Shri Krishna Puja, I tabù primordiali e il Dharma sahaja

Campus, Cabella Ligure (Italia)

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(08/2022 SOTTOTITOLI, TRADUZIONE VERIFICATA)

SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

Shri Krishna Puja

I tabù primordiali e il Dharma sahaja

Cabella Ligure (Italia), 23 Agosto 1997





Oggi siamo qui per celebrare il Krishna puja. Quando sono arrivata in America volevano che celebrassi un puja a Mahakali, ma ho detto di no, di farmi parlare soltanto di Krishna perché per prima cosa occorre rendersi conto della potenza di questo puja. Come possiamo stabilizzare Shri Krishna dentro di noi?

Egli stesso ha detto che ogniqualvolta il dharma decade… Dharma non è quello che intendiamo noi, ossia le assurdità dell’Induismo, Cristianesimo o Islamismo, non è questo.

Per dharma si intendono i nostri tabù primordiali, connaturati negli esseri umani. Penso che meglio di noi li conoscessero gli aborigeni; ma ciò che abbiamo fatto è stato dominarli, per cui anch’essi hanno dovuto trasformare il proprio stile di vita.

I tabù primordiali si comprendono soltanto se si cerca di comprendere se stessi oppure tutto ciò che proviene dalle tradizioni.

Ora, il dharma sahajaè un po’ diverso, nel senso che è molto più elevato non solo dei concetti sahaj di cui parliamo, ma persino di quanto dissero Shri Krishna o Shri Rama.

Shri Rama pensò che la cosa migliore fosse impartire, innanzitutto, una disciplina. La gente doveva prendere la vita seriamente, avere una piena consapevolezza del proprio essere, rispettare se stessa. Tutto questo fu prescritto tanto tempo fa. Inoltre, la gente, quando era fondamentalmente gente per bene, capiva che non si dovrebbe fare niente di ciò che è sbagliato per noi. Questi sono i tabù primordiali e questi tabù primordiali sono innati in noi.

Se anche vi dicessi di non bere, ad esempio, voi continuereste a bere. Se vi dicessi di non mentire, mentireste. È nella natura umana andare contro i tabù primordiali, in quanto la gente pensa di avere la libertà, la libertà di fare quel che le pare: vi considerate liberi. In realtà non è così. Le persone vivono sotto l’effetto di lusinghe e tentazioni di ogni genere che sono in contrasto conla vita umana. Mentre è molto naturale essere persone dharmiche.

La maggior parte dei bambini lo è. Ho visto, ad esempio, che i bambini si vergognano molto di spogliarsi; ho notato che anche bambini piccolissimi non si spoglieranno in presenza di altri. Hanno pudore. E questa attitudine è descritta come “Ya Devi sarva bhuteshu Lajja rupena samsthita” (Devi che è presente negli esseri umani nella forma di pudore).

Quindi si dovrebbe avere pudore, essere umili e rispettare il proprio corpo. È molto importante.

Al giorno d’oggi il fatto di esporre il corpo è considerato una grande conquista delle donne. Cercano di diventare come gli aborigeni che, però, nella loro epoca non hanno mai avuto queste idee e non erano così confusi. Anche se le loro donne vestivano in modo succinto, ciò non intendeva essere un richiamo sessuale o un modo per attrarre gli uomini, e gli uomini non si comportavano in modi strani mostrando una attrazione speciale per le donne. Insomma, perché dovreste? È del tutto assurdo che gli uomini debbano essere attratti dalle donne e le donne dagli uomini. Invece, si vede accadere in continuazione semplicemente camminando per strada.

Ritengo questo tipo di mancanza di dharma il peggiore, è una maledizione, perché c’è chi tende a comportarsi in questo modo insensato anche dopo essere venuto in Sahaja Yoga. Penso che tutta questa gente dovrebbe andare in manicomio, non è adatta per Sahaja Yoga. Ma il dharma si stabilizza appena avete la luce dello Spirito.

Shri Rama, ai suoi tempi, dovette stabilire tutte le regole ed anche Mosè, ai suoi tempi, dovette scrivere i dieci comandamenti. Ma Krishna aveva un’idea opposta, ossia stabilizzare un dharma di amore puro, di puro amore.

Voleva questo perché i tabù di Shri Rama erano imposti, proprio come fanno gli islamici o i cristiani, ma così non funziona mai.

Shri Krishna quindi pensò fosse meglio invitare la gente a sviluppare questo amore puro in completa libertà. Radha, che era con Lui come sua Energia, è chiamata Ahlada Dayini, ossia Colei che conferisce la gioia, la gioia pura.

Tutte le attrazioni di basso livello finiscono per creare problemi.

Sapete che bere alcolici è contro di voi.

Oggi si parla del tabacco e domani si parlerà dell’alcol, quando ci si accorgerà che tanta gente soffre e muore a causa delle terribili condizioni del fegato.

Allora diventerà un tabù anche il bere. Ma esso è già un tabù naturale per il vostro organismo. Se continuate a fare qualcosa che non va bene per voi, per una vita retta, perdete il dharma. Occorre comprendere con molta chiarezza che il dharma sahaja significa essere liberi: completamente liberi dalla lussuria, dall’avidità e da tutte le assurdità. Ne siete al di sopra, siete oltre.

Il dharma sahaja è superiore al dharma dettato da Shri Krishna o da Shri Rama, perché voi avete raggiunto quello stadio. Si deve essere dharmici in completa libertà.

Tutto quello che è dannoso per voi, non dovreste farlo. Non devo dirvi io di non fare una cosa o un’altra.

Tutto ciò che dico può non essere bene accetto, ma le vostre vibrazioni ve lo confermeranno subito. Questo è il dharma sahaja. Nel dharma sahaja vi liberate di ogni tipo di kama, krodha, mada, matsarya, lobha, moha1: ossia lussuria, collera, attrazioni varie, avidità – l’avidità, ciò è molto importante – avidità e attrazioni.

Ora, se riuscite a capire quanto la gente sia avida… Avida di cosa? L’America sta morendo a causa del consumismo. Osservate i loro trucchi del mestiere: in America si può prendere in prestito dalle banche qualsiasi somma di denaro, senza problemi. Ed anche se non chiedete prestiti, vi invieranno una lettera per proporvi di accettare gli assegni da ventimila dollari che vi mandano: perché non prenderli?! Ah, diventerete davvero molto ricchi, sapete, è fantastico ricevere un prestito!

Mi è stato detto che alcuni (sahaja yogi) venivano a Ganapatipule avendo chiesto un prestito, e ho detto di smettere con tale assurdità. Chiedono un prestito, vengono a Ganapatipule e la loro mente è sempre focalizzata su come faranno a restituirlo, come ci riusciranno.

L’attenzione è continuamente distratta, anche nel caso in cui si voglia fare qualcosa di buono per se stessi venendo a Ganapatipule.

Una mente così non è libera. Una mente libera è quella la cui attenzione è completamente illuminata dallo Spirito. Ma il problema è che noi ci stiamo ancora affrancando da questi vincoli umani per ascendere verso una vita più elevata di realizzazione. E, nell’ascendere a quel livello, dobbiamo capire che occorre abbandonare tutte queste catene, tutte le cose orribili che sono in noi, come un uccello che, uscendo dall’uovo, si scrolli di dosso tutti i residui dell’uovo.

I vostri fratelli, le vostre sorelle, vostro padre, vostra madre, vostro marito, chiunque sia, cercheranno tutti di denigrarvi.

Se loro bevono, diranno: “Dai, faresti bene a bere qualcosa; non sei socievole, sei inutile, non sei alla moda. Che assurdità è questa?”.

È così che nascono le mode, ma questo effetto collettivo delle mode non è venuto da Shri Krishna e non esiste in Sahaja Yoga.

In Sahaj siete completamente liberi da tutte queste sciocchezze. Se volete potete indossare un bel vestito, se non volete non siete tenuti a farlo. Siete liberi. Siete liberi dalla schiavitù del denaro. Questo è molto importante.

La schiavitù del denaro è un altro problema. So che alcuni sahaja yogi sono venuti in Sahaja Yoga cercando di guadagnare denaro con Sahaja Yoga. Ma per quale motivo siete venuti in Sahaja Yoga? Per liberarvi da questa schiavitù del denaro. Nel dharma sahaja,per voi il denaro non è altro che la polvere dei vostri piedi. Nulla di tanto importante.

Esiste inoltre questo sentimento collettivo che spinge ad accettare cose assurde. Deve essere eliminato, soprattutto in America – ne sono rimasta sorpresa – ed anche in Inghilterra.

(Una volta) arrivò un hippy con i capelli che sembravano quelli di una scimmia – devo dire che quelli delle scimmie sono meglio, non so a cosa assomigliassero – tutti raccolti come un… insomma, non esiste nulla a cui paragonarli, vi assicuro. Così gli chiesi perché portasse i capelli in quel modo, e lui: “Perché voglio essere primitivo. Adesso dobbiamo diventare primitivi”. Replicai: “Ma il tuo cervello è moderno, a che serve farsi crescere i capelli in questo modo? Pensi così di poter diventare primitivo? Non puoi”.

In seguito seppi che era morto. Ne arrivò un altro come lui che non morì, ma finì in manicomio. Ne ho incontrati molti così. Ma perché lo fate? Perché è di moda.

Sapete che l’Italia adesso sta prosperando grazie a stilisti di ogni genere. C’è una storiella sui nuovi ricchi, specialmente in Russia. I russi di solito non sono così, non accettano qualcosa solo perché è di moda.

Ebbene, nella storiella uno dice: “Mio Dio, hai perso la mano nell’incidente!”. E l’altro: “Questo non ha importanza, ma ho perso il mio costosissimo orologio svizzero!”. “Davvero? Quale?”. “Era un Rolex”. Non è importante aver perso la mano, bensì il Rolex. Il Rolex è di moda.

[A lato: “Potete toglierlo? Perché la gente non riesce a vedere”.]

Questi sono i nuovi ricchi che hanno denaro. [Mentre Shri Mataji parla, un cane attraversa il palco: “Va bene ora, ce la farà. Forza, vieni. Ah. Siediti, siediti. Ora scendi”.]

I cani non seguono le mode, non ho mai visto un cane seguire una moda. Lo fanno le scimmie. Se gli stilisti italiani creassero qualcosa di speciale per i cani, loro non ci farebbero caso, magari potrebbero comprarlo i loro padroni, ma non gli animali. Naturalmente non è che dobbiamo diventare animali, ma non dobbiamo nemmeno diventare schiavi delle mode.

Esistono alcuni negozi molto cari. Perché? Per via degli stilisti. Così ve ne andate in giro dicendo a tutti: “Vedi? Indosso questo abito di uno stilista, è del negozio di uno stilista”. Insomma, e voi?

Non avete alcun senso dello stile? Non avete la capacità di capire la differenza tra ciò che vi serve e ciò che non vi serve? E oggi, la maggior parte di essi è in prigione, mi spiace dirlo, ma hanno denaro e lo hanno guadagnato ingannandovi.

In particolare mi ha sorpreso vedere come in America vendessero soprattutto prodotti di stile italiano, design italiano, di marca italiana, e la gente comprasse lo stile italiano. Ero sorpresa del fatto che creino oggetti davvero artistici che si trovano ovunque, cose bellissime.

Ma ciò in cui si crede è una specie di follia collettiva. Tutti indossano gli stessi abiti di questo o quello stilista. Questo non è dharma sahaj. noi non siamo schiavi di nulla, siamo persone libere.

“C’è questo, c’è quello”: non dobbiamo accettare nessun design o altro. Lasciate che siano gli stupidi a seguirlo, noi siamo sahaja yogi.

Questo è diffuso anche fra persone che si suppone siano dei sadhu (asceti), si vestono tutti allo stesso modo. Come si fa a riconoscerli?

In Sahaja Yoga non vogliamo che vi vestiate allo stesso modo, che abbiate lo stesso aspetto, che vi tagliate i capelli allo stesso modo. No, dovete avere la vostra individualità perché siete liberi. Ma la libertà è sempre sostenuta dalla saggezza, quindi non significa fare quel che vi pare.

Accadono stranezze di ogni genere quando una persona non conosce la luce dello Spirito.

Nella luce dello Spirito non rimanete coinvolti in questa sorta di follia collettiva in atto.

Si è straordinariamente collettivi in ciò che è folle. Vorrei che si riuscisse ad essere più collettivi nelle cose sagge.

La saggezza è molto importante; e la capacità di Radhaji di dare gioia, Ahlada Dayini Shakti, deve svilupparsi in noi. Ciò significa che quando si incontra una persona nella collettività, questa dovrebbe sentirsi felice di incontrarvi.

Shri Krishna ha insegnato il dharma dell’amore. Non c’è amore se discriminate le persone perché sono nere, marroni o bianche. È molto superficiale. Che significa bianco, nero o giallo? Non capisco. Qui vanno al mare per diventare neri e poi dicono di non volere i neri, specialmente in America.

La separazione fra bianchi e neri che ho trovato lì mi ha fatto piangere davvero.

Sono stata ad Harlem. I sahaja yogi mi hanno chiesto: “Madre, andrà ad Harlem?”. Ho risposto: “Perché no? Io sono nera. Se mi chiamate nera, sono nera; se mi chiamate bianca sono bianca; se mi chiamate gialla, sono gialla. Quindi ci vado”. E lì ho tenuto una conferenza e c’era tantissima gente, davvero, non posso dimenticarlo.

Era una sala delle più famose, identica a quella in Australia dove avevo parlato a molte persone. Ho pensato: “ma guarda!”. Mi hanno detto: “Madre, gli australiani l’hanno copiata da noi”.

E la gente era così dolce, così bella, vi dico. Ho potuto veramente vedere il loro cuore, sentirlo. Il ragazzo che cercava di condurre l’incontro, dopo la conferenza, è venuto ad abbracciarmi e baciarmi. Insomma, mi avrebbe anche stritolata (Shri Mataji ride) per l’amore che sentiva. Era un ragazzo di ventidue anni circa, e disse: “Madre, la prossima volta che verrà in America deve tornare ad Harlem”. Ma mi hanno riferito che ora quella sala è chiusa.

Il sistema americano in un modo o nell’altro è in contrasto con la democrazia, e non solo con la democrazia, ma in contrasto con ciò che voleva Abramo Lincoln. Hanno avuto un uomo così straordinario ma ho visto che gli hanno dedicato una stradina.

Naturalmente dicono che a Washington hanno alcune bellissime statue a lui dedicate, ma per il resto i suoi principi sono distrutti, i suoi ideali calpestati perché, in qualche modo, è arrivata della gente che ha scritto contro i neri, specialmente dall’Inghilterra.

Che diritto si ha di scrivere contro qualcosa che è stato creato da Dio? Se vi fossero gli stessi colori ovunque, sembrerebbero tutti dei soldati. Devono esserci colori diversi, tonalità diverse. Guardate gli alberi, guardate i fiori, guardate le diverse tonalità che assume il cielo, solamente per renderci felici, ahlada.

Ciò che rende felici è la varietà, la varietà è un segno di bellezza. Se non vi fosse varietà sarebbe tutto molto noioso, vi dico, terribilmente noioso. Eppure loro sono molto orgogliosi, pensano di essere chissà chi. Si considerano persone straordinarie, hanno un senso di superiorità perché hanno il naso, le labbra o i capelli di un certo tipo.

Sono persone molto stupide e voi vi accodate a loro. Ma come si fa ad unirsi a loro?

Volete la libertà? Allora siate persone libere. Se c’è libertà deve esserci varietà, è molto importante.

Vorrei dire ai sahaja yogi che stanno per tornare in America che adesso dovrebbero adottare un nuovo comportamento: andate dalle persone di colore. Mi ha fatto molto piacere vedere che in Sud America, in occasione del seminario, si siano rivolti specialmente agli aborigeni, che siano andati ad incontrarli.

Anch’io li ho incontrati e sono rimasta molto sorpresa, perché mi hanno detto subito: “Madre, sappiamo che Lei è una persona spirituale, potrebbe risolvere i nostri problemi?”. “Qual è il vostro problema?”. “È molto semplice. Abbiamo un terreno”. “Bene, e allora?”. “È un piccolo appezzamento di terra, cinque o sei ettari di terreno di nostra proprietà dove cresce la salvia” – per loro, la salvia è una pianta sacra – “e noi ci siamo sempre incontrati in questo posto per diverse festività, perché per noi questa terra è sacra”. Sanno così tante cose, sapete. Quella è una terra sacra e per questo c’erano vibrazioni. Quindi si riunivano sempre lì. Era tutto così naturale!

Allora chiesi cosa fosse successo, quale fosse il problema. Mi risposero che il governo americano aveva venduto quel terreno ad un indiano. Io dissi: “Ad un indiano?”. “Sì, può chiedere a questo indiano se può restituircelo, dietro pagamento?”. Ho chiesto il nome di questo indiano. Quando me lo dissero esclamai: “Dio mio! È un sindhi. Un sindhi! Quello non vi darebbe neppure un centesimo, credete che vi darebbe il terreno? Mi dispiace, sarò anche divina ma non posso aiutarvi”.

Ero però sorpresa che nessuno di loro avesse protestato per questa situazione. Avrebbero dovuto protestare, chiedere al governo la restituzione del terreno: “Perché lo volete? Perché volete portarcelo via?”.

In fondo tutti gli americani sono immigrati, non appartengono a quel posto, non sono i proprietari di quella terra. Sono immigrati.

Quindi non hanno il diritto di prendersi la terra di qualcuno convinti di essere superiori.

Davvero fantastico: qualcuno entra in casa vostra, pensa di essere superiore e butta fuori tutte le persone della vostra famiglia.

Questo è quel che è accaduto in America, ma il dharma sahaja è proprio l’opposto. Nel dharma sahajaaccogliete la gente nel vostro cuore, l’amate, il vostro amore e la vostra compassione fluiscono di continuo.

Per me è un problema, questo mio corpo è più compassionevole di quanto non sia io stessa. Se anche non penso alla compassione, il mio corpo assorbe tutto automaticamente. Vuole risolvere i problemi degli altri. Non credo che voi possiate avere un corpo così, non dovreste; però dovreste almeno avere un cuore aperto.

Se vedete per la strada una persona di colore… ciò che mi piace dei neri americani è che, una volta, all’aeroporto, un signore di colore mi ha detto: “Buongiorno, cara, come sta? Cosa fa qui? Mi fa molto piacere vederla”. “Anche a me fa piacere vederla, come sta?”.

Un’altra volta ero in viaggio in… quale aeroporto era? Ursula era con me. Un signore molto alto, grande e grosso, mi ha guardato e ha detto: “Ah, è tornata?”. Ho risposto: “Sì, sono tornata. Mi conosce?”. E lui: “Certo, certo che la conosco”.

In realtà lui non mi aveva mai incontrata e io non lo avevo mai conosciuto (risate), però mi sono sentita contenta, molto contenta. Questo è il modo migliore per incontrare la gente.

Supponiamo che, camminando per strada, incontriate una persona di colore – vi assicuro che per loro lì la vita è terribile, è una vita terribile: lo so, ho letto dei libri su di loro e ho pianto, ho pianto e ho provato molto dispiacere – ebbene, voi sahaja yogi dovreste andarle incontro e dire: “Salve, come stai?”. E darle la mano. Posso assicurarvi che non vi taglieranno la gola.

In tema di criminalità in America, non so se vincano la competizione i bianchi o i neri. Ma se siete gentili e amorevoli, potete rimuovere quella parte di criminalità che è in loro, perché l’odio può essere annullato soltanto dal puro amore.

Ma i bianchi pensano di essere molto furbi, di sicuro molto superiori in quanto a furbizia. Diversamente, qual è la loro superiorità?

Solo il colore della pelle, ma la pelle bianca è la peggiore di tutte. Io sono stata molto chiara, molto chiara fino al matrimonio o per un po’ di tempo, poi ho iniziato a scurirmi sempre più perché la pelle bianca assorbe ogni… La luce che proiettate su di me, io l’assorbo e mi vengono delle macchie scure. Quindi non penso sia una gran cosa avere la pelle bianca, ha un aspetto molto strano, pallido e triste. Ma non serve andare al mare, far diventare marrone il corpo – non nero, marrone – e poi soffrire di cancro della pelle. Anche questo tipo di stupidità è molto di moda.

In collettività dovremmo stare attenti a quanto ci lasciamo impressionare da certe cose.

Una volta ho visto mia nipote che indossava un abito senza maniche e le ho detto che non avrebbe dovuto indossare abiti senza maniche. Lei ha risposto: “Fa molto caldo, ho molto caldo”. È giovane. Le ho detto: “Però, sai, questi due chakra sono molto importanti, se li scopri avrai dei problemi”.

A lei non piace indossare abiti sopra le ginocchia, ma dice che la gente li indossa. Le ho spiegato che anche le ginocchia sono chakra molto importanti e dovremmo tenerle coperte, altrimenti si danneggeranno e avremo problemi alle ginocchia. Si è cambiata subito. “Nonna, indosserò la camicetta sotto e metterò qualcosa sopra”. Subito. Questo perché sapeva che è un naturale tabù primordiale il non dover esporre questi due nostri chakra e gli altri due.

Invece, oggi, non so, più lunghe sono le gambe, più corti sono i vestiti. E non capisco cosa ci sia nelle gambe. Tutta la bellezza sta forse nelle gambe?

In un viaggio incontrai una signora che indossava un burqa perché era musulmana ma, appena atterrammo a Londra, se lo tolse e sotto aveva un abito molto sopra le ginocchia (Shri Mataji ride). Mi chiesi che genere di musulmana fosse. Anche peggio delle cristiane, perché loro non indosserebbero una roba simile: sapete, per uscire dall’aereo si deve scendere la scaletta. Nessuna lajja, nessun pudore, nessuna vergogna.

Il dharma sahaja significa avere pudore, avere il senso del pudore. Il modo di parlare agli altri, ciò che dite, il vostro comportamento con gli altri, nel sahaja dharmasono alhada dayini (danno gioia, ndt).

Se qualcosa non è alhada, state zitti, non ditelo. A che serve? Che bisogno c’è di essere sarcastici? Per ostentare, con il sarcasmo, la vostra intelligenza? Non è un segno di buona educazione parlare agli altri in modo sarcastico, tagliente. Se invece parlate con dolcezza, che male c’è?

La dolcezza viene da Radhaji. Naturalmente la sua figura è stata travisata e ridotta ad una specie di storia tra Romeo e Giulietta, ma non era così. Lei era una donna purissima ed era Mahalakshmi.

Per essere Mahalakshmi, dopo essere entrate in Sahaja Yoga, dovreste capire che dovreste vestirvi in modo del tutto appropriato.

Ricordo che una volta ero ad un ricevimento importante e arrivò un signore che si sedette facendo: “Aaahh!”. Chiesi: “Cos’è successo?”.

“Che sollievo vederla, Madre, signora Shrivastava! Guardi queste donne, non ne posso più. Ma quando è arrivata Lei, ho sentito un gran sollievo”. Gli chiesi: “Cos’è che le dà tanto sollievo?”. “Lei è così serena!”.

Le donne, nel dharma sahaja, sono serene. Non sono stupide, frivole, pronte a ridere di qualsiasi cosa. Non si addice ad una donna. Qualsiasi cosa accada, alcune donne si sentono in dovere di ridere. Insomma, se c’è qualcosa per cui ridere, va bene, ma loro ridono anche per cose che non fanno ridere. Non è il modo. Anche questo può essere ridicolo, può ridicolizzare gli altri. Invece, ridere per apprezzare qualcosa, per gioire di qualcosa è molto puro e crea una bellissima atmosfera.

Ritengo che tutti i problemi ecologici esistano nel nostro cervello e nascano dal modo in cui siete stati educati, non fuori. Sono dentro di noi e si riflettono all’esterno.

Al Ganesha puja vi spiegherò come siamo strettamente connessi con la Madre Terra e come la Madre Terra e l’atmosfera reagiscano ai nostri comportamenti, al nostro modo di vivere.

Nel dharma sahaja vi liberate molto facilmente di lussuria e avidità, questo lo so. Insomma, chi non riesce ad eliminare neppure questo non dovrebbe chiamarsi sahaja yogi.

Le prime cose di cui ci si libera sono la lussuria e l’avidità. Lo vedo adesso fra i giovani: quelli che vengono in Sahaja Yoga diventano persone veramente libere, non corrono dietro alle donne e le donne non corrono dietro agli uomini. Stanno insieme, stanno seduti insieme, parlano insieme, ridono insieme, ma vi è purezza.

Nel Corano è scritto che, quando arriverà Qiyama (il tempo della resurrezione), vi saranno bellissimi uomini e bellissime donne, ma saranno esenti da lussuria e avidità, saranno puri.

Ed oggi potete vederlo: questa lussuria e questa avidità sono sparite nella maggior parte di voi. Sono sparite automaticamente e ora potete rendervi conto da soli di come siate liberi da questa schiavitù.

Domani inoltre saranno celebrati i nostri matrimoni. Nel dharma sahaja, la cosa fondamentale è il perdono. Se non si riesce a perdonare non si può essere sahaja yogi. Perdono.

Il perdono subentra dimenticando il passato. Diversamente continuerete a dire che qualcuno vi ha fatto soffrire, un altro vi ha tormentato, che è stato molto cattivo, che si è comportato con voi in un certo modo, che vi ha fatto questo e quello. Ciò dimostra che non avete il calibro per capire Sahaja Yoga, perché non sapete perdonare.

Che c’è da ricordare? È meglio il presente.

Se voi adesso siete qui con me a gioire di Alhada Dayini Shakti, ma vi mettete a pensare al passato, che cosa dimostra? Che non avete il calibro. Per avere il calibro di Sahaja Yoga dovreste essere liberi dal vostro passato. Fine. Non occorre confessare nulla. Molte persone, dopo essere venute in Sahaja Yoga, mi hanno scritto lettere di confessioni, ma ho detto: “Bruciate queste lettere, non mi ricordo nulla; non voglio leggere niente di nessuno”.

Dovrebbe dunque esserci il perdono. Se riuscirete a perdonare, vi sorprenderete di quanto vi sentirete sollevati e quanto sarà felice la vostra vita matrimoniale. Se invece tendete a ricordare qualcosa… D’accordo, alcuni matrimoni sono davvero molto difficili, va bene, scioglieteli. In Sahaja Yoga è consentito il divorzio. Ma dev’esserci un vero motivo, non perché pensate di essere superiori all’altro.

Attualmente abbiamo messo all’indice molte nazioni da cui non vogliamo avere ragazze o ragazzi (da sposare).

Per quale motivo? L’esperienza ci ha insegnato che non hanno i requisiti per il matrimonio, per cui è meglio che non si sposino. Se però vi sposate, dovete vivere una vita da sahaja yogi ideali. Se poi siete sahaja yogini, potrete portare avanti (il matrimonio) molto meglio perdonando sempre.

Ogni volta che mi dicono: “Madre, sa, deve aiutarmi”. “Perché?”. “Perché mio marito non mi dà soldi”, io rispondo: “Lascialo, non mi importa, lui deve darti del denaro. Perché non te lo dà?”.

Se poi parlate con il marito, lui dirà: “Madre, lei è molto spendacciona”. Allora dico: “È meglio che lasciate entrambi Sahaja Yoga e facciate quel che vi pare”.

Nel dharma sahaja la relazione fra marito e moglie dovrebbe essere veramente romantica, davvero bella.

In genere non è così, sapete, qui si parla di amore e di tante belle cose, però molto raramente la gente si innamora e continua ad esserlo.

È una benedizione provare realmente un sentimento del genere, ma il più delle volte è una maledizione.

Innamorarsi va benissimo, ma questo non significa dimenticare di essere dei sahaja yogi. Ritengo che Sahaja Yoga vi aiuti notevolmente nella vostra vita matrimoniale. Il dharma vale anche per i vostri figli, nel senso che crescete i vostri figli senza troppe imposizioni, ma educandoli alla libertà. Lasciate che usino la loro saggezza.

So che a volte i figli vanno fuori strada e tendono a seguire cose sbagliate. In quel caso dovete correggerli, dovete dirglielo, è vostro dovere; non sono nati sugli alberi ma qui, dai genitori. pertanto è dovere dei genitori spiegarlo: “Questa cosa è sbagliata, è molto sbagliata e non va fatta”. Dovreste correggerli, ma questa correzione dovrebbe essere fatta in modo sahaj.

Vi farò un esempio. Una volta ho avuto un problema con una persona che è venuta a dirmi che non riusciva a smettere di fumare, che sentiva il bisogno di fumare. Gli ho detto: “Allora fuma, però non puoi essere un sahaja yogi, perché un sahaja yogi che fuma è una strana caricatura. Non riesco a pensare a un sahaja yogi che fumi. Che aspetto avrei io se mi mettessi a fumare?” (Risate). “Orribile”. ”E allora, se tu sei mio figlio, non puoi fumare perché fa una brutta impressione”. E lui ha smesso di fumare, ci pensate?

Nel trattare con i bambini prendete sempre voi stessi come esempio, come parte integrante dell’argomento che trattate, in modo che i bambini non rimangano male. È una cosa di cui ho parlato spesso: i bambini possono rinunciare a tutto, vi assicuro, ma non al vostro amore.

Se sanno che li amate, non faranno nulla che possa indurvi a non amarli. Questo è sicuro al cento per cento, perché i bambini sono le persone che meglio sanno cos’è l’amore.

Non so, ma mi pare di non aver visto molti libri in inglese sulle bellissime riflessioni dei bambini.

C’è stato un solo libro che è stato pubblicato quando ero a Londra, “I bambini parlano dei politici”. E mi pare abbiano stampato cinquemila copie, andate esaurite il giorno stesso.

Insomma, parlate ai bambini, parlate con loro. Vi sorprenderanno, sono pieni di dolcezza, hanno tante belle cose interiormente e, quando parlano, si rimane stupefatti per come si esprimono, per come parlano di Sahaja Yoga e manifestano la loro forza spirituale.

Abbiamo tra noi molti bambini bravissimi, che sono in tutto e per tutto sahaj. Una volta un bambino si è inchinato davanti a me e gli ho chiesto perché lo avesse fatto. (Mi ha risposto:) “Ho sentito vibrazioni fresche provenire da Te, Madre, e così l’ho fatto”. “E ti è piaciuto?”. “Certo!”. “Più del cioccolato?”. “Sì, certo!”. (Risate, Shri Mataji ride)

Ero sorpresa: “Ma le hai mangiate o cosa?”. “No, non è necessario mangiarle, sai, ci si sente tanto felici dentro e sento che Tu, Madre, appoggi la Tua mano sul mio cuore e cerchi di consolarmi”. Ero stupita. “E dov’è il tuo cuore?”. “È qui. Il mio cuore è qui, lo sento qui”.

Pensate che amore e che comprensione di Sahaja Yoga in questi piccoli bambini che hanno anche meno di cinque anni.

Ora, voi siete tutti i miei figli adulti, e voglio che conosciate tutte le bellezze che sono in voi e di cui dovete gioire.

Prima di tutto imparate a ridere di voi stessi. Questo è il modo migliore per gioire di se stessi, sapete. E non passate troppo tempo davanti allo specchio, questo è un altro modo. Se passate troppo tempo allo specchio, c’è qualcosa che non va in voi. Personalmente penso che sia una sorta di possessione.

Dovreste dunque capire se avete interiormente il dharma sahaja.

Madre ha instaurato il dharma sahaja molto più di quello che voleva instaurare Krishna.

Lui voleva stabilizzare il dharma dell’amore, che naturalmente noi abbiamo, ma oltre a questo abbiamo molte altre bellissime sfaccettature e aspetti così belli della nostra personalità di cui avevamo dimenticato di gioire.

Quindi l’attenzione dovrebbe essere sulle vostre qualità individuali, sulla vostra personalità e allora vi sorprenderà come questa personalità vi darà gioia, vi darà ahlada, vi darà tanta pazienza con gli altri. A volte a me sembra tutto uno gioco, perché non c’è niente di tanto serio.

Non è lo stile di Rama, per cui occorre essere austeri. Io non devo uccidere nessuno, non uso nessuna arma in questa vita.

Se le cose si risolvono senza ricorrere alle armi, che cosa si può fare? Ma voi, come sahaja yogi, dovete cercare di vedere la bellezza, dovreste essere sensibili per rendervi conto di come siate stati aiutati, di come siate stati guidati, di come siate stati benedetti. Questo è il dharma sahaja.

Se non riuscite a rendervene conto, significa che vivete ad un livello molto basso. E questo non è colpa di Sahaja Yoga ma è il vostro stile, non siete sensibili.

Se qualcuno non si accorge che si sta bruciando la mano, che ci si può fare? Non ha buon senso, non ha sensibilità, non riesce a sentire.

Potrà bere, potrà fumare, potrà fare qualsiasi cosa, e continuare a vivere come se niente fosse. Penso debba essere un rakshasa, o non so cosa dire.

Dobbiamo prendere esempio dai sahaja yogi bravi e non da quelli cattivi; ed osservare quanto cresciamo nella gioia, che è un oceano, proprio un oceano.

Per esempio, quando sono arrivata qui, tutti cercavano di farsi vento. Ma un altro problema dell’Occidente è che la gente ama vivere in stanze ermeticamente chiuse, in automobili ermeticamente chiuse. Hanno tutti molta paura delle correnti d’aria, come se queste potessero spazzarli via o non so cosa. Non vogliono correnti d’aria. Ma, insomma, queste correnti non arrivano mica da qualche iceberg!

La gente non dà nessuna importanza all’aria fresca e questo è un altro motivo per cui a volte soffoca, sapete, soffoca proprio. È abituata ad una vita soffocante.

Una volta ero in viaggio in India, faceva molto caldo ma l’autista, che era di un paese occidentale, disse: “Non apra, non apra il finestrino”. “Perché?”, chiesi. “Perché c’è corrente”. Gli risposi: “Qui in India la gente vive all’aperto. Cos’è una corrente d’aria? Di che corrente parli?”.

Non si può aprire la porta, non si può aprire la finestra, non si può aprire nulla. Come se, aprendo qualcosa, morissero tutti. Insomma, apritevi!

È così nei confronti della natura ed anche della vita privata: non vogliono aprirsi. Se qualcuno va a casa loro (pensano): “Oh mio Dio, dovremo condividere il vino, dovremo condividere il cibo…”. Non sanno condividere, non sanno condividere, e questo non è assolutamente collettivo.

In India, invece, devo dire che hanno una buona capacità di condividere, perché sono ancora semplici, primordiali, non hanno ancora fatto di tutto per soddisfare il proprio ego. E credo che, in un modo o nell’altro, in India la gente ami condividere. Se volete far felice un indiano, ditegli che domani andrete a pranzo da lui. Sua moglie farà salti di gioia e vi chiederà: “Cosa ti piace da mangiare? Dimmi che cibo preferisci!”. Sarà felicissima. Qui, invece, appena il marito dice che qualcuno verrà a pranzo, la moglie dirà: “No, no, sto andando da mia madre!” (Risate). Avrà subito un altro programma.

Non capisco proprio. Hanno case bellissime, molto pulite, tutto bellissimo, ma se qualcuno va a casa loro ricevono uno shock, come se fosse arrivata una scossa elettrica. Ma, allora, per chi è tutto questo?

E per mettersi in mostra si fanno prestare i soldi dalle banche. Persino gli indiani che vivono in America lo fanno. Vogliono tre Mercedes, quattro case… per farci che? E le comprano facendosi prestare i soldi. I sahaja yogi non devono prendere denaro a prestito. Non occorre, potete fare a meno di certe cose.

Perché avere tutte queste macchine? Oggi la gente neppure cammina più.

Quando noi andavamo a scuola, in India, mio padre aveva un’automobile ma non c’era niente da fare: dovevamo andare a scuola a piedi, passando su una montagna, ogni mattina per circa cinque miglia.

Poi la sera la macchina veniva a prenderci. Io camminavo scalza perché c’erano tante vibrazioni e sentivo che i sandali mi bloccavano le vibrazioni. Quindi tenevo i sandali in mano e camminavo scalza.

Una volta mio padre mandò a prenderci a scuola un nuovo autista che gli domandò: “Come farò a riconoscere sua figlia?”. E mio padre: “Quella che devi portare è la ragazzina con i sandali in mano”. (Shri Mataji ride)

Insomma, è molto importante gioire della propria nobiltà, della propria generosità. E non schierarsi con qualcuno. Voi non vi identificate con nessuno.

Ora è molto meglio, credo, perché da quando seguite il dharma sahaja ho notato che gli inglesi diranno quello che non va negli inglesi, gli svizzeri diranno cosa c’è che non va negli svizzeri e gli indiani cosa non va negli indiani. Io in effetti l’ho appreso da loro, non sapevo che ci fossero questi problemi.

I russi vi diranno cosa c’è che non va nei russi. Inizieranno subito a vedere cosa non va in loro e dove sono carenti. Si tratta, infatti, dell’aspetto collettivo dell’appartenenza ad un certo paese.

Ora, noi indiani, ad esempio, vediamo cosa sta accadendo in India dove vi è una orribile corruzione ed altro. Ho detto: “Bene, se non vi piace l’India perché non ve ne andate da qualche altra parte?”. “No, no, no, resteremo qui, ma il governo è molto corrotto, pessimo”.

Ovunque si vada, si scoprirà che i sahaja yogi vedono subito cos’è che non va nel loro paese, perché – non lo sapete – adesso sono stati scelti per cambiarlo.

Adesso io mi sono interessata a molti problemi dell’India e inizierò a lavorare a quel livello. Abbiamo già iniziato, in un certo senso, con le donne abbandonate ed altre situazioni di povertà. Non si può eliminare la povertà semplicemente dicendo di volerla eliminare. Si deve avere sensibilità nei confronti dei poveri, soltanto in quel caso… ma ottenete maggiormente questa sensibilità perché siete indiani. Siete indiani, e con questo? I vostri fratelli e le vostre sorelle muoiono di fame. Ottenete questa sensibilità molto profonda in voi se siete nel dharma sahaja.

Questo è dunque il nuovo dharma che ormai abbiamo instaurato in questo mondo. Sta emergendo una nuova umanità, con un nuovo dharma persino molto superiore alla visione di Shri Krishna.

Egli ne parlò all’inizio. Credo non sia stato un buon venditore perché ha parlato subito della cosa migliore. Normalmente un venditore inizierà da ciò che vale due rupie per poi arrivare a duemila. Lui invece disse come prima cosa che occorre diventare Sthita Pragnya, ossia un sahaja yogi. Alla domanda di Arjuna: “Che cos’è Sthita Pragnya?”,Shri Krishna descrive un sahaja yogi, lo descrive già nel primo, nel secondo capitolo. Allora iniziano le domande. Sapete, Arjuna era bravo a fare tante domande, penso, e così si mise a porgli domande di ogni genere.

Allora Shri Krishna continuò a spiegargli: “Vedi, tutto questo è soltanto Maya, è tutta un’illusione che hai. Liberati di questa illusione. Una volta libero da questa illusione…”. Infatti Arjuna ribatteva: “Loro sono i miei parenti, i miei maestri, come posso ucciderli?”. Allora Krishna rispose che nessuno viene ucciso: “Nessuno viene ucciso, ma loro saranno uccisi perché non seguono il Satya dharma (il dharma della verità). Quindi va tutto bene”.

Chi è vostro fratello? Chi è vostra sorella? Se non seguono il Satya dharma, non avete niente a che fare con loro. Se riuscite a correggerli e aiutarli, va bene, altrimenti dimenticateli.

Prima rivolgetevi alle persone rette. Dobbiamo parlare prima alle persone semplici, innocenti. Poi, quando sarete esperti, potrete parlare con le persone difficili.

Altrimenti verrete qui a lamentarvi: “Madre, ho preso un blocco qui, ho preso un blocco lì”.

Nel dharma sahaja, poiché siete lo Spirito, sapete molto bene anche come sono gli altri, e riuscite a capire chi sono e in quali chakra hanno un blocco.

Ma il problema che ho trovato in America è che i sahaja yogi andavano a dire a qualcuno: “Tu hai un blocco in questo chakra”.

Uno viene per la prima volta e gli dicono: “Tu hai molto ego”. E lui: “Come lo sai?”. “Perché hai un blocco all’Agnya”, mentre magari è il loro Agnya che ha un blocco.

È questo il modo di accogliere una persona nuova? È questo il modo di parlare con una persona nuova? Anzi, dovreste dire: “Venga, si accomodi! Lei è straordinario, sa?”.

Sono persone che non sanno ancora nulla, quindi apprezzano qualche complimento, noi diciamo chaplusi. Poi, piano piano… Voi fate tutto questo per farli diventare dei sahaja yogi, perché li amate, questo è il motivo di fondo.

Se però, non appena arriva qualcuno, gli dite: “Questo non va in te, quest’altro non va in te”…

Questo non è il lavoro di un papa, per cui si dice sempre alla gente cos’ha che non va, e poi di andare a confessare i propri peccati. E a chi? A tutti questi stupidi soggetti. Non è così.

Quello che occorre far vedere alle persone è che le amate, che siete gentili con loro perché vi piacciono. Poi, pian piano, le farete ascendere.

Ma se appena uno arriva gli tirate un colpo, è finita. Come si possono instaurare dei buoni rapporti? Gli americani devono imparare questo. Non so perché gli americani si credano così superiori. Vi assicuro, in quanto a saggezza, non direi che lo siano granché. In loro la saggezza manca completamente. Fraintendono subito le persone. Mettersi a giudicare gli altri non è il modo per poter arrivare al dharma sahaja. Nel dharma sahaja siete voi stessi, siete in voi stessi, siete nel vostro regno di felicità e gioia. Dov’è il tempo per criticare gli altri?

La cosa migliore quindi è mostrare il più grande amore a tutti. In questo amore non dovreste mostrare pietà, ma un amore che sia, di nuovo, ahlada dayini.

Questo è il messaggio di Shri Krishna, ma non so quanti lo abbiano compreso.

Si trovano questi seguaci di Shri Krishna, come gli Hare Rama, che sono dei veri accattoni per la strada.

Shri Krishna è Kubera (il Dio dell’abbondanza) e i suoi seguaci sono tutti mendicanti, immaginate un po’. Questo comportamento rende forse onore al suo aspetto di Kubera? Ebbene, i sahaja yogi non sono così. Dovreste essere generosi, non dovreste preoccuparvi troppo di voi stessi, non dovreste pensare sempre a voi stessi, ma alla collettività, al vostro comportamento.

Collettività non significa forzare la gente ad entrare in Sahaja Yoga. Quando verranno in Sahaja Yoga, scopriranno la gioia della vita e non dovrete dir loro nulla. Non c’è nulla da dire, funzionerà silenziosamente e loro sentiranno il vostro amore.

Vedete, l’amore è qualcosa di così grande: non aiuta soltanto gli altri, ma aiuta anche voi. Procura tanta gioia dare la realizzazione, ma se cominciate a dire: “Questo tuo chakra è bloccato”, perché date la realizzazione?

Se non sapete dare la realizzazione, è meglio che non lo facciate. Non è criticando che si può gioire dell’amore.

Certo, qualche volta potete prendervi in giro tra voi, così, per divertimento, ma non per ferire, tormentare, abbattere gli altri.

Voi siete tutti nel dharma sahaja, avete accettato il dharma sahaja e, nel dharma sahaja, dobbiamo avere amore puro dal cuore, nessuna ipocrisia e una vita saggia.

Questo papa, ad esempio, è contro l’aborto. Io no. Se una donna sta soffrendo, lasciate che abortisca, chi è vivo è più importante di chi non è ancora nato. Se qualcuno vuole abortire, quel bambino può rinascere.

Secondo il nostro punto di vista nessuno muore per sempre, qualsiasi cosa possa essere.

(Dire no all’aborto) è un modo che usano per favorire la riproduzione degli esseri umani.

Si dice, ad esempio, che le donne musulmane siano come delle fabbriche: continuano a mettere al mondo sempre più figli, così ci saranno più elettori (musulmani). Il papa questo lo sa, per questo dice no all’aborto. (Secondo lui) i cristiani non dovrebbero abortire, perché altrimenti ci saranno meno cristiani a contrastare i musulmani.

Ma in Sahaja Yoga non abbiamo queste cose così strane, radicali, assurde. Abbiamo il divorzio ed abbiamo anche l’aborto. È importante capire che tutti questi tabù esistono. Però non valgono per le persone che devono uscire dai guai, occorre aiutarle. È così che funziona.

Ma, in tutta franchezza, noi non abbiamo bisogno di praticare l’aborto, se ne occupa il Paramchaitanya. il Paramchaitanya lo fa per me. Io non devo farlo, non devo fare nulla; ci pensa il Paramchaitanya.

È bello perché lui sa cosa va fatto e come farlo.

E se a volte siete nei guai, sappiate che è perché non affidate le cose nelle mani del Paramchaitanya.

Se le rimettete nelle mani del Paramchaitanya tutto funzionerà perfettamente.

Quindi, per comprendere Sahaja Yoga, la domanda principale che dovete porvi è: quanto gioite di voi stessi? Quanta gioia date agli altri? Per questo avete la musica e tanto altro.

Avevo detto che oggi non avrei parlato molto, ma per qualche motivo con Shri Krishna non si può stare zitti (risate). Lui suonava il murli, il bansuri, il flauto. Guardatelo. Io vi parlavo e Lui suonava il murli. Eglinon parlò molto e, a parte la (Bhagavad) Gita, non troverete suoi discorsi.

Ma vi assicuro che anche tra chi legge la Gita ho incontrato gente orribile. Non capiscono cosa sia il dharma di Shri Krishna.

E se non capiscono Shri Krishna, come potranno capire Sahaja Yoga?

Tutti voi quindi dovete esercitarvi nell’amore e nel perdono, nell’apprezzare gli altri, nel dare gioia agli altri.

Inoltre, alcuni sahaja yogi sono stati molto gentili con me. Una volta entrai in un negozio per comprarmi un sari, ma era troppo caro per le mie intenzioni e così non lo comprai. Dissi: “Lasciamo perdere, il colore mi sta bene, ma non importa”. Non avevo tutto quel denaro per comprarlo. Ebbene, un sahaja yogi comprò quel sari e me lo regalò per il mio compleanno; e davvero non riuscivo a vederlo, perché mi si erano riempiti gli occhi di lacrime.

Piccole cose così. Di solito non mi aspetto che voi facciate qualcosa per me, no. Certe piccole cose però rendono molto felici.

Anche se fate qualcosa per qualcuno, costui potrebbe non capire, potrebbe non rendersene conto, potrebbe non avere questa sensibilità; ma, se siete un sahaja yogi, l’avrete.

Grazie infinite; in merito a tutto ciò che vi ho detto, cercate di gioire di voi stessi e di far sì che gli altri gioiscano di voi.

Che Dio vi benedica.





1Arishadvarga sono le sei passioni della mente o desideri: kama (lussuria), krodha (collera), lobh (avidità), moha (attaccamenti), mada o ahankar (orgoglio) e matsarya (gelosia). Sono le caratteristiche negative della mente che impediscono all’uomo di ottenere moksha o salvezza.