Guru Puja, I criteri per fare introspezione

Campus, Cabella Ligure (Italia)

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(11/2019 SOTTOTITOLI, traduzione verificata)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Guru Puja

“I criteri per fare introspezione”

Cabella Ligure, 28 Luglio 1996


Oggi ci siamo riuniti qui per celebrare il Guru Puja. Questa istituzione è nata in India molto tempo fa, credo addirittura al tempo di Patanjali, forse anche prima, quando esistevano grandi ricercatori. I guru vivevano nelle giungle dove loro (i ricercatori) ottenevano il permesso di andare e poi, pochissimi di loro, uno o due, ottenevano la realizzazione. Nei tempi antichi in India c’erano molti rishi e muni[1].

Così nacque questa istituzione del guru. Uno dei motivi è anche il fatto che in India non esiste nessuna religione organizzata. Non esistono papi, non vi sono preti, niente del genere. Si hanno dei sacerdoti soltanto per il culto nei templi. Ma per dare la realizzazione, per parlare di una vita più elevata, dovevano tutti recarsi presso grandissime anime realizzate.

Il guru aveva la libertà assoluta di chi accettare e chi non accettare. E tutti erano accuratamente messi alla prova dal guru (per vedere) se fossero in grado di ottenere la realizzazione del Sé oppure no. E queste prove erano così dure, così difficili, anche fino alla crudeltà, che pochissimi riuscivano a superarle.

Non è come in Sahaja Yoga, (dove) chiunque è un sahaja yogi; non è così. Questo, ovviamente, lasciava alla gente un margine molto ristretto per ottenere la realizzazione; e questi guru non abbandonavano mai il proprio posto, chiamato takiya (cuscino).

(I guru) rimanevano al proprio posto; e tutti coloro che volevano andare da loro, potevano farlo, (ma) potevano incontrarli soltanto se ne ottenevano il permesso. Avreste anche potuto percorrere molte miglia, ma nulla, niente obbligava il guru ad incontrarvi. Forse essi non provavano quell’amore e compassione verso i ricercatori. Non capivano che i ricercatori cercano ardentemente la verità e non dovrebbero soffrire.

È forse questo il motivo per cui non se ne preoccupavano molto. Mettevano continuamente alla prova il proprio discepolo.

Anche Ramdas, che era il guru di Shivaji, mise alla prova moltissime volte persino Shivaji, benché fosse nato realizzato.

Quindi (si doveva fare tutto questo, ndt) per ottenere il Gurupada, la posizione di guru; dopodiché si doveva lavorare molto, molto duramente per raggiungere lo stato di un santo.

Ma in Sahaja Yoga non è così, come sapete. Io ho pensato che, se la gente ottiene la realizzazione, capirà da sola ciò che ha di sbagliato, farà introspezione e cercherà di correggersi.

Questo è vero per moltissime persone; alcuni però rimangono ancora indietro, e continuano così pensando di essere dei sahaja yogi, di aver ottenuto tanto, di essere davvero speciali. Questa illusione crea sempre questo problema. Questa illusione li rende di mentalità molto ristretta, egoisti, egocentrici, e la gente non riesce a credere che possano essere dei sahaja yogi.

La prima cosa di cui renderci conto è che Sahaja Yoga ha funzionato perché Paramchaitanya sta emettendo compassione. Non lo aveva mai fatto prima, non aveva mai avuto questo atteggiamento che esiste (adesso) poiché io sono una Madre.

E questa compassione ha agito in modo che tutti voi avete ottenuto la vostra realizzazione, avete raggiunto uno stato che si può chiamare di anime realizzate.

Tuttavia, poiché l’avete ottenuta così facilmente, a buon mercato, penso che ancora non ci rendiamo conto di cosa abbiamo ottenuto. Ancora non pratichiamo meditazione, introspezione e dedizione. Alcuni sono molto addentro, ma per lo più si vive nell’idea di essere già arrivati.

Il primo punto, dunque, su cui dovremmo fare introspezione è: ci preoccupiamo di noi stessi? Pensiamo sempre che stiamo soffrendo, che abbiamo questo o quel problema, o che si dovrebbe fare questa o quella cosa?

Se l’attenzione è su questo, se siete sempre preoccupati per voi stessi, allora non potrete spezzare, non potrete uscire dal guscio del vostro essere che è sotto il dominio del vostro egoismo o egocentrismo mentale.

Anche l’egocentrismo è del tutto contrario alla vostra crescita.

Ho visto molte persone che vengono anche a Cabella e so che debbono patire molto, perché pensano che quello in cui devono vivere (Shri Mataji ride) è uno spazio molto aperto e devono organizzare ogni cosa per stare comodi.

Gente così deve ancora crescere molto. Per un santo ogni luogo deve essere un paradiso. Avrete visto che io gioisco di ogni cosa.

Io posso vivere ovunque, posso dormire ovunque, non ho pretese di alcun genere. Ma se voi vi preoccupate delle comodità o dei disagi fisici, siete ancora al livello del corpo e dovete trascenderlo. Preoccuparsi del proprio aspetto, di come vestirsi, di cosa indossare: tutto ciò non vi rende ancora dei buoni sahaja yogi. Questo è un tipo di sahaja yogi che ancora desidera grandissime comodità.

Quindi, ciò che dovete fare, se siete abituati alle comodità, è provare ad andare a dormire per strada. Io non lo farò, però voi potete farlo. Oppure dormite su un albero. Potreste cadere, non ha importanza (risate, Shri Mataji ride). Fate tutto ciò che è necessario per castigare il vostro corpo, affinché capisca che voi non siete vincolati dalle comodità fisiche.

Questa è una delle cose principali da capire: voi non siete vincolati dal vostro corpo. Va bene, se avete le comodità va benissimo; se non le avete, va benissimo lo stesso. Per un sahaja yogi è molto importante essere in grado di vivere come un santo. Non è necessario diventare dei sannyasi; bensì, interiormente, il vostro corpo dovrebbe essere tale che voi possiate dominarlo. Come potete non dormire ovunque? Perché non riuscite a dormire ovunque?

Inoltre, si vogliono anche sistemazioni molto comode per quanto riguarda i bagni e il resto. Tutte queste idee esistono perché siete molto consci di voi stessi (fissati su se stessi, ndt), ma manca una coscienza superiore.

Volete avere tutto di prima classe e, se qualcuno cerca di interferire con tutto questo, non vi va. Posso capire che una persona molto anziana non ci riesca, che debba avere un certo livello di comodità fisiche, ma oggi persino i giovani sono estremamente orientati ai comfort.

Questo non è per Sahaja Yoga.

Certo, ho visto che gli occidentali sono migliori sotto questo aspetto. Infatti mi hanno detto che, quando vanno in India, preferiscono gli autobus di linea a quelli di lusso. Allora ho chiesto perché. (Hanno risposto:) “Perché, Madre, possiamo saltare tranquillamente sull’autobus con tutti i bagagli (risate); perché i finestrini sono aperti e si può respirare; è tutto molto naturale, molto bello”.

Ed hanno voluto anche viaggiare su carri trainati dai buoi – insomma, gioiscono di tutto questo.

In realtà, se ci fate caso, noterete che, soprattutto nel mondo occidentale, la gente sta adottando una vita più rustica. Apprezza maggiormente uno stile di vita rustico, piuttosto che questa vita cosiddetta comoda (ma) artificiale.

Non è così per gli indiani e direi anche i malesi. Penso che la maggior parte delle persone che ho incontrato nei paesi occidentali siano veramente straordinarie, in quanto possono dormire ovunque, possono mangiare di tutto. Se si domanda loro: “Ti è piaciuto il cibo?”. “Che cosa abbiamo mangiato? Non ricordo, Madre”. Questo è il segno, il segno di una persona che non si preoccupa di ciò che mangia, di quel che riceve, di quali sono i suoi gusti. “Mi piace questo, mi piace quello”: queste parole scompaiono.

Non è difficile, non è difficile. Potreste pensare che vi stia chiedendo di fare qualcosa di pericoloso, (ma) non è per nulla difficile.

Infatti, se dovete impressionare favorevolmente la gente intorno a voi, dovete essere come dei santi. Ma se siete persone difficili da accontentare, se siete pedanti, non potete impressionare gli altri per il fatto di avere ottenuto la realizzazione del Sé.

Molti mi dicono: “Madre, una volta la gente doveva fare tantissime cose, recarsi sull’Himalaya, questo, quello, e infine otteneva la realizzazione. Come mai ha benedetto queste persone?”. Me lo hanno chiesto anche alcuni grandi santi. “Che diritto avevano di ottenere la realizzazione? Perché ha dato loro la realizzazione? Che cosa hanno conseguito?”.

Io rispondevo: “Solo per il loro desiderio. Il loro desiderio di ricevere la realizzazione del Sé era fortissimo ed è per questo che l’hanno ottenuta”. Adesso però il solo desiderio non è sufficiente. Dovete dipendere dal vostro Sé; alla luce del vostro Spirito dovreste vedere quel che non va in voi. Questo è molto importante. Ponetevi delle domande: “Perché voglio questo? Perché ho bisogno di questo? Qual è lo scopo?”.

Infatti, come avete visto, il resto del mondo è pazzo – (noi) lo definiamo pazzo – perché si corre dietro a cose stupide. Si desiderano cose che non hanno alcun significato per la spiritualità.

La spiritualità dovrebbe essere appagante di per sé. Se si è dotati di spiritualità, si è soddisfatti di se stessi. E questa soddisfazione interiore vi condurrà a quell’oceano di gioia di cui vi ho parlato e che tutte le Scritture hanno descritto.

Per i sahaja yogi il termine che usiamo è Nirananda. Nirananda significa uno stato di gioia in cui non occorre nulla. La gioia è di per sé gioia. Gioite solo della gioia, non occorre nulla per rendervi felici. Nello stato di Nirananda, siete felici per la gioia che avete.

Se andate a vedere come vivevano questi santi, sarete sorpresi. Sarete davvero molto sorpresi di come conducessero la loro vita, di quanti giorni fossero soliti digiunare, senza cibo. Non erano mai preoccupati, non pensavano mai che era un digiuno. Pensavano solo: “Non abbiamo cibo, quindi niente, non si mangia”. Naturalmente voi non dovete affrontare tutto questo, avete ottenuto la realizzazione. Pertanto adesso avete un potere per acquisire questa maestria. Ora avete questo potere.

L’altra cosa che ho notato nei sahaja yogi è che alcuni nutrono dei risentimenti verso gli altri. Sahaja Yoga è la benedizione dell’amore, la benedizione della compassione. Fra sahaja yogi non c’è spazio per alcun tipo di odio, vendetta o ira. Se li avete, dovete vincerli.

È una buona opportunità: se trovate qualcuno che è un tipo molto irascibile, molto collerico, andate a fare amicizia con quella persona. Guardate se riuscite ad avere rapporti con lui, o no. Se c’è un individuo pedante, fate amicizia anche con questo smorfioso; e fate in modo di conquistare quella pace che vi terrà al di sopra di ogni tipo di odio, di collera, che è una cosa davvero orribile.

Invece, alcuni sahaja yogi perdono le staffe molto rapidamente: direi che non possono essere dei sahaja yogi. Infatti, se non avete controllo sulla vostra collera, come potrete avere il potere della compassione e dell’amore? Ma non dovete neppure controllarla, (siete) semplicemente lì. Quando lo avete, quando avete quello stato, vi limitate ad osservare e vedere.

Nei tempi antichi, i santi erano per lo più persone molto colleriche. Non riuscivano a sopportare la stupidità del mondo, erano davvero molto irascibili e (Shri Mataji ride) rifuggivano la gente.

So di un santo, Nityanandswami, che viveva sempre su un albero e, a chiunque cercasse di avvicinarlo, tirava delle pietre. Non riusciva a sopportare le persone tutte bollenti che gli si avvicinavano.

Ma voi non avete bisogno di questo. Voi avete un modo per ottenere l’amore e l’affetto di coloro che sembrano davvero molto fastidiosi e rancorosi, o magari molto aggressivi.

Non è un compito difficile se ci provate un po’ nel modo opposto.

Per lo più la gente, quando trova persone molto irascibili, le evita. Non vuole averci nulla a che fare.

Si riesce sempre ad essere amichevoli con chi non sia collerico, con chi abbia una natura gentile: cosa c’è di straordinario in questo? Cosa c’è di così bello, cosa c’è di tanto dolce?

Ma il modo in cui parlate, conversate con quella persona (irascibile), il modo in cui la trattate, il vostro amore la scioglieranno sicuramente, perché è un sahaja yogi; non sto parlando dei non sahaja yogi. Se sono sahaja yogi, dovete essere estremamente compassionevoli, affettuosi ed amorevoli.

L’altra cosa estremamente importante di cui renderci conto è che abbiamo ricevuto la realizzazione grazie all’amore di Madre. Solo la mia compassione ha agito, solo il potere di compassione di Madre avrebbe potuto renderlo possibile. Persino se questo amore fluisce verso le pietre, o verso le montagne, o verso qualsiasi cosa molto solida, le ondulazioni tornano indietro, devono tornare indietro. Allo stesso modo, ora, voi che avete ricevuto la realizzazione dovete rendervi conto che la compassione e l’amore sono gli unici poteri che avete, null’altro.

Se amate (soltanto) voi stessi, se vi preoccupate (solo) di voi stessi, della vostra famiglia e dei vostri bambini, non avete raggiunto un granché.

Vi preoccupate soltanto di voi stessi perché questa è l’area limitata in cui vi muovete. Ma se riuscirete a spezzarla e a scoprire luoghi in cui esprimere il vostro amore, ci riuscirete.

Come si dice che l’acqua trova il suo livello, allo stesso modo la compassione deve fluire in ogni luogo, in tutti i canali, ovunque, e dovrebbe trovare il suo livello.

Ma se vi limitate ad essere soddisfatti di voi stessi e non vi preoccupate; (se) state solo cercando di convincervi di essere grandi anime perché siete sahaja yogi, devo dirvi che siete tristemente in errore.

In questa vita potete acquisire quello stato. In questa vita potete acquisire quello stato interiore.

Ora, la terza cosa che preoccupa i sahaja yogi è: “Madre, desideriamo la realizzazione di Dio”. Questo mi fa ridere. Vedete, c’è già, esiste già. Sarebbe come se, una volta entrati nel mare, diceste: “Madre, vogliamo andare in fondo al mare”. Potete andarci sempre, scivolate e ci sarete.

Allo stesso modo, una volta che abbiate sviluppato una sorta di realizzazione del Sé e vi siate tuffati nell’oceano di questa compassione, non occorre ottenere nulla.

Il concetto di conquista del tipo: “Dovrei essere questo, dovrei essere quello”, proviene tutto dalla vostra ossessione umana. Questa dovrebbe essere passata, ormai siete persone divine. Perciò non dovreste pensare: “Dovrei conseguire questo o quello stato”, bensì continuate a scivolare, liberandovi di tutti i pesi che gravano sulla vostra testa; e funzionerà. Ciò che vi ho detto è che dovete dissolvervi nella compassione.

Inoltre, vi sono ancora alcune persone che vogliono stare davanti. Specialmente gli indiani, si siederanno tutti insieme davanti, l’ho visto. Non ne hanno diritto. Non hanno nessun diritto di sedersi davanti. Nessuno ha diritto di sedersi davanti o di cercare un posto. Dovrebbero sedersi ovunque trovino posto a sedere, con completa soddisfazione.

Che vi sediate davanti, oppure in quell’angolo o anche nell’oscurità, potete ricevere le mie vibrazioni, potete ricevere ogni cosa. Quindi non è necessario essere in vista, sedersi in un posto dove essere in vista. Che cosa vuol dire essere in vista? Cosa ottenete? Perdersi nella moltitudine, perdersi nell’oceano di amore è la cosa principale. Tutte queste idee di dovere in qualche modo stare davanti, sono dei miti.

In Marathi si dice (Shri Mataji parla in Marathi:) “Samor chi zaaga patkauli mi!”, ossia: “Sono riuscito ad avere il posto davanti!”. Chi è davanti sarà dietro, e chi è dietro sarà davanti.

È molto sorprendente come ancora la gente cerchi di ottenere cose tanto assurde. Dov’è la vostra mente, dov’è la vostra attenzione, a che cosa state pensando? Se siete senza pensieri sarete soddisfatti, sarete felici, non chiederete nulla, non vorrete nulla. Cosa c’è da ottenere? Cosa c’è di così importante? Tutte queste idee derivano dall’ignoranza, devo dirvelo, dall’ignoranza.

Una volta è venuto da me un Hare Rama Hare Krishna e ha detto: “Abbiamo sentito dire che Lei è una grande santa, e così via, e dispone di ogni comodità della vita. Lei ha qui tutto molto bello, ha questo e quest’altro. Come fa allora ad essere una santa?”. Io ho chiesto: “Come fai tu ad essere un santo?”. (Lui ha risposto:) “Io ho rinunciato alla mia famiglia, alle mie automobili, alla mia casa, ai miei figli”. Ho detto: “Hai rinunciato anche ad un’altra cosa”. E lui: “Che cosa?”. “Al tuo cervello!” (Risate e applausi).

Allora hanno chiesto: “Perché dice che abbiamo rinunciato al cervello?”. Ho risposto: “Molto semplice, io non ho rinunciato a niente, perché non sono attaccata a niente. Cosa c’è da abbandonare quando non si è attaccati a nulla? Se, in questa casa o sul mio corpo, da qualsiasi parte, pensate di poter trovare qualcosa pari ad una particella di polvere di Shri Krishna, potete prenderla. Però dovrebbe avere ugual valore”. Loro si misero a cercare di qua e di là. (Allora) dissi: “Voi, in definitiva, a cosa avete rinunciato? Solo a delle pietre! A cosa avete rinunciato? Perché vi vantate di aver rinunciato a questo e a quello?”. Costoro si radevano anche la testa. Che roba è?

Tutte queste inutili idee di aver fatto una cosa e un’altra… In Sahaja Yoga, chiunque pensi di lavorare molto per Sahaja Yoga dovrebbe smetterla completamente. È sintomo di un altro tipo di ignoranza. Se siete parte integrante dell’oceano, tutto è fatto dall’oceano, voi non fate nulla. Avere queste idee su voi stessi dimostra quanto poco conosciate voi stessi.

Voi siete l’oceano. E se siete l’oceano, come potete rivendicare: “Ho toccato questa riva, ho toccato quella riva, ho toccato quell’altra riva”?

Non rimane più nessun “io”. Quando questa consapevolezza dell’io scompare, soltanto allora in voi risplende l’Essere universale.

Tutte queste cose sono palesemente evidenti nei nostri caratteri. Alcune persone sono molto identificate, ad esempio, con il loro paese, oppure con il loro tipo di culto, qualsiasi cosa. Tutte queste false identificazioni devono essere abbandonate. Ma è molto difficile a causa dei forti condizionamenti della gente. E fintanto che sarete condizionati, non riuscirete ad elevarvi oltre la vostra mente, che è un mito; non potete. Cercate ora di capire quali sono i vostri condizionamenti.

Uno di questi, l’ho notato e ne sono rimasta molto sorpresa, è che quando si va nei paesi occidentali, tutti cantano solo le canzoni di Shri Ganesha. Conoscono tutti i canti di Shri Ganesha, le fotografie di Shri Ganesha, tutto di Shri Ganesha, anche i bambini. E adesso ho notato che le vibrazioni si fermano! Perché dovrebbero fermarsi? Perché Ganesha dovrebbe fermare le vibrazioni? Ho capito che loro lo fanno perché io ho detto che Shri Ganesha si è incarnato come Cristo.

La loro identificazione con Cristo ed il Cristianesimo è di tipo molto sottile. Così tutte le vibrazioni si sono bloccate!

Pensate, abbiamo sentito che, in uno dei paesi del blocco orientale, tutte le vibrazioni si sono arrestate con la musica di Shri Ganesha; e loro stavano cantando tutte le canzoni di Shri Ganesha e neppure una di Sahaja Yoga, per non parlare di quelle per il Guru, nemmeno una canzone. Anche questa è un’identificazione sottile, molto sottile.

C’era una persona in Russia, ritenuta molto intelligente, che diceva: “Va bene, se teniamo la foto di Madre ed anche le icone, possiamo ricevere lo stesso tipo di vibrazioni”. Non potete, perché le icone sono realizzate dall’immaginazione di qualche artista! In realtà esse non riproducono Maria o Cristo o nessuno: sono tutte, tutte immaginarie!

Se un italiano dipinge Cristo, sarà secondo lo stile italiano. Se lo fa (Shri Mataji ride) un francese, sarà magro come un francese (risate). Se lo fa (Shri Mataji ride) un olandese, avrà una fronte così (risate).

Vedete, tutti (Shri Mataji ride) rappresentano Cristo come vogliono. Lo stesso per Maria: la sua espressione, il suo aspetto, ogni cosa, è tutto legato all’immaginazione dell’artista il quale la rappresenterà a seconda del paese di appartenenza.

E non sono liberi, potete vedere che non sono liberi, in quanto ogni artista ha un certo stile. Se è Rembrandt ha uno stile, se è Leonardo ne ha un altro. Pur essendo nati realizzati, hanno comunque uno stile.

Nessuno aveva la libertà di dipingere oggi in un modo e domani in un altro.

Erano vincolati dal proprio stile. Ognuno aveva uno stile e seguivano quello.

Per quale ragione? La ragione è che avranno realizzato tre o quattro tipi di stili, devono averlo fatto di sicuro. La gente però deve averli rifiutati: questo non è bello, questo non va bene. Vedete, dipende tutto dall’opinione della gente. Così devono avere adottato un solo stile: “D’accordo, questo è lo stile”.

Così potete vedere che se Cristo è giapponese avrà gli occhi a mandorla (risate), se è cinese non avrà il naso (risate), se è indiano sarà scuro (risate). Ho visto ogni tipo di Cristo e mi chiedo come possano emettere vibrazioni. Ditemelo. Come potete paragonarli con la mia fotografia?

Inoltre, le macchine fotografiche dovevano essere inventate in questa epoca, avete considerato questo punto? Le macchine fotografiche sono state inventate in questa epoca, non prima.

Questo microfono non era stato inventato prima d‘ora. Gli aeroplani non esistevano prima. Io ho viaggiato per diciannove giorni, un giorno in aereo, il giorno dopo al programma pubblico. Loro (le altre incarnazioni) non hanno potuto fare tutto questo, nessuno ha potuto farlo: né Shri Krishna, né nessuno. Non potevano viaggiare in aereo a quei tempi.

Adesso si dice che abbiamo sessantacinque paesi. Qualcuno dice che no, sono sessantotto e si continua ad aggiornare. Ma questo è possibile solo perché oggi, al giorno d’oggi, esistono gli aerei. Non erano mai esistiti prima.

Tutte queste cose, anche i video, anche il modo in cui vedete lì (sul maxischermo, ndt) la mia immagine, erano forse disponibili allora? No. Questa è dunque un’epoca molto speciale, nella quale anche la scienza ha aiutato i ricercatori a trovare la verità. La scienza è stata di aiuto. Dobbiamo essere grati alla scienza, a quella parte della scienza che ha dato tanto supporto.

Ugualmente, se non ci fossero state le automobili, non sarei potuta neppure andare fino a Milano! Pensate se avessi dovuto viaggiare su un carro trainato dai buoi: che cosa mi sarebbe accaduto? (Risate). Quindi, tutte queste cose sono state create oggi per voi. Inoltre, voi siete nati in questi tempi per questo scopo speciale.

A quei tempi non è stato possibile dare la realizzazione perché voi non c’eravate. Vi erano pochissime persone del vostro calibro. Ma mi chiedo se vi rendiate conto del vostro valore.

La vostra crescita talvolta denota che non comprendete il vostro calibro. Non vi rendete conto di ciò che siete, di quanto l’intera atmosfera si sia adoperata per voi e la scienza sia stata sviluppata per voi. La scienza è un dono della natura. Tutto questo è stato realizzato per voi, per farvi raggiungere lo stato più elevato nel minor tempo.

Ma per questo occorre fare grande introspezione. Invece di pensare a quel che dovete raggiungere, fate introspezione. L’introspezione vi aiuterà, e diventerete realmente dei veri guru.

Quando vi recherete in altri paesi, in altri luoghi, in altre città, la gente dovrebbe rendersi conto dal vostro stesso essere che è arrivata una grande persona. Non dovete dire niente, non dovete attestare niente, sarà la semplicità stessa del vostro carattere.

La prima volta che sono andata a Leningrado, nessuno mi conosceva. Nessuna pubblicità, nulla, avevano messo solo qualche poster, (solo) qualcuno. E c’erano duemila persone nella sala e duemila fuori. In sala hanno dovuto pagare, d’accordo. Mi domandavo cosa stesse succedendo. E quando sono uscita ho dato la realizzazione (anche) a loro, però ho detto: “Tornate domani”. Quindi duemila dentro, duemila fuori, e ne vennero circa altri duemila ed erano tutti seduti per terra.

Io ero sorpresa e ho chiesto: “Che cosa vi ha indotto a venire al mio programma?”. Risposero: “Madre, è tanto evidente: la Sua fotografia”. Che sensibilità alla spiritualità! “È così evidente: per la Sua fotografia”. Ed erano scienziati, erano medici, gente intelligente di ogni genere. Ma avevano potuto percepire la spiritualità dal viso.

Dovremmo avere questo tipo di sensibilità. Quando non vi occorre il discernimento, nulla: sapete che questo è così, quest’altro è così, quello è così. Non occorre dare giudizi, non occorre pensarci. Non si può dire chi sia più portato per questo, se quelli venuti la prima volta, quelli che sono venuti dopo o quelli che arriveranno, più giovani o più anziani, donne, uomini, oppure bambini: (è una qualità che) esiste.

Se nella mia vita vedo tanti di voi così trasformati, con un aspetto così bello, così piacevole, capaci di creare una così bella atmosfera, è più che una soddisfazione per me. E a volte penso che non vi sia più niente da fare ormai, ho finito. Ma poi mi invitano di qua e mi invitano di là (Shri Mataji ride), così lo faccio. Ma in tutta sincerità sono più che soddisfatta.

Ora, una volta piantato l’albero… è come per un albero di mango. Una volta che abbiate piantato l’albero di mango e lo abbiate curato per tre o quattro anni, poi esso bada a se stesso. Dà  frutti, non ha bisogno d’acqua, nulla, cresce da solo. La stessa cosa dovrebbe accadere a voi. Dovreste crescere da soli. Di certo incontrerete  persone stupide, aggressive, che non sono affatto sahaja yogi e che cercano di essere sahaja yogi. Ne troverete di ogni genere. Limitatevi ad osservarle, tutto qui.

In questo Guru puja dovete decidere quali sono i criteri.

Per prima cosa un guru deve essere senza desideri, senza nessun desiderio: Niriccha, come si dice. Vi è un falso guru in India che ha detto: “Se avessi i poteri che ha Madre, sarei diventato il re di questo mondo”. Così qualcuno ha detto: “Allora perché non lo diventi?”. “Perché Madre non diventa così? Perché non diventa Lei il re?”. Hanno risposto: “Perché Lei è Niriccha, significa priva di desideri. Una persona senza desideri non diventerà nulla” (re o altro, ndt).

Allora ho detto di andare a riferire (a questo guru, ndt): “Se tu hai desideri, non puoi nemmeno avere dei poteri” (risate). È solo perché non si hanno desideri che ci sono tutti questi poteri.

Quindi, qualsiasi desiderio si affacci alla vostra mente, dovreste dire: “Dimenticalo, dimenticalo”. Quando il desiderio vi domina, distogliete la vostra attenzione. Qualsiasi stupido desiderio può assumere il controllo, e il modo per diventare senza desideri è quello di entrare in consapevolezza senza pensieri.

Qualsiasi crisi sopraggiunga, dovreste essere capaci di assurgere a questo stato di consapevolezza senza pensieri. Siate pacifici. Osservate pacificamente i vostri desideri e potete dire loro: “Oh, io sono molto soddisfatto, ora non venite, non voglio”. Ecco come potete diventare privi di desideri.

Esiste questa compassione, ed è la compassione che in realtà diventa il potere. Con piccole, piccole cose potete esprimere il vostro amore; con cose davvero piccolissime. In modi molto dolci potete esprimere il vostro amore. È molto importante. Il mondo intero oggi ha bisogno di amore e di pace. E voi dovete dare pace e amore a chiunque sia possibile.

Naturalmente con i sahaja yogi è molto facile, ma anche se non sono sahaja yogi, dovete trattarli con rispetto e amore. Non dovreste però avere il desiderio di ricevere da loro qualcosa in cambio.

Va bene, qualunque cosa fatta, si dimentica. Avete conosciuto tanti sahaja yogi che sono venuti in Sahaja Yoga, hanno ottenuto tanto e ci hanno tradito. Non importa, non è importante. Infatti sono loro che ci perderanno, non noi. Quindi non c’è nessun motivo di preoccuparsi per queste cose.

Un altro punto è: cercate di fare in modo che la vostra mente non reagisca. Alcuni hanno l’abitudine – anzi, penso che in maggioranza l’abbiano – di reagire.

(Se) dite loro qualcosa, ci metteranno la coda (controbatteranno, reagiranno, ndt). Non accetteranno mai che qualcuno dica qualcosa. Se reagite, cosa entrerà nella vostra testa? Cosa entrerà nel vostro cuore? Cosa entrerà nella vostra attenzione?

La reazione è di per sé un segno di uno sviluppo interiore non corretto. Questa attenzione che sta tentando di penetrare in tutte le aree della vostra mente, del vostro corpo e ovunque, non c’è. Non riesce ad entrare perché, appena cerca di farlo, voi la escludete reagendo.

Non sapete osservare nulla per il piacere di osservare, dovete reagire. Dite di ogni cosa che non va bene.

Se io dico che sono le cinque, voi dite che no, sono le cinque, due minuti e tre secondi (risate).

Ciò nasce da un terribile condizionamento che deve scomparire. Non (si deve) reagire. Perché dovreste reagire? In quel caso nascono le discussioni, poi le lotte e infine arriva la guerra. Se dite alla vostra mente: “Niente da fare, tu sei un’illusione ed io non reagirò a nulla”, il 99,9 per cento dei problemi si risolverà.

Ultimo ma non meno importante è l’ego. Io non riesco a concepire un santo che abbia ego, proprio non riesco a capirlo. È così stupido avere ego. È una sorta di dominazione: se le cose più trascurabili sono sbagliate, vi irritate. Se qualcuno dice qualcosa, vi adirate.

Ciò significa che il vostro potere di amore e compassione non è ancora completo.

Potete ovviamente correggere la gente quando deve essere corretta, ma per farlo dovreste avere questo potere in voi. La persona dovrebbe rendersi conto che la state correggendo perché l’amate, non per egoismo o per qualche vantaggio.

Questo ego però è un problema enorme e nasce, direi, non solo dall’ignoranza, ma da stupide idee su voi stessi. Se pensate di essere già qualcosa di grande, cosa ci si può fare? L’ego vi rende molto arroganti, orribili.

Ma se siete davvero umili – non si intende l’umiltà tipica degli affaristi (ossia una umiltà fittizia, affettata, ndt), ma se siete umili interiormente, nel cuore, e gioite della vostra umiltà, allora il vostro ego potrà dileguarsi. Dovete chiedere a voi stessi: “Per cosa sei arrabbiato adesso?”.

Torno di nuovo allo stesso punto: introspezione.

Infatti voi non siete qui per svolgere qualche lavoro, bensì siete qui per diventare santi. Allora questo ego dovrebbe trasformarsi in un grande strumento di amore e di gioia. Potete, non è difficile. Ecco cos’è l’ego: la reazione alle cose. Potete reagire alle cose in un modo dolce, oppure in modo micidiale.

A quel punto subentra l’umorismo. Inoltre, parlate come se stessero spuntando dei fiori fragranti. Allora ogni vostra azione, ogni cosa diviene molto gentile e dolce. Abbiate questo ego gentile, cortese, dolce, capace di perdono, amorevole. Abbiate questo tipo di ego.

Cominciate con questo tipo di ego, al contrario. Vi sorprenderà il modo in cui potrete veramente conquistare il mondo intero.

Nel giorno del Guru puja, si suppone che il Guru dica qualcosa (Shri Mataji ride) ai suoi discepoli su come correggere se stessi. Ve ne ho parlato nel modo dolce che mi è proprio e non dovreste dispiacervene. Non intendo in alcun caso condannarvi, ma darvi un giusto senso dell’introspezione, un corretto senso di introspezione grazie alla quale otteniate tutti il vostro Gurupada.

Il mio unico – non direi desiderio, perché io non ho desideri (risate) – la mia unica visione è vedere tutti i sahaja yogi immersi nel potere dell’amore, gioire dell’amore reciproco, gioire delle relazioni reciproche e migliorare i rapporti.

So che vi sono persone problematiche, lo so che creano problemi, ma se non riuscite a risolvere il problema, a cosa serve che diventiate maestri?

Lascio dunque a voi la soluzione dei problemi che state affrontando; e (con) l’introspezione, con l’amore e la compassione, senza condannare voi stessi, sono sicura che potrete farcela.

Che Dio vi benedica.

[Inizia il puja]

Shri Mataji: Ora. C’è acqua calda per…

Guido: Tutti i bambini dai cinque ai dodici anni. I bambini dai cinque ai dodici anni. Les enfants entre cinq et douze ans.

[Una sahaja yogini ripete in russo]

Guido: Il mantra di Shri Ganesha.

[Viene recitato il mantra di Ganesha seguito dal Ganesha Atharva Shirsha. Bhajan: Ganesha Sthuti]

Yogi italiano: Hindi 49. Hindi quarantanove.

[Namami Shri Ganaraja Dayala]

Yogi: Tutti i leader vengano sul palco. Tutti i leader.

Yogi 2: Queste sono lodi al Guru. Sono lodi al Guru, Shri Mataji, di Shri Gyaneshwara.

1) Omaggio a Te, o Guru Mauli (Madre). Tu sei rinomata come Colei che riversa generosamente sui propri figli la gioia immacolata ed eterna, Nirananda.

[Lunga pausa, durante la quale Shri Mataji dice qualcosa a qualcuno sul palco, poi Yogi Mahajan ripete:]

Omaggio a Te, o Guru Mauli. Tu sei rinomata come Colei che riversa generosamente sui propri figli la gioia immacolata ed eterna, Nirananda.

Sakshat Shri Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi.

Per favore, ripetete tutti.

2) O Guru Mauli, la compassionevole, quando il serpente della sensualità ci afferra e ci tormenta, il veleno difficile da eliminare ci sottrae la consapevolezza. Ma, o Madre, con un Tuo solo sguardo, quel veleno svanisce e noi torniamo consapevoli.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri (Adi Shakti) Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha. [Shri Mataji dice qualcosa].

Yogi: Sì, tutto. La seconda parte dovrebbero recitarla tutti insieme. [Shri Mataji dice qualcosa]. Sì.

3) Shri Mataji, nostro amatissimo Guru, quando riceviamo il flusso della Tua ambrosia, come può il calore della vita mondana tormentarci, o l’afflizione sopraffarci?

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

4) O Guru oltremodo amorevole, è per Tua grazia che noi, Tuoi figli, gioiamo eternamente della beatitudine dello Yoga, e sei Tu che con supremo amore ci concedi l’illuminazione di “So-ham”, io sono quello.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

5) O Madre, Tu allevi i Tuoi figli con amore nel Tuo grembo di Shakti sostenitrice e li induci al sonno yogico nella culla del Tuo cuore.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

6) Tu ci benedici con l’Aarti in cui la fiamma è lo Spirito e ci doni i due giocattoli di Mana shakti e Prana shakti con cui giocare. Inoltre, Madre, tu ci adorni con gli ornamenti della beatitudine spirituale.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

7) O Guru Mauli, Tu ci concedi il cibo della Tua ambrosia, ci canti la ninnananna del suono di Anahat, “So-ham” “Ham-sa”, e ci induci al sonno meditativo con l’illuminazione dello Spirito.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

8) O Shri Mataji, nostro Guru, Tu sei la Madre di tutti i ricercatori, tutte le Vidya (conoscenze) hanno origine dai Tuoi piedi di loto. Concedici benevolmente di essere sempre al riparo dei Tuoi piedi di loto.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

9) Shri Mataji, quando ci concedi il Tuo rifugio di compassione, noi diveniamo esperti nella conoscenza divina, Shuddha Vidya.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

10) Omaggio a te, o Guru Shri Mataji.

Shuddha Vidya si sviluppa al riparo dei Tuoi piedi di loto. Shri Mataji, i Tuoi piedi di loto sono in verità il nostro Spirito.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

11) Omaggio a Te, Shri Mataji. Il semplice ricordo di Te concede il dominio sull’universo delle parole. Otteniamo il potere della efficace espressione dei sentimenti sottili mediante le parole, e la conoscenza divina si manifesta sulla punta della lingua.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

12) Omaggio a Te, Shri Mataji. Il semplice ricordo di Te rende il linguaggio talmente dolce da superare in dolcezza persino il nettare, e da rendere tutti i rasa così arrendevoli che essi si manifestano prontamente mediante le parole.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

13) Omaggio a Te, Shri Mataji. Per Tua grazia arrivano ai Tuoi figli parole atte ad esprimere correttamente una esperienza più profonda e le rivelazioni sottili provenienti dallo Spirito.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

14) Omaggio a Te, Shri Mataji. Quando i nostri cuori sono ai Tuoi piedi di loto, noi siamo benedetti da una grande fortuna, dalla conoscenza divina e dalla realizzazione.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

15) Omaggio a Te, Shri Mataji. Tu sei la Suprema fra tutte le Deità. Tu sei il sole che dona la luce della conoscenza illuminata. È per Tua grazia che la gioiosa vita di Nirananda è discesa sui Tuoi figli.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

16) Omaggio a Te, Shri Mataji. Tu sei il rifugio nel quale i Tuoi figli si sentono al sicuro e rilassati. Tu manifesti le rivelazioni sottili di “So-ham” nei cuori dei Tuoi figli. Tu sei come l’oceano nel quale tutti i loka (mondi) nascono e svaniscono.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

17) Omaggio a Te, Shri Mataji. Tu sei sollecita nel soccorrere i Tuoi figli quando sono in difficoltà. Tu sei l’eterno oceano di compassione. Tutta la conoscenza divina è la Tua inalienabile compassione.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

18) Omaggio a Te, Shri Mataji. Quando siamo coinvolti nel gioco della Tua Maya, percepiamo questo mondo materiale come reale. Ma quando Tu manifesti la Tua rupa (forma) di Brahma e riveli la Tua vera forma di Dio onnipotente e supremo, ci rendiamo conto che, Madre, Tu sei l’Onnipresente.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

19) Omaggio a Te, Shri Mataji. Quando un mago lancia l’incantesimo delle sue arti magiche, i suoi spettatori dimenticano il resto del mondo, ma il mago non può nascondersi. Invece, Shri Mataji, nell’incantesimo della Tua maya, si perde la consapevolezza della verità riguardo a Te, e si confonde l’illusorio mondo terreno con la realtà.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

20) Omaggio a Te, Shri Mataji. Tu sola sei presente in tutte le cose del mondo. Ai sahaja yogi ed alle anime realizzate Ti riveli nella Tua rupa (forma) di Brahma e concedi loro l’illuminazione, mentre quanti sono persi nella maya sono ignari di Te. Shri Mataji, questo Tuo gioco (lila) che Ti riguarda è meraviglioso.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

21) Omaggio a Te, Shri Mataji. È la Tua Shakti (energia) che ha conferito all’acqua la sua natura liquida e alla Madre Terra la sua natura misericordiosa.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

22) Omaggio a Te, Shri Mataji. È la Tua Shakti (energia) che risplende attraverso il sole e la luna nei tre mondi. Ma per la Tua Shakti essi non eguaglierebbero le conchiglie di madreperla.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

23) Omaggio a Te, Shri Mataji. Il vento soffia liberamente ovunque grazie al Tuo potere. E il cielo, che è considerato onnicomprensivo, è solo una minima parte del Tuo essere cosmico. Ed esso deve essere ricercato come in un gioco a nascondino.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

24) Non solo questo, Shri Mataji. La maya è anche una componente della Tua forma di Virata e l’illuminazione è dovuta al Tuo potere. La Tua forma è stata imperscrutabile persino per le Shruti[2], che dovettero sforzarsi invano per descriverti.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

25) Omaggio a Te, Shri Mataji. I Veda erano considerati competenti nel descrivere la forma di Dio, ma solo finché non videro la Tua rupa (forma) di Brahma. Quando iniziano a descrivere la Tua forma pura, diventano silenti come noi in meditazione.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

26) Omaggio a Te, Shri Mataji. Poiché (noi), Tuoi figli, abbiamo purificato i nostri cuori, possano i Tuoi piedi di loto essere posti nei nostri cuori. Shri Mataji, noi desideriamo offrire puja ai Tuoi piedi di loto nei nostri cuori.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

27) Shri Mataji, il sentimento di unione ha una coppa formata dalle nostre due mani, dalla quale offriamo ai Tuoi piedi di loto boccioli di fiori rappresentati dalle nostre nadi, dai nostri chakra e dai nostri organi.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

28) Noi laviamo i Tuoi piedi di loto in Ananya Bhava, dimostrando il sentimento di resa totale, e applichiamo la pasta di sandalo della dedizione sui Tuoi piedi di loto con il nostro anulare.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

29) Shri Mataji, il nostro amore per Te è come oro. Fa’ che purifichiamo quell’oro e ne forgiamo cavigliere da allacciare alle Tue caviglie.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

30) Shri Mataji, con lo stesso oro che è il nostro amore, creiamo anelli e li mettiamo alle dita dei Tuoi piedi.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

31) Shri Mataji, noi offriamo, ai Tuoi piedi di loto, i fiori di loto di sattwa guna che hanno la fragranza della gioia.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

32) Shri Mataji, noi bruciamo l’incenso del nostro ego ed eseguiamo l’Aarti ai Tuoi piedi di loto con la fiamma della percezione che: “io non sono, Tu sei”.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

33) Shri Mataji, il nostro corpo e il prana sono due sandali. Compiaciti di indossarli ai Tuoi piedi di loto.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

34) Shri Mataji, possa questo puja, offerto dai Tuoi figli, essere completo ai Tuoi piedi di loto ed essere accettato da Te, per quanto inadeguato.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

35) Shri Mataji, noi, Tuoi figli, Ti siamo eternamente grati per avere ricevuto l’opportunità di offrire questo puja. La sofferenza è svanita dalle nostre vite, abbiamo dimenticato cosa sia il peccato e la povertà non esiste più in nessun luogo. Abbiamo il Tuo sacro darshan (visione), abbiamo la gioia dell’adempimento delle nostre vite.

Gli yogi: Sakshat Shri Adi Guru Sakshat Shri Adi Shakti Mataji Shri Nirmala Devi namoh namaha.

Yogi italiano: Canti in Hindi numero settantuno. Numero settantuno. [Binati Suniye. Poi: Guru Eka Jagi Trata]

Guido: Sette donne sposate dei paesi ospitanti. Sette donne. Ospitanti, dei paesi ospitanti. Che non siano mai state prima ai piedi di loto di Shri Mataji. Qualche donna italiana che non sia mai stata prima ai piedi di Shri Mataji.

Alcuni yogi: Ai Giri Nandini.

Yogi: Canti in sanscrito numero 2. [Ai Giri Nandini, poi Tujhya Pujani]

Alcuni yogi: Noida, Noida!

Yogi italiano: Canti in Hindi numero 64. Sessantaquattro. Canti in Hindi. [Mahamaya Mahakali]

 

Yogi: Bolo Mataji Adi Shakti Nirmala Devi ki!

Gli yogi: Jai!

Alcuni yogi: Bolo Jagat Janani Mataji Shri Nirmala Devi ki!

Gli yogi: Jai!

 

Yogi italiano: Hindi 67: Vishwa Vandita. Sessantasette. Hindi.

[Seguono Aarti e Mahamantra]

Shri Mataji: Anant Ashirwad (eterne benedizioni, ndt). Che Dio vi benedica tutti.

Gli yogi: Shri Mataji, noi tutti sahaja yogi del mondo desideriamo la Sua buona salute e lunga vita.

Shri Mataji, noi tutti sahaja yogi del mondo desideriamo la Sua buona salute e lunga vita. Shri Mataji, noi tutti sahaja yogi del mondo desideriamo la Sua buona salute e lunga vita.

Jai Shri Mataji!

Yogi: Bolo Shri Adi Guru Mataji Shri Nirmala Devi ki!

Gli yogi: Jai!

Alcuni yogi: Bolo Shri Jagat Guru Mataji Shri Nirmala Devi ki!

Gli yogi: Jai!

Yogi: Qawwali… qawwali… [Chalat Musafir]

Gregoire: I leader nazionali offriranno ora i sari a Shri Mataji. Questo da parte del Kenia. Potreste sedervi tutti, prego? Questo da parte della Bulgaria. Questo è un sari dalla Turchia.

Bulgaria, Macedonia, Turchia, Romania, Giappone, Egitto e Israele, Cecoslovacchia e Ungheria, Iran. Eritrea, Shri Mataji.

Taiwan, Tailandia, Colombia, Messico, Argentina, Grecia, Slovenia, Polonia, Portogallo, Brasile, Svezia, Estonia e Lituania. Un sari dalla Nuova Zelanda e uno dalla Malesia. Malesia.

Adesso il regalo internazionale.

Questo è il regalo nazionale donato dai paesi che hanno co-organizzato il puja.

(Applausi)

Guido: Come tutti sapete, Shri Mataji ha sempre cercato di incoraggiare le arti e di sostenere gli artisti, e viaggia in tutto il mondo raccogliendo oggetti, cercando di valorizzare gli artigiani e l’artigianato in tutto il mondo. Ebbene, questa volta l’Italia ha trovato alcuni oggetti artistici di diversi artisti sardi, e vorremmo donarli a Shri Mataji. Sono tutti modi diversi di lavorazione della ceramica[3] (applausi).

Shri Mataji: Dove li avete presi? (Non chiaro)

Guido: Sardegna, Shri Mataji.

Shri Mataji: Come?

Guido: Sardegna.

Shri Mataji: Cos’è?

Yogini: Sardegna.

Guido: Questo è stato cotto in un forno a legna.

Shri Mataji: Come?

Guido: Forno a legna.

Shri Mataji: Legno?

Guido: Forno a legna. Nel forno…

Shri Mataji: È marmo? (Non chiaro)

Guido: No, è cotto in un forno a legna.

Shri Mataji: Ah! E dove l’avete trovato?

Guido: In Sardegna.

Shri Mataji: Sardegna!

Questo è sardo. È bellissimo.

Guido: L’altro viene dalla Sicilia. Tutte queste sono sarde.

Shri Mataji: Tutte sarde.

Guido: Tutte sarde.

Shri Mataji: Tutti quelli così sono…

Guido: No, soltanto questo.

[Shri Mataji e gli yogi applaudono]

[Discorso dopo il puja]

Ora, vedete, ad ogni puja io faccio dei regali a tutti i paesi ospitanti: a tutte le signore, a tutti gli uomini, ai leader. Soltanto per il puja del Guru, mi dispiace, non devo dare regali a nessuno (Shri Mataji ride). È un’occasione in cui soltanto il guru deve afferrare da voi ogni cosa! (Shri Mataji ride, risate ed applausi)

Tutto questo deve essere offerto solo in occasione del Guru puja. In particolare, i sari che mi sono stati offerti devono essere donati tutti esclusivamente durante il puja al Guru.

Però mi spiace, non posso dare nulla ai leader o a nessun altro in questo giorno. Spero che non vi dispiaccia (applausi, Shri Mataji ride).

Essere Guru ed essere Madre è molto difficile perché, se ci fate caso, i guru sono stati dei disciplinatori molto severi: cercano sempre di imporre la disciplina ai discepoli e sono piuttosto duri con loro. Ma la madre non può essere così severa, sapete. Questo è il problema della condizione di madre (Shri Mataji ride). Questa potrebbe essere una delle ragioni per cui a volte la gente dà Sahaja Yoga per scontato. Ma voi non dovreste, in quanto ormai avete ricevuto la realizzazione.

Ora siete anime realizzate, siete maestri, quindi dovreste pensare alla vostra ascesa. Io non devo dirvi cosa fare perché avete la luce nelle vostre mani e potete farlo molto bene.

Spero che abbiate apprezzato molto il discorso di oggi e che non vi dispiaccia se ho detto qualcosa che potrebbe avervi turbato un po’.

Ma è qualcosa che occorre considerare in quanto dobbiamo crescere tutti interiormente ed esteriormente, e dobbiamo diffondere Sahaja Yoga ovunque. Quindi, tutti, donne o uomini, dovremmo pensare a quante persone abbiamo dato la realizzazione.

È molto importante che iniziate a dare la realizzazione in tutto il mondo. In questo modo (Sahaja Yoga) si diffonderà e, a quel punto, non dovrò più viaggiare tanto come viaggio anche adesso.

Penso che dovreste tutti assumervi la responsabilità di farlo; anche se non viaggiate, potete almeno iniziare a parlare apertamente di Sahaja Yoga nelle vostre città, nei luoghi di lavoro.

Ci sono tutte le benedizioni, ci sono tutti i poteri, potete cavarvela benissimo. Se trovate qualche persona difficile, date un bandhan e potrete sistemare le cose. Lo sapete molto bene. Sapete tutto di Sahaja Yoga, quindi non occorre che ve ne parli. L’unica cosa, usateli (i poteri, gli strumenti, ndt)! Se anche avete tutti gli strumenti, ma non li usate, non funzionerà.

Con tutto il mio amore, con tutte le mie benedizioni, per ora vi saluto.

Grazie (applausi).

Guido: Bolo Shri Adi Guru Mata Shri Nirmala Devi ki!

Gli yogi: Jai!


[1] Rishi, muni: saggi, santi.

[2] Śruti (devanāgarī: श्रुति; anche Śrūti o Śrúti: lett. “ascoltato”) è un sostantivo femminile sanscrito che indica la conoscenza udita al principio dei tempi e trasmessa oralmente dalla casta sacerdotale dei brahmani. Questo corpo di conoscenze sacre, secondo la tradizione brahmanica e induista, non è stato originariamente composto dagli uomini ma trasmesso così come è ai “cantori” delle origini (ṛṣi) e quindi è indicato con il termine di apauruṣeya (non composto da alcuno).

[3] Gli oggetti in ceramica provenienti dalla Sardegna erano per lo più anfore e vasi di diverse dimensioni.