Shri Mahamaya Puja

Auckland (New Zealand)

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Shri Mahamaya Puja, Auckland (Nuova Zelanda), 10 Aprile 1994.

Oggi, secondo il calendario dei miei antenati Shalivahana, è Capodanno; in tutto il Maharashtra è considerato il Capodanno e il giorno migliore per iniziare qualsiasi cosa.

Oggi, pertanto, ho deciso di celebrare un puja a Mahamaya. Non ho mai parlato di Mahamaya, perché non se ne deve parlare, è un segreto. È il fondamento di Sahaja Yoga, direi, perché si dice che quando la Dea, la Shakti, viene nel Sahasrara, è Mahamaya, “Sahasrara hai Mahamaya”, come è già stato scritto. Lei deve essere Mahamaya, cioè dovrebbe camuffarsi completamente. Tanto per cominciare, nessuno dovrebbe riconoscere in lei la Dea, e anche se si ottiene la realizzazione non si dovrebbe arrivare completamente a capire fino in fondo. I motivi sono molteplici.
Innanzitutto il lavoro. Il lavoro di Mahamaya era di dare la realizzazione. Se fossi arrivata a cavallo di una tigre con la spada in mano, nessuno mi si sarebbe avvicinato, sareste fuggiti tutti. In qualsiasi altra forma la Dea fosse venuta, non avrebbe potuto fare ciò che doveva. Neppure se fosse venuta come Madre di Cristo o Shri Sitaji o Fatima, perché morirono tutte, dovettero cioè abbandonare questo mondo molto presto senza poter svolgere alcun lavoro. Questo lavoro, il difficile compito di dare la realizzazione, è molto complesso. Deve funzionare in modo che nessuno si accorga che è svolto da qualche grande personalità, né provi molta soggezione o paura.

Doveva venire l’incarnazione di Mahamaya affinché la gente potesse avvicinarsi. Vi è anche il grandissimo vantaggio che quando una persona semplice, una semplice donna di casa, inizia a dare la realizzazione, la gente resta sbalordita. E pensa: “Se può farlo lei perché non potremmo farlo anche noi? Dopotutto è soltanto una semplice donna di casa. Se può fare qualcosa lei, possiamo farlo anche noi”. Così acquistano fiducia in se stessi e lei, che è una Madre, da parte sua mette l’amore, la compassione, ma soprattutto la pazienza. Nessuna delle incarnazioni venute prima, ha mai avuto tanta pazienza. Osservate come sono scomparse velocemente dalla Madre Terra, con una scusa o con l’altra. Ma io dovevo rimanere, non so per quanto tempo, ma questo lavoro di dare la realizzazione deve essere svolto fino ad un certo punto.

La terza cosa è che dovete identificarvi con il mio corpo, con le cellule del mio corpo. Ma questo è un lavoro più difficile, perché se uno di voi diventa stupido, pazzo, litigioso, qualsiasi cosa facciate, qualsiasi piccolezza, mi fa del male. Deve essere così, ma io non penso a me stessa, penso sempre a voi. Per me è un indizio che qualcosa è andato storto da qualche parte; che qualcuno sta facendo del male a qualcun altro; che alcuni Sahaja yogi sono torturati; che alcuni sono malati. Ogni cosa di questo tipo la risolvo in modo molto intenso e intimo.

Soltanto oggi, sono stata informata che qualcuno in Australia ha la meningite. Immediatamente ho dato un bandhan. Sono sicura che questa persona guarirà se ha fede in me ed è nel mio essere. Oppure mi dicono che, da qualche parte, c’è qualcuno che è malato, e questa persona si salva. Lo chiamano miracolo. Non è un miracolo. Sono ancora le benedizioni di Mahamaya. Voi non potete rendervi conto di quanto siete dentro di me; non potete vedere il vostro riflesso all’interno, non potete. Questa è Mahamaya. Questo è il segreto che non conoscete e, quando io sento dolore, se me ne occupo guarite, perché ho il potere di curare. Ma voi non sapete come accada.

Qualsiasi cosa sentiate a livello collettivo, io la sento nel mio corpo. Se, per esempio, avete il Vishuddhi sinistro a livello collettivo, io ne risento; se avete il Vishuddhi destro, io ne risento. Qualsiasi chakra abbiate bloccato collettivamente, io risento di quel problema e devo risolverlo poiché mi crea problemi, quindi lo risolvo. Sono costretta a risolverlo. Quando lo faccio, potreste pensare: “Madre, ti stiamo facendo soffrire”. No, è il mio compito. Sono io che vi ho assorbito dentro di me, non siete stati voi. Quindi non dovete preoccuparvi come se foste voi a darmi dei problemi. È il mio lavoro, il mio compito. È una mia responsabilità; e se l’ho fatto è perché devo farlo. È il compito che devo svolgere. Quindi non vi è motivo per sentirvi tristi.

Ma qual’è lo scopo? Come vi ho detto è avvicinarmi a voi senza riempirvi di timore o perplessità o della percezione che io non sia un essere umano. Io mi comporto esattamente come un essere umano; reagisco come un essere umano e tutti i poteri sono celati dentro di me. Finché non siete anime realizzate non lo capirete. Qualsiasi cosa possiate fare, non lo capirete. Oppure può darsi che in una vita precedente abbiate già ricevuto la realizzazione o che abbiate guadagnato delle incredibili punya (meriti religiosi) per cui potete riconoscermi; ci sono persone che lo hanno fatto. Ma per renderlo più congeniale a voi è necessario diventare un essere umano. Quindi mi sono sposata, ho avuto dei figli, ho dei nipoti e, come vedete, vado a far compere. La gente si stupisce che io beva la Coca-Cola. Non posso bere la Coca-Cola? Oppure mangio popcorn, e si stupisce. Ma io devo essere proprio come voi. Interiormente non lo sono, ma esteriormente sì.

Vedete, la mia attenzione è tale che penetra in ogni cosa e io ricordo molto bene qualsiasi cosa. La mia memoria è ottima anche a questa età. L’attenzione è molto penetrante e, quando penetra, porta con sé tutti i poteri necessari e agisce. È un meccanismo incredibile, molto sottile direi, e opera meraviglie. Voi dite che è accaduto un miracolo, ma non c’è niente di miracoloso poiché, se siete tutti nel mio corpo ed il mio corpo è divino, dov’è il miracolo? Si tratta di comunicazione: come questa mano può comunicare con quest’altra, io comunico con voi.

Ma una cosa è sicura: non dovreste perdervi in questa rupa (forma) di Mahamaya. È molto pericoloso perché se vi ci perdete: “Oh, Madre!”, allora in questo modo non agisce, non funziona. Non è qualcosa di casuale, ma io voglio vivere in un modo molto casuale per dimostrare che sono casuale, anche se non lo sono. Voi, invece, non dovreste usare la vostra attenzione in modo casuale, non funzionerà, perché siete tutti nel mio corpo. Intendo dire che ogni cellula del mio corpo è consapevole ed ha un riflettore. Voi non lo sapete, ma esiste dentro di noi un riflettore che funziona come un telecomando. Agisce come un telecomando anche sulla vostra attenzione. Se la vostra attenzione non è a posto, la corregge.

Questo è il modo migliore affinché gli uomini possano evolvere. Non esiste altra soluzione, poiché in genere l’attenzione della gente è sul mondo, non ancora sullo Spirito. Improvvisamente, però, intravedono che deve esserci qualcosa di più. Sono venute tante religioni, tanti ne hanno parlato. Possono anche parlarne, tuttavia la consapevolezza che dobbiamo diventare lo Spirito si trova soltanto tra un numero molto ristretto di persone che sono chiamate i ricercatori della Verità, mentre gli altri non lo sono. Sono occupati con altre cose: “Oh, sono molto felice, sono molto contento. Andrò in vacanza a divertirmi”. Parlano così.

Date le circostanze, occorreva venire camuffati, perché questi sono come nemici dell’Amore di Dio, quindi è necessario introdursi tra di loro come una spia, travestendosi e facendoli saltare di qua e di là. Lasciando che si perdano un po’ di qua e di là, che se ne rendano conto da soli, perché Mahamaya ve lo permette. Ci sono alcuni Sahaja yogi che hanno lasciato Sahaja Yoga, se ne sono andati. Ho detto: “Se ne sono andati, che sollievo, ci siamo liberati di brutta spazzatura. Non ha importanza”. E poi tornano: “Madre, ci è accaduto questo, ci è accaduto quell’altro. A qualcuno è capitata una cosa, a qualcuno ne è capitata un’altra; abbiamo avuto un incidente; qualcuno si è ammalato; qualcuno è molto infelice; abbiamo rotto il nostro matrimonio”. Cose di ogni genere e, quando dicono così, quando fanno così, io sorrido. È una cattiva moneta, ma non importa. Tornano in Sahaja Yoga, ma rimangono indietro rispetto agli altri. Emergono, ma lentamente, perché sono tornati in quanto hanno sofferto. In un certo senso è un buon esempio per gli altri perché non vogliamo soffrire più.

Le sofferenze non provengono da Mahamaya, in nessun caso. Al contrario, una volta che mi abbiate chiamato Madre, c’è su di voi una attenzione protettiva. Se vi comportate male, se oltrepassate i limiti, agisce su di voi. Questo effetto ha agito in molti casi. Alcuni sono tornati, altri stanno ancora esitando e facendo cose sbagliate perché hanno commesso cose terribilmente sbagliate e sanno che saranno scoperti.
La cosa peggiore che accade in Sahaja Yoga è che la gente tenta di ricavare denaro da me sapendo che io non mi intendo di denaro, non mi intendo di operazioni bancarie e sono senza rimedio, ma non è così. Io so tutto. So tutto di tutti. Mi raccontano delle bugie, so che mi stanno raccontando delle bugie ma lo permetto. Fate ciò che volete in Sahaja Yoga: sarete voi a pagarne le conseguenze. È qualcosa di così grandioso che con questa Mahamaya rupa non devo dire nulla direttamente. Non vi accorgete neppure di ciò che è accaduto. Quando accade si precipitano da me: “Madre, è accaduto”. Io non ho fatto nulla né direttamente né indirettamente ma, una volta usciti dalla protezione di vostra Madre, intorno a voi ci sono tutte le forze negative che neanche vedete perché siete parzialmente ciechi. Non potete vedere vostra Madre e non potete vedere neppure queste forze negative. Allora cadete preda dei loro discorsi o di qualsiasi altra cosa, magari di qualche cultura paradossale come quella che avete qui. So che c’è qualcuno in Sahaja Yoga che se ne è andato e ora beve molto e fa cose di ogni genere. Una persona così si perde a causa delle sue azioni. Io non gli faccio nulla.

Se siete con me, se siete in Sahaja Yoga, siete protetti, siete difesi, ma vi ci dovete aggrappare, dovete avere fede e se anche c’è qualche problema si risolverà. Ma chi se n’è andato, chi si allontana dal mio raggio d’azione, soffrirà. Io non gli faccio del male in alcun modo, neanche indirettamente, perché ho deciso di non fare del male a nessuno; ho deciso così. Specialmente coloro che mi chiamano Madre, non voglio danneggiarli, ma saranno danneggiati. Non vi è dubbio, saranno danneggiati molto gravemente. Quindi, se è accaduto, ricominciate: “Bene, non importa, Madre perdona tutti. È accaduto, è una lezione per me. È accaduto per qualche motivo, ma ora sono tornato”. E a volte diventate Sahaja yogi migliori di molti altri.

Questi avvenimenti sono molto comuni in ogni paese. Ma tutta questa cultura è paradossale. L’intera cultura è così paradossale che si paga per qualcosa che è sgradevole, corrotta. Si paga e si accetta qualsiasi cosa turpe e impura. È davvero paradossale perché va contro la crescita spirituale. Da un lato siete spirituali, volete essere spirituali, dall’altro avete questa cultura paradossale che vi scaraventa nell’inferno. Assomiglia ad una storia che una volta mi raccontò Babamama. È una storia molto interessante. Diceva che alcune persone avevano guadagnato molte punya, così vennero condotte in paradiso, ma vedendo che stavano tutti meditando pieni di gioia, dissero: “Che cos’è? Lo facciamo anche noi con Sahaja Yoga. A che serve essere di nuovo qui? Dovremmo avere qualcos’altro; diamo un’occhiata all’inferno”. Così scesero a visitare l’inferno e, fuori, vi era tutta questa cultura paradossale di donne e uomini nudi che ballavano, gridavano, urlavano, una serie di cose turpi. Allora dissero: “Questo sembra diverso, sapete”. Allora quelli che stavano compiendo tutti quegli atti, chiesero: “Perché siete qui?”. Risposero: “Siamo qui proprio per vedere l’inferno”. “Oh, bene. Ci sono degli spiragli, guardate da lì”. C’erano dei grandi, larghi buchi dai quali si misero a guardare. In un buco videro gente che gridava immersa in qualche schifezza, pus o altro, altri nelle feci, altri in una specie di pantano dal quale non potevano uscire. Poi c’era un altro buco in cui alcuni venivano bolliti nell’olio bollente e altri percossi. Vi erano serpenti e scorpioni. Dissero: “Che cos’è tutto questo?” – “È l’inferno che volevate vedere. È questo l’inferno. Se volete potete andarci”. Allora chiesero: “Ma voi che cosa state facendo qui?” – “Questo è il dipartimento pubblicità dell’inferno”. Tornarono di corsa in paradiso a chiedere perdono: “Non vogliamo, non vogliamo questo inferno, ne abbiamo avuto abbastanza”. Allo stesso modo, tutto il mondo è un travestimento. Se ci pensate è contro Mahamaya.

Si dice che questa maya sia creata da Dio. Non è così. La Maya creata da Dio è questo mondo, l’intero universo, ma la vita illusoria è creata dagli uomini. È assolutamente una proiezione del loro cervello e delle loro facoltà mentali, perché per loro il denaro è tutto. Se il denaro è tutto, se si deve avere denaro ad ogni costo, si fa ciò che si vuole e, ogni giorno, si leggono sul giornale storie terribili su come la gente vuole procurarselo vendendo le figlie e le mogli. È lecita qualsiasi cosa pur di procurarsi denaro: l’importante è procurarselo. Se si può avere denaro, non conta nient’altro. Una delle illusioni create dagli uomini è quella che chiamate la maya del denaro in cui sono compresi anche la ricchezza, le proprietà, il materialismo. È creato tutto dagli esseri umani e, questa creazione del materialismo, vi riduce a personalità dedite a qualsiasi atto peccaminoso. È tutto ammesso, perché se il denaro è una cosa giusta, il materialismo è giusto.

Per esempio, il modo in cui gli spagnoli invasero l’America uccidendo tanti aborigeni; poi arrivarono anche gli inglesi, venne gente di ogni tipo in America. Il modo in cui hanno torturato è qualcosa di incredibile, non si può credere che degli esseri umani si comportino così nei confronti di gente comune, di gente semplice che vive nella giungla. Come è possibile compiere un genocidio del genere? È veramente tremendo ciò che hanno fatto. Noi sappiamo per lo più come si sono comportati i tedeschi in tempi recenti, ma anche a quel tempo hanno fatto cose di ogni genere e la Natura, che è la Maya di Dio, si vendica. Nell’America centrale, nel Missouri, nei pressi del fiume Mississippi, viveva una popolazione chiamata da tempo colli-rossi. Occorre ricordarlo. E poiché erano chiamati colli-rossi dai negri, uccidevano moltissimi negri; appendevano i loro bambini agli alberi; gettavano i loro corpi nel fiume; qualche volta li facevano affogare. Facevano cose di ogni genere ai negri con il pretesto che, essendo bianchi, erano superiori e si comportavano peggio delle bestie. Sapete che si verificarono delle terribili inondazioni che sommersero fin sopra il collo questi colli-rossi e molti morirono. Ci si potrebbe chiedere come sia accaduto, ma è un dato di fatto. Un altro esempio che vi faccio è il modo in cui gli americani trattavano i boliviani e i colombiani. Gli americani volevano comprare qualsiasi cosa, come il grano e tutto il resto, a prezzi bassissimi, molto bassi. Gli altri (boliviani e colombiani) ottenevano un profitto minimo mentre loro volevano venderla al doppio per guadagnarci. Tutto ciò era veramente criminale, sotto ogni punto di vista, eppure lo facevano.

Andai in Colombia, non so che anno fosse, mi pare il 1978, e al ricevimento dove mi ero recata con mio marito venne un uomo che disse: “Ho sentito dire che lei è una grande santa indiana. Potrebbe darci qualche benedizione in modo che noi possiamo dare una bella lezione a questi americani e farli andar via? Perché, per come ci hanno esposto alla povertà, sono orribili”. Dissi: “Perché volete punirli?” – “Se lo meritano, altrimenti non si correggeranno”. Non volevo discutere, eravamo ad un ricevimento. Dissi: “D’accordo”.

Sapete che è saltata fuori la questione della cocaina. Quando sono stata a Bogotà con mio marito era una baraccopoli, proprio una baraccopoli fatta di latta e cose del genere, ma se andate a vederla ora ci sono dei grandissimi palazzi, ascensori e qualsiasi cosa. Trasportavano il petrolio con carri tirati da asini. Ci pensate? In così poco tempo è diventato un paese così importante, non solo, ma ora tutta l’America ne ha paura, e persino l’Australia. Le droghe sono usate dagli stessi americani. A Washington esiste un tale quantitativo di droga che non sanno cosa farne, e persino i senatori assumono droghe. Ci pensate? Non mi sorprenderei che un giorno il signor Clinton atterrasse con un po’ di droga. Per loro è una moda, è una cosa fantastica. Se partecipate a qualche ricevimento esclusivo – qualche volta devo andarci – parlano soltanto di droghe. “Ne vuole? Che droga preferisce?” Io dicevo: “No, non mi piacciono le droghe”. “Se vuole può averla a poco se va a prenderla laggiù”. Parlano di questo nei ricevimenti esclusivi. E anche di guru, che guru si preferisce. “C’è una svendita del guru tal dei tali. Ci vada, è un buon affare”. Così. È tutto così stupido, sapete. Dicevo: questa gente è immatura; sono peggio dei bambini. Non sono cresciuti ma soltanto invecchiati. Saranno anche stati bravi in meccanica e cose del genere, ma questo non c’entra. Si tratta della crescita della vostra personalità ed è per questo che mi sembrano dei nani per l’atteggiamento che hanno nei confronti delle cose. Devono aver assunto droghe praticamente tutti, ad eccezione degli asiatici, forse, perché ora ho appreso che esistono due geni che proteggono gli asiatici, mentre la pelle bianca non ha la protezione di questi geni.
L’altro giorno, nel discorso ho affermato che sono stati scoperti due geni che proteggono soltanto gli asiatici, cioè i cinesi e gli indiani. Tutti gli altri non hanno questi geni a proteggerli, quindi sono così vulnerabili a tutte queste cose assurde che arrivano e le accettano con facilità. Mi stupiva che anche questa brava gente istruita, della stessa posizione di mio marito, fosse così stupida. Ogni volta portavano una moglie nuova. Un giorno, uno di loro portò una moglie che aveva a malapena vent’anni, mentre lui ne aveva almeno settanta. Non so. Mio marito mi diede un pizzicotto dicendomi: “È sua moglie, capito? Non chiamarla nipote”. Io facevo una gaffe dopo l’altra, tanto era assurda questa gente. Un vecchio di settant’anni che arriva in compagnia di una donna di venti! Voglio dire che non si riesce a credere che possa essere sua moglie. Al massimo una cognata, al massimo, ma io pensavo che fosse la nipote così mio marito mi diede un pizzicotto dicendomi: “Non dirlo”.

È così, vedete. È un mondo talmente paradossale che se provenite da Sahaj vi chiedete che cosa stia accadendo. Cosa fanno? Che cos’hanno? Per esempio, togliersi i vestiti: c’è qualcosa di grande nel togliersi i vestiti? In Svizzera, che è un paese così freddo, io indossai maglione, cappotto, mi coprii la testa, indossai calze calde, ogni cosa, perché mi dissero: “Usciamo a fare un giro in auto”. Così uscimmo. C’è un lago grandissimo, il lago di Losanna. Come al solito, Gregoire corse avanti a controllare la situazione. Tornò a velocità doppia dicendo: “No, no, Madre, Lei non può andare là”. Io chiesi: “Perché?”. “No, non può, mi dispiace. Non può, andiamo via”. C’erano tutte donne in topless.

Sapete, in Australia e in Nuova Zelanda c’era una gara di cricket – sono considerati ottimi giocatori di cricket – e quando accendemmo la televisione, le donne erano in topless. La spegnemmo. Non siamo riusciti a guardarla, ma ora mi hanno detto che stanno perdendo al cricket. Saranno definitivamente sconfitti dai giocatori indiani che sono giovani innocenti, molto giovani, di venti, ventuno anni. Deve essere così poiché non c’è innocenza, non c’è castità, non c’è rispetto. Le donne stanno sedute in topless. Come possono vincere? Stanno proprio insultando la Dea. Come possono vincere? Non possono, un gioco come il cricket è qualcosa di sensato. Dubito che possano vincere in qualsiasi gioco se l’attenzione è completamente distratta. Ma perché si comportano così? Le donne stanno forse cercando di diventare tutte delle prostitute? Che senso ha? Non riesco a capire. E se glielo dite non capiscono. Sapete, mi è stato detto che la signora Thatcher ha dichiarato apertamente che in questa cultura le donne devono esporre il proprio corpo. È un tale paradosso! Non riesco a capire. Da una parte rappresentano la sublime personalità della Madre Maria e, dall’altra, mostrano le donne nude. Vogliono diventare come la Madre Maria o che cosa? E persone orribili come Michael Jackson guadagnano denaro in modo così cospicuo. Notate il paradosso. Si può affermare che questo sia un paese avanzato quando gli ideali sono così squallidi? Come è possibile?

Dopo essere entrati in Sahaja Yoga, potete rendervene conto da soli, ma dovete stabilizzare in voi questi geni protettivi. È questa la cosa importante di Sahaja Yoga. E, improvvisamente, abbandonate tutte queste assurdità, non le volete. In effetti, a guardar bene da qualsiasi punto di vista logico, senza la Maya di questa assurdità, grazie alla logica, potete rendervi conto che è sbagliato. Perché vi sentite gelosi di un altro uomo o di un’altra donna? Vi sentite gelosi. Significa che vi piace proprio la vita, non è così? (Però) la gente ha ucciso, le donne hanno ucciso uomini o donne per gelosia. Se fosse naturale e normale e fonte di gioia, non avreste dovuto starci male.

Secondo la logica dovremmo comprendere perché non amiamo questi avvenimenti, o che ciò accada a vostra figlia. Ma al giorno d’oggi ci sono persone a cui piace che accada anche alle figlie. Ma quando si arriva a questi eccessi! Oggi tutta la società è contro chi abbia qualche rapporto con la propria figlia ma forse, domani, questa maya, questa orribile maya demoniaca che è contro la Maya del Divino, agirà e magari nessuno ci farà caso. Può essere. Se voi non avete ben salda nelle vostre mani la cultura Sahaj, non so che cosa accadrà. Ogni giorno, se leggete il giornale, vi sentite veramente storditi, non si capisce in quale maya si sia persa questa gente.
È talmente anti-maya. Perché come è venuta Mahamaya, così è venuta l’anti-maya. Cinquanta o sessant’anni fa, non andava così male, posso dirvelo. Una volta ogni tanto la gente faceva qualche sciocchezza, ma ora imperversa, è diventata una moda. E la cosa peggiore è che viene accettata come una moda e se non la seguite, siete fuori. Dovete stare al manicomio. Dovreste capirlo chiaramente perché ora siete entrati nella Maya di Dio. Maya significa anche amore, l’amore di Dio e, in questo, i vostri occhi dovrebbero aprirsi e vedere le cose orribili che si stanno facendo. Che cos’è questa disco music?

Sapete, in India, hanno introdotto la disco music e, naturalmente, alcuni ricchi ragazzi musulmani portarono delle giovani ragazze maggiorenni – forse neanche lo erano – perché la legge della disco music è che si deve portare un partner; iniziarono a far bere loro dell’alcool ed esse si persero. I genitori non vollero riprenderle. Dovettero entrare nei bordelli o furono vendute, o non so cosa sia loro accaduto. Ma questa è la reazione di questo paese. Forse un giorno saranno accettate. Un giorno avremo la stessa situazione a causa di questo effetto schiacciante ed è per questo che la Maya di Dio è così. Tutte le cose meravigliose esistono affinché vi ci possiate perdere, possiate vederle, dipingerle, disegnarle. Invece no, a loro non interessa. Faranno anche questo in modo orribile, renderanno orribile ogni dipinto, renderanno orribile ogni volto. Questa è l’anti-maya che esiste e, per questo, occorre che Mahamaya corregga e risolva il problema.

Tutto il lavoro del Divino dipende da voi, ovunque voi siate. Il punto non è quanti siete, dove siete, quanto siete profondi, quanto volete farlo funzionare, quanto volete metterci l’attenzione. È molto importante il modo in cui avete intenzione di farlo, perché dovreste rendervi conto della responsabilità. Questo mondo sta per annegare e sento che almeno l’ottanta per cento delle persone periranno. Da come vanno le cose in Occidente, il dieci per cento rimarrà sospeso nel limbo, lo penso veramente, e i Sahaja yogi saranno il dieci per cento. Forse in India no. Non so dirlo. In India Sahaja Yoga si muove molto velocemente. Anche in Russia e in tutti i paesi del blocco orientale la gente ci sta saltando dentro. Non so in che modo mi abbiano scoperta così facilmente. Dicono che il mio volto dice tutto. Non so cosa glielo faccia pensare.

L’altra Maya è quella del potere e del potere del denaro. Se non è quella, allora tentano di conquistare un territorio, un paese, ecc. In passato, ciò li ha fatti impazzire completamente, ma ora stanno combattendo per qualche paese inutile che non sarà mai loro. Resisterà in modo permanente, in eterno, ma i combattimenti continuano. Inoltre, in nome della religione, combattono per questo o quel territorio allo scopo di convertire o conquistare più persone ad una certa religione. Non so quale sia la loro idea di religione. È forse questo lo scopo della religione? Pensateci. Nessuno ci pensa. Qual è lo scopo della religione?

Anche qui deve entrare in azione Mahamaya, che agisce integrando tutte le religioni. Lei dimostra che tutte le religioni sono la stessa cosa, possiedono la medesima spiritualità, sono cresciute sullo stesso albero della spiritualità. Ma invece di rendere la gente spirituale, l’hanno resa orientata al denaro o al potere. È proprio l’opposto; è come la parte sotto terra dell’albero o qualcosa di assurdo che non si riesce a spiegare e che è illusorio. Quest’illusione si chiama Maya e attrae molte persone; piace. È questo l’aspetto che mi preoccupa. Continuano a correre dietro a cose illusorie come dietro ad un miraggio e, alla fine, saranno distrutti.

La prospettiva, dunque, è che si salverà al massimo il dieci per cento della popolazione. Ma è qualcosa di molto triste, poiché è costato tanto sforzo creare gli esseri umani, crearli nella maniera giusta, renderli consapevoli, e ora ciò che si scopre è che si stanno avviando verso la distruzione totale. È troppo da sopportare, troppo per crederci, ma accadrà se non lo prenderete sul serio e lo farete funzionare.

Ora vi farò l’esempio di mio nipote, perché al momento abbiamo una grande Maya su di lui. Gli avevo detto: “Non dovresti assolutamente andare a Cambridge; di solito non concedono ammissioni e inoltre trattano soprattutto cose teoriche che non sono molto adatte a te. Ti annoierai da matti; non andare”. Lui non voleva ascoltarmi. Poi acconsentì: “D’accordo, se vengo ammesso a queste grandi università americane”. Ma non ci provò per niente. All’ultimo minuto gli inviammo una domanda e lui la spedì. All’ultimo momento. Risposero: “Non puoi venire, devi preparare questo esame, l’esame SAT (esame di ammissione all’università in America), quell’altro esame… e così si spaventò. In questo modo ha imparato: “Dio mio, pensavo fosse facile andare in America, ma non lo è”. Non è facile neppure se esibite del denaro. Allora si mise a pensare: “Per quale motivo ho pensato tanto a Cambridge? È la stessa difficoltà, esattamente la stessa”. Fino a quel momento voleva andare a sostenere il SAT, ma in realtà la presentazione dell’esame era soltanto dopo sei giorni e io pensavo: “Come può andarci? In sei giorni non può neppure prepararsi”. Allora dissero: “Non puoi venire per il SAT”, e si stabilì in India. Non sapeva cosa fare. Continuava a dire: “Proverò ancora con Cambridge”. Io gli dissi: “Scordatelo”. Non volle darmi ascolto. Poi rimase molto deluso. Mi telefonò per dirmi: “Penso che se devo andare in America, andrò in una buona università dove possa avere un’istruzione migliore. Non ha senso andare in una università scadente”. Allora dissi: “Bene”. Diedi un bandhan, poiché voleva andare all’estero ad imparare qualcosa. Questo è giusto.

Pensate, ha funzionato come un vero miracolo. L’università gli scrisse che era ammesso senza condizioni. Nessuno aveva fatto niente, nessuno aveva scritto niente. Lo hanno detto loro. Nessuno poteva credere a ciò che era accaduto, che lo avessero ammesso senza condizioni. Vedete, è un miracolo, ma prima si doveva far agire la Maya, altrimenti lui non avrebbe capito l’importanza. Anche nella vostra vita agisce una Maya di questo tipo. Quando non volete fare la cosa giusta, va bene, fate pure. Ne fate un’altra: bene fatela, fatela. Alla fine imparate la lezione. Io non dico di no se dite: “Madre, voglio farlo”. – “Bene, fa’ pure”- “Madre, voglio fare questo”. “Oh, fa’ pure ciò che vuoi”. Se vi trovo ben disposti posso dirvi che è meglio non farlo, che non vi aiuterà. Ma poi, quando si riceve una delusione completa, si prende la giusta decisione, si arriva alla cosa giusta perché vedete, se li lasciate provare in libertà, poi capiranno che: “Ciò che Madre diceva era giusto. Avrei dovuto farlo”.

La Maya è così: vi permette di fare ciò che volete. Usate la vostra libertà, andate di luogo in luogo, fate ciò che volete. Qualsiasi cosa ritenete giusta la fate. Fa parte della Maya, ma è Mahamaya che vi riporta alla normalità, che vi riporta alla realtà, a comprendere. È a quel punto che capite Mahamaya. Come hanno fatto i Russi, per esempio, che hanno compreso che io sto svolgendo un lavoro più importante di quello di Einstein. “In fondo chi è Einstein? Dopo tutto lavorava con la materia. Tu, Madre, stai lavorando con gli esseri umani, li realizzi”. Per loro io sono superiore a tutti, più grande di tutti, e devo dire che è anche un dato di fatto. È un dato di fatto per il modo in cui è svolto il lavoro, ma non significa che si debba avere ego per questo, perché se io sono fatta in un certo modo, lo faccio. Cosa c’è di così speciale? Io sono in questo o in quest’altro modo. Che cosa c’è di speciale? Si ha orgoglio ed ego soltanto quando si pensa di stare facendo qualcosa di molto superiore a noi. C’è già tutto, io l’ho già. Vedete, questo tendone è per dare ombra: se dà ombra, dovrebbe forse avere ego? Il sole è per darvi la luce: se dà luce, lo fa perché Dio gli ha dato la luce da diffondere, quindi vi dà la luce. Dovrebbe forse avere ego? Invece voi presumete di avere qualcosa di speciale, allora dovete rendere speciale quella certa cosa che avete. I fiori sono così belli, sono così speciali, così incantevoli. Non riuscirei a distogliere l’attenzione da loro, tanto sono belli. Bene, se sono così, sono così. Che c’è di strano? Non avranno ego per questo, (non penseranno): “Come siamo belli! Come siamo bravi”. No, per niente.

L’ego viene quando sussiste la parte della Mahamaya, quando siete nella Maya della vostra personale capacità di comprendere. Ora siete Sahaja yogi, dovreste essere molto fieri. Non so, guardate queste orribili persone che non sono per niente connesse, non hanno nessun rapporto con Dio. Ieri quella signora, mi ha rimproverato dicendomi: Perché non preghi il Signore?”. Pensate, lei voleva insegnare una lezione a me.

La Maya dovrebbe darvi divertimento. È la cosa migliore che la Maya possa darvi e voi potete gioirne molto. La considero una bellissima atmosfera creata da Mahamaya. Potete gioire gli uni degli altri, potete gioire della mia compagnia, potete gioire della natura. Esiste questo rapporto, questa bellissima comprensione con ogni altra cosa. Nessuno si preoccupa di chi è superiore, di chi è inferiore, della posizione, di quanto denaro ha oppure di ciò che ha. Niente del genere; gioite proprio tutti. Se qualcuno ha talento gioisce perché ha talento e gli altri gioiscono del suo talento. Nessuna gelosia, rivalità, niente. Qualcuno canta meglio: bene. Mi diranno: “Madre, sa, lui canta benissimo”. C’è un tipo a Parigi, credo sia di colore, del quartiere negro, perché ha i capelli molto ricci, un carissimo ragazzo. Ad un certo punto arriva uno dall’Italia: “Madre, sa che lui danza benissimo?” – “Come lo sai?” – “L’ho visto danzare” – il ragazzo chiede: “Ma quando mi hai visto danzare?” – “Sei venuto ad un programma. Ti ho visto”. Lo aveva visto in un gruppo e gli disse semplicemente: “Sarebbe bello che tu danzassi davanti a Madre”. Dava talmente tanta gioia una cosa del genere. Lo vide in qualche programma in cui c’erano almeno duemila persone che ballavano e scelse lui. Uno è di Parigi e l’altro dall’Italia, i suoi occhi lo scelsero e lui lo portò: “È meglio che tu danzi davanti a Madre. Devi farlo. Sei molto bravo”. E lo era davvero. Però avrei potuto non invitarlo, ma quella persona venne qui, lo trovò e prima lo presentò. Sono cose che danno molta gioia. Di solito, invece, ciò che uno vorrebbe fare, è venire davanti a me e mettersi a danzare, che io lo conosca o no, e cercare di mettersi in mostra. Ma chi sa non si presenta mai così. “Su, ora, vieni”, in questo modo impersonale lo vide e lo portò. Non fa differenza che provenga dalla Russia, dall’America o dall’India.

Tutte queste differenze superficiali di pelle sono finite e, da come parlano, vedo che tutti apprezzano il talento di tutti e ad un certo punto troverete qualcuno che dirà: “Oh, è una tale gemma!” – “Quando lo hai incontrato?”- “Ne ho soltanto sentito parlare”. Vedete, tutto questo apprezzamento e questo sentimento meraviglioso per gli altri è possibile soltanto grazie a Sahaja Yoga. Non esistono gelosie, rivalità, niente. Queste cose scaturiscono dall’ignoranza che la Maya crea anche riguardo a se stessi: “Sono questo, sono quello”. E allora si va giù. Anche tutti i condizionamenti creano la Maya. Ci sono molti condizionamenti del tipo: “Io provengo da una certa famiglia, provengo da una certa situazione”. Tutto questo deve essere fermato.

Questo giorno di Capodanno è il giorno speciale che gli Shalivahana hanno indicato come il più auspichevole per iniziare qualcosa di nuovo e Mahamaya deve cominciare a dissolversi. A poco a poco, dovreste cercare di capire. Molti mi chiedono: “Madre, come fai?” Dimenticatelo. È Mahamaya. Dimenticate come l’ho fatto; dimenticatelo. Non occorre che vi addentriate in questo aspetto. Limitatevi a gioire. Gioite di essere in questa Maya e di gioirne. È il modo migliore per gioire di Mahamaya. Oggi, per la prima volta, celebriamo il puja a Mahamaya. Per il Gudipadwa, pensavo che occorresse fare qualcosa di unico che riassumesse ogni aspetto di Sahaja Yoga. Non un’incarnazione, una nadi, una Dea, ma tutto il complesso. Qualche volta dico che è come un film che raggruppa audio, immagine, dramma, musica e anche la recitazione. In un film c’è tutto, ogni cosa è assolutamente integrata. Allo stesso modo, penso che Mahamaya abbia in sé ogni cosa, ogni parte, ogni aspetto di cui gioire, da scoprire. È tutto in questa visione di Mahamaya che è stata creata per voi.