Guru Puja

Campus, Cabella Ligure (Italia)

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S H R I    M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Guru Puja

Cabella Ligure, 20 Luglio 1997


Il Puja di oggi è molto importante per noi. Voi tutti avete ricevuto la Realizzazione del Sé. Avete tutta la conoscenza necessaria per dare la Realizzazione agli altri. Dovete rendervi conto di quel che già avete. È molto importante, perché, se non provate, se non cercate di dare la realizzazione agli altri, per prima cosa non avrete fede in voi stessi. E non avrete neppure autostima.

La seconda cosa è che dovete cercare di dare vibrazioni alle altre persone, ma senza restarne coinvolti. Ho visto alcuni troppo coinvolti. Se danno la realizzazione a qualcuno, pensano di aver svolto un grande lavoro e cominciano a lavorare su quella persona, sulla sua famiglia, sui suoi parenti; cose così. Come ormai dovete aver appreso, qualcuno può essere imparentato, può essere più vicino ad una persona, ma non è detto che per questo abbia molte possibilità di ricevere la realizzazione. L’unico modo di crescere è essere collettivi. Non vi è altro modo. Se la gente crede che stando lontani dagli ashram, vivendo da qualche parte da soli, otterrà molto… non è questo il modo di intendere Sahaja Yoga.

Nel passato, le persone erano solite andare sull’Himalaya, vivevano in maggioranza isolate, e solo una o due venivano scelte per l’ascesa spirituale. Qui la questione non è la crescita spirituale, ma la crescita del senso della collettività in voi. È così che diventate persone collettive, che gioiscono della collettività, che lavorano sulla collettività e vivono con la collettività. Simili persone sviluppano nuovi tipi di poteri. Questi poteri sono molto sottili ma penetrano in ogni  molecola, atomo o essere umano, ovunque. Ma questa penetrazione è  possibile solo se avete un temperamento collettivo. Se non siete completamente collettivi, non potrete raggiungere quell’altezza che è del tutto necessaria, oggi, per Sahaja Yoga.

Come sapete ci sono problemi su problemi ovunque, è come se si percepisse che il mondo sta per affondare. In particolare, quando sono andata in America, mi sono detta: “Mio Dio, è un inferno quello che hanno creato qui”. Ed è proprio un inferno perché non hanno dharma, non credono in nessun dharma, anzi, onorano proprio l’adharma; e questo clima si sta diffondendo ovunque. In tutto il mondo si sente l’influenza della vita adharmica degli americani. E la gente ritiene che non vi sia nulla di sbagliato. Qualsiasi cosa possiate dire non vi crederanno e neppure penseranno che vi sarà mai un giudizio. Ma non vedono la distruzione che sta avvenendo proprio dalle fondamenta della loro vita, delle loro famiglie, della loro società. Sento che l’intero paese è pervaso di una natura adharmica talmente ripugnante, che non si può neanche immaginare come tali idee siano entrate nelle loro teste. E non è necessario che vi parli di queste idee, le conoscete molto bene.

Ma se dovete salvare i vostri figli, dovete essere, voi per primi, guru ideali. Se vi limitate a parlare di Sahaja Yoga, se provate a fingere di essere un sahaja yogi, se cercate anche di diffondere Sahaja Yoga senza che tutti questi poteri siano risvegliati in voi, sarà un fallimento.

Dovremmo capire come sviluppare questi poteri in noi. È piuttosto imbarazzante, per me, dirvi come dovete comportarvi verso il vostro Guru – penso ve lo abbiano detto. Ma in modo naturale, spontaneo, appena ottenete la realizzazione e crescete in essa, sviluppate istintivamente un’attitudine di grande umiltà ed anche un’attitudine che vi permette di acquisire molte qualità del vostro Guru. Ora, se il Guru è ad un certo livello e voi cercate di mettervi al suo stesso livello, nulla vi verrà in aiuto.

Così dovete rimanere in una posizione che sia molto inferiore a quella del Guru. Alcune persone approfittano troppo della mia natura mite, direi, e molti mi hanno fatto notare che: “Deve rimproverare questa gente, Le parlano da pari a pari, e così via”. Ed io: “Impareranno la lezione, impareranno la lezione”. Ma a volte non funziona, e cominciano a parlare con me come se stessero parlando ad un amico, o ad un loro pari.

La prima cosa è la completa umiltà. Dovete essere persone umili, estremamente umili. Ora, esaminate questo: quando parlate agli altri, siete umili? Quando pensate agli altri, siete umili? Quando vi prendete cura di vostra moglie e dei bambini, siete umili? Questa è una qualità molto importante per chiunque si consideri un guru. L’umiltà è la prima qualità o, direi, l’oceano nel quale dovete tuffarvi. Taluni pensano: “Madre, se si è umili, la gente se ne approfitterà”. Nessuno potrà approfittarsi di voi, perché dovete ricordarvi un altro punto: siete protetti in continuazione, siete custoditi dal Paramchaitanya. Lo so che lo sapete, ma quanti credono davvero che con noi vi è il Paramchaitanya?

Se credete realmente nell’esistenza del Paramchaitanya, allora non vi spaventate, non vi  preoccupate, non siete neppure soggetti a nessuna idea insensata. Ma se pensate di non essere protetti: “Che cosa accadrà? Come andranno le cose?”, allora il Paramchaitanya vi lascia soli. Dovete osservare l’intera rappresentazione, il modo in cui il Paramchaitanya funziona, agisce, il modo in cui voi vi comportate. Supponiamo che non siate molto in forma e che cerchiate di mettervi troppo in mostra, cosa succede? Ricevete il compenso adeguato. Non che io faccia qualcosa, ma è il Paramchaitanya che vi impartirà una lezione che ricorderete, perché sareste dovuti essere un po’ diversi da ciò siete stati. Dopo tutto, dobbiamo capire perché siamo entrati in Sahaja Yoga.

Cominciamo dall’inizio.

Siamo venuti in Sahaja Yoga perché volevamo conoscere la verità assoluta, e questa verità assoluta vi è ora nota grazie alle vibrazioni. Grazie alle vostre vibrazioni conoscete quale sia la verità assoluta, e dovreste elaborare ogni cosa su quella linea, su quella verità assoluta. Qualunque cosa percepiate con le vostre vibrazioni, dovete seguirla.

Sfortunatamente, ho visto che molte persone ritengono che le loro vibrazioni siano a posto, di essere loro stessi a posto e che quanto percepiscono con le loro vibrazioni sia assoluto. Ora, correggere questo punto è molto difficile. Viene dall’ego. Se avete ego, non troverete  mai nulla di sbagliato in voi. Ed anche se le vibrazioni vi comunicano qualcosa, potrebbe essere qualcun altro che vi sta dicendo qualcosa, perché voi non siete lì, c’è il vostro ego, e l’ego vi rovina proprio e vi suggerisce certe cose, mentre in una situazione normale capireste con chiarezza che: “Sto facendo qualcosa di sbagliato, non avrei dovuto farlo”.

Quando vi dedicate a questo processo di correzione e perfezionamento, dovreste osservare se state diventando più sottili o più grossolani. È il miglior modo di giudicare. Ho visto persone che usano in continuazione le vibrazioni per giudicare piccole cose – se un albero, un fiore o un terreno hanno buone vibrazioni – vogliono sentire le vibrazioni di ogni cosa materiale. Ma per quale motivo ne sentite le vibrazioni? State valutando le vibrazioni per una sorta di profitto materiale. Voi pensate che se controllate le vibrazioni, e queste sono a posto, allora siete assolutamente al sicuro, non perderete questo, né quest’altro. Non è vero. Le vibrazioni non sono intese per valutare tutte le cose e le faccende mondane. Ciò sminuisce in assoluto le vibrazioni. Non dovreste svalutarle, perché le vibrazioni possono suggerire cose che magari sono molto dannose per la vostra crescita.

Una volta volevo che qualcuno andasse in un certo posto, ma questi disse: “Non ci sono andato, Madre”. Io chiesi: “Perché?” “Perché ho sentito che le vibrazioni erano pessime”. Ed io: “È per questo che ti ho chiesto di andarci. Se le vibrazioni fossero state buone, a cosa sarebbe servito mandarti laggiù? È per questo che ti ho chiesto di andarci, affinché tu potessi essere d’aiuto, ma prima hai voluto giudicare tu, hai giudicato le tue vibrazioni e così non sei voluto andare”.

Quel che accade è che vogliamo avere una vita facile e comoda. Tutti i nostri problemi devono essere risolti da Sahaja Yoga, altrimenti crediamo che Sahaja Yoga non serva a niente. Qualunque nostro desiderio deve essere soddisfatto. E i nostri desideri sono soprattutto personali: “Mio figlio non sta bene, dovrebbe essere guarito. Mio marito si comporta male, dovrebbe comportarsi bene”, oppure: “Non ho casa, devo avere una casa”. Osservate come orientiamo la nostra mente: è ancora al livello di una società molto consumistica, come la chiamano. Pensiamo continuamente: “Ora dovrei avere un figlio, invece di una figlia”. Ottenete il figlio, e poi ne date la colpa a Sahaja Yoga. Qualsiasi cosa non funzioni secondo i vostri desideri, pensate che sia Sahaja Yoga ad aver fatto il danno e che stiate soffrendo per colpa di Sahaja Yoga.

O la fede in Sahaja Yoga aumenta un po’, o possiamo dire che, in un certo senso, non è tanto profonda. Ma se voi siete profondamente immersi in Sahaja Yoga, che accade? (Direte:) “Qualsiasi cosa possa accadere, io sarò un sahaja yogi”.

Supponiamo che qualcuno muoia; anche se normalmente in Sahaja Yoga è difficile morire, debbo dirvelo: anche se vogliono morire, non ci riescono. È il Paramchaitanya che decide per voi. Ma se prendete una posizione del genere, dovete sapere che quel desiderio potrebbe non essere soddisfatto. Se non viene soddisfatto, vi sentite disturbati e pensate: “Cosa c’è che non va?”. Ma il vostro desiderio non è quello di Dio Onnipotente, mentre il Paramchaitanya è il desiderio di Dio Onnipotente.

Ora, per esempio, sono andata in America, e l’America mi ha attaccata. La negatività mi ha tormentata. Per tutti quei giorni ho sofferto, per così dire, ed ho avuto dolori, di tutto. Ma ho dovuto farlo, perché adesso i sahaja yogi americani si renderanno conto di quanto sia alto il prezzo da pagare affinché gli americani alzino la loro testa ottusa. Quanto sono stupidi e stolti per  farsi affascinare da gente che sta solo estorcendo loro del denaro!

Molte persone sono venute a dirmi: “Madre, se comincerà a dire che per trecento dollari può dare la realizzazione, avrà migliaia e migliaia di discepoli”.

Io ho risposto: “Non saranno miei discepoli. Se vengono per denaro, pensando che (Sahaja Yoga, ndt) valga qualcosa perché chiedo del denaro, significa che sono assolutamente stupidi”. Non si può ottenere Sahaja Yoga con il denaro, questo è il primo principio che la maggior parte di loro non comprende. La maggioranza di loro non capisce che si può ottenere la realizzazione del sé senza pagare niente.

Nel New Jersey vi erano alcune ricche persone del Gujarat[1]che hanno chiesto ai sahaja yogi: “Come è possibile ottenerla (la realizzazione) in modo così facile? Non è possibile, perché è una cosa molto difficile. Tutti gli shastra (Scritture) lo hanno detto, lo hanno detto tutti che è molto difficile ottenere la realizzazione. Bene, se è così, com’è che voi la state dando con tanta facilità? Perché?”. Nessuno sapeva come rispondere a questa gente. Avreste dovuto rispondere così: “Senza dubbio, è difficile, molto difficile e non la si può dare a livello di massa, è vero. Ma se qualcuno lo sta facendo, allora dovete rifletterci: com’è possibile che qualcuno lo stia facendo?”

Fanno queste stupide domande e, se continuano, dovete dire davvero con molta umiltà: “Signore, bisogna anche esserne degni”. Costoro correranno dietro a gente che sta soltanto ricavando denaro da loro, beffandoli. E loro si vanteranno: “Noi abbiamo tre guru”. Qualcuno dirà: “Abbiamo sette guru”. E mi domando quale debba essere la loro condizione. In sanscrito, le persone estremamente stupide sono chiamate murkh. La gente senza cervello non può prendere la realizzazione, perciò lasciatela perdere. Se si mettono a discutere con voi, lasciateli proprio perdere. Non hanno diritto di discutere con voi. Hanno diritto di ricevere la realizzazione, ma non di discutere con voi o di rivolgervi assurde e stupide domande. Ma dovreste sempre ricordare che, pur mostrando umiltà, la vostra dignità deve rimanere intatta poiché voi siete guru. Una volta che vi rendiate conto di essere guru, dovreste ricordarvi che non potete comportarvi continuamente come buffoni. Il vostro comportamento sarà nobile. Allo stesso tempo avrete un aspetto piacevole ed una personalità piacevole. Non sarete tipi fastidiosi. La vostra stessa personalità suggerirà che vi è qualcosa di speciale in voi.

Come si sviluppa questo tipo di personalità? In Occidente il più grande problema è l’ego, mentre in Oriente il più grande problema è il superego. Non so che origine abbia questa faccenda dell’ego. In ogni ambito della vita la gente dimostra quanto sia egoista.

Per esempio, sono andata in America e sono rimasta sorpresa che esista un problema razziale, che i neri siano trattati in una maniera e i bianchi in un’altra. Voglio dire, il colore è dato da Dio, qualcuno deve essere nero, qualcuno bianco. Se tutti apparissero uguali, sembrerebbero un reggimento. Ci deve essere varietà, ci devono essere differenze nel viso ed anche nell’espressione. Si deve essere individui che hanno espressioni diverse, una migliore dell’altra; diversamente vi annoiereste di un mondo dove tutti abbiano un aspetto uguale, proprio uguale. Ma lì c’è un tale razzismo, che mi sono sorpresa di come abbia agito nella mente umana.

Come guru voi dovete sviluppare una assoluta avversione per il razzismo, un’avversione assoluta. È molto facile avere il pregiudizio secondo il quale qualcuno con la carnagione chiara potrebbe essere un uomo crudelissimo, una donna crudelissima, e potrebbe essere anche una madre crudelissima, mentre chi è nero potrebbe essere molto gentile e generoso. Non dipende dal colore, il temperamento non dipende dal colore. Ma poiché, in passato, i negri sono stati tormentati moltissimo, adesso reagiscono. E reagiscono, è naturale, in modo a volte molto brutale e crudele.

Ma non tollereranno questa sorta di attenzione, di attitudine, che è errata verso gli esseri umani e anche verso gli animali. Il fatto stesso di avere questo atteggiamento verso altri esseri umani, dimostra che non siete affatto degni di Sahaja Yoga. Chiunque di voi abbia questa percezione fra bianchi e neri, non può essere un guru in Sahaja Yoga.

In India, poi, abbiamo il sistema delle caste, altrettanto riprovevole ed orribile. Non ha senso, non ha nessun fondamento, ma in India abbiamo gente che crede che alcune caste siano superiori ed altre inferiori. Gente di qualsiasi casta può commettere le peggiori cose, non c’è distinzione fra loro, ed ogni casta bassa può essere ottima. Abbiamo avuto molti grandi poeti e sufi nelle caste più basse, in India. Le caste sono creazioni dell’uomo. Sapete che l’abito creato dall’uomo non ci dona, e tutte queste idee create dall’uomo non ci si addicono e ci condurranno, non direi alla discriminazione, ma ad una completa distruzione, perché l’odio genera odio, e continua ad aumentare. Se non sapete liberarvi da questo odio, allora direi che non siete sahaja yogi.

Questi sono tutti condizionamenti. Voi siete nati in una famiglia di bianchi, così siete bianchi; siete nati in una famiglia cristiana, per questo siete cristiani; siete nati in una famiglia ebrea, per questo siete ebrei. Tutto questo è solo perché ci siete nati. Ma questo vuol forse dire che siete superiori o inferiori? Tutti i problemi del mondo di oggi, se ci fate caso, esistono a causa degli attaccamenti umani ad assurde idee di superiorità. Cambierà soltanto grazie alla vita collettiva. In un ashram, ad esempio, dovremmo avere persone di ogni colore che vivono insieme con gli stessi diritti, con eguale comprensione, amore e affetto. Se tutto questo non avviene, non serve chiamarlo ashram.

Una volta mi hanno chiesto “Madre, verrebbe a fare un programma ad Harlem[2]?” Io ho risposto: “Perché no?” Allora alcuni sahaja yogi hanno detto: “Harlem? Madre, lei sa cosa è Harlem?”, Ed io: “Lo so. Che male c’è?” : “Sa, lì vi sono i neri, e..”, li interruppi: “Anch’io sono nera”. Potete chiamarmi nera oppure chiamarmi bianca, ma l’amore, vedete, è una cosa tale che purifica tutte queste ridicole idee che abbiamo sugli altri. Marchiare qualcuno come nero o bianco dimostra che non avete occhi per vedere. Qualsiasi persona profonda, con un cuore amorevole, non può guardare a queste cose superficiali, non può.

Oggi è il giorno in cui celebriamo la grandezza del Guru. Guardate tutti i Guru, come erano, come si comportavano. Ne abbiamo molti in India e molti altri, molti sufi, in altri paesi. Questi sufi o questi santi che abbiamo avuto, non hanno mai creduto in nessun sistema di caste, non hanno mai creduto (nella differenza fra) neri bianchi. Cristo non ha mai creduto (nella differenza fra) neri e bianchi. Buddha non ha mai creduto (nella differenza fra) neri e bianchi. Nessuno (di loro) ha mai creduto in nessun genere di congetture umane.

Quelle che abbiamo accettato sono tutte idee create dall’uomo e, anche dopo la realizzazione, debbo sopportarle di continuo. Ora, non ce ne liberiamo solo parlandone, ma dandoci da fare possiamo riuscirci. Osserviamo in che modo elaboriamo queste idee stupide e come possiamo liberarcene. È molto semplice: in meditazione, dovreste valutare quante persone amate e perché le amate, quanto tenete agli altri: non per pietà, ma solo per amore. Ho visto alcuni bellissimi esempi di questo, però devo dire che ci sono alcune idee fisse che devono essere spazzate via del tutto; è molto importante per chiunque sia un guru in Sahaja Yoga.

Significa che deve essere una persona dal cuore pulito, aperto e amorevole. Il suo cuore dovrebbe suonare le melodie del  Paramchaitanya. Se invece il suo cuore è pieno di tutte queste idee artificiali, non so cosa accadrà. Anche quando si trapianta un cuore, non è possibile farlo con uno artificiale, occorre usarne uno vero, naturale. Così potete immaginare che quando cercate di adottare tutte queste idee strane, esse creano solo divisioni, non vi daranno mai il senso della collettività.

Bisogna fare introspezione. Siamo una cosa sola, o ci giudichiamo l’un l’altro? Anche dare giudizi è molto diffuso. Tutto ciò può essere osservato soltanto quando si vive insieme, altrimenti come lo scoprirete? Quando iniziate a vivere insieme, scoprite, iniziate a scoprire quel che vi manca, ciò che scarseggia, quel che deve esserci. Dà tanta pace avere un cuore pieno di amore, perché ogni palpito di questo cuore dà tanta gioia, dà tanta gioia.

Vi è una storia su Shri Rama, che narra che egli mangiò delle bacche, un tipo di frutta, che erano già state assaggiate da una vecchietta, con tanto amore. Cosa dimostra? Mostra una personalità come quella di Shri Rama, un re del più alto lignaggio, e questa anziana donna della casta più bassa che gli offre quei frutti con tanto amore, ed egli, mentre li mangia, si mette a lodarli. Allora sua moglie dice: “Dammene qualcuno”. E lui: “Va bene”. Ma il fratello – che credo che sia in Sahaja Yoga soltanto per metà – non gradisce, non è contento, si arrabbia. Allora lei li mangia e dice: “Cognato mio, debbo dire che è frutta meravigliosa”. E lui: “Va bene, dammene un po’”. E lei: “Perché adesso dovrei dartene? Prima ti sei adirato moltissimo, perché ora dovrei darti da mangiare questi frutti?”. Il racconto dimostra come il livello della vostra personalità di guru si misuri dal vostro cuore puro, dal vostro cuore amorevole, dalla vostra elevatissima, notevole personalità. In una personalità del genere non vi è nulla che debba essere costruito artificialmente. Non è artificiosa, è naturale, assolutamente naturale. Qualunque cosa facciate deve essere naturale. L’artificiosità di certi modi di parlare o di certi modi di vivere insieme, crea problemi.

Per esempio, avevamo un ashram in America, a New York, dove c’era una signora molto rigida: ogni cosa doveva essere fatta a puntino, tutto al suo posto, i cucchiai dovevano essere lì, le forchette qui, cose di ogni genere; e costei ferì molte persone. Non sono cose importanti. Questi tabù culturali, o comunque possiate chiamarli, non sono importanti in Sahaja Yoga, perché ormai siete diventati guru. Un guru può stare ovunque, vivere ovunque, mangiare qualsiasi cosa, a qualsiasi ora. Dovrebbe essere così. Ma ho visto che anche in Sahaja Yoga, molti sono smaniosi di mangiare il cibo non appena viene servito.

Una volta capitò –  io ero presente – che, subito dopo aver servito il cibo, cominciarono a ritirare i piatti. Io dissi: “Che succede? Io devo mangiare” “Oh, non ha mangiato, Madre?” “No, non l‘ho ancora neppure toccato.”

Vedete, per prima cosa potremmo dire che l’ingordigia di cibo è il più basso desiderio che esista. Un guru non se ne cura. Qualunque cosa gli diate, va bene, qualsiasi cosa gli rifiutiate, va bene. Anche se non gli date nulla va bene. Ma questa virtù va sviluppata annullando il vostro ego. Alcuni si sentono molto offesi se vengono serviti appena dopo gli altri. In Sahaja Yoga ho visto ogni sorta di stranezze. Ma direi che questo è il desiderio di tipo più basso. Non dovreste tenere troppo al cibo, se desiderate essere veri guru.

Certo, molti problemi si risolvono: da quanto ho visto finora, non assumono droghe, non si danno al bere e tutte queste cose. Vedete, è una tale benedizione, perché se avessi dovuto cominciare da quel livello, non so quanto in profondità sarei dovuta andare, da dove avrei dovuto tirarvi fuori. Questa, naturalmente, è una cosa molto importante. È una cosa molto bella ma, ancora, è per assicurarvi una vita meravigliosa che potrà attrarre l’attenzione di tutti per come parlate, come vi comportate, quanto amate.

Ancora una volta, però, occorre dire che il Gurupada[3] proviene solo dall’amore che avete. Se, ad esempio, riunite dieci persone per qualcosa, per uno spettacolo, diciamo, e sono prese solo da un paese in particolare, o da un gruppo in particolare, non c’è divertimento. Il divertimento non c’è. Riunire un gruppo  musicale, ad esempio, magari della medesima casta, o della stessa religione o, diciamo, della stessa scuola o altro, dimostra che non ci siete ancora. Come guru, dovreste apprezzare ogni tipo di cultura, ogni tipo di bellezza, e questo deve essere introdotto nella vostra vita quotidiana. Non dovreste guardare dall’alto in basso qualcuno per il colore della pelle, la razza, la posizione sociale, la coscienza di classe. Tutto questo è stato mostrato nella vita di tutti i santi guru che sono esistiti.

Tukarama dice: “Oh Dio, Dio ti ringrazio di avermi fatto essere di casta Shidhul (casta inferiore)”. Non lo era, ma dice proprio così. Tutti noi, non dovremmo mai dare importanza alla nostra nascita, alla nostra personalità, alle nostre origini. Non si dovrebbe riuscire neppure a distinguere chi è santo da chi non lo è. La gente si gloria persino di essere santa.

In America, inoltre, mi ha sorpreso molto che i russi che sono andati lì, siano persone di qualità molto diversa. Non alzavano nemmeno lo sguardo su di me, non alzavano neanche gli occhi, ed erano molto profondi, profondissimi. Le vibrazioni erano molto profonde. Penso che forse il motivo sia che sono stati oppressi durante il comunismo, ed ora sono venuti in America dove hanno visto la cosiddetta libertà e quali assurdità sta creando. Conoscendo questi due estremi, penso che siano andati molto in profondità dentro se stessi, ed abbiano una grande forza e una grande unità tra loro. Ero sorpresa di non averli mai incontrati prima. Non venivano dalla Russia, sono venuti solo perché si trovavano lì. Quel che li ha mantenuti così, è che non avevano nessuna religione nella testa. Non avevano alcuna religione. Per loro sono tutte uguali, e non avevano nessuna religione da seguire.

Un guru non può appartenere a nessuna religione perché, anche queste religioni, sono create dall’uomo. Hanno creato grandi problemi ovunque e sono tutte in lotta fra loro: come possono essere divine? Non dovreste quindi farvi coinvolgere in questi pregiudizi religiosi. Ho notato che se un sahaja yogi, mettiamo, è cristiano, mostrerà gli stessi pregiudizi dei cristiani: potete vederlo. Se è un ebreo, potete riconoscerlo. Allora a cosa serve venire in Sahaja Yoga? Se la loro attenzione si rivolgerà all’interno, lo scopriranno. Dovete analizzarvi a fondo per vedere quel che non va in voi e come mai  non avete molto successo come guru.

La riuscita di un guru sta nel non preoccuparsi del tempo. Ogni momento è sacro. Non gli importa se qualcuno arriva tardi o è arrivato prima. Egli non è schiavo degli orologi e del tempo. Anche questo è creato dall’uomo. Mi pare che non vi fossero orologi, circa trecento anni fa, e nessuno era così meticoloso riguardo al tempo. Così, prima di tutto, egli è al di là del tempo, kalatit, come si dice. Inoltre è anche gunatit. Gunatit significa che non è sul lato sinistro, né sul lato destro, né al centro. Egli è oltre questi tre, si trova oltre i guna, e vede tutto nella luce divina. Ogni cosa. Se gli succede qualcosa di buono, dice: “Lo ha fatto la luce divina”. Se gli capita qualcosa di male, dice: “La luce divina ha voluto così”. Affida ogni cosa alla luce divina. Egli è al di là dei guna.

Supponiamo che vi sia una persona sul lato destro, egoista, comincerà a dire: “Come mai? Volevo questa cosa; questo non ha funzionato, e come..”. Contesterà. Un altro, di lato sinistro, comincerà a lamentarsi: “Mi spiace molto che mi sia successo questo, non sarebbe dovuto accadere”, e così via. Anche chi è al centro, potrebbe pensare: “Dove sono finite le mie vibrazioni, come ho potuto non accorgermene?”, e così via. Ma un vero guru osserva tutto come in una rappresentazione, proprio come uno spettatore della commedia: “È accaduto, doveva accadere, quindi è accaduto.”

Cosa ricaviamo da questo? Vedete, ne ricaviamo qualcosa, la lezione che questo non era giusto, che era sbagliato, tutto qua. Per quel momento, non c’è bisogno di continuare ad arrovellarsi, è tutto ciò che si ha. E (chi sia un guru, ndt) non si preoccupa di niente altro. In questo modo va oltre i guna, vive al di là dei guna, mangia dove capita, dorme ovunque; non gli importa dove vive, non gli importa se viaggia in auto o su un carro trainato da buoi. Non si sente sminuito se gli offrono una ghirlanda di pochi fiori. Non è questo. Non se ne preoccupa, perché nulla può accrescere la sua personalità, niente. Se offrite qualcosa di semplice, va bene, ma anche se non offrite niente, va bene lo stesso. Egli non giudica se stesso attraverso i vostri occhi, ma attraverso i propri, e sperimenta in sé la gioia di se stesso. Cosa vi è quindi da essere così meticolosi su qualcosa? Cosa vi è di così grandioso nel correre appresso a qualcosa? Tutto funziona al momento giusto e, se non accade, non accade. Che cosa importa? Pensateci.

Inoltre, in Sahaja Yoga, un guru deve essere una forza che aggrega. Ho visto che vi sono due tipi di persone che continuano a provocare fratture nei rapporti. È molto facile per loro. Si lamentano in continuazione. Ma vi sono altri, invece, che hanno il potere di amalgamare le persone in un modo tale, in un modo così dolce, che le persone si avvicinano maggiormente le une alle altre. Non hanno bisogno di perdonare, funziona automaticamente. Funziona proprio così, e la gente sta sempre insieme a un uomo così.

Mi aveva colpito che in America vi fossero pochissimi sahaja yogi. “Spendiamo” – hanno detto – “cinquantamila dollari per ottenere cinquanta sahaja yogi”. In America, mille dollari per un sahaja yogi! Una pessima situazione, però, sapete, dobbiamo sperare per loro, perché ci sono tanti ricercatori smarriti nella giungla della ricerca. Ho pensato che magari si trattasse di una fase, che dovessero attraversare questa fase di stupidità e poi, certamente, avrebbero capito il punto. Ed è accaduto. Abbiamo avuto circa quattromila persone alla mia conferenza, cosa mai accaduta in quel paese. “Nessuno ha avuto una simile affluenza di pubblico”, hanno detto. Ancora non sono venuti in molti, però queste persone hanno preso la realizzazione.

Penso che, gradualmente, potrebbe iniziare a crescere anche in America. E i sahaja yogi non devono preoccuparsi solo delle loro case, di dove vivono e tutto questo, ma raggiungere tutti loro. Direi che alcuni sahaja yogi, che possano permetterselo, dovrebbero recarsi in America e realizzare questo lavoro esterno. Forse, se verrà gente da fuori a parlare di Sahaja Yoga, la gente potrebbe restarne colpita.

Ci sono così tanti falsi guru da non poterli contare. E li hanno accettati. È molto sorprendente che sebbene abbiano sofferto, abbiano perso denaro, ogni cosa, tuttavia li abbiano accettati: “Dopo tutto, è il nostro guru!” Vi è fondamentalmente qualcosa di sbagliato nel loro cervello, al punto che non comprendono che cosa debbano aspettarsi.

Ho scritto un libro. Forse potrebbe toccarli. In ogni caso, tutti voi potete scrivere le vostre esperienze e altro, e pubblicarle. Forse potrebbe aiutarli ad aprire gli occhi. Qualunque cosa scriviate, dovete ricordarvi che dovrebbe mettere in evidenza la vostra qualità di sahaja yogi, come siete. In questo, non si dovrebbe avere la sensazione che li stiate mortificando, o che state cercando di dire cose che li feriranno. Ditelo in modo da correggerli ed aiutarli.

Per un guru è importante non avere false idee su se stesso. Potrebbe provenire da una famiglia povera, potrebbe provenire da una famiglia ricca. In ogni caso, non dovrebbe dare importanza a questo. Perché, appena lo fate…Guardate Kabir, era solo un tessitore; guardate Rui Das, era soltanto…, come lo chiamate? Un calzolaio. Vedete, in India, queste sono considerate caste molto basse. Ma lui ha scritto poesie meravigliose. Namadeva poi era un sarto, pensateci. Tutti loro hanno scritto a proposito della stessa cosa, con sublime bellezza poetica. Come l’hanno raggiunta? Perché ormai erano entrati in questo grandioso regno della spiritualità.

So che anche voi scrivete delle poesie bellissime. Ma alcuni di coloro che hanno composto bella poesia, si sono rivelati molto ostinati, persone molto egoiste. È qualcosa che non riesco a capire. Da una parte, componete meravigliose poesie e, dall’altra, siete pieni di ego. Da dove arriva questa poesia, lo sa Dio.

Prima di tutto voi, la vostra personalità deve essere tale che la gente dica: “Quello che abbiamo incontrato è un vero guru”. Per questo, lo sapete molto bene, non dovete abbandonare la famiglia, né altro. Ma se l’ego è ancora presente, non so cosa dirvi se non che dovete sbarazzarvene completamente ed anche collettivamente. L’ego dovrebbe essere eliminato a livello collettivo. È un fatto che la gente è egoista interiormente, segretamente; ma ogni tanto (l’ego) si manifesta. È una malattia assurda e molto sottile che la gente ha e alla quale si lascia andare.

Ora, nel giorno del Guru Puja, devo dirvi che occorre lavorare molto duramente, molto duramente. La cosa più importante è quanto avete dedicato la vostra vita, il vostro tempo, a Sahaja Yoga. Solo allora acquisirete lo stato di Guru. Guardate me. Io sono una casalinga, ho le mie responsabilità familiari, i miei problemi, ma nonostante questo, sto sempre a pensare ai sahaja yogi, a Sahaja Yoga e a tutto ciò che è l’emancipazione degli esseri umani in tutto il mondo. Non soltanto qui o lì, ma nel mondo intero. Questa dovrebbe essere la vostra visione allargata, non solo per la vostra scuola, istituto superiore o università, per questo o per quest’altro; ma si dovrebbe avere una visione molto più ampia, e dovete svilupparla mediante il vostro lavoro in ogni circostanza, in ogni problema che abbiate.

Appena avrete sviluppato questa personalità, sarete sorpresi di vedere come potrete aiutare tante persone. So che qui vi sono tanti sahaja yogi lodevoli ed io li amo davvero moltissimo, e anche loro mi amano moltissimo, ma si dovrebbe sempre stare attenti, dato che ora state per diventare guru, a non considerarvi guru. Non dovreste mai ritenere di essere già guru. Appena iniziate a pensare così, di nuovo il signor Ego, il guru, spunta fuori.

Una volta che decidiate che: “Io non sono nulla, non sono nulla, sono soltanto una piccola increspatura nel cuore di mia Madre”, se adottate questo umile sentimento, tutti i vostri problemi possono essere risolti e le cose funzioneranno. Perché saranno la vostra attenzione ed il vostro comportamento a colpire gli altri, nient’altro. Qualsiasi cosa possiate tentare, solo voi potrete far avanzare Sahaja Yoga.

C’è così tanto da dire su come diventare bravi guru e tutto il resto, ma penso che lo conserverò per il prossimo Guru Puja.

Molte grazie.


[1] Stato dell’India.

[2] Harlem è un quartiere di Manhattan nella città di New York, conosciuto per essere un grande centro culturale e commerciale degli Afro-americani.

[3] Status, posizione di Guru.