Navaratri Puja, Saptami – 7° Notte di Navaratri, Dovreste tutti dipendere dal Paramchaitanya

Campus, Cabella Ligure (Italia)

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(10/2022 SOTTOTITOLI, TRADUZIONE VERIFICATA)

SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

Navaratri Puja

Saptami – 7° Notte di Navaratri

Dovreste tutti dipendere dal Paramchaitanya”

Cabella Ligure, 27 Settembre 1998





Non potete immaginare cosa provi una Madre di tanti splendidi figli nel vederli così gioiosi e ben sistemati con le proprie famiglie, con i propri bambini.

È una grande soddisfazione vedervi tutti così in gioia e in completa unione con il Divino.

Occorre tener presente soltanto una cosa: sebbene siate numerosi, a confronto con la popolazione di questo mondo siamo davvero in pochi ad avere la vera conoscenza, l’autentica conoscenza.

Voi siete le persone che detengono la conoscenza, non v’è dubbio; ma anche una conoscenza che non sia stata adornata dalla verità, o che non sia la vera conoscenza, non ha significato. Tutto ciò svanisce nel nulla poiché è artificiale.

Con il risveglio della vostra Kundalini, voi tutti avete raggiunto quello stato in cui si può affermare che sapete, sapete cosa sia la vera conoscenza. Pensate però a quanti non la conoscono.

Noi diciamo, ad esempio, che la nostra conoscenza non è altro che amore. Ma si dovrebbe capire la differenza. La conoscenza in voi, che è amore, si irradia dal vostro essere.

Non dovete imporla, non dovete pensarci. Non dovete leggere qualche poesia o entrare in una specie di vena romantica.

È semplicemente amore puro che emana, e questa è anche la conoscenza.

È così che dovete metterli in relazione. La conoscenza che avete di voi stessi e degli altri è evidente, si esprime in maniera assoluta sulla punta delle vostre dita. Conoscete voi stessi e gli altri.

Questa è la conoscenza più elevata e sottile, e voi la possedete. Nessuno ha questo tipo di conoscenza. All’infuori di voi, nessuno conosce se stesso e gli altri. Questa conoscenza che avete ricevuto è molto sottile ed estremamente esclusiva, assolutamente segreta. Se conoscete qualcuno, lo conoscete davvero.

Gli altri non si rendono conto che avete questa conoscenza di loro. E questa conoscenza che avete non è altro che amore. È molto difficile mettere insieme conoscenza e amore, poiché la nostra idea di conoscenza è molto diversa da ciò che si apprende dai libri. Come si può imparare ad amare dai libri?

Amore (secondo gli esseri umani) significa attaccamento. Nella nostra ignoranza ci attacchiamo alle persone, ai figli, alla famiglia, alle cose. Questi attaccamenti sono la prova che ci manca la conoscenza. Se aveste la conoscenza, tutti gli attaccamenti dovrebbero svanire, e voi dovreste diventare personalità globali, gocce dell’oceano.

Noi siamo attaccati a molte cose, ad esempio alla nostra famiglia. Se accade qualcosa in famiglia ne siamo molto turbati, non riusciamo a sopportarlo. Se accade qualcosa ai nostri figli ci sentiamo malissimo, tutto il mondo vi cade addosso. Poi dalla famiglia passate ai vostri amici, ai vicini, vi attaccate anche al vostro paese. Anche l’attaccamento al proprio paese è mancanza di conoscenza.

Una volta diventati anime realizzate, cominciate a vedere con chiarezza ciò che vi è di sbagliato nel vostro paese, l’ignoranza, l’oscurità in cui vive e il modo in cui litiga e combatte per i diritti e altro. Ma con la conoscenza che avete in voi, vedete con grande chiarezza il problema del vostro paese. Allora cercate di migliorarlo attraverso il vostro amore: il potere della vostra conoscenza è l’amore.

Se avete tutta la conoscenza dentro di voi e rimanete a casa a meditare non ha alcun senso. Quel che dovete fare è andare in giro, parlare alla gente, incontrare altre persone, i vostri amici, la vostra famiglia ed altri parenti, divulgare la vostra conoscenza.

Se non riuscite a farlo, la vostra conoscenza è priva di amore. Tale è la connessione tra le due cose che desiderate dire a tutti che avete ricevuto la realizzazione. Vorreste dire a tutti che siete un’anima realizzata, ma temete in questo modo di dare sfogo al vostro ego.

D’accordo, ma ci sono altri modi, altri metodi con i quali potete far sapere agli altri che avete la vera conoscenza.

Quando si ha la falsa conoscenza, è possibile sviluppare l’ego. Si può pensare di sapere molte cose, di conoscere questo e quello, i colori dei tappeti, tutte le sfumature, qualsiasi cosa.

Per qualsiasi stupidaggine sappiate, vi credete molto bravi. Anche pensare che sapere queste cose sia importante, è segno della stupidità che avete in testa.

Ma ora ci siamo accorti che, con tutta la conoscenza acquisita in tutto il mondo, che cosa abbiamo ottenuto? Nulla. Le guerre imperversano, si stanno verificando distruzioni d’ogni genere.

Ho visto in televisione questo uragano George che sta circolando mietendo tante vittime.

Sta sterminando tantissima gente senza capire ciò che fa, ma intanto è lì e agisce con grande efficacia. Ma davvero non capisce? Oppure capisce e agisce proprio per correggere le persone?

Anche di questo dovremmo avere un’idea ben chiara. Ieri, ad esempio, quando sono arrivata, stava piovendo molto e quando mi sono seduta ha improvvisamente smesso. Ha smesso fino alla fine del programma.

Fintanto che ho parlato non ha piovuto, ma, appena avete cominciato ad applaudire, anche la pioggia ha iniziato ad applaudire (la pioggia che cadeva sull’hangar assomigliava ad un applauso, ndt). Questo è ciò che è accaduto.

Quindi anche la natura sa chi siete, ma voi dovete conoscere la natura, questo è il punto. La natura agirà in base al vostro livello di spiritualità.

Avevo sempre pensato che non potessero esistere diversi livelli di spiritualità. Pensavo che, una volta ottenuta la realizzazione, sareste rimasti lì. Poi, invece, ho scoperto con grande sorpresa che mi sbagliavo, che non è così.

Ho scoperto che, anche dopo la realizzazione, le persone avevano una quantità di ostacoli ad ascendere. Moltissime tentazioni li schiacciavano.

Così è stato necessario lavorare sui diversi chakra, sui diversi canali, in un modo o nell’altro, per rendervi perfetti. Infatti, soltanto la perfezione interiore vi darà l’autorità di usare questa conoscenza. Come vi ho già detto, esistono due modi per farlo.

L’altro giorno vi ho detto che non dovreste reagire. È nella natura umana reagire, è assolutamente umano ma, se dovete diventare super-umani, non dovreste reagire. Se non reagite crescerete, crescerete di sicuro. Se invece reagite, non potrete crescere, in quanto agirete sotto la pressione di altre cose che non sono il vostro Sé.

Se, come ho detto, nel guardare questi tappeti e vedendone i colori io reagissi, sarebbe la fine: non avrei alcuna capacità di giudizio se reagissi.

Se invece non reagisco saprò se questi tappeti hanno vibrazioni oppure no, se emettono vibrazioni o no.

E che cosa sono queste vibrazioni? Sono amore. La comunicazione avviene così. Se c’è la luce si può vedere. Quando si vede è perché c’è la luce che dà la percezione, la possibilità di vedere.

Allo stesso modo, quando siete illuminati, quel che accade è che le vibrazioni cominciano a fluire proprio come la luce e, in questa luce, potete vedere quali cose sono buone e quali cattive.

A volte, però, usate gli stessi parametri degli altri esseri umani. Ad esempio, andate in una casa molto bella, molto piacevole e tutto questo vi rende molto felici. Ma com’è in realtà quella casa? Emette vibrazioni buone o vibrazioni cattive? Vale la pena di vivere lì oppure no?

L’altro giorno, ad esempio, i sahaja yogi di Milano mi hanno detto che potevano prendere in affitto ad un prezzo molto conveniente un bellissimo locale un po’ fuori Milano.

Ho chiesto come mai fosse così a buon mercato. Ho sentito subito le vibrazioni e ho detto: “Siete andati a sentire le vibrazioni di quel posto?”. Sono andati e hanno sentito che bruciavano!

Hanno poi scoperto che lì c’era stata, per anni, Scientology.

Ho detto: “Questo non è il posto in cui potete vivere! Dovete vivere in un luogo molto puro. Anche la capanna di un pover’uomo sarebbe meglio di questo posto apparentemente accogliente”.

Quindi occorre usare sempre le vibrazioni per capire tutto ciò che fate.

Anche questo, però, può indurre in errore. Alcuni sentono le vibrazioni e mi dicono: “Madre, ho sentito le vibrazioni e ho sentito che dovrei sposare quest’uomo”. “Hai sentito le vibrazioni?”. “Sì, molto, e devo sposare quest’uomo”. Quando poi ho visto quell’uomo ho visto anche il bhut in lui e mi sono detta: “Mio Dio, ma che vibrazioni ha mai sentito questa donna?”. Ciò che manca, dunque, nel vostro giudizio, è la conoscenza pura.

Notate la connessione tra le vibrazioni che sono amore e l’altra componente che dovete avere, ossia la conoscenza, la pura conoscenza, la vera conoscenza. Si può dire che la pura conoscenza, la vera conoscenza sia come l’energia, come l’elettricità. E il modo in cui la percepite, in cui ne capite l’esistenza, è l’amore.

Le persone neppure capiscono cos’è l’amore. Impazziscono per qualcuno e dicono: “Madre, penso di essere innamorato di quella persona!”.

E dopo cinque giorni tornano e dicono: “Madre, no, non voglio averci niente a che fare”. Perché? Perché non avete la pura conoscenza. Non avete percepito, attraverso le vostre vibrazioni, la pura conoscenza di com’è quella persona. Notate la connessione.

Prendiamo il sole e la luce del sole: qual è la differenza? Il sole esiste e, quando sorge, c’è la sua luce. Qual è la differenza?

Oppure, che differenza c’è tra la luna e la luce della luna? Non vi è alcuna differenza tra le due cose. Una è la luna e l’altra è la sua luce. Tutti questi fattori ci disorientano notevolmente, al punto che non ci accorgiamo di quanto siamo confusi e non riusciamo a capire come le vibrazioni possano condurci fuori strada.

Infatti le vibrazioni ci sono, certamente. Talvolta, però, anche se non ci sono, per giustificarvi direte: “Abbiamo le vibrazioni e sentiamo che quella cosa è positiva, eccellente”. E poi scoprite che non è così.

Pertanto, anche adesso che siamo anime realizzate, dovremmo renderci conto di ciò che abbiamo intorno e ci circonda, di cos’è che ci fa sentire che una cosa va bene, che è giusta, che dovremmo sceglierla.

Quando si inizia a capire che le vibrazioni della pura conoscenza sono di natura molto diversa, non ci si attacca più ad una persona, alla famiglia, alla nazione, a niente.

Ma ciò che si sente è il flusso di vibrazioni pure che vi arriva.

Il punto fuorviante è quando dite che le vostre vibrazioni sono a posto e sentite che qualcosa ha buone vibrazioni, mentre state saltando in un oceano di sporcizia. Molti mi hanno chiesto: “Come mai, Madre, a volte facciamo errori?”. Non siete voi che fate errori, ma la vostra ignoranza che è oscurità. Ed è il motivo per cui, ogni volta che vi ci immergete, finite nei guai. Occorre dunque capire che la nostra conoscenza deve essere completamente pura.

Se, ad esempio, nella nostra casa abbiamo una lampada sporca, non si può avere una buona luce. Allo stesso modo, se il nostro cuore non è puro, se soprattutto il cuore non è puro, cominciamo a fare certe cose ritenendole giuste, ma che in realtà fanno del male a noi stessi o agli altri.

È un errore molto comune della natura umana quella di identificare cose sbagliate come giuste solo per apparire straordinari, divini.

Come vi ho detto, ci sono persone, ad esempio, che vogliono dividere un paese. Vogliono farlo per una semplice ragione: dividerlo per acquisire importanza.

Alcune persone che vogliono essere importanti istigano gli altri dicendo: “Dobbiamo ottenere la libertà. Se otterremo la libertà, questo paese sarà nostro e così potremo svilupparci”.

Oppure, la parte del paese più ricca, più benestante penserà: “Bene, ci terremo noi tutto il denaro, ci prenderemo tutto noi”. E così creano la divisione.

Possono creare divisioni in nome della religione, della prosperità, di qualsiasi cosa. Ma se si divide una nazione in realtà si va incontro a un grave problema. Avete visto infatti come, ovunque le gente si divida, finisca in una specie di prigione oscura dalla quale non riesce più ad uscire. E tutto a causa di alcune persone il cui ego vuole il possesso esclusivo del territorio.

Poi però muoiono, anzi, alcuni sono assassinati, e così ogni idea di ottenere il possesso del territorio scompare.

Possiamo notare questo stesso aspetto anche nelle più piccole cose. Siamo molto identificati anche con quisquilie del tipo: “Se avessi questa cosa, tutto sarebbe perfetto”.

Non potete capire come le persone si buttino a capofitto nelle cose e mi dicano: “Oh Madre, è nostro, è nostro, dobbiamo farlo per noi stessi”. Lo dicono apertamente. Non pensano che sia sbagliato dire: “Questo è il mio paese, devo farlo per il mio paese”. E un altro dirà la stessa cosa per il proprio paese.

Finché ci saranno questo “mio” e questo “io”, significa che manca la conoscenza.

La conoscenza, la conoscenza pura, come vi ho detto, è quella che vi dà una luce pura. Luce pura significa vibrazioni pure.

Le vibrazioni, come vi ho detto, possono fuorviarvi, oppure la quantità delle vibrazioni potrebbe essere maggiore o minore.

Esiste però un altro modo per capire, ed è rendervi conto del motivo per cui volete fare una certa cosa. Potete anche usare parametri di comprensione mentale: “Perché voglio farlo? Quale sarà il vantaggio per tutti gli altri?”.

Se iniziate a ragionare in base a: “Qual è il vantaggio per gli altri? Cosa otterranno da questo? Perché dovrei farlo?”, sarete sorpresi di ottenere il quadro reale di ciò che fate.

Dovete mantenervi sempre in uno stato in cui essere i testimoni di voi stessi. Osservate voi stessi: “Perché faccio questo? Qual è lo scopo?”. A volte potrebbero essere i vostri condizionamenti, potrebbe esserci una causa psicologica, potrebbe trattarsi di qualsiasi motivo. Ma se vi mettete ad osservare attentamente perché lo state facendo, sarete sorpresi di come le vibrazioni inizieranno a dirvelo sulla punta delle vostre dita.

A volte, però, le vibrazioni vengono prese con superficialità: “Ah, io ho le vibrazioni” e via dicendo. Per questo motivo, ve lo ripeto ancora, sebbene per me siate una così bella famiglia, sebbene siamo tutti immensamente benedetti e dotati di tanta conoscenza, dovremmo essere molto saggi. Se manca la saggezza, senza saggezza, non potremo mai capire ciò che stiamo facendo.

Ora, che cosa occorre fare per sviluppare questa saggezza?

Ogni volta che dico qualcosa verranno a chiedermi: “Madre, come si fa per avere saggezza? Qual è il modo per avere saggezza?”. La saggezza è già in voi. Shri Ganesha, Colui che vi dà la saggezza, è già in voi, ma dovete dedicarvi a Shri Ganesha.

Trovo però che alcune persone diventino talmente fanatiche di Shri Ganesha da perdere completamente la Sua identità. Diventano schiave di questa situazione e pensano di essere molto spirituali, eccezionali. Tutte queste idee false non vanno bene.

Il vostro Ganesha vi conferisce saggezza? Adesso dovete contare quante cose sagge avete fatto finora. Quand’è che avete preso una decisione davvero saggia? Siete stati saggi nel fare qualcosa, o l’avete fatto semplicemente perché eravate identificati con un certo tipo di vita o di risposta?

La saggezza vi dà, come prima cosa, una pace assoluta. Se la vostra saggezza si sviluppa diventate molto pacifici. Qualsiasi cosa possano dirvi o farvi, in qualsiasi modo possano aggredirvi, voi siete in pace e vedete la stupidità dell’altra persona, delle altre nazioni, e capite il motivo per cui si comportano così.

Questa saggezza è un elemento molto importante degli esseri umani, gli animali infatti non ne hanno altrettanta.

A volte, se ne ha sicuramente anche meno degli animali. Tuttavia, con l’esperienza, dobbiamo imparare che abbiamo commesso degli errori. Ne abbiamo commessi così tanti finora!

Ma, adesso, vogliamo fare altri errori o vogliamo essere saggi?

La saggezza non è visibile esteriormente. Non si può affermare che qualcuno sia saggio guardandolo, ma con le vibrazioni vi renderete conto che quella certa persona è molto saggia. Può parlare o tacere, ma se parla dirà qualcosa di veramente profondo, saggio e gradevole, senza ferirvi.

Dovete sviluppare questa disposizione a diventare saggi in ogni circostanza.

Ad esempio, alcuni sono molto attaccati ai propri figli. Sono talmente attaccati da dimenticare di essere parte integrante di questa Energia Divina e fanno cose di ogni genere.

L’altro giorno ho incontrato una signora il cui figlio era molto malato. Lo aveva portato all’ospedale e i medici gli avevano somministrato tutte le medicine possibili, ma era addirittura peggiorato. Allora lei mi ha telefonato: “Madre, non so che cosa sia accaduto, sono andata dal medico e lui ha prescritto delle cure, ma il bambino è peggiorato”. “Perché prima non hai chiesto a me? Perché per prima cosa siete andati all’ospedale?”. Mancanza di saggezza. Io sono qui, perché non chiedete a me?

Qui a Cabella abbiamo avuto il caso di una bambina che era caduta fratturandosi un braccio. La madre non ha dimostrato alcuna saggezza e l’ha portata in ospedale, dove il dottore ha detto che il giorno dopo l’avrebbero operata inserendole qualcosa di artificiale nel braccio. Invece il padre, che era saggio, ha detto: “Va bene. Domani, vero? Allora stasera riporto la bambina a casa”. Mi ha portato la bambina intorno alle tre di notte. Ho detto: “Va bene”, e l’ho rimessa a posto.

Quando, il giorno dopo, la riportò all’ospedale il medico disse che non occorreva più operarla perché il braccio era a posto. Notate la differenza. Uno si preoccupa e va subito dal dottore invece di consultare me, di chiedere a me. Sono sahaja yogi, ma vanno a chiedere ad un medico di intervenire. E quando il medico inizia a fare qualcosa vengono da me.

Devo dire che sono avvenuti molti miracoli in Sahaja Yoga e, in questo, dovreste notare come la saggezza vi aiuti.

Naturalmente la mia attenzione c’è sempre, senza dubbio, tuttavia non dovreste darla per scontata. Dovete chiedere.

Un giorno me ne stavo semplicemente seduta, quando mi è venuto in mente di telefonare a qualcuno dell’ashram di New York. Non avevo mai telefonato lì. Ho trovato il numero e abbiamo telefonato. Ho chiesto: “Sta bene il bambino?”. Il leader ne fu sorpreso, perché un bambino era caduto in acqua rimanendovi per un bel po’ e si era riempito d’acqua, perfino il cervello era pieno d’acqua.

Come al solito c’erano dei medici che dissero che non poteva sopravvivere e che, se pure fosse sopravvissuto, nel suo cervello era entrata così tanta acqua che non avrebbe potuto essere normale. Io dissi soltanto: “Non preoccupatevi” – non lo sapevo, nessuno mi aveva avvisato – “non preoccupatevi, il bambino guarirà completamente”.

Erano sorpresi che avessi detto così: sorpresi prima di tutto che io sapessi che il bambino era caduto, e poi perché non riuscivano a capire come potessi dire che sarebbe guarito. E lui ora sta bene, perfettamente bene.

Erano sorpresi che lo sapessi. Come faceva Madre a sapere che c’era un bambino che stava male? Qui dirò che è la pura conoscenza.

Vedete, la mia attenzione è sempre su di voi, è sempre su di voi. E io so tutto grazie al fatto che la mia attenzione è globale.

Pertanto, qualsiasi cosa vi accada, qualsiasi cosa sconvolgente avvenga, qualsiasi deviazione si verifichi, la mia attenzione è lì, e so immediatamente che da qualche parte qualcosa va male. Non so come, ma la mia attenzione va in quel particolare posto e migliora la vita, aiuta le persone in difficoltà.

Io non faccio niente per questa attenzione, ma questa attenzione è la saggezza. La saggezza che si diffonde ovunque. Con questa saggezza si sa cosa non va in un’altra persona o in qualsiasi altra organizzazione di Sahaja Yoga. Si viene a sapere tutto. È diverso da voler sapere. Si sa e basta, come se vi diffondeste ovunque.

Voi, ad esempio, se dovete telefonare, dovete usare il telefono. Io non ho bisogno di usare il telefono: so tutto.

Questo proviene da una saggezza pura e innocente. La saggezza innocente è proprio come quella di un bambino: è dappertutto e comunica dicendo che succede, qual è il problema.

Molte persone sono state curate e sono guarite con Sahaja Yoga.

Mi si potrebbe chiedere: “Madre, come abbiamo fatto a guarire? Che cosa ha fatto? Ha visto i nostri chakra e ha scoperto cosa non andava in noi?”. No, non l’ho fatto io, non l’ho fatto io ma, nella mia saggezza, lascio che sia il Paramchaitanya a fare il lavoro.

Questo è il punto fondamentale: potete, con la vostrasaggezza, rimettere tutto al Paramchaitanya? Se non ci riuscite, non avete ancora percepito dentro di voi la vera conoscenza. Alcuni sono a quel livello. Non sono molto sicura che quelli che ottengono la realizzazione siano tutti così colmi di pura conoscenza. Alcuni lo sono, ma non tutti.

Imparano con l’esperienza, imparano incontrando la gente. Ma la saggezza, la saggezza pura è difficile per chi non si affida completamente al Paramchaitanya.

Qualsiasi cosa accada, il Paramchaitanya sa tutto: capisce, organizza, ama, fa tutto.

Questa è l’Energia che è. Realizza tutto. E come lo fa! Quelle che chiamiamo coincidenze in realtà sono organizzate dal Paramchaitanya.

Come la pioggia di ieri di cui vi ho parlato: è arrivata ed è andata via. Essa è dotata di saggezza.

Sa istintivamente che io sono seduta qui e quando il programma sta per iniziare si ferma. Anche i fiori mi conoscono. Voi non lo sapete, ma quando prendiamo i fiori, sono così (piccoli): io non faccio niente, ma cominciano a crescere e crescere ed esplodono così. Qualcuno potrebbe chiedere: “Madre, come lo sanno?”. Lo sanno perché sono naturali, mentre noi siamo innaturali, abbiamo accettato come parti integranti dell’esistenza tante cose artificiali.

Sapete, tutte queste formalità e via dicendo. Tutto ciò non è necessario. Tutte queste stupide abitudini che abbiamo adottato, certe volte ci tengono lontano dalla pura conoscenza. E, quando manca la pura conoscenza, non si sa nulla di quel che succede. Si è solo spaventati e turbati per cose insignificanti. Sorprende molto vedere dei sahaja yogi che si sentono turbati.

Se tra cento persone c’è un problema, se siete sahaja yogi, dovete semplicemente testimoniare e osservare. Se non ci riuscite non siete sahaja yogi.

Ma non è una pratica rituale. Ad esempio si dice che, se si devono ricevere le benedizioni di Shiva, occorre ripetere il suo nome per centootto volte. Non è questo il modo, a Lui non piace. A nessuno piace questo tipo di mormorio.

Se qualcuno si mettesse a ripetere continuamente il vostro nome vicino alla vostra porta, lo caccereste via.

Insomma, non è questo il modo, è un’idea errata che ripetendo il nome di qualche deità essa vi aiuterà.

Innanzitutto dovete diventare abbastanza saggi da capire che siete parte integrante del Paramchaitanya. Tutto funzionerà in base a questo. E funziona perfettamente.

Certo, alcune persone passano periodi difficili, non lo nego, ma non sono (così) duri perché, se siete un tutt’uno con il Paramchaitanya e sapete che è Lui a fare il lavoro (e non voi), non sentite più tutta quella difficoltà, tutto quel malessere o altro.

Non so cosa dire a tutti coloro che mi scrivono dei loro problemi. Tutto ciò che posso dire è: “Credete nel Paramchaitanya?”. Bene, Lui sa. Lui sa cosa va fatto, sa cosa deve essere corretto, sa cosa deve essere detto.

Sapete, Esso può creare poesia, può creare la musica, può creare qualsiasi cosa. Ma voi arrendete tutto al Paramchaitanya?

Questo è il secondo aspetto della saggezza. Avete la saggezza di affidare tutto al Paramchaitanya, dopo averlo sperimentato?

C’è stata, ad esempio, una signora che stava viaggiando in macchina, quando si accorse che le si erano rotti i freni e non sapeva cosa fare. Come avrebbe fatto con i freni che non funzionavano?

Questo accadde in Germania. Tutte le automobili viaggiavano ad alta velocità e lei non sapeva cosa fare. Allora appoggiò la testa sul volante dicendo: “Affido tutto al Paramchaitanya”. O meglio, disse che affidava tutto a me, ma è lo stesso.

E, dopo aver detto così, cosa accadde? Mi ha raccontato: “Madre, non so come, ma quando ho alzato la testa la mia auto era sul bordo della strada e non c’era nessuno. Tutte le auto sfrecciavano vicino ma, in qualche modo, la mia era stata portata lì molto dolcemente da qualche forza”.

La saggezza risiede dunque nel comprendere il lavoro del Paramchaitanya, il modo in cui vi guida, vi aiuta, vi protegge; il modo in cui, affidandovi al Paramchaitanya, potete continuare a vivere molto felicemente.

Penso che in Sahaja Yoga abbiamo perso pochissimi sahaja yogi. Essi vivono a lungo, non muoiono. E se chiedete delle loro esperienze, è stupefacente come funzioni.

Se non vogliono vivere possono anche morire, ma se vogliono vivere il Paramchaitanya assume il controllo e possono vivere a lungo. Ma vivere a lungo non significa preoccuparvi continuamente di cosa farete dei vostri soldi, di come vivrete, di quale sarà la fonte di sostentamento.

Quando vi arrivano tutte queste preoccupazioni senza senso, allora il Paramchaitanya dice: “Va bene, continua pure a preoccuparti”. Se continuate a preoccuparvi: “Bene, continua a preoccuparti!”. Non importa che cosa accadrà. Ciò che deve accadere accadrà. Ma il Paramchaitanya può intervenire solo se affidate tutto a Lui.

Si è detto spesso di affidare tutto a Dio, di rimettere tutto a Dio. Ma Dio significa… non so cosa intenda la gente per Dio. Dio vuol dire Paramchaitanya. Dio significa l’Energia divina vivente che fa funzionare tutto.

Un altro modo di considerare la cosa è la saggezza di capire che ogni particella di questo mondo è stata creata dal Divino, dall’Energia divina.

E queste particelle e tutto il resto sono totalmente sotto la guida e la supervisione del Paramchaitanya. Niente può muoversi senza l’intervento del Paramchaitanya.

È tutto talmente connesso, vi è una tale connessione a livello globale che la gente non si rende conto di ciò che sta facendo e di cosa avrebbe dovuto fare. Insomma, vi accorgete che le cose accadono a diversi livelli.

Prendiamo ad esempio quel sta accadendo ora in America. Cercate di scoprire ciò che l’America ha fatto agli altri paesi e avrete subito la risposta.

Il Paramchaitanya si prende anche cura in modo totale di chi crede in Lui e affida tutto nelle sue mani.

Ci si affida alla polizia, ci si affida ai medici, agli ingegneri civili, ma loro possono commettere errori, possono creare problemi. Voi però affidate tutto al Paramchaitanya. È qualcosa di stupefacente, e nella mia vita ho visto che agisce sempre per me.

Stavo costruendo una casa a Puna e dovevamo posare una enorme lastra, per cui servivano circa trecento sacchi di cemento. Mi procurai il cemento e gli operai. Dissero che avrebbero cominciato la mattina presto e finito la mattina successiva – ventiquattro ore – e accettai.

Verso le cinque dissi: “Andiamo, hanno finito il lavoro”. A chi mi chiedeva come lo sapessi risposi: “Lo so, andiamo a vedere!”.

Pensate, il lavoro sarebbe dovuto terminare dodici ore dopo, invece era già finito e gli operai erano disoccupati. Tutti dissero: “Madre, è un miracolo! Com’è possibile che una lastra di questa portata sia stata sistemata in così poco tempo?”. Per far loro capire dissi che doveva aver fatto il lavoro Hanumana. Ma tutte queste deità sono parte integrante del Paramchaitanya.

Voi adorate la Madre e adorare la Madre è la cosa più grande, poiché tutte queste deità e tutti quanti sono i Suoi figli, ai Suoi ordini per ogni Suo desiderio.

Riguardo all’adorazione della Madre, conoscete l’episodio di Ganesha, quando la Madre disse che avrebbe dato un premio a chi avesse fatto per primo il giro della Madre Terra per tre volte.

Shri Ganesha, nella sua saggezza, pensò: “Chi è più grande di mia Madre? Nessuno”. Egli infatti sapeva di non poter competere con il fratello che aveva come veicolo un pavone, così si chiese come fare a vincere.

La cosa migliore è fare appello alla saggezza: “Mia Madre è più grande di ogni altra cosa”. Così girò tre volte attorno a sua Madre e vinse il premio, mentre il fratello era ancora in giro e all’arrivo scoprì di avere già perso.

Quindi, continuo a ripetere che è la saggezza ad aiutarvi, la saggezza di affidare ogni cosa al Paramchaitanya. E questo è qualcosa di molto difficile da capire per una persona moderna, che non sa fare due più due. L’essere umano è diventato così inetto a causa di questi computer e cose simili. È proprio senza speranza per ciò che attiene ai calcoli matematici.

Devo dire che io non so usare un computer o una calcolatrice, ma se mi chiedete: “Madre, quanto fa questo?”, vi dirò quanto fa. E sarà esattamente così, il risultato sarà esatto.

Io però ne sono assolutamente sicura, non può essere diversamente e funziona così. A volte, certo, se voglio dire qualcosa di sbagliato per sviare una persona, posso dire una cosa per l’altra, ma generalmente so come stanno le cose. Però io non so nel modo in cui sapete voi. Io semplicemente so che le cose stanno così, lo so e basta.

Non sto dicendo che svilupperete la vostra conoscenza al punto di poterlo fare anche voi, ma parlo della saggezza: se cominciate ad usare la vostra saggezza, essa vi tornerà sempre utile. Qualunque cosa facciate, pensate alla saggezza.

Il mio consiglio è che, come vostra Madre ama tutto il mondo, ama tutti voi e si prende cura persino di coloro che non hanno avuto la realizzazione, anche voi dovreste cercare di creare nuovi sahaja yogi.

Ma se, nel farlo, vi mettete sempre a dire alle persone che hanno dei blocchi, che sono dei bhut e via dicendo…

Io non ho mai detto così a nessuno, quindi non dovreste parlare in questo modo. Questo non è amore, questa non è comprensione. La corretta comprensione è che voi eravate proprio come loro, mentre adesso avete la conoscenza e quindi dovete usare la vostra conoscenza per correggere, non per denigrare le persone. E la correzione non è neppure verbale. È solo attraverso le vibrazioni che potete correggere gli altri.

Ho visto che la maggior parte del lavoro Sahaja a volte si arresta perché siamo molto metodici, diventiamo come grandi insegnanti, si tende a raccontare storie e la gente si stufa di voi.

Quando avete a che fare con gli altri, come ho detto, occorre diffondere la conoscenza: è molto importante, non possiamo tenerla per noi.

Non per ambizione, non per desiderio di leadership, non per qualche riconoscimento, ma si tratta semplicemente di usare la nostra saggezza, la nostra conoscenza in quanto desideriamo aiutare gli altri; soltanto per amore, non per ottenere qualche riconoscimento o posizione. Niente di tutto ciò. Vogliamo farlo solo perché li amiamo.

Sono sicura che funzionerà con grande efficacia, e la persona o le persone che saranno aiutate si legheranno a voi perché troveranno la vera conoscenza.

Se però arriva qualcuno a dirvi: “Io ho la vera conoscenza!”, dovreste rispondergli: “È possibile, ma devo verificare che cosa sai”. Fategli delle domande e, se questa persona vi fa un gran discorso, ditele: “No, non è questo”. Sorridete e dite: “Non è così”.

Il punto è che la vera conoscenza è parte integrante del vostro essere. È interiore. Non è qualcosa di tangibile che avete letto o compreso a livello intellettuale, ma è diventata una luce interiore, e quella luce esiste.

Non è necessario essere istruiti o molto intelligenti, o altolocati; non è necessario. Ciò che conta è la purezza del cuore. Essa risiede nel cuore.

Pensate: ogni altra conoscenza risiede nel cervello, mentre la pura conoscenza risiede nel cuore. È molto sorprendente. Ma noi non sappiamo nemmeno che in realtà è il cuore a governare la testa. Intorno al cuore vi sono sette aure che controllano il cervello in modo tale che noi possiamo agire nelle mani del Paramchaitanya.

Se il vostro cuore non è puro, se non avete in esso una bella immagine di una persona davvero molto pura, non potrete, non potrete fare nulla a livello mentale.

Se si deve agire con il cuore, il vostro cuore deve essere molto puro ed estremamente saggio. Questo è il punto a cui tendere. È saggio il vostro cuore? Ad esempio, essere troppo attaccati a qualcuno o troppo identificati con qualcuno, dimostra che il cuore non è puro, che ha molti legami.

Aprite il cuore completamente! Ecco perché dicono che la Dea risieda nel cuore, nel cuore centro. Risiede nel cuore centro perché è molto equilibrata, risiede nel cuore centro come Shakti e vi concede tutto ciò che volete.

Risiede in voi in diverse forme.

Conoscete gli shloka (versi) che recitano: “Lei risiede in noi come conoscenza. Lei risiede in noi come memoria. Lei risiede in noi come sonno. E risiede in noi anche come illusione, bhranti”.

Lei ci crea le illusioni perché non siamo ancora completamente perfetti. Dobbiamo diventare paripakva, ossia assolutamente maturi. Fin quando non siamo maturi, la Madre stessa vi crea le illusioni e gioca, affinché impariate ad essere saggi.

Dovreste quindi capire che Lei gioca con voi e cercare di stare molto attenti a non cadere nella Sua maya, perché, se vi pone nella maya, girerete a vuoto senza arrivare da nessuna parte.

Quindi anche il potere di bhranti è molto importante. Potete chiamarlo illusione, oppure il mezzo attraverso il quale Lei crea una rappresentazione in cui voi fate la parte dello stupido.

Questa stupidità e tutto il resto possono essere rimossi per mezzo di questa bhranti da Lei creata. E questo potere di bhranti esiste perché gli esseri umani, per come sono fatti, non capiscono qualcosa detto direttamente, e quindi occorre farli girare in tondo finché non arrivino a capire che è stato il gioco della Madre a portarli sulla riva della saggezza.

Per noi è importante capire che il Paramchaitanya ha fatto così tanto per noi. La Madre ha fatto così tanto per noi. Ora, da parte nostra, che cosa abbiamo intenzione di fare, noi, per acquisire tutti questi poteri che Lei ci ha concesso per essere completamente illuminati ed evoluti?

Cosa abbiamo fatto finora? Non dovete fare altro che sviluppare una profonda devozione e una profonda comprensione; e questa profondità è possibile, del tutto possibile, perché ormai siete in cammino verso questa perfezione.

Quello di oggi è l’ultimo Puja a Cabella e, da Madre, voglio dirvi che dovreste tutti dipendere dal Paramchaitanya. È fondamentale fare affidamento sul Paramchaitanya.

Vi è inoltre un’abitudine da parte di tanti di dare colpe agli altri. Ad esempio: “Ho preso un blocco da questa e quell’altra persona”.

I blocchi li avete presi soltanto da voi stessi. Tutte queste idee non sono di alcuna utilità.

Affrontate voi stessi, scoprite come siete; e dovete perfezionarvi, ciò è molto importante perché in questo particolare momento storico si pensa che accadrà qualcosa di grande.

Non lo so, per la gente l’anno Duemila sarà qualcosa di grande. Io però non lo so, perché è stata tutta creata dagli uomini questa storia dei duemila o tremila anni, è stata tutta fatta dall’uomo.

Tuttavia, come predetto da molti, anch’io penso, sono sicura che, grazie alla vostra comprensione e alla vostra saggezza, qualcosa di grande possa accadere in questo mondo, e che le cose possano essere portate ad un adeguato livello di comprensione della spiritualità, perché questo è l’ultimo giudizio e, in questo ultimo giudizio, voi dovete svolgere un ruolo davvero vitale. E sono sicura che ci riuscirete, se deciderete di conseguire qualcosa per il futuro.

Che Dio vi benedica.