Shri Krishna Puja, Cultura Sahaja

Campus, Cabella Ligure (Italia)

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(09/2018 SOTTOTITOLI)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Shri Krishna Puja

“Cultura Sahaja”

Cabella Ligure, 1 Settembre 1996


Oggi renderemo omaggio a Shri Krishna.

Avete visto come faceva freddo verso le tre. Il motivo è che Shri Krishna aveva fatto un piccolo dispetto a Indra – Indra è una deità, o meglio, un semidio che governa la pioggia – così Indra si è arrabbiato molto.

Sapete, tutti questi semidei sono molto suscettibili, si irritano e si innervosiscono per un nonnulla e si mettono ad usare i loro poteri per manifestare la propria collera.

Così lui cominciò a far piovere a dirotto su tutti i gopa e su Shri Krishna che stavano sorvegliando le mucche.

La pioggia era tanto violenta che pensarono che avrebbe sommerso completamente l’intero territorio. Indra era molto soddisfatto di rovinare il gioco di Shri Krishna e pensava di esserci riuscito con successo.

Allora Shri Krishna sollevò una montagna con un dito e tutti coloro che stavano per essere sommersi si rifugiarono sotto la montagna.

Questo è lo stile di Shri Krishna.

Il mio stile è diverso. Ho detto a Indra che non può comportarsi male con me, non può, dato che finora io non l’ho offeso e non l’ho irritato in alcun modo.

Certo, si celebrerà il puja di Shri Krishna, ma questo non significa che lui (Indra) debba cercare di esibire i suoi poteri davanti a me.

A volte mi chiedo se questi deva, questi semidei, siano anime realizzate oppure no. Per quale motivo, infatti, si infuriano tanto per cose insignificanti?

Comunque sia, si è riusciti a tranquillizzarlo e adesso la temperatura si è scaldata, devo dire.

Con Sahaja Yoga potete fare molte, molte cose, ma dovete sapere che cosa potete fare.

Krishna ne è un bellissimo esempio.

Egli ha creato la cultura Sahaja. Parlo della cultura, Lui infatti non diede la realizzazione a nessuno ma diede l’idea della cultura Sahaja.

Come?

Prima di Lui venne Shri Rama il quale era Maryada Purushottama, un uomo molto scrupoloso in tutto.

Egli, ad esempio, ripudiò la moglie perché era un re e un re non può subire scandali, specialmente dalla propria moglie.

Così la allontanò. Non era il Kali Yuga, ecco perché. E Suo padre – non tanto Suo padre quanto la Sua matrigna – gli ordinò di andare in esilio in una foresta.

Egli obbedì, dopo tutto era Maryada Purushottama. Pertanto, qualunque cosa Suo padre dicesse, Egli obbediva; qualsiasi cosa Sua madre dicesse, obbediva, e così si recò nella foresta dove rimase per quattordici anni.

Questa è l’obbedienza al padre. Non era necessario: Suo padre non era Dio. Lui (Shri Rama) era Dio, ma, a quei tempi, era importante far sì che non solo si rispettassero i genitori ma anche che si obbedisse loro; era quell’epoca.

Ai Suoi tempi c’erano molti muni, molti santi ed anche molti hatha yogi. E questi, ancora prima di Lui, erano soliti sottoporre la gente ad una disciplina molto rigida e, se non si osservava la disciplina, si dovevano eseguire molte penitenze.

Ed anche tanti che ci provarono non raggiunsero mai la meta, a causa della severità e della assoluta disciplina relativa al percorso spirituale.

Recentemente ho letto un libro dal titolo “Guerriero di pace”[1]: vi è descritto un americano, ricercatore della verità, messo alla prova dal proprio guru con una durezza davvero così tremenda che mia nipote ha detto di essere molto indignata con quel guru (Shri Mataji ride); non riusciva a sopportarlo.

Alla fine lui (il ricercatore) scopre di essere (pura, ndt) esistenza.

Questa era dunque la pratica seguita dopo Shri Rama. La gente abbandonava mogli, figli, si recava sull’Himalaya e stava lì a praticare la meditazione.

Era una prassi seguita con molto rigore o, diciamo, era una società molto morale, molto morale. Ma era per paura: tutta la moralità derivava dalla paura e questo ricorre anche in altre religioni.

Direi che l’Islam odierno ha adottato quell’aspetto, ossia la paura. Non lo praticano in modo libero. Lo stesso i cristiani e gli indù, non so, metà di qua e metà di là.

Anche tra i sikh vige una disciplina terribile. Tanto che, come punizione, devono pulire le scarpe di tutti. Io non so se è per battere voi stessi con le scarpe o altro. Ma ci sono moltissime punizioni.

Poi arrivò Shri Krishna e vide la situazione. Adesso la gente digiuna veramente. Se si seguono puntualmente i rituali della religione indù, su una settimana si digiunerà almeno per sei giorni.

Se un giorno magari mangiate un certo cibo, poi dovrete andare (in pellegrinaggio, ndt) in luoghi di ogni genere.

Ora, come sapete, di recente sono dovuti andare ad Amarnath[2], dove sono morti in tanti.

Così ora avranno detto: “Abbiamo raggiunto il nirvana, siamo morti nel fare questo, quindi abbiamo raggiunto il nirvana”.

C’era questa idea stranissima: “Ora abbiamo il nirvana, abbiamo raggiunto tutto ciò che volevamo e adesso siamo morti”. Ne sono morti tanti; e quelli che non erano morti si rammaricavano del perché non fossero morti, (pensando che) sarebbe stato molto meglio, in quanto avrebbero raggiunto il nirvana (Shri Mataji ride, poi dice una parola non chiara che sembra “Ora”).

Ebbene, anche in questo Kali Yuga prevalgono queste idee. Anche in India hanno idee molto rigorose. Ho visto che, specialmente nel Sud, fanno assurdità di ogni genere per espiazione o magari per qualche richiesta che hanno.

Tutte queste assurdità erano eccessive per Shri Krishna. Egli non riusciva a capire perché distruggessero le proprie vite con questi ritualismi estenuanti: cosa sarebbe rimasto di loro per Sahaja Yoga?

Così (Shri Krishna) creò la cultura Sahaja.

Disse: “Gioiamo! Dobbiamo provare gioia, Nirmal Ananda, pura gioia”. Come e da dove traiamo una gioia pura?

Egli aveva questo rakhi bandhan in virtù del quale, a parte vostra moglie, ogni altra donna è vostra sorella o madre.

Devo dire che presso gli indiani è piuttosto vero. Nel Nord non molto, a causa dell’influenza islamica, ma nel Sud è così, in Maharashtra è così.

Egli creò inoltre questo Holi[3] in cui si dovrebbe giocare con i colori, magari per liberarsi delle nostre barriere relative al colore della pelle, forse.

In America è un’ottima idea giocare con i colori e mettere un po’ di nero sui bianchi e un po’ di bianco sui neri (risate, Shri Mataji ride), cosicché possano vedere da soli quanto sia stupido lottare nel nome del colore (della pelle, ndt).

Egli (Shri Krishna) era solito giocare con i bambini che sorvegliavano le mucche, proprio come una persona normalissima. Non cercò mai di fare sfoggio dei Suoi poteri. Non cercò mai di distinguersi, non si vestiva mai, mai in modo molto speciale, bensì da semplice mandriano.

Ed anche il rapporto con Sua madre, Yeshoda – che in realtà non era Sua madre – fu meraviglioso.

Esistono moltissime poesie splendide che descrivono la Sua infanzia. Narrano, ad esempio, che Egli, responsabile dell’universo intero, da piccolo era solito mettersi il dito in bocca (Shri Mataji mette in bocca il dito indice destro, ndt), con fare pensoso. Come può il Virata Divino fare questo? Che cosa pensava da bambino? (Sono descritte) tutte le Sue azioni di bambino.

La canzone di ieri, come avete sentito, è così. Sono descritte molto bene tutte queste piccole, semplici azioni.

Specialmente un altro grandissimo poeta, Surdas, che era cieco, ne descrisse l’infanzia in modo davvero sublime e la descrizione della relazione (di Shri Krishna) con Sua madre è molto naturale e molto dolce.

Non era come al giorno d’oggi dove, se si sciupa un tappeto: “Oh, hai sciupato il tappeto, ti picchierò perché hai rovinato il tappeto”.

Si è più interessati agli oggetti che ai figli.

Invece, secondo la nostra cultura, se il bambino rompe qualcosa, si deve dire: “Lo hai rotto, benissimo, qualche badha se n’è andato”.

Mai rimproverare un bambino per aver fatto qualcosa che voi ritenete distruttivo, perché allora lui diventerà sicuramente distruttivo.

Per capire un bambino penso che dobbiate leggere quelle poesie, quelle bellissime poesie scritte su Shri Krishna.

Non so come la loro (dei poeti) immaginazione abbia potuto toccare quelle punte meravigliose di pura gioia.

Quindi, anche verso i nostri bambini dobbiamo essere molto dolci, amabili e pronti a perdonare.

Naturalmente, però, incontro alcuni bambini difficili, ma anche loro possono essere corretti se si applicano realmente con loro i metodi di Shri Krishna.

Egli frequentò il college o, diciamo, la scuola del guru Sandipani Muni.

La moglie del guru era molto gentile ma il guru era rigoroso.

La moglie del guru si prendeva cura di Lui (Shri Krishna) e gli dava qualcosa da mangiare quando andavano nella foresta a prendere la legna. Sapete, l’intero episodio è molto sottile.

Egli andava là e un Suo amico portava il cibo.

Il Suo amico portava il cibo e Shri Krishna era occupato a tagliare la legna, ci pensate?

Shri Krishna tagliava la legna per la madre (la moglie del guru, ndt).

Insomma, Lui era Dio, ma per la madre (moglie del guru) poteva fare qualsiasi cosa. Nessun lavoro per la madre era umile o inferiore. Ma l’altro, il Suo amico, era molto affamato, così mangiò tutto il cibo senza lasciare nulla. Quando tornò si preoccupò molto. Andarono dal guru e lui gli disse: “Ho mangiato tutto il cibo senza condividerlo con Shri Krishna”.

Il guru andò su tutte le furie, si adirò molto e disse: “Ora sarai maledetto da una eterna povertà”.

Ma la madre disse: “No, non per sempre, ma fino a quando non incontrerai nuovamente Shri Krishna”. È così che lei cercò di fare quel che noi chiamiamo Upashaap, ossia lanciare un’altra maledizione in grado di neutralizzare in parte (la prima).

L’amico era Sudama, ed era poverissimo. Ora notate i metodi sahaj di Shri Krishna: Egli era solito ricordare sempre Sudama e diceva a Sua moglie di non sapere proprio quale dovesse essere la sua condizione a causa della maledizione e dove potesse essere.

Ora l’amicizia… Lui era un re e nutriva questo sentimento così affettuoso per un amico. Diceva: “Andavo con lui a raccogliere la legna”. Insomma, pensate, tutte queste piccole, semplici cose avevano una grande importanza per Lui. Quindi si preoccupava non solo di tutto il mondo, come avrebbe dovuto, ma anche di Sudama: “Quando lo incontrerò? Quando lo rivedrò? Dove sarà la sua casa? Come starà vivendo?”. Provava tutti questi sentimenti molto delicati per il Suo amico.

Proprio come un sahaja yogi. Nello stile Sahaja noi ci preoccupiamo del mondo intero ed anche del singolo individuo. Se veniamo a sapere che qualcuno è ammalato, che ha un problema, qualcosa di serio, tutti i sahaja yogi pensano a lui, se ne preoccupano.

Possono avere ogni cosa, ma si preoccupano di ciò che sta accadendo a quella persona.

Quanti di noi si conoscono per nome! Insomma, conosciamo praticamente il nome di tutti. E come ci preoccupiamo degli altri, li rispettiamo, li amiamo e abbiamo tra noi relazioni pure.

Oggi è anche il giorno di Rakshabandhan che ha un grandissimo significato, ossia che dovremmo avere relazioni pure.

Ho visto che in Maharashtra, ad esempio, gli uomini non andranno a parlare molto con le donne e le donne non andranno a parlare con gli uomini.

Una volta qualcuno commentò: “Allora cosa fate voi donne, parlate solo tra donne?”.

Così risposi: “Di che cosa dovremmo parlare con voi? Voi parlate del vostro ufficio, noi della nostra casa e della famiglia. Di quale argomento dovremmo parlare con voi?”.

Ma la cultura occidentale è diversa, vi imporranno (quel genere di situazioni, ndt). Faranno sedere un uomo e vicino a lui dovrebbe esserci una donna, la moglie di qualcun altro, poi un altro uomo e poi ancora la moglie di un altro. Come si può avere confidenza? Un’idea del genere, che è a-sahaj (anti-sahaj), è scivolata nell’immoralità.

Non vi è alcuna necessità che uomini e donne siedano così, non ne capisco proprio l’utilità.

Ma ci si deve sedere per forza. Io ho avuto dei brutti momenti, vi assicuro, con il lavoro di mio marito, non mi è mai piaciuto.

Dopo tutto, di che cosa parlare con questi uomini? Io non so niente di operazioni bancarie, di azioni, di Borsa. Non so nulla di profitti e via dicendo; quella parte è zero. Inoltre non so nulla di ufficio, non conosco molte altre cose di cui gli uomini parlano, quindi di quale argomento parlare con loro? È molto difficile.

Ed ogniqualvolta ho detto qualcosa, ho veramente fatto una gaffe (risate, Shri Mataji ride).

Una volta, ad un party, stavano offrendo dei drink a tutti ed io dissi: “Prenderò un analcolico”. Allora il vali (cameriere) venne a portarmi un analcolico. Il vali aveva una cravatta a farfalla e una camicia bianca, tutte usanze assolutamente a-sahaj.

Cravatta nera, camicia bianca, giacca nera, pantaloni neri, tutti uguali, ambasciatori o camerieri (risate). Non si riesce a distinguerli gli uni dagli altri (risate).

Insomma, bevvi e, quando ebbi finito, diedi il bicchiere ad un ambasciatore, un ambasciatore molto noto (avendolo scambiato per il cameriere; risate generali e applausi, ndt). Per me non c’era assolutamente nessuna differenza, insomma, erano proprio uguali, camminavano e parlavano nello stesso modo. È tutto così a-sahaj.

Dicono che ci siano numerose ambasciate, per cosa non lo so. E ciò che fanno lì è bere sempre, organizzare ricevimenti, stringere mani, stringere mani. Vi assicuro che vi si distruggeranno le mani. (Risate)

Stringere la mano è l’usanza più a-sahaj. Perché non dire namaste? È meglio; e voi mi conoscete, a volte ricevevo un tale calore! (Shri Mataji ride, risate) Come ieri quando avete mostrato che il ghiaccio si scioglieva. La stessa cosa avveniva a me.

Erano per lo più persone molto calde ed io non sapevo cosa fare, stavo in disparte, sapete, sentendomi intimidita. Ma questo metodo di stringere la mano è del tutto a-sahaj. E peggio ancora è l’usanza francese di baciarsi: insomma, vi piaccia o no, vi baciano (risate). O abbracciare qualcuno. La prima volta che diedi la realizzazione ad un signore inglese mi sollevò proprio, così (risate, Shri Mataji ride). Dissi: “Va bene (risate e applausi), lo ha fatto spinto dalla gioia, va bene”.

Ma non c’è alcuna apertura, nessuna apertura del cuore.

Se andate ad un ricevimento, dovete essere vestiti solo in un certo modo, se non siete vestiti in quel modo siete inutili.

Anche se andate ad un funerale. Era morto qualcuno, un grande amico, un’ottima persona. Così mi fu detto che dovevo indossare un sari nero, blusa nera, tutto nero. Dissi: Non ho nessun sari nero senza bordo, sapete”. Allora mi dissero di non andare. Ed io: “Ottima idea” (risate).

Infatti io non conosco questi metodi a-sahaj.

Lì non si deve piangere o addolorarsi, no, si deve stare zitti. Quando poi ci andate, il corpo è disteso lì e, dopo aver detto una preghiera, si deve bere champagne.

Insomma, pensateci, come si fa? Nessun sentimento per quel corpo che giace lì senza vita. E tutti sono molto contenti e se qualcuno sembra triste chiedono: “Che c’è che non va, ti senti bene?”. Nessuna consapevolezza che qui si è perso un amico.

Questo è lo stile a-sahaj quando si tratta di un avvenimento doloroso. Il (comportamento) è a-sahaj nei momenti gioiosi come in quelli dolorosi.

Noi dobbiamo essere sahaj, nel senso che qualsiasi cosa facciamo sia fatta spontaneamente, non in modo premeditato.

Anche in India abbiamo alcune persone molto anglicizzate. Andai a vedere una signora che era deceduta – in India il corpo è deposto per terra – e stavano discutendo su cosa fare, a che ora iniziare il funerale e tutto il resto.

Ad un certo punto una signora, una persona molto nota in India, disse: “Non dovreste iniziare prima delle 12”. Io ne chiesi il motivo e lei rispose: “Perché dovrò vestirmi di bianco”. “Questo è vero”. “E devo andare in banca a prendere i miei diamanti per abbinarli al sari bianco”.

Dissi: “Ma che significa?”. Che materialismo indegno!

Si sta esagerando, ci stiamo allontanando dai nostri sentimenti, dalle nostre emozioni genuine che ci sono sempre, non occorre pensarci, ci sono sempre.

Voi invece vi domandate se dovete piangere oppure no, se dovete ridere oppure no.

(Mentre) è tutto molto spontaneo, se provate gioia siete spontanei, esprimete la vostra gioia spontaneamente. Ovviamente non in modo ineducato, ma molto educato.

Ora, qual è il significato della cultura Sahaja? Questa cultura consiste nell’essere educati, tirati su in modo molto naturale così da sviluppare una cultura. Assomiglia più ad un comportamento infantile, semplice, innocente.

È l’introduzione da parte di Shri Krishna dell’idea di gioia pura, Nirmal Anand, che giunse come un grande sollievo per gli indiani che seguivano Shri Ramachandra (Shri Rama, ndt).

Poi però ebbe inizio il permissivismo. Il problema è che, se si rende la gente rigida, penso diventi come gli abiti inamidati che non si possono indossare. Se, al contrario, si è permissivi: “No, no, dovete gioire, si deve gioire, bene, permettete di fare tutto quel che si vuole”; se permettete alla gente di fare ciò che le pare, si metterà a fare di tutto.

Insomma, in India abbiamo una quantità di cose orribili che non oso neppure dirvi, nel nome del piacere. Lo stesso Shri Krishna è stato rappresentato del tutto erroneamente da gente stupida come Vidyapati, un celebre poeta che trattò Krishna e Radha alla stregua di Romeo e Giulietta.

Questo è il più grave insulto alla purezza della loro relazione. Dovete aver visto molte immagini del genere nella tradizione (shaili) Kangra[4], in questa o quella shaili (stile, tradizione, ndt). È tutto assurdo. Non sono riusciti a mostrare la realtà della relazione, bensì qualche espressione molto volgare.

Penso infatti che questi poeti e questi artisti dell’epoca covassero dentro di sé dei sentimenti nascosti, repressi, e abbiano usato Shri Krishna per questo, attribuendogli ogni tipo di romanticismo. A volte ho la sensazione che la gente non abbia compreso Shri Krishna.

Ma c’è una bella storia su di Lui. Una volta le Sue mogli… Lui aveva molte mogli, anche questo è un altro punto controverso. Aveva molte mogli che erano i sedicimila poteri incarnati di Shri Krishna. Esse erano state catturate da un re e messe in prigione. Così Egli dovette liberarle e furono liberate.

Ora, come avrebbero potuto vivere con Shri Krishna che era un giovanotto? Allora Lui le sposò tutte – questo è anche il caso di Maometto – le sposò tutte e sedicimila, erano i Suoi poteri. Che cosa avrebbe pensato la gente di un uomo giovane che aveva con sé sedicimila donne come un harem? Così le sposò tutte.

E un’altra particolarità della Sua vita è che aveva anche cinque mogli che erano l’elemento causale dei cinque elementi.

Ebbene, un giorno, queste signore vollero andare a far visita ad un grande santo, ma il fiume che era sul percorso era completamente in piena. Allora tornarono da Shri Krishna per chiedergli come fare ad attraversarlo dato che era straripato. Lui rispose che era molto facile attraversare il fiume.

Questo fiume è detto il fiume vergine, Narmada[5]: al giorno d’oggi in India sono in atto forti lotte in merito, grosse dispute politiche. Ebbene, Shri Krishna disse di andare a dire al fiume: “Oh fiume, se è vero che Shri Krishna è del tutto celibe, un perfetto brahmachari, abbassati”. E il fiume si abbassò e loro passarono.

Così andarono a rendere omaggio al santo e, al ritorno, quando arrivarono sulle sponde del fiume, esso era di nuovo in piena. Allora tornarono dal santo a chiedergli: “Adesso come faremo a tornare?”. Lui chiese come fossero arrivate ed esse gli riferirono ciò che Shri Krishna aveva suggerito di dire al fiume.

“Bene (disse il santo), andate a dire al fiume che questo santo non ha toccato nessun cibo” – loro lo avevavo visto mangiare portate su portate – “e se questo è vero è meglio che si ritiri”. Loro andarono a riferirlo al fiume e il fiume si ritirò. Erano stupefatte: quest’uomo aveva mangiato così tanto e questo fiume si era ritirato ritenendolo vero.

Questo indica il loro carattere: loro sono abhogi.

Essere abhogi significa che non sono coinvolti: mangiano, certo, ma senza dare importanza, senza provare quella soddisfazione di mangiare, il sentimento di gustare il cibo; niente del genere, mangiano e basta.

E questo signore (Shri Krishna, ndt), con diciassettemila, anzi con sedicimilacinque mogli, è definito brahmachari, in quanto (queste personalità) non sono coinvolte. Esse sono in uno stato di Saha[6]. E da una personalità così grandiosa e immacolata come Shri Krishna hanno creato questo assurdo romanticismo.

Per quanto riguarda l’America, ritengo abbiano esagerato con la libertà che hanno. Il popolo che ha le benedizioni di Shri Krishna si è affrancato da ogni regola, da ogni controllo, diventando dissoluto. Ma l’America ha fatto di molto peggio, e non solo: i film che producono sono molto pericolosi e danneggiano realmente tutto il mondo.

Non si rendono conto del peccato che stanno commettendo: migliaia e migliaia di persone nel mondo hanno adottato ogni genere di idee  davvero ignobili e distruttive.

Freud, bene, ormai è fuori, è finito, ha fatto già grossi danni. Ma che dire di questi film? Ormai influenzano fortemente i nostri registi indiani. Penso che tutti questi registi stiano conducendo gli indiani all’inferno.

È tutto così assurdo e sconcio.

Per una mentalità indiana è proprio inconcepibile. Ho visto che neppure gli americani riescono a sopportarli, tanto sono degenerati. E con questa libertà che abbiamo, hanno avuto inizio anche altre cose.

Pensate: se Shri Krishna fosse qui, non si sarebbe mai messo l’olio in testa, non si sarebbe mai pettinato, sapete, deve avere i Suoi riccioli. E avrebbe potuto indossare qualche abito americano alla moda.

Diversamente non si può esistere.

Ormai tutta la spazzatura si è diffusa in tutto il mondo. È venduta a Mosca, è venduta in tutti i paesi in via di sviluppo. La gente comprava persino cose di seconda mano dai turisti, e solo quando è stato dichiarato che hanno l’AIDS, hanno buttato via tutto. Diffondono ovunque AIDS e droghe. È una forza distruttiva.

È una forza distruttiva molto attiva in questo Kali Yuga e quindi dobbiamo avere molti sahaja yogi per contrastare questa forza distruttiva.

E quando sono distruttivi non sono ipocriti, anzi, la ritengono una grande qualità. Ma almeno con l’ipocrisia si può salvare qualcuno; mentre, quando si pratica apertamente un certo comportamento, tutti si mettono a seguirlo (in quanto si è indotti a credere che tali comportamenti siano legittimi, ndt).

Quindi, quando si pensa al tempo in cui visse Shri Krishna, al bellissimo tempo in cui conducevano questa vita pura e a come Egli abbia ucciso tutti questi demoni, è qualcosa di magnifico, che dà molta energia.

Ma quanti demoni ci sono oggigiorno in questo mondo? Uno? Due? Dieci? Ne muore uno e ne spunta un altro come un fungo, un altro muore e ne spunta un terzo, come un fungo. E il terreno più fertile è l’America.

Quindi tutti voi dovete prestare attenzione a questa terra di Shri Krishna.

Soprattutto, Shri Krishna dovrebbe iniziare davvero ad usare il Suo Sudarshan Chakra, sarà una buona idea. Il tempo è arrivato.

Per questo vi ho dato la conchiglia. Per dichiarare che è giunto il momento di purificare l’America. È questo ciò che dobbiamo fare.

Oggi, nel venerare Shri Krishna, dovete risvegliare in voi stessi quella consapevolezza che adesso Shri Krishna è in tutti voi.

E, dato che Egli è collettivo, voi, con la vostra comunicazione, con il vostro linguaggio, con i vostri canti, con tutto ciò che usate per comunicare con gli altri, dovreste portare il messaggio di pace, di amore, di compassione, di verità e, soprattutto, di Sahaja Yoga.

 

Che Dio vi benedica tutti.

 

[Ha inizio il puja]

Yogi: Mantra di Shri Ganesha.

[Dopo i tre mantra di Shri Ganesha, viene recitato il Ganesha Atharva Shirsha. Bhajan: Ganesha Sthuti.]

Yogi: Hindi 49. (Bhajan: Namami Shri Ganaraja Dayala.)

Yogi: Hindi 1.

(Bhajan: Jai Ganesha Deva.)

Yogi: Adesso reciteremo i centootto nomi di Shri Krishna. Diremo prima il nome in sanscrito e la traduzione, poi diremo il mantra per ogni nome.

[Ha inizio la recitazione dei 108 Nomi di Shri Krishna.]

1- Shri Krishna. Shri Krishna: Egli è Shri Krishna. Semina e coltiva il campo della spiritualità.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Krishna namoh namaha.

2- Shridhar: Possiede Shri Shakti.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Shridhar namoh namaha.

3- Venudhar: Suona il flauto divino.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Venudhar namoh namaha.

4- Shriman: Possiede ogni ricchezza.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Shriman namoh namaha.

5- Shri Nirmalagamya: È accessibile soltanto grazie a Shri Mataji.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Nirmalagamya namoh namaha.

6- Nirmala Pujak: Venera Shri Mataji.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Nirmala Pujak           namoh namaha.

7- Nirmal Bhakta Priya: Ama i devoti di Shri Mataji.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Nirmal Bhakta Priya namoh namaha.

8- Nirmal Hriday: Custodisce nel Suo cuore i piedi di loto di Shri Mataji.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Nirmal Hriday namoh namaha.

9- Shri Niradhar: Non gli occorre alcun sostegno.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Niradhar namoh namaha.

10- Shri Vishwadhar Janak: È il Padre di Cristo.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vishwadhar Janak namoh namaha.

11- Shri Vishnu: È Shri Vishnu.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vishnu namoh namaha.

12- Maha Vishnu Pujita: È venerato da Cristo.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Maha Vishnu Pujita namoh namaha.

13– Vishnumaya Sughoshita: È annunciato da Shri Vishnumaya.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vishnumaya Sughoshita namoh namaha.

14- Shri Vageshwar: È il maestro del linguaggio.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vageshwar namoh namaha.

15- Shri Vageshwari Bhrata: È il fratello di Maha Saraswati.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vageshwari Bhrata namoh namaha.

16- Shri Vishnumayanuja: È il fratello di Shri Vishnumaya.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vishnumayanuja namoh namaha.

17- Draupadi Bandhu: È il fratello di Draupadi.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Draupadi Bandhu namoh namaha.

18- Shri Partha Sakha: È l’amico di Arjuna.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Partha Sakha namoh namaha.

19- Shri Sanmitra: È un vero amico.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sanmitra namoh namaha.

20- Shri Vishwa Vyapi: Permea l’universo.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vishwa Vyapi namoh namaha.

21- Shri Vishwa Rakshi: Sorveglia l’Universo.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vishwa Rakshi namoh namaha.

22- Shri Vishwa Sakshi: È il testimone del gioco cosmico.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vishwa Sakshi namoh namaha.

23- Shri Dwarakadhisha: Governa Dwaraka.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Dwarakadhisha namoh namaha.

24- Shri Vishuddhi Prantadhisha: Governa il paese del Vishuddhi.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vishuddhi Prantadhisha namoh namaha.

25- Jana Nayak: Guida la gente.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Jana Nayak namoh namaha.

26- Shri Vishuddhi Jana Palak: Protegge il popolo della terra del Vishuddhi.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vishuddhi Jana Palak namoh namaha.

[Qui manca il 27° nome, “Shri Amerikeshwara”, il Signore dell’America, ndt]

28- Shri Maha Nila: È blu.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Maha Nila namoh namaha.

29- Shri Pitambar Dhari: Indossa un pitambar (dhoti giallo).

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Pitambar Dhari namoh namaha.

30- Shri Sumukha: Ha un volto perfetto.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sumukha namoh namaha.

Yogi: Volto, volto perfetto. Volto perfetto. Shri Mataji (corregge lo yogi): Sanmukha.

Yogi: Ah.

Shri Mataji: Sanmukha, sì.

Yogi: Bene. Dovremmo dire… (Shri Mataji dice qualcosa ma non si sente) Sanmukha?

Shri Mataji: Sanmukha è corretto… (parole indistinte).

Yogi: Sumukha?

Shri Mataji: Sanmukha.

Yogi: Sanmukha? Shri Sanmukha.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sanmukha namoh namaha.

31- Shri Suhasya: La Sua risata è meravigliosa.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Suhasya namoh namaha.

32- Shri Subhash: Ha un linguaggio perfetto.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Subhash namoh namaha.

33- Shri Sulochan: Ha occhi perfetti.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sulochan namoh namaha.

34- Shri Sunasik: Ha un naso perfetto.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sunasik namoh namaha.

35- Shri Sudanta: Ha denti perfetti.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sudanta namoh namaha.

36- Shri Sukesh: Ha capelli perfetti.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sukesh namoh namaha.

[Qui manca il 37° nome: “Shri Shikhandi”, Colui la cui testa è adornata dalla piuma di un pavone, ndt]

38- Shri Sushrut: Ascolta tutto ciò che è di buon auspicio.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sushrut namoh namaha.

39- Shri Sudarshan Dhari: Usa il Sudarshan per proteggere i ricercatori.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sudarshan Dhari namoh namaha.

40- Shri Maha Vira: È un grande guerriero.

 Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Maha Vira namoh namaha.

41- Shri Shaurya Dayak: Infonde coraggio.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Shaurya Dayaka namoh namaha.

42- Shri Rana Pandit: Egli è il maestro dell’arte della guerra.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Rana Pandit namoh namaha.

43- Shri Rana Chod: Fugge dal campo di battaglia per vincere la guerra.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Rana Chod namoh namaha.

44- Shrinath: È il Maestro del Paramachaitanya.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Shrinath namoh namaha.

45- Shri Yuktivan: Conosce tutti gli espedienti.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Yuktivan namoh namaha.

46- Shri Akbar: È il Supremo.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Akbar namoh namaha.

47- Shri Akhileshwara: È il Dio dell’intero universo.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Akhileshwara namoh namaha.

48- Shri Maha Virata: Ogni cosa è parte integrante del Suo Essere.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Maha Virata namoh namaha.

49- Shri Yogeshwar: È il Dio di tutti gli yogi.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Yogeshwar namoh namaha.

50- Shri Yogi Vatsala: Nutre un amore paterno per gli yogi.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Yogi Vatsala namoh namaha.

51- Shri Yogavarnitha: Indica lo Yoga come fine ultimo.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Yogavarnitha namoh namaha.

52- Shri Sahaja Sandesh Vahak: Grazie a Lui possiamo trasmettere il messaggio di Sahaja Yoga.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sahaja Sandesh Vahak namoh namaha.

53- Shri Vishwa Dharma Dhwaja Dharak: Egli sostiene lo stendardo di Vishwa Dharma.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vishwa Dharma Dhwaja Dharak namoh namaha.

54- Shri Garudarudha: Cavalca Garuda.

 Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Garudarudha namoh namaha.

55- Shri Gadadhar: Egli impugna la mazza.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Gadadhar namoh namaha.

56- Shri Shankhadhar: Tiene in mano la conchiglia.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Shankhadhar namoh namaha.

56- Shri Padmadhar: Tiene in mano il loto.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Padmadhar namoh namaha.

58- Shri Liladhar: Detiene la chiave del gioco cosmico.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Liladhar namoh namaha.

59- Shri Damodar: È molto generoso.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Damodar namoh namaha.

60- Shri Govardhan Dhari: Sollevò la montagna Govardhan per proteggere i gopa.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Govardhan Dhari namoh namaha.

61- Shri Yogakshema Vahaka: Si prende cura del bene degli yogi.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Yogakshema Vahaka namoh namaha.

62- Shri Satya Bhashi: Detiene in Sé tutta la verità.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Satya Bhashi namoh namaha.

63- Shri Hita Pradayaka: Accorda la benevolenza.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Hita Pradayaka namoh namaha.

64- Shri Priya Bhashi: Il Suo eloquio è gradito allo Spirito.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Priya Bhashi namoh namaha.

65- Shri Abhaya Pradayak: Egli genera il coraggio.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Abhaya Pradayaka namoh namaha.

66- Shri Bhay Nashak: Distrugge tutte le paure.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Bhay Nashak namoh namaha.

67- Shri Sadhak Rakshak: Protegge i ricercatori della Verità.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sadhak Rakshak namoh namaha.

68- Shri Bhakta Vatsal: Ama i Suoi devoti.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Bhakta Vatsala namoh namaha.

69- Shri Shoka Hari: Distrugge il dolore.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Shoka Hari namoh namaha.

70- Shri Dukha Nashak: Distrugge la tristezza.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Dukha Nashak namoh namaha.

71- Shri Rakshasa Hantri: Uccide i rakshasa.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Rakshasa Hantri namoh namaha.

72- Shri Kurukula Virodhak: Si oppose alla famiglia dei Kuru che sosteneva l’adharma.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Kurukula Virodhak namoh namaha.

73- Shri Gokul Vasi: Risiede a Gokul.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Gokul Vasi namoh namaha.

74- Shri Gopal: Sorveglia le mucche.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Gopal namoh namaha.

75- Shri Govinda: Gli piacciono le mucche.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Govinda namoh namaha.

76- Shri Yadu Kul Shreshtha: È supremo fra gli Yadava.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Yadu Kul Shreshtha namoh namaha.

77- Shri Akul: È al di là degli attaccamenti familiari.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Akul namoh namaha.

78- Shri Vansha Dwesha Nashak: Elimina ogni differenza di casta, credo e razza.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vansha Dwesha Nashak namoh namaha.

79- Shri Atma Gyan Varnita: Egli concede la conoscenza – Egli descrive la conoscenza dello Spirito.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Atma Gyan Varnita namoh namaha.

80- Shri Ananda Pradayak: Spiega come distruggere ignoranza e non- conoscenza.

(Il nome corretto è: “Agnyana pranashaka”, ndt)

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Ananda Pradayak namoh namaha.

82- Shri Nirakar: È al di là della forma. È senza forma.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Nirakar namoh namaha.

82- Shri Anand Akar: È la personificazione della gioia.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Anand Akar namoh namaha.

83- Shri Ananda Pradayaka: È la gioia della purezza. (La traduzione corretta è: “Colui che dà gioia agli yogi”, ndt)

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Ananda Pradayaka namoh namaha.

84- Shri Pavitranand: In realtà è questo (il nome che significa:) “È la gioia della purezza”.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Pavitranand namoh namaha.

85- Shri Pavitrya Rakshak: Protegge la castità.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Pavitrya Rakshak namoh namaha.

86- Shri Gyananand: Detiene tutta la conoscenza pura della gioia.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Gyananand namoh namaha.

87- Shri Kalananda: Conferisce la gioia derivante dalle arti.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Kalananda namoh namaha.

88- Shri Gruhanand: Concede la gioia della famiglia.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Gruhanand namoh namaha.

89- Shri Dhananand: Concede la gioia della prosperità.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Dhanananda namoh namaha.

90- Shri Kubera: È il Signore della ricchezza e della prosperità.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Kubera namoh namaha.

91- Shri Atmanand: Concede lo Spirito di Dio onnipotente.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Atmanand namoh namaha.

92- Shri Samuhanand: Dona la gioia della collettività Sahaja.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Samuhanand namoh namaha.

93- Shri Sarvanand:  Ha la gioia della collettività Sahaja.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sarvanand namoh namaha.

94- Shri Vishuddhanand: Egli dona la gioia pura.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Vishuddhanand namoh namaha.

95- Shri Sangitanand: Dona la gioia della musica.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sangitanand namoh namaha.

96- Shri Nrutyanand: Dona la gioia della danza collettiva.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Nrutyanand namoh namaha.

97- Shri Shabdanand: Dona la gioia mediante le parole.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Shabdanand namoh namaha.

98- Shri Maunanand: Dona la gioia del silenzio.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Maunanand namoh namaha.

99- Shri Sahajanand: Dona la gioia della cultura Sahaja.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sahajanand namoh namaha.

100- Shri Paramanand: Dona gioia assoluta.

 Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Paramanand namoh namaha.

101- Shri Niranand: Egli è la sorgente della gioia pura e assoluta.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Niranand namoh namaha.

102- Shri Natya Priya: Gli piace il gioco.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Natya Priya namoh namaha.

103- Shri Sangita Priya: Ama la musica.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Sangita Priya namoh namaha.

104- Shri Kshir Priya: Gli piace il latte.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Kshir Priya namoh namaha.

[La recitazione dei nomi nel video si interrompe qui. Gli ultimi nomi sono i seguenti:

105- Shri Dadhi Priya: Ama lo yogurt.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Dadhi Priya namoh namaha.

106- Shri Madhu Priya: Ama il miele.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Madhu Priya namoh namaha.

107- Shri Ghrut Priya: Ama il ghee.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Ghrut Priya namoh namaha.

108- Shri Matru Charanamruta Priya: Adora l’amrut proveniente dai Sacri Piedi di Loto di Shri Mataji.

Gli yogi: Om Twameva Sakshat Shri Matru Charanamruta Priya namoh namaha.]

 

Yogi: Sette signore sposate dei paesi organizzatori possono, per favore, venire per il puja a Shri Mataji? Soprattutto se non lo hanno mai fatto prima.

Yogi: Marathi 36. (Bhajan: “Tujhya Pujani”) Hindi 73. (Bhajan: “Nirguna Nirmala Nishpapa Ma”. Then “Vishwa Vandita”)

[Al termine viene celebrato l’Aarti seguito dai Mahamantra]

Shri Mataji: Dio vi benedica tutti. Dio vi benedica. Dio vi benedica.

Yogi: Adesso, prima di cominciare con le fotografie, formuliamo una preghiera. Poiché noi sahaja yogi del mondo desideriamo e preghiamo affinché venga conferito a Shri Mataji il Premio Nobel per la Pace, ripetiamolo tre volte:

Gli yogi: Shri Mataji, tutti noi sahaja yogi del mondo desideriamo e preghiamo affinché Le venga conferito il Premio Nobel per la Pace.

Shri Mataji, tutti noi sahaja yogi del mondo desideriamo e preghiamo affinché Le venga conferito il Premio Nobel per la Pace.

Shri Mataji, tutti noi sahaja yogi del mondo desideriamo e preghiamo affinché Le venga conferito il Premio Nobel per la Pace.

 

Jai Shri Mataji.

Bolo Jagan Mata Shri Nirmala Devi ki!

Gli yogi: Jai!

Yogi: Inoltre, i fotografi possono tenere i flash al minimo?


[1][1] “La Via del Guerriero di Pace” (“The way of the Peaceful Warrior”, 1980) di Dan Millman, ha ispirato milioni di lettori, coniugando l’approccio del guerriero di pace a un modo di vivere saggio e positivo. Il libro, best seller mondiale, è basato sulla storia personale dell’autore. Dopo un incontro straordinario e “fortuito” con un grande essere che chiamerà Socrate e le avventure che ne seguiranno, Dan vede trasformarsi completamente la propria vita realizzando che il destino dell’uomo è infinitamente più grande di ciò che la mente può concepire.

[2] Ogni estate centinaia di migliaia di induisti vanno in pellegrinaggio alla grotta sacra di Amarnath, che si trova nello stato del Kashmir a circa 3880 metri di altezza sul livello del mare. Nella grotta si trova uno dei più importanti templi dedicati al dio Shiva e una stalattite considerata dai fedeli un lingam di Shiva.

[3] Holi” è un festival tipico della tradizione spirituale e religiosa induista, dedicato ai colori ed all’amore, che solitamente si celebra in primavera in quanto stagione considerata “del ritorno alla vita”. L’Holi Festival celebra sentimenti ed emozioni positive ed intense: l’amore, la vittoria del bene sul male, l’incontro con gli altri, la voglia di stare insieme, di giocare, di ridere, di dimenticare dolori ed amarezze, l’elevazione dello spirito al di sopra delle sofferenze, il perdono e l’armonia universale. Incoraggia l’integrazione, la pace e l’armonia tra i popoli, con l’abbattimento di tutte le diversità sociali, etniche e culturali. Proprio in questo senso importanza fondamentale rivestono le polveri colorate: dipingersi di colore dalla testa ai piedi è un modo simbolico per rendersi tutti uguali ed annullare differenze e disuguaglianze, celebrando e valorizzando l’individuo non come singolo ma come membro di una comunità congiunta e gioiosa.

[4] Kangra, distretto dell’India, nello Stato dell’Himachal Pradesh (capoluogo Dharamsala) da cui prende nome una scuola di pittura indiana. I soggetti preferiti erano temi amorosi, come per esempio, donne in attesa dei loro innamorati.

[5] Il Narmada, il settimo più grande fiume del subcontinente indiano. Costituisce la tradizionale linea di demarcazione tra il Nord e il Sud dell’India.

[6] Conquistatore, potente, resistente ecc.