa.

Allo stesso modo, in Sahaja Yoga dovrebbe esistere un sentimento comune in tutto il mondo. Se qualcosa accade qui, se una persona viene attaccata, il mondo intero (di Sahaja Yoga) dovrebbe saperlo. Non solo saperlo, ma dovrebbe anche fare qualcosa. Se una persona soffre il mondo intero ne soffrirà, e questa è la culminazione della nostra collettività. Coloro che cercano di tenersi fuori dalla collettività, non possono neppure crescere.

Devo parlarvi di molte cose, ma in particolare direi che quando si vede qualcuno in difficoltà, diciamo in difficoltà finanziarie, dovremmo cercare di dare consigli o aiutarlo proprio come parte integrante del tutto.

Allora si renderà conto di avere molte persone e di non essere solo.

Qualcuno potrebbe avere di più, qualcuno potrebbe avere di meno, non fa differenza; ma l’attività del collettivo dovrebbe essere tale che dovreste sentire quell’unione, quel sentimento innato per un’altra persona, innato.

Non dovete pensarci, ma dovreste sentirvi attaccati in modo innato a quella persona e sentire di dover fare qualcosa al riguardo: “Dopotutto, perché non dovrebbe provare la stessa gioia che provo io?”. Ebbene, normalmente, la prima cosa che farete per queste persone sarà aiutarle nei chakra, aiutarle nei loro sforzi.

È molto facile ora praticare Sahaja Yoga; nei tempi antichi era molto difficile. Se aveste tentato Sahaja Yoga al tempo di Cristo, diciamo, avreste potuto essere tutti crocifissi, forse. Che cosa ha fatto Cristo, dopotutto? Perché è stato crocifisso?

Ma oggi non è così. Ad esempio, altri santi in India hanno detto: “Abbiamo meditato per migliaia di anni; abbiamo iniziato la meditazione quando non eravamo niente ed ora, anno dopo anno, nascita dopo nascita abbiamo lavorato duramente per raggiungere questa condizione in cui adesso abbiamo ottenuto la realizzazione”.

Voi non avete quel problema. Non c’è proprio nessun problema tranne uno: dovete avere piena consapevolezza di voi stessi, del fatto che siete il puro Spirito e che siete nel Regno di Dio. Proprio come Cristo: Lui non si è preoccupato di doversi opporre a qualcosa di sbagliato. Lo fece.

Quando dovette appoggiare qualcosa che stava per essere distrutto e doveva essere salvato, lo fece.

Non aveva niente a che fare con Maria Maddalena, ma quando la gente iniziò a lapidarla, andò a mettersi davanti a lei dicendo: “Chi non ha commesso alcun peccato può scagliarle una pietra”. Vedete, questo coraggio, questa sicurezza erano in Lui perché Egli era una personalità divina, in virtù della (Sua) Divinità. Ma voi siete diventati divini; in un certo senso conoscete la vita più di quanto la conoscesse Lui, perché Egli non toccò mai tutti questi punti che avete toccato voi, i problemi dai quali siete usciti.

Dovreste dunque avere molta più comprensione per le persone che non sono in Sahaja Yoga o che vogliono venire in Sahaja Yoga.

Ad esempio, appena vengono ad un programma, non dovreste subito dire: “Sei un bhut” e cose del genere. (Anche) voi eravate bhut prima di venire qui (risate), bhut piuttosto grossi, se me lo chiedete posso dirvelo (risate, Shri Mataji ride).

Ma quando capite qual è la vostra importanza… ora siete diventati qualificati, sapete tutto al riguardo. E, quando sapete che è accaduto questo, cercate semplicemente di seguire alcune regole di Sahaja Yoga.

È molto facile per voi seguirle, perché siete divini. (Non c’è) nessun problema, nessun problema; potete seguirle molto bene, ma non cedete alle pressioni umane che ancora albergano in voi o forse nella società. Attenetevi al vostro stile, al vostro comportamento e sarete sorpresi che il resto del mondo vi venererà, non vi impiccherà ma vi venererà.

Questo accadrà nel corso della vostra vita ma cercate di capire che siete stati fatti risorgere per un fine, e quel fine è trasformare questo mondo in un luogo magnifico; e per questo tutti voi dovreste lanciarvi in questa (impresa) con piena attenzione, con piena comprensione di voi stessi, delle vostre responsabilità.

L’Australia ha una responsabilità speciale. Come vi ho detto, alcuni sono esageratamente responsabili e altri non lo sono per niente; non riesco a capire perché sia così, perché accada questo. Vedo persone molto attente ed altre la cui attenzione non è ancora a posto, si muove di qui, si muove di là.

Pertanto, dovreste cercare di seguire coloro che hanno raggiunto una certa altezza. Cercate di seguire la loro vita, il loro stile di vita e allora vi sorprenderete di poterlo fare molto facilmente, perché siete maturi.

Come ho detto, siamo come un uovo che deve schiudersi, quando si è maturi. Ma alcuni pulcini escono e iniziano a camminare facilmente, con le loro zampette, li vedete camminare molto bene verso la madre (risate). Mentre altri sono ancora coperti da ogni genere di sporcizia e non sono capaci di camminare. Allora quelli che sanno camminare li conducono proprio, vedete, li spingono con il becco e dicono: “Avanti, su, coraggio”, e li portano dalla madre (risate). È molto interessante, dovete osservarli.

Questa Pasqua ha un grande significato: siamo pulcini appena nati ed ora dobbiamo seguire un nuovo percorso. È un percorso molto semplice ma siamo ancora condizionati perciò magari abbiamo paura, oppure abbiamo ego, comunque sia.

Quindi abbandonate tutte queste cose, diventate umili e cominciate a percorrere questo sentiero sahaj; e un giorno l’Australia dovrebbe essere in grado di avvolgere il mondo intero. Non vedo perché no, dopotutto voi siete il Muladhara e il Muladhara deve svolgere il suo ruolo di essere i più saggi.

La saggezza è il potere che ottenete da Shri Ganesha. Perciò dovete essere saggi, assolutamente saggi, e rendervi conto che siete stati ricercatori. Non l’avete ottenuto perché ve l’ho chiesto io o perché vi abbiamo pagato o altro, ma siete stati ricercatori che hanno lottato per conoscere la verità ed è per questo che l’avete ottenuta; e, una volta ottenuta, dovreste instaurarla completamente nella vostra vita ed anche nella vita degli altri.

Fate sì che anche gli altri pensino: “Guarda, quest’uomo è veramente unico” o “Questa donna è proprio unica, è molto diversa, non è egoista, non è subdola, non manipola, ma in qualche modo, con il suo carattere, con la sua natura, sta cercando di farci luce e di illuminare il nostro cammino, illuminare il cammino degli altri”.

Che Dio vi benedica tutti.

Naturalmente oggi dobbiamo fare il puja di Shri Ganesha per due ragioni: una è l’Australia e l’altra è Cristo.

È molto importante che il nostro Ganesha sia stabilizzato perfettamente e che la Sua luce si esprima veramente nella nostra vita quotidiana e si mostri anche sul nostro viso, nei nostri occhi, infatti sapete che gli occhi sono governati da Cristo stesso. E dove arriva la luce, vedete, quando ottenete la realizzazione, si ha uno scintillio negli occhi dovuto al Suo risveglio dentro di noi.

Ebbene, oggi dobbiamo veramente pregare di avere quel carattere magnifico di Cristo che esprimeva o manifestava le qualità di Ganesha.

[A lato: Atharvashirsha karna chahiye. To per dhulva do (Traduzione: “Recitiamo il Ganesha Atharva Shirsha. Fate il lavaggio dei piedi”)]

Adesso devono salire qui i bambini: penso possano venire i bambini da cinque a dieci anni.

[Mantra di Shri Ganesha]

Yogi: Recitiamo il Ganesha Atharva Shirsha.

[Vengono recitati il Ganesha Atharva Shirsha. Poi vengono cantati i bhajan “Ganesha Sthuti” e “Jai Ganesha Deva”]

Gli yogi: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà, come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori; e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

Perché Tuo è il regno, il potere e la gloria nei secoli dei secoli.

Amen.

[Le signore salgono sul palco per eseguire il Puja alla Devi. Bhajan: “Namo Namo Maria”, “Polorum Regina”.]

Yogi: Canti in sanscrito, pagina 8. “Mahalakshmi Stotram”…

Yogi: Marathi, pagina 36. “Tujhya Pujani”.

Hindi, pagina 63. “Jago Savera Aya Hai”.

Hindi, pagina 67. “Vishwa Vandita”

Yogi: Bolo Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi ki!

Tutti gli yogi: Jai! Ki Jai! Ki Jai!

Yogi: Tutti i leader nazionali e i leader stranieri vengano sul palco, per favore. Tutti i rappresentanti stranieri.

Shri Mataji: Va bene.

[Aarti, poi vengono recitati i Mahamantra]

Gli yogi: Bolo Shri Bhagavati Mataji Shri Nirmala Devi ki! Jai! Ki Jai! Ki Jai!

Yogi: Dovremmo recitare la preghiera per la buona salute di Madre.

Gli yogi: Shri Mataji, noi, tutti i sahaja yogi del mondo, desideriamo la Sua buona salute e lunga vita.

Shri Mataji, noi, tutti i sahaja yogi del mondo, desideriamo la Sua buona salute e lunga vita.

Shri Mataji, noi, tutti i sahaja yogi del mondo, desideriamo la Sua buona salute e lunga vita.

Jai Shri Mataji!

Shri Mataji: Che Dio vi benedica tutti. Che Dio vi benedica tutti. Che Dio vi benedica tutti.


[1] Trishanku nacque con il nome di Satyavrata nella Dinastia del Sole, ed era un antenato del Signore Rama. Nell’invecchiare, cedette il trono al figlio; avendo vissuto una vita morale, la sua anima meritava di ascendere ai cieli, ma Satyavrata desiderava arrivarci ancora con il suo corpo terreno, così chiese al suo Guru, Vashishta, di celebrare i rituali necessari affinché ciò avvenisse. Vashishta però rifiutò dicendo che il suo desiderio era contro le leggi della natura. Satyavrata voleva assolutamente farlo e pertanto si rivolse al figlio maggiore di Vashishta, Shakti, per esserne aiutato in cambio di fama e ricchezza. Il figlio di Vashishta però si adirò molto e maledisse Satyavrata trasfomandolo in Trishanku, che aveva una forma orribile e debilitanti afflizioni. Trishanku fu costretto a lasciare il suo Paese e a vagare per luoghi sperduti. Durante il suo girovagare incontrò il saggio Vishwamitra e gli chiese aiuto. Allora Vishwamitra, che era acerrimo rivale di Vashishta, accettò la richiesta di Trishanku e acconsentì a celebrare i rituali necessari per elevarlo ai cieli con il suo corpo fisico. Grazie agli yagnya celebrati dal saggio, Trishanku iniziò a salire in cielo. Al suo arrivo, i Deva furono allarmati da questo evento innaturale. Guidati da Indra, rifiutarono a Trishanku di entrare e lo sbatterono fuori, così Trishanku iniziò a precipitare a terra. Vishwamitra, furioso, non volendo subìre questa sconfitta da parte di Indra, con i suoi poteri arrestò la caduta di Trishanku, il quale rimase sospeso a mezz’aria a testa in giù. Allora chiese aiuto a Vishwamitra, il quale con i suoi poteri creò un paradiso parallelo in una zona del cielo nell’emisfero meridionale. Dopo averlo costruito, il saggio Vishwamitra ci innalzò Trishanku riportandolo al suo stato originario prima della maledizione, ed assegnò a Trishanku il ruolo di Indra nel nuovo paradiso che aveva creato. Questo allarmò i Deva, i quali apparvero di nuovo dinanzi al saggio per cercare di calmarlo e farlo tornare sui suoi passi. Spiegarono a Vishwamitra che avevano voluto impedire l’entrata innaturale in paradiso di qualcuno con il suo corpo mortale; il saggio pian piano si convinse, però aveva promesso a Trishanku di farlo andare in paradiso. Allora Vishwamitra raggiunse con i Deva il compromesso di lasciar vivere Trishanku nel nuovo paradiso creato per lui, che si sarebbe dovuto chiamare paradiso di Trishanku. Lì non avrebbe dovuto soppiantare il comando di Indra e, per garantire ciò, il re avrebbe dovuto regnare lì a testa in giù. Questo è il motivo per cui Trishanku rimase sospeso nel suo paradiso come compromesso fra la terra cui apparteneva ed il cielo che aveva desiderato. In astronomia, Trishanku corrisponde alla costellazione della Croce del Sud.