Guru Puja, I criteri per fare introspezione Campus, Cabella Ligure (Italia)

(11/2019 SOTTOTITOLI, traduzione verificata) S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I Guru Puja “I criteri per fare introspezione” Cabella Ligure, 28 Luglio 1996 Oggi ci siamo riuniti qui per celebrare il Guru Puja. Questa istituzione è nata in India molto tempo fa, credo addirittura al tempo di Patanjali, forse anche prima, quando esistevano grandi ricercatori. I guru vivevano nelle giungle dove loro (i ricercatori) ottenevano il permesso di andare e poi, pochissimi di loro, uno o due, ottenevano la realizzazione. Nei tempi antichi in India c’erano molti rishi e muni[1]. Così nacque questa istituzione del guru. Uno dei motivi è anche il fatto che in India non esiste nessuna religione organizzata. Non esistono papi, non vi sono preti, niente del genere. Si hanno dei sacerdoti soltanto per il culto nei templi. Ma per dare la realizzazione, per parlare di una vita più elevata, dovevano tutti recarsi presso grandissime anime realizzate. Il guru aveva la libertà assoluta di chi accettare e chi non accettare. E tutti erano accuratamente messi alla prova dal guru (per vedere) se fossero in grado di ottenere la realizzazione del Sé oppure no. E queste prove erano così dure, così difficili, anche fino alla crudeltà, che pochissimi riuscivano a superarle. Non è come in Sahaja Yoga, (dove) chiunque è un sahaja yogi; non è così. Questo, ovviamente, lasciava alla gente un margine molto ristretto per ottenere la realizzazione; e questi guru non abbandonavano Read More …