Diwali Puja

(Portugal)

Feedback
Share
Upload transcript or translation for this talk
12/2023 TRADUZIONE VERIFICATA

Diwali Puja

“Shri Lakshmi e il denaro”

Sintra, Lisbona (Portogallo), 2 Novembre 1997

Oggi ci siamo riuniti qui per adorare Shri Lakshmi.

Durante il Diwali, in India, si adora Lakshmi perché, molto tempo fa, venne ucciso un terribile rakshasa chiamato Narakasura e, nello stesso periodo, Lakshmi emerse dal mare.

Direi, insomma, che questo corrisponda alle Sue diverse apparizioni nella stessa area geografica.

Lakshmi è la Dea che ci concede ricchezza e prosperità. È indubbiamente colma di gioia, vi protegge ed è anche molto umile, infatti è in piedi su un fiore di loto. È molto leggera, vale a dire che non esercita pressione su nessuno.

Questi sono simboli di Shri Lakshmi. Ma, soltanto nei tempi moderni, Lei è anche un aspetto di Mahamaya.

Quando la gente ottiene Lakshmi, il denaro, non capisce che Lei è innanzitutto la Madre e deve essere rispettata.

La popolazione dei paesi in cui si insinua un’idea alterata di Lakshmi, andrà incontro ad una fine e ad una distruzione della peggior specie.

Quindi, questa Lakshmi (ricchezza) deve essere utilizzata con grande equilibrio, come rimanere in piedi su un loto senza finire nello stagno, dove si trovano creature di ogni genere pronte a divorarvi tutti.

Occorre rimanere in piedi sul loto: ciò significa essere al di sopra di tutte le seduzioni della maya (illusione).

In sanscrito e nelle nostre lingue definiamo maya la Lakshmi. Di una persona che ha molto denaro si dice che è piena di maya. Ebbene, questa maya gioca degli scherzi.

Se il denaro, la prosperità fossero la salvezza, in questo mondo non vi sarebbero stati problemi. Invece le persone danarose finiscono sempre in rovina; e se non loro, finiranno in rovina i loro figli, i loro nipoti.

Questo principio di Lakshmi che è dentro di noi, quindi, è molto ambivalente e il richiamo è tale che, di questi tempi, se la gente vede qualcuno con una bella automobile, penserà: “Oh, che persona importante!”. In ogni caso costui non vi darà la sua auto. Se qualcuno è proprietario di molti palazzi o immobili, la gente è portata ad ammirarlo.

Questo è il Kali Yuga. Lo ammirano: “Guarda quest’uomo com’è ricco!”. Persino gli abiti: se si vede qualcuno che indossa vestiti di ottimo taglio, magari firmati da qualche stilista, costui godrà di grande considerazione.

In Inghilterra, ad esempio, esiste un altro luogo illusorio, chiamato Savile Row. Se volete acquistare un abito, a volte si devono pagare tremila sterline. Ebbene, la gente è così stupida che, se indossa un abito di Savile Row, esporrà l’etichetta all’esterno.

Tutte queste stupidaggini avvengono in tutto il mondo. Gli abiti non hanno alcun significato, questi stili di vita non hanno senso. E tutto il denaro finisce nelle banche svizzere.

Ora anche il principio di Lakshmi delle banche svizzere sta mostrando i denti, e se leggete ciò che sta accadendo loro… Insomma, stanno tremando, non capiscono. Sono arrivati al punto di prendere i denti d’oro tolti agli ebrei! È veramente troppo! Si è consumata tutta questa follia.

Hanno il servizio militare, ma perché? Chi vuole conquistare quel paese? Neppure Napoleone lo ha fatto. Hanno anche costruito degli immensi sotterranei dove tenere le loro armi. Ma chi mai attaccherà questi stupidi pieni di ego? L’attacco però è arrivato, ed è così serio che potrebbero essere rovinati e distrutti completamente.

Dovreste capire che quelli che fanno cose del genere sono dei manigoldi, dei disonesti del tutto privi di dharma.

Possono essere boss della mafia, dei criminali, trafficanti del mercato nero, contrabbandieri. Al giorno d’oggi è tanta la gente che va contro il principio di Lakshmi.

Un tizio che era stato espulso da Sahaja Yoga perché tendeva ad essere molto dominante ha detto: “Meglio così!”. Gli domandai “Perché?”. Adesso si dedica al contrabbando, guadagna con il contrabbando e pensa di essere diventato molto ricco. Ma tutto questo ha una fine, un epilogo davvero tragico, pessimo.

Il denaro, per gli esseri umani, è una lusinga tale da uccidere qualsiasi senso di decenza e di valori più elevati, qualsiasi cosa.

Un fratello molto bravo e buono, se guadagna troppo denaro facendo imbrogli, dimenticherà padre, madre, fratelli, sorelle, tutti quanti.

Direi che si arriva al punto in cui Lakshmi (nel senso di ricchezza) diverrà un bhut e allora tutte le sue benedizioni diventano una sfida alla vostra dignità.

Ora, in certi paesi come l’America, che è il paese di Shri Krishna poiché Egli è Kubera, in realtà non hanno denaro. Ho visto che sono tutti poveri, sono tutti indebitati. Molti indiani che sono andati in America adesso non possono tornare in India. “Perché?”. “Siamo indebitati”. “E perché siete indebitati?”. “Oh, abbiamo tutto gratis adesso, sa, la banca ci concede prestiti. Possiamo permetterci lo stile di vita più lussuoso”. Così avranno tre Mercedes: “Non è niente, tre Mercedes non sono nulla, dovremmo avere le Rolls Royce, dovremmo avere quest’altro”. Ma perché? Che ci guadagnate?

Adesso, naturalmente, hanno subito un certo scossone in Borsa e tutte le assurdità che hanno messo in campo, tutta questa pagliacciata e tutte queste grandi coperture, stanno venendo allo scoperto. Tutto questo non è Lakshmi, poiché Lakshmi deve conferire dignità, prosperità e rispetto.

Credo che gli americani lo abbiano capito, così sono diventati filantropi, stanno facendo donazioni in denaro. Ma a chi hanno dato il denaro? Tutta questa gente del Sud Africa (falsi guru) che ha insegnato (falsi) mantra ha ricevuto denaro dai filantropi dell’America.

Che ne è stato della loro saggezza?

Quel ragazzo di sedici anni (falso guru)[1] è andato là (in America), gente di ogni età è accorsa e lui ha guadagnato un’enorme quantità di denaro. Tutti questi espedienti per arricchirsi …

[Potete dare qualche sedia ai musicisti?]

Insomma, se ci sono le benedizioni di Lakshmi, che cosa accade? Per quale motivo una persona benedetta da Lakshmi diventa così stupida e strana che, quando muore, non ha nessuno neanche per portare via il suo corpo?

Qual è la differenza tra il denaro e Lakshmi?

Lei vi procura il denaro, d’accordo. Ma quando vi concede il denaro, ciò che accade a quel denaro che ricevete è qualcosa di molto sottile che si dovrebbe capire.

In India, se date cento rupie al vostro servitore, lui andrà subito da qualche parte a bere.

La prima idea che gli verrà su cosa farne è andare a bere superalcolici. Insomma, la vostra vodka non è niente in confronto. Sapete, in India producono certi superalcolici!

Si chiamano haath bhatti, ossia (distillati) prodotti a mano (illegalmente). Insomma, con cento rupie sono pronti ad andare (ad ubriacarsi). Qualsiasi somma riceveranno rovinerà completamente la loro vita.

Hanno ottenuto Lakshmi, d’accordo, ma cosa accade a questa Lakshmi? Cambia forma e, in questa forma, è così terribile che ne venite rovinati completamente. Dobbiamo quindi capire in che modo possiamo usare la Lakshmi.

Se io, ad esempio, ho del denaro, vado a fare spese e vedo qualcosa di bello, penserò: “Ah, questo è molto adatto a quel sahaja yogi!”. Oppure: “Questo sarebbe molto utile per il nostro ashram”. Subito la mia mente inizierà a funzionare in un modo molto socialista, diciamo, non individualista.

Come quando sono stata nel Rajasthan e ho visto una grande quantità di sabbia, proprio come un grande deserto, con dune e tutto il resto, e la gente che moriva di fame. Allora ho pensato: “Come procurare del denaro a queste persone? Apriamo una fabbrica, una fabbrica di vetro infrangibile”. È una cosa che fanno soltanto in Francia. Fanno oggetti molto economici e sono considerati decisamente scadenti, ma non è così in India.

In India, se andate in una casa prestigiosa, vi offriranno il tè in bicchieri di vetro infrangibile che loro considerano molto raffinati – il valore delle cose è soggettivo – e loro ne vanno molto fieri.

Così ho detto: “Se producessimo questi oggetti in India, dato che c’è tanta sabbia e servono camion interi di sabbia, la utilizzerei per aprire qui una bellissima fabbrica (di vetro) e dare a questa povera gente qualche aiuto per vivere bene”.

Sono stata in una località che si chiama Warana – una volta ci siete stati anche tutti voi – dove vive un signore che è stato discepolo di Gandhi e ha creato una cooperativa, la “Warana company”, per la distribuzione del latte.

È una cooperativa ed è diventata così ricca, così ricca che ha cominciato a distribuire del denaro a tutte le persone che lavoravano lì e che non avevano mai visto tanto denaro.

Allora lui venne da me, mi toccò i piedi e disse: “Madre, mi dica cosa dovrei fare ora. Mi sento tanto infelice con lo sviluppo di questa Warana perché ora da Bombay sono arrivate prostitute, sono arrivati superalcolici di ogni genere e fumano tutti come ciminiere, assumono droghe”.

“Veramente?!”. E lui: “Sì! Ovunque ci sia denaro, arriva la droga. Inoltre i figli stanno diventando dei fannulloni, non vogliono studiare, addirittura schiaffeggiano i genitori!”.

E aggiunse: “Non era questo l’ideale di Gandhiji! Cos’è accaduto? Questa è una maledizione del denaro!”. E piangeva.

Com’è possibile che Lakshmi diventi una maledizione? Ma accade! Lei è nel Nabhi, pensate che posizione centrale occupa. E quando il Nabhi si mette in funzione, una cosa davvero degna di nota è che, con questo Nabhi, si ha sempre voglia di ingurgitare cibo. Mangiate e mangiate in continuazione, come matti. A quel punto arriva qualche bhut nel vostro Nabhi, per mangiare anche lui con voi. E allora riuscite a mangiare così tanto come nessun essere umano riuscirebbe a fare, ad eccezione della gente ricca.

Poi si sviluppa la grande scienza di quella che chiamate etichetta. Non voglio offendere nessuno, voglio dire, se mangiate bene continuate pure a mangiare bene ma, poiché oggi è Diwali, sto cercando di raccontarvi tutte queste storie interessanti.

Io sono andata spesso a cena con diplomatici francesi. Mio Dio! Io e mio marito non beviamo, ma loro discutevano per quarantacinque minuti su cosa bere.

Poi ripensavano a che cosa avevano bevuto il giorno prima e quello ancora prima, per variare. Infine si decidevano e ordinavano ciascuno una cosa diversa. Arrivavano ad una decisione: “Bene, prenderemo questo”.

Alcuni però chiedevano qualcosa che non era disponibile e allora protestavano: “Dovete averlo!”. E gridavano al personale. Mio Dio!

Ci avevano messo quarantacinque minuti per decidere cosa bere! Immagino sia questa l’etichetta francese.

E noi due, io e mio marito, che eravamo gli ospiti d’onore, guardavamo questi uomini e queste donne e non sapevamo cosa fare con questa etichetta. Pensavamo fosse meglio andare via.

Poi era la volta del cibo. Loro (i francesi) sono molto esigenti: “A me piace questo, a me piace quest’altro”. Sono peggio degli indiani, vi assicuro. Ci volevano almeno ottanta minuti per decidere che cosa avrebbero preso. Alla fine  trovavano qualcosa che andava bene, diverso per ciascuno, e i camerieri cercavano di lusingare il loro ego: “Oh, che specialità avete scelto! Questo è il piatto migliore” (risate).

Così iniziavano a servire. Il formaggio aveva un odore spaventoso, vi dico. Né io né mio marito riuscivamo a sopportarlo. Allora mio marito diceva: “Oggi per noi due è giorno di digiuno” (risate). Loro gliene chiedevano il motivo, e lui: “Sapete, noi, in India, abbiamo il digiuno, ogni tanto dobbiamo digiunare, e oggi è il nostro giorno”.

Io però gli dicevo: “Oggi hai detto che è il nostro giorno di digiuno, ma dobbiamo partecipare a tante altre cene, che cosa farai?”.

E lui: “Sarà meglio dire sempre che stiamo digiunando!”. Portavano quel formaggio orribile e iniziavano a vantarsi di avere duecento varietà di formaggi.

Ho detto: ”E queste duecento varietà di formaggi – quelli maleodoranti – da dove le prendete?”.

E loro: “Questa è la perfezione francese!”. Pensate un po’. Mi chiedevo cosa fosse questa perfezione francese. Poi però, sapete, mi venivano le lacrime agli occhi.

CP mi chiese: “Perché stai piangendo?”. “Non sto piangendo, ma penso a cosa accadrà a questa gente con il suo formaggio. Dove andranno a finire? Persino se andranno all’inferno verranno cacciati, con questo odore di formaggio!”. (Risate e applausi).

Poi ho letto come era nato questo formaggio. Si diceva che ci fosse stata un’intensa nevicata, e avessero messo in una grotta dei grossi contenitori di latte ma se ne fossero dimenticati.

La nevicata durò venti giorni e loro se ne dimenticarono. Dopo un anno sentirono un odore provenire dalla grotta, così ci andarono e videro che si era formato il formaggio, ci pensate? Questo è l’inizio della fine.

In effetti normalmente non si dovrebbe mai mangiare niente che sia stato cucinato il giorno prima. Adesso però esistono i frigoriferi, quindi il cibo può essere conservato per due, tre giorni al massimo, come accade sulle navi. Ma non potevo pensare a questo formaggio così vecchio di cui mi parlavano. Esclamai: “Davvero?”. E lo vendono in base all’invecchiamento. E i loro vini, se sono vecchi di duecento anni, costano duecento volte di più. È qualcosa di davvero bhutish mangiare tutta questa roba.

Insomma, quando il principio di Lakshmi finisce nelle mani dei bhut, ad un livello così degradato, entra nella testa di chi vuole sfruttare la povera gente, sfruttare i paesi oppressi. E continuano ad ammassare denaro, a derubare, razziare, saccheggiare.

Quando gli inglesi arrivarono in India, noi non sapevamo che loro prendessero tangenti. Se nel giorno del Diwali si andava da loro senza un regalo, dicevano: “Oh, e il bakshish[2]? Devi offrire qualche regalo”.

E ciò che apprezzavano erano i nostri liquori nazionali. Io non lo avevo mai saputo ma ne sono venuta a conoscenza dopo, quando mio marito divenne un funzionario di Meerut[3]. E nella casa (in cui andammo ad abitare) erano conservate bottiglie di liquore indiano. La casa stessa era vecchia più di cento anni. Erano conservate lì da tanto tempo, alcune c’erano ancora. Avremmo potuto inviarle in Inghilterra e venderle, sarebbe stata una buona idea. (Secondo la gente) più sono vecchie meglio è.

Ritengo che questa Lakshmi invecchi e muoia, e subentri alakshmi. Alakshmi indica chi ha denaro, ma manca delle qualità che dovrebbe avere chi ha denaro.

In questo stato di alakshmi si diventa molto avari, non si vogliono aiutare neppure i propri fratelli e le proprie sorelle, non si vogliono elargire soldi a nessuno. E se si danno, si danno a dei falsi guru e per cose sbagliate. Tutto questo dipende da alakshmi. Il comportamento diventa molto arrogante, così arrogante che ci si comporta come cavalli. Sembrano tutti cavalli, camminano (impettiti) come dei cavalli. Ma non so se i cavalli abbiano ego.

Quando si vede questa gente non si capisce che cosa sia andato storto in loro.

C’era un signore, in India, che aveva fondato un’industria di aeroplani. Non dirò il suo nome, ma diciamo un Majidiya.

Mia nipote e suo marito incontrarono queste persone che camminavano e parlavano in modo arrogante.

Loro non riuscivano a capire chi fossero costoro, così chiesero: ”Chi siete voi?”.

Questi risposero: “Siamo Majidiya”. Allora mia nipote chiese: “Chi è un Majidiya?”.

Mio Dio, costoro si scandalizzarono: “Non sapete chi sono i Majidiya? Ma voi leggete i giornali o no?”.

A quel punto intervenne suo marito che disse: “Io sì. Che cosa intendete dire?”. “Noi siamo Majidiya!”. E lui insisté: “E chi sono i Majidiya?”. “Non lo sapete? Ma che razza di affari trattate? Che roba è?”. Si comportarono in modo così stupido che questi figlioli ritennero inutile trattare affari con loro, se gli affari significano questo comportamento decisamente indecente ed arrogante. È gente che non sa comportarsi con gli altri. Non ne è in grado. E dopo qualche tempo venni a sapere che gli affari di quegli individui erano completamente falliti, c’era stato un flop,come si dice, un flop.

Insomma, dobbiamo capire in che modo questa Lakshmi ci porti a fare cose sbagliate. Prima di tutto vi rende, in qualche modo, molto egoisti. Chi possiede denaro inizia a comportarsi così. Non si riesce a capire perché una persona che era normale d’improvviso diventi così, inizi a parlare in questo modo (arrogante). Potrebbe anche guadagnare denaro alle corse dei cavalli!

Intorno alla Lakshmi, (nel Void) ci sono le valenze del dharma. Intorno a Lakshmi c’è il dharma e, se si trasgredisce il dharma – è il posto migliore in cui poter trasgredire il dharma – si può fare tutto ciò che si vuole, adottare comportamenti adharmici, irreligiosi, orribili. Basta oltrepassare il limite del dharma, basta deviare dal dharma.

Come vi ho già detto molte volte, gli esseri umani hanno dieci valenze. Ma, oltre ad esse, ci sono molti dharma che le circondano come angeli.

Il primo dharma, ad esempio, è il vostro amore per l’umanità. Questo è il primo dharma.

Ma quando cominciate da questo lato, inizia con Stri-dharma, il dharma della donna: come dovrebbe vivere, come dovrebbe sposarsi, come dovrebbe prendersi cura dei suoi figli, quale dovrebbe essere il suo comportamento. Tutto questo è Stri-dharma.

Poi c’è il Patni-dharma, il dharma della moglie, quale dovrebbe essere il suo dharma. Nel suo dharma lei è bella; se lo abbandona, è una prostituta.

C’è poi il Pati-dharma, cioè come dovrebbe essere un marito, come dovrebbe comportarsi nei confronti della famiglia, come dovrebbe prendersi cura della moglie, dell’intera famiglia, di tutto il parivar, ossia di tutti i parenti, di tutti.

Questo è il suo dharma.

Ma oltre questo c’è il Satya-dharma: fino a che punto ci si attiene alla verità.

Viene poi il dharma della creatività. Per quanto riguarda la creatività, come sapete molto bene, oggi chi ha denaro sta a testa in giù (Hatha Yoga) o non so cosa faccia, perché la quantità di cose assurde che si stanno producendo in tutto il mondo, nel nome della modernità, non ha niente a che vedere con il Kala-dharma (dharma della creatività), in nessun modo.

C’è poi il dharma della politica, Rajkaran[4]-dharma. Esiste anche questo dharma. Prendere tangenti, tutte le cose che ci sono quali la corruzione, la competizione, i conflitti, allontanano dal dharma di Rajkaran.

Lo stesso per l’istruzione: lo chiamiamo Shiksha-dharma. Tutti questi sono dharma, principi a cui occorre attenersi, altrimenti si può cadere dal loto (di Lakshmi). Ed è ciò che accade.

C’è anche il Rashtra-dharma. Il Rashtra-dharma riguarda il vostro paese, esiste un dharma del vostro paese. Quando si deve lottare per il proprio paese, si dovrebbe farlo. Ma non si dovrebbero aggredire altre nazioni, non è giusto dominare altre nazioni e non si dovrebbe procurare una cattiva fama al proprio paese. È molto importante.

I sahaja yogi hanno tutti questi dharma completamente intatti, in quanto voi siete già in piedi sui fiori di loto. Non avete questo problema, di solito.

Ogni tanto c’è chi si comporta male, ma per lo più i sahaja yogi non cadono in queste trappole ed è per questo che il loro Lakshmi Tattwa migliorerà sicuramente. Avranno ogni tanto dei piccoli problemi, ma se si ottenesse Lakshmi senza difficoltà, non le si darebbe valore. Così ottenete Lakshmi dopo qualche piccolo problema, ma Lakshmi non vi darà tutta questa mancanza di equilibrio.

Una persona così (benedetta da Lakshmi) deve essere dotata di grande equilibrio, perché un gradino più su c’è Mahalakshmi, dove inizia la ricerca, dove si diventa ricercatori. Si trascende il principio di Lakshmi e inizia a subentrare il principio di Mahalakshmi.

Nei paesi occidentali è nato il consumismo ed è  proprio qualcosa di ridicolo.

In America una signora aveva sposato un indiano e lui mi raccontava di come funziona questo consumismo. Gli chiesi come, e lui: “Ho dato a mia moglie dei soldi per comprarmi due camicie, perché non avevo camicie. Lei è uscita e si è comprata cinque gonne. Allora le ho detto: “Hai tante gonne, perché hai comprato delle gonne?’. “Perché con quei soldi potevo comprare cinque gonne invece di due camicie, così ho comprato cinque gonne”. E lui: “Io non posso mica mettermi le gonne!”. Così mi ha chiesto: “Come dovrei correggerla?”. Io gli ho risposto: “Fai così, dille che vuoi comprarle delle gonne e comprati cinque camicie. Allora capirà che, se il denaro le era stato dato per una cosa specifica, lei avrebbe dovuto usarlo per quella”.

Questo è un principio molto sottile che io seguo in quanto non ho la cognizione del denaro.

Ciò che faccio di qualsiasi somma io abbia è dividerla in tante buste: una per una cosa, una per un’altra.

Ma non capisco e non faccio conti. Sono negata in questo. Qualcun altro lo fa (per me).

E se prendo del denaro da una busta, per una emergenza, poi ce lo rimetto.

Su ogni busta scrivo quanto denaro c’è; così, al momento giusto, nella busta c’è il denaro per ciò che voglio fare.

Non è un fondo disponibile per qualsiasi cosa per cui, se voglio, posso comprare una Mercedes o una Rolls Royce. No, niente del genere, serve per qualche scopo particolare e non per altro.

Così, se entrando in un negozio vedete qualcosa (che vi piace), non lo comprerete, perché il denaro non è stato accantonato per quella cosa.

Per i sahaja yogi è molto facile utilizzare il denaro con rispetto. Se andate in un negozio non comprerete indiscriminatamente.

La mia natura, però, è anche spontanea. Una volta, cambiando aereo, passai da Francoforte e mi dissero di visitare un bellissimo negozio di orologi. Io avevo pensato proprio: “Che regalo farò ai miei generi?”. Così mi recai in quel negozio e trovai degli oggetti bellissimi, splendidi.

Non avevo messo da parte del denaro per gli orologi, però mi dissi che dovevo acquistarli. Devo dirvi che uno degli orologi risultò poi essere un pezzo davvero unico, ormai introvabile.

Grazie ai miei occhi avevo visto che era qualcosa di unico. E mio genero ne fu sopraffatto, sopraffatto. Lui è molto ricco, non ha problemi, ma disse: “Questo orologio è introvabile”. In seguito uscì un articolo su quell’orologio speciale. Quindi l’ha tenuto con sé.

Ciò che abbiamo dovrebbe avere un valore intrinseco; questo è l’aspetto del dharma. Qual è il valore intrinseco?

Quando volete comprare qualcosa non comprate così, semplicemente perché siete matti, come comprare gonne invece di camicie. Non così. Dovreste invece acquistare qualcosa che abbia un valore artistico o speciale.

Per esempio, questo sari che indosso ha un valore speciale. Perché? Non solo perché è stato fatto a mano ed ha un bellissimo disegno, no. È perché è stato prodotto in una città che si chiama Paithan, che era la capitale del regno appartenuto ai miei antenati Shalivahana. E questi sari paithani erano prodotti e venduti lì. Adesso sono diventati costosi, ma a quei tempi erano economici.

Essi hanno quel valore. Loro erano persone molto oneste e religiose. Erano chiamati Shalivahana perché erano soliti offrire scialli alla Dea.

Espansero moltissimo il loro regno ed esiste anche un calendario che porta il loro nome. Ma la vita che conducevano era improntata ad una grande generosità. Hanno costruito splendidi templi, splendidi luoghi dove la gente potesse riposare vicino al fiume. Hanno realizzato molte opere meravigliose.

Oltre a questo, quando Rama e Sita andarono a Dandakaranya, arrivarono in questo luogo dove Sita fece il bagno, è il luogo del suo bagno.

C’è un piccolo fiume che scorre lì ed è meraviglioso il modo in cui è protetto da tutti i lati ed entra la luce.

Tutto ciò che aveva fatto Rama in seguito fu però ridecorato secondo lo stile Rajput. Ho visto che avevano edificato anche un bellissimo tempio.

E, non so come, c’era anche dell’acqua corrente e un grande, enorme pinda (linga) di Shri Mahadeva (Shiva) ed anche una statua di Parvati, antichissima, non so se sia stata messa lì da Rama o dai miei lontani antenati.

Ma la bellezza del luogo consiste nel mostrare come Sita venerasse Mahadeva. L’acqua scorreva all’interno, in qualche modo naturale, formando un ruscello e Lei prendeva l’acqua e la versava su quel pinda. Che profondità avevano quelle persone che hanno costruito quel tempio!

Hanno creato un tempio davvero bellissimo. Molti templi simili sono stati edificati in India da gente facoltosa, che credeva nel fatto di ricevere benedizioni spendendo denaro in opere di questo tipo.

Io ho comprato un terreno vicino al fiume Nira – Nira è il mio nome – l’ho comprato così, senza pensarci. E poi mi dissero che questo terreno molto tempo prima era appartenuto a Shandilya, il guru di Shalivahana, e qui c’era il suo ashram. Esattamente lo stesso luogo.

Ed è davvero sorprendente che io abbia comprato proprio quel terreno.

In seguito, sul giornale fu riportata tutta la storia di quel luogo che era quello in cui giocava Prahlada, un grande devoto di Shri Vishnu.

Avrete sentito la storia di Prahlada. Il marito di sua madre era Hiranyakashipu, un orribile rakshasa, così lei fuggì e Indra accorse in suo soccorso.

Indra la condusse nell’ashram di guru Shandilya, il quale gli disse: “Non preoccuparti più per lei, me ne prenderò cura io, e il figlio che le nascerà avrà la protezione dell’incarnazione di Narasimha”.

Come sapete, Narasimha è (l’incarnazione di Shri Vishnu) metà uomo e metà leone. Egli esclamò: “Com’è possibile?”. “È così”. Allora Indra la lasciò lì.

Il bambino nacque e, fino all’età di cinque anni, giocò in quel terreno che ho comprato – io non ne sapevo nulla, l’avevo visto soltanto; ne ero sorpresa – quando però ebbe raggiunto l’età di cinque anni, fu costretto a tornare da suo padre. Non so quanti di voi abbiano letto la storia di Prahlada. Alzate la mano, vorrei saperlo. Upaar karo (Hindi: alzate le mani), fatemi vedere.

Suo padre cercò di ucciderlo e tormentarlo ma lui aveva delle particolari benedizioni; e così Shri Vishnu si manifestò nella forma di Narasimha, ossia mezzo uomo e mezzo leone, e uccise questo Hiranyakashipu, il padre.

Immaginate, questo deve essere accaduto migliaia di anni fa ed io ho acquistato proprio quel terreno.

C’è anche un bellissimo tempio costruito dalla popolazione del Maharashtra circa trecento anni fa. La storia è che Prahlada apparve in sogno alle persone che volevano costruire quel tempio e disse loro: “Io ho già realizzato una statua di Narasimha lungo il fiume Nira – pensate, il nome del fiume è anche il mio – e, se percorrete le rive del fiume Nira, molto vicino al tempio io ho creato una statua di sabbia”.

È un miracolo: loro andarono lì, trovarono la statua di sabbia, la presero e la collocarono nel tempio dove si trova tuttora.

Dicono anche che lì scorra una specie di rivolo d’acqua sottile come un dito, che scende dalla sommità della statua. Dio sa come!

Considerate ora il valore: il denaro raccolto per costruire questo tempio con il tempo ha perso valore, quindi il valore non risiede nel denaro. Questo andrebbe capito.

In che cosa consiste il valore delle cose? È il sentimento che si prova nel cuore quando si desidera fare un regalo a qualcuno. E quel valore è la vera Lakshmi.

Quando, ad esempio, costruite una casa, il suo valore risiede nei progetti, nelle cose che fate, nell’idea che c’è dietro e in ciò che cercate di esprimere attraverso questa casa.

Cercate di capire che occorre utilizzare questa Lakshmi per acquistare cose che abbiano certi valori, e non per mettervi in mostra o per denaro.

Questa superficialità che abbiamo riguardo al denaro assomiglia ad un comunissimo vetro. Ma se dietro al vetro si mette il mercurio, se ne può vedere il valore.

Quando si compra qualcosa, qual è lo scopo? Per quale motivo lo comprate? È questo che ne determinerà il valore.

Ad esempio, l’ultima volta che sono venuta in Portogallo ho detto: “Andiamo a comprare qualche terracotta”. Sono molto care ma mi sono detta: “È il loro prezzo”. Volevo comprare della terracotta del Portogallo perché ne è molto ricco.

Siamo andati in una fabbrica che era piuttosto lontana e nessuno riusciva a trovarla. Io però ho detto: “È qui, andate a vedere”. E abbiamo comprato la terracotta. Poi, lungo la strada, ho detto: “Fermatevi, fermatevi qui, fermatevi”, così si sono fermati. C’era un negozio. Dovevo acquistare qualche regalo per dei sahaja yogi in India ed anche per alcuni a Cabella.

E in quel negozio c’erano dei bellissimi abiti di cotone – alcuni sahaja yogi di qui li hanno visti – degli abiti bellissimi e ne ho acquistati molti. Ho detto: “Grazie a Dio abbiamo risolto il problema dei regali per l’India”. Mi ha dato una grande gioia. Erano tutti sorpresi: “Come ha fatto Madre a trovarli improvvisamente in un posto dove non era mai stata?”. Il valore sta nel fatto che volevo comprare dei regali da dare agli indiani.

Se il vostro principio di Lakshmi è così (piccolo) (fa un gesto con le mani per mostrare una piccola quantità), quando gli aggiungete un valore, diventa grande così (fa un ampio gesto con le mani).

Il segno di una persona che sia Lakshmipati (dotata del principio di Lakshmi) è questo: dovrebbe avere una casa simile al loto nelle mani della Dea, dovrebbe proteggere i suoi dipendenti e con la mano sinistra dovrebbe dare. Questa è l’immagine della Lakshmi, questa è la vostra Lakshmi interiore. Se avete questi quattro elementi in equilibrio, senza condizionamenti e senza ego, siete dei sahaja yogi, altrimenti non lo siete.

Nel giorno del Diwali dobbiamo promettere a noi stessi che qualsiasi cosa otterremo adesso come principio di Lakshmi, o come prasad di Lakshmi, dovrebbe essere usata per acquistare cose che abbiano un valore. Saprete così di aver usato molto bene la vostra Lakshmi.

E, con questo, il principio di Mahalakshmi diventerà molto forte, si rafforzerà molto e ascenderete con grande rapidità.

Oggi è il giorno in cui celebriamo il Lakshmi puja. Ma Lakshmi puja non significa adorare il denaro. Il denaro, di fatto, è la cosa più pericolosa e ritengo sia l’arma nascosta della Dea Lakshmi.

Sapete, se provate a farne un cattivo uso, Lei continuerà a colpirvi con essa. Se non lo capite con un colpo ve ne darà un altro, così.

Poi potrebbe farvi un po’ girare per farvelo capire. Le proverà tutte per convincervi che ciò che fate non ha senso. E alla fine assisterà alla vostra distruzione completa.

Quindi, sebbene Lakshmi sia Colei che concede le benedizioni, che concede ogni cosa, non dovreste farvi ingannare dal suo aspetto di Mahamaya.

Io sono vostra Madre, quindi è meglio che vi avverta di stare molto attenti.

Molte grazie.

Il vento è cessato!


[1] Dal Diwali 2000: “Arrivò uno che disse: “Ho sedici anni e posso rendervi tutti anime realizzate”. E mi è stato detto che metteva un po’ di kumkum rosso in una pistola, lo faceva esplodere e le persone pensavano di essere già arrivate, tutte in paradiso”.

[2]      Offerta di denaro o di regali come tangente.

[3]      Distretto dell’Uttar Pradesh.

[4] Rajkaran: politica.